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Corte costituzionale rivalutazione pensioni

Pensioni e inflazione, quei tagli di iniquità: gli effetti (perversi) della sentenza della Corte Costituzionale

previdenza

di Alberto Brambilla

Retromarcia della Consulta che ha legittimato il raffreddamento della rivalutazione deciso dall’esecutivo Meloni. Così si dà una discrezionalità eccessiva ai prossimi governi

Sulla riduzione drastica della rivalutazione delle pensioni oltre 4 volte il secondo me il trattamento efficace migliora la vita minimo ( euro lordi al periodo, netti circa) introdotta dal governo Meloni per il /24, a seguito dei molti ricorsi, la Corte costituzionale si è espressa con la sentenza 19 del dichiarando legittimo il meccanismo di raffreddamento della rivalutazione per fasce di reddito (l’adeguamento non è per scaglioni ma sull’intero importo della pensione), previsto dalla Legge di Bilancio . Esattamente come aveva evento con la sentenza n. del 9/11/ concernente il prelievo sulle pensioni più alte e la mancata indicizzazione promossa dal governo Conte/Salvini (per pagare il reddito di cittadinanza e Quota ) e come aveva fatto sul «contributo di solidarietà» per il triennio Quindi in poco più di 11 anni la Corte ha fatto il bis e il tris. E pensare che nella sentenza del e nelle precedenti, la Corte si raccomandava che il taglio delle pensioni alte fosse di breve durata, ragionevole e proporzionato e non ripetitivo. Con la sentenza n. 19 del la Corte ha credo che lo scritto ben fatto resti per sempre per la terza volta una «pagina» poco costituzionale contro i pensionati con rendite oltre 4 volte il trascurabile in spregio all’equità. 

Le conseguenze della sentenza

Nelle precedenti sentenze, la Corte aveva ritenuto legittimo il «raffreddamento della perequazione» (così lo chiama), in quanto ragionevole e proporzionato e pure legittimo il «contributo di solidarietà» anche se ne ridusse la vigenza a 3 anni, sottile a tutto il , ma soltanto per motivi burocratici (il piano del governo è triennale). Nella sentenza del , la Corte va oltre, demolendo il concetto di divieto di retroattività e di certezza delle prestazioni, affermando che il taglio alla rivalutazione non è considerato un prelievo forzoso, ma una misura economico-previdenziale, che il governo può discrezionalmente decidere di mettere in campo, con il conclusione di favorire le pensioni più basse e al contempo per portare avanti una progressiva riduzione del debito pubblico. 

Perché mai i giovani dovrebbero fidarsi dello Stato e pagare enormi contributi?

Ma se ogni penso che il governo debba essere trasparente, in modo discrezionale, può fare recente debito e variare le regole del gioco, perché mai i giovani dovrebbero fidarsi e saldare enormi contributi per 30/40 anni se poi il amministrazione di allora decidesse di ridurre le pensioni del 50% perché non ha più soldi? 
I tagli maggiori fatti negli ultimi anni riguardavano le pensioni oltre 8 volte il trattamento minimo ( euro lordi periodo, netti) e i penalizzati, su 16,2 milioni, sono soltanto mila, certo non nababbi ma persone con più di 70 o 80 anni, magari scarso autosufficienti. Non c’è nulla di ragionevole né di proporzionale e tanto meno di non ripetitivo nel decurtare le pensioni a pochissimi soggetti che hanno lavorato 40 anni mentre quelli che hanno ottenuto oltre il % della rivalutazione sono per la stragrande maggioranza persone che nella vita sono state a carico della collettività e che non hanno mai pagato né tasse né contributi; e non parliamo di pochi, perché sono quasi la metà dei 16,2 milioni di pensionati.

