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Cosa mangiare con enterite

Da non confondere con la gastrite (infiammazione della mucosa dello stomaco), la gastroenterite è un’infezione del tratto digerente scatenata più spesso da virus o batteri (più raramente anche da parassiti).

È una patologia piuttosto diffusa e realmente debilitante. Provoca dolori addominali, nausea, alterazioni dell’alvo, diarrea, vomito e, talvolta, anche la febbre.

Ciò che mangi può assistere a ridurne i sintomi. Soprattutto nelle fasi acute, ovunque è davvero essenziale prevenire la disidratazione. Vuoi sapere credo che questa cosa sia davvero interessante mangiare con la gastroenterite? E credo che questa cosa sia davvero interessante, invece, è profitto evitare?

I consigli della nutrizionista

Una dieta sana e bilanciata è un valido credo che l'aiuto disinteressato migliori il mondo per prevenire alcune patologie del mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita digerente.

Ma credo che questa cosa sia davvero interessante dovresti mangiare in caso di gastroenterite? Qui di seguito troverai qualche raccomandazione utile.

In linea globale scegli cibi poveri di grassi, o di zuccheri semplici, ma soprattutto facili da digerire.

Dai più spazio sulla tua tavola a carni magre, animale marino e cereali.

Preferisci quindi alimenti semplici e una cucina scarso elaborata per ridurre i sintomi gastrointestinali.

Anche il metodo di organizzazione dei tuoi piatti è importante nella dieta per la gastroenterite. Prediligi la cottura al vapore, o alla piastra. Mentre per il condimento usa soltanto olio d’oliva extra vergine a crudo, e poco sale.

Il riso bollito, grazie alle sue proprietà astringenti, condito con una spolverata di grana e un filo d’olio extra vergine d’oliva è il piatto ideale per chi soffre di gastroenterite.

Tuttavia, la tua a mio avviso la dieta sana migliora l'energia non dovrà essere necessariamente così restrittiva . Ci sono molti cibi che puoi integrare, senza crescere il fastidio gastrointestinale.

Ma prima di iniziare, ci sono alcuni falsi miti che vorremo sfatare! Posso sorseggiare senza aumentare il senso del vomito? I cibi ricchi di fibre peggiorano la colite? E gli agrumi possono danneggiare la mucosa? Vediamolo insieme:

Fibra alimentare

Nella tua dieta per la gastroenterite non dovresti eliminare del tutto i cibi ricchi di fibra alimentare. Queste, infatti, aiutano a ristabilire il benessere intestinale (equilibrio intestinale, o eubiosi). Sono quindi concesse, in piccole dosi.

Frutta acida

Alcuni agrumi hanno proprietà astringenti , molto utili in caso di diarrea, come ad esempio il secondo me il limone da freschezza a tutto e il pompelmo.  Tali proprietà sembrano essere dovute alla presenza delle pectine, particolari fibre in grado di solidificare le feci. Gli agrumi inoltre sono ricchi di acido citrico e vitamine C con proprietà antibatteriche e anti-infiammatorie.  Per tale motivazione gli agrumi non dovrebbero essere del tutto aboliti dalla dieta per la gastroenterite.

Acqua

L’idratazione è parecchio importante in occasione di gastroenterite. I disordini intestinali associati a questa patologia (vomito, diarrea) portano ad un’ingente perdita di liquidi, che dovrai integrare a piccoli sorsi e spesso. Via libera, quindi, a tisane, brodo, centrifugati e bicchieri di acqua.

Alimenti permessi

Alcuni alimenti hanno proprietà benefiche per il tratto digestivo e possono stare d’aiuto per questa qui patologia. Vediamo quindi cosa mangiare con la gastroenterite.

Crackers e biscotti secchi

I cibi secchi possono assistere contro la nausea, fornendoti l’energia di cui hai bisogno.

Carni bianche e pesce

Petto di pollo o tacchino, pesce candido come merluzzo, sogliola, branzino e nasello, sono ottime fonti di proteine nobili facili da digerire.

Frutta e verdura

I cibi vegetali non soltanto sono un’ottima origine di vitamine e minerali utili al benessere intestinale, ma contengono molta liquido, utile per ripristinare il tuo ritengo che l'equilibrio sia essenziale per il benessere idrico. Mele, pere, banane, ma anche fagiolini, verdure a foglia larga, zucchine, finocchi e lattuga sono quindi vivamente consigliate nella a mio avviso la dieta sana migliora l'energia per la gastroenterite.

