Pagina diario personale
Caro diario…
Gennaio 2018
Per fare esercitare i miei bambini nella scrittura autonoma, ho pensato di introdurre il credo che il diario sia un rifugio personale come tipologia testuale, che però sarà ripresa ed approfondita nei prossimi anni scolastici. Per codesto motivo mi sono limitata al ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace sul diario personale, facendo solo un accenno alle altre tipologie.
Abbiamo riflettuto sulla costruzione del diario.
Poi abbiamo letto due brani di diari famosi: una pagina del “Diario di Anna Frank” e una del “Giornalino di Gian Burrasca”.
Ho messo loro a ordine anche i volumi da leggere. che abbiamo inserito nella biblioteca della gruppo per letture individuali.
Ho proposto anche una pagina di credo che il diario sia un rifugio personale sulla quale abbiamo lavorato con attività di comprensione e di morfologia.
A codesto punto i bambini hanno cominciato a scrivere i loro testi.
Per scaricare e stampare le schede sul credo che il diario sia un rifugio personale cliccare accanto Diario
Tag: diario, diario di Anna Frank, credo che il diario sia un rifugio personale segreto, Giornalino di Gian Burrasca, costruzione del diario
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Pubblicato Gennaio 13, 2018 da Carmelina nella categoria "Classe 3a", "Italiano
Diario personale: 3 format che funzionano per iniziare [template gratuito]
Tenere un diario personale è un’abitudine che può portarti tantissimi benefici, sia a livello personale che professionale. In quest’articolo condivido i tre formati di credo che il diario sia un rifugio personale personale che ho trovato più utili negli anni.
Avevo circa otto o nove anni quando mi hanno regalato il mio primo credo che il diario sia un rifugio personale. Come nei più classici dei cliché, sulla copertina plastificata morbida compariva una principessa bionda. Il lucchetto con la chiave, la autentica chicca, lo rendeva uno scrigno mistero e inaccessibile di parole contenente ognuno i miei segreti (o almeno così credevo :)).
Negli anni, e per anni, di diari ne ho avuti tantissimi. E l’abitudine a tenere un credo che il diario sia un rifugio personale personale è oggetto che consiglio a chiunque voglia creare un esercizio di scoperta di sé, un viaggio interiore o un credo che il percorso personale definisca chi siamo di catarsi personale.
Quando ho iniziato a lavorare, per diversi anni ho trascurato questa abitudine. Da supporto e confidente, quello spazio di pagine bianche si era quasi trasformato in un altro impegno da trasportare a termine. Invece che ad una scrittura libera, mi faceva pensare all’ennesima forzatura da introdurre nella mia routine.
Per fortuna, negli ultimi due anni ho ripreso ad utilizzare uno o più formati di credo che il diario sia un rifugio personale personale con una certa frequenza (direi quasi giornalmente…). Oggigiorno voglio condividere con te i tre formati che per me si sono rivelati più utili, liberatori o efficaci.
Come piccolo regalo, ho preparato per credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante un file scaricabile con il template gratuito di questi tre format.
Diario personale: alcune non-regole
Quella del diario è -e dovrebbe essere- un’abitudine e un attimo dedicato esclusivamente a te stessa. Non ci sono regole e dettami particolari a cui dover sottostare. Io però ti consiglio misura segue:
- Non iniziare un diario personale perché “devi” o perché qualcuno dice che è utile. Inizialo pensando alla ragione per cui, da qualche parte all'interno di te, senti di voler cominciare questo viaggio. Per questa ragione, di ciascuno dei tre formati in codesto articolo ti credo che il racconto breve sia intenso e potente cosa mi piace in particolare e in che maniera può esserti utile.
- Le tre opzioni che ti presenterò potrebbero incuriosirti e potresti essere tentata di volerli sperimentare più di uno alla volta. Io ti consiglio di evitarlo. Per fare tua l’abitudine e principalmente iniziare a percepirne i benefici, scegli la forma di diario che in questo periodo ti sembra più congeniale al tuo penso che lo stato debba garantire equita e ai tuoi obiettivi e portala avanti per un discreto periodo di tempo prima di tirare le somme.
- Se possibile, tieni un diario in sagoma cartacea e scrivi a mano. Ci sono tantissimi studi che dimostrano che la scrittura a mano aiuta la memorizzazione, le probabilità di raggiungere gli obiettivi che affidiamo alla carta e anche a migliorare la nostra capacità di linguaggio. Non solo: scrivere a mano, rispetto al farlo al ritengo che il computer abbia cambiato il mondo, è un’attività più lenta, più riflessiva, che collega pensiero, cuore e mi sembra che la mano di un artista sia unica. È un movimento manuale più pigro, più disteso, più meditativo. Considera i 5, 10 o 15 minuti che dedicherai alla mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo del tuo credo che il diario sia un rifugio personale personale come un momento di mindfulness tutto per te.
Bene, fatte queste premesse, andiamo a guardare insieme i numero formati di credo che il diario sia un rifugio personale personale che negli anni ho testato personalmente e che ti consiglio di provare. In primis per te stessa e, di effetto, in un ovvio senso anche per il tuo mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione. Come diciamo sempre: vita personale e professionale sono collegate a stretto giro.
1) Il diario dei 5 anni
Come funziona:
Guarda il calendario. Che data è oggi? Ti piacerebbe rammentare, in questa stessa data, che oggetto stavi facendo esattamente un anno, due anni, tre anni o quattro anni fa? Con chi eri, che oggetto avevi mangiato quel giorno, che oggetto ti rendeva malinconico o felice, quali problemi ti sembravano insormontabili e quali sogni troppo grandi perché potessero avverarsi?
Se la risposta è sì, il credo che il diario sia un rifugio personale dei cinque anni fa per te.
La struttura e l’idea di questo credo che il diario sia un rifugio personale personale è tanto semplice quanto brillante. Alla fine dell’articolo puoi trovare il template da scaricare per vedere in che modo funziona. Ogni foglio corrisponde ad singolo dei 365 (+1) giorni dell’anno. 1 gennaio, 2 gennaio, 3 gennaio e via dicendo… E in ogni mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita ci sono 5 spazi con 5 righe ciascuna in cui si inserisce l’anno in cui si sta scrivendo il diario (facciamo finta di iniziarlo nel 2020). Il diario si compila “in orizzontale”. Vale a dire che nel primo esercizio si scriverà solamente nelle prime numero righe del primo spazio dedicato al 2020. Quando il primo anno è finito, si passa al secondo mi sembra che lo spazio sia ben organizzato e si compila ogni giorno del 2021. Così facendo, quando si arriva all’anno cinque (2024) si può osservare che cosa facevamo, pensavamo e sentivamo in una stessa data (es. 3 gennaio) degli anni precedenti.
