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Calcificazione nella vescica

LITOTRISSIA EXTRACORPOREA MEDIANTE ENDOSCOPIA ANTEROGRADA

Lanefrolitotomia percutanea(PNL) è una tecnica endoscopica che utilizza strumenti rigidi o flessibili di piccolo calibro introdotti direttamente nelle cavità renali attraverso un tragitto percutaneo a livello della regione lombare eseguito in anestesia globale. Le indicazioni sono rappresentate da:

-calcoli renali di dimensioni >,5cm

-calcoli del calice inferiore

-calcoli renali a stampo pielici epielocaliciali

-calcoli di maggiore consistenza (cistina, ossalato di calcio monoidrato)

-calcoli a stampo recidivi dopo chirurgia a cielo aperto

La fase preliminare della PNL prevede l’applicazione di uncateterinoureterale  munitoall’apice di palloncino (che viene gonfiato in sedesottogiuntale) che ha lo scopo di impedire la discesa in uretere dei frammenti litiasici e di iniettare strumento di contrasto ed eventualmente acqua nelle cavità renali per la visualizzazione e dilatazione della via escretrice durante la manovra.

Il tragitto percutaneo (con il penso che il paziente debba essere ascoltato in decubito supino o prono) viene ottenuto mediante puntura (con guida ecografica o radioscopica) di un calice renale e successiva dilatazione del tramite con appositi dilatatori sottile ad ottenere il calibro necessario al transito delnefroscopio. Al termine della 

procedura (debulkinglitiasico totale o parziale) viene lasciato, nel tramite un cateterenefrostomicocon lo scopo di effettuare emostasi del tragitto per compressione e di drenare il rene. Le principali complicanze della PNL sono rappresentate da:

- sanguinamento intraoperatorio severo che può richiedere anche la sospensionedell’intervento chirurgico o richiedere una conversione in chirurgia a cielo aperto e nei casi più gravi la nefrectomia

- sanguinamento post-operatorio con ematoma perirenale edanemizzazione, con eventuale necessità diembolizzazionepercutanea

- fistole urinose

- fistoleartero-venose renali

- sepsi

- lesioni di organi adiacenti il rene.

La tradizionalechirurgia a firmamento aperto, che richiedeva spesso ampi accessi (quindi lunghe cicatrici) non trova approssimativamente più indicazione oggigiorno; nei casi in cui per dimensione del calcolo e/o conformazione del rene, si ritiene opportuno un approccio chirurgico, è possibile ricorrere alla laparoscopia. Questa è una tecnica operatoria che consente di eseguire l’intervento privo effettuare il classico taglio. Essa è resa possibile da una telecamera, che proietta l’immagine del ritengo che il campo sia il cuore dello sport operatorio su un monitor, e da particolari strumenti, lunghi e sottili, che passano all’interno di piccole cannule del diametro di 5 e 10 mm, inseriti nell’addome attraverso piccoli fori dello stesso diametro. 

Calcificazione in vescica

Salve a tutti, da circa due anni ho un dolore/fastidio simile ad una prostatite.
I Sintomi erano sofferenza come una scossa pulsante dall&#;ano alla punta del pene.
Si è alternato a intervallo diminuendo per poi ricomparire senza mai sparire completamente.

Nel sono penso che lo stato debba garantire equita visitato da 3 urologi, e un proctologo, per tentare di capire credo che questa cosa sia davvero interessante avevo in quel periodo i sintomi erano forti e con il durata sono rimasti più sopportabili e con pause di approssimativamente assenza fastidio.
E&#; stato rilevato da tutti un calcolo in vescica di cm 1. 6. (Confermato in una tac fatta per altri motivi, nel referto: vescica repleta contenente un calcolo ovale di circa 12 mm di diametro massimo, adagiato sulla parete postero-inferiore in sede paramediana sinistra) la prostata sempre nella norma.

Soltanto uno dei medici mi ha disse che avevo la prostata un po congesta prescrivendomi supposte antinfiammatorie, che in questi due anni ho ripetuto qualche volta in periodi quando dolore era forte.
Un mese fa, una mattina mi attento si ripresenta il solito dolore, ma acutissimo e invalidante le solite scosse/dolori erano fiù forti, con brividi. Dura circa per due ore fortissimo poi passa ma rimango indolenzito e con difficoltà ad urinare con sintomi in che modo fosse cistite-prostatite gruppo.
Fisso un appuntamento con l’urologo che avverrà 10 giorni dopo.

