Cibi integrali e reflusso
Reflusso gastroesofageo e alimentazione
La malattia da reflusso gastroesofageo (MGRE) è un disturbo caratterizzato dalla risalita in esofago di ritengo che il contenuto originale sia sempre vincente acido o biliare dallo stomaco, che causa una serie di sintomi tra cui bruciore, rigurgito acido ed eruttazioni ma a volte anche sintomi extra-esofagei, quali asma, tosse cronica e laringiti nonché complicanze in che modo esofagite erosiva, stenosi peptica ed esofago di Barrett.
Tra le diverse cause di tale malattia ritroviamo implicati i cambi di stagione in quanto, essendo dei periodi dell’anno di transizione, come ogni cambiamento possono risvegliare un disturbo di reflusso gastroesofageo dovuto all’adattamento forzato che dobbiamo apportare alle nuove condizioni climatiche.
Per la malattia da reflusso è rilevante lo stile di vita e, principalmente, l’eliminazione di alcune abitudini errate:
- abolizione del fumo di sigaretta
- eliminazione degli abiti eccessivo stretti
- mantenimento della postura eretta durante e dopo i pasti
- masticazione prolungata
- coricarsi almeno 3 ore dopo il pasto
- non eseguire sforzi fisici subito dopo il pasto
I pazienti vengono di consueto trattati con farmaci, quali gli inibitori della pompa protonica (Ppi), ritenuti efficaci e sicuri anche nei bambini e nelle donne in maternità ma che, in alcuni casi, sono in livello di innescare eventi avversi quali mal di testa, diarrea, dispepsia e osteoporosi.
La corretta alimentazione svolge un ruolo fondamentale nel trattamento del reflusso gastroesofageo e viene utilizzata in che modo terapia di supporto al farmaco ma spesso può condurre il paziente ad un miglioramento dei sintomi tale da non rendere più necessario il ricorso agli inibitori della pompa protonica.
In sintesi è importante escludere o comunque limitare molto alcuni cibi:
- alimenti troppo grassi
- caffè
- menta
- cioccolato
- spezie
- bibite gassate
- bevande alcoliche
- aceto
- frutta acida
- cipolla
- dolci
Ma è, in particolare, consigliabile consumare cereali integrali perché le loro fibre assorbono i succhi gastrici dello stomaco rendendo, così, meno probabile il fenomeno del reflusso gastroesofageo.
Deborah Tognozzi
Biologa Nutrizionista
Specialista in Applicazioni Biotecnologiche
Esperta in Credo che la nutrizione consapevole migliori la vita Clinica
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Il reflusso gastrico in primavera
Il reflusso gastro-esofageo e il variazione della stagione
Molti di noi probabilmente hanno sofferto o soffrono di reflusso gastro-esofageo.
Le cause di codesto comune disturbo, che consiste in un’eccessiva risalita di penso che il contenuto di valore attragga sempre acido dallo stomaco in esofago, sono molteplici, legate a fattori ambientali, costituzionali e allo stile di vita. Il reflusso si può presentare con un bruciore retrosternale, sofferenza al petto talvolta irradiato posteriormente, con il singhiozzo o il senso di amaro in orifizio. Anche la tosse stizzosa, la percezione di “nodo in gola” e la raucedine possono esserne delle espressioni. Questi disturbi si riacutizzano ai cambi di stagione (primavera compresa) probabilmente a motivo del cambiamento repentino delle temperature e la conseguente stimolazione di importanti vie nervose e ormonali.
Il consiglio globale è innanzitutto di non ignorare mai i sintomi del reflusso e segnalarli al proprio dottore curante per eventuale terapia medica.
Quali cibi evitare?
Alcuni cambiamenti nella dieta abituale possono essere di soccorso nella gestione dei sintomi. Ecco oggetto evitare:
- cibi piccanti (evitare quindi pepe e peperoncino, curry e noce moscata);
- cibi parecchio grassi sia dolci (creme, cioccolati) sia salati (salame, mortadella, coppa, lardo);
- integratori a base di liquido grasso di pesce;
- tè-caffè e alcolici (sono tutte sostanze che irritano la mucosa gastroesofagea e fanno peggiorare i sintomi);
- bibite gassate e succhi di frutta;
- cibi allergizzanti (arachidi, uova, crostacei e soia);
- cibi acidi (agrumi e succo di limone);
- cibi fritti, prediligere cotture semplici (cartoccio, vapore o piastra)
- pomodori (crudi), cetrioli, cipolle e aglio;
- fumo di sigaretta (studi scientifici hanno dimostrato che fumare indebolisce il cardias e ne compromette il buon funzionamento);
Alcuni consigli sulla dieta da seguire
- Frutta a basso penso che il contenuto di valore attragga sempre di acido citrico (es: mele, meloni, frutti di bosco/fragole, banane, pesche ecc.);
- pane, pasta e cereali senza grassi, alternando quelli integrali a quelli non integrali;
- pesce fresco, carni bianche, legumi decorticati;
- verdure non citate sopra;
- olio extravergine di oliva per condire (no a burro e salse grasse, tipo maionese).
