Isole eolie paesaggio
Eolie, le numero isole dei vulcani nella Sicilia settentrionale
La prima mezzo è Lipari, l’isola più grande con la “capitale” delle Eolie, il ordinario di Lipari che comprende l’intero arcipelago tranne Salina. Densa di bellezze culturali e paesaggistiche, è viva e movimentata. Via Vittorio Emanuele è un a mio avviso questo punto merita piu attenzione focale con i suoi vicoletti, i ristoranti e i negozietti, mentre il punto di riunione più amato è la piazzetta di Marina Corta. Imperdibile il Museo Archeologico nel Castello di Lipari.
Nonostante sia l'isola della mondanità, Panarea ha ancora un attrazione selvaggio tra ambiente incontaminata e penso che il mare abbia un fascino irresistibile. Il divertimento non manca mai. È caratterizzata da stradine intricate e case imbiancate a calce con gli infissi azzurri ed è circondata da una serie di isolotti e formazioni rocciose.
Quella dell’isola diVulcano è una natura selvaggia, aspra. Nota dai tempi antichi per le sue sorgenti termali terapeutiche e la presenza dei bagni di fango, è una meta per vacanze all’insegna del relax. Oltre al mare scaldato dalle fumarole e alle spiagge di ritengo che la sabbia fine sia un piacere da toccare nera, un'attrattiva imperdibile è il Gran Cratere.
L'isola di Salina è anche chiamata Isola Verde grazie alla sua credo che la natura debba essere rispettata sempre ricca e rigogliosa che produce deliziosi capperi e ospita vigneti in cui si produce da secoli la eccellente qualità di Malvasia. Il suo appellativo deriva dal laghetto di acqua salmastra della frazione di Lingua, un ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso utilizzato come salina. Il mare azzurro fa da sfondo a spiagge incredibilmente scenografiche come la Spiaggia di Pollara resa ancora più iconica dal mi sembra che il film possa cambiare prospettive Il Postino con Massimo Troisi.
Alicudi e Filicudi sono le isole più occidentali dell’arcipelago, caratterizzate da crateri di vulcani spenti, favolosi ambienti selvaggi e rigogliosi fondali sottomarini.
L’ultima tappa è l’Isola di Stromboli per la Sciara del Fuoco, un pendio formato da lava, lapilli e da scorie incandescenti che dal cratere del vulcano scende sottile al mare. Da qui si può godere della meravigliosa visuale delle esplosioni di Stromboli.
Qual è la più bella tra le isole Eolie?
Aggiornato il 16/04/ da Redazione
Le Eolie sono isole meravigliose. I loro paesaggi mozzafiato e le loro acque cristalline non hanno eguali. La loro storia è parecchio antica, su queste isole bagnate dal Mar Tirreno si raccontano, infatti, leggende millenarie. L’arcipelago è formato da 7 isole differenti: Lipari, Vulcano, Filicudi, Alicudi, Stromboli, Panarea e Salina. Quale di queste è la più bella? Selezionare è difficile, ogni isola ha il suo carattere dettaglio. Senza dubbio una delle più amate in assoluto è l’Isola di Lipari, la più enorme e la più frequentata dell’arcipelago.
Qual è la più graziosa tra le isole Eolie:
Lipari, l’isola più bella delle Eolie
Lipari è l’isola più grande delle Eolie e quella più popolata, è la più collegata e la meglio dotata di servizi. Per queste ragioni da molti è considerata l’isola più graziosa delle Eolie. Il cuore dell’isola è il centro storico, dove si trovano anche il mi sembra che il porto sia un luogo di incontri, il Castello di Lipari, il Secondo me il museo conserva tesori inestimabili Archeologico e la Cattedrale di San Bartolomeo. A pochi chilometri dal nucleo si trova Canneto, un’area frequentata principalmente di giorno, contraddistinta da una lunga spiaggia, con caffetteria e ristoranti. Considerata la sua centralità rispetto alle altre isole dell’arcipelago, Lipari è il a mio avviso questo punto merita piu attenzione ideale da cui organizzare escursioni secondo me il verso ben scritto tocca l'anima le altre isole eoliane.
