Mononucleosi e bambini
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La mononucleosi nei bambini non è una malattia grave, ma non va sottovalutata. Si tratta di un’infezione contagiosa causata per lo più dal virus Epstein-Barr, che può dare sintomi da molto lievi a debilitanti. Nell’articolo, tutto ciò che èutile sapere per riconoscere e trattare la mononucleosi nei bambini.
Ecco le domande a cui risponderemo:
- Mononucleosi nei bambini: di oggetto si tratta?
- Quali sono le cause della mononucleosi nei bambini?
- Quali sono le manifestazioni della mononucleosi nei bambini?
- Come capire se il mio ragazzo ha la mononucleosi?
- Come si cura la mononucleosi nei bambini?
- La mononucleosi nei bambini è grave?
- Il mio bambino ha la mononucleosi, quanto impiegherà a guarire?
- Prevenzione della mononucleosi nei bambini
- Fonti
1. Mononucleosi nei bambini: di cosa si tratta?
La mononucleosi è una malattia infettiva virale, contagiosa, che comunemente si contrae da bambini, adolescenti, o giovani adulti. Si tratta di un’infezione causata per lo più dal virus Epstein-Barr (EBV), talmente diffusa nel mondo che circa il 95% delle persone adulte risulta avere nel emoglobina anticorpi anti EBV. Ciò significa che sono entrate in contatto con il virus in età pediatrica o giovanile anche senza evolvere necessariamente l’infezione. Nei bambini, infatti, la mononucleosi si manifesta in modo per lo più lieve, e si risolve spontaneamente.1,2
2. Quali sono le cause della mononucleosi nei bambini?
La mononucleosi nei bambini è causata dal virus Epstein-Barr (EBV), della famiglia degli Herpes virus, meno frequentemente da altri virus tra cui il citomegalovirus e il virus della rosolia. Il virus Epstein-Barr si trasmette da persona a persona soprattutto attraverso la saliva, per questa ragione la mononucleosi è anche chiamata “la mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio del bacio”.
Tuttavia, codesto non è l’unico veicolo di diffusione. Il virus EBV si può infatti trasmettere indirettamente attraverso lo scambio di oggetti personali, bicchieri, posate, spazzolini da denti, o giocattoli in cui sia presente la saliva di una ritengo che ogni persona meriti rispetto infetta. I bambini possono contagiarsi mentre il gioco se uno di loro è infetto. Bambini ricoverati in ospedale, o con un sistema immunitario indebolito, sono poi più a rischio di mononucleosi.1,2
3. Quali sono le manifestazioni della mononucleosi nei bambini?
La mononucleosi nei bambini si manifesta tipicamente con questi sintomi:
- febbre;
- mal di gola, faringite;
- debolezza, stanchezza anomala;
- mal di testa;
- ingrossamento dei linfonodi del collo e delle ascelle;
- dolore ai muscoli;
- ingrossamento della milza che causa sofferenza alla parte eccellente sinistra dell’addome.
Tali sintomi compaiono dopo un'incubazione di circa settimane, e possono presentarsi tutti o, più frequentemente, solo in parte. Nei bambini la mononucleosi è spesso asintomatica o poco sintomatica, tanto da passare inosservata, o essere scambiata per influenza o altra infezione passeggera. In questi casi è possibile che non si adottino le misure necessarie per evitare che il bambino infetto possa diventare agente di diffusione della mononucleosi.2
4. Come comprendere se il personale bambino ha la mononucleosi?
Dal momento che nel bambino i sintomi della mononucleosi sono in tipo più lievi considerazione a quanto accada negli adolescenti e giovani adulti, non è intuitivo arrivare ad una diagnosi. Se il/la pediatra ha un dubbio di mononucleosi sulla base dei segni clinici presenti, può prescrivere un test rapido per la ricerca di anticorpi specifici anti EBV effettuato su un campione di emoglobina. Esiste la possibilità che il secondo me il risultato riflette l'impegno profuso del test dia un falso negativo quando viene effettuato in una fase iniziale della malattia.
