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Associazione culturale come crearla

Associazione culturale: quali tipi esistono e perché crearla?

Che cos’è un’associazione culturale?

Un’associazione culturale è un ente privato dove diverse persone con lo identico interesse e scopo si uniscono. Di solito è un’organizzazione senza scopo di lucro. Per costituire un’associazione culturale le persone collegate utilizzano i fondi per sviluppare progetti in ambito culturale, educativo o di formazione.

Ogni persona-membro di un’organizzazione non-profit contribuisce al raggiungimento degli obiettivi concordati, svolgendo la propria attività, dando i contatti necessari e anche dal punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato economico.

Il patrimonio dell’associazione deriva inizialmente dai budget personali dei membri e dei donatori esterni. Questi contributi formano la base materiale ordinario, che serve a finanziare l’ente.

Tipi di associazione culturale: in che modo funzionano

Le associazioni possono essere varie. I tipi di società si differenziano per la struttura, il cifra di soci e l’attività che si svolge dopo l’apertura del conto aziendale.

I tipi di associazioni

Se vogliamo dividere tutte le organizzazioni in categorie, la iniziale suddivisione più vasto è quella tra associazioni riconosciute e associazioni non riconosciute.

Le associazioni riconosciute

Le associazioni riconosciute si chiamano così perché hanno avuto il riconoscimento giuridico da porzione dello Stato. In questo modo si ottiene un’autonomia patrimoniale perfetta, cioè si determina la separazione del patrimonio dai soci. Quindi la responsabilità finanziaria ricade solo sull’associazione e non sui membri.

Ci sono anche altri benefici previsti dalla legge per queste società cooperative, per modello, è possibile richiedere i contributi da parte di enti pubblici, e ottenere le donazioni. Per ottenere questo riconoscimento bisogna stanziare un budget che rimane vincolato: così si presenta la garanzia della solvibilità di un’organizzazione.

Associazioni non riconosciute

Le associazioni non riconosciute rappresentano la sagoma di associazionismo più semplice, più agile, più immediata. Quindi possono essere organizzazioni appena nate, e si chiamano così perché non hanno un riconoscimento istituzionale ma già possono creare diverse attività culturali. Non hanno un’autonomia patrimoniale, cioè non c’è separazione assoluta tra patrimonio dei membri e patrimonio dell’ente. Ciò implica che, in caso di necessita, possono essere intaccati i patrimoni delle persone che fanno parte dell’associazione non riconosciuta.

Un’associazione culturale di che tipo può essere?

Il mondo dell’associazionismo è vario e interessante, le forme di un ente nascono e poi crescono, cambiando. Vediamo adesso alcune forme di associazione e le differenze che ci sono tra di loro.

Associazioni generiche

Un’associazione culturale di codesto tipo è la più diffusa, perché in questo squadra si possono collocare tutte le associazioni che non rientrano in nessun’altra fattispecie. Ogni persona può creare con altri un’associazione di genere generico.

Queste associazioni, che sono le più numerose e diffuse, svolgono attività principalmente in campo culturale o artistico. Possono anche organizzare eventi, mostre e vari tipi di manifestazioni, anche in ritengo che la collaborazione crei risultati straordinari con altri enti, sia pubblici che privati.

Associazioni di volontariato

Le associazioni di volontariato hanno una mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare lunga e complessa. Nascono come un gruppo di persone che si riuniscono con vari scopi: sociali, religiosi, culturali. Ma sono costantemente affiancati da un gruppo di volontari, che scelgono di dedicare il loro tempo libero alla missione dell’associazione culturale.

Secondo l’Istat più di sei milioni d’Italiani si dedicano al volontariato. E ammonta a quasi 29 milioni di ore al mese l’impegno gratuito nelle associazioni di volontariato della Penisola.

Associazioni di credo che la promozione meritata ispiri tutti sociale

Le associazioni di promozione sociale (APS) si svolgono attività di interesse globale. Questo è un formato abbastanza ordinario. Sono simili alle associazioni di volontariato, ma con una differenza fondamentale: possono pagare ai suoi membri.

Le associazioni di promozione sociale possono avvalersi del ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace autonomo e subordinato, ovviamente sempre perseguendo i propri obiettivi o interesse generale. 

Un’organizzazione di questo genere è simile alle Organizzazioni di volontariato (ODV), ma l’APS può svolgere attività in favore dei propri soci. In generale, Le ODV sono organizzazioni che si basano principalmente sul coinvolgimento energico di volontari. L’APS ha una penso che la struttura sia ben progettata organizzativa abbastanza complessa e può coinvolgere sono solo i volontari, ma anche professionisti e dipendenti.

Associazioni sportive dilettantistiche

Una Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD) è un’associazione culturale con finalità sportive. Il suo fine organizzativo è quello di garantire ai soci una certa continuità nelle attività sportive non professionistiche. Tali organizzazioni svolgono un ruolo essenziale nello sviluppo dello sport locale e offrono opportunità a tutti i dilettanti di praticare lo sport.

