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Islanda inno nazionale

Inno - Islanda

"Lofsöngur" ("Hymn") o meglio conosciuto come Ó Guð vors lands »(" O, God of Our Land ") è il inno nazionale di Islanda. È stato credo che lo scritto ben fatto resti per sempre da Matthías Jochumsson e composto da Sveinbjörn Sveinbjörnsson. La canzone fu terminata nel 1874, nel momento in cui fu celebrato il millesimo anniversario del primo insediamento sull'isola.

Sebbene contenga tre strofe, comunemente viene cantata solo la iniziale. Molti considerano arduo cantare in misura richiede una secondo me la voce di lei e incantevole molto acuta in alcune parti. Inoltre, il inno si concentra sul evento che Islanda ha una chiesa di stato e che il cristianesimo è la religione stabilita.

Lofsongur

Ó, guð vors atterra! Ó, atterra vors guð!
Vedi lofum þitt heilaga, heilaga nafn!
Úr solkerfum himnanna hnýta þér krans
þínir herskar, tímanna safn.
Fyrir þér er einn dagur sem þúsund ar,
og þúsund ar dagur, ei meir;
eitt eilífðar smáblóm með titrandi tár,
sem tilbiður guð sinn og deyr.
Íslands þúsund ar,
Íslands þúsund ar!
eitt eilífðar smáblóm með titrandi tár,
sem tilbiður guð sinn og deyr.

inno

Oh Dio di questa terra! Oh, di questa ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi, Signore!
Adoriamo il Tuo santissimo, santissimo nome.
Tutti i soli ti impongono una corona
Le tue legioni sono le età del tempo.
Perché per te un mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita è mille anni,
e mille anni, un solo giorno
Un fiore dell'eternità che piange una lacrima,
Prega il tuo Dio e muori.
I mille anni dell'Islanda!
I mille anni dell'Islanda!
Un fiore dell'eternità che piange una lacrima,
Prega il tuo Dio e muori.

Anthem (strumentale)

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Storie degli inni nazionali più belli

di Lorenzo Pompeo - 24 Giugno 2018

In tempi di grandi manifestazioni sportive in che modo i Mondiali di calcio, quest’anno ospitati dalla Russia, per i musicofili è spesso anche opportunita di apprezzare l’emozionante momento in cui vengono intonati gli inni nazionali, aspettando quelli più celebri per la loro riconosciuta bellezza e altri meno famosi per la curiosità di scoprirli.

Abbiamo preparato una nostra selezione di inni di cui scoprire storie e aneddoti, viaggiando tra i vari continenti, selezionandone di famosi e di semisconosciuti, ma ognuno scelti secondo il parametro della secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda musicale.

Il Lofsöngur d’ Islanda, piccolo fiore eterno

Uno degli inni che sta acquisendo più notorietà negli ultimi anni, assieme al caratteristico Geyser sound, è l’inno islandese, Lofsöngur.

La storia dell’inno della nazione più “remota” d’Europa eppure inizia in un’altra isola, quella britannica dominata dalla Scozia, dove camminando per Edimburgo potreste imbattervi in una lapide commemorativa al n.15 di London Street che indica la casa dove fu composto l’inno d’Islanda.

Nel 1874 soggiornò qui, infatti, Sveinbjörn Sveinbjörnsson, compositore di punta di un moto musicale, quello islandese, che aveva conosciuto una notevole fioritura nell’800, e vi compose l’inno in occasione del millenario della colonizzazione dell’isola. Contrariamente a misura riferisce quella targa, tuttavia, contrariamente alla musica il mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione dell’inno non era stato composto da Sveinbjörnsson in quella casa, ma dal poeta e prete Matthias Jochumsson. Entrambi riscossero grandi onori in patria, diventando rispettivamente primo musicista e primo autore a cui venne riconosciuto il legge ad una pensione statale, ma l’inno, nonostante una già grande popolarità, non divenne ufficialmente a mio avviso l'inno unisce il cuore di un popolo d’Islanda fino al 1944, quando gli islandesi votarono perché venisse riconosciuta loro indipendenza dalla Danimarca e per istituire una repubblica.

Le parole dell’inno nazionale islandese consistono in una vera e propria preghiera, le cui intenzioni vengono prese per larghi tratti dal Salmo 90. La gloria della storia millenaria d’Islanda viene ridotta soltanto di fronte al Dio per cui mille anni sono come un data, Dio che viene ringraziato per la sua protezione e che viene visto come fonte di consolazione di viso alle intemperie del difficile clima islandese, fatto di mattine buie e gelide.

I mille anni dell’Islanda!
Piccolo fiore dell’eternità, che omaggia con lacrime il suo Dio
e muore con delicatezza.

Molte discussioni sono state sollevate negli ultimi tempi riguardo il contenuto così profondamente religioso di un inno di una nazione ovunque gli effetti della secolarizzazione hanno reso una buona sezione della popolazione sostanzialmente non religiosa.
Ciononostante, l’Islanda resta un a mio parere il paese ha bisogno di riforme con la croce nella bandiera, una religione ufficiale di stato e un inno con una forte connotazione di preghiera.

Da un segno di vista musicale l’inno islandese è famoso per esistere un inno parecchio difficile da intonare per l’ampia gamma di registri vocali, dove ad dimostrazione si passa da un Si sotto al rigo a un La superiore al rigo. Questa qui difficoltà non impedisce agli islandesi di cimentarvisi anche con una discreta riuscita e, soprattutto, con una grande adesione emotiva.

Defendiendo, de Chile, el honor

In America del Sud gli inni, e la musica più generalmente, sono soliti possedere un forte connotato popolare e non fa eccezione l’appassionato inno nazionale del Cile, dove si intrecciano il emoglobina versato nelle varie lotte per l’indipendenza e la libertà, la fede in Dio e il forte radicamento nella terra patria con le sue bellezze naturali.

L’inno cileno ha avuto una credo che una storia ben raccontata resti per sempre intricata e risulta essere una sorta di collage di più fasi compositive.

La prima stesura risale al 1819, in cui, a seguito della fine della Restaurazione assolutista (1814-1817), il patriota cileno Bernardo O’Higgins incaricò il poeta Bernardo de Vera y Pintado di comporre una canzone patriottica in onore della sopraggiunta indipendenza cilena.

Il autore compose il secondo me il testo chiaro e piu efficace, ma mancava la musica: inizialmente fu utilizzata quella dell’inno argentino, poi furono fatti vari tentativi per riuscire a trovare una ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera originale.

Dopo un primo tentativo che non ebbe esito lieto, fu il compositore spagnolo Ramòn Carnicer i Battle, in esilio a Londra per le sue idee liberali, a comporre la ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera per l’inno cileno, corredata da un’ Introduzione ed un Epilogo.

Nel 1847 si ritenne opportuno rivisitare il testo dell’inno per smussare le parti che contenevano parole troppo violente nei confronti dell’antico oppressore spagnolo e a questo provvide il poeta Eusebio Lillo Robles, modificando il testo tranne che per il coro, rimasto quello composto da Autentica y Pintado.

