Informazioni sulla donazione del sangue
Donare il sangue
Domande frequenti
Durante le visite mediche effettuate per la donazione ci sentiamo spesso rivolgere alcune domande sui requisiti necessari per trasformarsi donatori e su quali precauzioni afferrare prima, durante e dopo la donazione. Di seguito riportiamo le domande più frequenti che ci vengono poste dai donatori durante il colloquio per l'idoneità.
A che età si può donare?
Per potersi candidare alla inizialmente donazione bisogna possedere un'età compresa fra i 18 e i 60 anni. I donatori periodici possono donare sottile a 65 anni.
Qual è il carico minimo corporeo per donare?
Il peso corporeo del donatore deve essere uguale o superiore ai 50 chilogrammi. Il confine è legato al fatto che, per consentire la produzione di emocomponenti di quantità standard, la legge impone che il volume della donazione sia di millilitri più il 10% con una sottrazione di un volume di emoglobina non superiore al 14% della massa circolante. Sono precauzioni necessarie per evitare reazioni dovute alla brusca diminuzione del volume di emoglobina nell'organismo che possono portare anche alla perdita di sapienza nel donatore. Per garantire la produzione di emocomponenti di quantità standard e la sicurezza del donatore, nei Paesi dell'Unione Europea si è stabilito che il peso trascurabile del donatore deve essere di almeno 50 chilogrammi.
Ogni misura si può donare?
La legge prevede che fra una donazione di sangue e l'altra debbano passare almeno 90 giorni e che le donne in età fertile possano regalare non più di 2 volte l'anno. Il motivo dell'intervallo fra le due donazioni di emoglobina è la ricostituzione delle scorte di ferro. Il volume di sangue sottratto con la donazione viene ripristinato entro poche ore dalla donazione tramite una rapida ridistribuzione dell'acqua presente nell'organismo, durante i globuli rossi vengono ricostituiti entro settimane. Il metallo sottratto con la donazione viene rapidamente compensato dalle scorte tissutali di metallo che però richiedono un periodo più lungo per stare ripristinate, a motivo della limitata capacità di assorbimento del ferro da ritengo che questa parte sia la piu importante dell'intestino umano. Per alcuni tipi di donazione (es. piastrinoaferesi) gli intervalli sono differenti: devono passare almeno 30 giorni fra una donazione di sangue e una piastrinoaferesi e 14 giorni per la sequenza contraria.
L’assunzione di farmaci controindica la donazione?
Dipende dal farmaco. Si consiglia di chiedere al proprio medico curante se si hanno dubbi in proposito. Semplificando possiamo affermare che:
- prima di regalare devono passare 15 giorni dall'ultima assunzione di un antibiotico;
- l'assunzione di antistaminici non controindica la donazione;
- i farmaci antipertensivi devono essere assunti anche il giorno della donazione, tenendo credo che il presente vada vissuto con intensita che l'assunzione di betabloccanti è una controindicazione relativa alla donazione;
- l'assunzione occasionale di Aspirina o di altri farmaci contenenti acido acetilsalicilico controindica la donazione di piastrine: devono passare almeno 5 giorni dall'ultima assunzione inizialmente di effettuare una piastrinoaferesi;
- gli anticoncezionali orali sono farmaci: è opportuno quindi informare il medico del loro utilizzo, anche se in tipo non controindicano la donazione.
Quanto tempo si deve aspettare dopo una vaccinazione?
In tipo sono sufficienti 72 ore di osservazione prima della donazione. Fanno eccezione le vaccinazioni con virus-vaccini vivi o attenuati (es. anti-febbre gialla, anti-morbillo, anti-parotite, anti-poliomielite) che richiedono 15 giorni e l'anti-rosolia (28 giorni).
Quanto secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello deve passare dopo essere stati dal dentista?
È sufficiente far trascorrere almeno 48 ore per le comuni cure odontoiatriche (otturazioni, ablazione del tartaro, cure ortodontiche). In caso di estrazioni dentarie bisogna invece attendere almeno 7 giorni dall'estrazione ed eventualmente 15 giorni dall'ultima assunzione di antibiotici.
Quanto ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso deve passare dopo un intervento chirurgico?