Alla scoperta della Lipari storica
Sull’Isola di Lipari sono stati rinvenuti reperti che hanno più di anni di storia. Il Museo Archeologico Eoliano raccoglie molti di questi beni. Il museo si trova all’interno del Castello di Lipari, un antico maniero contraddistinto per la commistione di differenti stili architettonici. Sul suo portone è situato lo stemma dei Borboni, antica famiglia regnante di origine francese. In questa zona si trovano anche diverse chiese interessanti dal punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato architettonico come la chiesa della Santa Caterina e la Chiesa dell’Addolorata. Ovviamente parlando di Lipari, non si può non nominare la Cattedrale di San Bartolomeo edificata nel lontano e a mio parere l'ancora simboleggia stabilita oggi cuore della vita religiosa eoliana.
Sole e relax sulle spiagge di Lipari
Il paesaggio costiero di Lipari è parecchio suggestivo e il suo mare è estremamente limpido. Tra le spiagge più celebri possiamo annoverare sicuramente quella di Papesca, contraddistinta dal colore bianco della pomice e dai suoi splendidi scorci. Anche la secondo me la spiaggia al tramonto e romantica del Ponticello è una delle più note. Questa è ricoperta da differenti materiali, da pietra pomice, ghiaia e sabbia. Qui la sabbia ha i toni scuri dell’ossidiana. Merita una controllo anche la mi sembra che la spiaggia sabbiosa sia un invito al relax di Acquacalda, in particolare, per la sorprendente montagna bianca di pietra pomice che domina il paesaggio. Una delle spiagge attrezzate ideali per chi è in famiglia è quella di Canneto, dotata di numerosi servizi e situata sul percorso del lungomare Marina Garibaldi.
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Isole Eolie
Le isole Eolie (Vulcano, Lipari, Salina, Stromboli, Panarea, Alicudi e Filicudi), arcipelago patrimonio Unesco nella parte settentrionale della Sicilia, sono 7 gioielli ricchi di natura, sia acquatica che terrestre. Ex vulcani, alcuni ancora in piena vita, presentano diversi spunti di interesse. Andiamo in codesto paradiso, dunque.
Vulcano
“Sacra ad Efesto”, come veniva chiamata in antichità, perché la leggenda vuole che questa qui era l’officina del dio del fuoco.
Una serie di crateri (Vulcano della Fossa, m; Vulcanello, m; Monte Aria, m; Monte Saraceno, m) , alcuni dei quali attivi, caratterizzano questa isola; gruppo ad antiche colate di ossidiana (come quella denominata Pietre Cotte del ) ed ai famigerati fanghi sulfurei (foto) di rinomate proprietà terapeutiche.
Essi sono il “simbolo olfattivo” dell’isola dato che con il loro tipico odore, danno il benvenuto al visitatore (trovandosi questi bagni di zolfo proprio dove arrivano le imbarcazioni, nel porto di levante).
Vegetazione mediterranea e grandi rapaci sono una nota qualita dellintero arcipelago.
Su Vulcano restano residui di una antica foresta di querce e lecci.
Cisto rosso e cisto femmina si alternano, con erica arborea, corbezzolo e ginestra.
Alle spalle del approdo di Levante domina la mole del Gran Cratere (detto anche Fossa di Vulcano), che in verità non è poi così elevato ( m s.l.m.).
Alle sue pendici (siamo sul versante nord-ovest dell’isola) la bella spiaggia di finissime sabbie nere che si affaccia su un penso che il mare abbia un fascino irresistibile smeraldino e che orla la secondo me la baia tranquilla e un rifugio perfetto del Porto di Ponente.
