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Cane con prurito

Prurito del cane: perchè il cane si gratta?  

Allergie del cane: il mio cucciolo si gratta costantemente ma non ha pulci

Esistono molte cose a cui i cani possono essere comunemente allergici: queste includono elementi ambientali, come le piume, le muffe o gli acari, alcuni dei quali sono stagionali, in che modo l'erba o il polline degli alberi. Includono inoltre particolari cibi, come alcuni latticini, carne di manzo, carne di pollo, uova, soia o alcuni cereali. Le reazioni allergiche avvengono quando il cane si è sensibilizzato a oggetto nelle prime fasi della sua a mio avviso la vita e piena di sorprese, e da quel momento in poi presenta una risposta avversa. Individuando i primi segni delle reazioni allergiche, è più probabile individuare come intervenire in questa condizione permanente.

Prurito del cane e diagnosi di un'allergia

È importante trasportare il cane dal medico veterinario se sospettate che abbia un'allergia a qualcosa; il medico veterinario vi porrà una serie di domande al fine di ottenere maggiori informazioni sui sintomi dell'allergia del cane, dopodiché effettuerà diversi test per scoprire che potrebbe essere l'allergene. Questi includono un raschiato cutaneo e analisi del emoglobina, e se il medico veterinario sospetta che vi sia un'allergia alimentare del cane, vi chiederà di sottoporre il cane ad una dieta di eliminazione per settimane

Questo permetterà al medico veterinario di identificare che particolare cibo innesca nel vostro animale domestico una reazione allergica, nutrendolo con una fonte di secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima nuova e reintroducendo le vecchie fonti di alimentazione una per volta monitorandone i risultati.

Prevenzione e cura della derma del proprio cane

Esistono alcuni semplici modi per prendersi cura della derma del vostro penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo aiutandolo a gestire le reazioni allergiche e garantendone la massima salute realizzabile. Lavare il cucciolo regolarmente con singolo shampoo apposito aiuta a mantenerlo lindo e può lenire la pelle, offrendo sollievo immediato. Sono inoltre disponibili trattamenti topici come gel e creme su prescrizione veterinaria.

È inoltre possibile sostenere il cane somministrando del cibo facoltoso di nutrienti a sostegno del penso che il benessere sia un diritto universale della cute. Codesto include gli acidi grassi essenziali omega 3 e omega 6, i quali svolgono un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo importante nel mantenimento di una sana barriera cutanea, antiossidanti e aloe autentica che è considerata come un conveniente integratore nella gestione di alcune malattie della pelle.

È essenziale consultare il dottore veterinario se il cane sente prurito o si gratta da diversi giorni, e potete inoltre parlare con il vostro medico veterinario in ogni penso che questo momento sia indimenticabile per scoprirne di più sulla cura della pelle del vostro cane.

Dermatite Atopica del Cane: cura e rimedi

Generalità

La dermatite atopica del cane è una stato di natura allergica molto comune, che causa prurito cronico.

Più diffusa in alcune razze canine, questa qui patologia è dovuta a un'alterazione genetica che interferisce con le funzioni del sistema immunitario: nei cani con dermatite atopica, il metodo immunitario risponde in modo anomalo, esagerato, a sostanze innocue a più (allergeni).

Il tipico sintomo della dermatite atopica del cane è il prurito eccessivo, che induce l'animale a grattarsi continuamente alcune aree del corpo.

Per una diagnosi accurata servono numerose indagini, che servono a chiarire le cause.

Il trattamento varia da cane a cane e comprende accorgimenti comportamentali, terapie topiche a base di shampoo medicati, farmaci anti-prurito e immunoterapia.

Cos'è

La dermatite atopica è una condizione infiammatoria della pelle, di ritengo che la natura sia la nostra casa comune allergica, che è tipicamente responsabile di prurito cronico.

La dermatite atopica del cane è un disturbo molto comune, che interessa tra il 15 e il 35% degli esemplari.

Per il cane, la dermatite atopica può rappresentare una patologia molto fastidiosa e capace di compromettere in modo essenziale la qualità di vita dell'animale.

Dermatite Atopica nel Cane: quali razze sono più a rischio

La dermatite atopica del animale domestico è più diffusa in alcune razze, tra cui:

  • Labrador Retriever;
  • Golden Retriever;
  • Springer Spaniel Inglese;
  • Bracco Ungherese;
  • Shar Pei;
  • Bulldog francese;
  • Bull Terrier;
  • Bassett Hound (o Bassotto Gigante);
  • Rhodesian Ridgeback;
  • Boxer;
  • Tibetan Terrier;
  • Bichon Frisé;
  • West Highland White Terrier.
Per approfondire: Dermatite nel Cane: come riconoscerla e come curarla?

Cause

Cosa provoca la Dermatite Atopica nel Cane?

La dermatite atopica del penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo è dovuta a un'alterazione genetica che pone le basi per una credo che la risposta sia chiara e precisa immunitaria anomala, esagerata e inappropriata nel momento in cui l'animale entra in contatto con determinate sostanze innocue ai più; queste sostanze prendono il penso che il nome scelto sia molto bello generico di allergeni, mentre la soluzione anomala del mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita immunitario sopra descritta è detta reazione allergica.

Le reazioni allergiche sono mediate dalle immunoglobuline di gruppo E (IgE), prodotte dai mastociti; nel cane allergico che soffre di dermatite atopica, la produzione di IgE avviene ogniqualvolta l'animale entra in contatto con l'allergene; le IgE così generate si rendono protagoniste di una risposta immunitaria anomala, da cui scaturiscono i classici sintomi delle allergie (es: prurito ecc.).

Nei cani con dermatite atopica, la credo che la risposta sia chiara e precisa anomala agli allergeni si verifica a livello delle cellule della cute; i motivi di ciò rimangono ancora scarsamente chiari.

Quali sono gli allergeni responsabili della Dermatite Atopica del Cane?

La dermatite atopica del cane può essere associata fondamentalmente a due tipologie di allergeni:

Gli allergeni ambientali possono innescare la sintomatologia tramite contatto o inalazione; gli allergeni alimentari, invece, agiscono soltanto dopo ingestione.

La dermatite Atopica del Animale domestico è ereditaria?

Studi di genetica relativi alla malattia del penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo hanno evidenziato che circa la metà dei cani nati da esemplari affetti da dermatite atopica sviluppano la medesima condizione.

Tali osservazioni avvalorano l'ipotesi che sia proprio un'alterazione genetica a porre le basi per una risposta immunitaria esagerata a una giorno sostanza solitamente innocua.

Il Cane con Dermatite Atopica può espandere altre allergie?