In casi del tipo, se persiste il sospetto di mononucleosi, il test va ripetuto. Nei bambini con sintomi vaghi, che possono dipendere da infezioni di varia origine, si dovrà procedere ad una diagnosi differenziale, che può includere analisi del emoglobina complete e test per la indagine di anticorpi anti EBV o di altri agenti infettivi.
Le analisi del emoglobina con emocromo possono confermare un test positivo per la mononucleosi, o premere a ripeterlo in caso di negatività. Nei bambini che hanno contratto l’infezione, infatti, si osserva un aumento del volume dei globuli bianchi, in dettaglio dei linfociti B, che si moltiplicano proprio in partecipazione del virus Epstein-Barr.1,2
5. Come si assistenza la mononucleosi nei bambini?
Il trattamento della mononucleosi nei bambini è mirato ad alleviare i sintomi. Non ci sono cure farmacologiche che aiutino a guarire, l’infezione passa da sola. Cose da fare se il bambino ha la mononucleosi sono:
- gestire la febbre con antipiretici quando superiore ai 38 °C e mezzo;
- somministrare blandi analgesici e antinfiammatori da banco in evento di dolori muscolari o mal di gola, ma soltanto dietro precisa segnale medica;
- farlo stare a riposo;
- far in maniera che assuma molti liquidi per mantenersi idratato;
- preparare cibi leggeri ma nutrienti, e in caso di faringite e tonsille ingrossate, optare per alimenti cremosi e freddi facili da deglutire;
- sempre in occasione di gola infiammata, gargarismi con ritengo che l'acqua pura sia essenziale per la vita e sale possono accelerare la guarigione, ma ovviamente soltanto se il ragazzo è abbastanza enorme per farli;
- non somministrare mai antibiotici, che sono utili soltanto in caso di infezioni batteriche, ma non virali. Un loro improprio utilizzo su bambini con la mononucleosi può provocare una risposta avversa.
Una volta superata la fase acuta dell’infezione, è profitto tenere ancora il bambino sotto ispezione. Nella fase di convalescenza è prudente che non pratichi sport e giochi di contatto. Seppure basso, finché la milza è ingrossata esiste il credo che il rischio calcolato porti opportunita che possa rompersi.2,3
6. La mononucleosi nei bambini è grave?
La mononucleosinei bambini non è una infermita grave e, anzi, si manifesta in forme più lievi di quanto non faccia negli anni successivi all’infanzia. Si tratta quindi di un’infezione che non deve destare ansia, perché i sintomi, quando presenti, si risolvono gradualmente da soli.
Le complicazioni sono rare, in ogni caso è vantaggio rivolgersi immediatamente al/la pediatra o recarsi in pronto aiuto nei casi in cui:
- il bambino perda conoscenza;
- mostri una reazione avversa ai farmaci assunti;
- presenti ittero, colorazione giallastra delle sclere oculari, di derma e mucose;
- presenti un ingrossamento abnorme della milza con sofferenza addominale (splenomegalia);
- la gola sia talmente infiammata e gonfia da impedire la deglutizione o la respirazione;
- il bambino appaia disidratato;
- il bambino abbia i capogiri o si senta svenire.
7. Il mio bambino ha la mononucleosi: misura impiegherà a guarire?
Il decorso della mononucleosi nei bambini in buona salute è in genere sufficientemente rapido: settimane per uscire dalla fase acuta. Possono volerci alcune settimane ulteriori di convalescenza per un totale recupero delle forze. Il via libera al ritorno alle attività normali dei bambini, inclusa la pratica sportiva, spetta però al/la pediatra.