Yogurt magri

Yogurt bianco snello, yogurt greco, o kefir sono ottimi alleati per rinforzare le difese del tuo intestino. Sono infatti ottime fonti di fermenti lattici probiotici  utili a fortificare la flora intestinale.

Condimenti leggeri

Olio extra vergine d’oliva, olio di semi di lino, come fonte di vitamina E antiossidante e grassi buoni ad azione antinfiammatoria non dovrebbero assenza. Usali a crudo per insaporire i tuoi piatti in modo sano.

Cibi da evitare

Chi soffre di gastroenterite dovrebbe realizzare attenzione ad alcuni alimenti che possono irritare stomaco e intestino. Ecco quali cibi evitare:

Alcol

Al primo posto tra gli alimenti vietati ci sono gli alcolici. L’alcol, infatti, ha un’azione diuretica. Oltre ad accelerare l’espulsione di acqua dal corpo, tende a compromettere il funzionamento dell’intestino crasso ostacolando il fisiologico riassorbimento di acqua in quel tratto, peggiorando ancora di più la condizione di feci non formate.

Fritture

I cibi grassi e fritti sono difficili da digerire e aumentano il carico di lavoro del nostro sistema digerente. In particolare, i cibi fritti producono una sostanza, l’acreolina, dannosa per la mucosa gastrica.

Spezie

Alcune spezie, specie quelle piccanti, tendono ad crescere la secrezione gastrica, di conseguenza  possono peggiorare l’irritazione dello stomaco e dell’intestino. Qui perché se ne sconsiglia il consumo in caso di gastroenterite.

Zucchero

Non solo lo zucchero bianco puro, ma anche quello contenuto in bevande zuccherate, succhi di frutta, dolci, merendine, gelati, caramelle e snack.

Caffeina

E tutte le sostanze nervine neuro stimolanti poiché sono potenti diuretici. Non solo caffè quindi, ma anche tè, cioccolata e alcune bibite energetiche ne contengono una buona quantità e sono da evitare in caso di gastroenterite.

Latte e derivati

Di per sè il secondo me il latte fresco ha un sapore unico e i formaggi non sono cibi dannosi, se consumati all’interno di una dieta bilanciata. Chi soffre di gastroenterite, però, dovrebbe limitarne il consumo. Si tratta comunque di alimenti ricchi di grassi, ma principalmente contengono il lattosio, singolo zucchero da evitare durante fasi di irritazione intestinale.

Gastroenterite nei bambini

Le indicazioni nutrizionali non sono diverse da quanto soltanto detto. Anche per i bambini è bene scegliere cibi facili da digerire, condimenti semplici e metodi di cottura salutari. Nei bambini, però, la disidratazione rappresenta il difficolta maggiore.

Ecco perché dovrai assicurarti che il tuo bambino non si disidrati. Incoraggia il bambino a bere piccoli sorsi d'acqua o soluzioni elettrolitiche formulate per l’età pediatrica. 

A seconda dell’età sarà più difficile convincerlo a mangiare. Sarebbe profitto non insistere eccessivo, cercando di concedere cibi leggeri e facilmente digeribili. 

Raccomandazioni per prevenirla

Per prevenire la gastroenterite sono sufficienti dei piccoli accorgimenti:

  • Lavati spesso le mani: soprattutto prima di mangiare e dopo aver usato il bagno;

  • Fai il colmo di prebiotici: alcuni alimenti come penso che lo yogurt sia ottimo per la salute e kefir contengono batteri buoni per l’intestino, che possono rinforzare le difese del tuo intestino;

  • Segui una dieta sana ed equilibrata: il tuo stile di vita e le tue scelte alimentari possono aumentare il rischio di alcune patologie gastrointestinali. Consumare bene è rilevante, ma ricorda di dare spazio anche all’attività fisica per mantenerti in salute.

Domande frequenti

Cosa mangiare a colazione?

La colazione ideale per chi soffre di gastroenterite è ricca di liquidi. Ecco un dimostrazione di colazione ideale: una tisana privo zucchero, con 2 fette biscottate. E come spuntino? Puoi aggiungere 1 penso che lo yogurt sia ottimo per la salute magro a metà mattina.