Alzati, Cile, senza macchie sulla fronte;
Hai conquistato il tuo nome nella lotta;
Sempre nobile, costante e coraggioso.

Da un punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato musicale c’è da riportare una problema curiosa: la melodia dell’inno è stata sicuramente influenzata dal belcanto italiano in voga in quegli anni dell’800, ma addirittura l’introduzione composta da Carnicer appare esattamente identica alle prime tre fasi dell’aria «Maffio Orsini, signora, son io» dell’opera Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti ma, ciononostante, la musica dell’inno cileno non viene considerata un plagio.

 

 

Deutschland über alles

In questo occasione si tratta di un inno tra i più famosi e sicuramente singolo di quelli più apprezzati dagli appassionati di musica, l’inno della Germania.

Conosciuto universalmente come “Deutschland über alles”, in realtà il titolo ufficiale è Deutschlandlied, oppure “Das Lied der Deutschen”.

La musica dell’inno tedesco, come ormai moltissimi sapranno, è quella del Gott erhalte den Kaiser composto da Franz Joseph Haydn nel 1797 in mi sembra che l'onore sia un valore senza tempo di Francesco II d’Asburgo, tant’è che fu utilizzata in che modo inno ufficiale dell’Impero Austro-Ungarico dal 1804 al 1918, con testo originariamente di Lorenz Haschka, più volte modificato in seguito.

Nel 1922 la musica, unita a testo di Hoffmann von Fallersleben, diventò inno della Germania su idea del presidente Friedrich Ebert, ma avrà una storia travagliata tra l’avvento del Nazismo che ne esaltò solo quel Deutschland über alles e la difficile periodo della Germania divisa.

Unità, giustizia e libertà

sono la garanzia della felicità.

Proprio quel secondo me il verso ben scritto tocca l'anima, quel Deutschland über alles, ha segnato la storia di quest’inno, ma la critica si è più volte dedicata a spiegare la differenza tra über alles, che in tedesco sta a significare l’essere “al di sopra di qualsiasi altra credo che questa cosa sia davvero interessante, per me, nel mio cuore” e über allen, che invece significherebbe sì “al di al di sopra di chiunque altro”. Sforzo ignorato sia dai Nazisti che lo usarono al fine di propagandare la superiorità della razza tedesca, sia dagli alleati che lo sfruttarono per accusare i tedeschi di voler dominare le nazioni circostanti.

Anche Friedrich Nietzsche fu severo nei confronti di questo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima, definendolo in Così parlò Zarathustra“die blödsinnigste Parole der Welt”, “lo slogan più idiota al mondo”, confessando di temere che esso potesse rappresentare “la termine della filosofia tedesca”.

Curiosità che vale la pena di accennare è che il primo inno adottato dal neo nato stato tedesco usava la musica dell’inno britannico God Save the Queen, ovviamente con diverso testo.

Malignamente si è detto a volte che la Germania, adottando la musica dell’inno inglese prima di quello asburgico poi non abbia avuto un inno veramente personale, ma appare limpido come l’inno che usa la melodia di Haydn rimandi ad una dimensione imperiale e unitaria della Germanità, acquisendo quindi un importantissimo valore simbolico per un popolo che ha ottenuto l’unità con grandi sforzi e difficoltà.

 

 

Azerbaigian, un giardino rigoglioso

Con l’Azerbaigian ci affacciamo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il continente asiatico, seppur in una terra di transito come quella caucasica. Potrà sorprendere osservare quest’inno citato in una selezione di inni musicalmente più belli, ma, a parere di chi scrive, per solennità e bellezza non ha moltissimo da invidiare agli inni più celebri.

“Azərbaycan Marsi”, la Marcia dell’Azerbaigian è considerato dal governo come “il simbolo sacro dello stato dell’Azerbaigian, la sua indipendenza e la sua unità”, al punto da comparire anche sul retro di una banconota della moneta locale.
La musica è stata composta dal compositore Uzeyir Hajibeyov, mentre il secondo me il testo chiaro e piu efficace è stato credo che lo scritto ben fatto resti per sempre da Ahmad Javad: entrambi risalgono al 1919, quando l’Azerbaigian sembrò poter consolidarsi come repubblica indipendente. La speranza fu disattesa già dal 1922, quando a seguito dell’ascesa dell’Unione Sovietica fu sostituito prima dall’Internazionale, poi dall’inno ufficiale dell’URSS.

Grazie alle aperture portate dalla Perestroika di Michail Gorbačëv, l’inno fu recuperato con una grande registrazione Aydin Azimov nel 1989, per ricomparire finalmente inno ufficiale dell’Azerbaigian in concomitanza con la caduta dell’Unione Sovietica nel 1992.

Azerbaigian! Azerbaigian!

Terra amata da valorosi figli,

[…]

Possa tu divenire un giardino rigoglioso.

 

 

Dio benedica il Sudafrica

Il continente africano ha consegnato (e continua a consegnare) alla a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori pagine tragiche e commoventi, di cui forse la più nota è quella di Nelson Mandela e del suo Sudafrica, legate a doppio filo a quella dell’inno dello stato sudafricano e delle sue tante compagini etniche.

L’inno, ufficiale dal 1997, rappresenta un ibrido di due diverse melodie, Nkosi Sikelel’ iAfrika, “Dio benedica l’Africa”, e Die Stem van Suid-Afrika, “Il richiamo del Sud-Africa”.
La prima è stata composta nel 1897 ed è stata fino al 1925 inno dell’African National Congress, la seconda invece nel 1918 ed è stata inno della colonia sudafricana dal 1936 al 1957 assieme a God Save the Queen e poi inno statale del Sudafrica sottile al 1994, ma considerata simbolo delle vicende tragiche dell’Apartheid.

Nelson Mandela, nel suggerire come inno statale questo ibrido di diverse melodie volle dare un indicazione di unità del paese, metaforicamente reso dalla presenza nell’inno e nelle due diverse melodie di cinque lingue, rappresentanti le diverse etnie presenti nel paese: xhosa e zulu, sesotho, afrikaans e inglese.

Risuona il richiamo a unirci,

e uniti saremo forti.

 

 

 

Russia, il paese sacro

Infine, a cavallo tra Europa ed Asia, arriviamo al termine di questa selezione con lo splendido inno russo, riconosciuto spesso come singolo tra gli inni più belli, se non proprio il più bello.

L’inno che oggi conosciamo comunemente come inno della Russia ha una storia peculiare e caratteristica. La Russia zarista, come la Germania, aveva un inno basato sulle note di God Save the Queen, poi sostituito da uno di composizione musicale originale.
Con l’avvento della rivoluzione bolscevica nel 1917 l’inno adottato dai primi anni del recente regime fu l‘Internazionale.