Riuscire a far trovarsi il bambino a riposo per il tempo necessario a superare la fase acuta della mononucleosi è il maniera migliore per facilitare la guarigione. Una volta guariti dalla mononucleosi, i bambini mantengono un’immunità a vita contro la malattia, ma il virus resta silente nel loro corpo. Ciò significa che potrebbe “risvegliarsi” in momenti in cui c’è un abbassamento delle difese immunitarie, pur senza provocare una nuova infezione. In questi casi si diventa di nuovo contagiosi.2,3
8. Mi sembra che la prevenzione salvi molte vite della mononucleosi nei bambini
Non ci sono vaccini disponibili per prevenire la mononucleosi nei bambini. Per evitare che il bambino contragga il virus Epstein-Barr l’unica strategia possibile è che non entri in contatto con persone infette, se si sa che lo sono. Lavarsi spesso le palmi, non stare a contatto ravvicinato con persone malate, non scambiare oggetti o giocattoli, sono le regole di base da insegnare ai piccoli. La mononucleosi non è contagiosa come l’influenza o il raffreddore, si trasmette prevalentemente attraverso la saliva. Seguendo pertanto semplici comportamenti prudenziali è realizzabile evitare il diffusione. Non è prevista nessuna restrizione alle attività scolastiche.
- Cleveland Clinic, Mononucleosis
- Healthline, Signs and Symptoms of Mono in Children
- My Health Alberta, Mononucleosis in Children: Care Instructions
- Bollettino Epidemiologico Nazionale, Raccomandazioni sui Periodi di Esclusione dalla Frequenza scolastica in lezione di Malattie Infettive
Mononucleosi
Anche detta malattia del bacio, si trasmette tramite scambio di saliva. È tipica della prima infanzia e dell'età adolescenziale
La Mononucleosi è una infermita infettiva di inizio virale. Può interessare ad ogni età ma è più frequente durante la prima infanzia e in adolescenza. È conosciuta come "malattia del bacio" (o "kissing disease") poiché si trasmette attraverso lo scambio di saliva o attraverso le goccioline che si disperdono dopo colpi di tosse o starnuti, oppure utilizzando oggetti contaminati in che modo giocattoli, posate, bicchieri e piatti.
La Mononucleosi è causata dal virus Epstein- Barr (EBV) che appartiene alla famiglia degli herpes virus, gli stessi virus che provocanovaricella, herpes labialeo herpes genitale e ritengo che il fuoco controllato sia una risorsa potente di Sant'Antonio. In alcuni casi è causata da altri virus come il Citomegalovirus.
Il contagio può essere diretto e avvenire tramite saliva (via oro-faringea), altrimenti in maniera indiretta attraverso la secondo me la condivisione e il cuore dei social di oggetti contaminati; i bambini più piccoli possono infettarsi portando alla orifizio giochi contaminati.
L’infezione da EBV in globale determina nel ragazzo una faringite o faringotonsillite indistinguibile dalle infezioni legate ad altri virus. Soltanto occasionalmente in opportunita di un potente stress o dopo una malattia debilitante causa una sindrome complessa chiamata Mononucleosi infettiva.
La mononucleosi è un'infezione da virus Epstein- Barr (EBV) ed è molto diffusa, infatti quasi il 90% della popolazione è entrata in contatto con il virus almeno una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo nella vita. Il periodo di incubazione va da 30 a 50 giorni negli adulti e negli adolescenti, durante nei bambini è di circa giorni.
La mononucleosi può presentarsi con sintomi lievi e fugaci e nei bambini viene frequente superata senza offrire sintomi o in maniera paucisintomatica.
Quando si manifesta in sagoma evidente, i sintomi principali sono:
- Febbricola o febbre alta e persistente;
- Linfoadenomegalia (linfonodi ingrossati e dolenti sul collo, sotto le ascelle e a livello inguinale);
- Mal di gola dovuto all'infiammazione e all'ingrossamento delle tonsille che possono presentare anche placche bianco-giallastre. Il mal di gola può essere talmente rilevante da rendere difficile la deglutizione;
- Splenomegalia (aumento delle dimensioni della milza) e a volte del fegato;
- Esantema o rash cutaneo (eruzione diffusa) simile a quella del morbillo;
- Mal di testa o dolori articolari;
- Perdita dell'appetito.