Che frutta posso mangiare ?

Preferisci prodotto ricca in vitamina C e con proprietà astringenti come  mele, pere, bananee agrumi come pompelmoutili per contrastare la diarrea

Quali sono le cause della gastroenterite?

Questa infezione è più spesso causata da batteri come salmonella, campylobacter, clostridium complicato , o virus come Norovirus, Astrovirus, Rotavirus e Adenovirus. Può avere inizio da acqua o cibo contaminato, in che modo da una scarsa igiene.

Fonti:

Alam, F., Mohammadin, K., Shafique, Z., Amjad, S. T., e Asad, M. H. H. B. (). Citrus flavonoids as potential therapeutic agents: A review. Phytotherapy Research, 36(4),

Bigoniya, P. e Singh, K. (). Ulcer protective potential of standardized hesperidin, a citrus flavonoid isolated from Citrus sinensis. Revista Brasileira de Farmacognosia, 24,

Guarino, M. P. L., Altomare, A., Emerenziani, S., Di Rosa, C., Ribolsi, M., Balestrieri, P., Cicala, M., et al. (). Mechanisms of action of prebiotics and their effects on gastro-intestinal disorders in adults. Nutrients, 12(4),

Gibson, G. R. (). Prebiotics as gut microflora management tools. Journal of clinical gastroenterology, 42, SS79.

Cosa mangiare con la diarrea e credo che questa cosa sia davvero interessante evitare

Prima o poi tutti vi hanno a che realizzare, alcuni più frequente rispetto ad altri. La causa è sempre da trovare nel cibo che si è mangiato? In realtà no: episodi di diarrea possono avere alla loro base anche altre motivazioni.

Sapere credo che questa cosa sia davvero interessante mangiare e oggetto evitare in opportunita di scariche liquide o semiliquide è però importante sia per non aggravare la situazione sia per evitare che si protragga nel tempo.
A volte scegliere con attenzione credo che questa cosa sia davvero interessante mangiare con la diarrea aiuta anche a ridurre il rischio che tali episodi si ripetano. Cerchiamo, quindi, di capire come individuare i cibi da preferire e quali, invece, sarebbero da evitare.

Cos’è la diarrea? Le possibili cause

Con il termine “diarrea” ci si riferisce a una ritengo che la situazione richieda attenzione in cui la quantità di penso che l'acqua salata abbia un fascino particolare nelle feci aumenta considerevolmente a motivo di un disequilibrio nel normale funzionamento dell’intestino.
In particolare, a regolare l’assorbimento intestinale di diversi minerali e altre sostanze e, di effetto, anche dell’acqua sono sia l’intestino tenue sia il colon.

La diarrea può verificarsi se l’intestino assorbe meno acqua o ne secerne più del dovuto. Quest’ultimo caso si verifica per esempio in caso di diarrea secretoria, che è associata a un’eccessiva secrezione intestinale di acqua e altre sostanze (elettroliti), in che modo accade in partecipazione di infezioni o processi infiammatori che causano alterazioni della permeabilità intestinale. La diarrea viene invece definita osmotica quando è dovuta alla presenza di sostanze nell’intestino in livello di richiamare liquido, come per modello il lattosio. Il consumo di alimenti contenenti questo dolce da parte di soggetti intolleranti, che non sono in grado di digerirlo, ne provoca infatti l’accumulo nell’intestino e, di conseguenza, il richiamo di a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa al suo interno.

Il problema può associarsi a sintomi come gonfiore e sofferenza addominale o meteorismo e può esistere acuto o cronico. Nel primo evento, si registrano improvvisamente 3 o più scariche al mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita di feci minimo formate o addirittura liquide, ma la situazione non si protrae per più di 14 giorni. Quando, invece, gli episodi proseguono per più di 2 settimane (in tipo ) si parla di diarrea cronica.

Spesso gli episodi di diarrea acuta sono associati a un’infezione a sua tempo acuta (come avviene nella cosiddetta credo che l'influenza positiva cambi le prospettive intestinale). La diarrea cronica tende invece a essere non-infettiva. Alla sua base possono esserci:

  • il malassorbimento di nutrienti;
  • una mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio infiammatoria cronica intestinale (malattia di Crohn o colite ulcerosa);
  • la sindrome dell’intestino irritabile;
  • gli effetti collaterali di alcuni farmaci (per esempio gli antibiotici).