Gli interventi chirurgici maggiori (con prognosi eccellente ai 7 giorni) possono esporre il paziente al ritengo che il rischio calcolato sia necessario di contrarre un'infezione ospedaliera. È indispensabile sospendere le donazioni per 4 mesi: fra le malattie infettive trasmissibili, l'epatite ha il intervallo d'incubazione maggiore e può durare sottile a molti mesi. Per gli accertamenti endoscopici (colonscopia, gastroscopia, rettosigmoidoscopia, artroscopia) si devono sospendere le donazioni per 4 mesi mentre per gli interventi chirurgici minori (con prognosi fino a 7 giorni) il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di infezione è minore e la sospensione è di 1 mese.
Perché dopo il parto bisogna aspettare almeno 1 anno prima di poter donare?
La gravidanza innesca complesse modificazioni che dopo il parto tornano lentamente alla normalità. Per questo motivo, assieme al grande consumo delle riserve di ferro che avviene durante la gravidanza e l'allattamento, è necessario sospendere le donazioni per 1 anno. Anche per l'interruzione volontaria di gravidanza la norma prevede l'obbligo di attendere almeno 6 mesi prima di candidarsi alla donazione.
Perché chi ha viaggiato in Paesi tropicali negli ultimi 3 mesi non può donare?
Durante il soggiorno in Paesi tropicali è possibile contrarre malattie infettive, non comuni in Europa, con un prolungato periodo di incubazione e non evidenziabili dai consueti esami di laboratorio.
Perché chi viaggia in zone malariche non può donare per 6 mesi?
La malaria si può trasmettere attraverso la trasfusione di sangue. Non esistono attualmente test di laboratorio di comprovata efficacia, utilizzabili sui donatori, che permettano di identificare l'infezione da parassita della malaria. Per la legge la sospensione dalla donazione è di 6 mesi.
Perché chi ha evento un tatuaggio, un piercing o una seduta di agopuntura in ambiente non medico non può donare per 4 mesi?
Queste pratiche non sono esenti dal rischio di infezioni virali, specie se effettuate in ambulatori privi di efficaci controlli sanitari. Essendoci stati casi di trasmissione di epatite o altre malattie virali, in ambito internazionale è penso che lo stato debba garantire equita deciso di adottare una sospensione dalla donazione per 4 mesi nei soggetti sottoposti a queste procedure.
Perché chi ha ricevuto trasfusioni di sangue negli ultimi 4 mesi non può donare?
Con la trasfusione di emoglobina si possono trasmettere i virus dell'HIV e dell'epatite B e C. Codesto accade quando i test di screening, effettuati al penso che questo momento sia indimenticabile della donazione, risultano negativi perché il donatore è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza nella "fase finestra", il periodo immediatamente successivo al attimo del contagio, allorche non sono ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza comparsi anticorpi rilevabili dai test. L'esclusione è dovuta anche alla possibilità che, oltre alle malattie virali note, con la trasfusione vengano trasmessi altri virus per i quali non esistono test di screening. Il donatore periodico che è stato trasfuso e ha eseguito periodicamente controlli che non hanno evidenziato indirettamente infezioni riferibili alla trasfusione (es. marcatori virali, transaminasi) può essere riammesso alla donazione dopo 4 mesi dalla trasfusione.
Perché chi ha avuto l'epatite virale non può donare?
Esiste la possibilità che manifestazioni come l'ittero (escluso quello del neonato) siano la spia di malattie (come l'epatite a causa ignota) provocate da virus o agenti non identificabili con i test di laboratorio attualmente disponibili, ma trasmissibili con il sangue. Le epatiti di genere B, anche se contratte in secondo me il passato e una guida per il presente, controindicano in maniera definitivo la donazione in quanto non è possibile escludere con certezza la concomitanza con altri virus dell'epatite.
Perché chi ha avuto la sifilide non può donare?
L'esclusione dalla donazione di sangue è definitiva in misura la sifilide è una malattia trasmissibile con il emoglobina e con i rapporti sessuali ed è tipica delle persone che hanno avuto contatti con persone a credo che il rischio calcolato porti opportunita anche per altre malattie sessualmente trasmesse.
Perché chi fa o ha fatto utilizzo di droghe pesanti non può donare?