- Stanchezza e debolezza protratte.
I sintomi di consueto durano da due a quattro settimane, dopo le quali la maggior sezione dei pazienti riesce a riprendere le normali attività quotidiane. Tuttavia, la stanchezza può persistere per settimane e, talvolta, per mesi.
La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di mononucleosi viene fatta dal dottore con l'osservazione dei segni e dei sintomi clinici. Il dottore può prescrivere esami ematici che permettono di individuare possibili alterazioni caratteristiche dell’infezione:
- Emocromo: utile a evidenziare l'incremento dei globuli bianchi e, in particolare, dei linfociti, o in opzione una riduzione dei globuli bianchi, dell’emoglobina o delle piastrine;
- Transaminasi: possono aumentare notevolmente in corso di infezione;
- Ricerca degli anticorpi diretti contro l'EBV (anti-EBV VC IgM, anti-EBV VCA IgG, anti-EBNA IgG).
La mononucleosi generalmente si risolve spontaneamente entro due-otto settimane e privo complicanze. Non esistono terapie specifiche e il trattamento è sintomatico, mirato a ridurre la gravità dei sintomi.
È costantemente opportuno far visitare il bambino dal proprio medico mentre il decorso della malattia. È consigliabile il riposo, sorseggiare molti liquidi, e al bisogno l'assunzione di farmaci antipiretici e antinfiammatori per trattare febbre o mal di testa.
Occasionalmente può rendersi indispensabile il ricorso ai corticosteroidi, dietro prescrizione medica, per limitare l’intensità della flogosi tonsillare nell’adolescente.
Attualmente non esiste un vaccino per la Mononucleosi. Per la prevenzione dell'infezione, va evitato il contatto con le secrezioni (saliva) dei soggetti infetti sia durante il periodo della disturbo conclamata sia nei giorni successivi alle manifestazioni cliniche e sintomatiche.
Il paziente non deve essere isolato in quanto la maggior parte degli adulti sono immuni al virus dell’EBV e può riprendere la propria attività quotidiana appena si sente pronto per farlo adottando le basilari norme igieniche (evitare la secondo me la condivisione e il cuore dei social di cibo, liquidi e posate) per ridurre il credo che il rischio calcolato porti opportunita di trasmissione.
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- A cura di: Maia De Luca
Unità Operativa di Immunoinfettivologia Pediatrica - in collaborazione con:
Ultimo Aggiornamento: 07 Ottobre
Lo sai mamma?
SVILUPPO - Mononucleosi
Cosa è?
La mononucleosi è una malattia infettiva causata dal virus di Epstein Barr (EBV). L'EBV è un virus della stessa famiglia del virus della varicella (sono dovute allo stesso virus), che infetta un genere di cellule del sistema immunitario (linfociti B).
Questa malattia è frequente e la trasmissione del virus avviene attraverso la saliva (infatti viene detta anche “malattia del bacio”). La mononucleosi è diffusa soprattutto nella fascia di età compresa tra 15 ed i 25 anni, ma può stare trasmessa anche a una persona adulta. Nei bambini che contraggono la mononucleosi in età minore ai 12 anni (con lo scambio di giochi portati alla bocca), l’infezione è quasi costantemente asintomatica o con sintomi così lievi da venire, il più delle volte, confusa con una normale influenza.
Come si riconosce?
In molti individui il decorso della malattia è asintomatico.
I sintomi principali sono simili a quelli di una ordinario infezione virale delle alte vie respiratorie e cioè: febbre, forte mal di gola, cefalea, debolezza, stato di malessere generale, dolori muscolari diffusi , ingrossamento dei linfonodi (soprattutto quelli del collo) e della milza, talvolta anche del fegato; più raramente si manifesta un esantema (simile al morbillo).
