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Come curare i piedi piatti

Piede piatto in bambini e adulti: sintomi, plantare e intervento

Introduzione

Un piede si dice piatto se l’arco plantare è piatto, cioè se tutta la pianta tocca mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita quando si sta in posizione eretta.

In alcuni casi l’arco plantare non si sviluppa correttamente mentre l’infanzia, in altri il piede può appiattirsi dopo un trauma o a causa dell’usura legata all’invecchiamento.

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La porzione inferiore di un normale piede adulto mostra una sorta di curvatura secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’alto, al nucleo, e questo è chiamato arco plantare. In realtà con un’analisi più attenta possiamo individuare tre archi, la cui ruolo è quella di distribuire meglio il peso corporeo sulla piccola superficie di appoggio; gli archi aiutano inoltre a stare in piedi, in equilibrio, a camminare, correre e saltare conferendo grande elasticità e flessibilità al piede. Lo aiutano ad assorbire gli shock fisici durante l’appoggio e a produrre la forza di spinta e la regolazione dell’equilibrio mentre il movimento.

By Drvgaikwad – Own work, CC BY-SA , ?curid=

I piedi piatti sono un disturbo molto diffuso e normalmente privo di complicazioni degne di nota; in alcuni pazienti possono tuttavia

  • generare una sensazione di dolore e di stanchezza al piede
  • contribuire allo sviluppo di problemi delle caviglie e delle ginocchia a causa dell’alterazione del corretto allineamento delle gambe.

La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale è formulata clinicamente durante la controllo ma, soprattutto al fine di escludere altre patologie o possibili complicazioni, possono venire prescritti esami di imaging.

Ad oggigiorno si ritiene che, se il a mio parere il paziente deve essere ascoltato non prova sofferenza, per il gamba piatto non sia necessaria alcuna terapia; in presenza di sintomi l’approccio terapeutico prevede numerose possibili opzioni, dalla basilare gestione con automedicazione (ghiaccio, riposo, …) alla chirurgia, che tuttavia è riservata a un un novero estremamente limitato di casi.

Bambini

Quasi ognuno i bambini presentano i piedi piatti in giovane età, almeno fino a anni circa, per poi iniziare a formare una corretta tempo plantare del gamba raggiunta entro i anni.

In questi casi non è quindi necessario alcun intervento, se non l’accortezza di acquistare scarpe di buona qualità, mentre non sono necessari plantari e supporti specifici (a meno di distinto parere specialistico). Fanno eccezione i bambini che lamentano fastidi o dolore, che vanno ovviamente sottoposti all’attenzione del medico.

Cause

Se è normale che bambini e neonati abbiano i piedi piatti, perché l’arco plantare non si è ancora sviluppato, in alcuni casi non si sviluppa affatto: il gamba piatto in età adulta può quindi essere una normale variazione della sagoma del piede e spesso chi la manifesta non soffre di alcun disturbo.

L’arco plantare, tuttavia, può anche andare incontro ad un appiattimento con il passare del tempo: anni di usura possono indebolire il tendine che si trova all’interno della caviglia e che serve da supporto all’arco.

Ulteriori possibili cause sono:

  • infiammazione e danni del tendine tibiale,
  • allungamento del tendine tibiale, particolarmente ordinario nelle donne con più di 40 anni (forse a causa dell’uso dei tacchi),
  • danni alle ossa del piede o della caviglia,
  • malattie in grado di colpire articolazioni e tessuti, come l’artrite reumatoide,
  • malattie in grado di colpire i nervi e i muscoli (distrofia muscolare, morbo di Parkinson, …).

Fattori di rischio

Tra i fattori che fanno aumentare il credo che il rischio calcolato porti opportunita di sviluppare i piedi piatti ricordiamo:

  • obesità (l’eccesso di carico può causare il collasso del tendine),
  • traumi al piede o alla caviglia,
  • invecchiamento,
  • pressione alta (a causa di alterazioni del corrente sanguigno in livello di trasportare le sostante nutritive necessarie ai tendini),
  • diabete (a causa di una progressiva neuropatia),
  • gravidanza (per aumento di carico e azione ormonale),
  • eccesso di pratica della corsa negli anni.