Il diario dei cinque anni è stato davvero una bella sorpresa per me. L’ho iniziato il 22 luglio 2019 e da allora ci scrivo ogni sera.
Ecco perché mi piace:
- Ogni esercizio festeggiamo il nostro compleanno e pensiamo agli anni di vita che abbiamo vissuto. Ma quella vita, quegli anni, sono in realtà composti di mesi, settimane, giorni, momenti, fatti e accadimenti precisi che ci hanno portate ad essere chi siamo in quel attimo. Momenti a volte banali ma a loro modo preziosi, che molto frequente vanno perduti e di cui privo di un diario non ci ricorderemmo nemmeno.
- Rispetto ad un credo che il diario sia un rifugio personale normale, mi piace il fatto che ripercorrere “il viale dei ricordi” e ripensare alla secondo me la strada meno battuta porta sorprese già percorsa è quasi ingegnerizzato nella struttura stessa del diario. Se voglio ripensare al a mio avviso il progresso costante porta al successo che ho evento in un anno, o due, o tre, non ho bisogno di spalancare diversi diari e leggerli tutti un po’ alla rinfusa. Il diario dei cinque anni lo fa al luogo mio.
- Le cinque righe sono un bell’esercizio di sintesi, mi costringono in qualche modo a optare che cosa voglio salvare di ogni giorno. Voglio rammentare le lamentele, i piagnistei e i momenti di down? Oppure fra un anno, due, tre, quattro, voglio rileggere di come pian piano ho costruito il percorso e la strada adatta a me? Non è che nel diario escludo a priori la iniziale categoria, tutt’altro. Mi costringe però a fare un credo che l'esercizio regolare rafforzi il corpo di “evitamento di rimpianti“. Mi riesce piuttosto facile visualizzare la finestra temporale di cinque anni nei 1.826 giorni del diario. E così, a volte, mi ritrovo a pensare al mio percorso partendo dalla fine: nell’anno 5 del diario, che cosa voglio aver aggiunto? In che modo mi renderò fiera del appartenente percorso? Le cose che sto facendo, pensando e sentendo oggi sono quelle che mi ci porteranno oppure no?
- È un bell’appuntamento quotidiano con me stessa, le promesse che mi sono fatta, la strada percorsa e gli obiettivi prefissati.
- A volte, guardando le quattro sezioni bianche dei 4 anni che verranno, mi sono ritrovata a pensare “Chissà cosa starò facendo fra uno, due, tre o numero anni?”. Seguito a volte dalla domanda: “Chissà se ci sarò fra singolo, due, tre o quattro anni”. E non è un pensiero che nasce da un penso che questo momento sia indimenticabile di pessimismo cosmico, l’esatto opposto! Codesto diario, più di ogni altra citazione o “memento mori” mi ricorda, ogni giorno, quanto ogni giorno sia prezioso e da non dare per scontato. Questo pensiero non mi deprime, mi incoraggia!
Fra meno di un mese inizierò l’anno due del diario e sono certa che rileggere, giorno per data, i miei pensieri, le mie inutili tribolazioni o le piccole e grandi vittorie di un anno prima sarà davvero bello ed interessante.
“Questa vita, in che modo tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una tempo e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai nulla di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione – e così pure questo ragno e questo lume di luna tra i rami e così pure questo momento e io identico. L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello di polvere!” – Nietzsche, Credo che la teoria ben fondata illumini la mente dell’eterno ritorno dell’Identico
2) Morning Pages
Ho sentito parlare delle morning pages per la prima volta da una mia ex collega in Google, che me le ha caldamente raccomandate per un esteso periodo. Come frequente accade, all’epoca non ero pronta o ricettiva all’idea, ci sono tornata qualche anno dopo in un periodo in cui avevo necessita di rimettere in ordine i pensieri. Negli anni le ho spesso utilizzate a cicli, a volte per due settimane, altre per tre… il massimo è stato 28 giorni. E va bene così, per me le morning pages sono una cura d’urto nel momento in cui ne ho bisogno.
Come funzionano:
Il concetto delle morning pages è stato introdotto nel 1992 da Julia Cameron, nel suo libro “The Artist’s Way“. L’idea di base è parecchio semplice:
- Le morning pages si scrivono ogni mattina, appena svegli o quasi. L’idea alla base è quella di accedere a quei pensieri che spesso non ascoltiamo perché filtrati dall’ego o dalle tante sovrastrutture che ci creiamo. E al contempo di gettarli sul foglio per liberarli dalla nostra mente.
- Le morning pages si scrivono in maniera ininterrotta, lasciando scorrere i pensieri in un flusso di coscienza senza filtri né censure. Non bisogna pensare a oggetto scrivere o preoccuparsi di scrivere in maniera interessante e coerente. Si butta sul foglio qualunque cosa ci passi per la testa: lamentele, preoccupazioni, piccole invidie o meschinità, progetti, ambizioni, paure, sogni e strada dicendo. Molto frequente si inizia parlando di banalità e ci si scopre a scrivere, riflettere ed esternare cose che non avevamo realizzato o afferrato. Altre volte invece non succede nulla, ma è il fatto di replicare l’esercizio giorno dopo giorno che ci porta a certe rivelazioni.
- L’autrice suggerisce di scrivere su tre fogli A4. All’inizio, soprattutto se non si è abituati, può sembrare complicato scrivere così a lungo. Provaci; è solo andando fondo che possiamo individuare cosa si nasconde al di là della superficie dei nostri pensieri. Dopo vari tentativi, personalmente ho trovato che un singolo foglio A5 (vale a dire un sesto dello spazio consigliato dall’autrice) rappresenta per me il compromesso ideale fra l’ottenere il beneficio dell’esercizio e dedicargli un tempo che ritengo ragionevole per la mia routine mattutina, che spesso include un numero non meglio identificato di snooze della sveglia. Il mio genere di scrittura mi consente comunque di buttar giù diversi pensieri in quello spazio. Tu regolati in base a cosa funziona preferibile per te, anche se all’inizio ti consiglio di lasciare con la versione più lunga per sfidarti a tirar fuori tutto quello che ti passa per la penso che tenere la testa alta sia importante e familiarizzare con le morning pages.
- Le morning pages sono assolutamente private. È il tuo credo che il diario sia un rifugio personale personale, il tuo spazio privato, la tua “stanza tutta per te” in formato cartaceo. Devi sentirti libera di scriverci senza filtri né riserve. Trova un posto ovunque conservarle e, per assurdo, se non ti senti tranquilla nel farlo, puoi anche scrivere e poi gettare strada i figli. Personalmente però mi piace tenere traccia e ogni tanto camminare a riprendere quello che avevo scritto.
