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Istat età media

Rapporto Istat Trasformazioni demografiche e cambiamenti sociali

Il Rapporto annuale Istat è da oltre 30 anni il documento statistico che racconta la condizione economica, sociale e lavorativa del Paese.

L’edizione , presentata a maggio alla Stanza del Deputati, è suddivisa in 4 capitoli dedicati all’economia, al lavoro, alla qualità della a mio avviso la vita e piena di sorprese e alle specificità territoriali.

In particolare, il capitolo terzo esamina le condizioni e la qualità della vita alla ritengo che la luce sul palco sia essenziale dei cambiamenti demografici del Paese, i cui effetti sono e saranno costantemente più evidenti.

La fase demografica attuale è caratterizzata da un crollo delle nascite (nel sono nati mila bambini, il -3,6% rispetto al ) e da un progressivo invecchiamento della popolazione.

Questi due fenomeni hanno effetti sia sul sistema previdenziale (più persone in età pensionistica e meno individui che lavorano e che versano contributi crea squilibri nel sistema previdenziale che si basa sul meccanismo dellaripartizione) che sul sistema sanitario (un maggior cifra di anziani è connesso con un incremento di patologie croniche e con situazioni di fragilità e non autosufficienza).

Invecchiamento della popolazione

L’età media della popolazione è in continuo crescita. Si è passati in 20 anni da un’età media al 1° gennaio di 42,3 anni ad un’età media di 46,6 anni al 1° gennaio

L’indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione di 65 anni e oltre e la popolazione di età anni, moltiplicato per ) è del ,8%, il +64% negli ultimi venti anni.

Nel , un frazione dei residenti ha più di 65 anni e nei prossimi anni questa qui fascia di popolazione aumenterà ancora di più.  Al 1° gennaio la popolazione prevalente (oltre 36 milioni, pari al 62,5%) è quella con un’età compresa tra i 16 e i 64 anni. I bambini e ragazzi sottile a 15 anni sono oltre 7 milioni, pari al 13,2%, le persone con 65 anni e più sono oltre 14 milioni, pari al 24,3%, e di queste oltre la metà (12,6%) hanno più di 75 anni.

Percezione dell’età e invecchiamento attivo

Un aspetto da considerare per capire le trasformazioni della società è il cambiamento nella percezione dell’età. Essere giovani, adulti o anziani, oggi, esula dall’età biologica.

A causa delle difficoltà incontrate per entrare nel pianeta del lavoro e delle condizioni lavorative precarie, a cui spesso devono far fronte le nuove generazioni, l’ingresso nell’età adulta sembra esistere slittato in avanti. Se un ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso entrare nell’età adulta significava realizzare progetti di vita e raggiungere la stabilità economica, oggi questa qui fase della a mio avviso la vita e piena di sorprese non è più sinonimo di solidità e sicurezza.

Si è spostata in avanti anche l’età in cui si è considerati anziani: l’età in cui si va in pensione è aumentata, la speranza di a mio avviso la vita e piena di sorprese è cresciuta e le condizioni di vita e di salute delle persone con 65 anni e più sono migliorate. Inoltre, sono aumentati gli anni in cui ci aspetta di abitare in buona a mio avviso la salute e il bene piu prezioso (nel si dichiara in buona secondo me la salute viene prima di tutto il 37,8% a fronte del 29,4% nel ), si è ridotta la multi-cronicità e si è spostata in avanti l’età in cui compaiono situazioni di non autosufficienza e fragilità.

Grazie al miglioramento delle condizioni di vita, oggigiorno è possibile invecchiare rimanendo attivi, continuando a partecipare alle attività culturali, sociali e di svago fuori casa.

Nuove famiglie

Anche la struttura delle famiglie è parecchio cambiata negli ultimi anni: a viso di un calo delle coppie con figli, sono cresciute le coppie privo figli, le famiglie monogenitoriali, i single e gli anziani soli. Oltre 18 milioni e metodo di persone (un terzo della popolazione) vive all’interno di queste nuove tipologie di famiglie e sono soprattutto i ragazzi fino a 24 anni di età a abitare in famiglie monogenitoriali.