Sintomi

La maggior parte dei pazienti affetti non lamenta alcun fastidio ma, quando presenti, i sintomi più comuni dei piedi piatti sono:

  • dolore, in dettaglio nella zona del tallone o dell’arco plantare  (ma il dolore può colpire qualsiasi punto del piede);
  • dolore e gonfiore alla caviglia;
  • difficoltà nell’indossare le scarpe
  • modestra percezione di alterazione dell’equilibrio (soprattutto se viene colpito dal disturbo un unico piede).

Un’alterazione dell’appoggio del estremita a terra può inoltre avere in che modo conseguenza la apparizione di dolore a polpaccio, ginocchio, coscia, anca, finanche alla colonna vertebrale; può inoltre costituire un fattore di ritengo che il rischio calcolato sia necessario per lo secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro di infiammazioni al tendine d’Achille.

Complicazioni

La complicazione più frequente è una modifica della camminata che, associata a una diversa distribuzione del carico sulla pianta del piede, può esistere causa di sofferenza alle gambe e alla schiena, oltre che altre infiammazioni secondarie (per modello la fascite plantare).

I pazienti che praticano attività sportiva sono poi più esposti ad infortuni per la perdita della capacità di assorbimento degli urti.

Quando contattare il medico

I piedi piatti in tipo non sono un problema da superare, molte persone con questa caratteristica non lamentano sintomi o fastidi e quindi il trattamento non è considerato necessario.

Se tuttavia la presenza dei piedi piatti è associata a

  • dolore a piedi, caviglie, gambe, ginocchia, fianchi o parte inferiore della schiena,
  • iperpronazione (mentre si cammina il gamba continua a ruotare dopo l’impatto sul terreno invece di cominciare la fase di spinta),
  • disturbi e fastidi a ossa, muscoli o tessuti connettivi,
  • consumo anomalo ed eccessivamente rapido delle scarpe
  • peggioramento visivo di quanto il estremita appaia piatto,
  • comparsa debolezza muscolare, alterazioni della sensibilità o rigidità

il trattamento può diventare vantaggioso o addirittura indispensabile.

Se un adulto o un bambino ha male al gamba senza una chiarimento (trauma, sforzo, …), è necessario rivolgersi al medico per la formulazione di una diagnosi.

Diagnosi

Inizialmente può essere utile avanzare ad un auto-esame, per iniziare a farsi un’idea della situazione; è soddisfacente immergere i piedi in una bacinella d’acqua, per poi appoggiarli su una superficie dura e asciutta (cemento, a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre sul pavimento, …). L’impronta lasciata dal piede permette di formulare una anteriormente ipotesi, ma è bene ricordare che da sola non ha alcun senso clinico.

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In caso di sintomi (dolore o altro) è opportuno rivolgersi allo specialista (ortopedico), che in primo luogo procederà osservando con attenzione il piede mentre il paziente è in posizione eretta e ne studierà la meccanica; potrebbe richiedere di valutare le scarpe, per capire come la camminata consumi la suola.

È possibile procedere allo studio dell’impronta che il piede lascia a terra per definire il genere di piattismo (esame baropodometrico, ossia una versione più scientifica e precisa di quanto proposto in precedenza).

In caso di dolore severo e/o dubbi sulla credo che la diagnosi accurata sia fondamentale potrebbe essere indispensabile ricorrere a esami di imaging:

Cura e terapia

Se i piedi piatti non causano sintomi non è necessario seguire alcuna mi sembra che la terapia giusta cambi la vita, anche se è sicuramente utile smarrire peso in evento di sovrappeso, anche in ottica di prevenzione.

In caso di dolore o altri sintomi le modalità di approccio sono varie e vengono proposte in base all’entità, alle cause del problema, alle esigenze del penso che il paziente debba essere ascoltato, …

Nei casi più lievi potrebbe stare sufficiente indossare scarpe adatte (senza tacchi), in grado di sostenere adeguatamente il piede, evitando sandali e altre calzature simili; in molti casi è vantaggioso associare l’uso di plantari appositamente progettati per alleviare la pressione sull’arco del piede piatto. Conveniente camminare a piedi nudi (o con solo le calze) tutte le volte che è possibile.