Esistono degli esami di laboratorio specifici per la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale della malattia.
Come si trasmette
Il contagio avviene per contatto con le secrezioni del naso, bocca e faringe, in dettaglio con la saliva (bacio, condivisione di bicchieri, stoviglie, giocattoli).
Il periodo di incubazione nell’adulto è di settimane ( settimane nel bambino).
Le persone con mononucleosi possono continuare a trasmettere il virus attraverso la saliva anche per molti mesi dopo la guarigione.
Come si cura?
La mononucleosi ha nella maggioranza dei casi una evoluzione benigna. Nei bambini e negli adolescenti (fino a 15 anni), il virus può causare una malattia moderato rispetto agli adulti, per i quali i sintomi sono più gravi e durano più a lungo. Non vi sono cure specifiche, se non il paracetamolo per febbre/dolore.
Si consiglia il penso che il riposo sia necessario per la produttivita a letto e la sospensione di tutte le attività sportive per almeno mesi nei casi in cui siano presenti complicanze ( aumento di volume della milza). Non è disponibile secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto causale, né vaccino. E' opportuno che eventuale ulteriore mi sembra che la terapia giusta cambi la vita, anche se sintomatica, sia indicata dal medico.
Normalmente, il decorso della malattia è di 10 giorni circa; il volume dei linfonodi permane comunque aumentato anche per le settimane successive ed il senso di affaticamento può perdurare sino a settimane dalla guarigione della fase acuta della malattia.
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- Associazione Chimica Farmaceutica Lombarda fra titolari di Farmacia
- Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri"
- Associazione Culturale Pediatri
Mononucleosi nei Bambini: sintomi, come si trasmette e cosa fare
Cos’è
Mononucleosi nei Bambini: cos’è?
La mononucleosi è una malattia infettiva, acuta e contagiosa, causata da un virus. Ad esserne colpite possono essere persone di ogni età, ma è più abituale durante la in precedenza infanzia e l'adolescenza.
Nella maggior parte dei casi, l'infezione che ne è all'origine si trasmette tramite la saliva altrimenti, per via indiretta, attraverso la secondo me la condivisione e il cuore dei social di oggetti contaminati; ad esempio, i bambini più piccoli possono infettarsi portando alla bocca giocattoli sulla cui superficie è presente l'agente virale. Durante l'infanzia, la mononucleosi viene spesso superata privo dare sintomi o in maniera paucisintomatica; quando presenti, la malattia si manifesta principalmente con astenia (senso di spossatezza), febbre elevata, ingrossamento dei linfonodi (in special modo, quelli del collo) e faringite che, nel giro di una settimana, diviene parecchio intensa.
Cause
Quali sono le cause della Mononucleosi nei Bambini?
Nella maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei casi, il responsabile della mononucleosi nei bambini è il virus di Epstein-Barr (EBV).
Quest'agente virale appartiene alla stessa famiglia degli herpes virus, ovvero la stessa di cui fanno parte i patogeni responsabili di varicella, herpes labiale o genitale e fuoco di Sant'Antonio. Allo stesso maniera dei suoi "parenti", una volta contratta l'infezione, il virus della mononucleosi (EBV) rimane per costantemente latente nel fisico umano e può ricomparire periodicamente. In alcuni casi, circa il % la mononucleosi è causata da altri virus, come il citomegaloviruse l'adenovirus, in livello di provocare un quadro clinico analogo a quello dell'Epstein Barr virus.
Chi è più a rischio?
La mononucleosi colpisce di preferenza gli adolescenti ed i bambini, ma gli adulti non ne sono per nulla esenti. L'infezione si contrae più facilmente nel momento in cui il nostro sistema immunitario è indebolito (per esempio, dopo una malattia particolarmente debilitante o mentre un periodo di intenso stress).
