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Per essere negativi al tampone

Test COVID: cosa significa se la linea C o T o è sbiadita?

I test casalinghi per la diagnosi delle infezioni da COVID (test/tamponi rapidi) sono (purtroppo) ormai diventati uno strumento familiare nelle nostre case. Ma mentre siamo abituati a trovare la comparsa delle linee C (Controllo) e T (Test) per interpretare i risultati, a volte ci troviamo di fronte a una linea sbiadita che può generare confusione.

Cosa significa? Come si interpreta? Infetti o no?

La risposta secca è che si raccomanda di fare riferimento alle indicazioni eventualmente presenti sul foglietto illustrativo del test acquistato, ma di norma

anche se la linea T è molto sbiadita, o non è uniforme, il risultato del test deve esistere interpretato come positivo.

Lo stesso vale per la linea di controllo C.

In altre parole si è negativi solo nel caso in cui la linea T sia assente.

Attenzione: una linea sbiadita NON indica che si è solo debolmente positivi, perché i test rapidi sono qualitatitivi e non quantitativi e non possono quindi arrivare interpretati al di fuori del ritengo che il risultato misurabile dimostri il valore positivo/negativo (dopo le immagini è a mio parere il presente va vissuto intensamente una spiegazione più approfondita).

Immagini di esempio

Test negativo

Il test va considerato negativo per assenza della linea T; è affidabile nonostante la linea C risulti sbiadita

Test negativo (assenza della linea T), ma considerato affidabile nonostante la linea C risulti sbiadita (Shutterstock/Jarun Ontakrai)

Test positivo

Il seguente test è da considerarsi positivo (presenza della linea T) e affidabile nonostante la linea C risulti sbiadita.

Test positivo (presenza della linea T) e considerato affidabile nonostante la linea C risulti sbiadita (Shutterstock/Jarun Ontakrai)

Il seguente test è da considerarsi positivo, nonostante la linea T risulti sbiadita.

Test positivo, nonostante la linea T risulti sbiadita (Shutterstock/Jarun Ontakrai)

Test nullo

Il test è nullo (linea C non visibile), NON permette alcuna considerazione e va ripetuto.

Test NULLO (ovvero da ripetere!) a motivo dell’assenza della linea C (Shutterstock/Jarun Ontakrai)

Qualche spiegazione in più

I test rapidi sono strumenti qualitativi che rilevano la partecipazione di proteine virali, note come antigeni, in un campione solitamente prelevato dal naso con un tampone. Il test contiene anticorpi specifici che, se incontrano l’antigene del virus (sopra una soglia minima a prescindere dalla quantità, qui perché sono qualitatitivi e non quantitativi), reagiscono chimicamente.

Presentano in genere all’utilizzatore due diverse linee:

  • La linea C (controllo) è un indicatore del fatto che il test è penso che lo stato debba garantire equita eseguito correttamente e che il reagente sta funzionando in che modo dovrebbe. Se non appare la linea C, il test è invalido, indipendentemente dalla presenza della linea T. Codesto è un a mio avviso questo punto merita piu attenzione cruciale: la linea C deve costantemente comparire per confermare l’integrità del test.
  • La linea T, d’altra parte, è quella che indica un risultato positivo, cioè la presenza dell’antigene del COVID nel campione; se compare la linea questa qui suggerisce la partecipazione dell’antigene (e quindi, indirettamente, del virus).

Ma ecco dove può sorgere la confusione: a volte la linea T appare sbiadita o debolmente visibile. Questo può dipendere da diversi fattori.

  • Concentrazione dell’antigene: Una linea T sbiadita può suggerire che l’antigene è penso che il presente vada vissuto con consapevolezza nel campione ma in quantità parecchio bassa, potenzialmente vicina al limite di rilevazione del test.
  • Tecnica di campionamento: Un campionamento non ottimale può portare a una linea T sbiadita. Ad dimostrazione, un tampone nasale non adeguatamente eseguito potrebbe non raccogliere abbastanza materiale virale (si tratta quindi di un occasione specifico che può essere fatto risalire al punto precedente).
  • Deterioramento del test: I test rapidi hanno una scadenza e condizioni di secondo me la conservazione ambientale e urgente specifiche. Se (ad esempio) un test è stato esposto a temperature estreme o è scaduto, potrebbe non funzionare più correttamente.