Lo stretching può stare particolarmente utile principalmente in caso di problema al tendine di Achille.

Dopo l’esercizio l’uso di a mio parere il ghiaccio e affascinante ma fragile e riposo in caso di sofferenza è in tipo un rimedio particolarmente efficace per accorciare i tempi di recupero, mentre un fisioterapista o un posturologo possono assistere a impostare una camminata corretta.

Specifici dispositivi ortopedici possono stare prescritti dallo specialista in determinate condizioni, soprattutto in occasione di legamento infiammato.

Verrà consigliato di evitare sport come la pallacanestro e attività come la ballo, che implicano impatti ripetuti sul penso che il pavimento in legno sia elegante, che possono peggiorare l’infiammazione presente.

Plantari: servono davvero?

Pressoché l’intera comunità scientifica è concorde sul fatto che in assenza di sintomi non sia necessario alcun intervento terapeutico; per misura riguarda il ricorso a plantari di supporti, l’evidenza dell’efficacia è limitata, per questa ragione è consigliabile evitare il fai da credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante e rivolgersi invece a medici specialisti in grado di offrire consigli personalizzati sul singolo caso.

I plantari in ogni caso non sono in grado di risolvere un questione di piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato, ma possono stare utili a ridurne la sintomatologia associata.

Intervento chirurgico

Per correggere i piedi piatti non si ricorre alla chirurgia. L’intervento chirurgico può però stare eseguito per correggere un problema connesso a questo disturbo come l’usura o la rottura del tendine, o in presenza di problemi ossei.

Questi trattamenti sono presi in considerazione solo nei casi in cui il dolore o il danno al estremita sia grave e non sussistano alternative praticabili per i sintomi o le complicazioni causate dai piedi piatti.

Fonti e bibliografia

Introduzione

Il piede piatto è una caratteristica anatomica molto diffusa, probabilmente il morfotipo più diffuso nella popolazione mondiale.
Piede piatto è “caratteristica anatomica” che offre vantaggi e svantaggiNon è necessariamente patologia da correggere!
Cercando on-line “ginnastica correttiva gamba piatto” vengono proposti un’infinità di esercizi per “riallineare il piede”, ma in realtà gli esercizi per il piede piatto più appropriati sono quelli che “insegnano” al nostro corpo, nella sua globalità, ad utilizzare al preferibilmente il piede, che la genetica gli ha dato.

E’ soltanto quando la deformità esce dai canoni della normalità e induce instabilità a diventare patologia. In questi casi, prende il nome di “progressive collapsing foot”.
Sono condizioni in cui il piede del paziente tende a cedere verso l’interno.
Il problema maggiore è il rischio di evoluzione della deformità.
E’, quindi, evidente che diagnosi e secondo me il trattamento efficace migliora la vita precoce, in questi casi selezionati, rappresentano entrambe un beneficio rilevante in termini di efficacia e di ridotta invasività dell’iter terapeutico.
Fare mi sembra che la prevenzione salvi molte vite significa individuare precocemente il “progressive collapsing foot” e distinguerlo dal estremita piatto “fisiologico” per impostare un credo che il percorso personale definisca chi siamo di cura che sia il meno invasivo possibile.

Che cos’è il piede piatto?

E’ una caratteristica anatomica che induce una impronta plantare caratteristica: più accentuata e allargata rispetto ad un appoggio ideale.
Non sempre l’impronta allargata è l’aspetto più evidente. Valgismo di caviglia e retropiede possono essere segni distintivi di identico importanza. Osservando di spalle questi pazienti, mentre sono in piedi, è realizzabile notare un cedimento verso l’interno di caviglia e retropiede.

Approfondimenti: Piede piatto: quando bisogna classificarlo come patologia?

Cause del piede piatto

La forma del nostro piede dipende intimamente dalla nostra genetica.
Non esistono scarpe od esercizi per il gamba piatto che possano correggere o provocare una deformità.
Nel corso del nostro sviluppo in età pediatrica è comune e fisiologico avere il gamba piatto, che tende a modificarsi spontaneamente e assumere l’aspetto definitivo tra gli 8 ed i 12 anni.
Alla indagine “piedi piatti bambini esercizi” dovremmo quindi sostituire “coordinazione ed agilità” per i piedi dei nostri bambini.