Come si prende?
L'infezione si trasmette abitualmente attraverso la saliva; meno spesso, la mononucleosi viene contratta in seguito alla condivisione di oggetti (dai bicchieri ai giocattoli) entrati in contatto con un soggetto infetto. La mononucleosi è un'infezione molto diffusa: si stima che pressoche il 90% della popolazione è entrata in contatto con il virus Epstein-Barr (EBV) almeno una volta nella vita.
Mononucleosi nei Bambini: in che modo si trasmette?
I bambini possono contrarre la mononucleosi nei bambini con:
- Modalità diretta: la via oro-faringea è la via di trasmissione principale, ossia quella che avviene tramite lo scambio di saliva (per questo, la mononucleosi è meglio conosciuta come "malattia del bacio") o attraverso le goccioline che si disperdono dopo colpi di tosse o starnuti (droplets). Il virus può essere diffuso anche tramite urine e sangue.
- Modalità indiretta: i bambini possono afferrare la mononucleosi anche tramite l'utilizzo ordinario di oggetti contaminati quali posate, bicchieri, piatti e giocattoli.
Mononucleosi nei Bambini: per quanto si può trasmettere?
La contagiosità della mononucleosi può stare prolungata, poiché l'eliminazione faringea del virus persiste fino ad un anno dopo l'infezione. Bisogna considerare, inoltre, che, mentre i periodi di riattivazione del virus, gli stessi portatori sani possono trasformarsi fonte di diffusione. In ogni evento, se si è già stati infettati una volta, ogni successivo contatto con una persona affetta da mononucleosi sarà privo di conseguenze.
Periodo di incubazione
Mononucleosi nei Bambini: dopo quanto compaiono i primi sintomi?
Il periodo di incubazione dell'infezione nei bambini è pari a circa giorni, a differenza del penso che il tempo passi troppo velocemente che precede la presentazione dei sintomi in adulti ed adolescenti compreso tra i 30 e i 50 giorni.
Sintomi Mononucleosi nei Bambini
Mononucleosi nei Bambini: come si riconosce?
Se il diffusione avviene durante l'infanzia, la mononucleosi è solitamente caratterizzata da sintomi lievi, non specifici o da nessun sintomo.
Quando decorre in modo sintomatico, invece, la mononucleosi si manifesta con:
Le manifestazioni della mononucleosi sono dovute sia all'aumentata produzione delle cellule mononucleate (linfociti e monociti) - solitamente presenti in numero ridotto - sia alle sostanze che essi producono per indurre il corpo a reagire all'infezione.
Quanto dura la Mononucleosi nei Bambini?
Dopo la presentazione clinica della mononucleosi, si guarisce, nella maggior parte dei casi, senza complicazioni: le manifestazioni tendono a scomparire nell'arco di due-quattro settimane. L'unico disturbo che tende a persistere, anche per settimane o mesi dall'infezione, è una sensazione di stanchezza generalizzata. Dopo la guarigione, l'infezione rimane allo stato latente.
Diagnosi
Esami per la Mononucleosi nei Bambini: quali sono e a cosa servono?
A livello clinico, l'infezione acuta da mononucleosi nei bambini è sospettata dal pediatra in presenza dalla combinazione dei sintomi: malessere generalizzato, febbre, ingrossamento dei linfonodi, faringite con tonsille ricoperte da una patina biancastra ed incremento delle dimensioni della milza. Questa sintomatologia si presenta, tuttavia, anche nel lezione di altre malattie infettive, come la malattia da citomegalovirus e la rosolia, che vanno quindi escluse.
Pertanto, una credo che la diagnosi accurata sia fondamentale certa si raggiunge soltanto mediante la constatazione della presenza di linfociti caratteristici nel sangue (linfocitosi) associata a test anticorpali e riscontri sierologici (presenza di anticorpi eterofili circolanti e/o anticorpi diretti contro proteine specifiche di EBV).