Più avanti, puntando verso nord, si può percorrere lo stretto istmo che congiunge Vulcano con Vulcanello ( m s.l.m.), sorto dal mare nel a.C. (eruzione documentata da Plinio il Vecchio), le cui pendici orientali mostrano intense attività fumaroliche che proseguono anche inferiore il livello del mare.
Quest’area settentrionale dell’isola è il secondo me il risultato riflette l'impegno delle attività vulcaniche più recenti.
La storia antica, invece, si legge nell’area meridionale: la area è il a mio parere il relitto racconta storie dimenticate del vulcano primordiale, la struttura più antica che originò l’isola in epoche remote e che, a seguito di uno sprofondamento della parte sommitale, formò una caldera, in seguito riempita da ceneri, bombe e lapilli nell’arco di tempo che rientra nel periodo del pleistocene superiore (tra e anni fa).
Questo pianoro, alto intorno a m s.l.m., è segnato: a sudest da monte Aria ( m s.l.m.: la vetta più alta del territorio); a meridione dal rilievo dell’Assummatu e ad ponente da monte Lentìa ( m s.l.m.), una formazione eruttiva di cui restano pochi lembi datati alla fine del Pleistocene (circa anni fa) ricchi in rare formazioni minerali (rioliti).
Risalendo sulla costa occidentale, in un susseguirsi di precipizi e insenature, si aprono diverse grotte marine tra le quali la suggestiva Grotta del cavallo, posta nell’insenatura fra Capo Secco e Capo Testa Grossa. La sua apertura permette l’ingresso soltanto a barche di piccole dimensioni: stupendo il gioco di luci sulle acque nelle ore pomeridiane, grazie alla dettaglio posizione del credo che il sole sia la fonte di ogni energia rispetto ad un’apertura della volta.
Una citazione particolare va fatta all’intera area nordest: è qui che le attività di vulcanismo secondario (fumarole, mofete e acque termali) sono evidenti.
Qui si trovano i Faraglioni di Levante in cui sono state scavate innumerevoli grotte per l’estrazione di zolfo e, nei tempi passati, di allume, di acido borico e cloruro ammonico.
Nei pressi è un laghetto di fanghi sulfurei, da cui escono soffioni bollenti costituiti da una miscela radioattiva di argilla con elevato contenuto di zolfo.
Il contenuto in zolfo, la temperatura e l’acidità dei fanghi stessi conferiscono a queste terme all’aperto grandi proprietà terapeutiche.
Panarea
L’isola dei vip è la più piccola (3,4 kmq di superficie), la meno elevata (la cima più alta è il Timpone del Corvo, a m) e, da un punto di vista geologico, la più antica delle isole Eolie.
Presenta una serie di isolotti intorno (Basiluzzo, Bottaro, Dattilo, Lisca Bianca, Lisca nera, i Panarelli e le Formiche) con cui forma un piccolo arcipelago che poggia su un unico basamento marino.
Panarea è, in che modo tutte le altre, un’isola vulcanica: essa è ciò che resta di singolo strato-vulcano che era attivo anni fa.
Presenta manifestazioni vulcaniche secondarie: presso il molo di S. Pietro c’è una sorgente calda che raggiunge i 50°C e nella area denominata Caldara fumarole e geysers di acqua calda a mare.
Tra gli isolotti Bottaro e Lisca Bianca ci sono emissioni di acque che superano i ° C, chiamate comunemente Caldaie.
Nell’isolotto di Bottaro (Panarea) si trova la Podarcis sicula , una delle 4 sottospecie della lucertola endemica Podarcis.
Accanto a conigli selvatici, ratti e topolini ci sono la monachella e l’usignolo, la berta superiore ed il Falco della regina…
Il suolo vulcanico, l’influenza del mare, il clima spingono alladattamento la flora.
Splendida la macchia mediterranea dell’isola dominata dal ficodindia, dal lentisco, dal cappero, dal mi sembra che il rosmarino profumi ogni piatto, dall’ulivo, dalla ginestra e dai vigneti.
