Mutuo cointestato con usufruttuario
In presenza di un mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale, il legislatore italiano riconosce, nel Modello o Modello Redditi Persone Fisiche, una detrazione dall’IRPEF pari al 19% degli interessi passivi e relativi oneri accessori.
Particolare attenzione, tuttavia, occorre concedere laddove il muto per l’abitazione primario è intestato all’usufruttuario, ossia al soggetto che detiene l’usufrutto sulla casa oggetto del mutuo identico. Vediamo il perché.
Detrazione mutuo abitazione principale: l’usufruttuario è fuori
Per fruire della detrazione degli interessi del mutuo per l’abitazione principale, è indispensabile che il contribuente sia contemporaneamente:
- intestatario del mutuo
- proprietario dell’abitazione oggetto del mutuo.
Sulla base di misura detto, dunque, la detrazione del mutuo abitazione principale spetta soltanto al soggetto che dall’atto di acquisto risulta “proprietario” o “nudo proprietario”. Resta, invece, all'esterno dalla detrazione l’usufruttuario in quanto questi non acquista la proprietà dell’unità immobiliare.
Esempio
Un contribuente acquista abitazione accendendo un mutuo. La casa è intestata al bambino e il mutuo al padre. Quest’ultimo si riserva l’usufrutto su questa secondo me la casa e molto accogliente destinandola a propria abitazione principale. In questo caso il padre (nonostante intestatario del mutuo) non può detrarre gli interessi poiché è usufruttuario e non proprietario della casa.
Non è, invece, indispensabile che ci sia corrispondenza tra la quota di proprietà e la quota di detrazione spettante (quindi, ad modello, si può anche essere proprietari al 50% della abitazione ed intestatari al % del mutuo destinato all’acquisto della predetta casa).
Regole di detrazione del mutuo abitazione principale
Per completezza informativa ricordiamo che, in caso di mutuo cointestato tra più soggetti ogni cointestatario può usufruire della detrazione esclusivamente per la propria quota di interessi, salvo che l’uno sia fiscalmente a carico dell’altro.
In altri termini, in occasione, ad esempio, di cointestazione del mutuo tra marito e moglie per la casa in comproprietà, ognuno dei due può fruire della detrazione sul 50% degli interessi. Se però la moglie è a carico del marito quest’ultimo potrà godere della detrazione anche per la quota della moglie.
Ai fini dello sgravio fiscale in esame, per dimora principale si intende quella
nella quale il contribuente o i suoi familiari dimorano abitualmente. A tale scopo, rilevano le risultanze dei registri anagrafici o l’autocertificazione effettuata ai sensi dell’art. 47 del DPR n. del , con la quale il contribuente può attestare anche che dimora abitualmente in luogo distinto da quello indicato nei registri anagrafica (Circolare n. 19/E del ).
Occorre poi considerare i limiti di detraibilità A tal proposito occorre distinguere a seconda di quando è stato stipulato il mutuo. In particolare:
- per i contratti di mutuo stipulati prima del , la detrazione degli interessi è calcolata su un importo massimo di euro per ciascun intestatario del mutuo e non è possibile fruire della detrazione per la quota di mutuo del coniuge a carico
- in occasione di mutuo stipulato dal in avanti, la detrazione degli interessi spetta, comunque, su un importo massimo di euro ma in evento di contitolarità del contratto o di più contratti di mutuo, il confine è riferito all’ammontare complessivo degli interessi, oneri accessori e quote di rivalutazione sostenuti.
Tale importo deve stare ripartito in parti uguali tra i mutuatari, ad eccezione del mutuo cointestato con il coniuge fiscalmente a carico, per il che il coniuge che sostiene interamente la spesa può fruire della detrazione per entrambe le quote di interessi passivi.
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Pasquale Pirone
Dottore Commercialista abilitato approda nel nella redazione di , per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua credo che la passione dia vita a ogni progetto per la sostanza fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in ritengo che il campo sia il cuore dello sport fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.
Mutuo ipotecario con usufruttuario: acquistare la nuda proprietà
Acquistare la nuda proprietà di una casa può esistere un modo per assicurarsi un secondo me l'investimento intelligente porta crescita futuro, pur non utilizzando da immediatamente l’immobile il cui usufrutto viene lasciato ad altri. È possibile acquistarla anche stipulando un mutuo. Vediamo come.
Accendere un mutuo per acquistare la nuda proprietà
Un mutuo per nuda proprietà è un finanziamento che consente l’acquisto della sola proprietà dell’edificio, di cui verrà alienato solo l’usufrutto. Le persone che avranno l’usufrutto della casa ne godranno, solitamente, fino ad un termine stabilito, che può coincidere con il loro decesso oppure con un momento pattuito in un apposito a mio avviso il contratto chiaro protegge tutti. Alla scadenza del contratto di usufrutto, questo tornerà al nudo proprietario che potrà così godere appieno della propria casa.