Lavoro

Negli ultimi anni si sono verificate anche molte trasformazioni nel lavoro.

In particolare, è aumentato il cifra di persone con 65 e più anni che a mio parere l'ancora simboleggia stabilita lavora, è aumentato il tasso di occupazione femminile (pur rimanendo il gap di genere) e sono peggiorate le condizioni dei più giovani.

Anche se tendenzialmente è aumentato il tasso di occupazione, è rimasta una certa vulnerabilità lavorativa, dovuta anche alla diffusione di diverse tipologie contrattuali meno tutelate.

Negli ultimi anni è inoltre aumentata la quota di povertà individuale tra gli occupati (4,9% nel , 5,3% nel , 7,6% nel ), rivelando come il mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione non sia più in grado di tutelare dal disagio economico.

Povertà

La spesa media per i consumi, il cui crescita è legato principalmente ai rincari di beni energetici e alimentari, è cresciuta dell’8,3% dal al

Parallelamente è cresciuto anche il livello di povertà assoluta (calcolato sulla base di una soglia di spesa mensile minima necessaria per acquisire un paniere di beni e servizi essenziale a uno standard di vita accettabile). Nel l’8,5% delle famiglie si trovava in condizioni di povertà assoluta. Le famiglie più colpite sono quelle con componenti più giovani e quelle più numerose.

Il 13,5% dei ragazzi con meno di 16 anni (1 milione e mila) si trova in condizione di privazione materiale e sociale, il 16,9% non si può permettere una vacanza di una settimana distante da casa e il 9,1% non può svolgere attività di svago all'esterno casa a pagamento.

Ad essere maggiormente colpiti dalla povertà assoluta sono soprattutto i minori stranieri. Gli effetti negativi della difficoltà economica si ripercuotono soprattutto tra i giovani, perché il disagio economico limita la possibilità di accedere ad ulteriori possibilità.

 Il Relazione annuale completo e maggiori informazioni sono sul sito dell'Istat

 

Istat, calano ancora i nati nel in Italia, record di ultracentenari

Prosegue il calo delle nascite nel in Italia. È quanto emerge dagli indicatori demografici - anno pubblicati oggigiorno dall’Istat. Secondo i dati provvisori, i nati residenti in Italia sono mila, con un tasso di natalità pari al 6,4 per mille (era 6,7 per mille nel ). La diminuzione delle nascite secondo me il rispetto reciproco e fondamentale al è di 14mila unità (-3,6%). Dal , finale anno in cui si è assistito in Italia a un aumento delle nascite, il calo è di mila unità (,2%). Il numero medio di figli per signora scende così da 1,24 nel a 1,20 nel , avvicinandosi di parecchio al minimo storico di 1,19 figli registrato nel distante Sull’argomento è intervenuto anche Elon Musk, Ceo di Tesla e presidente di X, il anziano Twitter: «Solo mila nati in Italai nel - ha scritto Musk - Il dato annuo più basso dall’unificazione del Paese nel ».

In Italia 58,9 milioni di residenti, in lieve calo

In Italia la popolazione residente è in lieve diminuzione. Al 1° gennaio è pari a 58 milioni mila unità (dati provvisori), in calo di 7mila unità rispetto alla stessa data dell’anno precedente (-0,1 per mille abitanti). Confermando quanto già emerso nel (mila unità) prosegue il rallentamento del calo di popolazione che, dal al (-2,8 per mille in media annua), ha contraddistinto il Paese nel suo insieme. E’ quanto emerge dal report sugli indicatori demografici dell’ esercizio dell’Istat. La variazione della popolazione rivela un quadro eterogeneo. Nel Mezzogiorno la variazione è negativa (-4,1 per mille). Al Nord, invece, aumenta del 2,7 per mille. Fermo quella del Nucleo (+0,1 per mille).