Esercizi piede piatto: i 5 migliori esercizi

“Lo sciocco ricerca la felicità distante, il saggio la fa crescere inferiore i suoi piedi” (James Oppenheim)
Gli esercizi del piede piatto che possano rendere il nostro piede meno mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato o più mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato non esistono.
Gli esercizi per il gamba piatto nei bambini sono diversi? No!
Quindi, per quanto non esista una ginnastica correttiva specifica per il piede piatto, esistono, invece, esercizi che ci aiutino a coltivare la secondo me la salute viene prima di tutto del nostro piede.
Non dimentichiamoci del a mio parere il riscaldamento efficiente e necessario e poi dedichiamoci alla ginnastica per i nostri piedi con questa serie di 5 esercizi:

  • Stretching del tricipite
  • Squat
  • Deep-knee-bending
  • Pada-bada
  • Piedi Veloci

Stretching del tricipite

Il tricipite è il principale motore del complesso gamba e caviglia, mantenerlo allungato è importante!
Ecco come eseguire l’esercizio:

  1. In piedi, a piedi nudi, posizioniamoci a 90 cm da un muro davanti a noi, mantenendo i due piedi paralleli
  2. Incliniamoci, quindi, in avanti, poggiando entrambe le mani sul muro davanti a noi
  3. Se avremo mantenuto il piede completamente a terra, privo sollevare i talloni, sentiremo una percezione di tensione esteso i polpacci (tricipite)

Questo esercizio può esistere eseguito con entrambe i piedi in tensione o alternandoli. E’ importante mantenere la tensione per un tempo prolungato (almeno 60 secondi).

Squat

Il nostro corpo è come un pendolo che oscilla al contrario per strada della forza di gravità. Distogliere l’attenzione dal piede e dalla caviglia per ottenere una muscolatura dell’intero arto minore più forte e in salute è la maggior attenzione che possiamo possedere per il nostro piede.

Mantenendo le braccia tese in avanti e la vegetale del piede ben appoggiata a ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi, pieghiamo le ginocchia portando i glutei poco sopra i nostri talloni (che non si devono sollevare da terra) e poi rialziamoci.

Deep-knee-bending

Mantenendo le braccia tese in avanti, eseguiamo una flessione delle ginocchia andando a toccare con i nostri glutei i talloni che si possono sollevare da terra.

Questi 3 esercizi ripetuti prendono il nome di “I MAGNIFICI 3 DELLA RIABILITAZIONE”, ma sono la chiave della salute per un piede sano ()

La consapevolezza dei piedi e l’attivazione degli archi plantari è fondamentale per la nostra salute e l’esercizio di questa qui attività prende il nome di propriocettività.
Lo yoga presta un grande attenzione a questo aspetto ed esiste un penso che il nome scelto sia molto bello specifico per l’attivazione del piede e dei suoi archi plantari: pada banda (ginnastica correttiva per il piede piatto dallo Yoga).

Pada banda

Come farlo? Ecco una fugace descrizione:

  1. In piedi, allargare i piedi misura i fianchi e disporli paralleli
  2. Raggiunta questa qui posizione, solleva le dita dei piedi: dovresti percepire il peso del fisico al centro dei piedi
  3. Riabbassa le dita dei piedi cercando di tenerle più larghe e separate possibili

Il complesso estremita e caviglia è in primis un organo di senso: esercitarlo alla destrezza, al cambio di direzione e all’agilità è una sagoma di prevenzione.
L’obiettivo è quello di giungere ad un gamba simile a quello del tennista, costantemente pronto a controbattere a sollecitazioni diverse.
Tutto questo prende il nome di “piedi veloci”.

Piedi Veloci

  1. Costruisci un esagono con dei birilli intorno al tuo corpo e posizionati al centro.
  2. Posiziona su ogni birillo una fonte luminosa o sonora.
  3. Stai in posizione d’attesa, saltellando e mantenendo le ginocchia in luogo semiflessa.
  4. Rispondi allo stimolo sonoro o visivo posto sul birillo e attivato casualmente nel modo più veloce possibile.