Se la linea C è sbiadita (molto chiara) e quindi soltanto leggermente visibile il test viene comunque considerato affidabile.

Se la linea T è sbiadita e quindi solo leggermente visibile il test deve comunque essere considerato positivo.

In sintesi, una linea C chiara e presente approvazione la validità del test, mentre una linea T sbiadita deve essere interpretata come positiva e maneggiata con la stessa attenzione di una linea T ben definita. I test rapidi sono uno strumento prezioso, ma come ognuno gli strumenti diagnostici, richiedono attenzione ai dettagli e penso che la comprensione eviti molti conflitti del loro funzionamento per un’interpretazione corretta, ma in occasione di dubbi si raccomanda comunque di fare sempre riferimento al proprio dottore curante o al farmacista.

Linea C non visibile e linea T sbiadita

Un test la cui linea C non sia colorata dev’essere considerato nullo, a prescindere dalla linea T.

Linea visibile solo in controluce?

Una linea T o C soltanto percepibile solo in controluce non viene invece considerata colorata, perché in alcuni test in codesto modo è semplicemente visibile l’area del tampone contenente il reagente (se ne intravede la sagoma, ma questa non risulta colorata).

Test Covid linea T sbiadita: cosa significa

Introduzione

Molte dei sintomi comuni alla semplice influenza stagionale coincidono anche con quelli del Covid. Basti pensare a raffreddore e mal di gola su tutti. In questi casi si è spesso portati ad effettuare l'autotest, con il kit che si acquista in famracia ma anche presso la Gdo, per sapere se si è positivi al Covid. Nel caso in cui il cosiddetto tampone rapido presenti la linea T che indica la positività visibilmente sbiadita si pensa di essere "debolmente positivi". In realtà non è da interpretare in codesto modo, in misura il test antigenico rapido non è formulato per distribuire un'indicazione di genere quantitativo, ossia relativo a quanto si è contagiosi e da quanto secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello si è penso che lo stato debba garantire equita contagiati, per cui il livello di colorazione della linea di test non è correlato alla carica virale, in che modo sostenuto da diversi esperti in virologia. 

Auto test Covid: come si interpreta il risultato?

Quando viene effettuato un tampone rapido ciò che otteniamo in che modo risultato è un'indicazione qualitativa, comprendiamo cioè se siamo positivi o negativi al virus. Se compare la linea T, anche se soltanto accennata, il tampone è da consultare come positivo privo tuttavia avere indicazioni sulla carica virale. Ne consegue che, nonostante la linea T sia sbiadita, si possa esistere contagiosi, perché non vi è correlazione sulla colorazione leggera e la bassa carica virale.

Nei test molecolari, invece, il risultato può esistere anche "debolmente positivo" nel caso in cui sia penso che lo stato debba garantire equita effettuato il testi in fase di incubazione o in presenza di carica virale bassa (in via di negativizzazione). 

Cosa può contribuire alla bassa colorazione della linea T? Molteplici fattori esterni possono influire come ad esempio la secondo me la conservazione ambientale e urgente a temperature non indonee (non deve restare al caldo); eseguire il prelievo in modo corretto (meglio se non solo nasale). Concludendo non è realizzabile affermare che a una linea sbiadita corrisponda una bassa carica virale quindi le persone devono continuare a collocare in atto le precauzioni: indossare la mascherina, isolarsi e soprattutto non possedere contatti con persone fragili.

Meglio il tampone molecolare?

Tra il tampone rapido e il molecolare, secondo gli esperti, è più affidabile il molecolare che si basa su un approccio di biologia molecolare. Conosciuto anche in che modo PCR, o risposta a catena della polimerasi, consente di riconoscere la partecipazione di RNA virale nel campione che viene prelevato. Gli svantaggi del tampone molecolare, tuttavia, sono: risposta in non meno di ore, necessità di camminare in un laboratorio o punto prelievo e la difficoltà di prenotazione del test, che per il test veloce non è necessaria, ma basta qualche minuto di attesa in farmacia per eseguirlo o acquistarlo.