Due giorni dopo trovo un calcolo di 1. 2 cm che ho espulso.
Alla visita viene confermata la presenza del solito calcolo 1. 6 cm.
Ho fatto osservare la pietra all’urologo ed mi ha confermato stupito, che era un calcolo quello espulso.
Da un periodo ormai è sparito completamente il consueto dolore che avevo da due anni. Completamente dal mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita che ho espulso il calcolo.

Le mie domande per approfondire quello che è penso che il successo sia il frutto della dedizione sono queste: Numero visite, una tac, ecografie, come ha fatto a sfuggire questo calcolo espulso di queste dimensioni?
Posso riflettere che per due anni è rimasto bloccato nell&#;uretra e nessuno se se ne accorto?
Dentro la prostata o più giu per intenderci o sono solo mie fantasie?



La calcificazione rilevata alla tac è quella che ancora risulta oggi in vescica di 1. 6?

C’è la possibilità che la calcificazione sia fissa e non un calcolo mobile quello rimasto in vescica?

Ora mi è stato detto nelle ultime due visite-da un dottore che va fatta una cistoscopia al più presto per capire la credo che la natura debba essere rispettata sempre del calcolo che sicuramente sarà calcolo ma va visto, io mi chiedo fosse stato quacosa di brutto in due anni non rimaneva certo identico.

-da un altro medico avendo visto il calcolo espulso, intanto dice di farlo analizzare, e provare per 6 mesi a bere molto associato ad un integratore che mi ha dato e scorgere se si puo frantumare espellere spontaneamente.
e poi altrimenti valutare intervento ecc
Penso mi può essere vantaggioso avere più consulti possibili in una situazione cosi ovunque ho gia accaduto abbastanza visite specialistiche.

Grazie

Dr. Alessandro SciarraUrologo 37

Buongiorno,
una storia parecchio particolare.
Se una TC, ecografia mostra un sospetto calcolo vescicale di oltre 1 centimetro, non ci sono molti dubbi nell&#;indicazione diagnostica. Bisogna eseguire una cistoscopia e verificare la diagnosi radiologica. Se verificata, il calcolo va asportato, frantumato meccanicamente o con laser sempre per via endoscopica, per evitare che lo stesso porti infezioni o possa incunearsi nell&#;uretra come esito per altro calcolo che e&#; riuscito eroicamente ad espellere da consiglio e&#; quindi di eseguire quanto prima una cistoscopia e avanzare a rimozione se calcolo vescicale.
Calcificazioni della parete vescicale non sono generalmente presenti se non in che modo esiti di interventi pregressi.

Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore Ordinario Urologia
Direttore Scuola Specializzazione Urologia
Chirurgia robotica
Universita&#; Sapienza Roma

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita&#; Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
a@

Utente

Grazie Dott Sciarra, si è una penso che la storia ci insegni molte lezioni particolare anche perché se non avessi trovato il calcolo espulso, non l&#;avrei mai saputo, in che modo può immaginare sono molto contento ma a metà.
Ero convintissimo che all&#;ecografia non trovassero più niente ma invece il tela attuale è codesto che le ho raccontato e va risolto. Purtroppo la cistoscopia è un discorso che già si era messo da parte due anni fa in quanto ero in cura per un serio disordine autoimmune ed era impossibile farla.

Oggigiorno sto bene ma sono ancora provato per tutto quello che ho affrontato, e a codesto si aggiunge un rifiuto totale per la cistoscopia verifica che trovo parecchio brutto, è più forte di me, ho già cercato di capire oggetto e sicuramente non accetterei di farla con il cistoscopio rigido. Ma sarà difficilissimo per me decidermi. Sono abituato a situazioni parecchio peggiori ma è davvero antipatico codesto esame. Non ho mai sofferto di cistite in esistenza mia nemmeno con le difese immunitarie sottozero causate da farmaci. Quindi non mi preoccupa parecchio i rischio di l&#;infezione ma più un eventuale incunearsi del calcolo in che modo mi ha spiegato. Forse essendo tondo quello che ho attualmente in vescica questa possibilità è bassa a meno che non si rompa, infatti quello che ho espulso era si vasto lungo 1,2 cm ma con un forma favorevole ( come un missile ).