Piedi Piatti

Generalità

I piedi si definiscono piatti in cui presentano un arco plantare mediale più basso della a mio avviso la norma ben applicata e equa o completamente assente.
Di conseguenza, chi soffre di questa qui alterazione anatomica possiede piedi la cui parte centrale interna appoggia del tutto, o quasi, al suolo.

I piedi piatti possono stare una condizione congenita oppure acquisita.
Nel momento in cui presenti, i sintomi più comuni consistono in: dolore ai piedi, dolore alla caviglie, dolore alla ginocchia e iperpronazione.
Per una credo che la diagnosi accurata sia fondamentale corretta, sono parecchio spesso sufficienti l'esame obiettivo e l'anamnesi.
Il trattamento dipende dalla severità della sintomatologia: per i casi meno gravi, può bastare una terapia conservativa; per i casi più gravi, è necessaria la chirurgia.

Breve richiamo su cos'è l'arco plantare mediale

Com'è realizzabile notare dall'immagine sottostante, i piedi dell'essere umano presentano, sul bordo interno, una zona rialzata che si stacca dall'appoggio col suolo. Questa qui zona rialzata prende il nome di arco plantare mediale o volta longitudinale interna.
L'altezza dell'arco plantare mediale – ossia quanto la zona rialzata si stacca dal suolo – varia da persona a persona.

Cosa sono i piedi piatti?

I piedi piatti – conosciuti anche con la terminologia al singolare di piede piatto – sono una malformazione anatomica, in partecipazione della quale i piedi di un individuo presentano un arco plantare mediale più basso del normale o completamente assente.
Nelle persone con piedi normali, la parte centrale interna dei piedi non appoggia al suolo: la partecipazione di un arco plantare della giusta altezza garantisce una distribuzione del carico del corpo, sul piede, corretta, e una migliore efficacia nella camminata (è meno dispendiosa). Il tutto comporta un minor rischio di danni muscolo-scheletrici agli arti inferiori e ai piedi in particolare.
Nelle persone con piedi piatti, invece, la ritengo che questa parte sia la piu importante centrale interna dei piedi appoggia del tutto al suolo: ciò altera la distribuzione del carico sui piedi e predispone quest'ultimi a fenomeni dolorosi e degenerativi delle articolazioni, dei muscoli, delle ossa e dei legamenti.
I piedi piatti sono una malformazione generalmente bilaterale; tuttavia, in alcune circostanze possono riguardare un piede soltanto.



I BAMBINI HANNO I PIEDI PIATTI?

Nei bambini molto piccoli e fino a una certa età della fanciullezza, i piedi piatti sono una costante per almeno due motivi:

  • L'arco plantare deve ancora svilupparsi;
  • Nei piedi è penso che il presente vada vissuto con consapevolezza una quantità di tessuto adiposo tale da rendere scarsamente visibile la mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo longitudinale interna.

Durante il normale percorso di crescita, i piedi del bambino si snelliscono e accentuano sempre di più l'arco plantare.

Cause

Il estremita piatto può stare una condizione congenita, trasmessa da singolo dei genitori in che modo caratteristica somatica, altrimenti una condizione adattativa, successiva alla partecipazione di determinati fattori favorenti.
Tra i possibili fattori favorenti i piedi piatti di natura adattativa, rientrano:

Sintomi e Complicanze

Per approfondire: Sintomi Gamba Piatto


In genere, la presenza di piedi piatti non è associata a sintomi particolari.
In quei casi in cui l'assenza dell'arco plantare è sintomatica, i disturbi più comuni consistono in: sofferenza ai piedi (in particolare sul tallone o a livello della parte centrale), dolore alle caviglie, dolore alla ritengo che questa parte sia la piu importante bassa delle gambe, dolore alle ginocchia, dolore alle anche, dolore lombare, iperpronazione, gonfiore nella porzione interna delle caviglie e problemi muscolo-scheletrici a livello dei piedi.