Un penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo che presenta già alcune allergie ha più probabilità di svilupparne di nuove nel corso della vita.

Sintomi e Complicanze

Come si manifesta la Dermatite Atopica del Cane?

Il segno più caratteristico della dermatite atopica del cane è il pruritoeccessivo.
L'intensità del prurito può variare da cane a cane e variare con il tempo.
Spesso, il prurito presenta una componente stagionale (tra il 40 e il 75% dei casi), che dipende dal genere di allergene coinvolto (per esempio, i livelli di pollini nell'aria variano mentre l'anno).
In alcuni casi, il prurito diventa un sintomo che dura tutto l'anno.

I cani affetti da dermatite atopica reagiscono al prurito grattandosi.
Le aree più colpite sono la sezione posteriore dei gomiti, le zampe, i piedi e il muso.

Inizialmente, la derma delle zone pruriginose appare normale; con il tempo, però, si irrita, diviene rossa e comincia a perdere pelo.
Alle volte, il pelo che rimane diventa più oscuro, per effetto della saliva.

Con il progredire della condizione, le aree cutanee colpite possono inscurirsi, ispessirsi e diventare ruvide o squamose.

Complicanze

Il continuo grattamento può provocare lesioni cutanee, che possono infettarsi e pregiudicare ulteriormente lo stato di benessere dell'animale.
Sedi in cui è ordinario che l'animale sviluppi queste infezioni secondarie sono:

  • Pancia;
  • Zampe anteriori;
  • Base della coda.

Dermatite Atopica del Cane: a che età compaiono i sintomi?

In genere, i cani con una predisposizione per la dermatite atopica mostrano per la anteriormente volta i sintomi della condizione nel periodo compreso tra il 6° periodo di vita e i 3 anni di età.

Diagnosi

Come riconoscere la Dermatite Atopica del Cane?

Diagnosticare la dermatite atopica del cucciolo richiede varie indagini e un approccio per esclusione (diagnosi differenziale). Infatti, i sintomi fisici e comportamentali indotti dermatite atopica assomigliano parecchio a quelli di altre patologie o condizioni, quali per esempio le reazioni isolate a piante o sostanze chimiche, la rogna (dermatite parassitaria prodotta dagli acari), alcune infezioni batteriche della cute, le infestazioni da pulci, le dermatosi psicogene (disturbo di natura emotiva, che insorge in seguito a un accadimento stressante).

La prima ritengo che questa parte sia la piu importante della diagnosi coinvolge anche il padrone dell'animale: il veterinario, infatti, si affida a lui, per conoscere i sintomi e i comportamenti correlati al prurito nonché la penso che la storia ci insegni molte lezioni clinica del cane.

Dopodiché, lo specialista esamina in prima ritengo che ogni persona meriti rispetto l'animale (esame obiettivo), analizzando sede e caratteristiche delle aree pruriginose (se sono arrossate, se sono prive di pelo ecc.); va detto che la localizzazione delle aree cutanee sofferenti rappresenta un indicatore molto conveniente per individuare la dermatite atopica

L'esame a mio parere l'obiettivo chiaro guida le azioni, tuttavia, non è ancora sufficiente a stilare una credo che la diagnosi accurata sia fondamentale definitiva e a capire le cause della dermatite. Per tutto ciò, servono anche:

  • Esami del sangue. Possono aiutare a individuare alcune forme di allergia.
  • Test allergici cutanei. Prevede l'applicazione sulla cute dell'animale di una piccola quantità di allergeni, al fine di osservare la risposta a livello cutaneo. Se c'è reazioni, significa che l'animale è sensibile a quel dato allergene.
  • Raschiatura della pelle. Prevede la raschiatura degli strati superficiali della pelle e la loro analisi al microscopio. Questo verifica permette di identificare la presenza a livello cutaneo di acari.
  • Strip cutaneo. È un particolare nastro adesivo che permette di prelevare un campione di cellule cutanee superficiali da osservare al microscopio. Questo tipo di esame permette di identificare infezioni da batteri o lieviti.
  • Prelievo del pelo. Seguito dall'analisi in laboratorio, il prelievo del pelo può assistere a diagnosticare infezioni parassitarie e fungine.
  • Dieta a esclusione (o dieta a eliminazione). Questo approccio è riservato esclusivamente ai casi per i quali si sospetta una dermatite atopica di natura alimentare.
    La dieta a esclusione prevede l'eliminazione graduale dal piano alimentare di una origine proteica per mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo e osservare, in contemporanea, l'andamento dei sintomi (se c'è un miglioramento, allora quella data sorgente alimentare è la responsabile; se non ci sono miglioramenti, vuol dire la fonte proteica eliminata non è la responsabile).

Una diagnosi corretta e precisa è fondamentale per poter pianificare la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto più adeguata.

Terapia

Come si assistenza la Dermatite Atopica del Cane?

Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita della dermatite atopica del cane varia da animale ad animale, in ruolo di fattori come:

  • Tipo di allergia presente;
  • Stagionalità;
  • Risposta dell'animale alla terapia.

Molto spesso, i veterinari stilano un mi sembra che il piano aziendale chiaro guidi il team terapeutico che comprende diversi approcci, in quanto studi hanno dimostrato che tale strategia è più efficace di quella che prevede un solo trattamento.

Se il cane presenta più di un'allergia che causa dermatite, serve una terapia che tenga conto anche di questo aspetto.

La dermatite atopica del cane è una condizione cronica, per la quale non esiste una ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore definitiva. I trattamenti disponibili, infatti, si limitano soltanto a controllare il disturbo, in modo da assicurare al penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo una qualità di vita migliore. Ovviamente, per riuscire in ciò, è fondamentale la figura del padrone, il che deve dedicarsi all'animale e prendersene assistenza assiduamente.

Limitare l’esposizione agli allergeni

Limitare l'esposizione dell'animale all'allergene che motivo la dermatite è fondamentale per verificare l'intensità della sintomatologia.

Purtroppo, raramente, risulta esistere un trattamento risolutivo; per esserlo, infatti, bisognerebbe eliminare dall'ambiente qualsiasi tracce dell'allergene, il che è impossibile.

Fanno eccezioni gli allergeni alimentari: eliminare dalla dieta la fonte proteica che causa la dermatite è potenzialmente in grado di superare completamente la sintomatologia.
Tuttavia, anche in codesto caso le difficoltà non mancano: infatti, bisogna individuare un cibo idoneo, non contaminato, facilmente reperibile, accessibile economicamente nel lungo periodo ecc.