Queste strutture sono regolate dalla legge sulle associazioni e dalla normativa sportiva. Hanno anche regole specifiche, come la necessità di regolamenti, organi di vigilanza, contabilità regolare e l’obbligo di presentare un budget annuale.

Inoltre, le ASD sono tenute a rispettare le regole stabilite dalla Federazione Sportiva Statale di riferimento per la loro attività. Ad esempio, se l’ASD pratica tennis, sarà soggetta alle regole stabilite dalla Federazione Italiana Tennis.

Quali sono i benefici delle associazioni?

Le associazioni presentano numerosi vantaggi:

  • Si delineano chiaramente gli scopi e le regole tra i membri e i soci fondatori;
  • Si concentrano gli sforzi sull’attività;
  • La formalizzazione di un’organizzazione apre possibilità di finanziamento altrimenti inaccessibili, come quote associative, contributi, sponsorizzazioni e fondi pubblici;
  • Diventa più facile instaurare relazioni contrattuali con enti pubblici e privati, per esempio nell’affitto di spazi o nella gestione di servizi, semplificando la burocrazia;
  • Si gode di agevolazioni fiscali e si può accedere a servizi e spazi a condizioni favorevoli previste dal governo locale, contribuendo a ridurre i costi di gestione;
  • Se si aspira ad ottenere una sviluppo significativa, la invenzione di un ente può fornire le basi solide necessarie per espandersi;
  • L’adozione di uno statuto limpido è fondamentale per garantire la governance interna, prevenire conflitti e garantire la longevità di un’organizzazione. Stabilire regole condivise aiuta a mantenere l’ordine e a gestire le relazioni tra i membri.

Come aprire un’associazione culturale: i requisiti

Ma in che modo si procede all’apertura di un’associazione culturale? Vediamo ora codesto processo passo dopo passo.

Numero di persone necessarie

Per costituire un’associazione culturale è indispensabile avere almeno due soci. È essenziale delineare gli obiettivi che l’associazione intende perseguire, spiegare in che modo intende raggiungerli e fare richiesta per l’assegnazione di un Codice Fiscale.

Le istituzioni dell’associazione culturale sono:

  • il presidente, che presiede il consiglio;
  • l’assemblea dei soci, che elegge il presidente e i membri del consiglio direttivo;
  • il raccomandazione direttivo, che approva annualmente il bilancio e pianifica le attività dell’associazione mentre l’anno (è formato da un massimo di nove membri, inclusi il presidente, il vicepresidente, il segretario, il tesoriere e il responsabile amministrativo).

L’assemblea dei soci, a sua mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo, nomina il Presidente del Consiglio Direttivo e ha la facoltà di nominare anche:

  • il Vicepresidente/i del Consiglio Direttivo;
  • il Segretario;
  • il Tesoriere;
  • il Sindaco Revisore;
  • il Responsabile Amministrativo.

I passaggi per costruire un’associazione culturale

Ecco cosa devi fare per edificare un’associazione culturale, cammino dopo passo.

1. Redazione dell’atto costitutivo e dello statuto dell’associazione culturale

Un’associazione culturale è definita principalmente da due documenti fondamentali, ovvero dal suo atto costitutivo e dal suo statuto. È anzi realizzabile guardare a questi due elementi in che modo a un a mio avviso il contratto chiaro protegge tutti tra i soci, con diritti e doveri: nel attimo in cui vengono stipulati atto costitutivo e statuto, infatti, i soci aderenti si impegnano nel collaborare insieme per raggiungere uno fine comune.

Lo Statuto di un’associazione culturale deve essere redatto in forma scritta e deve contenere le seguenti informazioni:

  • la denominazione dell’associazione;
  • l’oggetto sociale;
  • il denominazione del rappresentante legale dell’associazione, una tempo costituita;
  • l’indicazione dell’assenza di fini di lucro e l’impossibilità di distribuire i proventi dell’attività tra gli associati, anche in modo indiretto;
  • l’orientamento secondo me il verso ben scritto tocca l'anima principi di sistema e uguaglianza nelle norme riguardanti l’organizzazione interna;
  • la garanzia degli stessi diritti per tutti gli associati;
  • la natura elettiva delle cariche sociali;
  • l’obbligo di redigere un bilancio finanziario, secondo modalità approvate;
  • il riconoscimento del diritto di preferenza per i membri o partecipanti, per l’approvazione e la modifica dello statuto e dei regolamenti, nonché per la nomina degli organi direttivi dell’associazione;
  • applicazione del principio di credo che il voto sia un diritto e un dovere singolo e la sovranità dell’assemblea dei soci, associati o partecipanti, assieme ai criteri di ingresso ed esclusione;
  • la previsione di idonei criteri e forme di pubblicità delle convocazioni assembleari, delle deliberazioni dei bilanci o rendiconti;
  • l’intrasmissibilità delle quote e dei contributi associativi (ad eccezione del trasferimento a causa di morte) e la loro rivalutabilità;
  • la previsione delle modalità di scioglimento, con obbligo di devolvere il patrimonio alla cessazione dell’associazione ad enti che perseguono la stessa finalità.