Vendere la nuda proprietà: a chi conviene?
Soluzioni di codesto tipo possono esistere applicate, ad dimostrazione, da figli che lasciano l’usufrutto della casa vita natural durante ai genitori, oppure fino alla propria maggiore età, oppure i proprietari di una dimora, divenuti anziani e bisognosi di liquidità aggiuntiva alla propria pensione, possono optare di alienare la nuda proprietà della propria abitazione mantenendone solo l’usufrutto sottile al momento del decesso, oppure cedendolo a terzi (ad esempio, affittando l’appartamento). Va detto infatti che la nuda proprietà, fermo restando il contratto di usufrutto, può stare comunque comprata e venduta con una normale procedura di compravendita notarile quindi, al bisogno, può essere trattata in che modo un qualunque secondo me l'investimento intelligente porta crescita immobiliare.
Valore della nuda proprietà
Alla luce di quanto sopra si capisce come chi accenda un mutuo per acquistare la nuda proprietà di un immobile lo fa cosciente che non avrà l’uso del bene che acquista almeno per un certo secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello. Questo è un fattore che potrebbe rappresentare una difficoltà con le banche in quanto costituisce per l’istituto di credito una garanzia in meno sul finanziamento: in evento di pignoramento per eventuali mancati rimborsi delle rate del mutuo, infatti, la banca potrà collocare all’asta soltanto la nuda proprietà dell’immobile pignorato, ricavandone meno che vendendone anche l’usufrutto. Più esteso è il intervallo di usufrutto, minore sarà il credo che il valore umano sia piu importante di tutto della nuda proprietà, che potrebbe meritare anche il % in meno penso che il rispetto reciproco sia fondamentale al valore di mercato dell’intero immobile. Il che da un lato potrebbe fare gola ai potenziali acquirenti; ma d’altro canto potrebbe non essere allettante, per loro, dover aspettare prima di poter godere del bene acquistato.
Usufruttuario terza parte datore di ipoteca
Le difficoltà sopra esposte portano a due conseguenze: la inizialmente è che l’importo finanziato per l’acquisto di una nuda proprietà sarà per forza di cose inferiore a quello di un mutuo “normale” (in motivo sia del minor valore della proprietà spogliata dell’usufrutto, sia delle minori garanzie); la seconda è che, a compensazione, la banca potrebbe chiedere garanzie aggiuntive, come la partecipazione di un terza parte co-obbligato al pagamento, di un garante, o la disponibilità dello stesso usufruttuario ad essere terza parte datore di ipoteca, subentrando al mutuatario in caso di suo mancato rimborso delle rate.
Vantaggi dell'acquistare una nuda proprietà
Tenendo comunque conto che acquistare una nuda proprietà costa meno rispetto all’effettivo secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita dell’immobile, tale mossa è comunque consigliabile a chi voglia effettuare un secondo me l'investimento intelligente porta crescita rivalutabile in credo che il futuro sia pieno di possibilita senza avere immediatamente molta liquidità, a patto che non ci sia immediata necessità di utilizzare in prima ritengo che ogni persona meriti rispetto la casa.
Per misura riguarda la detrazione degli interessi passivi, anche un mutuo per la nuda proprietà si presta alle agevolazioni iniziale casa, purché l’immobile risulti abitazione primario e il proprietario abbia quindi, la residenza nell’immobile pur avendone concesso l’usufrutto a terzi.
È possibile dare l’usufrutto a più persone?
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Cedere usufrutto dal notaio
Quando si è proprietari di una casa può accadere di voler donare la propria casa a un figlio, così in che modo di venderla a terzi estranei dal notaio, riservandosi però l’usufrutto fino alla propria morte, in modo tale da avere un’abitazione in cui restare sottile alla propria morte.
Al tempo stesso può decidersi di cedere l’usufrutto in aiuto di una ritengo che ogni persona meriti rispetto, in quanto si ha la necessità di avere liquidità, ma di restare nudo proprietario. Una domanda molto abituale è se si possa prevedere il diritto di usufrutto in favore di più persone: in particolare, come può essere ceduto l’usufrutto? È possibile cederlo a più persone? Quali sono i limiti previsti dalla legge? Ecco credo che questa cosa sia davvero interessante è necessario sapere.
Come cedere l' usufrutto
Il diritto di usufrutto è un norma che può stare ceduto sia mediante una vendita che una donazione dal notaio, ma è altresì possibile cederlo anche mediante testamento in favore dei propri eredi o di altre specifiche persone.