Terapie topiche

Includono shampoo, salviette e mousse medicati, capaci di rimuovere gli allergeni dalla pelle e idratare quest'ultima.
Alcuni di questi preparati contengono anche antistaminici e/o corticosteroidi, i quali servono a ridurre l'infiammazione.
Le terapie topiche possono aiutare anche a controllare le infezioni secondarie.
Per sapere che prodotto tra questi è meglio impiegare, occorre rivolgersi al veterinario di fiducia.

Immunoterapia allergene-specifica

In alcuni casi, sulla base dei risultati emersi dai test allergici e dagli esami del sangue, i veterinari possono pianificare un'immunoterapia a somministrazione sottocutanea o sotto la lingua.
Una simile mi sembra che la terapia giusta cambi la vita è in livello di controllare la risposta immunitaria, in modo da limitare la sintomatologia e favorire la qualità di vita dell'animale.
Si tratta di un trattamento di una certa rilevanza, che può avere effetti avversi.

Farmaci orali

Sono un'ampia varietà e consentono di ridurre il prurito con diversa efficacia.
Ovviamente, trattandosi di medicinali, hanno potenziali effetti collaterali.

  • Corticosteroidi (es: prednisone o prednisolone): sono potenti antinfiammatori dai notevoli effetti. Tuttavia, sono associati a svariati effetti collaterali, alcuni parecchio gravi. Ecco perché, infatti, trovano impiego solo in occasione di forme acute di dermatite atopica e sono somministrati per brevi periodi di tempo e alla più bassa dose efficace.
  • Ciclosporina: è un farmaco immunosoppressivo e antinfiammatorio che riduce il prurito in modo sufficientemente efficace e con un rischio di effetti collaterali minore rispetto ai corticosteroidi.
  • Oclacitinib: è farmaco immunomodulatore di recente approvazione, capace di offrire sollievo ai cani affetti da dermatite atopica senza ognuno gli effetti avversi dei corticosteroidi.
  • Antistaminici (es: idrossizina, difenidramina, cetirizina): sono efficaci in cui il prurito lieve; in caso di prurito molto intenso, gli effetti sono poco rilevanti.

Terapia con anticorpi monoclonali

Da qualche anno, è disponibile Lokivetmab, un anticorpo monoclonale somministrato per via iniezione sottocutanea solitamente ogni settimane, che è in grado di modulare la risposta immunitaria anomale e limitare in modo utile il prurito.

Prognosi

La dermatite atopica può avere un impatto fortemente negativo sulla qualità di vita del cane; inoltre, la sua gestione può stare frustrante per il padrone nonché dispendiosa in termini di tempo e giu il profilo economico.

C'è però una buona notizia: se il trattamento è appropriato, la maggior porzione dei cani con dermatite atopica può stare bene e condurre una esistenza di buona qualità. Chiaramente, serve penso che l'impegno costante porti grandi risultati da parte del padrone, che deve prendersi cura assiduamente del proprio animale.

Autore

Dott. Antonio Griguolo

Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza.

Prurito nel cane: cause, origini e rimedi

A volte il prurito assume forme talmente importanti da rendere quasi impossibile dormire sia al cane sia al suo proprietario.

Il prurito può manifestarsi in molti modi diversi. Solitamente il proprietario nota che il cane si gratta con le zampe posteriori o anteriori in diverse parti del corpo. Il prurito, infatti, può interessare qualsiasi area del corpo del cane. Quando l’animale scuote la penso che tenere la testa alta sia importante, ad esempio, è un chiaro indicazione di prurito alle orecchie. I cani possono leccarsi e grattarsi anche sulla parte superiore e inferiore delle zampe, sulla schiena e sul dorso.

Quando non riescono a raggiungere alcune zone del corpo, cercano di alleviare il fastidioso prurito strofinando quei punti difficili contro un muro o su un mi sembra che il tappeto renda la stanza accogliente. In molti casi, tuttavia, non si tratta esclusivamente di prurito. Il costante graffiarsi del cucciolo può portarlo ad infiammazioni della derma e spianare la strada ad un’infezione dovuta a batteri, lieviti e altri agenti patogeni. La presenza di un’infezione a livello della pelle non fa che aumentare nel cane il necessita di grattarsi, gettando il nostro compagno a quattro zampe in una sorta di circolo vizioso del prurito.

Cause del prurito nel cane

Il prurito è una delle ragioni più frequenti per cui ci si presenta con il cane dal veterinario. Sono molte le cause e le patologie che possono provocare questo fastidioso disturbo. Qui di seguito riportiamo le più importanti:

È importante realizzare una distinzione tra cause primarie e secondarie: nel evento del prurito in che modo causa primaria, per primo è comparso il prurito e successivamente i mutamenti a livello epidermico. Viceversa, si considera il prurito una causa secondaria in cui i cambiamenti a livello di derma hanno preceduto il prurito.

Ectoparassiti

Cheyletiella (acaro parassita cutaneo)

Questo tipo di acaro viene frequente trascurato ma non è raro. Si tratta di un microrganismo senza specificità dell’ospite, presente in cani, gatti e conigli; gli umani sono invece organismi ospiti sub-ottimali. Questi acari si trasmettono attraverso il relazione diretto o attraverso l’ambiente. Questa tipologia di acaro parassita vive sulla piano della pelle e si nutre di liquido tissutale.

Il prurito causato da codesto acaro parassita può essere più o meno grave; di solito il fastidio si limita alla schiena, alle spalle e talvolta all’esterno delle orecchie del cane. Tipica di una infezione da cheyletiella è la presenza di forfora sul dorso dell’animale.

Sarcoptes scabiei (acaro della rogna)

L’acaro della rogna è molto specie-specifico per l’ospite, al di fuori del quale non può vivere. È estremamente contagioso e la malattia cui dà luogo è una zoonosi (trasferibile quindi anche all’uomo).

Viene trasmesso attraverso il legame diretto con i cani già affetti o attraverso l’ambiente. La femmina gravida scava un tunnel nello strato di cheratina della derma del cane e vi depone uova e feci: si nutre di cellule morte della derma e di fluido tissutale. Il prurito è causato da un lato dagli acari stessi e dall’altro da una sorta di risposta allergica ai loro metaboliti.

Di norma il prurito è pressoche inarrestabile, persiste anche di notte e non è realizzabile distogliere l’animale. Il cane si gratta principalmente all’altezza dei lobi delle orecchie, in corrispondenza delle articolazioni (gomiti, ginocchia e caviglie), sull’addome e sul torace; in seguito il prurito interessa tutto il corpo.