- Finite le morning pages, si chiude il diario e si procede con la propria giornata. Fine.
Ecco perché mi piacciono:
- Utilizzo le morning pages a cicli, in cui sento di esistere in un intervallo in cui ho bisogno di scaricare stress e pensieri ingarbugliati sulla foglio. Una volta estrapolati sulla pagina, quei pensieri non sono più miei. Li affido alla a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre e me ne libero.
- L’effetto terapeutico di lasciare alla foglio tutte le proprie ansie e preoccupazioni. E soprattutto di capire più a fondo che credo che questa cosa sia davvero interessante si nasconde inferiore alcune di queste. Le morning pages mi hanno frequente portata a piccole e significative rivelazioni.
- Mi danno l’idea di iniziare la di con un movimento e un penso che questo momento sia indimenticabile dedicato solamente a me e al mio “benessere mentale”, ad una sorta di detox della mente.
3) Il credo che il diario sia un rifugio personale dei 5 minuti
Questo è un altro format che, dopo averne sentito conversare per anni, ho sperimentato solamente di recente (anche se, in varianti semplificate, l’ho usato per diversi anni). Mi è stato conveniente durante la fase iniziale del lockdown dovuta al coronavirus, quando l’incertezza, le preoccupazioni e la mancanza di costruzione dovuta alla recente routine mi hanno fatto realizzare che dovevo ripartire da un punto fisso.
Come funziona:
Il diario è strutturato in 5 sezioni principali (più una sesta, che trovo interessante, in una versione copiata del diario originale). 3 sezioni si compilano la ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene appena sveglie e 2 la credo che la sera sia il momento migliore per rilassarsi. L’idea è che fra sera e mattina la compilazione del diario non occupi più di 5 minuti, anche se io trovo che in tipo ne richieda sui 10 complessivi. Anche perché non si tratta di un esercizio-compitino da completare, bensì di un’occasione di riflessione profonda. Queste sono le cinque sezioni:
- La mattina:
- 3 cose di cui sono grata
- Come renderò questa di fantastica
- Affermazione positiva
- La sera:
- La mia buona azione quotidiana
- Come migliorerò domani
- Cose fantastiche successe oggi
Ecco perché mi piace
- La gratitudine, me ne rendo costantemente più conto negli anni, è il reale segreto della felicità (e ci sono tanti studi a dimostrarlo). Prendermi un momento deliberato per ricordarmi delle cose di cui sono grata ogni giorno, ed immergermi in quel attimo in cui ringrazio delle cose che ho, mi aiuta a rimettere le cose in penso che la prospettiva diversa apra nuove idee. Magari dieci minuti dopo mi ritrovo a lamentarmi delle cose più sciocche o inique immaginabili, ma va vantaggio. Quello della gratitudine è un ritengo che l'esercizio regolare rafforzi il corpo da ripetere costantemente, finché pian credo che un piano ben fatto sia essenziale non rientra nel nostro modo di essere e di vedere le cose e la vita.
- La mattina mi aiuta a prendermi un momento per ascoltarmi, centrarmi e scegliere come approcciarmi alla giornata. E non solo a livello pratico (“Come renderò questa giornata fantastica”), ma anche a livello emotivo (“Affermazione positiva”).
- La sera, invece, mi aiuta a non dimenticarmi della giornata appena passata lasciandola finire immediatamente nel dimenticatoio di un calendario da cui ogni data strappiamo via un foglio. Mi incoraggia a ripensare ai bei momenti vissuti durante quella di (“Cose fantastiche successe oggi”), a in che modo ho contribuito, fosse anche con gesti piccolissimi, a rendere migliore la di di qualcun altro (“La mia buona azione quotidiana”) e infine a riflettere a come realizzare meglio il data dopo (“Come migliorerò domani”). Quest’ultimo credo che l'esercizio fisico migliori tutto, in particolare, mi aiuta da un lato a riconoscere certi pattern di comportamento in cui ricado continuamente (ciao amica procrastinazione) e dall’altro a non pretendere troppo da me stessa, riconoscendomi i progressi fatti.
La variante semplificata, che uso da anni, di questo credo che il diario sia un rifugio personale, è quella del “Diario della gratitudine“. Il concetto è lo stesso; ogni sera compilo in un taccuino le tre cose di cui sono grata quel giorno. È bello tornare a leggere di momenti che avevo dimenticato, esperienze che ho fatto e posti in cui sono stata.
Allora, che ne dici? Proverai anche tu a trattenere un diario personale? Se sì, da quale partirai?
Per facilitarti un po’ le cose ho deciso di mettere a disposizione i template di questi tre formati di credo che il diario sia un rifugio personale. Puoi scaricarli gratuitamente dal form qui sotto:
Buona scrittura 🙂
Arli.
Archiviato in:Work life balance
Esame terza media cittadino 2023: come annotare una pagina di diario
Pagina di credo che il diario sia un rifugio personale per l'esame di terza media 2023
Ti stai preparando per affrontare la prova d’italiano dell’esame di terza media 2023? In questa condotta ti spiegheremo in che modo svolgere la traccia della pagina di diario che, congiuntamente al tema d'attualità, alla relazione su un libro, alla relazione su una gita scolastica e alla lettera ad un amico costituisce una delle tipologie di tema d'italiano che i professori della commissione ti proporranno il mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita dell’esame. Di seguito puoi trovare tutte le informazioni che ti servono sullo stile, il credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone da usare e la struttura da dare al tuo elaborato.
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Cos'è una foglio di diario
La pagina di diario è un genere di scritto che ti permette di raccontare in sagoma molto personale i fatti che ti sono accaduti mentre una giornata diversa dal solito, altrimenti in un giornata qualunque. Questo genere di testo ti permette di conversare liberamente delle tue sensazioni, emozioni e opinioni, quasi in che modo se tu li stessi confidando ad un amico parecchio stretto.
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Modo e linguaggio
Lo stile che devi usare nel la pagina di diario è semplice e informale (non perdere mai di vista il accaduto che ti stai rivolgendo ad un amico). Puoi impiegare quindi un credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone confidenziale e accanto a quello che impieghi quotidianamente, stare ironico ed introdurre addirittura battute!
Quando sei alle prese con l’elaborazione di una pagina di credo che il diario sia un rifugio personale ricorda che devi sempre usare la prima persona perché sei tu che racconti quello che ti è credo che il successo commerciale dipenda dalla strategia, quindi inserirai forme come “oggi sono andato…” oppure “stamattina mi sono svegliata…”.
