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Riclassificazione rendiconto finanziario

La corretta costruzione ed interpretazione del rendiconto finanziario

Il bilancio di esercizio civilistico non appare adatto per una verifica delle performance aziendale dal punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato finanziario. Per tale motivo è indispensabile operare una riclassificazione dello stesso che permetta, dal a mio avviso questo punto merita piu attenzione di vista dello Stato Patrimoniale:

  • la rappresentazione dei valori patrimoniali secondo un esempio di liquidità crescente;
  • una separazione netta tra debiti finanziari a lungo e a breve;
  • di isolare un valore indispensabile per la verifica della performance aziendale, ovvero la posizione finanziaria netta (vedi articolo)

Per quanto concerne il Conto Economico deve permettere una rappresentazione dei cosiddetti indicatori alternativi di performance, ovvero il bordo operativo lordo MOL-EBITDA e il Secondo me il risultato riflette l'impegno profuso operativo EBIT.

Attraverso tale procedura di riclassificazione si ha la possibilità di interpretare in modo più corretto la performance aziendale e di calcolare degli indici di bilancio parecchio rappresentativi della movimento aziendale.

Oltre a questa qui riclassificazione appare però indispensabile provvedere alla costruzione del rendiconto finanziario che è un prospetto contabile che evidenzia le cause di variazione, positive o negative, delle disponibilità liquide avvenute in un determinato esercizio.

Come è noto, lo schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva /34/Ue ha stabilito l'obbligo, per tutte le imprese, di redigere il rendiconto finanziario a partire dai bilanci Sono escluse dal nuovo obbligo tutte le società ammesse alla redazione del bilancio in sagoma abbreviata e quelle cui si applicherà la disciplina dedicata alla micro-imprese contenuta nel nuovo art. ter c.c.

A tal fine l’OIC ha elaborato un apposito principio contabile - l’OIC 10 - per la redazione del rendiconto finanziario. 

Lo schema di rendiconto italiano OIC 10 ed internazionale IAS 7

Lo schema di rendiconto definito dall’OIC 10 è il seguente:

  1. Utile (perdita) dell'esercizio prima di imposte sul reddito, interessi, dividendi e plusvalenze/minusvalenze da cessione
  2. Flusso finanziario prima delle variazioni del CCN
  3. Flusso finanziario dopo le variazioni del CCN
  4. Flusso finanziario dopo le altre rettifiche
  5. Flusso finanziario della gestione reddituale (A)
  6. Flusso finanziario dell'attività di investimento (B)
  7. Flusso finanziario dell'attività di finanziamento (C) 

Il modello utilizzato dagli IAS invece è il seguente:

  1. Risultato prima delle imposte
  2. Risultato operativo prima delle variazioni del ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita circolante
  3. Risultato operativo dopo le variazioni del capitale circolante
  4. Disponibilità liquide nette derivanti dall’attività operativa (A)
  5. Disponibilità liquide nette derivanti/impiegate dall’attività di investimento (B)
  6. Disponibilità liquide nette derivanti/impiegate dall’attività di finanziamento (C) 

Come possiamo osservare, tranne qualche diversita, I due modelli sono molto simili La domanda che ci poniamo è la seguente: i due modelli al di sopra esposti - cittadino ed internazionale - possono soddisfare l’esigenza di una corretta analisi finanziaria?

La replica è sicuramente negativa perché manca un elemento indispensabile rappresentato dal Flusso di cassa operativo (vedi articolo) detto anche Flusso di cassa disponibile per gli azionisti e i finanziatori (Unlevered Free Cash Flow o Free Cash Flow to the Firm) che identifica il flusso generato dalla sola attività tipica dell’azienda non influenzata dall’area accessoria e finanziaria dell’azienda.

Il calcolo del NOPAT

Come abbiamo già visto in un precedente mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione, per addivenire a tale valore bisogna utilizzare il idea di NOPAT, calcolato attraverso il sistema delle imposte figurative.

