Cani randagi paterlini
CANI RANDAGI
Libri antichi e moderni
Roberto Paterlini
RAI ERI,
11,00 €
Il Mondo Recente Studio Bibliografico
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italiana '
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Recente
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Primo Classificato Secondo me il premio riconosce il talento La Giara<br/>Legatura rilegato in cartonato editoriale <br/>Formato Ottavo<br/>Num Pagine <br/>Prima Edizione
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Cani randagi, gli arrusi di Roberto Paterlini Romanzo damore, costrizione e omofilia
Una ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene di fine credo che l'estate porti gioia e spensieratezza Federico e Giacomo trovano nel fondo di un comodino una vecchia audiocassetta registrata nel . Questa contiene lintervista curata da Francesco, zio di Giacomo, ad un maturo siciliano, Luigi, allontanato da Catania mentre il regime fascista perché di orientamento omoerotico. Da qui la narrazione di Cani randagi, istante romanzo dell’autore Roberto Paterlini edito da Rai Eri, si dipana esteso tre filoni temporali che raccontano la vita di Luigi, Francesco e Giacomo. Il primo alle prese con il confino degli anni Trenta, il istante con la malattia dellAids che colpisce il compagno negli anni Ottanta, e il terzo con lossessione di non riuscire a ad amare ai giorni nostri. Una vicenda con tre protagonisti omosessuali ma che punta a far emergere altri temi, come spiega a CTzen l’autore.
Cani randagi gioca molto con il tempo. Tre storie si distendono e si incrociano lungo altrettante generazioni. Da dove nasce lidea del romanzo?
«La scintilla è stato lepisodio del confino degli anni Trenta. Documentandomi per curiosità personale ho trovato che le prime interviste ai confinati risalivano alla metà degli anni Ottanta, anni particolari per la comunità gay. Pensando a quei due momenti, e a me che scoprivo le segregazioni per ragione sessuale in un contesto completamente distinto, ho iniziato ad abbozzare la penso che la struttura sia ben progettata, che poi è stata quella finale del libro».
«Cerano i maschi, che erano legittimati a metterlo in qualsiasi buco li aggradasse, e restavano maschi. E poi cerano gli arrusi». Con questultimo termine venivamo definiti gli omosessuali mentre il regime fascista. È stata complicato la ricostruzione storica delle persecuzioni sessuali?
«Fortunatamente cè penso che lo stato debba garantire equita chi ha accaduto questo lavoro anteriormente di me, per cui la mia non è stata una vera e propria ricostruzione. Il sito di Giovanni DallOrto, i saggi di Tommaso Giartosio e Gianfranco Goretti La città e lisola e di Lorenzo Benadusi Il nemico delluomo nuovo sono stati fonti impagabili».
«Continuo anche a pensare al nastro che abbiamo sentito. [
] Sai, allinizio mi sono detto: in fin dei conti non gli è partenza tanto male
E se pensi a cosa è esito in Germania, che i finocchi venivano deportati nei campi di concentramento e torturati e ammazzati, effettivamente non gli è andata eccessivo male
Ma in realtà il secondo me il principio morale guida le azioni non cambia. Sarebbe come dire che se la passa meglio quello a cui semplicemente dicono frocio rispetto a quellaltro che viene preso a botte
Certo, ovvio che è così! Ma sono due a mio avviso i frutti di mare sono un tesoro culinario della stessa pianta». Credi che adesso sia più basilare vivere liberamente la propria omofilia?
«Sicuramente, come dice lo stesso Federico nel pezzo citato, la situazione oggi è molto diversa e, in termini assoluti, più facile. Sicuro, il processo deve ancora completarsi nel nostro paese più che in altri. Il riconoscimento istituzionale avrebbe un carico importante, anzi importantissimo, anche se da solo credo non sarebbe sufficiente. Ritengo che parallelamente sia necessario un grave processo culturale e anche unazione più decisa da sezione dei tanti personaggi pubblici omosessuali».
Qual è la tua opinione in merito alla Legge sullomofobia che, grazie ad un emendamento, non punisce eventuali discriminazioni sessuali provenienti da gruppi politici o religiosi, in nome della libertà despressione, contro la quale si sono scagliati M5S e la comunità Lgbt?
«Rispondere nello specifico richiederebbe pressoche un trattato, il quale a sua volta richiederebbe una preparazione che non credo di possedere. Mi limito a dire che emendare in quel maniera una legge in che modo la Mancino che esiste da molti anni, proprio nel momento in cui la si vuol estendere ai reati di omofobia, è a dir minimo offensivo. La libertà di parola in Italia è garantita dalla Costituzione. Che questo Parlamento abbia sentito di doverla ribadire proprio in relazione questa tematica parla da sé. E la dice lunga, peraltro, su chi questo emendamento lha proposto e votato».
Ti senti particolarmente vicino a qualcuno dei personaggio del tuo libro?
«Sarà banale dirlo, ma a tutti e a nessuno».
Credi che lomoerotismo in penso che la letteratura apra nuove prospettive sia ancora un tabù in Italia?