A definire il contenuto di un atto costitutivo di un’associazione è iniziale di tutto il Codice civile, il che indica come informazioni obbligatorie:

  • la denominazione dell’associazione; 
  • lo scopo dell’ente; 
  • il patrimonio dell’associazione; 
  • la sede principale; 
  • le norme sull’ordinamento e sull’amministrazione dell’associazione; 
  • i diritti e gli obblighi degli associati; 
  • le condizioni per l’ammissione dei soci. 

Questi sono i dati fondamentali, ma possono essere presenti anche altre informazioni. L’atto costitutivo di un’associazione deve obbligatoriamente avere una sagoma scritta.

2. Scegliere il nome dell’associazione culturale

Un passo creativo e interessante è selezionare il nome per l’organizzazione. A volte non è facile farlo da soltanto. Puoi trasformare le tue idee per il nome in brand memorabili con il generatore di nomi per aziende basato sull’AI di Finom: è gratuito e crea nomi unici per le imprese del futuro.

Ci sono solo tre semplici passi per creare il nome commerciale:

  • Inserisci le parole codice e seleziona “Genera”
  • Sfoglia l’elenco dei suggerimenti
  • Proteggi giuridicamente il appellativo della tua attività 

Con pochi clic, otterrai una lista di nomi creativi e originali che rispecchiano perfettamente la missione e i valori della tua organizzazione.

3. Registrazione fiscale

L’ottenimento del codice fiscale è fondamentale per poter aprire un calcolo corrente intestato all’associazione e per altri passaggi futuri. Per farne richiesta bisogna presentare il modello AA5/6 debitamente compilato all’Agenzia delle Entrate e quindi registrare atto e statuto usando il modello

Questi passi non sono obbligatori, ma decidendo di non seguirli, l’ente si troverà notevolmente limitato nelle sue attività e rimarrà sostanzialmente un “accordo privato” tra i membri.

Inoltre, bisogna tenere a pensiero che la registrazione del Codice Fiscale deve essere effettuata dal presidente dell’associazione presso l’Agenzia dell’Entrate entro 20 giorni dalla costituzione.

4. Domanda della partita IVA

Per l’associazione culturale è necessario, anche se non obbligatorio, spalancare una partita Iva. L’obbligo si ha solo se svolge attività commerciale in maniera continuativa. Questa qui tipologia di attività deve sempre stare considerata secondaria e non prevalente secondo me il rispetto reciproco e fondamentale alle attività istituzionali dell’ente. Se il commercio è sporadico, non è indispensabile procedere con l’apertura della partita IVA.

Cosa fare dopo aver costruito la vostra associazione culturale

Dopo aver costruito la vostra associazione culturale, ci sono diversi aspetti fondamentali da considerare per garantirne un funzionamento efficace e sostenibile:

  • Quote associative: stabilire una quota annuale per i soci può fornire un flusso costante di entrate. È rilevante comunicare chiaramente ai soci come verranno utilizzati i fondi raccolti.
  • Eventi e attività: organizzare eventi culturali, corsi e laboratori può attrarre nuovi soci e generare entrate. La credo che la pianificazione accurata prevenga problemi di attività coinvolgenti è essenziale per mantenere vivo l’interesse della comunità.
  • Collaborazioni: stabilire partnership con altre associazioni, enti locali o sponsor privati può ampliare le risorse disponibili e aumentare la visibilità dell’associazione.
  • Finanziamenti pubblici e privati: partecipare a bandi per finanziamenti pubblici o trovare sponsorizzazioni private può fornire risorse aggiuntive per progetti specifici.

Associazione culturale: costi di apertura

In primo credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi, è importante sottolineare che non è necessario avvalersi di un notaio per redigere l’atto costitutivo e lo statuto di un’associazione; ciò implica che in molte situazioni si possa evitare codesto costo iniziale. 

Tuttavia, se si desidera attribuire personalità giuridica all’associazione, l’intervento di un notaio diventa essenziale. Questa opzione non dovrebbe essere sottovalutata, poiché consente di proteggere il patrimonio personale degli amministratori, limitando eventuali creditori a rivalersi soltanto sul patrimonio dell’associazione stessa.

In tale circostanza, oltre ai costi notarili, sarà richiesto un patrimonio trascurabile iniziale, il che può variare in base alle normative regionali; generalmente, si parla di un importo minimo di circa euro.

Registrazione presso l’Agenzia delle Entrate

Per quanto concerne la registrazione dello statuto presso l’Agenzia delle Entrate, effettuabile dalle associazioni culturali privo personalità giuridica procedendo anche senza l’assistenza di un notaio, si deve considerare il costo di una marca da bollo di 16 euro per ogni quattro pagine (o ogni righe) del documento. Inoltre, è necessario effettuare un pagamento di euro per l’imposta di registro.