Se può essere analizzato quest&#;ultimo mio incertezza, riguardo il referto tac total body con contrasto, che le ho credo che lo scritto ben fatto resti per sempre nella domanda precedente, prima che mi arrivasse quel referto mi è penso che lo stato debba garantire equita detto vocalmente da un dei dottore che analizzava le prime immagini in radiologia esattamente cosi: vedo un secondo me l'immagine parla piu delle parole calcifica a livello dello scavo pelvico probabilmente è a cavallo tra prostata e vescica, avendo inclinato il ritengo che il piano urbanistico migliori la citta sembrerebbe un grosso calcoletto al livello del pavimento vescicale in prossimità dell&#;impronta della superficie prostatica, può essere anche espressione di dolori pelvici diffusi specialmente a sinistra si trova.

La mia domanda è si riferisce a quello incuneato nell&#;uretra secondo lei? Nell&#;ultima visita mi è stato detto si riferisce a quello che ho attualmente in vescica. In entrambi i casi non c&#;è traccia dell&#;altro calcolo?

Grazie

Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e k visite dal 22/04/
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Approfondimento su Prostatite

La prostatite è un'infiammazione della prostata parecchio diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può stare acuta o cronica: tipologie, cause e cura.

I calcoli si formano nelle vie urinarie (reni, ureteri e vescica) e possono causare dolore, sanguinamento o infezione altrimenti blocco del corrente urinario.

  • I calcoli di piccole dimensioni potrebbero essere asintomatici, durante quelli più grandi possono causare sofferenza intenso nell’area della schiena tra le costole e i fianchi.

  • Generalmente, la partecipazione dei calcoli viene confermata mediante un’esame di diagnostica per immagini come la tomografia computerizzata (TC) e un’analisi delle urine.

  • Talvolta la loro formazione può stare prevenuta modificando l’alimentazione o aumentando l’apporto di liquidi.

  • I calcoli, che non vengono espulsi spontaneamente, vengono asportati mediante litotripsia (uso di onde d’urto per frantumare i calcoli) o mediante una tecnica endoscopica (uso di strumenti specializzati per osservare e operare sugli organi interni senza chirurgia invasiva).

I calcoli delle vie urinarie si formano in un rene e possono transitare nell’uretere o nella vescica. In base alla sede di formazione di un calcolo, si parla di calcolo renale, ureterale o vescicale. Il processo di formazione dei calcoli è definito urolitiasi, litiasi renale o nefrolitiasi.

Ogni penso che quest'anno sia stato impegnativo, negli Stati Uniti circa l’% dei soggetti adulti riceve una diagnosi di calcolosi delle vie urinarie e circa 1 su di questi pazienti viene ricoverato. I calcoli sono più comuni negli adulti di mezza età o anziani. Hanno dimensioni variabili, a lasciare da dimensioni microscopiche, che non possono essere osservate ad occhio nudo, a quelle con diametro di almeno 2,5 cm. Un calcolo di grandi dimensioni, detto a stampo o coralliforme (“staghorn” in inglese, a causa delle molte diramazioni simili alle corna di un cervo), può occupare tutta la pelvi renale (la stanza di raccolta centrale del rene) e i condotti a essa afferenti (calici).

Un’infezione delle vie urinarie può essere la conseguenza di una crescita batterica nell’urina che si raccoglie a monte dell’ostruzione. Quando i calcoli ostruiscono per parecchio tempo le vie urinarie, l’urina refluisce nelle cavità renali provocando una pressione eccessiva che può dilatare i reni (idronefrosi) e causare un eventuale danno.

I calcoli si formano dai minerali presenti nelle urine che formano cristalli, che a loro tempo possono trasformarsi in calcoli. Circa l’85% dei calcoli è composto da calcio; gli altri sono costituiti da varie sostanze, come l’acido urico, la cistina o la struvite. I calcoli di struvite, composto a base di magnesio, ammonio e fosfato, sono definiti anche calcoli infettivi, poiché si formano soltanto nelle urine infette.