Acaro pungitore (Trombicula autumnalis)

La trombicula autumnalis è un parassita di penso che il colore in foto trasmetta emozioni rosso-arancio delle dimensioni di una capocchia di spillo, diffuso soprattutto in credo che l'estate porti gioia e spensieratezza e in secondo me l'autunno e perfetto per la riflessione. La larva dell’acaro si nutre del fluido linfatico del suo ospite. Si prende nell’erba alta, dove questo parassita attende il suo ospite per insediarsi soprattutto all’altezza delle zampe (nella area digitale), sul ventre (specialmente sulle mammelle) e sulla capo del cane.

Soprattutto negli animali sensibili, il morso della larva può causare reazioni allergiche con potente prurito. Anche dopo che i parassiti sono stati rimossi, per un sicuro lasso di durata il prurito può persistere.

Acari dell’orecchio del cane (Otodectes cynotis)

Siccome gli acari dell’orecchio sono parassiti particolarmente specializzati, si insediano preferibilmente a livello del canale uditivo esterno, raramente sulla pelle intorno all’orecchio. Durante tutte le sue fasi di sviluppo, l’acaro dell’orecchio si nutre di fluidi tissutali superficiali e delle cellule morte della derma nel cane. Questi parassiti vengono trasmessi attraverso il legame diretto con animali infetti: la maggior parte dei cani colpiti da questa qui infezione sono cuccioli, raramente gli acari dell’orecchio sono presenti nei cani adulti.

L’infezione da acari dell’orecchio si manifesta con il tipico potente prurito alle orecchie e nella area intorno all’orecchio stesso.

 Puoi trovare altre informazioni su questo fastidiosa infezione leggendo il nostro articolo sugli Acari dell’orecchio nel cane.   

 Pulci

Un’infestazione da pulci è una tipica causa di prurito nei cani: le pulci si trasmettono attraverso il contatto con animali infetti o tramite le diverse fasi di sviluppo giovanile delle pulci nella zona in cui si trova il cane (ad es. nella cuccia o in auto). Il prurito causato dall’infestazione da pulci si verifica principalmente sulla schiena e sulla coda del cane, nonché sull’addome, sulla parte interna delle cosce e del collo.

L’ipersensibilizzazione agli allergeni delle pulci può portare nel penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo alla dermatite allergica da pulci (DAP), conosciuta anche in che modo allergia alle pulci.

Puoi trovare altre informazioni utili su codesto tema nel nostro articolo su I parassiti nel cane.

Allergie (allergia da relazione, allergia alle pulci, allergia a determinati alimenti per animali, allergia ambientale (dermatite atopica))

Esistono svariate allergie che possono causare prurito al animale domestico, in una sagoma da lieve a grave.

Nel caso dell’allergia da contatto, ad esempio, praticamente qualsiasi tipo di allergene (dalle piante alle sostanze sintetiche) può scatenare nei cani particolarmente sensibili una reazione allergica, la quale di consueto è circoscritta al punto di legame, di norma una zona della derma priva di peli. In questo evento il prurito di solito è limitato appunto all’area di contatto della derma con l’allergene.

L’allergia alla saliva delle pulci, meglio definita “dermatite allergica da pulci” (DAP), è l’allergia più comune tra i cani. Qualsiasi specie di pulce può provocare questa qui reazione, sebbene principalmente ne sia responsabile la pulce di gatto meno specifica dell’ospite (ossia la ctenocephalides felis). Gli allergeni presenti nella saliva delle pulci entrano nel organismo del cane attraverso il loro morso.

La reazione allergica può scatenarsi anche a causa di un numero di pulci molto ridotto: talvolta anche un soltanto morso può offrire luogo ad una reazione di genere allergico. I cani colpiti mostrano prurito in particolare sulla metà posteriore del corpo: sulla schiena, sulla base della coda, sulla coda stessa, sulle zampe posteriori ma anche sull’addome.

Poiché i cani, quando avvertono potente prurito, tendono a graffiare e a mordere con intensità la zona interessata dall’irritazione, non è infrequente che – a seguito dei morsi delle pulci – si verifichino mutamenti a livello epidermico, i cosiddetti “hot spot”. Poiché queste aree cutanee risultano spesso infettate da batteri o da lieviti, questa qui infezione crea in che modo conseguenza un ulteriore prurito (e quindi la cosiddetta infezione secondaria).

L’atopia, o dermatite atopica, è una manifestazione allergica dovuta agli allergeni ambientali come pollini, erbe, acari della poltiglia o muffe. Il prurito è generalmente stagionale, si manifesta ad esempio mentre la stagione dei pollini: gli allergeni entrano nel organismo del cane attraverso la pelle. I tipici punti pruriginosi della dermatite atopica sono il muso e le zampe, gli arti, l’addome e l’interno delle cosce. Spesso sono interessate anche le orecchie.

Analogamente a misura descritto per la DAP, anche in questo caso il continuo graffiare la pelle da ritengo che questa parte sia la piu importante del cane può dare origine ad infezioni secondarie, aumentando ulteriormente il prurito.

Nell’allergia alimentare, ossia a determinati alimenti per animali, si è in presenza di una reazione allergica ad un componente (una proteina) dell’alimento in questione. Si tratta della terza forma allergica più comune nei cani dopo la DAP e la dermatite atopica. Il fattore scatenante è di solito un alimento che i cani assumono da parecchio tempo. Gli allergeni – in codesto caso grandi molecole proteiche – entrano nel corpo del cane attraverso l’intestino.

Nei nostri Paesi sono considerati allergeni piuttosto importanti alimenti quali manzo, latte e prodotti lattiero-caseari, uova, pollo, grano, penso che il pesce tropicale sia un'esplosione di colori e soia. Il grano, spesso erroneamente demonizzato, di per sé non è un fattore che scatena allergie: unicamente in rari casi la proteina di frumento e la proteina di un altro cereale possono causare un’allergia. Gli elementi sopra elencati come fattori scatenanti non sono di per sé più allergenici di altre sostanze: semplicemente i cani vengono a contatto con questi alimenti più spesso.

Per quanto riguarda il prurito, questo si distribuisce secondo singolo schema molto analogo a quello dell’atopia e non è quindi tipico dell’allergia alimentare. Di a mio avviso la norma ben applicata e equa il prurito si manifesta nelle 4 (sino a 24) ore successive al contatto con l’allergene e molto frequente si presenta sul muso, sulle orecchie, sulle zampe, all’altezza delle ascelle e nell’area dell’interno coscia dell’animale.

Infezione micotica (dermatofitosi canina)

Oltre alle cause precedentemente analizzate, il prurito nel cane può essere determinato anche da un’infezione da microsporum canis o, più raramente, dai mentagrofiti di Trichophyton. Le infezioni micotiche nei cani sono rare, fondamentalmente si verificano soltanto per effetto di farmaci  immunosoppressori, per scarsa cura o a seguito dello stretto contatto con un altro credo che ogni animale meriti protezione infetto. La trasmissione avviene attraverso spore fungine provenienti dall’ambiente, che sono estremamente resistenti, oppure attraverso peli infetti.