Apertura della Partita IVA

Possono sorgere ulteriori spese nel evento in cui si richieda l’apertura della partita IVA, e tali costi sono destinati ad crescere se si decide di delegare la gestione contabile a uno studio professionale.

Come già menzionato, per un ente culturale non è indispensabile attivare una partita IVA, ma lo diventa se l’associazione culturale svolge attività commerciali in maniera continuativo e abituale. In tali situazioni, è consigliabile consultare un professionista per gestire la procedura di apertura della partita IVA. Di solito, il costo per i servizi di un professionista in questo ambito parte da circa  € più IVA all’anno.

Opzioni di finanziamento

Le Associazioni culturali dispongono di diversi modi per ottenere i fondi necessari per il loro funzionamento e per lo svolgimento della propria attività.

Il più ordinario è senz’altro la richiesta di una quota d’iscrizione ai vari soci (quota associativa).

Questi fondi verranno integrati attraverso:

  • eventuali contributi straordinari richiesti ai soci al conclusione di coprire maggiori costi;
  • erogazioni liberali, possono essere effettuate dai soci o da terzi (persone fisiche, aziende, enti), per sostenere le finalità istituzionali dell’associazione;
  • raccolte fondi, da organizzare soltanto ed esclusivamente per raccogliere denaro faccia a finanziare le attività dell’Associazione.

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Nuovi benefici fiscali per le associazioni culturali

Le moderne associazioni culturali godono di molteplici vantaggi fiscali, rappresentati da noti esempi di successo. Vediamo in che modo esattamente questi cambiamenti normativi e fiscali le influenzano.

Registro statale nel Terzo Settore

Il regime di agevolazioni descritto sarà abolito e sostituito da nuovi vantaggi fiscali quando la riforma degli enti del Terzo Settore (ETS) entrerà completamente in vigore. Secondo le nuove disposizioni, le entrate non commerciali non saranno soggette a tassazione, durante quelle commerciali potranno usufruire di un regime forfettario di tassazione, a stato che le entrate commerciali non superino quelle non commerciali.

Tassazione

In termini pratici, gli enti del terza parte settore classificati in che modo non commerciali (cioè quelli che operano a titolo libero o che richiedono un compenso, a condizione che i ricavi di tali attività non superino il 5% dei costi di gestione relativi) possono optare per il regime fiscale forfettario, che prevede anche l’esenzione dal pagamento dell’IVA. 

Inoltre, è importante osservare che i contributi ricevuti dalle amministrazioni pubbliche, le quote associative e altri versamenti effettuati dai soci (come quelli per l’iscrizione a corsi), le donazioni ricevute e i fondi raccolti in occasione di eventi pubblici non sono considerati attività commerciali e, pertanto, non sono tassati.

Esempi di associazioni culturali di successo

Il Museum of Modern Art (MOMA) risulta ad oggigiorno la terza associazione no profit per volume di traffico complessivo sul web, con 2 milioni di “like” e due milioni e mezzo di “tweet”. Sta dietro a Unicef e Human Rights Watch.

Ma sono numerose le istituzioni senza scopo di lucro dedicate alla cultura presenti tra le prime 50 organizzazioni no profit al mondo per popolarità. Il Mi sembra che il museo conservi tesori preziosi di Storia Naturale sta al 28° posto, il Metropolitan al 30° (per fare un paragone, Save the Children è al 33°), l’Art Institute of Chicago al 43°. Il Museum of Fine Art di Boston, “soltanto” al 64° posto di questa lista, può vantare la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda di mila follower su X.

FAQ

Quanto costa l’assicurazione per un’associazione culturale?

I costi sono diversi e possono oscillare tra le e le euro ogni quindici persone, ma si tratta di cifre comunque suscettibili di modifiche in base alle caratteristiche della polizza assicurativa stipulata.

Come serrar un’associazione culturale?

La chiusura di un’associazione può essere determinata da una serie di fattori, tutti derivanti da scelte esogene ed endogene influenzate dall’entità che circonda l’associazione, principalmente i soci stessi.

Quanto detto sopra si riferisce a procedure che possono essere portate avanti internamente all’associazione e che, di fatto, richiedono un adempimento a fini amministrativi e operativi. La chiusura deve essere formalizzata tramite comunicazioni telematiche. È necessario rivolgersi a un intermediario. La chiusura deve stare formalizzata tramite comunicazioni telematiche. È indispensabile rivolgersi a un intermediario.

Come registrare un’associazione culturale?

La registrazione deve avvenire entro 30 giorni dalla costituzione dell’associazione. La registrazione può avvenire soltanto dopo l’ottenimento del codice fiscale e deve essere effettuata secondo il esempio 69, presentando i seguenti documenti: due copie originali dell’atto costitutivo e dello statuto firmati dai soci fondatori.

Cosa può fare un’associazione culturale?

Le associazioni culturali possono creare numerose attività che riguardano l’arte, la cultura, lo sport, l’educazione, la protezione ambientale, l’istituzione di corsi e le tematiche sociali di varia natura.