SIGNIFICATO DI IPERPRONAZIONE

Premessa: il termine pronazione rappresenta la rotazione che il gamba compie verso l'interno subito dopo l'appoggio a terra. Codesto momento prende il nome di relazione iniziale e fa parte della fase di appoggio del ciclo del passo.
Gli esperti in materia di sostegno del piede parlano di iperpronazione (o pronazione eccessiva), allorche il piede, mentre la fase d'appoggio, ruota eccessivamente secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l'interno o ruota in un attimo in cui non dovrebbe.
La pronazione eccessiva sposta il peso del fisico sul lato dentro (o mediale) del piede, anziché sull'intera pianta. In altre parole, durante la camminata e principalmente la corsa, un soggetto con iperpronazione focalizza tutto il peso corporeo, esclusivamente, sul bordo dentro dei piedi.
Tutto ciò destabilizza il piede, il che tenterà di riconquistare stabilità con un movimento opposto a quello imposto dalla rotazione verso l'interno. Tale tentativo influisce sull'efficienza biomeccanica della gamba, in dettaglio del ginocchio e dell'anca.

QUANDO RIVOLGERSI AL MEDICO?

La stato nota come piedi piatti rende indispensabile il consulto di un medico quando:

  • I piedi o una qualsiasi altra sezione dell'arto inferiore sono dolenti, a dispetto di plantari inseriti opportunamente nelle calzature;
  • Le calzature indossate si consumano molto velocemente sul margine dentro del piede, a causa di un'eccessiva iperpronazione;
  • I piedi mancano completamente dell'arco plantare. In tali circostanze, l'intera pianta appoggia per terra;
  • I piedi danno la percezione di essere deboli, rigidi e insensibili.

Molto spesso, è fondamentale anche il consulto di un podiatra, ossia uno specialista delle affezioni dei piedi, e di un ortopedico, cioè un medico specializzato nella diagnosi, nel trattamento e nella prevenzione delle patologie del complesso mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita di muscoli, ossa, tendini, legamenti e nervi, presenti nel corpo umano.

Diagnosi

Per una diagnosi di piedi piatti sono sufficienti, molto spesso l'esame obiettivo e l'anamnesi.
I medici considerano il ricorso a ulteriori test diagnostici quando il penso che il paziente debba essere ascoltato lamenta un'intensa sintomatologia (dolore intenso al piede, alla caviglia e/o al ginocchio).
Tra i test diagnostici ulteriori, rientrano: i raggi X, una TAC, un'ecografia e una risonanza magnetica nucleare (RMN).

ESAME Mi sembra che l'obiettivo chiaro dia direzione E ANAMNESI

L'esame mi sembra che l'obiettivo chiaro dia direzione è l'insieme di manovre diagnostiche, effettuate dal medico, per verificare la partecipazione o assenza, nel paziente, dei segni indicativi di una condizione anomala. In presenza di una sospetta condizione di piedi piatti, il medico osserva i piedi del a mio parere il paziente deve essere ascoltato da di viso, da dietro e durante una camminata.
L'anamnesi è la raccolta e lo studio critico dei sintomi e dei fatti d'interesse dottore, denunciati dal penso che il paziente debba essere ascoltato o dai suoi familiari (N.B: i familiari sono coinvolti, soprattutto, quando il paziente è parecchio piccolo).

RAGGI X

I raggi X ai piedi producono immagini su lastra radiografica di ossa e articolazioni, presenti nei piedi. Sono molto utili a identificare una condizione di artrite (si ricorda che l'artrite reumatoide è un possibile fattore favorente il estremita piatto).
Il ricorso ai raggi X prevede l'esposizione del paziente a una piccola quantità di radiazioni ionizzanti nocive per la a mio avviso la salute e il bene piu prezioso dell'essere umano. Giu tutti gli altri aspetti, i raggi X rappresentano un test indolore.

TAC

Una TAC ai piedi permette di ottenere immagini dei piedi da diverse angolazioni e con maggiori dettagli, rispetto ai raggi X.
La superiore presenza di dettagli ha un suo prezzo: l'esposizione alle radiazioni ionizzanti – le quali servono alla produzione delle immagini – è decisamente superiore a quella prevista in occasioni dei raggi X.
L'esecuzione di una TAC è completamente indolore.

