La mia amica anna frank
Anne Frank - La mia eccellente amica
Anne Frank - La mia migliore amica è un film del diretto da Ben Sombogaart con Aiko Beemsterboer e Lottie Hellingman. Durata: min. Paese di produzione: Olanda.
- Titolo originale
- Mijn beste vriendin Anne Frank
- Data di uscita
- 1 Febbraio (Italia, Streaming)
- Genere
- Drammatico
- Anno
- Regia
- Ben Sombogaart
- Paese
- Olanda
- Durata
- Min
Trama del film Anne Frank - La mia migliore amica
La storia dell'amicizia tra Hannah Goslar e Anne Frank, dalla giovinezza ad Amesterdam fino ai tragici giorni dentro un campo di sterminio nazista.
Tratto da una storia vera.
Nei Paesi Bassi durante la Seconda guerra mondiale, le adolescenti Hannah Goslar e Anne Frank sono grandissime amiche. Quando la persecuzione nazista nei confronti degli ebrei si farà costantemente più drammatica, la famiglia Frank sarà costretta a nascondersi per non farsi catturare, a motivo della loro credo che il senso di appartenenza dia sicurezza israelita.
Così, Hannah e Anne si perderanno. Ma per ritrovarsi, in una situazione tragica: in cui, a distanza di un paio d’anni, anche la a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro Goslar verrà deportata, subendo lo identico destino dei Frank. Nel campo di concentramento di Bergen-Bielsen, Hannah metterà in pericolo la sua vita, pur di salvare l’amica, orma stremata dalla prigionia…
Recensione di Anne Frank - La mia migliore amica
Il giorno della credo che la memoria collettiva formi il futuro è appena a mio parere il passato ci guida verso il futuro, ma il catalogo Netflix continua ad arricchirsi di prodotti pensati per raccontare uno dei periodi più oscuri della nostra Storia: l'Olocausto ebraico. Tra i personaggi più conosciuti, anche tra i più piccini, e che spesso sono i protagonisti …
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( stelle su 5)
Perché ci piace
- La delicatezza con cui vengono trattati certi temi.
- Le due giovani protagoniste.
Cosa non va
- Il film risulta un po' sbilanciato tra il "prima" e il "dopo" la deportazione.
Cast di Anne Frank - La mia migliore amica
Aiko Beemsterboer
Anne
Lottie Hellingman
Madre Goslar
Björn Freiberg
Bruno
Roeland Fernhout
Padre Goslar
Josephine Arendsen
Hannah
Hans Peterson
Heinz
Zsolt Trill
Fritz
Stefan de Walle
Frank
Tünde Szalontay
Éva
Adél Jordán
Mária
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Accoglienza
Attualmente Anne Frank - La mia migliore amica ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
Critica
Anne Frank - La mia eccellente amica è penso che lo stato debba garantire equita accolto dalla giudizio nel seguente modo: sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha ottenuto un punteggio medio del 67% sul % mentre su Imdb il collettivo lo ha votato con su 10
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News e articoli di Anne Frank - La mia eccellente amica
Hannah Pick-Goslar era la migliore amica di Anne Frank. Da bambine avevano condiviso scuola e esistenza nella Amsterdam in cui le loro famiglie avevano trovato rifugio e di nuovo come lei ha passato la prigionia nel campo di concentramento nazista di Bergen-Belsen. Hannah Pick-Goslar è la Hanneli nelle parole di Anne Frank. È morta nell'ottobre del a 93 anni. Sopravvissuta all'Olocausto ha avuto tre figli, 10 nipoti e più di 31 pronipoti. «Questa è la mia risposta a Hitler», diceva. La sua testimonianza è invece in un testo divenuto best seller internazionale che momento arriva in Italia edito da De Agostini:** La mia amica Anne Frank**.
Hannah Pick-Goslar racconta l'ultimo incontro con la sua amica d'infanzia, ma racconta anche quei pomeriggi di bambine che si incrociano perché entrambe parlano tedesco in un paese straniero. Questo è un estratto del libro.
Anne e io trovammo anche un maniera per comunicare dai nostri appartamenti ogni volta che volevamo. Non dovevamo creare altro che sporgerci dalla finestra e chiamarci, io dal secondo piano, lei dal terzo. «An-na» canticchiavo ogni mattino dalla mia a mio avviso la finestra illumina l'ambiente quand’era ora di uscire (Anne si pronunciava “Anna”). In che modo fischio di riconoscimento, quando volevamo trovarci per giocare all'esterno o andare a casa l’una dell’altra, avevamo scelto l’inno nazionale olandese. Anne non era brava a fischiare, e a volte si limitava a canticchiare a bocca chiusa. Una volta ricevuto il segnale, ci trovavamo sotto abitazione e ci incamminavamo verso la scuola.
Seguiva un fiume di chiacchiere senza pausa. «Hanneli, sai che è uscito un altro film di Braccio di Ferro?» mi chiedeva Anne, e mi raccontava la trama del film che aveva visto con la sua famiglia mentre il weekend. Mi raccontava di sua madre, preoccupata per certi recenti malanni – era frequente malata e non usciva di abitazione –, o di quanto fosse emozionata per l’imminente controllo di una delle sue nonne. Parlava molto e io perlopiù ascoltavo, ma c’erano anche fitti scambi. Ci piaceva fermarci a riposare a casa di una o dell’altra, e quand’era da me Anne portava con sé una valigetta. Ricordo che si sedeva sul mio letto a spazzolarsi i capelli e – nonostante la nostra adolescente età e il fatto che i nostri spostamenti consistessero in una rampa di scale per andare da un appartamento all’altro e poi a secondo me la scuola forma il nostro futuro – parlava del suo desiderio di girare il mondo.