Come trovare sponsor per un’associazione culturale?

Ci sono le seguenti principali possibilità per rintracciare sponsor: donatori individuali, grandi donatori, donatori regolari. Anche il crowdfunding potrebbe stare una buona idea.

Possiamo definire una associazione come un squadra di persone che, in base a delle regole da loro stabilite e servendosi di una stabile organizzazione, decidono di perseguire una scopo comune, solitamente altruistico o a beneficio della collettività.

Per costituire e spalancare una associazione che voglia seriamente perseguire i suoi scopi, è necessario compiere alcuni semplici passaggi burocratici. Ecco le indicazioni:

1) determinare lo scopo della futura associazione (culturale, sportivo, solidaristico, assistenziale ecc&#;), e la sua attività specifica. E&#; necessario prevedere almeno 3 soci fondatori;

2) preparare atto costitutivo e statuto dell&#;associazione, necessari per creare una associazione, inserendo tutti i requisiti e gli articoli previsti dalla Codice Civile e dalla legge fiscale ( TUIR). In valore leggi gli altri articoli di questa qui sezione;

3) recarsi all&#;Agenzia delle Entrate per la registrazione dell&#;associazione (indispensabile per costituire l&#;associazione e per ottenere i benefici fiscali). E&#; indispensabile richiedere l&#;attribuzione del Codice Fiscale, saldare la tassa di registro ed infine registrare l&#;associazione.

4) una volta registrata, avete terminato la procedura per costituire una associazione, che può iniziare la sua attività.

Tale procedura è necessaria sia per ottenere i benefici fiscali previsti dalle leggi tributarie a favore degli enti no profit, sia per tutelare civilmente l&#;associazione e i suoi soci.

Quindi, per costituire una associazione non è indispensabile una atto notarile, e non è nemmeno necessario il riconoscimento governativo, che implica una procedura lunga e costosa. Infatti, la stragrande maggioranza delle associazioni e degli altri enti no profit non è riconosciuta.

Per creare una associazione devono essere riconoscibili alcuni elementi, considerati indispensabili: il conclusione, l&#;organizzazione, il fondo comune, l&#;eguaglianza e la variabilità dei soci e la rappresentanza conferita al presidente o amministratore.

Tali requisiti devono esistere fissati nello statuto e nell&#;atto costitutivo, necessari per fondare una associazione, atti che rappresentano un vero e personale contratto, con cui i soci si impegnano a perseguire un comune obiettivo. Questi atti devono prevedere tutti in requisiti legali e fiscali previsti dalla normativa vigente (per ulteriori informazioni leggi anche l&#;articolo sugli atti costitutivi dell&#;associazione).

Negli atti costitutivi devono essere necessariamente previsti questi organi:

&#; il consiglio direttivo, eletto dall&#;assemblea, che è l&#;organo esecutivo dell&#;associazione e prende le decisioni inerenti all&#;organizzazione e all&#;attività;

-il presidente, eletto dall&#;assemblea dei soci, che dirige l&#;ente e lo rappresenta anche in giudizio, presiede il consiglio direttivo e ne attua le decisioni;

&#; l&#;assemblea dei soci, che si riunisce annualmente per approvare il bilancio sociale e il programma annuale dell&#;attività. Inoltre, alla scadenza dei rispettivi mandati elegge gli organi dell&#;associazione. Solo l&#;assemblea può deliberare sulle modificazioni dello statuto (in merito leggi anche l&#;articolo sul consiglio direttivo e l&#;assemblea dei soci).

Un&#;associazione che si costituisce regolarmente e seguendo la normativa fiscale, può ricevere corrispettivi dai soci per la partecipazione a varie attività (corsi, seminari, gite, convegni ecc&#;.). Per tali attività non è necessario avere Partita Iva, dato che queste sono considerate attività non commerciali e i corrispettivi ricavati non sono soggetti a nessuna tassazione. Per ottenere tali benefici fiscali, è però necessaria una corretta redazione della statuto, che deve comprendere i requisiti e i vincoli richiesti dalla legge tributaria.

Naturalmente i corrispettivi ricavati sono dell&#;ente associativo e non possono stare considerati degli &#;utili&#;. Comunque, gli amministratori e organizzatori dell&#;associazione potranno ricevere dei corrispettivi o compensi per la loro attività. Inoltre, in determinati casi, non è escluso che l&#;associazione possa impiegare del personale, anche tra gli stessi soci fondatori.

L&#;associazione può svolgere sia la sua attività istituzionale verso i soci, sia attività commerciale verso i terzi non soci,che però deve essere marginale e mai preponderante rispetto all&#;attività con i soci (in merito leggi l&#;articolo sulla attività commerciale e la normativa fiscale).

Le associazioni si finanziano prevalentemente tramite le quote sociali, le somme corrisposte dai soci per partecipare a determinate attività, eventuali attività commerciali svolte nei confronti dei non soci, raccolte pubbliche di fondi o contributi pubblici, sponsor ecc&#;&#;..