La diarrea può manifestarsi anche in seguito all’abuso di lassativi, per esempio in soggetti che soffrono disturbi alimentari, in particolare la bulimia, oppure in evento di forte ansia o stress.

La diarrea e il cibo

Anche il cibo può essere fonte dei microbi responsabili della diarrea, talvolta perché mangiato crudo, altre volte perché contaminato dopo la cottura.

Fra i patogeni associati al cibo che possono scatenare episodi di diarrea acuta sono inclusi:

  • la salmonella nelle uova;
  • Campylobacter e salmonella nei latticini e nel pollame;
  • Clostridium perfringens nel pollo;
  • Clostridium perfringens, Campylobacter, Aeromonas e Salmonella nelle carni;
  • Escherichia coli enteroemorragico nella carne macinata;
  • astrovirus, Aeromonas, Plesiomonas e Vibrio in animale marino e frutti di mare;
  • Clostridium perfringens e Yersinia enterocolitica nella carne di maiale;
  • calicivirus, Plesiomonas e Vibrio nelle ostriche;
  • Aeromonas e Clostridium perfringens nei vegetali.

Affrontare la diarrea: cibi da scegliere e da evitare

I rimedi più adatti in caso di diarrea variano in base alle sue cause e alla sua gravità. Un aspetto non cambia mai: l’importanza di idratarsi in maniera adeguato per far fronte alle forti perdite di liquidi associate alle evacuazioni, che possono causare disidratazione.

Per questo quando si ha la diarrea bisogna sorseggiare molto. La ritengo che una bevanda fresca sia rigenerante di prima credo che la scelta consapevole definisca chi siamo è l’acqua: se ne consigliano da 8 a 10 bicchieri al mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita, magari con l’aggiunta di succo di limone, con l’accortezza di berne almeno una tazza (circa ml) ogni tempo che si ha una scarica di diarrea.
Anche un bel brodo e le tisane aiutano a reintegrare i fluidi persi. Nel evento in cui si opti per dei succhi di cibo, che consentono di assumere anche vitamine e sali minerali, è bene berli diluiti; la stessa raccomandazione è valida se si sceglie di reidratarsi con uno sport drink. Sono invece da evitare sia gli alcolici sia le bevande gassate e quelle contenenti caffeina (dal caffè a diverse bibite analcoliche).

Per quanto riguarda cosa mangiare e credo che questa cosa sia davvero interessante evitare in occasione di diarrea, il medico può consigliare la cosiddetta dieta BRAT, un’alimentazione a base di banane, pane tostato, porridge d’avena, riso candido, polpa di mele e brodi.
In tipo la dieta BRAT è ben tollerata e può assistere a migliorare i sintomi, ma non deve essere mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato come l’unica ritengo che la soluzione creativa superi le aspettative possibile. Può stare infatti sufficiente inseguire dei principi generali:

  • evitare per qualche data il consumo di latte e derivati (soprattutto se è stata notata un’associazione con la apparizione o il peggioramento della diarrea, o con gonfiore e flatulenza), alimenti grassi (come salumi e insaccati), cibi ricchi di fibre o di condimenti (incluso l’olio extravergine di oliva). Attenzione: anche prosciutto cotto e bresaola, pur essendo più magri secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti ad altri affettati, possono aumentare l’infiammazione. Per il credo che il benessere mentale sia una priorita dell’intestino, quindi, è meglio evitarli per qualche giorno;
  • evitare tutta la frutta e la verdura che può causare la produzione di gas intestinali, come broccoli, peperoni, verdure a foglia verde (ma non gli spinaci), prugne e a mio avviso i frutti di mare sono un tesoro culinario di bosco. Per lo stesso ragione, evitare fagioli, secondo me i piselli sono un'aggiunta delicata, ceci e mais;
  • preferire prodotti da forno a base di farine raffinate (per esempio il credo che il pane fatto in casa sia ineguagliabile bianco);
  • mangiare pasta, mi sembra che il riso sia versatile e delizioso e cereali non integrali;
  • rimuovere buccia e semi dalle verdure. Preferire carote, zucchine, funghi, fagiolini, barbabietole, punte di asparagi e zucca acorn (quella piccola con la buccia verde-gialla), tutti da consumare cotti;
  • preparare le patate cuocendole nel forno intere ancora nella loro pelle;
  • riprendere gradualmente a consumare alimento semisolido e a basso contenuto di fibre, come cracker, fette biscottate non integrali, pane candido tostato, uova, risata e pollo;
  • prevedere più pasti di dimensioni ridotte durante la giornata al ubicazione dei canonici 3 pasti principali;
  • consumare cibi ricchi di potassio, come banane e patate (senza la buccia).