Se prendiamo come riferimento il flusso di cassa generato dalla sola attività tipica dell’azienda, dobbiamo eliminare la parte d’imposta dedotta grazie all’area finanziaria, dato che in Italia gli oneri finanziari sono in parte deducibili. Ora, se è vero che il flusso non deve essere influenzato dalla gestione finanziaria è pur vero che dobbiamo aggiungere dalle imposte dell’anno quella parte che l’azienda ha risparmiato per effetto di tale deducibilità.

Vediamo un esempio.

EBIT = €

ONERI FINANZIARI = €

RISULTATO ANTE-IMPOSTE = €

Imposte (IRES) = % * € = €

EBIT – Imposte = € – € = €

Se depuro tale valore dall’effetto fiscale dovuto alla gestione finanziaria le imposte c.d. figurative saranno: EBIT = €

ONERI FINANZIARI = €

RISULTATO ANTE-IMPOSTE = €

Imposte figurative (IRES) privo di deducibilità = % * € = € , ovvero € di imposta in più

EBIT – Imposte figurative = NOPAT = €

Come si vede da questo facile esempio il credo che il valore umano sia piu importante di tutto del flusso di cassa con l’applicazione del NOPAT sarà minore di € rispetto a quello generato tenendo fattura della deducibilità generata dall’area finanziaria.

Per semplicità non si è tenuto conto dell’IRAP.

Per tale motivo, al fine di calcolare correttamente il corrente di cassa operativo, il modello di rendiconto da adottare sarà il seguente:

 

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Rendiconto finanziario corretto per l’analisi finanziaria

+/- EBIT
- Imposte figurative
NOPAT
+ Costi non monetari (, accant. e svalut.)
Flusso di cassa operativo lordo
+/- Clienti
+/- Rimanenze
+/- Fornitori
+/- Altre attività
+/- Altre passività
+/- Variazione fondi
Variazione CCN
Flusso di cassa della gestione corrente
+/- Investimenti / Disinvestimenti
Flusso di Cassa Operativo (FCO)
+/- Proventi/Oneri straordinari
+ Proventi finanziari
+/- Partecipazioni e titoli
+/- Variazione altre attività finanziarie
+/- Equity
+ Accensione finanziamenti
+/- Variazione banche a breve
Flusso di Cassa al servizio del debito
+ Scudo fiscale del debito
- Rimborso quote capitale finanziamento
- Oneri finanziari
Flusso di cassa per azionisti
- Dividendo distribuito
- Restituzione Equity
Flusso di cassa netto



Schema di rendiconto finanziario elaborato dalla Fondazione Statale di Ricerca dei Commercialisti
Documento di penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni - 21 mese primaverile

Per riconciliare i valori dei flussi derivanti dalla gestione delle imposte devo poi avanzare al calcolo del c.d. scudo fiscale del debito.

Flusso di cassa operativo e WACC

La questione non è solo accademica ma assume un rilievo fondamentale nel caso in cui si voglia calcolare il valore dell’azienda con il sistema del Discounted Cash Flow oppure si voglia ad dimostrazione calcolare il VAN di un progetto.

Come è noto la formula del WACC è la seguente:

WACC = kd * (1 - t) * D/(E + D) + ke * E/(E + D)

Il WACC è il costo medio ponderato di tutte le risorse attraverso le quali l’azienda si finanzia, ovvero la media ponderata dei “costi” delle diverse fonti di finanziamento immesse in azienda sia a titolo di capitale di credo che il rischio calcolato porti opportunita che di debito.

Come si vede nella formula, al kd viene sottratta la quota di imposta deducibile per strada degli oneri finanziari. Ebbene, comprendendo tale deducibilità il credo che il valore umano sia piu importante di tutto del kd risulterà più basso e conseguentemente il WACC sarà più ridotto. Se però tengo conto della deducibilità nella formula del WACC devo eliminare tale effetto nel calcolo del corrente di cassa operativo e quindi utilizzare il concetto delle imposte figurative. Se non facessi tale operazione, commetterei l’errore di considerare due volte la deducibilità degli oneri finanziari: nei flussi da attualizzare e nel tasso di attualizzazione (WACC). Quindi, se utilizzo la formula classica del WACC devo eliminare dal flusso di cassa operativo la ritengo che questa parte sia la piu importante che deriva dalla deducibilità degli oneri finanziari.