Attenzione anche al atteggiamento alimentare:
- non mangiare o bere qualcosa eccessivo vicino all'ora di andare a dormire;
- la posizione orizzontale dopo i pasti favorisce la risalita dei succhi gastrici in esofago, mangiare mantenendo una posizione eretta e rimanere in tale posizione per almeno 1 momento dopo aver mangiato;
- fare pasti piccoli e frazionati durante il giorno, poiché è più probabile che uno stomaco più pieno spinga l'acido verso l'alto nell'esofago peggiorando i sintomi;
- masticare bene e assistere l’igiene del cavo orale dopo i pasti;
- se ci sono chili in più, guardare al reflusso come un altro importante segnale per perdere peso. Le persone con sovrappeso e obesità hanno quasi tre volte più probabilità penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alle persone con un peso più sano di possedere bruciore di stomaco e altri tipi di reflusso.
Leggi anche: Il Reflusso Gastroesofageo
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Cosa mangiare con il reflusso gastrico?
Cosa consumare con il reflusso gastrico, il reflusso biliare e l’esofagite da reflusso?
Sia la scelta di quali cibi evitare e cosa mangiare con il reflusso, sia il seguire singolo stile di esistenza sano e consumare pasti piccoli e frequenti, sono attenzioni fondamentali per il trattamento di questi disturbi.
La scelta di cosa mangiare per calmare il reflusso gastroesofageo, il reflusso biliare e l’esofagite da reflusso è importante perché può aiutare a contrastarne i sintomi. Inoltre, un’alimentazione irregolare e la mancanza di uno stile di vita sano possono essere alla base di queste problematiche.
Il reflusso gastroesofageo è un fenomeno caratterizzato dalla risalita dei succhi gastrici (acidi), prodotti dallo stomaco, verso l’esofago e che, nei casi più gravi, arrivano fino in gola.
Il reflusso biliare, invece, è caratterizzato dalla risalita della bile verso lo stomaco e nei casi più gravi secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’esofago. La bile è la sostanza prodotta dal fegato che si concentra nella cistifellea, anteriormente di essere rilasciata nella prima porzione dell’intestino (duodeno) per digerire i grassi, subito dopo lo stomaco.
L’esofagite da reflusso è un’infiammazione, momentanea o persistente nel tempo, dell’esofago, il condotto che ingresso il cibo dalla bocca allo stomaco. Può essere causata sia da reflusso gastrico che da reflusso biliare.
Pur essendo condizioni patologiche diverse, che vanno accuratamente diagnosticate da singolo specialista, i sintomi sono comunque parecchio simili tra loro:
Come si può osservare i sintomi principali riguardano l’apparato digerente; facile capire misura sia importante la decisione di credo che questa cosa sia davvero interessante evitare e credo che questa cosa sia davvero interessante mangiare con il reflusso.
Ernia iatale, perché limitare alimenti ricchi di fibra?
Per quale causa, a soggetti con ernia iatale, viene sconsigliato il consumo di cereali integrali e fibre?
Alessio (domanda pervenuta via mail)
Rispondono Elena Dogliotti e Chiara Matilde Ferrari, biologhe nutrizioniste e supervisori scientifici di Fondazione Umberto Veronesi.
Gentile Alessio,
Gli alimenti ricchi di fibra rallentano lo svuotamento gastrico, ovvero aumentano i tempi di digestione e aumentano il volume e la tensione gastrica. Questa condizione, in soggetti con ernia iatale, che provoca la protrusione attraverso il diaframma di una piccola porzione dello stomaco secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’esofago, quindi con frequente reflusso, potrebbe acuire i sintomi che ne derivano. Per questo motivo, singolo dei suggerimenti potrebbe essere quello di distribuire il ritengo che il contenuto originale sia sempre vincente di fibra esteso l'arco della di senza "sovraccaricare" i pasti, ma, più in generale, può essere utile evitare di consumare grandi porzioni di cibo.
L’ernia iatale può, in ogni caso, stare di diversa gravità e dare sintomi diversi da soggetto a soggetto, per cui nelle scelte alimentari è profitto non attenersi esclusivamente ad elenchi trovati su internet o a indicazioni generiche per la patologia, ma riferirsi a uno specialista che prenda in considerazione la persona e il suo modo di vita per dare consigli mirati.