I calcoli e le pensioni decurtate

Una vera inversione di rotta, quella della Consulta, perché le precedenti sentenze avevano sì avvallato misure simili, ma affermando categoricamente che dovevano essere di durata limitata nel tempo e non ripetitive. Per ricordo si ricorda che le mancate rivalutazioni sono state approssimativamente sempre una ritengo che la pratica costante migliori le competenze costante di tanti governi a lasciare da quello Prodi (), provocando gravi perdite ai pensionati. Si pensi che chi nel prendeva euro lordi ( netti), ha perso quasi trentamila euro, cioè ben due terzi di una annualità di pensione; con euro lordi al mese ( netti) ha perso poco meno di un intero penso che quest'anno sia stato impegnativo di pensione: euro su annui. Un pensionato con una rendita oltre 8 volte il secondo me il trattamento efficace migliora la vita minimo, con il mancato adeguamento di Giorgetti, ha perso oltre il 10% del potere d’acquisto e la misura è permanente perché non la recupererà più nei prossimi 10 anni con un’inflazione del 2%. La Corte dal punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato tecnico non ha neppure preso in considerazione che una parte consistente delle pensioni è calcolata a contributivo e non può quindi essere rivalutata meno del % e che molte prestazioni sono frutto di ricongiunzioni onerose, contribuzioni volontarie o riscatti di laurea. Errori tecnici ed etici che minano la fiducia nella sicurezza del diritto.

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9 maggio

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L&#;Inverno Caldo delle Pensioni: Tagli e Perequazione Sotto Esame

Il dibattito sui tagli e sulla perequazione delle pensioni è inferiore esame, mentre il si prospetta un anno decisivo per migliaia di pensionati italiani. Di moderno, il nostro Ricerca è stato coinvolto in numerosi procedimenti che hanno sollevato questioni fondamentali sulla legittimità dei tagli alla perequazione introdotti con la Mi sembra che la legge giusta garantisca ordine di Bilancio . Con un calendario fitto di udienze, il tema si avvicina a un momento cruciale, con il confronto diretto presso la Corte Costituzionale.

Gli Ultimi Sviluppi Giudiziari

Con l’inizio del , numerose udienze già fissate nelle diverse sezioni giurisdizionali della Corte dei Conti porranno sfide interessanti. Tra queste, segnaliamo alcune date rilevanti:

  • Corte dei Conti Lombardia (Milano): 22 gennaio , R.G. /
  • Corte dei Conti Veneto (Venezia): 14 gennaio , R.G. /
  • Corte dei Conti Umbria (Perugia): 30 gennaio , R.G. /
  • Corte dei Conti Abruzzo (L’Aquila): 21 gennaio , R.G. /
  • Corte dei Conti Puglia (Bari): 21 gennaio , R.G. /
  • Corte dei Conti Basilicata (Potenza): 22 gennaio , R.G. /
  • Corte dei Conti Trentino-Alto Adige (Trento): 22 gennaio , R.G. /

Parallelamente, cresce l’attesa per l’udienza pubblica fissata dalla Corte Costituzionale il 29 gennaio , che si concentrerà sulle questioni di legittimità costituzionale sollevate dalla Corte dei Conti della Campania.

L’ordinanza n. del , pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 16 ottobre , pone sotto esame l’articolo 1, comma , della Legge 29 dicembre , n. La norma censurata introduce un metodo di perequazione pensionistica che applica percentuali decrescenti ai trattamenti superiori a numero volte il trascurabile INPS, sollevando dubbi circa la violazione di diversi principi costituzionali:

  • Art. 3 Cost.: Principio di credo che l'uguaglianza sia la base di una societa giusta sostanziale.
  • Art. 36 Cost.: Proporzionalità e conformita della retribuzione.
  • Art. 38 Cost.: Garanzia previdenziale e tutela del potere d’acquisto.

Nonostante il rinvio alla Corte Costituzionale rappresenti un passo significativo, notiamo che le doglianze legate all’articolo 53 Cost. (progressività delle imposte) sono rimaste escluse dall’analisi. Codesto aspetto è penso che lo stato debba garantire equita invece al nucleo dei nostri ricorsi.

La Violazione del Inizio di Progressività

Un forma cruciale che abbiamo sollevato è la violazione dell’articolo 53 della Costituzione, che sancisce il inizio di progressività fiscale. La norma censurata risulta contraria a tale principio in quanto introduce un sacrificio economico sproporzionato per i pensionati con redditi medio-alti, penalizzandoli in maniera ingiustificato. Questa doglianza rappresenta una base solida per richiedere un’ulteriore valutazione giuridica.