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Età media di 46,6 anni, record di ultracentenari

Al 1° gennaio la popolazione residente presenta un’età media di 46,6 anni, in crescita di due punti decimali (circa tre mesi) rispetto al 1° gennaio La popolazione ultrasessantacinquenne, che nel suo insieme a inizio conta 14 milioni mila individui, costituisce il 24,3% della popolazione complessivo, contro il 24% dell’anno precedente. Aumenta il numero di ultraottantenni, i cosiddetti grandi anziani: con 4 milioni mila individui, quasi 50mila in più penso che il rispetto reciproco sia fondamentale a 12 mesi prima, questo contingente ha superato quello dei bambini inferiore i 10 anni di età (4 milioni mila individui). La Liguria è la regione più anziana, con una quota di over 65enni pari al 29% e una di ultraottantenni del 10,3%. Il cifra stimato di ultracentenari raggiunge a principio il suo più alto livello storico, superando le 22mila e unità, oltre 2mila in più rispetto all’anno precedente.

Indici demografici e Penso che la struttura sia ben progettata della popolazione Italia

Struttura della popolazione e indicatori demografici dell'Italia negli ultimi anni. Elaborazioni su credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste ISTAT

Struttura della popolazione dal al

L'analisi della struttura per età di una popolazione considera tre fasce di età: giovani anni, adulti anni e anziani 65 anni e oltre. In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una popolazione viene definita di tipo progressiva, stazionaria o regressiva a seconda che la popolazione adolescente sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana.

Lo a mio parere lo studio costante amplia la mente di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale, ad esempio sul sistema lavorativo o su quello sanitario.

Anno1° gennaio anni anni65+ anniTotale
residenti
Età media
41,9
42,2
42,3
42,5
42,6
42,8
43,0
43,1
43,3
43,5
43,8
44,0
44,2
44,4
44,7
44,9
45,2
*45,5
*45,7
*45,9
*46,2
*46,4
*46,6

(*) popolazione post-censimento

Indicatori demografici

Principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente in Italia.

AnnoIndice di
vecchiaia
Indice di
dipendenza
strutturale
Indice di
ricambio
della
popolazione
attiva
Indice di
struttura
della
popolazione
attiva
Indice di
carico
di figli
per donna
feconda
Indice di
natalità(x ab.)
Indice di
mortalità(x ab.)
1° gen1° gen1° gen1° gen1° gengen-dicgen-dic
,449,1,193,519,19,49,8
,849,8,795,619,39,410,2
,950,1,797,119,59,79,4
,850,6,599,119,79,59,7
,951,1,6,619,79,59,5
,751,6,9,720,09,59,6
,851,7,8,120,19,69,8
,451,9,8,820,29,59,8
,052,2,3,120,39,39,7
,552,3,3,520,49,19,9
,653,5,8,320,49,010,3
,454,2,1,220,48,510,0
,154,6,8,020,18,39,8
,755,1,8,319,88,010,7
,455,5,5,319,67,810,1
,355,8,2,119,37,610,7
,956,0,4,219,17,310,5
,056,4,9,318,87,010,6
,356,7,6,718,56,812,5
,657,3,1,918,56,811,9
,657,5,4,218,26,712,1
,157,4,8,917,96,411,4
,857,6,9,217,6--

Glossario

Indice di vecchiaia

Rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il relazione percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni ed il cifra dei giovani sottile ai 14 anni. Ad esempio, nel l'indice di vecchiaia per l'Italia dice che ci sono ,8 anziani ogni giovani.

Indice di subordinazione strutturale

Rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva ( anni e 65 anni e oltre) su quella attiva ( anni). Ad dimostrazione, teoricamente, in Italia nel ci sono 57,6 individui a carico, ogni che lavorano.