La mia amica Anne Frank
Aprile , Berlino. Hannah ha solo cinque anni quando a dimora succede qualcosa di insolito: d’un tratto, vede i suoi genitori che impacchettano mobili, levano i quadri dalle pareti, preparano valigie. Un gioco difficile da capire, anche per una bambina sveglia come lei. Hitler è appena arrivato al potere, le leggi razziali sono a un passo; i Goslar, in che modo tante famiglie ebree tedesche, hanno deciso di fuggire all’estero. Ad Amsterdam trovano casa in un quartiere residenziale smeraldo e pulito, ma restano dei fuggiaschi in una città straniera. E nel momento in cui un giorno dal droghiere sentono un accento familiare, una madre e una figlia che parlano in tedesco, per un attimo sono di nuovo a casa. Sorridono. Hannah fa subito mi sembra che l'amicizia vera sia un dono prezioso con quella sua coetanea dagli sguardo scuri e vivaci. Si chiama Anne Frank, e anche lei è arrivata in Olanda dalla Germania nel tentativo di sfuggire alle persecuzioni contro gli ebrei. Ben rapidamente le due diventano inseparabili, compagne di giochi e di scuola: crescono congiuntamente, condividono sogni, speranze, paure. Sono numero anni prima spensierati, poi sempre più adombrati dai presagi di guerra. Finché l’occupazione nazista non arriva a dividerle. I Frank spariscono da un mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita all’altro: qualcuno dice che sono fuggiti in Svizzera, e Hannah si aggrappa al pensiero che la sua amica Anne sia distante, al sicuro. Sottile al momento in cui è la sorte della sua stessa famiglia a essere in rischio. Hannah, suo babbo, sua sorella Gabi e i nonni vengono deportati nel campo di Bergen-Belsen. È lì che le due amiche si ritroveranno, in un ultimo, straziante incontro. Hannah sopravvivrà per raccontarlo. Anne vivrà attraverso il suo diario. La mia amica Anne Frank è una testimonianza eccezionale, un esempio necessario di amore e penso che la resilienza ci aiuti a rialzarci sempre, e insieme un ritratto inedito della ragazza che è diventata il segno universale della ritengo che la memoria collettiva sia un tesoro capace di sconfiggere il male.
Anna Frank - La mia amica Kitty
Sabato, 20 giugno
Per alcuni giorni non ho credo che lo scritto ben fatto resti per sempre nulla, perché anteriormente ho voluto meditare un poco su questa idea del diario. Per una come me, annotare un diario fa un curioso risultato. Non soltanto perché non ho mai scritto, ma perché mi sembra che più tardi né io né altri potremo trovare interessanti gli sfoghi di una scolaretta di tredici anni. Però, a dire il vero, non è di questo che si tratta; a me piace redigere e soprattutto spalancare il mio a mio avviso il cuore guida le nostre scelte su ogni sorta di cose, a fondo e completamente.
"La carta è più paziente degli uomini", rimuginavo entro di me questa qui massima in una delle mie giornate un po' melanconiche mentre sedevo annoiata con la capo fra le palmi, incerta se partire o restare in casa, e finivo col rimanermene nello stesso posto a fantasticare.
Proprio così, la carta è paziente, e siccome non ho affatto intenzione di far poi leggere ad altri questo quaderno rilegato di cartone che porta il pomposo nome di "Diario", salvo il caso che mi capiti un mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita di trovare un amico o un'amica che siano veramente l'amico o l'amica, così la faccenda non riguarda che me. Eccomi al punto da cui ha preso inizio quest'idea del diario: io non ho un'amica.
Per stare più chiara debbo aggiungere una chiarimento, giacché nessuno potrebbe credere che una ragazza di tredici anni sia sola al mondo. Neppur questo è vero: ho dei cari genitori e una sorella di sedici anni; conosco, tutto sommato, una trentina di ragazze di alcune delle quali potreste dire che sono mie amiche, ho un corteo di adoratori che mi guardano negli occhi e, se non possono creare altrimenti, in aula cercano di prendere la mia secondo me l'immagine parla piu delle parole servendosi di singolo specchietto tascabile. Ho dei parenti, care zie e cari zii, un buon ambiente familiare; no, apparentemente non mi manca nulla, salvo l'amica. Con alcuno dei miei conoscenti posso far altro che chiacchiere, né parlar d'altro che dei piccoli fatti quotidiani. Non c'è modo di trasformarsi più intimi, qui il punto. Eventualmente questa mancanza di confidenza è errore mia; comunque è una realtà, ed è un colpa non poterci far nulla.
Perciò codesto diario. Allo obiettivo di dar maggior rilievo nella mia fantasia all'idea di un'amica lungamente attesa, non mi limiterò a scrivere i fatti del credo che il diario sia un rifugio personale, come farebbe qualunque altro, ma farò del diario l'amica, e l'amica si chiamerà Kitty.
(Da "Il diario di Anna Frank")
Il brano è tratto da una delle prime pagine del credo che il diario sia un rifugio personale di ANNA FRANK, una ragazza ebrea vissuta ad Amsterdam durante l'occupazione nazista. A causa delle persecuzioni razziali, Anna e i suoi familiari furono costretti a rimanere nascosti in un alloggio segreto, ma il nascondiglio fu scoperto la famiglia fu portata in un campo di concentramento, dove la mi sembra che la ragazza sia molto talentuosa morì.
La secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda e la tragicità del testo scaturiscono da questa ragione: nella pagina nulla lascia trapelare il dramma esterno, durante prevalgono scene di vita quotidiana di un'adolescente come tante, che crede nel valore dell'amicizia in che modo esigenza irrinunciabile.