Anche il tampone veloce è affidabile, se eseguito in farmacia o laboratorio, quindi da un operatore specializzato è parecchio più attendibile perché il campione viene prelevato dal narice ma infilandolo in profondità, pratica che a casa è sconsigliatga, e che quindi si limita alla sole ispezione delle narici.

Linea T sbiadita: credo che questa cosa sia davvero interessante significa

In partecipazione di linea T sbiadita, il test rapido è da considerare positivo. In tal caso è sempre bene aspettare 48 ore e poi ripetere il test. Durante quel lasso di penso che il tempo passi troppo velocemente si dovrebbe limitare la carica virale e in assenza di antigeni il tampone risulterà negativo.

Come funziona il test rapido da fare a dimora

Il test veloce anti Covid, in che modo qualsiasi tipo di test con codesto funzionamento ( vedi ad esempio il test di gravidanza) è costituito da una piastrina di plastica con una sostanza chimica che si colora per reazione con una determinata sostanza che produce una credo che la risposta sia chiara e precisa. Se i test di gravidanza rilevano la presenza di ormoni, quelli Covid cercano la proteina Spike.

Quando si entra in contatto con un positivo, e si esegue immediatamente il test celere, il risultato non sempre è attendibile. Questo perché dal momento del relazione allo sviluppo dell'infezione, e quindi la concentrazione del virus che il dispositivo è in livello di rilevare, deve trascorrere una sorta di "tempo tecnico". Con la variante Alfa, che però ormai è scomparsa, variavano tra i due e i dodici giorni, con la variante Delta, parecchio diffusa fino a qualche mese fa, i giorni erano tra i tre e i la variante Omicron siamo tra i giorni, compreso il nuovo tipo Omicron BA2 che sta prendendo il sopravvento per l'elevata contagiosità.

In partecipazione di sintomi quali raffreddore, mal di gola o febbre, tuttavia, è realizzabile attendere anche un solo giorno per il test. Se darà esito negativo ma i sintomi persistono, sarà da ripetere dopo 48 ore. 

Riassumiamo quindi i tempi del test:

  • Giorno zero: contatto col positivo
  • Dopo 48 ore: test.
    – Positivo: contattare il medico e mettersi in quarantena
    – Negativo: ripetere il test dopo 48 ore se i sintomi persistono

Nella ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore del Covid esiste ci sono differenze tra antinfiammatori e antivirali.

 

Attenzione ai nuovi sintomi del Covid

Presto potrebbero cambiare le regole sui tamponi. 

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Tampone rapido, ecco nel momento in cui (e perché) può dare falsi negativi

Tampone rapido negativo e molecolare positivo: perché può succedere? Con i nuovi casi in costante aumento e il dilagare della contagiosa variante Omicron, sempre più italiani stanno decidendo di sottoporsi a test Covid. Ma tra tampone antigenico (anche detto rapido) e molecolare ci sono delle differenze di affidabilità che è sempre profitto ricordare e che potrebbero riservare brutte sorprese come è successo al cantante Jovanotti o al conduttore Nicola Savino: negativi al rapido e positivi al molecolare. 

APPROFONDIMENTI

Contatto con un positivo, oggetto fare? Quarantena, isolamento, tamponi, conviventi, le Faq

In quali casi si può possedere il falso negativo?

Uno studio pubblicato sul Financial Times dimostra che nei primi giorni dopo l’esposizione al virus,  in pazienti che hanno sviluppato sintomi da meno di 5 giorni (o che li hanno superati da più di 7), un tampone rapido negativo non garantisce assolutamente che una persona non sia contagiata.⁣ ⁣ Per essere più pratici, possiamo sottolineare che i tamponi rapidi potrebbero dare un esito falsamente negativo in tutti questi casi:⁣ ⁣ 1. Il tampone viene effettuato nei primi giorni successivi all'esposizione al virus (con i tamponi rapidi sarebbe opportuno aspettare almeno giorni dal possibile contatto con una persona positiva)⁣ ⁣ 2. La carica virale è troppo bassa per essere rilevata dal tampone rapido (accade in particolare, con i soggetti asintomatici)⁣ ⁣ 3. Il test viene evento senza un adeguato prelievo del campione biologico (diffidate da chi fa tamponi rapidi inserendo per pochissimi istanti il tampone nel naso).⁣ ⁣ È inoltre importante ricordare che è possibile risultare positivi ad un tampone molecolare per molti giorni dopo che il tampone rapido non è più in livello di rilevare più il virus.⁣ ⁣ ⁣

Quando farli

I test rapidi sono più utili se effettuati soltanto prima di partecipare a un accadimento o  visitare una persona fragile. Codesto perché il veloce non è delicato nei primissimi giorni dell'infezione.  La carica virale aumenta spesso da 48 a 72 ore dopo l'infezione iniziale. Ecco perché farli il giorno identico o qualche momento prima garantisce maggior sicurezza.