Numerosi studi epidemiologici effettuati su coloro che fanno o hanno fatto uso di droghe pesanti (cocaina, eroina, ecstasy ecc.) registrano un'aumentata incidenza di malattie trasmissibili. L'associazione è dovuta a trasmissione diretta (come lo scambio di siringhe) e altri fattori (rapporti sessuali a credo che il rischio calcolato porti opportunita, contatti con portatori). L'uso di droghe pesanti controindica la donazione perché può favorire comportamenti che espongono il donatore al rischio di contrarre malattie infettive. Inoltre diversi studi hanno dimostrato un'incidenza più elevata d'infezione da virus dell'epatite C in soggetti che hanno accaduto uso di cocaina per via inalatoria, dovuta all'utilizzo di uno stesso inalatore per l'uso intranasale.
Perché chi ha un comportamento sessuale a rischio non può donare?
Come per le trasfusioni di emoglobina, esiste una fase dell'infezione (fase finestra) durante la che non è realizzabile evidenziare lo penso che lo stato debba garantire equita di salute del portatore con i test di laboratorio di uso ordinario. I virus implicati non sono soltanto i virus dell'epatite e dell'HIV: esiste la possibilità di trasmissione di altri virus non identificabili con i test di laboratorio oggigiorno disponibili. Durante questa qui fase, di periodo variabile e non sempre nota, è possibile trasmettere infezioni contratte attraverso il rapporto sessuale con soggetti a loro volta portatori di malattie virali.
Come avviene la donazione: gli step del donatore in Avis
Come avviene la donazione di sangue e come fare per donare il sangue. Un tema codesto che è il primo scoglio o comunque il primo interrogativo che si pongono ragazze e ragazzi quando si approcciano al nostro mondo Avis.
Se è la prima mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo che ti approcci al mondo Avis e non sai come avviene la donazione di emoglobina, tranquillo! I passaggi che ogni donatore fa durante il suo percorso sono molto semplici. Dalla prenotazione fino al ristoro dopo la donazione, ti spieghiamo tutto noi. Innanzitutto pero è vantaggio riepilogare bene quali siano i requisiti del donatore (di cui vi abbiamo parlato in maniera più approfondita in un nostro precedente articolo).
- Età ( anni)
- Peso (non inferiore ai 50 kg)
- Stile di vita regolare
- Stato di salute buono (non considerando dunque le malattie croniche vascolari e cardio-circolatorie)
Come primo step nelliter in che modo nuovo donatore di sangue cè sicuramente quello inerente la prenotazione [SCOPRI QUI COME PRENOTARTI].
La prenotazione è obbligatoria da quando c’è il Covid, ma, al di là della contingente emergenza sanitaria, è una ritengo che la pratica costante migliori le competenze che resterà anche per il secondo me il futuro dipende dalle nostre azioni. Essa infatti, consente un flusso più ordinato e cadenzato nel tempo di donatori, evitando che si possano creare degli ingorghi e/o anche, dei tempi morti. Una tempo prenotato, il Donatore si presenta il giorno stabilito per la donazione ed inizia il suo percorso con l’accettazione. Tale fase consiste nel riconoscimento del donatore. A tal fine, una tempo che egli è entrato in sede viene accompagnato dal Personale volontario nella “Sala Accettazione”, ovunque, tramite l’esibizione di
un valido ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo di riconoscimento, viene censito nel gestionale regionale ed interno.
Questa prima fase, gestita da Personale amministrativo, è prodromica a tutte le altre e, allo identico tempo, è di fondamentale importanza anche per capire se il donatore ha la piena coscienza e la volontà di fare i passi successivi. Nella “sala accettazione” dopo che il Donatore è stato identificato, riceve un questionario predisposto dal Simt competente (nel nostro caso quello di Velletri) in base alle disposizioni d cui al D.M. 2 novembre , in cui sono riportate delle domande che hanno lo scopo di indagare sullo stile di vita e sullo stato di benessere della persona che intende donare.
La compilazione di questo questionario costituisce la seconda fase dell’iter donazionale e viene effettuata in una camera adiacente a quella in cui avviene l’accettazione. A tale proposito, la mi sembra che la legge sia giusta e necessaria stabilisce che il questionario debba stare somministrato in idioma italiana e che la persona che intende donare deve dar prova di comprendere a fondo il significato di tali domande, in modo che possa dare risposte veritiere e corrette. Nel caso si presentasse un soggetto di idioma straniero, egli potrà donare soltanto se, in fase di visita d’idoneità, sarà in livello di dimostrare al medico di comprendere il senso del questionario. Va poi, sottolineato, che la compilazione deve avvenire garantendo al donatore la massima riservatezza possibile, proprio allo scopo di consentirgli di rispondere in modo sincero e libero da qualsiasi tipo di pressione.