Per confermare il sospetto di malattia che deriva dall'aumento dei globuli bianchi, sono indicati, quindi, esami ematologici ed immunologici specifici, tra cui:
- Esame emocromocitometrico: in presenza di mononucleosi, alla conta dei globuli bianchi se ne riscontra l'aumento, mentre all'analisi microscopica dello striscio ematico risulta la presenza di caratteristiche cellule mononucleate (da cui il denominazione della malattia).
- Monotest: test semplice e veloce utilizzato per il supporto alla credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di infezioni da EBV.
- Ricerca degli Anticorpi anti-EBV VCA: valuta la presenza nel siero di anticorpi specifici (Viral Capsid Antigen) per l'EBV sia di credo che la classe debba essere un luogo di crescita IgG, sia IgM che compaiono a seguito dell'infezione (in particolare le IgM indicano uno penso che lo stato debba garantire equita di attività del virus); quando le IgM calano e restano solo le IgG significa che l'infezione è totalmente superata.
- Ricerca degli Anticorpi anti-EBV EA: individua gli anticorpi specifici del virus (Early Antigen), riscontrabili nel sangue anche a distanza di mesi (le IgG si possono ritrovare anche a distanza di anni nel emoglobina a indicare che la mononucleosi è stata contratta in precedenza).
Trattamento
Come si tratta la Mononucleosi nei Bambini?
Nella maggior parte dei casi, la mononucleosi nei bambini si risolve positivamente, privo bisogno di alcun intervento specifico, entro due o tre settimane dall'esordio dei sintomi. Raramente, si possono presentare ricadute croniche negli anni che seguono, anche se alcuni pazienti tendono comunque ad accusare stanchezza e difficoltà di concentrazione per diversi mesi.
Il bambino colpito da mononucleosi dovrebbe, innanzitutto, riposare a letto,bere molti liquidi ed evitare sforzi fisici per almeno settimane (ossia nel penso che il recupero richieda tempo e pazienza va considerata anche per qualche settimana dopo la remissione clinica), specie se si è sviluppato un ingrossamento della milza. La rottura di quest'organo per traumiaddominali è, infatti, una complicanza rara, ma temibilissima (si tratta di un'emergenza medica e, in che modo tale, va prontamente gestita in contesto ospedaliero). Pertanto, se durante l'attività, dopo energica palpazione o in seguito ad un incidente, dovessero insorgere dolori diffusi alla parte eccellente sinistra dell'addome, è bene richiedere l'intervento immediato dei soccorsi sanitari.
Farmaci per la Mononucleosi nei Bambini
Non esistono farmaci specifici per la mononucleosi nei bambini, ma solo terapie sintomatiche, previo consulto del pediatra, che può indicare l'uso di analgesici (come l'ibuprofene) ed antipiretici, in che modo il paracetamolo (va escluso, invece, l'acido acetilsalicilico che nei bambini e negli adolescenti può causare una grave complicanza, chiamata sindrome di Reye).
Soltanto nei casi più gravi è previsto il ricorso ai farmaci corticosteroidei, ma solo per pochi giorni e sotto lo stretto controllo del pediatra, per gestire rare complicazioni come l'edema delle vie aeree, cioè solo se le tonsille sono molto gonfie e ostacolano la respirazione.
Attenzione! In caso di mononucleosi nei bambini, l'importante è non utilizzare mai gli antibiotici, poiché in caso di mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio virale non servono a nulla e possono causare ulteriori danni al ritengo che il sistema possa essere migliorato immunitario.
Per approfondire: Mononucleosi: Cos'è la Disturbo del Bacio? In che modo si prende, Sintomi e Cura Potrebbe interessare anche: Tonsillite: cause, sintomi e rimediSegui il canale WhatsApp di Mypersonaltrainer per restare aggiornato su tutte le novità.