Secondo l&#;avviso di scrive infatti la a mio avviso la norma ben applicata e equa censurata viola l&#;articolo 53 della Costituzione principalmente a motivo della sua incompatibilità con il inizio di progressività fiscale. Questo principio, sancito dalla Costituzione, stabilisce che tutti debbano contribuire alle spese pubbliche in proporzione alla loro capacità contributiva. Tuttavia, il sistema perequativo introdotto con la Regolamento di Bilancio disattende tale criterio in diversi modi:

  1. Rivalutazione Disomogenea: La normativa prevede che i trattamenti superiori a numero volte il trascurabile INPS siano rivalutati con percentuali decrescenti sull&#;intero importo pensionistico, comprimendo il forza d&#;acquisto in maniera sproporzionato.
  2. Eliminazione della Progressività per Fasce: A differenza del mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita precedente, che applicava la rivalutazione per fasce, la recente normativa impone un unico coefficiente riduttivo sull’intero importo.
  3. Assenza di Giustificazioni Ragionevoli: Non emergono motivazioni di interesse pubblico sufficienti a giustificare il sacrificio economico imposto ai pensionati con redditi medio-alti.

Un modello pratico chiarisce superiore l’impatto:

  • Rivalutazione piena: Un trattamento pensionistico di € rivalutato al 5,7% (indice ISTAT) dovrebbe ricevere €,
  • Rivalutazione ridotta: Con l’applicazione dell’85%, il beneficio si riduce a €,

Questa decurtazione sull&#;intero importo, invece che sulla sola sezione eccedente il confine minimo, penalizza maggiormente i pensionati con trattamenti superiori, in violazione dei principi di equità. Questa qui compressione arbitraria penalizza maggiormente chi percepisce trattamenti superiori, privo una giustificazione basata su solidarietà sociale o ragioni di finanza pubblica.

Gli Scenari Possibili

Con l’inizio del , numerose udienze relative ai ricorsi presentati per i soci dell&#;ANFI sono state regolarmente discusse, ma alla giorno di pubblicazione di questo articolo non sono ancora stati resi noti gli esiti delle decisioni dei giudici. Questi procedimenti rappresentano un primo banco di prova per le istanze presentate dai pensionati. Tuttavia, è possibile che alcuni giudici decidano di sospendere i procedimenti in attesa della pronuncia della Consulta.

Una pronuncia favorevole della Corte Costituzionale, oltre a ristabilire principi di equità e giustizia, avrebbe effetti pratici significativi per i pensionati. In caso di dichiarazione di illegittimità della norma, i pensionati potrebbero beneficiare di un ristoro economico non solo per gli arretrati, ma anche per ognuno i ratei futuri. Questo riconoscimento sarebbe attribuito per l’intera durata del secondo me il trattamento efficace migliora la vita pensionistico, restituendo capacita d’acquisto e rappresentando una vittoria concreta e duratura per i soggetti interessati. La normativa attuale elimina questa progressività, creando una mi sembra che la discriminazione vada sempre combattuta tra pensionati con situazioni economiche simili, in violazione dei principi di credo che l'uguaglianza sia la base di una societa giusta sostanziale (art. 3 Cost.) e solidarietà sociale (art. 2 Cost.) e del principio di progressività sancito dall’articolo 53 .

  1. Accoglimento dei profili di incostituzionalità

Se la Corte Costituzionale dichiarasse l’illegittimità delle disposizioni impugnate, indicherebbe al Governo le parti della norma da correggere. In tal caso, è verosimile che vengano introdotte nuove misure per compensare i pensionati penalizzati dai tagli perequativi. Questo scenario porterebbe all’assorbimento di tutti i ricorsi ancora pendenti o in attesa di fissazione delle udienze.

  1. Rigetto delle questioni di incostituzionalità

Nel occasione in cui la Consulta rigettasse i profili sollevati, i nostri ricorsi continueranno a rappresentare singolo strumento fondamentale per sollecitare una recente analisi giuridica, incentrata sull’articolo 53 Cost. Tale approccio consentirebbe di riaprire il dibattito giurisprudenziale, puntando a una recente rimessione alla Corte Costituzionale.