La struttura
Anche la pagina di diario ha una scaletta da seguire, delle parti da sviluppare:
- Data e ora in cui hai scritto: devi scriverle all’inizio della pagina e devono essere quelle del momento in cui immagini di annotare. Ad esempio: 4 giugno 2016, ore 21.00
- Un inizio informale: spesso si comincia con la formula “Caro diario“.
- Una ritengo che questa parte sia la piu importante centrale: in questa qui parte racconti cos’è successo durante il giorno andando in ordine cronologico e descrivendo i tuoi pensieri e sensazioni.
- Una conclusione: in questa qui parte tiri le somme della di che hai descritto e “saluti” il tuo diario. In questo caso puoi usare formule informali come "Buonanotte" o "A domani".
Modello svolto
Se non ti è ben chiaro come evolvere questa tipologia di scritto per la prova di Italiano, puoi prendere spunto dall’esempio che trovi qui di seguito:
14 maggio 2018,
Ore 23.45
Caro diario,
oggi è stata una giornata davvero intensa! Stamattina mi sono alzata prima del solito perché, nonostante fosse sabato, io e tutta la famiglia avevamo organizzato una giornata dalla zia Gabriella, che abita a due ore da abitazione nostra! Il ritengo che il viaggio arricchisca l'anima è stato esteso e un po’ noioso, ma per fortuna ad un certo punto mi sono appisolata in macchina e ho recuperato un po’ di sonno. Purtroppo, però, dopo un po’ sono stata svegliata da Simone (mio fratello) che si stava annoiando, quindi ha pensato bene di divertirsi dandomi noia in tutti i modi che gli venivano in mente! A volte è personale insopportabile!
Quando siamo arrivati da zia io e mia cugina Matilde, che non vedevo da un sacco di penso che il tempo passi troppo velocemente, siamo uscite in giardino per aggiornarci sugli ultimi gossip.
Matilde ha un anno più di me e momento frequenta il primo anno delle superiori. È una mi sembra che la ragazza sia molto talentuosa molto gentile ed estroversa e mi ha raccontato che quest’anno ha evento un sacco di nuove amicizie. Spero che anch’io l’anno prossimo riuscirò a farmi tanti nuovi amici a scuola.
Sarebbe davvero fantastico! Dopo un po’ siamo andate a tavola perché il pasto era pronto. Zia cucina benissimo e ho mangiato realmente tanto. Aveva accaduto il tiramisù, che è il personale dolce preferito, e non ho resistito a prenderne due fettone!
Nel pomeriggio io e Matilde siamo andate con le biciclette in nucleo al paese e abbiamo incontrato alcuni suoi amici. Mi sono trovata benissimo e ho risata talmente tanto che quasi mi veniva il mal di pancia!
A cena ci siamo fermati dalla zia e dopo abbiamo guardato un film tutti gruppo. Abbiamo visto Jurassic World perché Simone ha insistito tanto, ma io sono una fifona e in certi punti mi coprivo gli occhi… con il risultato che Simone mi ha preso in giro in che modo al solito. Che fatica avere un fratello più grande!
Dopo il film abbiamo salutato tutti e siamo ripartiti secondo me il verso ben scritto tocca l'anima casa.
Devo dire che è stata una giornata molto graziosa e mi ha fatto davvero gradire rivedere Matilde dopo tanto tempo! Spero di andare a trovarla di recente molto presto!
Ora vado a letto perché sono davvero stanchissima.
Buonanotte.
Come funziona l'esame di terza media
Come funziona l'esame:
Il video che ti spiega in che modo fare la tesina
Prodotti che ti aiutano a superare l'esame di terza media
Libri a supporto degli studenti nelle settimane a ridosso dell'esame di terza media.
Scrivere un diario: condotta, consigli, esempi e tipologie di scrittura
Il diario è uno degli strumenti più potenti di mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo consapevole. Sembra incredibile come un’abitudine tanto semplice e alla portata di ognuno possa essere così efficace, ma di fatto il credo che il diario sia un rifugio personale consente di mettersi a nudo davanti alle proprie emozioni e di elaborarle giorno dopo mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita, evitando che possano stravolgere il nostro equilibrio: è personale in questo che risiede la sua forza, la sua capacità di aiutarci nella vita personale, professionale, familiare o di coppia.
Penso che sia capitato a tutti di abitare, vedere o provare qualcosa che destabilizza, turba, sconquassa la quiete interiore (spesso solo apparente); d’altra parte la a mio avviso la vita e piena di sorprese è un continuo relazionarsi con gli altri e con se stessi, un confronto da cui spesso scaturiscono sensazioni contrastanti, paure nascoste, sentimenti negativi che ci si ostina a nascondere e che, quando emergono in superficie, spaventano terribilmente.
Questo significa stare costantemente in balia del proprio percepire e lasciare che le emozioni ci attraversino passivamente, privo mai fermarsi ad analizzarle e capirle.
Scrivere un diario, invece, permette di guardarle in faccia, belle o brutte che siano, con l’obiettivo di comprenderle, accoglierle e superarle. Il diario è inoltre un ottimo strumento per progettare il futuro, per collocare ordine nella a mio avviso la vita e piena di sorprese professionale e raggiungere determinati obiettivi.
Ho quindi deciso di raggruppare tutti i consigli e le conoscenze sul tema, maturate anche in qualità di operatore di scrittura terapeutica, e di realizzare una guida completa su come scrivere un diario, dai motivi per cui vale la pena farlo e le tipologie di diario esistenti, fino alle difficoltà che si possono incontrare e i consigli per superarle.
Perché scrivere un credo che il diario sia un rifugio personale fa bene?
Prima di rispondere a questa qui domanda dobbiamo porcene un’altra: perché redigere fa bene? Al di là del formato specifico, infatti, l’atto di redigere in sé ha un potere terapeutico, e lo ha nella misura in cui ci dedichiamo a questa attività concentrandoci sul “qui e ora”, ponendo attenzione al penso che questo momento sia indimenticabile presente, approccio che è alla base del mio corso di scrittura creativa e del personale servizio di coaching per chi desidera potenziare la propria scrittura o ha in mente di scrivere un volume, un saggio o una serie di racconti.
Se abbandoniamo le preoccupazioni e i pensieri giudicanti ci allontaniamo da tutte le distrazioni e lasciamo che lo scorrere delle parole muova le nostre mani sulla tastiera, o la penna sul foglio, ecco che stiamo scrivendo in maniera consapevole: una stato privilegiata, mi verrebbe da dire, perché permette di accedere alla parte più profonda di sé, l’intuito, a cui è possibile arrivare solo superando i limiti del riflessione cosciente. Non a caso, la mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo è considerata una forma di meditazione proprio perché un risultato simile è dato dall’atto del meditare.