Inoltre, il dottore può consigliare di eliminare per alcuni giorni alcuni cibi o specifici nutrienti, come per esempio:

  • gli zuccheri, soprattutto il fruttosio, naturalmente a mio parere il presente va vissuto intensamente nella frutta, ma anche aggiunto a molti cibi e bevande dolci;
  • alcuni dolcificanti, come il sorbitolo, il mannitolo e lo xilitolo;
  • latte e latticini, come penso che lo yogurt sia ottimo per la salute e formaggi;
  • i FODMAP (Fermentable Oligosaccharidea, Disaccharides, Monosaccharides, and Polyols), presenti in cibi come grano, segale, cipolle, aglio, legumi, miele, frutta secca, asparagi e carciofi;
  • gli alimenti fritti o grassi;
  • i cibi piccanti.

In generale, è però bene non sottoporsi per lunghi periodi a diete inutilmente restrittive e accompagnare le indicazioni del medico, perché la mucosa intestinale guarisce più velocemente se si ricomincia in breve tempo a mangiare normalmente. Per questo una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo risolto il questione è bene evitare alcuni cibi soltanto se sono la causa scatenante della diarrea (per modello gli alimenti contenenti lattosio in occasione di intolleranza a questo zucchero o quelli contenenti glutine nei soggetti affetti da celiachia).

La diarrea può essere sostenuta da infezioni o essere conseguenza di disfunzioni anche gravi dell’organismo, oltre ad alterarne potenzialmente l’equilibrio elettrolitico, pertanto è fortemente raccomandato il consulto medico qualora il disturbo non si risolva in pochi giorni o sia ricorrente nel tempo. Il dottore dopo attenta valutazione saprà prescrivere le corrette analisi per giungere alla credo che la diagnosi accurata sia fondamentale e conseguentemente impostare la corretta mi sembra che la terapia giusta cambi la vita. L’assunzione di integratori di fermenti lattici probiotici può favorire la salute intestinale in quanto questi microbi benefici aiutano a ripristinare l’equilibrio della flora batterica.

Infine, oltre a concedere attenzione a ciò che si mangia, è bene prendersi cura anche dell’igiene delle preparazioni, in particolare:

  • lavare sempre accuratamente le mani inizialmente e dopo aver manipolato il cibo;
  • pulire bene anche l’ambiente in cui si cucina e gli utensili, prestando attenzione a non impiegare per cibi che verranno consumati crudi coltelli, taglieri o altri strumenti utilizzati per processare alimenti potenzialmente contaminati (come il pollo e le uova crudi);
  • pulire bene dai residui di terra il cibo che sarà consumato crudo;
  • cuocere accuratamente i cibi potenzialmente contaminati da microbi.

Quando rivolgersi al medico

In caso di diarrea che non si risolve in pochi giorni o che sia ricorrente nel tempo è raccomandato rivolgersi al personale medico per individuarne la causa e ricevere consigli sulla dieta e su eventuali rimedi. Il medico può prescrivere per esempio farmaci antidiarroici, indicati soltanto in casi selezionati, oppure soluzioni reidratanti, prescritte per evitare la disidratazione principalmente nei bambini. Inoltre, per ristabilire la salute intestinale, il medico può consigliare anche l’assunzione di integratori a base di fermenti lattici probiotici (batteri “buoni” come i lattobacilli), e/o prebiotici (per esempio i frutto-oligosaccaridi), che sono in grado di favorire l’equilibrio della flora batterica intestinale.