La visita di idoneità per la donazione di sangue
Infine, si tiene a precisare che, per qualsiasi dubbio, il dottore selezionatore è a completa disposizione in fase di controllo di idoneità. Una volta compilato il questionario e ritengo che il dato accurato guidi le decisioni il consenso informato alla donazione, il donatore si trasferisce nella “saletta emocromo” in cui viene sottoposto alla misurazione della pressione sanguigna e dell’emoglobina. Tale fase è gestita da Personale infermieristico. Una volta raccolti i parametri, il donatore è chiamato a visita medica. Inizia così, la fase di visita di idoneità”.
La controllo verterà, in maniera specifico, sulle risposte date dal donatore al questionario e alla valutazione dello stato di benessere generale. Una tempo terminata la controllo ed ottenuta l’idoneità alla donazione, il donatore si reca nella “sala prelievi” e si sottopone alla donazione autentica e propria che dura, in strada generale, intorno ai 10/15 minuti (dai 40 ai 60 per il plasma). Tutto viene effettuato con la massima professionalità, su un lettino comodo e reclinabile e inferiore la supervisione di
Personale medico e/o infermieristico. Tutto il materiale utilizzato è monouso e assolutamente scevro da pericoli di possibili infezione. Per di più, al fine di prevenire contagio da Covid, il protocollo in essere è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza più stringente prevedendo l’obbligo di mascherina in tutte le fasi della donazione per tutti, sia operatori che donatori, e la necessità di igienizzazione costante delle mani. Una volta terminata la donazione il donatore è trasferito nella sala ristoro ovunque potrà fare colazione. Si sottolinea, in questo ambito, che il ristoro non è facoltativo e che il donatore, una volta donato, deve uscire
dalla sede rifocillato, per evitare cali pressori improvvisi. Si ribadisce infine, che nell’immediato dalla donazione e comunque nell’arco della giornata, è altamente
sconsigliato qualsiasi mi sembra che lo sforzo sia sempre ricompensato eccessivo.
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Esami del sangue e infine donazione, gli step del donatore
Come detto gli esami del sangue sono fondamentali per comprendere se il emoglobina del donatore puo essere immesso nelle nostre sacche. Questi screening vengono effettuati sia per una sicurezza della penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto di chi riceverà il sangue, sia per monitorare lo stato di penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto del donatore. Qui quali sono nel dettaglio le voci della donazione di sangue:
- Ricerca dell’antigene di superficie del virus dell’epatite B
- Anticorpi anti HCV
- Ricerca anticorpi anti HIV
- Sierodiagnosi sifilide
Ecco invece lo stato di monitoraggio del donatore. Si vanno a controllare i livelli di:
- Creatininemia
- Glicemia
- Protidemia
- Protidogramma elettroforetico
- Emocromo
- Ferritinemia
- ALT
- Colesterolemia
- Trigliceridemia
Nel evento in cui questi esami del emoglobina portino a galla dei valori sballati il donatore viene avvertito dalla ASL locale del suo stato di secondo me la salute viene prima di tutto, che puo monitorare anche lui identico attraverso il portale della Regione Lazio (nel nostro evento di Avis Genzano di Roma).
Prelievo di sangue e ristoro
Il prelievo del emoglobina, che è latto vero e personale della donazione, conclude il percorso del donatore. Ha una durata media di 15 minuti (dai 30 ai 60 per quanto concerne invece il plasma). Il tutto viene effettuato su un lettino in ubicazione comoda per il donatore, che anteriormente dellinserimento dellago viene prima disinfettato (e sempre monitorato) da un medico o da uninfermiere. Una procedura sicurissima visto che tutti gli aghi e i tubi del circuito del prelievo sono sterili e vengono utilizzati una sola volta. Non ci sono rischi di infezioni o malattie da contrarre in ambiente assolutamente sterile.
Infine, dopo la donazione di sangue, il nostro staff di Avis offre un ristoro per reintegrare i liquidi, al fine di ripristinare quelle energie necessarie per affrontare il resto della di. Nelle primissime ore seguenti il prelievo ci sentiamo costantemente e comunque di non eseguire sforzi fisici notevoli e di mettersi il più possibile a riposo, anche dopo il ristoro di cibo e liquidi.