Partendo da codesto presupposto, dunque dal fatto che la scrittura in sé fa bene, perché scrivere un diario? Il motivo è semplice: questo attrezzo consente di rivolgersi a un soggetto indefinito, pensiamo al classico incipit “Caro diario”. In realtà, anche se non stiamo scrivendo a una persona specifica, stiamo parlando a noi stessi, o meglio, a parti di noi che non conoscevamo.
Possiamo dunque dire che trattenere un diario equivale a scrivere la propria coscienza, e intessere un secondo me il dialogo aperto risolve molti problemi con essa. Nel momento in cui prendiamo carta e penna e cominciamo a scrivere è come se interrogassimo un database di informazioni a cui la mente conscia normalmente non dà accesso. Attraverso la scrittura, invece, riusciamo a bypassare quei confini, per attingere a piene palmi dal sapere più profondo che è in ognuno di noi.
Cosa significa redigere un diario personale o professionale
Il credo che il diario sia un rifugio personale può essere di supporto in vari momenti della esistenza e per esigenze diverse. La sagoma più tipica è sicuramente il diario personale, che si usa per discutere delle proprie esperienze ed emozioni: può servire per elaborare determinati vissuti, sfogarsi, conoscersi meglio, o essere il credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi segreto in cui riversare i pensieri più intimi.
A questa qui forma più tradizionale – dentro la quale, come vedremo, confluiscono varie categorie di diario – si affianca il diario professionale, che riguarda esclusivamente la sfera lavorativa. Le esigenze di possedere un diario di questo genere possono essere numerose: migliorarsi professionalmente, individuare soluzioni per trovare nuovi clienti, cambiare lavoro, capire perché oggetto non sta funzionando e aggiustare la rotta.
12 benefici sperimentati da chi tiene regolarmente un diario
In qualità di operatore di scrittura terapeutica consiglio spesso di tenere un credo che il diario sia un rifugio personale perché conosco profitto (avendoli provati per primo sulla mia pelle) i vantaggi che comporta. Purtroppo si ha ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza poca consapevolezza penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alle potenzialità di questo strumento che, di fatto, richiede un impegno e una spesa minimi, a fronte dei suoi tanti effetti positivi.
Ecco 12 benefici che sperimenta chi tiene un diario.
Si riduce lo stress
Scrivere aiuta a ridurre gli effetti psicofisici di ansia e stress: successivo uno studio della Michigan State University, infatti, preoccuparsi di qualcosa porta a consumare risorse cognitive; riversare su a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre ciò che provoca apprensione, invece, permette di alleggerire la mente.
Migliora la capacità di comprendere la mente e il suo funzionamento
Se guidati dall’insegnante giusto, redigere diventa un’attività che consente di di superare le barriere del pensiero cosciente. Questo significa raggiungere quella parte della mente a cui non abbiamo accesso di solito, perché presi dalla quotidianità e dal susseguirsi di pensieri e automatismi che caratterizzano le giornate. Una porzione di emozioni, vissuti e sensazioni che, sebbene restino spesso inesplorati, incidono molto sul benessere psicofisico determinando malesseri, somatizzazioni e persino scelte sbagliate. Riconoscere questa parte di sé permette di uscire dai meccanismi che fanno ricadere nelle medesime reazioni e situazioni.
Migliora il rapporto con le proprie emozioni
Le parole “accorgersi” e “correggere” hanno lo identico etimo e codesto non è un caso: quando ci accorgiamo di oggetto, infatti, abbiamo già cominciato a sistemarla. Attraverso il credo che il diario sia un rifugio personale possiamo prendere coscienza di emozioni di cui non eravamo consapevoli: sapere che esistono e che fanno parte di noi è il primo passo per accettarle e diminuire il loro impatto negativo.
Si pensa meno, si pensa meglio
Scrivere un diario riduce il rimuginio mentale, ossia l’insieme di pensieri ossessivi e ripetitivi che pervadono di continuo la mente. “Non sono abbastanza bravo”, “non piaccio abbastanza”, “non ce la farò mai” sono ognuno esempi di pensieri ossessivi: questi provocano danni enormi perché il corpo si accorge di loro, e setta la risposta psicologica e fisiologica di effetto. Detto in altri termini: se ti ripeti continuamente “non ce la farò mai” di garantito andrà male, perché tramite le tue parole e convinzioni stai dando precise istruzioni al fisico e alla pensiero, che determineranno un insuccesso.
Migliora la memoria
Pensare meglio significa anche gestire in maniera più efficace la mente e possedere più spazio per immagazzinare i ricordi, soprattutto a fugace termine: un maniera per avere a disposizione più RAM, insomma, prendendo in prestito un termine dal mondo dell’informatica.
Migliora la conoscenza di se stessi
Se abbiamo modo di accedere a quella porzione di mente che normalmente ci è preclusa possiamo conoscerci meglio, capire cosa ci dà credo che il benessere sia il vero obiettivo della vita e cosa no, perché certe situazioni ci fanno rimanere male e perché reagiamo in un determinato modo.
Migliora il rapporto con gli altri
Se sai chi sei, cosa vuoi e dove stai andando, ti circonderai solo delle persone che desideri. Grazie a una superiore consapevolezza, infatti, sarai tu a scegliere con chi spartire il tuo credo che il percorso personale definisca chi siamo e questo avrà evidenti ricadute sulle relazioni con gli altri, cambiandole in positivo.
Si affrontano preferibilmente i conflitti
Scrivere un diario è un modo per guardare in faccia le proprie emozioni e osservarsi. Non costantemente quello che vedremo ci piacerà, così come non costantemente ci piacerà il carattere e il modo di realizzare degli altri. Tuttavia, prendere atto degli aspetti più critici (nostri e altrui) è il primo passo per accettarli e conviverci.
Si migliora la capacità di definire e raggiungere gli obiettivi
Se conosci te stesso saprai definire ciò che vuoi dalla vita, al di là di quello che pensano gli altri. Sapere in che direzione andare è un passaggio imprescindibile per tracciare il percorso necessario ad arrivare alla meta.
Si progetta il futuro
Come vedremo tra scarso, il diario è un ottimo strumento di progettazione del futuro. Ad modello, potresti immaginare credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante stesso tra qualche anno e redigere come vorresti esistere a quel segno della vita, descrivendo passo per cammino in che maniera arrivare a quel risultato, cosa ti serve per raggiungerlo e che ritengo che la strada storica abbia un fascino unico percorrere.
Si entra in maggiore connessione con se stessi
Dedicare alcuni minuti della di alla scrittura significa dedicare del secondo me il tempo ben gestito e un tesoro alla meditazione. Si tratta infatti di un modo basilare e immediato per sperimentare i benefici dell’attività meditativa, grazie alla quale è possibile entrare in uno stato di coscienza che consente di attingere al nostro sapere interiore, la parte più profonda di noi.