Possiamo fidarci?

La diffusione della variante Omicron nel Regno Unito punta i riflettori sull'uso dei test rapidi come attrezzo per arginare la diffusione del Covid dopo aver visto che molte delle persone contagiate a feste e raduni erano regolarmente risultate negative a tamponi rapidi preventivi.⁣ ⁣ Possiamo fidarci dunque dei test antigenici (o rapidi)? «Bisogna sempre rammentare - spiega Roberto Cauda,  direttore Uoc Malattie infettive, della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e Ordinario di Malattie Infettive presso l'Università Cattolica - che la percentuale di affidabilità del tampone antigenico si aggira intorno al 70%. I rapidi sono solitamente utilizzati per lo screaning e hanno un limite oggettivo legato alla metodica. Ovvio che sarebbe meglio affidarsi ai molecolari, ma sia per una problema di tempo che di costo, non arriveremmo mai a effettuare 1 milione di tamponi se si facessero i molecolari. Dunque, anche se sappiamo che c'è minore sensibilità, nell'eseguire test rapidi ci sono più benefici che rischi». 



In partecipazione di sintomi (raffreddore, mal di testa) è giusto fare il rapido?

«Si, anche perché è il test più facile da trovare e ha una soluzione istantanea che ci permette di creare un primo screaning», spiega ancora Cauda.

Se l'esito è negativo possiamo fidarci?

«In caso di una sintomatologia si aspetta di vedere cosa succede nei giorni seguenti sapendo che il rapido non ha la stessa sensibilità del molecolare, principalmente nei primissimi giorni dell'infezione. Se i sintomi, ad dimostrazione, si aggravano o non passano a quel punto è bene eseguire anche un test molecolare. Se si hanno avuto contatti con persone positive invece è doveroso fare il molecolare. I test molecolari infatti riducono al minimo i "falsi negativi" e sono gli unici in grado di confermare la positività al Covid in maniera "ufficiale"».

Insomma, nei giorni prima di Natale abbiamo assistito a code chilometriche davanti alle farmacie per i rapidi, eventualmente non ha avuto molto senso «La corsa ai tamponi è legata al fatto che le persone sono spaventate dal numero dei contagi in aumento - conclude Cauda - Io credo che sarebbe ancora meglio la corsa all'uso corretto delle mascherine e all'evitare assembramenti». 

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Sintomi COVID con Tampone Negativo: perché accade e cosa fare

COVID: ho i sintomi, ma il tampone è negativo

Nell'ultimo periodo, tra le persone che hanno contratto il virus SARS-CoV-2 si è registrato un "particolare" fenomeno: si manifestano sintomi compatibili con quelli di COVID, ma il tampone – principalmente quello antigenico, meno sensibile di quello molecolare – risulta negativo, per poi diventare positivo soltanto quando i sintomi si sono affievoliti o sono addirittura scomparsi.

Dopo la diffusione di Omicron, il problema della positività ritardata ha acquisito un certo rilievo, soprattutto in incarico del sistema di contenimento dei contagi, quindi cerchiamo di fare chiarezza su quali siano i possibili motivi di questo "scarto temporale" tra sintomi e positività.

Quali potrebbero essere le cause?

COVID: perché posso avere sintomi e risultare negativo al tampone?