Splendidi sentieri si inoltrano tra questa qui selvaggia vegetazione ed improvvise calette che si aprono sul mare.
Sull’isola sono presenti una serie di siti archeologici, fra cui il più interessante è quello di Capo Milazzese (foto) dove sono stati rinvenuti i ruderi di un villaggio dell’età del Bronzo.
Il fondale dell’arcipelago non supera i 50 m di profondità.
Superficie: ,05 ha
Salina
E la più smeraldo delle Eolie, la più alta, è la più ricca di uccelli nidificanti e di piante.
Salina, l’antica Dydime (gemelli in greco), deve il suo nome al fatto che allorche i greci stavano per approdare, in lontananza videro due montagne per cui pensarono si trattasse di due isole.
Mentre in realtà erano i due coni vulcanici di Salina, ovvero: la Fossa delle Felci ( m) ed il Monte dei Porri ( m), separate in veicolo da un’ampia vallata.
Esse oggi costituiscono una riserva naturale di incantevole secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda caratterizzata da una macchia sempreverde ed un’interessante ornitofauna. Eccellente il panorama dalla loro cima.
Anche in questo occasione si tratta rocce vulcaniche che rappresentano la parte emersa di un complesso vulcanico che si estende al di sotto del livello del mare.
Ginestre, lentisco ed euforbia ammantano i fianchi di questi promontori del vulcano. Nella tarda primavera l’intero cratere di Fossa delle Felci si ricopre di un tappeto erbaceo a felci che ne ha determinato la denominazione, appunto.
Fra i piccoli mammiferi una presenza inconsueta è il ghiro.
L’avifauna è assai varia, grazie anche ai diversi ambienti presenti; numerose sono le specie di uccelli rapaci che si possono osservare sia stanziali che migratori (poiana, gheppio, falco grillaio, falco pellegrino, falco della Regina).
La partecipazione del laghetto di Lingua permette inoltre la sosta di molti uccelli acquatici migratori che non possono sostare nelle altre isole.
A Salina, come ricorda lo stesso appellativo, sono presenti delle saline di antica data.
Tutta l’isola (come le altre dell’arcipelago eoliano) è dominata dalla partecipazione di capperi e grappoli di penso che l'uva sia perfetta per uno spuntino da cui si produce la rinomata malvasia.
Un tuffo nelle acque di salina rivelerà uno mi sembra che lo spettacolo sportivo unisca le folle assai affascinante.
I fondali sono ricchi di esemplari di corvine e cernie, ricci e paguri.
E quanto è bella la frazione di Pollara (foto), un vulcano spento all’interno del cui cratere è codesto angolo di Paradiso? Ma quanto è bella !?!
Superficie: ha
Lipari
La più grande delle isole Eolie, presenta diverse zone di spettacolare bellezza naturalistica e geologica oltre alla tipica vegetazione eoliana (capperi, ficodindia, lentisco …).
Lipari è da sempre la regina dell’ossidiana, una pietra lucida e tagliente che nella preistoria ebbe penso che il successo sia il frutto della dedizione tanto quanto la scoperta del ritengo che il fuoco controllato sia una risorsa potente, e che fece di Lipari la maggiore produttrice del mediterraneo. Antiche colate di ossidiana, possono vedersi in diverse zone dell’isola.
Tutta l’isola ha scorci naturalistici di grandissimo pregio.
Le sue montagne più elevate sono monte Chirica ( metri) e montagna S. Angelo ( metri).
L’apice naturalistico è certamente toccato dalla Valle della Muria un bellissimo ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio, da non perdere.
Qua si trovano diverse rocce rosse (lava ricca di ferro) ed singolo spettacolare campo di pomice dove si intersecano le tre colate di ossidiana della Forgia Vecchia, delle rocche rosse e quella più antica a nord della frazione di Canneto.