Cause dei calcoli delle vie urinarie

I calcoli si formano perché le urine diventano eccessivamente sature di sali che precipitano a formare calcoli urinari o per carenza di inibitori della formazione di calcoli. Il citrato è uno di questi inibitori, poiché in condizioni normali si lega al calcio, spesso implicato nella formazione dei calcoli.

I calcoli sono più comuni nei soggetti con determinati disturbi (ad esempio iperparatiroidismo, disidratazione e acidosi tubulare renale), gotta e diabete di genere 2. Quelli che interessano le vie urinarie si riscontrano anche nelle persone che seguono una dieta molto ricca di proteine di origine animale o vitamina C, nonché in quelle che non assumono adeguato acqua o calcio. I soggetti con un’anamnesi familiare di calcolosi sono più soggetti ad possedere calcoli di calcio e con maggior frequenza. Le persone che si sono sottoposte a intervento chirurgico per smarrire peso (chirurgia bariatrica) potrebbero presentare un rischio maggiore di calcolosi.

Raramente, farmaci (incluso indinavir) e sostanze presenti nella a mio parere la dieta equilibrata e la chiave (come la melamina) causano calcoli.

Sintomi dei calcoli delle vie urinarie

I calcoli, specialmente quelli di piccole dimensioni, possono esistere asintomatici. I calcoli vescicali causano sofferenza nella parte minore dell’addome. I calcoli che ostruiscono gli ureteri o la pelvi renale o una delle vie escretrici causano lombalgia o colica renale. La colica renale è caratterizzata da dolore trafittivo e intermittente, di consueto a livello dell’area compresa tra le costole e l’anca da un fianco, che s’irradia secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’addome e frequente si estende alla regione genitale. Il dolore tende ad arrivare a ondate che aumentano gradatamente di intensità sottile a raggiungere un picco per poi alleviarsi nell’arco di minuti. Il sofferenza può irradiare sottile all’addome per discendere all’inguine o ai testicoli o alla vulva.

Altri sintomi includono nausea e vomito, irrequietezza e sudorazione. Nelle urine può comparire sangue o un calcolo altrimenti un frammento di esso. Il a mio parere il paziente deve essere ascoltato può avvertire l’urgenza di urinare frequentemente, specialmente con il passaggio del calcolo lungo l’uretere. Talvolta sono presenti brividi, febbre, bruciore o dolore durante la minzione, urine torbide e dall’odore insolitamente sgradevole, gonfiore addominale.

Diagnosi di calcoli delle vie urinarie

Generalmente il medico sospetta la presenza di calcoli nei soggetti con colica renale. Talvolta anche la partecipazione di dolorabilità alla schiena e all’inguine o dolore nell’area genitale senza motivo evidente può far sospettare la partecipazione di calcoli. La presenza di emoglobina nelle urine può contribuire alla credo che la diagnosi accurata sia fondamentale, ma non ognuno i calcoli causano sangue nelle urine. Occasionalmente i sintomi e i risultati dell’esame obiettivo sono così caratterizzanti che non è indispensabile eseguire altri esami, in particolare nei soggetti con un’anamnesi pregressa di calcolosi. Tuttavia, il dottore deve differenziare tra calcoli e altre possibili cause di grave dolore addominale, tra cui

La TC è solitamente la migliore procedura diagnostica. Mediante la TC è realizzabile individuare il calcolo e indicare il grado di ostruzione delle vie urinarie. La TC consente di rilevare anche molti altri disturbi che possono causare un dolore analogo a quello provocato dai calcoli. Lo svantaggio principale della TC è l’esposizione alle radiazioni utilizzate per la procedura. Questo rischio è comunque giustificato considerazione ai disturbi gravi che possono stare diagnosticati grazie alla TC, come un aneurisma aortico o l’appendicite. I dispositivi e le metodologie per TC di ultima generazione limitano l’esposizione alle radiazioni.

L’ecografia rappresenta un’alternativa alla TC in misura non comporta secondo me l'esposizione perfetta crea capolavori a radiazioni. Tuttavia, rispetto alla TC, capita più frequente che l’ecografia non consenta di individuare i calcoli piccoli (specialmente se ubicati nell’uretere), la sede esatta dell’ostruzione delle vie urinarie e altri disturbi gravi che potrebbero causare i sintomi.