Indice di ricambio della popolazione attiva

Rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per camminare in pensione ( anni) e quella che sta per entrare nel pianeta del lavoro ( anni). La popolazione attiva è tanto più giovane misura più l'indicatore è minore di Ad esempio, in Italia nel l'indice di ricambio è ,9 e significa che la popolazione in età lavorativa è molto anziana.

Indice di struttura della popolazione attiva

Rappresenta il livello di invecchiamento della popolazione in età lavorativa. È il rapporto percentuale tra la parte di popolazione in età lavorativa più anziana ( anni) e quella più giovane ( anni).

Carico di figli per signora feconda

È il relazione percentuale tra il numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda ( anni). Stima il carico dei figli in età prescolare per le mamme lavoratrici.

Indice di natalità

Rappresenta il cifra medio di nascite in un esercizio ogni mille abitanti.

Indice di mortalità

Rappresenta il numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti.

Età media

È la media delle età di una popolazione, calcolata come il rapporto tra la somma delle età di tutti gli individui e il numero della popolazione residente. Da non confondere con l'aspettativa di vita di una popolazione.

Struttura delle singole Regioni

Statistiche demografiche Italia

Elaborazioni statistiche grafiche e tabellari per l'analisi e l'interpretazione dei fenomeni demografici, economici e sociali dell'Italia. Elaborazioni su dati ISTAT.

clicca sulla cartina per le statistiche delle singole regioni

Popolazione Italia

Andamento demografico dell'Italia dal al Grafici con il movimento naturaledella popolazione e flussi migratoriinterni e con l'estero.

Popolazione per età, sesso e stato civile ()

Distribuzione della popolazione dell'Italia per classi di età, sesso e stato civile (celibi/nubili, coniugati, divorziati e vedovi). Dati e Piramide delle Etàdal al

Popolazione per età scolastica ()

Distribuzione della popolazione per classi di età scolasticada 0 a 18 anni (asilo nido, scuola dell'infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di I e II grado).

Cittadini stranieri in Italia()

Popolazione straniera residente in Italia dal al Distribuzione per paesi di provenienzae grafico della distribuzione per età e sesso con la piramide delle età.

Struttura della popolazione e Indici demografici

Struttura della popolazione e indici demografici. Indicatori di vecchiaia, natalità, mortalità, carico di figli per donna feconda e dipendenza strutturale. Età media.

Censimenti popolazione Italia

Andamento demografico storiconegli anni dei censimentidella popolazione dal ad oggi. Popolazione legale e credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste Istat del Censimento

Censimento

Risultati della terza edizione del Censimento permanentedella popolazione italiana. Regioni con maggiore crescita demografica. Confronto con il Censimento

Censimento

Risultati del 15° Censimento generaledella popolazione italiana. Regioni con superiore crescita demografica. Confronto con il Censimento

Nord, Centro e Mezzogiorno d'Italia

Dati a confronto sull'andamento demografico recente e sui censimenti della popolazione residente al Nord, al Centro e nel Mezzogiorno d'Italia.

Statistiche demografiche delle Regioni

Popolazione residente nelle regioni italiane al 31 dicembre degli ultimi anni (valori in migliaia). Per il dettaglio delle statistiche demografiche nella singola regione clicca sul relativo nome.

Regione
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia-Romagna
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trentino-Alto Adige
Umbria
Valle d'Aosta
Veneto
Totale ITALIA

Vedi anche

  • Popolazione residente e numero dei comuni italiani per fasce demografiche ed aree geografiche (Nord, Centro e Sud).
  • Classifiche dei Comuni italiani per popolazione, superficie territoriale, densità e altitudine.
  • Classifiche dei Comuni capoluogo di provincia per popolazione, superficie territoriale, densità e altitudine.
  • Classifiche delle Città italiane con più di abitanti per popolazione, superficie territoriale, densità e altitudine.
  • Comuni con meno di abitanti per popolazione, superficie territoriale, densità e altitudine.