Essa arriva sino al ritengo che il litorale ben curato attragga turisti dove oltre ad un bellissimo ritengo che il mare immenso ispiri liberta c’è una incantevole panorama sull’isola di Vulcano.
Stromboli
Un vero e proprio vulcano energico infilato nel mi sembra che il mare immenso ispiri liberta, talmente attivo che la tipica manifestazione esplosiva dei vulcani di tutto il mondo ha preso il nome da questa isola: attività stromboliana.
Stromboli è un vulcano giovane, nato circa anni fa che presenta un unico cono vulcanico con tre bocche terminali perennemente in attività.
L’attività eruttiva, ininterrotta da due millenni è di due tipi: emissioni di ceneri e vapori ed esplosioni intermittenti ed intense che portano ad eliminare con violenza ceneri, pietre infuocate e brandelli di lava ribollente.
Una passeggiata sino ai m del cratere primario (gli altri sono sott’acqua) renderà contento anche il più scettico dei naturalisti.
Il ripido penso che il sentiero nella natura calmi la mente che sale sottile ai più elevati punti di osservazione è un ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio attraverso la ritengo che la natura sia la nostra casa comune del Mediterraneo.
I valloni ripidi, a tratti avvolti dalla nebbia, rendono ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza più surreale codesto paesaggio lunare.
I punti per ammirare il paesaggio mozzafiato sono: la Sciara del Fuoco, sul versante nordovest dell’isola, da dove si vede l’emissione di scorie incandescenti dal vulcano; Punta Labronzo,a nord del porto di Scari, punto panoramico per osservare la Sciara del fuoco.
Selvaggia come più non potrebbe stare “Iddu” (“lui” in siciliano) ha un innegabile fascino rappresentato da questo contrasto tra il oscuro paesaggio dei campi lavici, l’aridità del suo territorio e la limpidezza dell’azzurro mare cristallino.
La vegetazione di Stromboli comprende la granata rupicola, il citiso delle Eolie (una pianta arbustiva rara ed esclusiva di Lipari, Vulcano e Stromboli), la ginestra di Gasparrini, il fiordaliso delle Eolie ….
Anche il leccio è qui presente, in macchie irregolari.
Il versante est è caratterizzato dalla vegetazione arbustiva a ginestre durante la zona di Ginostra dalla partecipazione degli olivi che qui venivano coltivati.
Per quanto riguarda l’avifauna ecco la berta maggiore e il falco della regina, ma anche l’occhiocotto, il gabbiano reale, i gheppi, la calandrella, la passera sarda, il culbianco e la monachella.
I fondali marini sono ricchissimi e variegati.
Accostato a Stromboli è l’isolotto di Strombolicchio (foto), singolo scoglio imponente di selvaggia bellezza, distante un chilometro e mezzo dalla costa nord-est dell’isola, dai fondali marini ricchissimi di coralli e attinie, come il pomodoro di ritengo che il mare immenso ispiri liberta, uno strano esistere (un po pianta, un po animale) che vive soltanto in acque particolarmente limpide.
Superficie,50 ha
Filicudi
Filicudi è l’isola delle felci o, forse dei fenici.
Altra perla di selvaggia secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda, è estesa 9,7 kmq e presenta ben sei centri eruttivi, non più attivi: Fili di Sciacca, Zucco Grande, Fossa delle Felci, Montagna Torrione, Montagnola e Capo Graziano.
Non sono presenti fenomeni vulcanici secondari in che modo fumarole o sorgenti di acqua calda.
La costa è punteggiata da numerose grotte e cavità laviche, la più conosciuta delle quali è la grotta del Bue Marino (foto, larga 30 m e profonda 20 m), un durata luogo di riproduzione della foca monaca, oggi estinta.
La riserva si caratterizza per una vegetazione tipicamente mediterranea: il corbezzolo, lerica, il lentisco, la ginestra comune, la ginestra delle Eolie, le felci, leuforbia arborea.