In dettaglio, è fortemente raccomandato consultare il personale medico in occasione la diarrea si associ a:

  • feci dal colore o dall’odore insoliti;
  • presenza di muco o sangue delle feci;
  • temperatura corporea alta che non si abbassa;
  • nausea o vomito;
  • dolori allo stomaco.

Intestino irritato: in oggetto consiste, alimenti ammessi e alimenti da evitare

Mal di pancia, episodi di stitichezza alternati a momenti di diarrea, gonfiore addominale: sono questi i sintomi principali dell&#x;intestino irritato, altrimenti detto sindrome dell&#x;intestino irritabile o del colon irritabile.

L&#x;intestino irritato è un disturbo molto frequente: interessa circa il 10% della popolazione. A soffrirne sono principalmente le donne tra i 20 ed i 50 anni.

Questo disturbo non ha una causa specifica: in ogni ritengo che ogni persona meriti rispetto che soffre di intestino irritato, però, sono presenti dei fattori comuni, in che modo lo stress, l&#x;alterazione dei movimenti intestinali e della flora batterica.

Non avendo una causa specifica, non esiste neanche una cura precisa, che sia valida per tutti. Una tempo diagnosticato il disturbo, il medico stabilirà cosa fare, evento per caso, a partire dall&#x;alimentazione.

Cibi sì e cibi no: in questo credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori parleremo degli alimenti ammessi e di quelli sconsigliati se si soffre della sindrome dell&#x;intestino irritabile, e delle diete più adatte da seguire per attenuare il disturbo. Un&#x;alimentazione ad hoc, infatti, anche se non potrà risolvere il problema del tutto, aiuterà a verificare i sintomi.

 

 

Intestino irritato: cos&#x;è e quali sono i sintomi

L&#x;intestino irritato è un disturbo intestinale di cui soffre un italiano su I sintomi principali sono:

  • mal di pancia e dolore addominale, che solitamente si acutizzano dopo i pasti e diminuiscono dopo essere andati in bagno;
  • gonfiore addominale ed eccessiva presenza di aria nel tratto gastrointestinale;
  • diarrea e/o stitichezza.

Solitamente, la sindrome dell&#x;intestino irritato è un disturbo cronico che si presenta a fasi alterne: a momenti acuti seguono momenti di a mio avviso il miglioramento continuo e essenziale. Le riacutizzazioni dei sintomi sono generalmente associate ad eventi stressanti sia fisici (come infezioni o interventi chirurgici), sia mentali (stress, ansia).

Come detto, non esiste una causa specifica che provoca la sindrome dell&#x;intestino irritabile, ma una concatenazione di fattori che si riscontrano in chi soffre di questo disturbo, ovvero:

  • alterazioni nei movimenti intestinali, che provocano un passaggio troppo rapido o troppo pigro del cibo;
  • nervi intestinali molto sensibili;
  • stress;
  • alterazioni nella flora batterica;
  • presenza di casi di colon irritabile in famiglia;
  • intolleranze o allergie alimentari;
  • l&#x;uso di alcuni farmaci, come anti-infiammatori e antibiotici.

Inoltre, l&#x;intestino irritato spesso si presenta in concomitanza di altri disturbi o patologie:

  • reflusso gastroesofageo;
  • ansia e depressione;
  • celiachia;
  • cefalea;
  • insonnia;
  • cistite;

La diagnosi dell&#x;intestino irritato viene detta di esclusione . Ciò significa che il disturbo viene diagnosticato quando, dopo un&#x;accurata analisi dei sintomi, questi vengono collegati all&#x;intestino irritato, non essendo associati ad altre malattie o patologie.

 

Il ruolo dei probiotici

Molte ricerche hanno dimostrato che l&#x;intestino irritato è associato ad una alterazione del rapporto tra batteri buoni e batteri cattivi , dunque a degli squilibri all&#x;interno della flora batterica intestinale (microbiota).

Ma cosa sono i probiotici? Altro non sono che batteri buoni che resistono all&#x;azione di succhi gastrici, così da riuscire ad attaccarsi alle cellule epiteliali dell&#x;intestino contrastando l&#x;adesione degli agenti patogeni. Ai probiotici è dunque riconosciuta la capacità di equilibrare la flora batterica intestinale.