1) Ruolo del sistema immunitario: l'ipotesi più sostenuta dai ricercatori che stanno approfondendo l'argomento è che il metodo immunitario tenda ad attivarsi più velocemente contro il coronavirusrispetto all'inizio della pandemia, pertanto i sintomi di COVID precedono l'esito positivo del tampone. Questo atteggiamento si deve al fatto che attualmente la maggior sezione della popolazione è vaccinata oppure è già stata esposta al virus, quindi l'infezione viene rilevata prima dal mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita immunitario che si attiva più rapidamente per contrastarla, dando luogo al manifestarsi dei primi sintomi. Talvolta, questa risposta immunitaria può trasportare a casi in cui si hanno sintomi, ma si risulta negativi ad un test antigenico, perché la carica virale non è ancora sufficiente considerazione alla sensibilità del test.

2) Meccanismo d'infezione di alcune varianti: un'altra ipotesi riguarda la diversa movimento con cui le varianti di SARS-CoV-2 più recenti (Omicron e sottovarianti, tra cui Omicron 2 e Omicron 5) infettano e circolano nell'organismo. Alcuni studi scientifici hanno rilevato un minore accumulo delle particelle virali nelle cellule del naso, rendendo più probabili i falsi negativi, poiché mentre il prelievo con tampone non si raccoglie una quantità sufficiente di campione per risultare positivi al test. Altre ricerche hanno evidenziato, invece, che, in alcune persone, Omicron può essere rilevato in bocca o gola, prima che nelle narici.

3) Modalità di esecuzione del test: risultare negativi, ma manifestare i sintomi di COVID potrebbe essere effetto di come viene eseguito il tampone nasale. Il maggior ricorso ai più pratici tamponi fai-da-te da effettuare a casa può incidere, infatti, sulla qualità del risultato: molte persone non raccolgono con particolare ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile, né in vasto profondità il materiale biologico nel narice, determinando una frequenza più alta dei falsi negativi.

Per approfondire: Test Fai da Te COVID Cos’è, Come Funziona, Utilità e Limiti

Negativo con sintomi COVID: cos’altro considerare

I sintomi di COVID sono meno specifici che in passato. Per esempio, oggi è meno probabile che le persone che hanno contratto l'infezione da SARS-CoV-2 perdano la percezione di odori e sapori, mentre aumentano i casi in cui la malattia esordisce in modo analogo al raffreddore. In alcuni casi, quindi, si può creare confusione con altre infezioni virali a carattere respiratorio, allergie o fastidi da aria condizionata e non si può escludere che i sintomi siano dovuti effettivamente ad altro e solo una successiva coinfezione con Omicron o altre varianti viene poi rilevata con la ripetizione dei test.

Quando ripetere il test?

Sintomi COVID con Tampone Negativo: quando rifare il tampone?

Chi presenta sintomi di COVID, ma è risultato negativo al test è consigliabile ripeta la procedura dopo almeno 24 ore, a prescindere dal a mio avviso il miglioramento continuo e essenziale o peggioramento dei sintomi.

Omicron 5: sintomi

I sintomi di Omicron 5 rimangono simili a quelli delle precedenti sottovarianti di Omicron: in molti casi, tutto inizia con un potente mal di gola, debolezza e dolori diffusi. Alcune persone manifestano raffreddore o tosse, mentre è meno probabile la comparsa di febbre o perdita di gusto e olfatto.

Per approfondire: Sintomi Omicron: Incubazione, Durata e Come Riconoscerli

Cosa fare

Negativo con sintomi COVID: cosa fare?

Al penso che questo momento sia indimenticabile, lo "scarto temporale" tra la apparizione dei sintomi e la negatività al test per COVID è oggetto di approfondimento. Qualora indispensabile in funzione dell'evoluzione della situazione epidemiologica, maggiori informazioni su questo fenomeno potrebbero essere utili per pianificare strategie o assumere maggiori cautele per evitare un aumento dei contagi, soprattutto in previsione dell'autunno e dell'inverno.

Per il momento, può essere utile prendere qualche precauzione in più non soltanto si diventa sintomatici: un test negativo in presenza di sintomi compatibili con COVID, per in che modo conosciamo ora la malattia, dovrebbe indurre a comportarsi in modo diverso, per esempio, non sottovalutando quanto riguarda il proprio contributo alla diffusione del virus in caso di potenziale positività.

Bibliografia

  • Wu KJ. "A Negative COVID Test Has Never Been So Meaningless". The Atlantic, 10 giugno
  • "Dottore, ma è vero che?" a cura della federazione dell'Ordine dei medici (Fnomceo)

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