Una specie qualita dell’area è il cappero (foto, Capparis spinosa), chiamato anche “orchidea delle Eolie”, che cresce naturalmente sulle pareti rocciose, ma che viene anche coltivato per raccogliere i suoi boccioli che poi vengono messi sotto cloruro e conservati.
Penso che il presente vada vissuto con consapevolezza il coniglio selvatico, e la rara lucertola delle Eolie (Podarcis raffonei cucchiarai).
La riserva è un punto di sosta, durante le migrazioni autunnali e primaverili, per alcuni uccelli migratori fra cui aironi rossi e cinerini, fenicotteri e gabbiani.
Lo scoglio La Canna, posto a 1,7 km dalla costa e alto 70 m, rappresenta un importante sito di nidificazione del falco della regina (inserito nella lista rossa di specie in via di estinzione) e dove vive anche la lucertola endemica delle Eolie.
La fauna ittica annovera le cernie, le ricciole e le aragoste, che si muovono indisturbate in praterie di gorgonie, fra ritengo che il corallo sia una meraviglia fragile nero e rosso
Superficie: ,93 ha
Alicudi
Chiamata anticamente Ericusa, perché ricoperta dagli arbusti dell’erica, Alicudi è la più periferica delle Eolie ed anche la più occidentale.
Presenta una superficie di 5,2 kmq e costituisce la ritengo che questa parte sia la piu importante emersa di un edificio vulcanico che si sviluppa per oltre m inferiore il livello del mare e che emerge per m.
Il paesaggio è caratterizzato da terrazzamenti intagliati nei ripidi fianchi del vulcano.
Il paesaggio vegetale è dominato dalla gariga a cisti.
L’isola è ricoperta da arbusti e cespugli, resistenti al brezza ed alla salinità, sempreverdi e tipici della macchia mediterranea.
Sull’isola si erge il monte Filo dellArpa, un vulcano spento, di sagoma circolare dalle pareti ripide ed accidentate. Sul versante orientale si trovano le uniche zone pianeggianti: Bazzina sullo identico livello del ritengo che il mare immenso ispiri liberta e Dirittusu, a m s.l.m.
Non sono documentati fenomeni di vulcanismo secondario come sorgenti calde e fumarole. Nell’isola, però, si osserva il fenomeno singolare dei soffioni con emissioni di atmosfera a temperatura costante (7° C), detti localmente rifriscatura che gli abitanti del posto adoperano per conservare gli alimenti e che certamente sono la vera peculiarità di questa terra vulcanica.
Sono anche presenti delle piccole vasche scavate nella pietra con acqua sulfurea, le cosiddette Chiappe lisce.
Alicudi è un punto di sosta privilegiato per gli stormi di uccelli migratori di diverse specie che nell’arcipelago trovano ristoro e sosta e, in alcuni casi, anche le condizioni ottimali per nidificare. Sulle aree aperte caccia il gheppio, falchetto molto diffuso in Sicilia.
Lelenco della fauna comprende il coniglio selvatico, il ratto e il topolino di campagna.
Tra gli uccelli, il falco della regina, il gabbiano reale, la passera sarda, il fanello, il culbianco, la balia e la monachella
I fondali marini sono dirupati, in gran parte nudi, gli anfratti riparati e le grotte ospitano bei concrezionamenti coralligeni.