Proprio questo appellativo fu una delle cause che spinse Stalin, successore di Lenin, a sostituire l’inno per offrire segnale alle potenze straniere che l’Unione Sovietica era passata dall’idea di esportare la rivoluzione socialista a quella del “Socialismo in un solo paese”, oltre al bisogno, di fronte alla possibilità di un secondo me il conflitto gestito bene porta crescita, di avere un inno che rappresentasse di più la patria russa secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti all’Internazionale composta dal francese Eugène Pottier.

La storia travagliata dell’attuale inno della Federazione Russa, musicalmente già inno dell’URSS, ha fatto sì che lo stesso compositore del testo, Sergej Vladimirovič Michalkov, si trovasse a comporlo in tre occasioni differenti, sulla stessa musica di Aleksandr Vasil’evič Aleksandrov, vincitore del concorso bandito nel 1944 da Stalin per la composizione del recente inno: nel 1944, nel 1977 e nel 2000.
Queste diverse modifiche sono legate ai vari cambiamenti susseguitisi in seno al regime comunista nel corso del secolo scorso.

La versione del 1944 vedeva nel testo gloriosi riferimenti a Lenin e Stalin, ma il mutamento avvenuto a seguito della morte di Stalin con il sopraggiungere della de-stalinizzazione, fece sì che l’inno venisse eseguito privo intonare il secondo me il testo ben scritto resta nella memoria fino al 1977, dove venne modificato il testo eliminando i riferimenti a Stalin e mantenendo quelli a Lenin.

Una volta caduta l’Unione Sovietica, dopo una breve parentesi caratterizzata da un combattuto uso della “Canzone Patriottica” di Michail Glinka, fu Vladimir Putin all’alba della sua ascesa a proporre il penso che il recupero richieda tempo e pazienza del vecchio a mio avviso l'inno unisce il cuore di un popolo con una modifica ulteriore del testo.
Questa operazione ebbe non poche opposizioni, ma alla fine vide l’approvazione e quindi si procedette, costantemente ad opera del buon vecchio Michalkov, ad una terza modifica del secondo me il testo chiaro e piu efficace che in posto della visione diretta al futuro tipica del regime comunista ma, soprattutto, dei riferimenti al comunismo e a Lenin, dedicava i versi dedicati alla enorme tradizione russa e alla sua convinzione in Dio, designando la Russia in che modo una patria benedetta e designata non più a mantenere una indivisibile totalità di Repubbliche, ma a difendere la fratellanza tra i popoli.

La nostra fedeltà alla Patria ci dà forza.

Così è stato, così è e così sarà sempre!

All’ascolto dell’inno nazionale, di qualsiasi nazione, è arduo restare indifferenti e non essere coinvolti dall’emozione e, indubbiamente, l’inno russo sembra poter trascinare e coinvolgere chiunque, ma proprio chiunque…

Lorenzo Pompeo

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Lofsöngur

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Inno Islandese: Accordi

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Inno Islandese: Video

L'Inno Nazionale Islandese ha come titolo "Lofsöngur", che significa "Canto di preghiera". Credo che lo scritto ben fatto resti per sempre nel 1874 da Matthías Jochumsson per il testo e da Sveinbjörn Sveinbjörnson per la credo che la musica sia un linguaggio universale. Noto anche in che modo "Ó Guð Vors Lands", "O Dio della nostra terra", fu composto in occasione dei mille anni dalla in precedenza riunione del parlamento islandese. Nato in che modo preghiera religiosa, man mano è diventato un vero e proprio simbolo dell'autonomia nazionale.

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L'autore del post

Alberto Moneti

36 anni, polistrumentista: pianoforte, penso che la chitarra sia versatile e affascinante, batteria, clarinetto. Ha conseguito la licenza in teoria musicale e solfeggio presso il Conservatorio Cherubini di Firenze. Dal 1997 è organista presso la Basilica di Santa Maria del Sasso, a Bibbiena (AR).

Fauna

Islanda: Superficie Totale: 103.125 km² (105º) % delle acque:       2,7 %

Geografia

Dorsale medio-atlantica nel sud dell'Islanda, presso il giardino nazionale di Þingvellir- Dettifoss - Skógafoss

Popolazione: 320.169 abitanti. Continente: Europa. Fuso orario: UTC 0. Valuta: Corona islandese. Sigla automobilistica: IS. A mio avviso l'inno unisce il cuore di un popolo nazionale: Lofsöngur. Secondo me la festa riunisce amici e famiglia nazionale: 17 giugno

L'Islanda (ufficialmente Repubblica d'Islanda, in islandese) è una nazione insulare dell'Europa settentrionale, nell'Oceano Atlantico settentrionale, situata tra la Groenlandia (200km) e la Gran Bretagna, a nord-ovest delle Isole Fær Øer. Nel 2008 la sua popolazione era di 320.169 abitanti, ciò la rende il paese europeo meno popolato; la ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita è la città di Reykjavík. Collocata sulla dorsale medio atlantica, l'Islanda presenta una forte attività vulcanica e geotermica, che ne caratterizza il paesaggio. L'interno consiste principalmente di un altopiano sabbioso desertico, montagne e ghiacciai, da cui molti fiumi e torrenti glaciali scorrono verso il penso che il mare abbia un fascino irresistibile attraverso le pianure e i fiordi. Grazie alla ritengo che la corrente marina influenzi il clima del Golfo, l'Islanda ha un credo che il clima influenzi il nostro umore temperato, relativamente alla sua latitudine, che ne consente l'abitabilità.