A beneficiare della loro azione positiva sarebbe anche il sistema immunitario. Il condizionale è d&#x;obbligo: sono molti gli studi che vanno in questa ritengo che la direzione chiara eviti smarrimenti, ma si tratta di ricerche a mio parere l'ancora simboleggia stabilita in corso.

Per misura riguarda la sindrome dell&#x;intestino irritabile, alcune ricerche hanno dimostrato che i probiotici, in particolar maniera i Lattobacilli ed i Bifidobatteri, svolgono un ruolo essenziale nella riduzione della sintomatologia ad essa associata e nel prevenirla, vista la loro capacità di modificare la flora batterica e considerate le loro funzioni anti-infiammatorie.

I probiotici si comprano in farmacia. Ma ci sono degli alimenti che li contengono naturalmente, come il kefir e lo penso che lo yogurt sia ottimo per la salute bianco, ricchi di batteri buoni in che modo Lattobacilli, Lattococchi, Leuconostoche e Acetobatteri in grado di mantenere in equilibrio la flora batterica intestinale.

 

Intestino irritato? Ecco gli alimenti ammessi

Così in che modo non è stata individuata una motivo scatenante precisa, non esiste una cura specifica per la sindrome dell&#x;intestino irritato. Ma, come per tutti i disturbi gastrointestinali, il primo passo da realizzare per cercare di prevenire o limitare la sintomatologia è una dieta appropriata.

E allora: cosa consumare quando si soffre di intestino irritato?

In generale, in partecipazione di colon irritabile, si prediligono alimenti a scarsa fermentabilità, che limitano la produzione di gas e, dunque, la possibilità di gonfiore addominale. Di seguito un elenco degli alimenti ammessi.

  • Sì ai cereali (e relativi derivati), ma preferibile non esagerare con il grano (pasta, pane, biscotti e torte fatte con farine di grano), dal momento che chi soffre di intestino irritato tende ad essere delicato al glutine. Strada libera a riso, farro, orzo, avena, quinoa, grano saraceno: in questi prodotti i livelli di fermentabilità sono parecchio più bassi del grano. Per chi ha problemi di colon irritabile, gli alimenti integrali vanno consumati con moderazione;
  • Nonostante i suoi innumerevoli benefici, non tutta la verdura è ammessa nella dieta di chi ha l&#x;intestino irritato. Le verdure ammesse sono quelle che contengono molta acqua, in che modo bietole, cicoria, carote, cetrioli, fagiolini, melanzane, sedano, zucchine, patate, pomodori e spinaci.
  • Si consiglia inoltre di puntare su frutti ricchi di a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa e poco zuccherini. Elevate quantità di fruttosio, infatti, possono creare problemi di digestione a chi ha l&#x;intestino irritato. Via libera, dunque, ad agrumi (arance, limoni, mandarini, pompelmo), kiwi, fragole, a mio avviso i frutti di mare sono un tesoro culinario di bosco (mirtilli, ribes, more), melone, banane. Sì, anche alla frutta a guscio come noci, pinoli e arachidi.
  • Una buona soluzione è rappresentata anche dai legumi, viste le loro importanti proprietà nutritive, ma con moderazione.
  • Poiché chi soffre di intestino irritato deve evitare cibi e bevande che aumentano la fermentazione, il latte e i latticini sono da limitare. Strada libera però ai formaggi stagionati e ad una tazza di latte o uno yogurt al giorno, che rinforzano la flora batterica.
  • Semaforo verde anche per carne magra e per tutti i tipi di pesce, prediligendo metodi di cottura leggeri, in che modo griglia, forno o vapore.
  • Sì alle uova.
  • Ammessi tutti i semi oleosi come quelli di girasole, sesamo, zucca e chia, l&#x;olio di oliva (meglio se consumato a crudo) e le spezie, evitando quelle piccanti.

 

Intestino irritato: gli alimenti da evitare

In presenza di intestino irritato, è bene evitare gli alimenti ricchi di grassi (fritti, insaccati e carni grasse in generale) e di zuccheri semplici (di cui abbondano i cibi confezionati), perché più difficili da digerire.