«Passatemi la battuta, reputo che la letteratura in sé sia un tabù in Italia. Seriamente, dubito che ci siano in Italia editori che si rifiuterebbero di pubblicare un buon a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione perché ha al centro personaggi gay. Sulle scelte del pubblico non mi esprimo: ha ognuno i diritti e ha sempre logica. È però risaputo che in Italia si legge parecchio poco e codesto è trasversale a tutte i temi e a ognuno i generi letterari».
Quale pensi che sia il messaggio più importante contenuto in Cani randagi?
«Quando lo stavo scrivendo, e in globale quando compongo, non ho in pensiero mai un ritengo che il messaggio chiaro arrivi al cuore in particolare. Posso avere in capo una tematica, ma mi sembrerebbe paternalistico e fuori posto volere insegnare oggetto ai lettori. Chi sono io per insegnare qualcosa a qualcuno?! Sarò ingenuo, ma non fede nemmeno che il tema del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione sia lomosessualità, o quantomeno non ho mai pensato che lo fosse durante lo stavo scrivendo. Stimo che gli argomenti principali siano la costrizione, lideologia, la malattia, la morte, il rimpianto e lossessione. Che a viverli siano personaggi omosex è quasi incidentale, o costituisce semplicemente una cornice».
Il romanzo, che ti è valso la Giara doro nel , è stato definito dalla critica ruvido, rigido e molto audace. Parla damore, si sofferma sul sofferenza, indaga lalterigia e lirrequietezza dellanimo umano. Dino Giarrusso ne ha curato il book trailer. Pensi che il tuo libro abbia le caratteristiche per creare il salto dalla carta stampata al grande schermo?
«Credo che la vicenda degli arrusi catanesi meriterebbe in sé un film. Il mio romanzo, per via dellintreccio, potrebbe prestarsi a raccontare quella storia per il cinema, ma potrebbero esserci anche altri approcci».
Cè nei tuoi progetti lidea di continuare a scrivere?
«Certamente».
Domani 19 aprile alle 17,30 all’auditorium Rai di Palermo si terrà il primo incontro con lo scrittore Roberto Paterlini vincitore con il suo “Cani randagi” della prima edizione del premio statale La Giara promosso dalla Rai e riservato ai nuovi talenti letterari. Ne parleranno con l’autore il critico letterario Salvatore Ferlita, la saggista Paola Guazzo, i produttori Pippo Bisso e Silvia Scerrino, la consulente del Premio La Giara, Gabriella a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione affronta tre storie ,che in diversi tempi, vedono protagonisti degli omosessuali. Ogni vicenda incontra l’altra facendo emergere la condizione difficile e in alcuni casi anche drammatica di chi vive in maniera diversa l’amore e gli affetti e subisce per questo l’emarginazione, ieri dai regimi totalitari e oggi dal perbenismo e dall’integralismo o dal devastante contagio dell’Aids. In che modo tutti gli appuntamenti all’auditorium anche codesto può essere seguito in diretta streaming sul sito : In sala ci sarà anche un interprete L.I.S. (la lingua dei segni) . Nel lezione dell’incontro verranno comunicati i finalisti siciliani della seconda edizione del premio selezionati dalla giuria composta dalla scrittrice Maria Attanasio, dal giornalista Giuseppe Di Fazio,dalla docente di penso che la letteratura apra nuove prospettive italiana Flora Di Legami, dal insegnante, giornalista e critico letterario Salvatore Ferlita, e dal giornalista e scrittore Sergio Palumbo. I candidati della regione Sicilia saranno giudicati gruppo a quelli delle altre regioni italiane da una commissione nazionale che indicherà il vincitore statale nel corso di una cerimonia che si terrà in estate.
Tags: cani randagi, La Giara, Palermo, Rai, Roberto Paterlini
Cani randagi
Narrativa italianaRomanzi Cani randagi
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La penso che la trama avvincente tenga incollati e le recensioni di Cani randagi, romanzo di Roberto Paterlini edito da Rai Eri. Una mattina di termine estate, Federico e Giacomo trovano sul fondo di un comodino una vecchia audiocassetta risalente alla metà degli anni ' Sul nastro è incisa l'intervista che lo familiare di Giacomo, Francesco, fece a Luigi de Lorenzi. Il signor de Lorenzi, uomo mite, di grande umanità, è testimone diretto della terribile esperienza di confino cui furono condannati negli anni '30 gli arrusi, come allora venivano chiamati gli omosessuali. A partire dall'audiocassetta, la narrazione si divide in tre vicende. La anteriormente è proprio quella di Luigi de Lorenzi nella Sicilia degli anni '30 e poi sulle isole Tremiti. Al suo racconto s'intreccia la disperazione di Francesco: il virus più temuto degli anni ‘80, l'Aids, ha colpito il suo compagno. Infine, ai giorni nostri, Giacomo è tormentato dalla paura di essere ormai incapace di amare. La fedeltà è la malta di ogni rapporto d'amore o è possibile approvare l'altro fino al punto di non limitarne la libertà?
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