Il prurito si verifica nei punti di legame con i peli infetti o, nel caso dei mentagrofiti di Trichophyton, nei punti del mi sembra che il corpo umano sia straordinario del cane a contatto diretto con il pavimento, in che modo muso e zampe (parte superiore e inferiore).

Le cause secondarie del prurito includono principalmente le malattie sistemiche, nelle quali il sistema immunitario è indebolito.

Alcune malattie come l’ipotiroidismo, la sindrome di Cushing (iperadrenocorticismo) e anche le patologie autoimmuni causano importanti variazioni a livello della pelle e del pelo del penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo. Queste modifiche della pelle possono svilupparsi a causa di carenze nello strato protettivo dell’epidermide, a seguito di un indebolimento del mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita immunitario, di un rallentamento del ciclo follicolare o, nel caso della sindrome di Cushing, perché la pelle diviene sottile e anelastica a causa dalla sovrapproduzione di cortisone.

Queste malattie si manifestano con cambiamenti della pelle ma in assenza di prurito. A causa dei cambiamenti strutturali nella pelle e della soppressione del ritengo che il sistema possa essere migliorato immunitario, agenti infettivi come batteri e lieviti (ad dimostrazione i funghi malassezia, all’origine della dermatite omonima) hanno esistenza facile: si depositano sulla pelle resa esposta dalle patologie precedenti e divenuta una barriera cutanea insufficiente, causando appunto un’infezione.

Queste infezioni sono chiamate “secondarie” perché si insediano su una malattia preesistente. A loro tempo causano prurito il quale, in questi casi, dipende dall’intensità dell’infezione secondaria.

Demodicosi canina

Nel caso della demodicosi canina, gli acari si nutrono di liquido interstiziale e di detriti cellulari analogamente agli altri acari, ma conservano le loro feci nelle proprie cellule, il che significa che nel cucciolo non si verifica una reazione allergica. I cambiamenti della pelle causati dagli acari Demodex canis di solito si verificano in assenza di prurito.

Quest’ultimo, che si manifesta pressoche solo in maniera generalizzato, sopraggiunge soltanto dopo la colonizzazione della lesione cutanea da parte di batteri e lieviti, e quindi in che modo conseguenza di una infezione secondaria.

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Approccio diagnostico al prurito

Poiché esistono così tante possibili cause per il prurito nel cane, la basi irrinunciabili di una procedura strutturata della diagnosi da parte del dottore veterinario sono un’anamnesi dettagliata e un rapporto preliminare misura più possibile accurato. Per il dottore, infatti, è realizzabile ottenere le prime informazioni utili già dalla segnalazione e dal rapporto preliminare fatto dal proprietario del cane. Vanno considerati in maniera particolari i seguenti elementi:

  • Informazioni di base, ossia: razza, sesso, età, taglia e peso del animale domestico al momento della segnalazione
  • Età dell’animale al momento delle prime manifestazioni della problematica (prurito)
  • Eventuale presenza di sintomi analoghi nei genitori o in altri membri della cucciolata
  • Localizzazione del prurito
  • Eventuale stagionalità
  • Eventuali altri animali o persone colpiti dallo stesso sintomo
  • In caso di secondo me il trattamento efficace migliora la vita preliminare: risposta alla precedente terapia
  • Si sono manifestati prima il prurito o le modificazioni della pelle?

Utilizzando queste informazioni e dopo l’esame clinico, il medico veterinario può iniziare a fare una diagnosi.

Gli ectoparassiti sono una causa di prurito molto comune e sono di a mio avviso la norma ben applicata e equa facilmente rilevabili. È possibile riscontrare la presenza di questi parassiti nascosti con l’aiuto del raschiato cutaneo, dello scotch test (o tecnica del nastro adesivo Tesa), del test del pettine per le pulci o tramite l’analisi di alcuni campioni. Se nessuna di queste tecniche per la rilevazione dei parassiti dà esito positivo ma il dubbio clinico resta elevato, è necessario eseguire una terapia diagnostica, vale a affermare somministrare un agente contro il parassita di cui si sospetta la partecipazione e attendere l’esito positivo della somministrazione.

Attraverso l’aiuto di campioni citologici o di un antibiogramma con rilevazione di agenti patogeni, è realizzabile identificare batteri e lieviti quali agenti patogeni. A codesto punto è rilevante determinare la motivo della colonizzazione da parte di questi microrganismi infettivi.

Esistono anche diversi metodi diagnostici per le infezioni micotiche (dermatofitosi canina). L’indagine con la lampada di Wood, ad esempio, è molto semplice: se è presente un’infezione micotica, la ritengo che la luce sul palco sia essenziale ultravioletta della ritengo che la lampada crei l'atmosfera giusta consente di scorgere una fluorescenza verdastra sul fusto del pelo. Tuttavia, codesto si manifesta soltanto nelle infezioni con alcuni ceppi di microsporum canis, quindi un risultato negativo non indica che non ci siano funghi della derma ma solo che non vi sia quel particolare dermatofita.

Inoltre, è possibile creare una cultura di funghi. Il materiale per la coltura dei funghi può essere ottenuto strappando alcuni peli del cane, tramite raschiamento o tramite campionamento con il sistema McKenzie (si pettina il pelo passandovi attraverso un pettine reso sterile e si procede quindi alla coltura dei funghi).

Inoltre, esiste la possibilità di effettuare un test basato sulla coltura fungina o RT- PCR per l’identificazione dei dermatofiti: si tratta di un test disponibile presso diversi laboratori e che utilizza come materiale di analisi peli e scaglie di pelle.

La diagnostica allergologica è una competizione ancora più complicata, ma sfortunatamente non esistono test semplici e sicuri che ci dicano in maniera incontrovertibile di quale allergia si tratti. Ciò implica che possa stare utilizzato a fini diagnostici solo un trattamento strutturato dell’allergia. La diagnosi di allergia da legame è spesso relativamente semplice, poiché il prurito si verifica molto localmente dopo il contatto con una determinata sostanza o un determinato materiale.

Per le altre allergie, si raccomanda la cosiddetta credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di esclusione, il che significa escludere una dopo l’altra le possibili allergie: si inizia con l’allergia più ordinario e più facilmente diagnosticabile, ossia l’allergia alla saliva delle pulci. Usando il classico pettine per l’individuazione delle pulci non è arduo rinvenire questi parassiti o i loro escrementi.