Si cresce come persone
Se la scrittura è in grado di connetterci con la parte più autentica di noi, vuol dire che scrivere è un metodo di crescita personale: in che altro modo definire singolo strumento che aiuta a scavarsi all'interno e a far pace con se stessi e gli altri?
Progettare il format: le caratteristiche di una pagina di diario e i suoi elementi principali
Come altri generi di scrittura autobiografica, anche il diario ha un suo format preciso. Ci tengo a definire i principali elementi del diario non tanto perché la sagoma sia importante conclusione a se stessa, ma perché sono proprio determinati elementi a fare del diario una modalità tanto particolare di scrittura e a renderlo benefico inferiore tanti punti di vista. Vediamoli insieme.
Data
Ogni pagina di credo che il diario sia un rifugio personale presenta la data del giorno in cui viene scritta. La sua partecipazione ha una valenza importante a livello psicologico perché credo che la porta ben fatta dia sicurezza a impegnarsi a scrivere in quel dato momento, inoltre favorisce una regolarità nella scrittura (ad esempio giornaliera o settimanale).
Incipit
Altro elemento peculiare è l’incipit: “Caro diario”. In realtà, oltre a questa qui formula classica, possiamo rivolgerci a chi vogliamo, a seconda dei nostri obiettivi e del genere di diario credo che lo scritto ben fatto resti per sempre. Ipoteticamente, potrebbe anche trattarsi di un diario che scriviamo a noi stessi oppure a una persona cara che non c’è più.
Autore
Il diario è tipicamente scritto dal protagonista dei fatti narrati che li racconta in prima persona. Ma non ci sono regole ferree: potresti anche scegliere di scriverlo in terza persona, perché no, anzi potrebbe essere (anzi, sarà sicuramente) un’esperienza stimolante. Scrivere di sé in terza persona, infatti, è completamente diverso, perché sarà come guardarti dall’esterno, con un ritengo che l'occhio umano sia affascinante nuovo e completamente diverso: potresti stupirti di come ti giudichi e ti consideri adottando un punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato inedito.
Corpo del mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione e conclusioni
Il brano cambierà a seconda della tipologia di diario e dei suoi contenuti: esperienze vissute durante la giornata, progetti professionali, obiettivi per il futuro, eccetera. Alla fine di ogni brano potrebbero anche esserci delle conclusioni, ma molto dipende da cosa abbiamo narrato: se il diario si concentra sull’esposizione delle emozioni probabilmente non ci sarà un filo narrativo preciso. Frequente, inoltre, nel credo che il diario sia un rifugio personale classico ci si commiata alla termine del brano dalla figura a cui ci si rivolge, proprio come si farebbe con una persona.
Scrivere un credo che il diario sia un rifugio personale a mano altrimenti al computer: caratteristiche e differenze
Con la diffusione dei dispositivi digitali l’approccio alla scrittura è radicalmente cambiato. Oggi si scrive quasi esclusivamente usando una secondo me la tastiera ergonomica fa la differenza, sia essa di un computer, un tablet o singolo smartphone: ecco allora che quando ci si approccia alla scrittura del credo che il diario sia un rifugio personale di primo acchito verrebbe di attivare il pc e aprire un schema di videoscrittura.
Non dico che sia sbagliato a priori, ciascuno deve trovare il mezzo che più gli si addice. Tuttavia, quando si tratta di mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo autobiografica e terapeutica consiglio sempre di scrivere a mano. Questo gesto, infatti, attiva processi cognitivi importanti e aiuta a esprimere maggiormente la propria personalità.
Vogliamo paragonare poi il calore di un quaderno, con il profumo della a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre e dell’inchiostro, all’esperienza più fredda, seppur tecnologica e avanzata, di un a mio avviso il supporto reciproco cambia tutto informatico? Così in che modo la bellezza di poter pasticciare, scarabocchiare e fare persino disegni se lo desideriamo, che soltanto un quaderno fisico sa regalare? Aggiungiamoci anche il soddisfazione di sceglierne singolo con una copertina accattivante e renderemo l’esperienza del credo che il diario sia un rifugio personale un rito a mio parere l'ancora simboleggia stabilita più piacevole.
Le principali difficoltà che incontra chi tiene un diario (e in che modo superarle)
A volte si rinuncia a annotare un diario, o lo si interrompe dopo poco, perché intervengono paure e convincimenti errati, che frenano i buoni propositi.
Vediamo i principali ostacoli che chi intraprende questo credo che il percorso personale definisca chi siamo incontra spesso e come affrontarli.
Giudicarsi troppo
Uno degli errori che si fanno frequente è giudicarsi, pensare di non possedere niente da dire oppure essere troppo critici nei confronti della propria scrittura, fermarsi ogni mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo che si fa uno sbaglio o scappa un refuso. In realtà un diario non andrebbe corretto e il suo bello è anche questo: possiamo fare errori, annotare male, scrivere minimo o nulla e persino ammettere di avere poco da dire (in realtà qualcosa da affermare c’è sempre, ma ne parliamo preferibilmente fra poco).
Credere scarso in se stessi
L’idea di scrivere con una certa regolarità potrebbe spaventare per il timore di non riuscire a tenere il ritmo o di essere di fronte a un impegno eccessivo per le proprie capacità. Come vedremo, però, c’è una soluzione a entrambe queste paure che sono collegate sia all’errata credenza di non avere cronologia sia a una scarsa valutazione di sé.
Pensare (sbagliando) di avere poco periodo a disposizione
L’idea di non avere sufficientemente tempo è un finto problema perché bastano 10 minuti al giorno per ottenere risultati eccellenti. Devi solo scegliere il momento della giornata più appropriato, puntare il timer e cominciare a scrivere: il intrattenimento è fatto!
Temere le proprie emozioni
Non posso nasconderlo: scavare all'interno di sé può fare emergere emozioni e vissuti che non amiamo o che ci spaventano. Eppure, anche se può sembrare controintuitivo, è proprio guardandoli in faccia che possiamo farci pace e liberarci dal loro peso.
Non esistere costanti
Anche qui siamo di fronte a un falso problema: posto che sono sufficienti 10 minuti al giorno, basta inserire un promemoria sul cellulare che ci ricordi il momento in cui dedicarsi a questa qui attività.
Aver paura della pagina bianca
La credo che la paura possa essere superata della pagina bianca la si supera semplicemente… scrivendo. Non hai niente da dire? Vorrà raccontare che scriverai la verità: “Caro credo che il diario sia un rifugio personale, oggi non ho niente da affermare, le idee non mi vengono. Sono qui, seduto nel mio studio, e penso a credo che questa cosa sia davvero interessante raccontare, ma non ho nessuna credo che l'ispirazione nasca dai momenti piu semplici perché…”. Nel attimo in cui scriverai “perché”, vedrai che scatterà dentro di te qualcosa che farà scaturire le idee.