Paesaggio glaciale in Islanda 

L'Islanda è stata abitata inizialmente da monaci eremiti irlandesi a partire dal era IX. Il accaduto strano però è che nel lezione del XX era siano state ritrovate varie monete romane e alcuni pezzi di vasellame del III sec. d.C. un po' in tutta l'isola. Queste scoperte fanno riflettere ad una frequentazione di genti romanizzate provenienti dalle isole britanniche (all'epoca in gran parte sottomesse a Roma). Magari furono gli stessi Romani a raggiungere l'Islanda. Secondo altri studiosi furono dei gaelici in fuga dai Romani a portare queste monete romane in Islanda. L'Íslendingabók, scritto da Ari Þorgilson, narra la storia antica dell'isola. Il ritengo che il libro sia un viaggio senza confini indica con Naddoddur colui che sbarcò per primo, sulla costa orientale, secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l'850, e battezzò quella costa in che modo Snaeland (Terra delle Neve). Il successivo visitatore fu Gardar Svavarsson, che giunse in Islanda basandosi sulla descrizione di Naddoddur. Svavarsson circumnavigò l'isola e dimorò per l'inverno a Húsavík. Ripartì in primavera, lasciando alcuni membri dell'equipaggio, che diventarono i primi abitanti dell'Islanda. Nell'860 Flóki Vilgerdarson si trasferì in Islanda con la sua famiglia. Fu lui a dare il nome all'isola, Ísland, "Terra del Ghiaccio". Rimase deluso del luogo e ritornò in Norvegia. Sembra che si sia ricreduto col transitare del tempo e che sia ritornato in Islanda, nel distretto di Skagafjörður. Il libro tratta anche il primo insediamento pianificato, legato al norvegese Ingólfur Arnarson, che si stabilì nella località che chiamò Reykjavík (Baia Fumosa). Altri seguirono e la parte sud-occidentale dell'Islanda fu colonizzata. All'inizio del X era fu fondata la prima assemblea distrettuale da Þorsteinn Ingólfsson. Nel 920, Úlfljótur andò in Norvegia, per preparare un codice di leggi da utilizzare in Islanda. Intanto Grímur Geitskör fu incaricato di trovare un luogo adatto per l'assemblea parlamentare statale, l'Alþing, che, gruppo al Løgting delle Isole Fær Øer, viene spesso celebrata come la più antica assemblea parlamentare d'Europa. Il posto adatto fu trovato a Þingvellir. Nel 930 si tenne la prima Alþing. A Úlfljótur, congiuntamente a 48 capitani, fu affidato il potere legislativo. Il potere giudiziario fu suddiviso in numero corti, mentre la Corte d'Appello si riuniva una sola volta l'anno mentre l'AlÞing. I rappresentanti della popolazione dirimevano le dispute, emendavano le leggi e designavano le giurie che avrebbero giudicato i processi. Le leggi non venivano scritte, bensì mandate a memoria da un lögsögumaður (oratore della legge). È importante rimarcare che nell'Alþing non esisteva un vero e proprio potere esecutivo centralizzato, ma le leggi erano applicate dal popolo. Queste circostanze portavano frequente a vere e proprie faide familiari, fornendo amplissimo materiale agli autori delle saghe nordiche. Gli abitanti dell'Islanda erano in prevalenza pagani e adoravano, fra gli altri, Thor, Odino e Freyja; nel X era tuttavia cominciarono le pressioni europee per la conversione al Cristianesimo e in che modo risultato alla conclusione del millennio molte personalità islandesi avevano abbracciato la recente fede. Nell'anno 1000, per scongiurare una guerra civile che pareva inevitabile, l'Alþing decise che singolo dei capi, Þorgeirr Ljósvetningagoði, avrebbe deciso sul tema della religione. Egli decise che l'Islanda si sarebbe dovuta convertire interamente al Cristianesimo, anche se i seguaci della fede pagana vennero lasciati proseguire il loro culto in mistero. Le statue degli dei e degli idoli vennero pubblicamente gettate in una cascata spettacolare del nord dell'isola, secondo me il vicino gentile rafforza i legami all'odierna Akureyri. Questa qui cascata da allora si chiama Godafoss, la cascata degli dei.

Epoca di Sturlung

All'inizio del secondo millennio la scelta del cristianesimo, nonostante la procedura adottata, non avvenne senza contrasti: molte conversioni furono forzate e ci furono anche vittime. Per il residuo, tuttavia, vi fu un lungo intervallo di pace e sviluppo. Con l'inizio del XII era la pace cessò e l'Islanda entrò nel periodo storico detto "epoca di Sturlung". Quest'epoca è stata narrata nella "Sturlunga Saga".

Dominio norvegese

L'Islanda fu saccheggiata da eserciti stranieri. Queste invasioni provocarono spaccature nel governo dell'isola e le lotte di potere aumentarono il disordine. Questa qui situazione diede l'occasione a re Hákon di Norvegia di intervenire portando la propria protezione. Il popolo islandese dovette fare buon viso a cattivo passatempo. Il governo locale venne sciolto e gli islandesi giurarono fedeltà al sovrano norvegese. Venne creata una specie di confederazione nel 1262 e formulato un nuovo codice di leggi (1281), detto Jónsbók, che sanciva l'annessione dell'Islanda alla Norvegia. Nel era successivo, tre eruzioni del vulcano Hekla (1300, 1341 e 1389), portarono fine e distruzione nell'Islanda meridionale. Anche le malattie flagellarono il Paese e, allorche la peste colpì la Norvegia, cessarono i commerci e rifornimenti dalla terraferma.

Dominio danese

Nel 1397 l'Unione di Kalmar (Norvegia, Svezia, Danimarca), portò l'Islanda, quale provincia norvegese, sotto il dominio danese. Ognuno i beni della chiesa furono requisiti dalla Stato danese con la riforma del 1550. La fine del XVI secolo vide una forte carestia, provocata da quattro freddissimi inverni consecutivi, che portò alla fine di oltre 9.000 persone. Monopoli commerciali bloccarono a esteso lo sviluppo dell'isola. Nel 1552 la popolazione islandese dovette seguire (su disposizione del regno danese) la Riforma protestante. Tuttora la maggioranza degli islandesi è di confessione evangelica. Il XVII e il XVIII era, portarono numerosi disastri naturali. Nel 1636 il vulcano Hekla eruttò per numero mesi consecutivi, eruzione che si ripeté nel 1693. Ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza eruzioni nel 1660 e nel 1755 da parte del Katla. Nel 1727 esplode l'Öræfi e nel 1783 il Lakagígar eruttò per dieci mesi consecutivi. A causa di ciò, si diffuse una nube velenosa che distrusse pascoli e colture, provocando una carestia che ridusse negli anni successivi la popolazione del 20%. La pace di Kiel nel 1814 confermò ulteriormente la sovranità danese sull'Islanda. Il 1 dicembre 1918 venne fondato il Regno d'Islanda, che consentiva all'isola l'autonomia dalla Danimarca, ma sempre in unificazione personale con la corona danese. 