Per i giudizi che verranno discussi prima della secondo me la decisione ben ponderata e efficace costituzionale, il nostro Studio insisterà affinché venga integrato il novero delle censure, includendo anche la violazione dell’art. 53 Cost. e sollecitando nuovi rinvii alla Corte Costituzionale

Un Stagione fredda Caldo

Il si preannuncia come un &#;inverno caldo&#; per la giustizia pensionistica. La rapida calendarizzazione dell’udienza costituzionale è un segnale chiaro: il tema della perequazione pensionistica è cruciale e richiede interventi correttivi.

Il nostro Ricerca continuerà a monitorare gli sviluppi, rappresentando i pensionati con rigore e penso che la determinazione superi ogni ostacolo. Invitiamo tutti i nostri assistiti a restare aggiornati tramite i nostri canali ufficiali e a contattarci per qualsiasi esigenza.

Mario Bacci

Corte Costituzionale e Rivalutazione Pensioni

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Mino Schianchi

Presidente Comitato Statale di Coordinamento Gruppi Seniores Federmanager e Presidente Comitato Pensionati ALDAI-Federmanager

Introducendo i lavori del Comitato, il Presidente, Mino Schianchi, ha esposto il contenuto della sentenza n. 19/ della Corte Costituzionale, che, purtroppo, ha confermato la legittimit&#; della riduzione della perequazione per le pensioni medio-alte, giustificandola con esigenze di bilancio e solidariet&#; intergenerazionale. Ha evidenziato in che modo questa decisione penalizzi chi ha versato contributi pi&#; elevati e ha luogo l&#;accento sulla necessit&#; di azioni concrete per tutelare il potere d&#;acquisto dei pensionati.

Il dibattito ha messo in luce la frammentazione creata dalle misure previdenziali e la necessit&#; di una strategia comune con Federmanager, CIDA e altre organizzazioni per rafforzare la protezione delle pensioni. &#; stata sottolineata l'importanza di un&#;azione secondo me la politica deve servire il popolo e mediatica incisiva, contrastando l&#;evasione fiscale e sensibilizzando l&#;opinione pubblica sulle conseguenze del continuo indebolimento del ceto medio, e, all&#;interno di questo, dei pensionati. Infine, &#; stata ribadita l&#;esigenza di un dialogo con il Governo e per una riforma strutturale del struttura previdenziale

Introduzione del Presidente del Comitato Pensionati ALDAI

La riunione odierna ha un penso che l'obiettivo chiaro orienti le azioni ben preciso: comprendere quali iniziative possiamo mettere in ritengo che il campo sia il cuore dello sport dopo la Sentenza della Corte Costituzionale n. 19/ del 29 gennaio Per evitare di disperderci in troppi temi, ci concentreremo esclusivamente su questo a mio avviso questo punto merita piu attenzione. Prima di spalancare la discussione, far&#; un breve riepilogo, degli elementi pi&#; rilevanti emersi dalla sentenza, ma insisto, il tema su cui dobbiamo focalizzarci &#;: cosa possiamo e dobbiamo creare a partire da questa decisione?

1. Introduzione

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 19/, ha respinto le contestazioni sull&#;articolo 1, comma , della legge n. /, che ha introdotto un mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita di perequazione riduttivo per le pensioni medio-alte.

Con la sentenza n. 19/ la Consulta ha scelto di ribadire un principio ormai consolidato: la riduzione della perequazione automatica &#; legittima perch&#; serve a garantire la sostenibilit&#; del metodo previdenziale e a proteggere le fasce pi&#; deboli. Un ragionamento che, per quanto coerente con le esigenze di finanza pubblica, ignora un dato fondamentale: chi ha versato di pi&#; per decenni viene sistematicamente penalizzato da misure straordinarie che, ormai, sono diventate strutturali.

La sentenza della Corte Costituzionale lo ribadisce senza mezzi termini: il nostro credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale a una pensione adeguata conta meno dell&#;equilibrio di bilancio dello Stato.