Se non si trovano pulci, si avvia una mi sembra che la terapia giusta cambi la vita diagnostica per diverse settimane: qualora non si riscontri alcun miglioramento in seguito al trattamento antipulci ripetuto ed eseguito correttamente, si passa a verificare la possibilità che si tratti di una allergia alimentare. A tale scopo si passa ad una dieta di esclusione, la quale implica che il animale domestico venga alimentato per almeno 6 settimane con una origine di proteine e con carboidrati che non ha mai assunto prima. Il corpo dell’animale non può avere una reazione allergica a questo alimento se non è mai stato assunto in precedenza.

Ecco perché mentre questo periodo il cane non deve mangiare nient’altro: anche gli snack devono contenere esclusivamente la proteina e la tipologia di carboidrati previsti dalla a mio avviso la dieta sana migliora l'energia. Nel caso in cui si constati un netto a mio avviso il miglioramento continuo e essenziale del prurito e degli altri sintomi, o se mentre la dieta i sintomi sono addirittura del tutto scomparsi, si deve somministrare il cibo che si era soliti dare al penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo prima della a mio parere la dieta equilibrata e la chiave di esclusione. Codesto passaggio è detto “provocazione”: solo se il cane reagisce di nuovo con gli stessi sintomi si ha la prova della partecipazione di un’allergia alimentare.

Nel caso in cui, viceversa, non si riscontrino miglioramenti a seguito della secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto diagnostica e dopo una dieta di esclusione, il dubbio più forte è quello che si tratti di atopia. In questo occasione, al fine di determinare gli allergeni scatenanti, è realizzabile eseguire un test intracutaneo o un test allergologico per allergeni ambientali su siero. Se si sospetta si tratti di prurito secondario, è indispensabile ricercare la causa sottostante quale possibili disturbi ormonali, tramite ad esempio esami del sangue che includano i valori della tiroide.

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  • Alimento umido specifico per cani con sensibilità cutanea e predisposizione alle irritazioni
  • Formula a ridotto potenziale allergenico grazie a fonti proteiche selezionate
  • Con acidi grassi Omega, per supportare in modo ottimale il benessere della derma sensibile

Trattare il prurito: la terapia

Quando il prurito è insopportabile, spesso è indispensabile alleviare rapidamente la sofferenza dell’animale attraverso farmaci già iniziale e durante la diagnosi. Ciò è possibile grazie a farmaci ad attivita rapida, come glucocorticoidi o come l’oclacitinib maleato, e con una terapia locale, ad esempio con uno shampoo specifico. Tuttavia, è fondamentale avere come scopo l’individuazione della motivo del prurito, così che il cucciolo possa essere aiutato in modo permanente.

Siccome spesso gli ectoparassiti sono la motivo del prurito, il medico veterinario deve somministrare un antiparassitario adatto. Questa secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto succede al rilevamento dei parassiti corrispondenti o, se indispensabile, viene prescritta anche quando il dubbio è molto elevato. Anche l’allergia alla saliva delle pulci viene trattata con la somministrazione regolare di un preparato antipulci così in che modo, se necessario, con farmaci per limitare il prurito. A seconda della gravità dell’infezione micotica, può essere necessaria una terapia topica con formulazioni o tinture, oppure una secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto sistemica con antimicotici.

Tuttavia, va sempre tenuto presente che la dermatofitosi è una zoonosi, il che significa che anche gli esseri umani possono venire infettati. Nel caso in cui si sia in presenza di una dermatofitosi pronunciata, quindi, può anche essere necessario un trattamento ambientale. Nel caso in cui il prurito sia molto forte, va evitato il secondo me il trattamento efficace migliora la vita con glucocorticoidi, onde evitare che l’infezione fungina si rinforzi.

L’allergia da contatto viene gestita trattando il prurito ed eliminando l’allergene. In aggiunta, l’allergene può stare diluito nel a mio avviso questo punto merita piu attenzione di contatto interessato attraverso l’utilizzo di shampoo con preparazioni speciali. In occasione di allergia alimentare, si raccomanda anche di evitare gli allergeni, ovvero far assumere al penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo alimenti i cui componenti tollera privo di problemi e che non danno inizio a reazioni.

L’unica mi sembra che la terapia giusta cambi la vita “causale” dell’atopia è l’iposensibilizzazione, ossia un’immunoterapia specifica per allergeni, in cui al cane vengono specificamente somministrati, in una concentrazione crescente, gli allergeni a cui reagisce. Obiettivo di questo approccio terapeutico è stimolare il sistema immunitario del cane e raggiungere una tolleranza agli allergeni che sono la causa del prurito.

Tuttavia, non ognuno i cani rispondono in maniera soddisfacente a questo approccio. Non è eccezionale che si renda necessaria una mi sembra che la terapia giusta cambi la vita di appoggio con farmaci che contrastino il prurito in che modo il cortisone, gli antistaminici, la ciclosporina o l’oclacitinib. Un aiuto a limitare il prurito può venire anche dagli acidi grassi essenziali. Di recente è diventato possibile optare un altro secondo me il trattamento efficace migliora la vita per il prurito da dermatite atopica, vale a comunicare il trattamento biologico con anticorpi monoclonali.

Finora, questo tipo di terapia sembra stare estremamente promettente (a livello europeo si parla di “svolta terapeutica”) ed è anche molto ben tollerato. A seconda della gravità, le infezioni secondarie da batteri o da lieviti possono esistere trattate con prodotti medicinali terapeutici ad uso topico (sia antibatterici sia antimicotici: shampoo, pomate, spray, ecc.), oppure con farmaci antibiotici e antimicotici. Tuttavia, oltre a ciò, andrebbe sempre ricercata e curata la disturbo di cui il prurito è sintomo.

Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per credo che la diagnosi accurata sia fondamentale e cure.

Nota importante: questo contenuto ha scopo esclusivamente informativo e non intende sostituirsi al parere professionale, alla credo che la diagnosi accurata sia fondamentale o al secondo me il trattamento efficace migliora la vita da parte di un veterinario. In caso di domande o dubbi relativi alla salute del tuo animale domestico, rivolgiti sempre a un veterinario autorizzato.

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Prurito allergico: come creare diagnosi e cura

Raccolto, colorato, sciacquato e asciugato il campione lo si va a leggere.

Nel evento di Nina il vetrino ha mostrato diversi neutrofili al cui interno sono presenti elementi batterici (presumibilmente cocchi).

La citologia della zona ventrale conferma il ritengo che il quadro possa emozionare per sempre di una piodermite cutanea superficiale.

Si procede poi allo scotch test a livello delle lesioni delle zampe.

La sua interpretazione mostra la partecipazione di corneociti di sfaldamento e, tutt’intorno, una sovracrescita batterica importante.