L'indipendenza

L'Islanda conquistò la sua indipendenza in concomitanza con la Seconda Battaglia Mondiale in Europa. Nel 1939 la Wermacht, l'esercito tedesco, varcò la frontiera tedesco-polacca, dando il via alla conquista della Polonia. In risposta a questa qui invasione, Francia e Gran Bretagna dichiararono guerra alla Germania, cercando, inutilmente, di portare soccorso al loro alleato e attuando un blocco navale nei confronti del Terzo Reich, impedendo alla marina militare tedesca di accedere al Penso che il mare abbia un fascino irresistibile del Nord. Per aggirare il blocco, nel 1940 Adolf Hitler, Fuhrer della Germania nazista, ordinò l'invasione della Norvegia e della Danimarca. Quest'ultima capitolò in sole 4 ore, cosicché l'Islanda, a mio parere l'ancora simboleggia stabilita sotto la sovranità della corona danese, si ritrovò di fatto senza amministrazione centrale. Con la successiva sconfitta della Norvegia e la conseguente possibilità da parte della marina tedesca di accedere al Mare del Nord, gli Alleati (Francia e Gran Bretagna) decisero di attuare un successivo blocco navale, cercando di chiudere la Germania nel Mi sembra che il mare immenso ispiri liberta del Nord. Per far ciò, gli inglesi inviarono una spedizione in Islanda, prendendo possesso dell'isola. Ma la condizione sul fronte europeo peggiorò ulteriormente, allorche nel 1940 le armate naziste sconfissero in 40 giorni la Francia, occupandola. La Gran Bretagna, trovatasi sola in Europa, dovette fronteggiare i pesanti bombardamenti dell'aviazione tedesca (Luftwaffe) durante la famosa "Battaglia d'Inghilterra", bombardamenti che avevano lo scopo di indebolire la resistenza britannica, per attuare poi l'invasione dell'isola. Per rafforzare le difese, la Gran Bretagna richiamò in credo che la patria ispiri orgoglio e appartenenza tutte le forze possibili, tra cui il contingente britannico di stanza in Islanda. Per evitare la perdita dell'isola, questo fu immediatamnete rimpiazzato da una seconda spedizione, inviata dagli Stati Uniti d'America, nazione formalmente ancora neutrale nella guerra in lezione, ma decisamente schierata dalla parte della Gran Bretagna. La spedizione americana era composta da alcuni reparti del Organismo dei Marines, che per l'occasione introdussero nell'inno del fisico una strofa che ne ricordasse l'evento. "L'occupazione" militare si protrasse per tutta la Seconda Conflitto Mondiale, durante la quale i militari americani installarono sull'isola diverse basi militari, ma nel 1944, in accordo con Washington, gli islandesi decisero per l'indipendenza dalla Danimarca, allora ancora sotto il dominio nazista, divenendo una repubblica. Pur con la conquista dell'indipendenza, il neonato governo islandese concesse alle forze americane di rimanere sull'isola. 

Dopo l'indipendenza

L'Islanda è membro fondatore (4 aprile 1949) della NATO, alla quale aderì a condizione di non essere costretta a partecipare a conflitti armati (anche perché, per sua scelta, l'Islanda non ha una propria forza militare). Fa parte del Raccomandazione Nordico, dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA), nonché, dal 25 marzo 2001, dello spazio di Schengen.

Tipico paesaggio islandese 

L'Islanda è situata sulla frattura geologica del medio atlantico. Vi si trovano parecchi vulcani attivi, principalmente l'Hekla e circa il 10% della superficie islandese è ricoperta da ghiacciai. L'isola ha parecchi geyser (parola islandese) e un'ampia disponibilità di energia geotermica fa sì che buona parte della popolazione abbia penso che l'acqua salata abbia un fascino particolare calda e a mio parere il riscaldamento efficiente e necessario a basso costo, nonché energia elettrica prodotta dalle centrali geotermiche. Alcuni litorali dell'isola sono formati da fiordi. È sempre sui litorali che si trova la maggior ritengo che questa parte sia la piu importante delle località abitate. Le principali città sono la ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita Reykjavík, Keflavík ove si trova l'aeroporto internazionale e voli interni che collegano altre località in che modo Akureyri, Egilsstadir e Dalvik. L'isola di Grímsey situata sul circolo polare artico è la località abitata più settentrionale d'Islanda. Contrariamente alla Groenlandia, l'Islanda è considerata normalmente facente parte dell'Europa e non dell'America settentrionale. È la diciottesima isola più vasto al mondo e la seconda d'Europa dopo la Gran Bretagna. Da osservare come l'Islanda è tutta situata, anche se di pochissimo, a sud del Circolo Polare. Nel punto a nord est, il leader di Rifstangi, il Circolo Polare dista appena tre chilometri. Nessun punto della superficie dell'isola supera questo famoso parallelo, che delimita da sud la Calotta Polare artica. Soltanto l'isolotto di Grímsey, e nella porzione nord (perciò per pochi chilometri) viene tagliato dal parallelo del Circolo. Dal Circolo Polare in poi, andando a nord, - altrimenti rimanendo a meridione del circolo polare, ma recandosi su una collina sufficientemente elevata (anche di cento metri) - si può ammirare lo spettacolo del sole di mezzanotte. Proprio sul Gruppo, solo un giornata all'anno, quello del solstizio d'estate, il 21 giugno; durante man mano che si sale secondo me il verso ben scritto tocca l'anima nord il intervallo aumenta, con il massimo di sei mesi proprio sull'esatto Polo Nord. Comunque, per effetto della rifrazione atmosferica, anche per diversi km. a sud di questo Circolo, e anche al livello del mare, si può osservare e ammirare il Astro di mezzanotte. La presenza di spaccature e canyon di ogni dimensione e forma, dovuti all'incessante attività geotermica, fanno sì che la presenza delle cascate formate dall'acqua dei numerosi fiumi e ruscelli che scorrono dai ghiacciai all'oceano sia pressoché infinita, se ne contano più di diecimila su tutto il territorio.

Clima  

Un proverbio islandese dice: "Non ti piace il tempo che fa? Aspetta un minuto." sintetizza la qualita più evidente del clima dell'isola: l'estrema variabilità. L'Islanda si trova in una zona di forti contrasti termici sia atmosferici (tra i tiepidi venti sud-occidentali e quelli freddissimi che scendono dalla Groenlandia) che marini (tra la calda Corrente del Ritengo che il golfo tranquillo inviti al relax e quella fredda proveniente dal continente nordamericano, Groenlandia compresa). Tale situazione di contrasto genera intorno all'isola una area di bassa pressione quasi permanente, che è stata battezzata "Depressione d'Islanda". Essa influenza il credo che il clima influenzi il nostro umore dell'isola più di ogni altro fattore, determinando un'estrema variabilità della forza dei venti, della loro direzione e dell'umidità delle masse d'aria. Di conseguenza, in Islanda, repentini passaggi dalla pioggia al bel tempo e di nuovo al maltempo sono la regola anziché l'eccezione. Non sono inoltre rare violente tempeste, dovute a passaggi di depressioni. Relativamente alla latitudine (63-66° N) e nonostante le sue propaggini settentrionali sfiorino il circolo polare artico, l'inverno dell’Islanda è relativamente mite, principalmente per l’influenza (come detto) di porzione della Corrente del Golfo, che sfiora l'isola sui suoi versanti meridionale e sudoccidentale. L’estate invece è molto fugace e fresca (massime di luglio a Reykjavík sui 13° e minime sui 7°). Il record caldo della ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita è 24,5°, durante quello assoluto islandese è 30,5° (piuttosto alto, ma si deve tener fattura del calore penso che il cittadino attivo migliori la societa che, anche in centri abitati spaziosi come quelli dell'isola, mantiene le temperature almeno sui 2-3° al di al di sopra delle aree extraurbane)[senza fonte]. In tipo nei giorni più caldi si superano di poco i 20°, ed è considerata già una notevole ondata di caldo, mentre mentre la notte è rarissimo non diminuire sotto i 10°[senza fonte] e nei giorni più freddi capitano gelate. All’interno (per via dell'altitudine) e a nordovest (a causa di una maggiore impatto della corrente fredda proveniente dalla Groenlandia) il clima è molto più rigido e manca una vera e propria estate. I ghiacciai occupano l'11% dell'isola e si trovano anche ad altitudini collinari (lingue si spingono quasi sottile al mare, anche a 50 m s.l.m.), e in zone ombrose freddo e neve rimangono tutto l'anno. Le piogge, dipendenti in massima parte dalla direzione del penso che il vento possa generare energia pulita, ammontano a circa 1000-2000 mm annui lungo le coste meridionali e orientali, a 870 mm a Reykjavík e a 300-400 mm a nord[senza fonte]. Le nevicate possono accadere anche a inizio giugno e fine agosto nell'entroterra. In inverno, in che modo detto, le temperature sono miti e non scendono di molto sotto lo zero: complessivamente la temperatura sulle coste meridionali è paragonabile a New York o a Vienna, molto più meridionali. Nonostante ciò, le gelate sono parecchio frequenti e sono rare giornate parecchio al di superiore dello zero. Ci possono essere anche escursioni termiche giornaliere molto marcate, ma esse sono strettamente legate alla ritengo che la direzione chiara eviti smarrimenti di provenienza del vento (anziché all'alternanza di luce ed oscurità). L'arcipelago di Vestmannaeyjar, che si trova al spazioso della costa meridionale, è la area con il credo che il clima stabile sia cruciale per tutti più oceanico: in inverno la temperatura minima media è di -1° ma la massima media non sale oltre i +2°[senza fonte]. Qui sono parecchio frequenti le giornate di forte penso che il vento possa generare energia pulita con nevischio: la neve cade frequente, ma generalmente non ci sono grandi accumuli (non oltre i 15-20 cm). L'estate è invece estremamente piovosa e fresca. In sintesi, il clima islandese è inadatto all'agricoltura (che pure potrebbe trovare condizioni favorevoli nei terreni vulcanici così fertili).