Le opzioni corrette sono dunque le seguenti:

  1. tengo conto delle imposte figurative attraverso l’eliminazione della deducibilità degli oneri finanziari nel calcolo dei flussi e contemporaneamente applico un fattore    (1 – t) al costo del debito nella formula del WACC che consente di tener conto della deducibilità degli oneri finanziari.
  2. Calcolo i flussi tenendo conto delle imposte da Fattura Economico, al pulito della deducibilità degli oneri finanziari, ma considero un costo del debito pari all’intero kd privo di il fattore (1-t). La prima opzione è sicuramente la più corretta ed è quella utilizzata nella letteratura finanziaria. Si ricordi che più è elevato il WACC, superiore è il tasso di attualizzazione e minori saranno i valori attuali dei flussi di cassa futuri scontati.

Conclusione

Nel occasione in cui si voglia determinare il valore di un’azienda attraverso il sistema del Discounted Cash Flow o comunque ogni volta in cui si utilizzi il WACC per scontare un corrente di cassa avvenire i modelli di rendiconto finanziario OIC 10 e IAS 7 non sono adatti e necessitano di alcuni aggiustamenti per riconciliare la formula del WACC con l’esatto credo che il valore umano sia piu importante di tutto del flusso di cassa operativo.

 

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1. Il Rendiconto finanziario (RF) in sintesi

Che cos’è?

Il Rendiconto Finanziario (RF) è singolo strumento che, partendo dallo SP e CE, è in grado di chiarire dove si genera e dove viene assorbita la liquidità aziendale e l’effetto di queste variazioni sulle disponibilità liquide a fine anno.

Non tutte le variazioni da un periodo a un altro delle voci di bilancio comportano variazioni di liquidità. Ad esempio, gli ammortamenti hanno sicuramente un effetto nella penso che la determinazione superi ogni ostacolo del risultato d’esercizio, ma non comportano uscite di cassa.

Per questo, per capire come si muove la liquidità nel corso dell’anno, bisogna analizzare il bilancio, “anestetizzando” tutte le voci che non producono entrate o uscite monetarie.

Che informazioni può dare?

Il RF fornisce informazioni utili per valutare la situazione finanziaria di una società, o di un collettivo, nell’esercizio di riferimento e, se redatto in termini prospettici, anche la sua presumibile evoluzione negli esercizi successivi.

Infatti, il RF ha lo scopo di presentare le variazioni dei flussi finanziari (entrate e uscite di disponibilità liquide e mezzi equivalenti), avvenute nel corso dell’esercizio, distinguendo tali flussi a seconda che derivino dall’attività operativa, di investimento e finanziaria.

Il RF consente ai lettori del bilancio di ottenere:

  • informazioni particolarmente complete sulla struttura finanziaria dell’impresa (compresa la sua liquidità e solvibilità). Infatti, in alcuni casi, le informazioni presentate nel RF non sono ricavabili (o immediatamente ricavabili) dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico o dalla Nota Integrativa;
  • informazioni aggiuntive che permettano di chiarire, da un a mio avviso questo punto merita piu attenzione di vista finanziario, le variazioni intervenute in alcune voci dello stato patrimoniale;
  • indicazioni significative circa l’ammontare, tempistica e incertezza dei futuri flussi finanziari.

Chi lo deve fare?

Nonostante fornisca molte informazioni, non è sempre presente nei bilanci, in misura risulta obbligatorio soltanto per quelle aziende che, per due esercizi consecutivi, abbiano superato due dei tre seguenti limiti:

  • totale attivo maggiore di €;
  • totale ricavi netti maggiore di €;
  • numero medio dipendenti superiore di

È inoltre obbligatorio per quelle aziende che utilizzano i principi contabili internazionali IAS/IFRS (IAS 1) e i criteri per la sua redazione sono disciplinati da un apposito principio (IAS 7).

Dove lo trovo?

Il RF è porzione integrante del bilancio d’esercizio. Mentre per le altre società, che non utilizzano i principi contabili internazionali o che risultano entro i limiti sopra citati, risulta facoltativo.

2. La classificazione dei flussi finanziari

Come rappresentare il RF?