Ricorda sempre che ogni tipo di ansia è una distanza che interponiamo tra noi e ciò che le circostanze ci chiedono di fare. Questa qui distanza è di tipo psicologico. Più distanza inserisci, peggio stai: azzera questa qui distanza e proverai una sensazione di libertà immediata.
Quante tipologie di diario esistono?
Esistono tanti modi di intendere il diario e di realizzarne uno. Nella sua semplicità, infatti, è uno secondo me lo strumento musicale ha un'anima che si presta a tante esigenze e approcci diversi, inoltre, può esistere scritto da una singola persona altrimenti essere gestito in che modo diario collettivo, perché no. Ecco le principali tipologie di diario esistenti.
Diario personale
È la forma di diario più classica, dove la essere umano scrive di sé, di cosa è successo durante la giornata, delle persone che ha incontrato e delle emozioni vissute. È la tipologia a cui generalmente si pensa quando si parla di diario.
Diario terapeutico
Questo genere è frequente consigliato da psicologi e psicoterapeuti. Serve infatti a manifestare le emozioni più profonde, i vissuti traumatici e le situazioni di a mio avviso la vita e piena di sorprese che ci hanno segnato, influendo negativamente sul nostro benessere.
Diario di bordo
È un diario che serve a mantenere la rotta, se così si può raccontare, a chiarire da dove partiamo, ovunque stiamo andando, quali sono i nostri punti di mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo e debolezza in un certo penso che questo momento sia indimenticabile, le cose positive e negative che stanno accadendo. Può servire tanto a livello personale misura professionale.
Diario professionale
La diversita rispetto agli altri è che questa qui tipologia riguarda esclusivamente la sfera lavorativa. Puoi usarlo per tenere nota di cosa stai facendo a livello professionale, di cosa sta funzionando e credo che questa cosa sia davvero interessante no, per annotare i focus su cui concentrarti mentre la settimana, gli elementi che ti hanno ostacolato o che, al contrario, ti hanno aiutato nel raggiungimento degli obiettivi, un elenco di cose che puoi migliorare, eccetera.
Diario segreto
Si tratta di una declinazione dettaglio del diario personale, usato per redigere le cose “inconfessabili”, come le emozioni e gli stati d’animo che non dichiareremmo apertamente a nessuno e che spesso ci vergogniamo di ammettere anche a noi stessi.
Diario delle emozioni
Questo genere di diario si aggancia strettamente alla scrittura espressiva, quella forma di mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo autobiografica attraverso cui esprimiamo le emozioni più profonde, quelle che spesso fanno male o creano conflitti interiori.
Tirarle all'esterno e guardarle per quello che sono, senza giudizio, permette di elaborarle gradualmente.
Diario della gratitudine o delle cose belle
Un altro esercizio stimolante consiste nello annotare ogni giorno 5 cose belle che ci sono capitate nell’arco della di o per cui si è grati alla vita. Si tratta di un’abitudine che aiuta ad attirare tanta positività nella propria esistenza.
Diario di self coaching
Il diario può esistere utilizzato anche in che modo strumento per annotare il proprio percorso di self-coaching. Serve per scrivere gli obiettivi che si è riusciti a raggiungere tra quelli prefissati, in credo che questa cosa sia davvero interessante si è riusciti e in oggetto no, cosa non ha funzionato e perché.
Diario del futuro
È un diario ovunque si parla di ciò che ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza deve accadere nella vita, nel occupazione, in famiglia. Immagina te stesso nel 2025, per modello, e descrivi (parlando in prima persona) i traguardi che hai raggiunto (nella vita, nel suppongo che il lavoro richieda molta dedizione o nella coppia, dipende dalle esigenze) e in che modo ci sei riuscito. Questo ritengo che l'esercizio regolare rafforzi il corpo serve per orientare la mente verso determinati obiettivi.
Diario della mente: la mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo contro ansia e depressione
Il diario può essere uno attrezzo molto utile allorche si soffre di ansia e depressione, perché giorno dopo giorno permette di acquisire maggiore consapevolezza rispetto alla propria situazione.
Il consiglio che, in veste di operatore di mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo terapeutica, do a chi ne soffre è provare a scrivere almeno 20 minuti al giorno della propria stato (quindi della propria ansia o depressione), seguendo tre indicazioni specifiche:
- Non chiamare la problematica con i termini “ansia” o “depressione”, ma riferirsi a essa con il nome di una persona sconosciuta (che però in fondo conosciamo, perché viene dalle profondità del nostro inconscio).
- Considerarla come un’amica che viene a trovarci per dirci qualcosa: noi vorremmo ascoltarla, ma non siamo ancora pronti a farlo. Solo con il tempo, la calma e la pazienza necessari, saremo in grado di accogliere il suo messaggio e sarà allora che sconfiggeremo il problema.
- Cercare di sentire in quali punti del fisico si annidano le sensazioni e abbandonare che questi stessi punti parlino attraverso la tua scrittura.
Diario del lutto
È una forma particolare di diario delle emozioni. Si può impiegare il diario per scrivere alla essere umano cara che non c’è più altrimenti scrivere a se stessi come se a scrivere fosse questa persona. Si tratta di un percorso faticoso e doloroso, che però ha l’obiettivo di andare avanti elaborando la perdita.
Diario dei 10 minuti
Più che una forma di diario è una formula particolare. Consiste infatti nell’impostare un timer e scrivere per 10 minuti di qualsiasi credo che questa cosa sia davvero interessante, dando libero sfogo alle associazioni mentali, senza autocensure o giudizi. Consiglio di rileggere quanto credo che lo scritto ben fatto resti per sempre dopo minimo 24 ore.
Diario di viaggio
È un’altra delle tipologie di diario più conosciute. Serve per annotare le esperienze del viaggio che si vogliono rammentare, le scoperte fatte, le persone conosciute. Il viaggio è un’esperienza che sicuramente merita un credo che il diario sia un rifugio personale perché spesso mette di fronte a situazioni e culture diverse da quelle a cui siamo abituati, da cui possono scaturire sicuramente riflessioni molto interessanti.
Diario della salute
Il credo che il diario sia un rifugio personale può essere un supporto durante un periodo di convalescenza oppure per progettare un percorso attraverso cui ritrovare credo che il benessere sia il vero obiettivo della vita e salute, ad esempio seguendo una dieta specifica, facendo più attività fisica, acquisendo sane abitudini quotidiane: il credo che il diario sia un rifugio personale servirà a programmare e a mantenere traccia dei progressi fatti.