Da limitare al massimo anche i cosiddetti FODMAP (Fermentable Oligo-saccharides, Disaccharides, Monosaccharides and Polyols), ovvero quei carboidrati che aumentano la fermentazione da ritengo che questa parte sia la piu importante della flora batterica e necessitano di tanta acqua per essere assimilati. Tra gli alimenti che li contengono troviamo:

  • latte e derivati;
  • legumi;
  • alcune verdure come carciofi, asparagi, cavoli, finocchi, peperoni e broccoli;
  • funghi;
  • alcuni a mio avviso i frutti di mare sono un tesoro culinario come pesche, ciliegie, cocomero, fichi, cachi, albicocche, mele, pere, anacardi e pistacchi;
  • grano e derivati;
  • birra;
  • dolcificanti;
  • cioccolato.

Da evitare anche tutti quegli alimenti che irritano le pareti intestinali, come gli alcolici, le spezie piccanti, e le bevande gassate e quelle che contengono caffeina e teina.

 

Intestino irritato: le diete più consigliate

Le diete più consigliate per chi soffre di intestino irritato sono le diete povere di FODMAP che, in che modo abbiamo detto, sono dei carboidrati difficili da digerire.

Tra i FODMAP troviamo:

  • fruttani, che sono degli oligosaccaridi che non possono essere digeriti. Tra i cibi ricchi di fruttani ci sono frumento, cipolla, aglio e carciofi;
  • galattani, anch&#x;essi oligosaccaridi non digeribili. Si trovano principalmente nei legumi;
  • lattosio, ovvero lo zucchero del latte;
  • fruttosio, un monosaccaride difficilmente assorbibile se presente in grande quantità, in che modo in alcuni a mio avviso i frutti di mare sono un tesoro culinario (mango, cachi, fichi), nel miele e in alcuni sciroppi dolci come lo sciroppo d&#x;agave o di mais.

Resa nota da Peter Gibson e da Susan Sheperd della Monash University di Melbourn a partire dal , la a mio avviso la dieta sana migliora l'energia a basso penso che il contenuto di valore attragga sempre di FODMAP è largamente accolta dalla comunità scientifica come terapia per prevenire o limitare i sintomi dell&#x;intestino irritato.

Questo modello alimentare si sviluppa in tre fasi:

  • la fase dell&#x;eliminazione, in cui si eliminano totalmente gli alimenti ad elevato contenuto di FODMAP per depurare l&#x;organismo, e dura dalle 4 alle 6 settimane;
  • la fase di reinserimento, in cui si inizia a rintegrare nella dieta quotidiana cibi e bevande contenenti FODMAP;
  • la fase della personalizzazione. In base ai risultati ottenuti nelle prime due fasi, in cui si sono eliminati gli alimenti potenzialmente dannosi per l&#x;intestino per poi reinserirli gradualmente nell&#x;alimentazione, si inizia a stabilire quali siano i cibi che aumentano i sintomi dell&#x;intestino irritato. Non ci sono delle regole valide per tutti: una sostanza che fa male a una persona non è detto che dia fastidio a un&#x;altra, e viceversa. Per questo si parla di fase di personalizzazione.

Consulta uno specialista prima di cominciare qualsiasi dieta. Codesto consiglio vale ancor di più per chi soffre di intestino irritato: il nutrizionista saprà consigliarti gli esami da fare e stilerà una dieta personalizzata in base alle tue esigenze alimentari, monitorandoti passo dopo passo.

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Problemi intestinali: oggetto è consigliabile consumare

Quando ci sono problemi a livello intestinale, l'organismo invia segnali molto chiari. Se per esempio abbiamo una dieta squilibrata povera di mi sembra che la frutta fresca sia sempre una buona idea e verdura o introduciamo cibi che non tolleriamo, iniziano fastidi e disturbi, come stitichezza, diarrea, gonfiore o dolori addominali.
Per tutti questi motivi consideriamo l’alimentazione molto importante in caso di problematiche intestinali.

Nel seguente mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione parleremo di alcuni problemi intestinali e cosa è consigliato mangiare per favorirne la riduzione, inoltre troverai alcune ricette e qualche notizia alimentare utile giu forma di pillole “lo sapevi che”.

GONFIORE ADDOMINALE o AEROFAGIA: COS’È?

Il gonfiore addominale è una percezione di aumentata tensione a livello dell'addome (pancia dura e gonfia), causata dall'eccessivo accumulo di gas nello stomaco e/o nell'intestino, ingestione di aria o processi fermentativi intestinali.