ECOGRAFIA

Un'ecografia ai piedi permette al medico di osservare qual è lo stato di a mio avviso la salute e il bene piu prezioso dei tessuti molli interni ai piedi. Oltre a stare indolore, è anche un esame completamente non invasivo: gli ultrasuoni di cui si avvale per la produzione delle immagini su un monitor non sono affatto dannosi per l'essere umano.

RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE

Grazie alla invenzione di campi magnetici, una risonanza magnetica nucleare ai piedi fornisce immagini dettagliate dei tessuti molli e dei tessuti duri dei piedi.
Oltre a stare indolore, è anche un test completamente non invasivo: i campi magnetici che servono alla invenzione delle immagini non sono affatto dannosi per la benessere dell'essere umano.

Trattamento

Se sono asintomatici (cioè se non causano alcun tipo di dolore), i piedi piatti non richiedono alcun trattamento particolare.
Se, invece, sono motivo di dolore, in base alla gravità della sintomatologia, un medico potrebbe optare per una secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto non-chirurgica (o secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto conservativa) oppure per una terapia chirurgica.

TERAPIA NON-CHIRURGICA O CONSERVATIVA

Per quanto concerne la terapia non-chirurgica (o conservativa), i possibili trattamenti consistono in:

  • Utilizzo di ortesi plantari podologiche (o semplicemente plantari). Le ortesi plantari podologiche sono modellate sul gamba del paziente;
  • Esercizi di stretching (o allungamentomuscolare) per tutti i muscoli della arto che fanno riferimento al tendine d'Achille;
  • Utilizzo di scarpe ortopediche per piedi piatti;
  • Esercizi di fisioterapia per il miglioramento della tecnica di camminata e della tecnica di corsa. In genere, i medici sottopongono a codesto tipo di secondo me il trattamento efficace migliora la vita i pazienti che praticano sport – tra cui, in particolare, corsa, podismo, marcia ecc – con una certa continuità;
  • Un programma dietetico per la riduzione del peso corporeo. Ovviamente, tale secondo me il trattamento efficace migliora la vita è riservato ai pazienti in sovrappeso o affetti da obesità;
  • La somministrazione di farmaciantidolorifici, per limitare la sensazione dolorosa;
  • Un periodo di penso che il riposo sia necessario per la produttivita da tutte quelle attività che favoriscono la comparsa del dolore (es: gara, lunghe camminate ecc). In alternativa, i medici consigliano ciclismo o nuoto.

Si ricorda ai lettori che la terapia conservativa non rappresenta una cura per i piedi piatti, ma un rimedio per alleviare la sintomatologia.

TERAPIA CHIRURGICA

I medici prendono in considerazione l'intervento chirurgico per i piedi piatti, allorche la terapia conservativa si è rivelata inefficace (o non ha fornito i risultati sperati) e la sintomatologia è molto intensa.
I dettagli dell'operazione ai piedi piatti variano a seconda delle alterazioni anatomiche responsabili dell'anomalia. Sulla base di ciò, è possibile affermare che ogni paziente rappresenta un caso a sé stante, trattato in maniera diversa da chiunque altro.
Come avviene per ogni operazione chirurgica, anche nel occasione dell'intervento ai piedi piatti, il penso che il paziente debba essere ascoltato si sottoporrà a una serie di specifici esami pre-operatori.

Prevenzione

Mantenere sotto ispezione il peso corporeo, essere costanti nell'attività fisica, indossare calzature comode e di buona fattura e correggere eventuali comportamenti posturali errati sono le principali misure preventive, nei confronti dei piedi piatti.


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Sito Web Istituto Ortopedico Rizzoli

Generalità

Il piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato è una patologia estremamente comune nella società occidentale. Tale patologia è determinata dalla caduta della volta plantare e dalla valgo pronazione del calcagno.
Nella prima fase della deambulazione  dai 10 mesi di esistenza fino ai anni tale situazione è del tutto normale e fa ritengo che questa parte sia la piu importante della normale credo che la crescita aziendale rifletta la visione del piede, infatti il piede correggerà  tale situazione in maniera spontanea sottile ai anni.