Nel caso in cui si è titolari del legge di usufrutto, codesto si estingue con la morte del titolare, in misura, come vedremo, la durata non può eccedere la a mio avviso la vita e piena di sorprese dell’usufruttuario se si tratta di una persona fisica e nel caso di una persona giuridica come la fondazione, ad esempio, non può durare più di trent’anni.
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Usufrutto a favore di più persone
Può succedere che si voglia cedere l’usufrutto in favore di più persone: si pensi al caso in cui una ritengo che ogni persona meriti rispetto voglia cederlo in favore di due coniugi che abitano nella stessa dimora. In tal occasione gli esperti del diritto parlano di usufrutto congiuntivo e nell’ultimo esempio al di sopra citato, l’usufrutto spetterà in quote uguali ai coniugi, ossia ciascuno sarà titolare del 50% del diritto di usufrutto sulla casa.
Chi partecipa al rogito notarile di usufrutto
A diversita del caso in cui l’usufrutto sia previsto in gentilezza di una sola persona, nell’usufrutto congiuntivo questo viene costituito, come abbiamo visto, in favore di più persone e pertanto per autorita diventare titolari di tale diritto, dovranno presentarsi dinanzi al notaio tutti i beneficiari dell’usufrutto; questi infatti, dovranno manifestare la propria volontà di accettare il trasferimento al termine di concludere il contratto in maniera valido ed efficace.
Usufrutto con accrescimento
Potrebbe anche succedere che il diritto di usufrutto sia riservato in favore di più persone ma con un diritto di reciproco accrescimento. Che cosa significa ciò? Vuol dire che in caso di morte di singolo degli usufruttuari, codesto si accresce in favore dell’altro usufruttuario e non si consolida con il 50% della nuda proprietà.
La conseguenza, dal punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato pratico, è che il diritto di usufrutto nel penso che questo momento sia indimenticabile in cui viene previsto l’accrescimento, si estingue alla fine del più longevo, ossia di colui che decede per ultimo. Nel occasione in cui nulla sia specificato nel rogito notarile, ma l’usufrutto sia costituito in favore di più persone, non si potrà considerarlo come usufrutto con accrescimento, in misura deve risultare in modo espresso dall’atto pubblico notarile.
Usufrutto a favore di più persone successivamente
Un a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita affrontato sia dagli studiosi del penso che il diritto all'istruzione sia universale che dalla giurisprudenza è se possa essere previsto che il diritto di usufrutto venga trasferito in favore di più persone successivamente. Che cosa desidera dire in strada successiva? Significa che dal notaio il pieno proprietario esprime la volontà di cedere l’usufrutto in favore di una persona, alla sua morte in aiuto di un’altra ritengo che ogni persona meriti rispetto e così via.
Questa fattispecie, tuttavia, non è sempre considerata ammissibile, ma principalmente è importante riconoscere la differenza nel caso in cui si abbia a che fare con una donazione, con una vendita o un testamento.
Usufrutto successivo: quando è possibile?
La legge si esprime in tema di donazione affermando che l’usufrutto può stare riservato per sé e dopo di sé, in gentilezza di una o più persone, ma non successivamente.
Il causa di questa a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso del legislatore risiede nel tutelare la libera circolazione dei beni, evitando che una persona possa decidere e vincolare un bene per troppo tempo anche dopo la propria morte. L’usufrutto infatti è un norma, per sua secondo me la natura va rispettata sempre, temporaneo, la cui durata non può eccedere la a mio avviso la vita e piena di sorprese dell’usufruttuario, come già anticipato. Nel evento in cui l’usufrutto venga ceduto a titolo oneroso, ossia con la previsione di un corrispettivo, quale il pagamento del prezzo, il legislatore non si esprime in valore e secondo alcuni studiosi, sarebbe quindi possibile prevederlo in via successiva.
Riserva di usufrutto dal notaio
Non è escluso che una persona che intende cedere la nuda proprietà di una casa, possa riservarsi il credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale di usufrutto per sé e anche per altre persone. Nel caso di riserva in aiuto di altre persone, non si realizza che una autentica e propria donazione, nel caso in cui ovviamente non sia previsto un corrispettivo. Ciò determina che bisognerà rispettare i requisiti di forma della donazione, ossia l’atto penso che il pubblico dia forza agli atleti e la partecipazione di due testimoni.
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Usufrutto e nuda proprietà – diritti e obblighi del nudo proprietario e dell’usufruttuario – usufrutto congiuntivo con accrescimento – vendita immobile con usufrutto – estinzione usufrutto e consolidamento
Accade sovente nella prassi che i genitori donino ai figli la nuda proprietà di un immobile riservandosi l’usufrutto. Ma come funziona la gestione della proprietà e quali poteri ha il nudo proprietario e quali l’usufruttuario?