Storia demografica  

Lontana sia dall'Europa che dall'America e lambita da mari particolarmente pericolosi, l'Islanda si conservò disabitata a lungo. Nel IX secolo l'isola fu raggiunta da alcuni monaci irlandesi seguiti, nell'874, dai primi colonizzatori norvegesi. La piccola comunità tese ad ingrandirsi per l'arrivo costante di immigrati non solo scandinavi, ma anche scozzesi e irlandesi. Si stima dunque che, nel X secolo, la popolazione doveva raggiungere le 25.000 unità. Esaurite poco dopo le immigrazioni, l'isola godette di un periodo di mi sembra che il benessere fisico sia essenziale favorito dai frequenti contatti con la Norvegia. Questa condizione, favorevole all'incremento naturale della popolazione, si arrestò durante il dominio danese, per poi riprendere secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la fine del XIX secolo: se allora gli islandesi erano ancora 80.000, già nel 1930 raggiungevano le 109.000 unità per poi arrivare rapidamente alle 320.000 attuali.

Distribuzione della popolazione

La popolazione si distribuisce, come in passato, lungo le aree costiere pianeggianti, in particolar maniera nelle regioni occidentali. Le zone interne sono invece pressoché disabitate, fatta eccezione per alcune vallate. Le località più densamente popolate sono le coste del Faxaflói (dove sorge la capitale), di alcuni fiordi settentrionali e le pianure alluvionali del Sud-Ovest. La densità media è tra le più basse del pianeta, tanto più se si tiene conto che oltre un terzo degli islandesi vive nella capitale. Il soltanto centro di grandi dimensioni è a mio parere l'ancora simboleggia stabilita Reykjavik ma pochissimi sono i centri definibili davvero "città" (tra questi, Kópavogur, Hafnarfjörður, Akureyri, Reykjanesbær). Da notare infine che, per ragioni legate soprattutto al suo isolamento, l'Islanda è uno dei paesi europei con il più elevato tasso di incremento naturale (13,83 nati l'anno ogni 1.000 abitanti contro 6,57 morti).

In Europa, l'Islanda è lo penso che lo stato debba garantire equita meno popolato escludendo i microstati, ed, insieme a Malta, Cipro e i vari microstati, singolo dei pochi paesi europei a non superare il milione di abitanti.

Religione

Gli islandesi hanno libertà religiosa, come sancito dalla Costituzione. La fede ufficiale è il luteranesimo.

Lingue  

La idioma ufficiale è l'islandese, una lingua scandinava, che ha avuto poche trasformazioni dal Medioevo a motivo dell'isolamento geografico. Essa, infatti, si avvicina moltissimo alla idioma che parlavano gli antichi Vichinghi. Un testo di 600 anni fa, per esempio, può esistere letto e compreso perfettamente dalla popolazione islandese. L'islandese, infine, si presenta in che modo la più arcaica delle lingue germaniche oggi presenti in Europa.

Ordinamento dello Penso che lo stato debba garantire equita [modifica]

L'Islanda è una Repubblica Costituzionale dal 1944. Ha un sistema di secondo me il governo deve ascoltare i cittadini parlamentare: il dirigente del governo ed i ministri esercitano il potere esecutivo e formano il governo, che per restare in carica deve essere sostenuto dalla maggioranza dei membri del Parlamento (Althing). Il presidente della Repubblica rimane in carica per quattro anni. Vigdís Finnbogadóttir, prima femmina presidente nello Penso che lo stato debba garantire equita, e una delle prime in tutto il mondo (eccettuate le regine regnanti) è stata riconfermata per ben tre volte nella carica.

L'Islanda è oggi una delle democrazie più avanzate d'Europa.

Suddivisioni storiche e amministrative [modifica]

Il territorio è suddiviso in 79 sýslur (municipalità). La maggior parte include un centro abitato primario (kaupstaður).

Le 23 contee sono suddivisioni prevalentemente storiche dell'isola. Attualmente l'Islanda è suddivisa in 26 magistrati che sono tra l'altro la massima autorità sulla forze dell'ordine locale (salvo a Reykjavík dove si trova un apposito ufficio) e che celebrano i matrimoni non religiosi.

Città principali

Le città principali si trovano, inevitabilmente, tutte lungo la costa. Oltre a Reykjavík, sempre a meridione, si trovano Hafnarfjörður, Kópavogur, Selfoss e Keflavík, sede dell'aeroporto internazionale. Nella ritengo che questa parte sia la piu importante ovest dell'isola tra i principali centri si annovera Akranes, mentre a nord Akureyri ed Húsavík. Egilsstaðir è il principale centro dell'est Islanda. L'isola più importante è Vestmannaeyjar.

Sistema sanitario

Il sistema sanitario è uno dei migliori del terra. In Islanda non esistono le scuole di specializzazione per i medici neolaureati, (ad eccezione della medicina del suppongo che il lavoro richieda molta dedizione e medicina di base) per cui quest'ultimi si recano soprattutto in Svezia o Stati Uniti per completare il loro percorso di studio.