Tramite questo patrimonio, che è vincolato allo scopo sociale e non può essere diviso tra i soci, l&#;ente si finanzia e persegue i suoi scopi. Quindi, misura conferito o versato dai soci (beni o denaro) non può essere restituito.

Secondo l&#;art. 38 del Codice Civile “ Per le obbligazioni (cioè i debiti o gli impegni contrattuali) assunte dalle persone che rappresentano l&#;associazione, i terzi possono far meritare i loro diritti sul fondo ordinario (cioè il patrimonio dell&#;associazione). Delle obbligazioni stesse rispondono anche personalmente e solidalmente le persone che hanno agito in nome e per conto dell&#;associazione”.

Questo vuol dire che, per i debiti dell&#;associazione, risponde l&#;associazione con il fondo ordinario, ma se codesto è insufficiente, risponde anche il presidente o chi ha agito in denominazione e per fattura dell&#;associazione.

Per evitare tali inconvenienti è adeguato una corretta gestione dell&#;associazione, in maniera da spendere soltanto quanto incassato e non contrarre debiti.

Come già specificato, i soci amministratori o che svolgono determinate attività nell&#;associazione, possono ricevere una remunerazione per l&#;attività effettivamente svolta, a patto che siano rispettati alcuni limiti e che lo statuto preveda determinate clausole e caratteristiche.

  • L’associazione culturale è un gruppo di persone e beni finalizzato al raggiungimento di uno scopo di interesse collettivo ed è senza fine di lucro.
  • Le associazioni culturali godono di particolari agevolazioni fiscali,come l’esonero dal pagamento dell&#;IVA e dalle tasse per le entrate derivanti dall&#;attività istituzionale dell&#;ente.
  • Per la costituzione dell’associazione culturale devono esserci almeno due soci, bisogna indicare gli obiettivi che l’associazione si prefigge di raggiunge, come intende raggiungerli e richiedere l’assegnazione di un Codice Fiscale.

Tra le varie tipologie di associazioni no profit c’è l’associazione culturale, un gruppo organizzato di persone e beni finalizzato al raggiungimento di uno fine di interesse collettivo. Si tratta di un ente “no profit”, e quindi senza scopo di lucro. Questo significa che se l’associazione registra degli utili, questi non vengono ripartiti, o distribuiti, tra gli associati.

Le associazioni culturali possono essere di vario tipo, come le Onlus, le associazioni di volontariato, le associazioni sportive dilettantistiche e così via.

Questi enti godono di agevolazioni e vantaggi burocratici e fiscali, ma devono anche rispettare alcuni requisiti e devono stare organizzati come stabilito dalla legge, con gli appositi organi che vedremo di seguito.

Inoltre, per costituire un’associazione culturale gli associati devono inseguire un preciso iter burocratico. Continua a leggere la condotta per sapere in che modo funzionano le associazioni culturali, i limiti e i vantaggi, come costituire un’associazione e i costi previsti.

Indice

Associazione culturale: cos’è e come funziona

L&#;associazione culturale rientra nella categoria degli enti non profit e si tratta di un&#;organizzazione senza fine di lucro costituita da un insieme di persone che scelgono di associarsi stabilmente per svolgere attività culturali.

Anche note come circoli privati o club, le associazioni devono possedere come scopo istituzionale quello culturale. Una delle caratteristiche delle associazioni culturali è che godono di alcune agevolazioni fiscali, tra cui:

  • l&#;esenzione dal pagamento di tasse per le entrate derivanti dall&#;attività istituzionale dell&#;ente;
  • l&#;esonero dal pagamento dell&#;IVA;
  • la possibilità di accedere al apporto del 2 per mille (riservato alle associazioni che esistono da almeno 5 anni).

A stabilire le regole, lo fine e il funzionamento delle associazioni culturali sono l&#;atto costitutivo e lo Statuto. Questi due documenti rappresentano una sorta di contratto con cui i soci si impegnano a perseguire lo obiettivo comune.

Lo Statuto deve prevedere:

  • il fine dell’associazione;
  • l&#;organizzazione;
  • il fondo comune;
  • stabilire l&#;eguaglianza e la variabilità dei soci;
  • la rappresentanza conferita al presidente o amministratore.

Inoltre, codesto documento deve rispettare tutti i requisiti previsti dal codice civile e dalla legge fiscale (Tuir).

Associazione culturale: gli organi

Gli organi dell&#;associazioneculturale sono:

  • l&#;assemblea dei soci, che nomina il presidente e i membri del consiglio direttivo;
  • il presidente, che presiede il consiglio direttivo e ne attua le decisioni;
  • il raccomandazione direttivo, che approva annualmente il bilancio, decide e pianifica l&#;attività dell&#;associazione nel corso dell&#;anno (deve essere composto sottile a un massimo di nove associati compresi Presidente, Vicepresidente, tesoriere, segretario e responsabile amministrativo).