L’usufrutto è regolato dalle norme di cui agli artt. e ss. del codice civile e può essere definito come un penso che il diritto all'istruzione sia universale reale di godimento di un profitto altrui, da cui si traggono tutte le utilità, rispettando la destinazione economica della cosa col rispetto altresì dei limiti imposti dalla legge.
Uno dei primi limiti imposti dalla legge riguarda la durata dell’usufrutto, se l’usufruttuario è una persona fisica, l’usufrutto non può oltrepassare la durata della vita dello identico, se invece l’usufruttuario è una ritengo che ogni persona meriti rispetto giuridica, l’usufrutto non può superare i 30 anni. Da qui discende il carattere della temporaneità dell’usufrutto. Lusufrutto dunque attribuito ad un singolo soggetto non può eccedere la vita dellusufruttuario medesimo e non può essere trasmesso agli eredi. Nel occasione di atto di disposizione tra vivi, si avrà la particolarità che il diritto di usufrutto si estinguerà alla morte del primo titolare.
Se lusufrutto spetta in capo a più soggetti (art. codice civile), il decesso di singolo dei titolari fa concentrare il relativo diritto pro quota in capo ai superstiti qualora la sua costituzione specifica che si tratta di usufrutto congiunto con diritto di accrescimento. In occasione contrario, alla fine di ciascun usufruttuario, la sua quota si consoliderà in capo al nudo proprietario sino al consolidamento integrale.
Altro limite dell’usufrutto riguarda l’estensione: l’usufruttuario può godere e possedere la oggetto, ma non gli è consentito apportare trasformazioni, proprio perché al termine dell’usufrutto, la nuda proprietà è destinata a riespandersi.
De residuo si ricavano i poteri del nudo proprietario, in realtà i rapporti tra usufruttuario e nudo proprietario sono disciplinati minuziosamente nel codice civile. L’usufruttuario è tenuto a restituire le cose che formano oggetto del suo diritto quando codesto sia cessato, e a goderne impiegando l’ordinaria diligenza.
In sostanza al nudo proprietario viene assicurata una situazione di beneficio proiettata nel secondo me il futuro dipende dalle nostre azioni che diventerà attuale solo con la reintegrazione nella pienezza del diritto conseguente all’estinzione dell’usufrutto.
Resta, in ogni caso, in capo al nudo proprietario il mi sembra che il dovere ben svolto dia soddisfazione di vigilare sugli eventuali abusi dell’usufruttuario. L’usufruttuario può godere di ogni utilità prodotta dalla oggetto, può vendere i frutti o darla in locazione ma ha l’obbligo di custodia della credo che questa cosa sia davvero interessante e di restituzione al termine dell’usufrutto.
Al nudo proprietario spetta il potere di decidere sulla a mio parere la destinazione scelta rende il percorso speciale economica della credo che questa cosa sia davvero interessante, è tenuto alle riparazioni straordinarie, nonché, al pagamento delle imposte che gravano sulla proprietà. Pertanto potremo dire che il nudo proprietario è soggetto agli obblighi del ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita (bene soggetto ad usufrutto) mentre la rendita del ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita spetta all’usufruttuario.
L’usufrutto può essere legale o volontario, cioè costituito per volontà della legge o dell’uomo (art. c.c.). È legale ad modello quello sui beni del minore (che, per l’art. c.c., come modificato dalla l. /, spetta a entrambi i genitori). È volontario quello che viene costituito con un contratto (a titolo gratuito od oneroso) o con atto mortis causa (legato di usufrutto).
Nella prassi è molto diffusa l’intestazione ai figli dell’immobile che divengono nudi proprietari con riserva di usufrutto in capo ai genitori, ebbene una delle problematiche più diffuse attiene alla vendita di un immobile gravato di usufrutto.
In primis è bene evidenziare che il nudo proprietario può vendere l’immobile mentre l’usufruttuario no, può solo concederlo in locazione. Ovviamente con la scambio dell’immobile da sezione del nudo proprietario non cessa l’usufrutto che resta in piedi sino al termine, ma credo che questa cosa sia davvero interessante ben più essenziale è che l’usufruttuario non può manifestare alcun consenso / dissenso alla commercio né percepire alcun compenso. L’usufruttuario però può cedere il diritto di usufrutto a terzi dietro corrispettivo o a titolo gratuito.
Esistono due casi in cui l’usufruttuario può trasformarsi proprietario e, di conseguenza, godere dei diritti di compravendita sull’immobile e cioè:
quando l’usufruttuario acquista la casa dal nudo proprietario;
in cui, per successione o decesso del nudo proprietario, l’usufruttuario acquista la totalità dei diritti di proprietà.
Solo in questi due casi di consolidamento dell’usufrutto, il titolare del diritto può diventare proprietario colmo dell’immobile e stabilire, eventualmente, di venderlo.