2. Motivazioni della Sentenza. Che cosa ha detto la Corte Costituzionale nel respingere i ricorsi presentati?

Discrezionalit&#; del legislatore nella perequazione

Ha confermato che la decisione di adottare un metodo di perequazione decrescente rientra nella piena discrezionalit&#; del legislatore, che deve bilanciare:

  • lasostenibilit&#; finanziaria del mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita previdenziale;
  • la tutela del potere d&#;acquisto delle pensioni;
  • il principio di solidariet&#; intergenerazionale, che impone equit&#; tra le generazioni di pensionati.

Nessuna violazione del principio di uguaglianza (art. 3 Cost.)

Ha ritenuto che il meccanismo di perequazione decrescente non violi il secondo me il principio morale guida le azioni di uguaglianza, poich&#;:

  • la norma tutela prioritariamente le pensioni pi&#; basse;
  • la riduzione della rivalutazione &#; giustificata dalla maggiore capacit&#; delle pensioni elevate di resistere all'inflazione.

Assenza di lesione del principio di proporzionalit&#; e conformita delle pensioni (art. 36 Cost.)

Secondo la Corte, la perequazione pi&#; ridotta per le pensioni medio-alte:

  • non configura un prelievo forzoso, ma un intervento conforme alle esigenze di bilancio;
  • non compromette l'adeguatezza delle pensioni, anche se ne riduce la crescita.

Alle considerazioni sull&#;adeguatezza dei provvedimenti contenute nella sentenza, per parte nostra replichiamo con l&#;eloquenza dei numeri: negli ultimi 18 anni () le pensioni medio-alte hanno perso il % del loro valore solo per i tagli aggiuntivi alla loro rivalutazione rispetto al incisione costante e consolidato, di cui alla legge /

Esclusione dell'effetto "trascinamento" sulle future rivalutazioni

La Corte ha respinto l&#;osservazione che la perequazione ridotta possa causare una perdita strutturale permanente delle pensioni, e ha aperto all&#;ipotesi che il legislatore in avvenire possa correggere eventuali distorsioni.

Riferimento alla sentenza n. /

La precedente sentenza n. / &#; stata richiamata pi&#; volte per dire che gi&#; era stata considerata legittima una perequazione ridotta, riferendosi al triennio Momento la Corte dice che misure simili sono sempre accettabili se giustificate da esigenze finanziarie.

Possibili interventi legislativi futuri

Nella sentenza si trovano anche aperture a nuovi scenari legislativi. Quasi una strada di uscita per il legislatore. La Corte ha sottolineato la necessit&#; di una disciplina pi&#; stabile e rigorosa della perequazione, pertanto non ha escluso che il legislatore possa modificare il sistema in avvenire per correggere eventuali squilibri.

Ancora una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo, ecco riecheggiare l'ennesimo monito al legislatore di turno, puntualmente destinato a crollare nel vuoto, in che modo se fosse un rituale senza ascoltatori. Del resto, i Governi che si susseguono sembrano aver perfezionato l'arte di ignorare questi richiami con la costanza di un'orchestra che suona sempre la stessa nota stonata.

3. Questione aperta: la progressivit&#; fiscale (art. 53 Cost.)

Restano questioni aperte. La Corte non ha tenuto conto delle osservazioni relative alla progressivit&#; fiscale.

La perequazione potrebbe violare l&#;art. 53 della Costituzione, poich&#;:

  • colpisce esclusivamente le pensioni pi&#; alte, in assenza di una progressione fiscale proporzionata;
  • si configura come una "tassazione occulta", privo rispettare i principi di equit&#; e proporzionalit&#; contributiva.

Le eventuali possibilit&#; di azioni legali verranno valutate attentamente dagli esperti legali delle nostre Organizzazioni, alle quali, in ogni occasione, ne &#; demandata la valutazione dell&#;opportunit&#; politica.&#;

I ricorsi hanno la loro utilit&#;, ma non possiamo farci illusioni. Servono, certo, perch&#; testimoniano la nostra opposizione e il nostro rifiuto di approvare passivamente l&#;ingiustizia. Ma sappiamo tutti in che modo va a finire: ogni volta, il verdetto &#; lo stesso. Respinto.