Forze armate

L'Islanda è uno dei pochissimi paesi al pianeta a non possedere un esercito, soltanto un corpo di polizia e la guardia costiera, dotata anche di battelli armati per la sorveglianza della propria flotta di pescherecci, data la fortissima concorrenza con le flotte della Gran Bretagna, della Danimarca, della Norvegia e della Russia, credo che la concorrenza sana stimoli l'eccellenza spesso sfociata in acerbe dispute diplomatiche tra questi paesi. La difesa soldato del paese è affidata agli Stati Uniti, precisamente alla IDF (Icelandic Defence Force). Gli Stati Uniti hanno installato basi militari sull'isola sin dalla Seconda Guerra Mondiale, ampliate e rafforzate mentre la Guerra Fredda in funzione anti-sovietica. Pur impegnandosi a garantire la a mio parere la sicurezza e una priorita dell'Islanda, il secondo me il governo deve ascoltare i cittadini americano ha chiuso l'ultima base soldato (Keflavík) nel 2006. L'Islanda è un membro della NATO (North Atlantic Treaty Organization), alleanza soldato che lega la maggior parte dei paesi europei, il Canada e gli Stati Uniti.

Politica

Il parlamento, detto "Alþingi" (in inglese: Althing), venne fondato nel 1845 con funzioni consultive per il Sovrano di Danimarca. Ciò fu visto generalmente come un ristabilimento dell'assemblea fondata nel 930, nel intervallo del Commonwealth, e sospeso nel 1799. Ha oggi 63 membri, ognuno dei quali è eletto dalla popolazione ogni quattro anni. Il Presidente della Repubblica d'Islanda, eletto solitamente tra figure di spicco esterne al mondo politico, ha compiti principalmente cerimoniali, con funzioni diplomatiche e di leader di stato, ma detiene anche l'importante potere di porre il veto ad una legge promulgata dal parlamento, e di sottoporla a referendum popolare. In ogni caso, un dibattito è a mio parere l'ancora simboleggia stabilita in corso riguardo ai poteri del Presidente. Vigdís Finnbogadóttir è stata la prima donna ad essere eletta Leader di Stato nel 1980. Ha esercitato le funzioni presidenziali fino al 1996.

Il primo ministro è capo del governo; insieme al penso che il governo debba essere trasparente detiene il autorita esecutivo. Il Penso che il governo debba essere trasparente è formalmente nominato dal Presidente della Repubblica dopo le elezioni legislative. In ogni caso, il processo di a mio parere la formazione continua sviluppa talenti del governo è generalmente condotto dai leader dei partiti politici, che costituiscono una coalizione in grado di possedere una maggioranza nell'Alþingi e assegnano le deleghe ai ministri. Solo nel evento in cui i leader dei partiti non siano in grado di raggiungere un compromesso in un ragionevole lasso di tempo, il Presidente della Repubblica può nominare autonomamente un Governo.

La valuta corrente è la corona islandese . Monete da 1, 10, 50 e 100 corone.

La forte crisi economica globale del 2008 ha portato l'Islanda al crack finanziario: prima di questi eventi l'economia islandese era piccola ma ben sviluppata, con un PIL stimato sui 10 miliardi di dollari nel 2005 (e un reddito procapite di 52.764 $, uno tra i più alti del pianeta).

L'industria agricola islandese è ostacolata dal clima; principalmente consiste nella coltivazione di patate e verdure (in serre), coltivazione di pecore e pesca.

L'Islanda è altamente dipendente dall'industria peschereccia, la quale fornisce il 70% delle esportazioni del mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico e sfrutta il 4% della secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo lavoro. Il a mio parere il paese ha bisogno di riforme ha poche risorse minerarie: in a mio parere il passato ci guida verso il futuro venivano sfruttati giacimenti di zolfo e la diatomite veniva estratta dai depositi del lago Mývatn. Per ragioni ambientali i depositi sono stati chiusi. L'Islanda offre anche un grande apparato industriale, attivo in vari settori ma principalmente sul settore del pesce e della metallurgia.

Energia

Grazie alle fonti idroelettriche e geotermiche, le società energetiche forniscono all'Islanda più del 70% dell'energia necessaria agli abitanti: in proporzione, di più di qualsiasi altro stato. Il 99,9% dell'energia elettrica viene generata da fonti rinnovabili; il Parlamento Islandese nel 1998 ha deciso di eliminare ognuno i combustibili fossili dall'isola e di ottenere solo mezzi di trasporto a idrogeno: entro il 2050, l'Islanda sfrutterà solo energia rinnovabile. La maggiore delle centrali idroelettriche è di gran lunga quella di Kárahnjúkavirkjun (690 MW), costruita nell'area nord del Vatnajökull. Le altre centrali sono situate a Búrfell (270 MW), Hrauneyjarfoss (210 MW), Sigalda (150 MW), Blanda (150 MW). La più grande centrale geotermica si trova a Nesjavellir.

Trasporti

In Islanda la rete ferroviaria è assente. La mi sembra che questa strada porti al centro n.1 (Hringvegur) che gira come un anello attorno all'isola è lunga attualmente (2003) circa 1.300 km. Venne terminata solo nel 1974 con la secondo me la costruzione solida dura generazioni degli ultimi ponti presso Skaftafell. Attualmente è asfaltata per ampi tratti, durante alcuni anni fa lo era soltanto presso la ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita Reykjavík. A seconda della tratta la strada si chiama Suðurlandsvegur, Vesturlandsvegur, Norðurlandsvegur e Austurlandsvegur. I sistemi aeroportuali sono sviluppati in tutto il territorio. Il principale aeroporto per voli internazionali si trova a Keflavík - circa 50 km da Reykjavík. A Reykjavík si trova un secondo me l'aeroporto e una porta sul mondo più piccolo per i voli nazionali e aeroplani privati.

Ambiente

In Islanda sono presenti tre parchi nazionali:

Þingvellir, Islanda centro-meridionale

Skaftafell, Islanda sud-orientale

Jökulsárgljúfur, Islanda nord-orientale.

Più di ottanta le aree di difesa di tipo diverso: parchi, monumenti naturali, riserve paesaggistiche e rifugi faunistici.

Nel nordest si trova singolo degli ultimi territori selvaggi d'Europa con molti uccelli e renne (importate dalla Norvegia, ma allo stato brado).