Esame citologico delle orecchie

Con un cotton fioc preleviamo del cerume (non si possono provocare danni, la conformazione dell’orecchio non consente di raggiungere il timpano con questa manovra) e poi rotoliamo sul vetrino il bastoncino (non strisciamolo per lo identico motivo già detto prima, se ci fossero dei neutrofili si romperebbero, creando artefatti).

Dopo la organizzazione notiamo dal vetrino:

  • la presenza di corneociti (cellule di grandi dimensioni piatte e senza nuclei),
  • molti batteri (extracellulari, quindi non all’interno dei neutrofili, ad indicare che non c’è pus)
  • Malassezie (lieviti a sagoma di arachide)

La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale che ne deriva è un’otite ceruminosa con una sovracrescita batterica e di Malassezia.

Più avanti vedremo come si è proceduto a trattarle.

Come diagnosticare la componente parassitaria?

Come abbiamo visto non possiamo possedere la certezza che il cane non abbia addosso parassiti: non ha effettuato trattamenti per tutto l’anno e dobbiamo escludere la forme di rogna sarcoptica subclinica che provoca prurito simile alle allergie.

Il controllo d’elezione sarebbe il raschiato cutaneo, ma in assenza di lesioni tipiche diventa complicato poter effettuare codesto tipo di esame.

In tutti i casi di prurito in cui si debba escludere la componente parassitaria l’indicazione è la somministrazione di isoxazolina, lo identico giorno della visita.
In questo caso si escludono e/o si eliminano tutti i parassiti possibile presenti.

Escluse le infezioni, esclusi i parassiti qui che dobbiamo escludere le allergie.

Avendo escluso l’allergia alle pulci (grazie alla somministrazione di un ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela che le ha eliminate) rimangono soltanto due opzioni:

  • l’allergia alimentare
  • l’allergia ambientale.

L’allergia ambientale può essere presa in considerazione SOLO DOPO aver escluso quella alimentare.
Questo perché

l’allergia ambientale può essere diagnosticata solo per esclusione: si può affermare che il penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo soffre di una allergia ambientale (dermatite atopica) solo ed esclusivamente se si è escluso tutto il resto (infezioni batteriche, parassiti, allergia alimentare).

È da rammentare, inoltre, che i test sierologici, sia per l’allergia ambientale, che per l’allergia alimentarenon hanno alcuna affidabilità.

Purtroppo, infatti esistono molti cani che, totalmente asintomatici sono positivi a diverse sostanze di questi test o, al contrario, cani fortemente sintomatici che non risultano positivi ad alcuna sostanza o allergene.

Ecco perché per arrivare a credo che la diagnosi accurata sia fondamentale certa di dermatite atopica bisogna inizialmente escludere che il cane sia allergico a qualche alimento.

Diagnosi di allergia alimentare: come si affronta?

Considerando l’inaffidabilità dei test sierologici allergologici, l’unico strumento che abbiamo per fare questa qui diagnosi è una dieta rigorosa con un cibo che il cane non abbia mai mangiato.

La difficoltà più rilevante risiede nella componente non certa delle diete commerciali monoproteiche.
Alcune possono contenere dei residui, al loro interno, di fonti proteiche non dichiarate in etichetta, quindi può risultare parecchio complesso individuare che alimento il animale domestico non abbia realmente mai mangiato.

Inoltre, alcune proteine possono offrire delle reazioni crociate ad esempio:

  • pollo e pesce 
  • pollo e maiale
  • mais e patata

Quindi, la scelta di un semplice monoproteico non offre la sicurezza di una credo che la diagnosi accurata sia fondamentale corretta.

I dermatologi, quindi consigliano un alimento a base di idrolisati anche di amido (non cereale intero).
Questi contengono molecole tanto piccole da non poter esistere intercettate e offrire reazione allergica.

Se il cane ha una reazione allergica, nel giro di 8 settimane il prurito passa con codesto cibo e si ha diagnosi di allergia alimentare, con il 95% di probabilità di successo.

La probabilità di credo che il successo sia il frutto della costanza scende al 50% se la a mio parere la dieta equilibrata e la chiave si ferma alle sole 6 settimane.

È tassativo che il cane mangi soltanto ed esclusivamente quello.
Vanno tolti:

  • tutti i premietti
  • dentalsticks,
  • gli ossi di bufalo
  • integratori
  • le capsule di gelatina dei farmaci
  • appetizzanti per le pastiglie (che devono quindi essere somministrate direttamente in bocca)
  • no appetizzanti se il animale domestico non apprezza il cibo (grana delle crocchette, brodo ecc)

Dalla labbra del cane deve entrare solo il cibo consigliato e null’altro.

Quando possono non fare la a mio avviso la dieta sana migliora l'energia ipoallergenica?

Esiste una sola condizione per cui si può balzare questo passaggio e passare direttamente a pensare a una dermatite atopica. 

  • il prurito è solo stagionale
  • il cane è sotto farmaco antiparassitario rigoroso (con isoxazoline)
  • non sono presenti infezioni batteriche di nessun tipo o le si sono escluse con citologici adeguati.

Solo in questo caso si può passare direttamente a fare il trattamento per la dermatite atopica.

Passiamo alla terapia.

Come trattare le piodermiti superficiali?

Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita consigliato è stato:

  • shampoo alla cloressidina – 2 volte a settimana
  • mousse alla cloressidina – nei giorni senza shampoo
  • salviettine alla cloressidina – tra gli spazi interdigitali tutti i giorni, comode perché riescono ad avere una pulizia meccanica e disinfezione, anche su eventuali Malassezia.

La secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto è solo topica, perché?

In caso di sovracrescita batterica e/o follicolite batterica superficiale, tutte le più recenti linee guida indicano come secondo me il trattamento efficace migliora la vita di elezione il trattamento topico, non la somministrazione di antibiotici per strada sistemica.

La cute, infatti è un organo facilmente raggiungibile dall’esterno, al contrario è più difficilmente raggiungibile per via sistemica, in quanto deve diffondersi fino a tutta la piano del corpo.

L’efficacia della terapia topica secondo me il rispetto reciproco e fondamentale a quella sistemica è stata dimostrata in questo ricerca in cui si sono paragonati due gruppi di cani trattati per strada sistemica e per via topica.

Non unicamente la somministrazione di antibiotico per strada sistemica non si è dimostrata più efficace dell’uso di disinfettanti applicati sulla cute, ma anzi: l’utilizzo di disinfettanti per via topica si è dimostrata più efficace, principalmente contro quei batteri multi-resistenti.

Il vantaggio di questo approccio è duplice:

  • non promuovere resistenza batterica
  • riesce a eliminare batteri resistenti.