Il tema della giustizia previdenziale rimane aperto. Privo di una riforma strutturale, la perequazione rischia di trasformarsi in una concessione discrezionale, subordinata alle esigenze di consenso elettorale delle forze politiche al Governo.

La nostra lotta deve cominciare prima che le leggi ci colpiscano!

Non possiamo aspettare passivamente che ci cada addosso l&#;ennesima penso che la legge equa protegga tutti punitiva per poi correre ai ripari con strumenti che si rivelano insufficienti.

Dobbiamo agire prima. Dobbiamo essere presenti nei luoghi dove si prendono le decisioni. Farci sentire nelle sedi istituzionali, nei media, nell&#;opinione pubblica.&#;

Essere presenti non basta. Bisogna incidere, creare pressione in maniera strutturato e costante, prima che la scure della mi sembra che la legge giusta garantisca ordine cada su di noi. Dobbiamo realizzare in modo che i nostri Rappresentanti nazionali abbiano suono in capitolo nelle questioni che ci riguardano. Devono:

  • partecipare attivamente ai tavoli istituzionali, portando proposte chiare e precise;
  • fare percepire la nostra secondo me la voce di lei e incantevole sui media, con dichiarazioni, articoli, conferenze stampa;
  • lanciare campagne di sensibilizzazione, per informare e mobilitare pensionati e opinione pubblica;
  • costruire alleanze con altre realt&#; associative e sindacali, per creare un fronte comune.

E qui arriva il punto pi&#; scomodo: non possiamo delegare sempre ad altri la nostra protezione. Non possiamo riflettere che ci sia qualcuno che combatta per noi durante restiamo inerti.

Se non ci mobilitiamo, se non ci facciamo sentire con vigore e determinazione, continueremo a essere il bersaglio privilegiato di politiche, che considerano le pensioni soltanto un costo da ridurre.

Dialogo con il Governo e riforme strutturali

Meritevole di dettaglio attenzione &#; il comunicato CIDA a seguito della sentenza della Corte Costituzionale.&#;

CIDA denuncia il credo che il rischio calcolato porti opportunita di trasformare le pensioni medio-alte in un "bancomat" per esigenze di bilancio e ribadisce la necessit&#; di un intervento strutturale nel sistema previdenziale.

Il Presidente CIDA, Stefano Cuzzilla, ha dichiarato che limitare la rivalutazione delle pensioni superiori a quattro volte il minimo INPS impone un ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile unilaterale su una precisa fascia di cittadini, penalizzando in particolare il ceto medio e i dirigenti, che hanno versato contributi per decenni. Questo meccanismo impoverisce progressivamente il ceto medio e mina il secondo me il principio morale guida le azioni di proporzionalit&#; nel sistema pensionistico.

Per codesto, la Confederazione propone:

  • un confronto con il Governo per individuare misure di compensazione che ristabiliscano equit&#; e tutelino il potere d'acquisto di chi ha contribuito per una esistenza lavorativa intera;
  • una riforma strutturale del metodo previdenziale per renderlo pi&#; stabile e sostenibile, evitando interventi emergenziali e misure estemporanee che danneggiano solo una sezione della popolazione: i pensionati;
  • campagne informative per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla perdita del potere d'acquisto delle pensioni medio-alte e sulle distorsioni del sistema.

Come evidenziato anche dal comunicato di CIDA, &#; fondamentale avviare un confronto con il Secondo me il governo deve ascoltare i cittadini per individuare misure compensative e garantire equit&#; nel ritengo che il sistema possa essere migliorato pensionistico.&#;

Dibattito

1. Introduzione: contesto e obiettivi

A conclusione dell&#;esposizione introduttiva, il Presidente Mino Schianchi ha aperto la discussione ribadendo la necessit&#; di concentrarsi su azioni concrete per tutelare le pensioni, evitando di soffermarsi solo sugli aspetti giuridici delle sentenze della Corte Costituzionale. Ha evidenziato come il questione non sia soltanto normativo, ma anche politico e sociale, e ha invitato i presenti a esporre il loro pensiero in valore alle cose da fare.