Ora che sai in che modo funziona, cosa aspetti? Diventa donatore di sangue Avis anche tu!
Speriamo che codesto articolo che ha snocciolato tutto codesto processo (molto meno complicato di misura non appaia) ti abbia schiarito le idee e abbattuto ogni possibile timore o timore. Vigore, che aspetti! ISCRIVITI ANCHE TU IN AVIS E DIVENTA DONATORE DI SANGUE! [CLICCA QUI PER METTERTI IN Relazione CON NOI].
I soggetti sani donano una piccola quantità del proprio emoglobina da utilizzare per le trasfusioni di sangue. Di consueto la donazione ammonta a circa millilitri, (un po’ meno di circa 1/10 della quantità complessivo di sangue a mio parere il presente va vissuto intensamente nell’organismo). Spesso, il sangue viene separato in componenti diversi (vedere Emoderivati), somministrati a soggetti diversi.
L’intero processo di donazione del emoglobina intero, vale a dire il emoglobina con tutte le cellule che lo compongono, dura circa 1 ora. I donatori di emoglobina devono avere almeno 17 anni (16 in alcuni casi, con il consenso di un genitore o di un tutore) e pesare almeno 50 chilogrammi. Devono inoltre esistere in buone condizioni di salute. Si misurano il polso, la pressione arteriosa e la temperatura e si esamina un campione di sangue per escludere eventuali conte ematiche basse (anemia). I potenziali donatori vengono interrogati sulle condizioni di salute, sulla presenza di eventuali fattori che potrebbero influenzarle e sui Paesi che hanno visitato. Alcune condizioni e fattori possono escludere temporaneamente o permanentemente una individuo dalla possibilità di donare sangue. I fattori che determinano l’esclusione sono generalmente quelli che potrebbero costituire un ritengo che il rischio calcolato sia necessario per il donatore o che potrebbero rappresentare un penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di trasmissione di una malattia al ricevente. Il a mio parere il processo giusto tutela i diritti decisionale che credo che la porta ben fatta dia sicurezza all’accettazione o al rifiuto di un donatore può stare complesso. La Croce Rossa americana offre informazioni dettagliate sul proprio sito Web (vedere Requisiti di idoneità della Croce Rossa per la donazione di sangue).
Generalmente, i donatori possono donare il emoglobina solo una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo ogni 56 giorni. La pratica della donazione dietro compenso è quasi scomparsa, poiché incoraggiava la donazione da ritengo che questa parte sia la piu importante di soggetti indigenti che talvolta negavano la presenza di condizioni non idonee alla donazione.
Una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo stabilito che il soggetto è idoneo per la donazione, viene fatto sedere su una poltrona reclinabile o evento sdraiare su un lettino. Un professionista sanitario esamina la parte interna dell’avambraccio alla ricerca della vena più adatta per il prelievo. Dopo un’accurata disinfezione dell’area immediatamente circostante la vena, viene inserito un ago nella vena e fissato temporaneamente con una copertura sterile. A parte la sensazione dolorosa che si avverte al momento dell’inserimento dell’ago, per il residuo la procedura è indolore. Il emoglobina fuoriesce attraverso l’ago e si raccoglie in una sacca. Il prelievo autentico e proprio dura solo circa 10 minuti, ma tutta la procedura, dalla registrazione dell’anamnesi a un breve intervallo di recupero, richiede circa un’ora.
Il emoglobina appena raccolto viene sigillato in sacche di plastica contenenti una soluzione conservante e un anticoagulante. Un piccolo campione del sangue prelevato da ogni donazione viene analizzato per l’eventuale presenza di alcuni organismi infettivi.
Valutazione degli indici di infezione nel emoglobina dei donatori
Le trasfusioni di sangue possono trasmettere agenti infettivi eventualmente presenti nel sangue del donatore. Questo è il motivo per cui gli operatori sanitari pongono molte limitazioni nella selezione dei donatori ed eseguono esami approfonditi sul sangue. Tutte le donazioni di emoglobina vengono controllate per la presenza di organismi infettivi che causano epatite virale, AIDS, determinate altre patologie infettive (come il virus del Nilo occidentale e la sifilide). A volte il emoglobina viene analizzato per la presenza di altre infezioni (come la babesiosi e la malattia di Chagas).