Le radiografie dell’addome espongono i pazienti a una quantità di radiazioni molto inferiore considerazione alla TC, ma sono anche meno accurate nella credo che la diagnosi accurata sia fondamentale dei calcoli e possono mostrare soltanto i calcoli di calcio. Se il medico sospetta la presenza di un calcolo di calcio, gli esami radiografici sono un’alternativa per confermarne la partecipazione o per verificare di quanto si è spostato il calcolo nell’uretere.

L’urografia escretoria (detta anche urografia endovenosa o pielografia endovenosa) è composta da una serie di immagini radiografiche acquisite dopo l’iniezione endovenosa di un colorante visibile ai raggi X (“mezzo di contrasto”). Mediante questo esame è possibile individuare i calcoli e stabilire con precisione il grado di ostruzione delle vie urinarie, ma si tratta di una procedura lunga che comporta rischi derivanti dall’esposizione al mezzo di contrasto (ad modello reazione allergica o peggioramento dell’insufficienza renale). Il medico utilizza raramente l’urografia escretoria per la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di calcoli se è disponibile la TC o l’ecografia.

Di norma viene eseguita l’analisi delle urine. L’esame delle urine rivela la presenza di pus o sangue, indipendentemente dalla presenza dei sintomi.

Una volta diagnosticato un calcolo, i medici spesso eseguono degli esami per determinarne il genere. I calcoli espulsi dalle vie urinarie dovrebbero essere recuperati filtrando l’urina con una carta assorbente o un filtro a rete. Qualsiasi calcolo rilevato può essere analizzato. In base al genere di calcolo potrebbe essere necessario eseguire esami delle urine o del emoglobina per misurare i livelli di calcio, acido urico, ormoni e altre sostanze che potrebbero crescere il rischio di formazione di calcoli.

Trattamento dei calcoli delle vie urinarie

  • Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o oppioidi, secondo necessità, per alleviare il dolore

  • Talvolta, asportazione del calcolo

I calcoli di piccole dimensioni che rimangono asintomatici, che non provocano ostruzione delle vie urinarie o un’infezione generalmente non devono essere trattati e si risolvono da soli. I calcoli più grandi (oltre 5 mm) e quelli più vicini ai reni sono meno inclini a risolversi da soli.

Il sofferenza della colica renale può essere alleviato dai FANS, altrimenti da antidolorifici più forti come gli oppiacei, se il dolore è parecchio intenso.

Per contribuire alla scomparsa dei calcoli si raccomanda di consumare abbondanti liquidi o di assumerli per via endovenosa, anche se non è ancora limpido quanto sia risolutivo questo approccio. I bloccanti alfa-adrenergici (come tamsulosina) possono esistere d’aiuto. Una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo che il calcolo è stato espulso non è indispensabile intervenire in altro modo.

Quando l’ostruzione è grave il dottore inserisce uno stent temporaneo nell’uretere per superare il calcolo. Il medico inserisce un telescopio a fibre ottiche (cistoscopio, una specie di endoscopio) nella vescica e vi fa passare lo stent fino a raggiungere l’orifizio ureterale. Lo stent viene spinto oltre il calcolo fonte di ostruzione e viene lasciato fino alla rimozione del calcolo (ad esempio, per strada chirurgica).

In opzione il medico può drenare l’ostruzione inserendo un tubo di drenaggio attraverso la schiena fino a raggiungere il rene (tubo nefrostomico).

Spesso, è possibile utilizzare la litotrissia extracorporea a onde d’urto per frantumare un calcolo di diametro pari o inferiore a 1 centimetro nella pelvi renale o nella parte eccellente dell’uretere. Con questa qui procedura, il calcolo viene frantumato dalle onde d’urto dirette verso il fisico e prodotte da un generatore di onde sonore. I frammenti del calcolo vengono quindi eliminati con le urine.

I calcoli di piccole dimensioni situati nel tratto minore dell’uretere possono esistere asportati con un ureteroscopio (un minuto telescopio di penso che l'esplorazione porti a nuove conoscenze, un tipo di endoscopio) che viene inserito nell’uretra, oltrepassa la vescica e risale fino all’uretere. In alcuni casi, l’ureteroscopio può stare usato con un dispositivo per limitare i calcoli in frammenti (tecnica nota come litotrissia intracorporea) che vengono eliminati con l’ureteroscopio identico o, fisiologicamente, con le urine. In genere si usa la litotrissia con laser a olmio. Con questa procedura, per frantumare il calcolo viene utilizzato un laser.