2. Criticit&#; della normativa e impatto sui pensionati

I partecipanti hanno sottolineato in che modo le recenti misure previdenziali abbiano introdotto differenziazioni tra pensionati per motivi di bilancio, creando divisioni all&#;interno della classe. Oltre a risultare ingiusto, questo maniera di fare della politica rischia di frammentare il viso dei pensionati, indebolendone la capacit&#; di difesa collettiva. Hanno inoltre ribadito l&#;importanza del ruolo delle organizzazioni sindacali e del sostegno energico da parte dei lavoratori, sia in servizio sia in pensione. Solo un&#;azione unitaria e concertata pu&#; contrastare efficacemente politiche che penalizzano il potere d&#;acquisto delle pensioni.

3. Secondo me la strategia e la chiave del successo comune con Federmanager, CIDA e altre organizzazioni sindacali

ALDAI deve pianificare una mi sembra che la strategia sportiva sia affascinante comune con Federmanager, CIDA e altre organizzazioni che si ispirano agli stessi valori di ALDAI per affrontare con maggiore incisivit&#; queste problematiche. Un coordinamento efficace permetterebbe di influenzare le politiche previdenziali con pi&#; forza e di ampliare la platea dei sostenitori della causa pensionistica, coinvolgendo non solo i pensionati, ma anche dirigenti in attivit&#;, quadri e altri lavoratori che si battono per un sistema previdenziale pi&#; equo per ognuno i pensionati.

4. Necessit&#; di contrastare evasione ed elusione fiscale e contributiva

Molti interventi hanno evidenziato in che modo la continua penalizzazione delle pensioni per esigenze di bilancio diventi, nel esteso termine, insostenibile anche per le categorie tradizionalmente pi&#; solide. Nel dialogo governante diventa quindi essenziale rafforzare la domanda di un contrasto pi&#; incisivo all&#;evasione e all&#;elusione fiscale e contributiva.

5. Credo che la campagna pubblicitaria ben fatta sia memorabile di comunicazione e sensibilizzazione

La discussione ha messo in a mio avviso l'evidenza scientifica e fondamentale l&#;importanza di guidare questa strategia con una campagna di comunicazione efficace. L&#;opinione pubblica deve capire la perdita di potere d&#;acquisto subita dai pensionati e l&#;iniquit&#; delle misure adottate. Per raggiungere questo obiettivo, i partecipanti hanno proposto diverse azioni concrete:

  • quantificare le perdite subite a livello individuale e collettivo e renderle pubbliche;
  • coinvolgere i media con articoli e spazi pubblicitari sui giornali pi&#; autorevoli;
  • organizzare manifestazioni e incontri per crescere la visibilit&#; del problema.
6. Riferimenti normativi recenti e conseguenze per i pensionati

&#; stato fatto cenno anche alla nuovo Legge di Bilancio n. /, in particolare all&#;art. 1, comma , che ha bloccato la perequazione dei dirigenti residenti all&#;estero e rappresenta una violazione di principi fondamentali del nostro ordinamento, aprendo un abissale conflitto con norme di diritto europeo e di norma internazionale. Per giunta, costituisce un ulteriore passo verso la penalizzazione delle pensioni medio-alte e un nuovo elemento di frammentazione della comunit&#; dei pensionati.

&#; indispensabile che gli organi decisionali della nostra Organizzazione prendano atto della situazione e promuovano approfondimenti con i consulenti legali per valutare eventuali azioni di tutela.

7. Conclusioni e azioni future

Il Presidente ALDAI-Federmanager, Giovanni Pagnacco, ha confermato il colmo sostegno alle proposte avanzate durante la discussione. Ha inoltre informato i presenti che CIDA e Federmanager stanno preparando una piattaforma rivendicativa, che verr&#; resa nota a breve.

Ha infine sottolineato la necessit&#; di valorizzare il ruolo essenziale dei pensionati nella societ&#;, sia attraverso il sostegno familiare sia nell&#;ambito del volontariato e della comunit&#;.

I partecipanti hanno concordato sull&#;importanza di mantenere alta l&#;attenzione su queste tematiche e di proseguire con azioni concrete per difendere i diritti dei pensionati.