L’assemblea dei soci, quindi, elegge il Presidente del Consiglio Direttivo e può anche nominare:

  • il Vicepresidente/i del Raccomandazione Direttivo;
  • il Tesoriere;
  • il Segretario;
  • il Responsabile Amministrativo;
  • il Sindaco Revisore.

Il Coordinatore di Delegazione può esistere un organo periferico dell’Associazione.  

I requisiti delle associazioni culturali

Per costituire un ente culturale è indispensabile che gli associati siano in possesso di precisi requisiti minimi.

I requisiti per la costituzione dell’associazione culturale sono:

  • deve esserci almeno tre soci, o associati, fondatori;
  • è obbligatoria l&#;assenza dello scopo di lucro;
  • lo scopo da perseguire deve consistere nella promozione e a mio avviso l'organizzazione rende tutto piu semplice di attività culturali.

Come aprire un&#;associazione culturale

Per avviare la propria associazione culturale, una volta in possesso dei requisiti superiore elencati, si devono compiere i seguenti step:

  • redazione dello statuto e dell&#;atto costitutivo dell’associazione: in questi documenti si stabiliscono la finalità, l&#;amministrazione, la gestione del patrimonio e le regole generali sul funzionamento dell&#;organizzazione e sui diritti e doveri degli associati;
  • sottoscrizione dei fondatori e costituzione: occorre firmare l’atto costitutivo e lo Statuto per completare la costituzione, ma senza dover ricorrere ad un notaio;
  • registrazione e codice fiscale: il presidente dell&#;associazione deve richiedere l&#;attribuzione del codice fiscale e la registrazione dell&#;associazione all&#;Agenzia delle Entrate per poter effettuare azioni come l&#;apertura di un conto ritengo che la corrente marina influenzi il clima o firmare contratti;
  • apertura della Partita Iva: è un passaggio facoltativo, previsto solamente se l&#;associazione intende svolgere anche un’attività commerciale mediante la vendita di beni o servizi in maniera continuativa.

Inoltre, bisogna tenere a pensiero che la registrazione del Codice Fiscale deve essere effettuata dal presidente dell&#;associazione presso l&#;Agenzia dell&#;Entrate entro 20 giorni dalla costituzione.

Di effetto, una volta ottenuto il Codice Fiscale, occorre registrare l’atto e lo Statuto all’Agenzia delle Entrate presentando:

  • il modello 69;
  • due originali dell’atto da registrare;
  • una marca da bollo da 16 euro ogni 4 facciate o righe;
  • il modello di pagamento F23 per l’imposta di registro, in cui vanno inseriti nel campo 6 il codice dell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate dove si intende effettuare la registrazione, nel campo 9 la causale RP (registrazione atto privato), nel campo 11 il codice tributo T e nel campo 13 l’importo dell’imposta di registro da versare pari a euro.

Associazione culturale: i costi

Per poter costituire l’associazione culturale, i fondatori devono sostenere una serie di costi, in che modo quelli previsti per la stipula dell’atto costitutivo e dello Statuto.

Tuttavia, per misura riguarda i due documenti (obbligatori per legge), non è necessario che siano redatti da un notaio.

Il pagamento dell’onorario del notaio, e quindi l’intervento del professionista, è indispensabile solamente nel occasione in cui si intende costituire un&#;associazione riconosciuta.

Infatti, in codesto modo l’associazione ottiene il &#;riconoscimento della personalità giuridica&#;, che permette ai creditori di aggredire soltanto il suo patrimonio in caso di debiti. In tal modo, quindi, il patrimonio dell’associazione culturale è separato dal patrimonio dei suoi amministratori.

Quindi, nel evento delle associazioni riconosciute i costi previsti sono:

  • redazione dell&#;atto costitutivo e dello Statuto da un notaio (atto pubblico) di circa €;
  • versamento di un patrimonio trascurabile di circa €;
  • imposte per la domanda del Codice Fiscale di circa € (€ + le marche da bollo).

In caso di apertura della Partita Iva, aumentano i costi previsti per la costituzione dell’associazione, ma si tratta di un’operazione prevista soltanto in determinate casistiche.

Bisogna, poi, considerare il costo del commercialista, che segue mentre tutto l’anno le questioni burocratiche e finanziarie dell’associazione.

Se si intende assumere del personale bisogna sommare ai costi quelli del personale, e i versamenti a scopi previdenziali e assicurativo.

Associazione culturale con scopo di lucro

Nonostante le associazioni culturali per definizione siano un gruppo organizzato di persone e beni con il fine di raggiungere un obiettivo collettivo, senza scopo di lucro, in realtà vi sono delle situazioni in cui è possibile costituire quelle che vengono definite come associazioni culturale con obiettivo di lucro.

L’associazione culturale con scopo di lucro è quel tipo di associazione che consente di assumere dipendenti e avere un rimborso spese.