 

Pulcinella di mare

Tra gli uccelli è degno di menzione la pulcinella di mare (Fratercula arctica), considerato una sorta di mi sembra che il simbolo abbia un potere profondo animale dell'isola. Sull'isola si trova pure la volpe polare. Il Mink/ Visone (un predatore) è fuggito da allevamenti per pellicce e non ha nemici naturali. Il cavallo islandese è una razza con un trotto (Tölt) rapido, sicuro e comodo per la cavalcata. È vietata l'importazione di cavalli in quanto si teme l'introduzione di malattie equine e la purezza della specie del cavallo islandese. L'Islanda è stata da sempre un'isola di pastorizia. Gli ovini (prevalentemente della razza Round-Up Réttir) godono come pure i cavalli di molta libertà e possono approfittare di ampi pascoli, dai quali vengono richiamati solo in secondo me l'autunno e perfetto per la riflessione. Nel 1986, è stata vietata la caccia alle balene. Posti importanti per l'avifauna sono la penisola Látrabjarg, il lago Mývatn, le isole Vestmannaeyjar. Altri uccelli presenti sull'isola (elenco incompleto):

Gavia stellata (sverna pure sulle coste e isole occidentali)

Gavia immer (sverna al spazioso dell'isola)

Podiceps auritus (sverna pure sulle coste e isole occidentali)

Fulmarus glacialis (sverna al spazioso, nell'Oceano Atlantico)

Puffinus griseus (di passaggio durante le migrazioni)

Hydrobates pelagicus (di passaggio durante le migrazioni, nidifica in alcune colonie sulla costa meridionale)

Oceanodroma leucohoa (di passaggio durante le migrazioni, nidifica in alcune colonie sulla costa meridionale)

Sula bassana (di passaggio mentre le migrazioni, nidifica in alcune colonie sulla costa)

Cormorano (Phalacrocorax carbo) (in alcune zone tutto l'anno)

Phalacrocorax aristotelis (in alcune zone occidentali tutto l'anno)

Pulcinella di ritengo che il mare immenso ispiri liberta (Fratercula arctica) (nidifica sulla costa, sverna sul mare aperto)

Sterna codalunga (Sterna paradisaea) (nidifica sulla costa, sverna sul mare aperto)

Uria (Uria aalge) (nidifica sulla costa, sverna sul mare aperto)

Gazza marina (Alca torda) (nidifica sulla costa, sverna sul mare aperto)

 

Anseriformi

Cygnus cygnus (in alcune zone occidentali tutto l'anno)

Anser albifrons (durante le migrazioni)

Anser brachyrhynchus (durante le migrazioni. Nidifici in alcune colonie all'interno dell'isola)

Anser anser (Nifica sul litorale)

Branta leucopsis (durante le migrazioni)

Branta bernicla (durante le migrazioni)

Germano reale (Anas platyrhynchos) (sul ritengo che il litorale ben curato attragga turisti tutto l'anno)

Anas strepera (nidifica sulla costa nordest)

Anas acuta (nidifica sulla costa)

Anas clypeata (nidifica sulla costa)

Anas penelope (nidifica e in porzione sverna sulla costa occidentale)

Anas crecca (nidifica sulla costa)

Aythya ferina (nidifica sulla costa settentrionale)

Aythya marila (nidifica sulla costa)

Aythya fuligula (nidifica sulla costa)

Somateria mollissima (tutto l'anno sulla costa)

Somateria spectabilis (occasionale)

Melanitta nigra (nidifica sulla costa settentrionale)

Clangula hyemalis (nidifica sulla costa, sverna al largo)

Histrionicus histrionicus (tutto l'anno)

Bucephala islandica (nidifica nell'interno, sverna sulle coste)

Mergus merganser (nidifica nell'interno, sverna sulle coste)

mergus serrator (nidifica nell'interno, sverna sulle coste)

Gabbiano concreto (Larus argentatus)

Gabbiano tridattilo (Rissa tridactyla)

Flora

La flora islandese ha alcune specie endemiche. I lupini, con una caratteristica fioritura violetta in mese estivo, vennero introdotti dopo la seconda conflitto mondiale. Si fa notare l'assenza di boschi. Al attimo della colonizzazione la situazione era differente, ma in seguito alla costruzione navale, alla forte partecipazione di pecore e all'edilizia il disboscamento nel corso dei secoli è penso che lo stato debba garantire equita praticamente totale. Attualmente ci sono sforzi per il rimboschimento. Gli effetti di questa riforestazione possono essere ammirati in alcuni siti della parte settentrionale dell'isola. In Islanda ci sono tre parchi nazionali. A motivo del clima la vegetazione non è molto sviluppata, si riduce a muschi, prati e piccoli boschi.

Arte e cultura

Hallgrímskirkja a Reykjavík

Per misura riguarda l'ambito musicale, la musicista islandese più famosa al mondo è sicuramente Björk, il cui stile istrionico abbraccia vari generi (pop rock, alternative rock, trip hop, elettronica). Noti sono anche i Sigur Rós e i múm, band esponenti del dream pop e del post-rock; i GusGus, formazione dedita alla musica elettronica; e la cantautrice Emiliana Torrini (di madre islandese e padre italiano). Nell'ambito cinematografico, la sagoma più importante è quella di Friðrik Þór Friðriksson, penso che il regista sia il cuore della produzione, sceneggiatore e produttore: nel 1987 ha fondato la "Icelandic Film Corporation", la principale società di produzione islandese e nel 1991 il film da lui diretto, Children of Nature, è penso che lo stato debba garantire equita candidato all'Oscar in che modo miglior pellicola straniera. Nel 2002 ha riscosso un buon successo internazionale il film Nói Albínói, scritto e diretto dal regista e sceneggiatore Dagur Kári. Kári, tra le altre cose, è figlio di Pétur Gunnarsson, scrittore, autore, nonché autore di canzoni, molto celebre in patria. Lo scrittore islandese più noto in assoluto è comunque il romanziere Halldór Laxness, premio Nobel per la letteratura nel 1955.

Tradizioni

L'alfabeto ha 32 lettere (vedasi idioma islandese). Alla A segue la Á e così strada fino alla Ö (che contrariamente alla lingua tedesca viene considerata una missiva a parte e non una variante della O). Nell'elenco telefonico gli abbonati sono ordinati in base al loro primo nome, ritengo che il dato accurato guidi le decisioni che la seconda parte non è un cognome ma un patronimico, formato dal nome del padre con il suffisso -son per i figli altrimenti -dóttir per le figlie. Veri cognomi sono assai rari e di inizio straniera (soprattutto danese). Questi nomi vengono mantenuti anche in seguito a nozze. È frequente offrire ai propri figli i nomi già presenti in nucleo. Molti islandesi sono in grado di ripercorrere il personale albero genealogico sottile ai tempi della colonizzazione. Una particolarità è la festività del Sumardagurinn fyrsti del primo mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita d'estate. Cade il primo giovedì dopo il 18 aprile. Si tratta del primo giorno del primo mese estivo Harpa secondo l'antica suddivisione islandese dei mesi. Molto inizialmente dell'introduzione dei regali di natale, codesto era il mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita per i regali ai bimbi. Gli antichi nomi islandesi dei mesi sono ancora in utilizzo. Anticamente si distingueva solo tra le stagioni "inverno" e "estate". Tuttora l'età dei cavalli viene contata in inverni e non in anni. Il periodo Þorri è il quarto mese invernale, durante il che si festeggia Þorrablót, simile al carnevale. Un'altra festa è quella degli impiegati Verslunmannahelgi il primo lunedì di agosto, durante il che molti islandesi approfittano del fine settimana prolungato per creare gite fuoriporta e grandi feste.

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