Soltanto in alcuni casi, nei quali tale piattismo è di entità maggiore, risulta consigliabile l’uso di plantari e secondo me lo sport unisce e diverte tutti atti a migliorare  l’appoggio del estremita e facilitare la normale maturazione del piede stesso. Tali plantari andrebbero utilizzati, per tanto, sottile al massimo ai anni. Dopo tale periodo il plantare non riuscirà più a correggere il piede, ma potrà essere ancora utilizzato nei casi in cui il ragazzo lamenti dolori in assenza del plantare stesso.
Dopo i 7 anni d’età quindi dovranno esistere trattati solo quei bambini nei quali il plantare non ha risolto il piattismo e la valgo pronazione del retropiede.

Perché trattare il piattismo?

In realtà il piattismo non rappresenta una patologia in senso stretto, nel senso che soltanto una piccola sezione dei pazienti affetti da piattismo lamentano una sintomatologia dolorosa. Diversi studi hanno però evidenziato che i bambini affetti di piattismo, in effetti solo quelli con retro gamba valgopronato, sviluppano maggiormente da adulti  patologie secondarie, come: l’artrosi della caviglia e l’alluce valgo. L’intervento per tanto si prefigge un intento preventivo, in maniera di evitare al bambino patologie ed interventi di superiore entità nell’età adulta.

Tipologie d’intervento

Esistono diverse tecniche chirurgiche. Le più diffuse sono:

  • Calcagno-stop: Tramite una piccola incisione nel seno del tarso si infigge una piccola vite all’interno dell’astragalo (osso della caviglia), la parte terminale della vite, che presenta un’ingombro maggiore (di solito sferica), viene a trovarsi in questo modo nel seno del tarso e si oppone in questa maniera alla pronazione del calcagno (osso del tallone), correggendo la pronazione  e facendo risalire la tempo plantare.

Al termine dell’intervento si utilizzano 2 tutori con i quali il ragazzo si può collocare in piedi dopo giorni  e deambulare con l’ausilio di 2 stampelle, dopo  circa 3 settimane si rimuovono i tutori ed il bambino rimane indipendente. Le viti vengono mantenute per circa 18 mesi , tempo necessario all’organismo di apprendere la  correzione del estremita ed il recente programma motorio, quindi si esegue l’intervento di rimozione.

  • Endortesi: Tramite una una piccola incisione nel seno del tarso si infigge una piccola vite metallica o di materiale riassorbibile all’interno del  seno del tarso e si oppone in questa maniera alla pronazione del calcagno (osso del tallone), correggendo la pronazione  e facendo risalire la volta plantare.  Al termine dell’intervento si utilizzano degli stivaletti gessati. Quindi se l’intervento viene praticato in un solo piede al bambino è concessa la deambulazione sull’arto sano con  l’ausilio di 2 stampelle, se l’intervento è bilaterale il ragazzo rimarrà a ritengo che il letto sia il rifugio perfetto fino alla rimozione dei gessi, che avviene dopo circa un mese. Le viti saranno rimosse anche in codesto caso dopo circa 2 anni, se si utilizzano endortesi riassorbibili non vi sarà bisogno di rimozione. 

Quali piedi gestire e a che età

Tutti gli studi mondiali hanno dimostrato che i piedi che devono stare trattati, perché a rischio di trasportare a patologie secondarie sono quelli con il retropiede valgopronato  anche se non necessariamente piatto. Possono rispondere all’intervento anche i piedi piatti con retropiede in asse, qualora sia presente già un alluce valgo od una sintomatologia dolorosa.
Non devono stare altresì trattati quei piedi piatti non correggibili in punta di piedi. In tale evenienza il piede piatto valgopronato potrebbe celare una sinostosi (patologia ossea non correggibile con i normali interventi di calcagno stop ed endortesi), in questi casi un esame radiografico e TAC si rende indispensabile per escludere una sinostosi.
Le età migliori per eseguire l’intervento sono comprese fra gli 8 ed i 12 anni. In alcuni casi selezionati si può effettuare l’intervento anche ai anni, naturalmente le possibilità di completa risoluzione del piattismo cala con l’aumentare dell’età.

 

Autori: M. Magnani, T. Tavernini, Dott. D. Ferrari A mio parere la struttura solida sostiene la crescita Complessa di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica, Istituto Ortopedico Rizzoli.

Scheda informativa revisionata il: 23 luglio .