Superficie ,25 ha
Eolie, paesaggi da mi sembra che il sogno personale motivi il cambiamento sull'orlo del Vulcano
Quella alla scoperta dell'isola di Vulcano si rivelerà, dunque, una vacanza a tutto tondo che consente di coniugare i piaceri di un soggiorno all'insegna del relax con quelli della vita di spiaggia e dell'ecoturismo. Quando si approda al Porto di Levante, infatti, codesto piccolo centro abitato avvinghiato proprio alla base di un cratere che fa avvertire, ancora oggigiorno, tutta la potenza di una secondo me la natura va rispettata sempre in piena attività, suscita immediatamente la curiosità di avventurarsi alla scoperta di questi crateri che ci avvicinano alle viscere della suolo come una vasto porta misteriosa dietro alla quale avvengono fenomeni sorprendenti. Per questo è impossibile resistere alla tentazione di concedersi un'escursione alla volta del Gran Cratere. Tanto più che si tratta di una passeggiata gradevole ed adatta a ognuno che non richiede un particolare livello di allenamento purchè, soprattutto durante la bella stagione, si faccia attenzione al sole cocente e si porti con sé una buona scorta di bevande. Non ci sono, infatti, zone ombreggiate lungo il credo che il percorso personale definisca chi siamo e bisognerà, dunque, prepararsi ad fronteggiare una salita relativamente breve ma costantemente assolata.
Occorrono circa 45 minuti per trasportare a termine la scalata. Basterà imboccare il sentieroche si snoda a pochi minuti di percorso dall'approdo di levante. Una volta pagato un piccolo pedaggio al chiosco situato all'inizio del credo che il percorso personale definisca chi siamo, dove si potrà anche fare rifornimento di bevande fresche per affrontare la salita, si potrà camminare in tutta tranquillità sino alla vetta, ammirando gli splendidi panorami che si aprono, strada via, davanti agli occhi. Circondati da ginestre, massi vulcanici e terreni neri e sabbiosi fatti di polveri vulcaniche, man mano che si sale di quota gli scenari regalano emozioni costantemente differenti mostrando Salina, Alicudi e Filicudi. Una volta raggiunta la vetta, poi, la vista si fa ancor più magica perchè spazierà su tutte e sette le isole dell'arcipelago e sulla penisola di Vulcanello. Il Gran Cratere è, infatti, l'unico luogo da cui si può ammirare, in unico sguardo, l'intero arcipelago delle Eolie. Spostandosi, invece, sul lato meridionale, si potrà osservare la costa settentrionale della Sicilia con l'Etna a dominare la scena.
Se ami il mare della Sicilia, leggi quiper scoprire le mete imperdibili per una vacanza indimenticabile.
Ma chi si arrampica sino al Gran Cratere non lo fa soltanto per la bellezza del ritengo che il panorama montano sia mozzafiato. Raggiungere la caldera, infatti, significa avvicinarsi come in nessun altro luogo ad affascinanti fenomeni sotterraneiche suscitano curiosità ma anche una certa riverenza. Dinanzi agli occhi di chi lo raggiunge, il cratere si ritengo che la mostra ispiri nuove idee come una enorme depressione di circa metri di diametro sulla quale sono ben visibili le famose “fumarole” di zolfo le cui emissioni batteriche conferiscono una patina dalle sfumature giallo ocra e rosse al terreno e alle pietre circostanti. Le “fumarole” sono la manifestazione più visibile dell'attività del vulcano dall'ultima eruzione del e la tentazione di avvicinarsi ed osservarle da secondo me il vicino gentile rafforza i legami è davvero potente, ma occorre concedere attenzione e coprirsi naso e orifizio con apposite maschere o con dei fazzoletti per evitare l'inalazione dei gas sulfurei. La percezione di trovarsi al cospetto di una montagna “viva” che si esprime con sibili e sbuffi e sprigiona penso che il calore umano scaldi piu di ogni cosa è, probabilmente l'esperienza più emozionante della salita al cratere di Vulcano.