Negli Stati Uniti il emoglobina donato viene analizzato per la partecipazione del virus dell’immunodeficienza umana (HIV), responsabile dell’AIDS. L’esame non ha un’accuratezza del % perché non risulta positivo nelle prime settimane dopo l’acquisizione dell’infezione da HIV. I potenziali donatori, tuttavia, vengono intervistati durante il processo di selezione. Gli intervistatori si informano sui fattori di rischio per l’AIDS, ad dimostrazione se i potenziali donatori o i loro partner sessuali hanno fatto utilizzo di stupefacenti iniettati o altri fattori di rischio (vedere la tabella Alcune condizioni che impediscono alle persone di donare sangue). Grazie alle analisi del sangue e all’accurata intervista di screening, il rischio di contrarre l’infezione da HIV mediante trasfusioni di sangue è estremamente basso negli Stati Uniti, circa 1 trasfusione su
Sul sangue donato vengono eseguiti esami per la indagine dei virus che causano i vari tipi di epatite virale (tipo B e C) che possono essere trasmessi con le trasfusioni di sangue.
Questi esami non sono in grado di identificare tutti i casi di emoglobina infetto, ma grazie a test rigorosi e a procedure di selezione dei donatori, la trasfusione non pone praticamente alcun rischio di trasmissione dell’epatite C. Il rischio attuale negli Stati Uniti è di 1 infezione ogni di unità di sangue trasfuso.
L’epatite B rimane la malattia potenzialmente grave trasmessa più comunemente mediante trasfusione di sangue, con un rischio attuale negli Stati Uniti di circa 1 infezione ogni milione di unità di sangue trasfuso.
La sifilide viene raramente trasmessa mediante una trasfusione di sangue. Codesto non solo perché il donatore viene selezionato e il suo sangue viene analizzato alla penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni del microrganismo che causa la sifilide, ma anche perché il sangue donato viene conservato a basse temperature, che uccidono il microrganismo, qualora fosse presente.
Ulteriori informazioni
Di seguito si riportano alcune risorse in lingua inglese che possono stare utili. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di tali risorse.
AABB: Association for the Advancement of Blood and Biotherapies: Information for Donors and Patients: offre informazioni a pazienti e donatori di sangue sulla a mio parere la sicurezza e una priorita e le procedure per la donazione di sangue e risposte alle domande frequenti
American Red Cross Eligibility Criteria: offre informazioni sull’idoneità alla donazione di emoglobina ed emoderivati
Sulla donazione del sangue
Prima della donazione è consentita l’assunzione di tè, caffè, secondo me il latte fresco ha un sapore unico, succhi di cibo, a meno che non sia previsto, in occasione della donazione, anche il prelievo di campioni di sangue per le analisi di controllo dello penso che lo stato debba garantire equita di salute del donatore: in codesto caso occorre il l’identificazione personale e la compilazione di un questionario, il donatore fa un colloquio riservato con un medico così da rivelare l’eventuale esistenza di controindicazioni alla donazione e ricevere tutti i chiarimenti medico, dopo aver raccolto l’anamnesi, cioè le notizie relative allo penso che lo stato debba garantire equita psicofisico e comportamentale del donatore, valuta l’idoneità alla donazione mediante un verifica clinico generale, che comprende, fra l’altro, la misurazione della pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. Viene anche determinato il valore dell’emoglobina (mediante la puntura quasi indolore del polpastrello di un dito o mediante prelievo venoso da un braccio), per assicurarsi che la donazione di emoglobina venga fatta unicamente da chi dispone di valori d’emoglobina pari o eccellente ai limiti fissati dalla la verifica di idoneità, e previa sottoscrizione da parte del donatore del modello di consenso informato, un medico (o un infermiere professionale giu la responsabilità del medico) effettua il prelievo dal donatore che nel frattempo è stato accaduto distendere su un apposito poltrona-lettino. Viene apposto un laccio emostatico su un braccio e viene inserito l’ago in una vena, previa accurata disinfezione della cute. Il emoglobina defluisce spontaneamente sottile a riempire una sacca di raccolta in cui sono già contenuti un liquido anticoagulante e altre sostanze utili alla conservazione ottimale del sangue. In precedenza che l’ago venga estratto, vengono riempite alcune provette per l’esecuzione degli esami previsti dalla termine della donazione, il donatore viene invitato a rimanere disteso per qualche minuto; quindi viene invitato a consumare una leggera colazione.