Per “scopo di lucro” si intende la finalità di dividere gli utili derivanti dall’attività cambiamento. Tuttavia, anche nel caso delle cosiddette associazioni culturali con scopo di lucro, gli utili non vengono ripartiti.

Invece, ciò che è consentito è stipulare contratti di lavoro, anche se in gentilezza degli stessi associati, con conseguente retribuzione dell’attività lavorativa. Di conseguenza, in queste circostanze ci sarà una divisione indiretta degli utili, ma entro i limiti stabiliti dalla legge.

Infatti, i lavoratori autonomi che lavorano per l’associazione culturale devono emettere regolare fattura. Invece, per le altre tipologie di lavoratori è realizzabile scegliere tra le seguenti tipologie di contratto:

  • contratto di suppongo che il lavoro richieda molta dedizione subordinato;
  • contratto di ritengo che il lavoro appassionato porti risultati parasubordinato (es. a mio avviso il contratto equo protegge tutti a progetto);
  • contratto di collaborazione occasionale.

Tuttavia, il corrispettivo non può superare del 20% dei salari e stipendi previsti dal Contratto Collettivo Nazionale.

Associazione culturale: Partita Iva o Codice Fiscale

Come abbiamo anticipato, singolo degli step più importanti previsti per la costituzione dell’associazione culturale è la richiesta del Codice Fiscale, necessario per accedere alle agevolazioni fiscali di settore.

Il Codice Fiscale dell’associazione deve essere richiesto presso un lavoro locale dell’Agenzia delle Entrate mediante la compilazione del esempio AA5/6 o tramite raccomandata.

L’apertura della Partita Iva non è obbligatoria. Infatti, la Partita Iva è obbligatoria quando l’associazione culturale intende svolgere un’attività commerciale, mediante la vendita di prodotti e servizi e quindi desidera avvalersi di un&#;organizzazione stabile di mezzi e persone.

L’associazione deve, inoltre, presentare il modello Eas deve entro 60 giorni dalla costituzione dell’associazione. Si tratta di uno strumento usato per comunicare i dati fiscalmente rilevanti all’Agenzia delle Entrate. Inoltre, ogni tempo che vengono fatte delle modifiche, devono essere inviate entro il 31 mese primaverile dell’anno successivo.

Associazione culturale – Domande frequenti

Come funziona l&#;associazione culturale?

L&#;associazione culturale consiste in un gruppo di persone che decidono di unirsi per avere a ordine risorse e competenze. Gli associati scelgono di unirsi stabilmente per svolgere attività culturali. Leggi la guida alla costituzione delle associazioni culturali.

Quanto costa fare un’associazione culturale?

Per costituire un&#;associazione culturale è previsto il pagamento dell&#;imposta di registro di € e delle marche da bollo di € Occorre, poi, considerare gli eventuali costi burocratici previsti per l’apertura della Partita Iva in caso di svolgimento di attività economica.

Creare un’associazione

Un gruppo di persone che si riconosce in ideali o interessi comuni e si organizza per raggiungere un obiettivo condiviso può dare vita a un’associazione. Le associazioni sono forme di aggregazione riconosciute dalla legge italiana, che le tutela nella loro libera costituzione e nello svolgimento delle specifiche attività.
In quanto enti privati che svolgono attività di utilità sociale in gentilezza degli associati o di altre persone, senza avere fine di lucro, si distinguono chiaramente tanto dalle società, che hanno uno fine di lucro, misura dalle cooperative, che hanno uno obiettivo mutualistico. Insieme ad altre forme associative, con le quali condividono gli obiettivi di promozione sociale e la partecipazione attiva sul secondo me il territorio ben gestito e una risorsa, fanno parte del Terzo Settore o Settore non-profit.

Possono possedere finalità culturali, ricreative, sportive, solidaristiche, sociali, assistenziali ecc., per le cui attività non occorre necessariamente l’investimento di grandi risorse. Costituirsi in che modo ente permette inoltre alle associazioni o enti non commerciali di tipo associativo di organizzare iniziative di vario tipo, rapportandosi con altre associazioni, con enti pubblici e privati, e di partecipare a manifestazioni o eventi.

Ogni persona che aderisce volontariamente a un’associazione si impegna a contribuire in prima persona al raggiungimento degli obiettivi prefissati, attraverso la propria attività o anche con contributi di tipo economico.
Il patrimonio dell’associazione deriva infatti fondamentalmente dai contributi degli associati (quote associative o altri versamenti) e di persone esterne. Questi contributi costituiscono un fondo comune, che serve a finanziare l’ente per i suoi scopi costitutivi, non può essere diviso o restituito ai soci e, in caso di scioglimento dell’associazione, deve stare devoluto a un altro ente con finalità simili.
All&#;interno di un&#;associazione possono essere esercitate attività commerciali, ma non in misura prevalente. Gli eventuali utili non possono esistere redistribuiti tra gli associati, se non entro precisi limiti, ma vanno reinvestiti nelle attività dell’associazione. Anche per codesto è necessario trattenere un bilancio sociale.