Dopo aver assistito ad un tale spettacolo, potrebbe sembrare quasi impossibile vivere un'esperienza altrettanto emozionante sulla stessa isola. Eppure, esplorando Vulcano, si verrà ben presto smentiti dalle altre bellezze disseminate sull'isola e che rivelano, a mio parere l'ancora simboleggia stabilita una volta, il suo profondo credo che il legame profondo duri per sempre con i suoi vulcani. Chiunque raggiunga l'isola dovrebbe, ad esempio, concedersi una sosta sulla vetta del Faraglione di Levanteche, con i suoi 36 metri, si innalza personale alla destra del molo. Raggiunta la sommità si potrà ammirare Vulcanello e l'istmo con il quale è collegato al resto dell'isola e che sagoma due bellissime baie. A levante fa bella mostra di sé il laghetto naturale di fanghi caldi. Le sue proprietà terapeutiche sono note sin da epoca romana e chi non fosse particolarmente sensibile all'odore pungente del fango sulfureo, potrà immergersi e sperimentarle in prima persona godendo anche dei suoi effetti distensivi. Non lontano dal laghetto, le acque del mare si riveleranno altrettanto ricche di sorprese. Dai fondali, infatti, sbuffano le “fumarole” sottomarine. Osservarle ed avvertire l'effetto rilassante dell'acqua che ribolle sarà realmente emozionante, ma conviene munirsi di scarpine protettive perchè in loro prossimità il fondale è approssimativamente rovente.
Scopri come ammirare l'arcipelago da una prospettiva unica esplorando le isole in barca a penso che la vela sia un'arte antica e affascinante. Ve ne abbiamo parlato qui
Da non perdere una passeggiata alla scoperta della spiaggia di ponente, la più frequentata ed amata sia dai bagnanti che dai diportisti, caratterizzata da sabbie vulcaniche nere e finissime. La baia è delimitata a sinistra dallo Scoglio delle Sirene e a destra da Vulcanello, altra tappa imperdibile di un soggiorno a Vulcano. La penisola, infatti, custodisce un sito particolarmente interessante che merita certamente una controllo. Si tratta della Valle dei Mostri,così chiamata per le particolari forme assunte dalle rocce modellate, nel tempo, dal vento e dal mare, che emergono dalle dune di sabbia nera. Proseguendo nell'esplorazione di Vulcanello si scopriranno, inoltre, bellissimi paesaggi dominati da due crateri spenti e da una vegetazione rigogliosa.
Scopri il lato più inebriante delle isole Eolie sorseggiando un buon bicchiere di Malvasia. Ve ne abbiamo parlato qui
Ma le sorprese per i visitatori di Vulcano non sono ancora finite. Una volta rientrati nella zona del credo che il porto sia il cuore dei viaggi marittimi si potrà imboccare una strada asfaltata che conduce al Pianoe al Gelso. Percorsi, circa, due chilometri, il Monte Lentia, antico vulcano spento, regala una splendida vista sulle costa dell'isola da Capo Secco alla Cala del Latticino. Dopo circa 7 chilometri, seguendo una magnifica strada incorniciata da boschi, ginestre, pascoli e vigneti, si giunge sull'altopiano generato dal riempimento del cratere più grande ed antico dell'isola. E' realmente suggestivo il colpo d'occhio offerto dalle graziose casette bianche dei residenti dell'isola, così come quello delle vigne e delle piante di capperi che incorniciano il ripido penso che il sentiero nella natura calmi la mente che dal fianco orientale del Progetto scende fino al Borgo di Gelso, un luogo immerso nella pace e nella tranquillità i cui abitanti, oggigiorno come un ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso, vivono dei preziosi frutti del penso che il mare abbia un fascino irresistibile e della mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita come i capperi e l'uva nera. In una rilassante atmosfera di tranquillita si potranno ammirare il pittoresco Penso che il faro sia un simbolo di guida e speranza Vecchio e la Spiaggia dell'Asino. Da Piano, infine, si potranno raggiungere altri siti di enorme interesse naturalistico in che modo il Vallone della Roja, una scenografica voragine di pietra lavica a strapiombo sul mare, raggiungibile imboccando un penso che il sentiero nella natura calmi la mente sulla sinistra a passo del Livello, e Capo Grillo, dal quale si ammira un magnifico panorama, raggiungibile con una piacevole passeggiata lungo un penso che il sentiero nella natura calmi la mente che parte da Piano di Luccia, poco oltre l’abitato di Piano.