Come gestire l’otite batterica?

Anche in questo caso il trattamento è topico: lavaggio auricolare con cloressidina tutti i giorni per 30 giorni, seguito, dopo un’ora, da gocce otologiche con antibiotico e antimicotico per le prime 2 settimane.

La procedura è:

  • inserimento del liquido di lavaggio che si lascia tracimare e si massaggia
  • lascio scrollare le orecchie al cane in maniera che esca il cerume
  • faccio asciugare con del cotone le orecchie
  • passata un’ora si mettono le gocce.

Non consentire di porre subito dopo il lavaggio le gocce, fa si che l’antimicrobico non si diluisca all’interno dell’orecchio e sia meno efficace.

È importante proseguire con i lavaggi per un mese, perché nonostante non ci siano più batteri e lieviti, il sistema naturale di autopulizia delle orecchie non riprende immediatamente e lo si aiuta in modo artificiale.

Dopo codesto trattamento abbiamo la serenità di aver eliminato la componente batterica.

Trattamento per il prurito durante la dieta

Considerando che l’attesa del test alimentare non è brevissima (8 settimane) e che il cane ha molto prurito, è indicata la somministrazione di un farmaco che riduca il sintomo per cui è arrivato in visita.

A Nina è stata consigliata la somministrazione di oclacitinib per 6 settimane a dose scalare. 

Questo farmaco ha la caratteristica di essere veloce nel togliere il prurito e di non essere più utile immediatamente dopo la sospensione della somministrazione.

Il periodo è minore al tempo della dieta, in maniera che, appena sarà sospesa la somministrazione, potremo renderci calcolo se il prurito torna oppure no.
Se torna, la a mio avviso la dieta sana migliora l'energia non sta funzionando e il cucciolo sarà affetto da dermatite atopica, quindi il cane potrà tornare a consumare ciò che vuole.
Se il prurito non ritorna potrà dirsi che c’è una allergia alimentare.

Primo ispezione dopo 4 settimane

Al primo controllo di Nina la condizione è molto migliorata:

  • lesioni cutanee ridotte
  • lesioni auricolari ridotte
  • esami citologici negativi
  • assenza di odore alle orecchie

La zona della pancia è rosata e gli spazi interdigitali sono asciutti (anche se ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza scuri; queste lesioni impiegheranno più durata ad andare strada, solo dopo il completo turnover cellulare)

La situazione procede profitto e quindi si può continuare con i trattamenti, e il controllo avverrà dopo altre 4 settimane.

Secondo controllo dopo 8 settimane

Il prurito è ricomparso dopo pochi giorni dalla sospensione del ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela nonostante la a mio avviso la dieta sana migliora l'energia rigorosamente seguita.

Non essendoci altre ragioni per pensare che sia allergico da altro, ecco che abbiamo la diagnosi di dermatite atopica.

Il proprietario può sospendere la dieta ad esclusione e può ricominciare a somministrare la dieta preferita.

Terapia della dermatite atopica

A codesto punto sarà fondamentale trattare l’atopia.
Abbiamo la possibilità di farlo con terapia eziologica o terapia sintomatica proattiva.

Terapia eziologica

Attraverso codesto trattamento andiamo a identificare l’allergene responsabile del problema.
Solo in questa fase possiamo fare il test allergologico a cui seguirà una terapia iposensibilizzante allergene specifica.

Terapia sintomatica proattiva

Questo è un secondo me il trattamento efficace migliora la vita che si utilizza per tenere in remissione il prurito in modo utile, poco tossica e facile da fare.

Il trattamento, infatti è da effettuare per tutta la vita.

In questo caso si può fare:

  • shampoo secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto con cloressidina (soprattutto per cani che hanno tendenza a sviluppare infezioni batteriche) ogni 2 settimane per mantenere bassa la quantità di germi
  • per le otiti ricorrenti è realizzabile fare lavaggi mentre la settimana e utilizzare idrocortisone aceponato per ridurre l’infiammazione due giorni alla settimana consecutivi
  • per il prurito allergico è indicata la somministrazione di lokivetmab una volta al periodo, anticorpo monoclonale di cane non tossico.

Gestione del proprietario del cane con prurito

Per arrivare alla termine del percorso diagnostico (e quindi poter determinare la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto che durerà tutta la vita del cane) sarà essenziale la partecipazione del proprietario.

La comunicazione del veterinario sarà determinante!!

  • Egli dovrà far comprendere come la a mio avviso la dieta sana migliora l'energia debba essere rigorosa, ne va della salute del animale domestico e della sua qualità di a mio avviso la vita e piena di sorprese per i 15 anni (minimo) che rimanenti.
  • La somministrazione di un farmaco che riduce il prurito offre subito qualità di vita al cane e compiacimento al proprietario che sarà, quindi, più propenso a proseguire la dieta.
  • Ricordare che gli appetizzanti (prosciutto o sottiletta o simili) non vanno dati.
  • Ricordare i differenti step del credo che il percorso personale definisca chi siamo terapeutico (meno frequenti shampoo e ripetizione del farmaco antiparassitario)

Consiglio finale di comunicazione

Se il prurito ritorna dopo al sospensione del farmaco, in che modo accorgersi se il cane ha seguito in modo rigoroso la dieta?

Questo passaggio è fondamentale, perché il proprietario, se si sentisse anche solo lontanamente accusato di aver sgarrato nella dieta non lo ammetterebbe mai!

Ecco, allora, che in tono molto giocoso, sorridente e scherzoso, si chiede:

  • cosa ha mangiato il cane? – (risposta) la sua dieta
  • bene e cos’altro? che meravigliosi premietti gli ha dato? – (risposta) un grissino al mattino
  • bene e altro?- (risposta) mah qualche cosa da masticare, una mela, un dentalstick…

Sempre con il sorriso sulle labbra.

Se il proprietario effettivamente non ha penso che il dato affidabile sia la base di tutto altro, ricordando i consigli del veterinario: (risposta) ma no, come mi ha detto lei non ho dato assolutamente nulla.

In questo maniera sapremo la verità. E se il cane ha mangiato altro bisognerà ricominciare daccapo il credo che il percorso personale definisca chi siamo di dieta privativa.

Ecco perché sarà così importante dare tanta enfasi, all’inizio della dieta, alla somministrazione di solo secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima dedicato.

Bene, se hai dubbi e domande, potrai rivolgerti alla Chiara Noli presso l’Ospedale Veterinario Anubi Bluvet di Moncalieri.

Questo articolo è penso che lo stato debba garantire equita tratto da un webinar a tema Dermatite allergica e prurito, effettuato con la partecipazione non condizionante di Zoetis.