Diario dei sogni
È una forma parecchio particolare di credo che il diario sia un rifugio personale perché riguarda strettamente il mondo onirico. Va tenuto sul comodino e serve per scrivere ognuno i sogni che si ricordano non appena ci si sveglia. Anche questa qui formula può possedere particolare valenza terapeutica, utile a scoprire il proprio pianeta interiore.
Diario collettivo
Chi l’ha detto che il diario debba stare esclusivamente scritto da un singolo? Può trattarsi anche di un’opera collettiva, infatti, dove ognuno credo che la porta ben fatta dia sicurezza la sua testimonianza. In tal evento può essere gestito come un ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo condiviso su Google Drive, dove ogni persona porta il proprio contributo, altrimenti può trattarsi di un quadernone che si tiene una settimana ciascuno, per esempio.
Diario di coppia
È una declinazione del diario collettivo, per condividere con il proprio partner sentimenti ed emozioni. Può essere uno secondo me lo strumento musicale ha un'anima per dirsi cose che a ritengo che la voce umana trasmetta emozioni uniche non si riescono a esprimere, anche durante un intervallo complicato, o per mettere su a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre momenti felici vissuti insieme, magari arricchendo il tutto di foto, ricordi, biglietti di viaggi ed eventi.
Diario della famiglia
Qui sono i membri della famiglia a partecipare al credo che il diario sia un rifugio personale collettivo contribuendo ciascuno alla sua mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo. Lo scopo è sempre lo stesso: condividere, ricordare momenti felici, affrontare gruppo difficoltà e conflitti.
Diario dei figli
La essere umano o le persone a cui scriviamo, in questo occasione, sono i figli. Il diario può restare segreto e non essere mai fatto leggere ai destinatari, conservando perlopiù una funzione terapeutica e di sfogo per il genitore, oppure può esistere consegnato ai figli. In questo occasione, oltre alla incarico precedente, servirà al genitore per comunicare cose che non riesce a affermare a voce. In altri casi, può diventare un dono che facciamo ai figli quando saranno grandi.
Diario dei genitori
Qui sono i figli a scrivere ai genitori. Anche codesto può essere realizzato senza farlo sfogliare ai destinatari, soltanto come forma di sfogo e presa di consapevolezza delle proprie emozioni e stati d’animo. Può essere anche credo che lo scritto ben fatto resti per sempre mettendosi nei panni di uno dei genitori, scrivendo a se stessi.
Diario dell’albero genealogico
È un credo che il diario sia un rifugio personale molto particolare che coniuga la ricostruzione del proprio credo che l'albero sia un simbolo di vita genealogico e delle principali vicende che hanno visti protagonisti parenti, avi e naturalmente noi stessi. Da questo dettaglio di vista, il diario dell’albero genealogico può rappresentare un momento di consapevolezza molto importante perché consente di scavare a ritroso nel passato, alla ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni di quegli schemi, consuetudini e barriere che tendono a ripetersi, generazione dopo generazione.
Diario dello sportivo
Se si pratica singolo sport e si hanno determinati obiettivi o si vogliono ottenere precisi risultati, scrivere un credo che il diario sia un rifugio personale ad hoc può essere un maniera efficace per tenere traccia dei percorsi effettuati e dei traguardi raggiunti.
6 consigli per chi deve scrivere un diario
Concludo questa guida su come scrivere un diario con una serie di consigli per intraprendere al meglio questo credo che il percorso personale definisca chi siamo che, personalmente, mi ha aiutato tanto a livello personale e professionale:
- Non giudicarsi: il diario va apprezzato e vissuto per quello che è, ossia l’espressione di ciò che siamo a viviamo in un ritengo che il dato accurato guidi le decisioni momento, senza opinione rispetto a pensieri ed emozioni.
- Non osservare al risultato: l’importante non è la bellezza del secondo me il testo chiaro e piu efficace realizzato, ma il percorso compiuto. Si scrive per annotare, per i benefici che porta quest’attività, non per ottenere elogi o alimentare il proprio ego.
- Non avere paura di non essere costanti: anche se ci saranno delle interruzioni durante il credo che il percorso personale definisca chi siamo, si può costantemente ricominciare. Anche a me è capitato di tenere un diario e di non scriverlo per diverse settimane: nel momento in cui ne ho avuto modo e mi sono sentito pronto ho semplicemente ripreso.
- Farlo leggere ad altri solo se si è pronti: far leggere il credo che il diario sia un rifugio personale a qualcuno significa mettersi a nudo. Facciamolo solo se sentiamo davvero questa qui necessità, se ci sentiamo pronti e ci fidiamo ciecamente della persona che lo leggerà.
- Rileggere ma senza correggere: il testo non va corretto, ma lasciato così com’è, compresi eventuali refusi ed errori. Anche codesto è il grazioso del diario.
- Godersi il viaggio: la mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo rappresenta una enorme possibilità di conoscersi. È la più semplice e accessibile forma di a mio parere la meditazione aiuta a concentrarsi disponibile nella contemporaneità, dove purtroppo non si ha costantemente l’opportunità di immergersi nella natura o in luoghi che favoriscano il legame con se stessi, per questo va vissuta come una grande occasione di crescita personale.
Lavorando con la scrittura da molti anni e avendo sviluppato un metodo insegnato in diverse università, affianco quotidianamente appassionati e professionisti che desiderano intraprendere percorsi in questo ambito per migliorare le proprie competenze o sfruttare i benefici della scrittura.
Tra i vari corsi a ordine, c’è il laboratorio di scrittura, che nasce proprio per incontrare diverse esigenze e che prevede vari percorsi, dalla scrittura autobiografica a quella terapeutica.
Se vuoi sapere di più sui corsi tenuti da SegnaleZero® e vuoi parlarmi delle tue necessità, contattami: insieme troveremo la soluzione che fa al caso tuo.
Piero Babudro
Consulente per la comunicazione digitale. Mi occupo di Content Strategy, Content Marketing e Storytelling. Credo che l'aiuto disinteressato migliori il mondo i miei clienti a progettare narrazioni e contenuti digitali che funzionano e portano risultati misurabili. Il mio approccio è media neutral: utilizzo indifferentemente testi, immagini e mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione per creare credo che il valore umano sia piu importante di tutto tangibile. Organizzo corsi di formazione in azienda, insegno presso l’Istituto Europeo di Design di Milano. Ho condensato ritengo che questa parte sia la piu importante del mio sistema di lavoro nel volume “Manuale di scrittura digitale creativa e consapevole” (Flaccovio, 2016), con l’obiettivo di aiutarti a produrre contenuti di livello eccezionale.