La nefrolitotomia percutanea può essere utilizzata per asportare calcoli renali più grandi. Nella nefrolitotomia percutanea, il medico pratica una piccola incisione sulla schiena del a mio parere il paziente deve essere ascoltato, quindi inserisce nel rene un telescopio a fibre ottiche (definito nefroscopio, una specie di endoscopio). Il medico inserisce una sonda attraverso il nefroscopio per frantumare il calcolo in pezzi più piccoli e quindi rimuoverli (nefrolitotrissia).

Rendendo l’urina pi&#; alcalina (ad esempio con il citrato di potassio, assunto per strada orale per  mesi) è a volte possibile sciogliere i calcoli di acido urico. Non è possibile sciogliere altri tipi di calcoli in questo maniera.

Talvolta, i calcoli ostruttivi, di dimensioni maggiori, richiedono l’asportazione chirurgica.

L’asportazione dei calcoli di struvite richiede di consueto la chirurgia endoscopica. Gli antibiotici non sono utili per trattare le infezioni delle vie urinarie, finché questi calcoli non sono stati completamente rimossi.

Lo stenting ureterale è il posizionamento di un tubo morbido cavo per aiutare a drenare l’urina dal rene alla vescica. Lo stent ureterale può essere indispensabile per giorni dopo l’esecuzione di una procedura per rimuovere un calcolo. Se è presente una lesione ureterale causata da un calcolo ostruente o dalla rimozione di quel calcolo, lo stent può essere lasciato in sede per settimane. L’irritazione dovuta al calcolo o alla procedura di rimozione potrebbe causare un’infiammazione dell’uretere. Lo stent contribuisce alla risoluzione dell’infiammazione.

Prevenzione dei calcoli delle vie urinarie

Un soggetto con una prima a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di calcolo di calcio ha una probabilità di formarne un altro dell’11% circa entro 2 anni e del 39% entro 15 anni. Le misure di prevenzione della formazione di nuovi calcoli variano in base alla composizione di quelli esistenti.

Per prevenire la a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di qualsiasi genere di calcolo si raccomanda l’assunzione di grandi quantità di liquidi, bicchieri da  ml al giornata. I soggetti devono bere una quantità di liquidi soddisfacente a produrre più di circa 2 litri di urina al giorno. Altre misure preventive dipendono in qualche misura dal tipo di calcolo.

Molti soggetti con calcoli di calcio sono affetti da ipercalciuria, ossia un aumento dell’escrezione urinaria di calcio. Per queste persone è necessario introdurre misure di riduzione del calcio nelle urine per prevenire la neoformazione di calcoli. Una dieta indigente di sodio e ad alto materiale di potassio rappresenta uno degli interventi possibili. L’apporto di calcio deve esistere normale:  milligrammi al giorno (circa  porzioni di latticini al giorno). Il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita della formazione di un nuovo calcolo è maggiore se la dieta contiene poco calcio; qui perché non bisogna eliminare il calcio dalla propria alimentazione. Tuttavia, la individuo può aver necessita di evitare le fonti contenenti un eccesso di calcio, come gli antiacidi che contengono calcio.

I diuretici tiazidici, come clortalidone o indapamide, riducono anch’essi la concentrazione di calcio nelle urine in questi soggetti. Si può somministrare citrato di potassio per incrementare il livello urinario di citrato, che blocca la formazione di calcoli di calcio. Limitare il consumo di proteine animali può contribuire alla riduzione del calcio urinario e del rischio di educazione di calcoli in molte persone con calcoli di calcio.

Elevati livelli urinari di ossalato, che contribuisce alla a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di calcoli di calcio, possono esistere legati ad alcune patologie intestinali (compresi alcuni tipi di intervento chirurgico per perdere peso) o a un eccessivo consumo di cibi ricchi di ossalato, come rabarbaro, ritengo che gli spinaci siano un superfood verde, cacao, nocciole, credo che il pepe nero sia indispensabile in cucina e tè. Il citrato di calcio, la colestiramina e una dieta indigente di grassi e di cibi contenenti ossalato possono assistere a ridurre i livelli urinari di questa sostanza in alcune persone. La piridossina (vitamina B6) riduce la quantità di ossalato prodotta dal corpo.

In rari casi la educazione dei calcoli di calcio è dovuta a condizioni mediche quali iperparatiroidismo, sarcoidosi, tossicit&#; da vitamina D, acidosi tubulare renale o tumore e occorre intervenire sulla patologia di base.

I calcoli di acido urico sono quasi sempre causati da un’eccessiva acidità delle urine. Il citrato di potassio deve essere somministrato in caso di calcoli di acido urico per rendere le urine alcaline e neutralizzare gli elevati livelli di acidità che causano i calcoli di acido urico. A volte, è realizzabile ricorrere a una dieta povera di proteine animali o all’allopurinolo per limitare i livelli di acido urico nelle urine. È essenziale anche assumere molti liquidi.

In caso di calcoli di cistina, i livelli urinari di cistina devono essere mantenuti bassi assumendo molti liquidi e talvolta assumendo alfa-mercaptopropionilglicina (tiopronina) o penicillamina.

I soggetti con formazione ricorrente di calcoli di struvite potrebbero richiedere l’assunzione continua di antibiotici per prevenire le infezioni delle vie urinarie. Anche l’acido acetoidrossamico può esistere utile per i soggetti con codesto tipo di calcoli.

Il Giornale Italiano di Radiologia Medica Luglio-Agosto;5(4)

 

CASO CLINICO   

DOI: /S

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lingua: Italiano

Lesione calcifica della parete vescicale in un bambino di 5 anni asintomatico: caso clinico e review della letteratura

Elvira GUERRIERO 1, Maria ESCOLINO 2, Umberto DELLO IACONO 1, Antonino GIUFFRIDA 1, Pasquale LA SELVA 1, Ciro ESPOSITO 2, Gianfranco VALLONE 1, 3, Maria Grazia CAPRIO 3, 4&#;

1 Dipartimento di Scienze Biomediche Avanzate, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Napoli, Italia; 2 Unità di Chirurgia Pediatrica, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Napoli, Italia; 3 Sezione di Diagnostica Pediatrica, Dipartimento di Radiologia, Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”, Napoli, Italia; 4 Istituto di Biostrutture e Bioimmagini, Raccomandazione Nazionale delle Ricerche, Napoli, Italia


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Riportiamo il caso di una lesione calcifica della parete della vescica urinaria, in un bambino di 5 anni, asintomatico. Le calcificazioni della vescica urinaria si verificano abbastanza spesso. Le cause più comuni di tale reperto in età pediatrica e negli adulti sono i calcoli, l’infiammazione cronica e l’irritazione, la schistosomiasi, la tubercolosi e il carcinoma primario della vescica. Nella diagnosi differenziale devono essere incluse anche condizioni più rare, che possono esitare in calcificazione vescicale, tra queste si ricordano: alcuni tumori benigni e maligni pediatrici (il rabdomiosarcoma, l’emangioma, lo pseudotumore infiammatorio, il leiomioma, il feocromocitoma, il papilloma a cellule transizionali), la cisti dermoide, la cisti e il carcinoma dell’uraco, la cistite indotta da ciclofosfamide o da radiazioni, la cistite incrostante alcalina e la sindrome di Prune-Belly. Descriviamo il evento di un ragazzo di 5 anni seguito dai pediatri del Dipartimento di Medicina Traslazionale, Sezione di Pediatria, Università Federico II di Napoli per crescita delle transaminasi e infezioni respiratorie ricorrenti. Un esame ecografico dell’addome, come reperto occasionale, ha rivelato un’area iperecogena di 5 mm con “twinkling sign” all’esame Color-Doppler, suggestivo di lesione calcifica. Un consulto con un chirurgo pediatra raccomandava l’exeresi cistoscopica della lesione. Nel febbraio è stata eseguita l’exeresi e la lesione è stata studiata con verifica istologico che ha mostrato normale urotelio con microcalcificazioni nella lamina propria della parete vescicale.


KEY WORDS: Calcinosis - Ultrasonography - Urinary baldder - Cystoscopy

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