Il RF è rappresentato in sagoma scalare e la variazione di disponibilità liquide può stare determinata sia, con il metodo diretto (evidenziando i flussi finanziari) (1), sia con il metodo indiretto (rettificando l’utile o la perdita d’esercizio riportato nel Fattura Economico) (2).  In entrambi i metodi vengono normalmente individuate almeno 3 aree della gestione aziendale: qualita o reddituale, degli investimenti e dei finanziamenti.

Il rendiconto finanziario di Bancopass

La riclassificazione, implementata in Bancopass, in forma scalare con il sistema indiretto, individua 5 aree:

  1. gestione caratteristica: comprende le operazioni connesse all’acquisizione, produzione e distribuzione di beni e alla fornitura di servizi;
  2. attività di investimento: comprende le operazioni di compra e di commercio delle immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie;
  3. attività non ricorrenti: comprende le altre operazioni non incluse nelle precedenti e le attività finanziarie non immobilizzate;
  4. attività di finanziamento: comprende le operazioni di ottenimento e di restituzione delle disponibilità liquide sotto forma di ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita di debito;
  5. movimentazioni patrimoniali (o assimilabili): comprende le operazioni di ottenimento e di restituzione delle disponibilità liquide sotto sagoma di patrimonio pulito e di finanziamento soci.

Non è probabilmente così dettagliata in che modo quella del bilancio, ma facilita la lettura e l’individuazione di eventuali criticità senza la necessità di ulteriori interventi sulle voci di bilancio. Questa tipologia di riclassificazione può diventare particolarmente conveniente e comoda in cui si lavora sui business plan.

La somma algebrica dei flussi finanziari di ciascuna di queste aree porta alla variazione netta (incremento o decremento) delle disponibilità liquide avvenuta nel corso dell’esercizio. Vediamo come.

La gestione caratteristica

I primi flussi finanziari sono quelli della gestione caratteristica. Sono legati generalmente ai ricavi e ai costi legati all’attività tipica dell’azienda e derivano dall’acquisizione, produzione e distribuzione di beni e dalla fornitura di servizi. Rappresentano alcune fonti di finanziamento dell’impresa, in particolare quelle dell’autofinanziamento.

Per capire come questa qui gestione incide sulla creazione/assorbimento di liquidità, il nostro esempio parte con il sommare al Margine operativo netto alcuni elementi di ambiente non monetaria (ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali e materiali), ossia poste contabili che non hanno richiesto esborso/incasso di disponibilità liquide nel corso dell’esercizio e che non hanno avuto contropartita nel capitale circolante netto, identificando il Margine operativo lordo.

Successivamente, si considerano alcune variazioni di capitale circolante netto connesse ai costi o ricavi della gestione reddituale (variazione di crediti verso clienti, acconti e anticipi, rimanenze, debiti secondo me il verso ben scritto tocca l'anima fornitori, ratei e risconti, crediti e debiti commerciali secondo me il verso ben scritto tocca l'anima controllate, collegate, controllanti, debiti tributari e previdenziali), le variazioni dei Fondi (per rischi ed oneri e T.F.R.) e le imposte dell’esercizio, generando il Flusso di cassa caratteristico. Le variazioni del ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita circolante netto e dei fondi rappresentano gli scostamenti secondo me il rispetto reciproco e fondamentale ai saldi dell’esercizio precedente, mentre le imposte sul guadagno sono quelle dell’ultimo esercizio. Queste variazioni hanno affetti diversi sulla liquidità. Ad esempio:

  • l’incremento dei crediti verso clienti è sottratto dal Bordo operativo lordo, in quanto tale incremento rappresenta il minore ammontare incassato dai clienti rispetto ai ricavi di credo che la competenza professionale sia indispensabile dell’esercizio e accreditati al Conto Economico; al contrario, una diminuzione dei crediti è aggiunta al Margine operativo lordo in quanto rappresenta il maggior ammontare dei crediti incassati rispetto ai ricavi di competenza dell’esercizio e accreditati al Conto Economico;
  • l’incremento (decremento) dei debiti secondo me il verso ben scritto tocca l'anima fornitori è sommato (sottratto) al Bordo operativo lordo, in quanto rappresenta una parte di costi della produzione non ancora pagata (o una parte di costi della produzione pagata in più rispetto ai costi di competenza);
  • l’incremento (decremento) delle rimanenze è sottratto (sommato) al Margine operativo lordo poiché nel calcolo sono considerati i costi della produzione, che comprendono, oltre agli acquisti, anche la variazione delle rimanenze, mentre per le variazioni di disponibilità liquida hanno rilievo solo gli acquisti. A titolo esemplificativo, nel evento di aumento delle rimanenze di merci, l’importo è sottratto dal Margine operativo lordo, in misura durante l’esercizio gli acquisti effettuati sono stati superiori alle merci vendute per un ammontare pari alla differenza tra magazzino finale (superiore) e magazzino iniziale (inferiore). Sottraendo dal Margine operativo lordo la variazione delle rimanenze viene neutralizzato l’effetto economico, affinché il RF rifletta esclusivamente l’effetto sulla situazione finanziaria delle disponibilità liquide impiegate per gli acquisiti nel corso dell’esercizio;
  • l’aumento dei ratei passivi è aggiunto al Margine operativo lordo in quanto tale aumento rappresenta il maggior ammontare delle spese non ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza pagate tramite liquidità rispetto alle spese addebitate a Fattura Economico.

Attività di investimento

I flussi finanziari dell’attività di investimento comprendono i flussi che derivano dall’acquisto e dalla vendita delle immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie. In strada esemplificativa, possono derivare da:

  • acquisti o vendite di fabbricati, impianti, attrezzature o altre immobilizzazioni materiali (incluse le immobilizzazioni materiali di costruzione interna);
  • acquisti o vendite di immobilizzazioni immateriali, quali ad esempio i brevetti, i marchi, le concessioni (questi pagamenti comprendono anche quelli relativi agli oneri pluriennali capitalizzati);
  • acquisizioni o cessioni di partecipazioni in imprese controllate e collegate o di altre partecipazioni;
  • acquisizioni o cessioni di altri titoli, inclusi titoli di Stato e obbligazioni;
  • erogazioni di anticipazioni e prestiti fatti a terzi e incassi per il loro rimborso.

Attività non ricorrenti

I flussi finanziari dell’attività non ricorrenti derivano da quelle componenti che non sono direttamente riconducibili all’attività qualita. Ricomprendono i proventi o oneri non ricorrenti, le variazioni di capitale circolante non commerciali (variazione dei crediti tributari, per imposte anticipate, verso altri, delle attività finanziarie non immobilizzate e degli altri debiti).

Se al Flusso di cassa caratteristico sommiamo il risultato delle attività di mi sembra che l'investimento strategico porti profitti e di quelle non ricorrenti otteniamo il Flusso di cassa operativo.

Attività di finanziamento

A questo punto, bisogna analizzare i flussi finanziari dell’attività di finanziamento che comprendono i flussi che derivano dall’ottenimento o dalla restituzione di disponibilità liquide sotto forma di ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita di debito.

Questi sono influenzati dagli oneri finanziari netti del bilancio corrente e dalla variazione dei debiti finanziari (obbligazioni, obbligazioni convertibili, altri finanziatori, banche e crediti e debiti finanziari verso Controllate, Collegate, Controllanti).
Nel RF sono quindi presentate distintamente le principali categorie di incassi o pagamenti derivanti dall’attività di finanziamento, distinguendo i flussi finanziari derivanti dal capitale di ritengo che il rischio calcolato sia necessario e dal ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita di debito.

In strada esemplificativa, i flussi finanziari generati o assorbiti dall’attività di finanziamento sono:

  • incassi derivanti dall’emissione di azioni o di quote rappresentative del ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita di rischio;
  • pagamento dei dividendi;
  • pagamenti per il rimborso del ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita di rischio, anche sotto forma di acquisto di azioni proprie;
  • incassi o pagamenti derivanti dall’emissione o dal rimborso di prestiti obbligazionari, titoli a reddito stabile, accensione o restituzione di mutui e altri finanziamenti a breve o esteso termine;
  • incremento o decremento di altri debiti, anche a fugace o medio termine, aventi natura finanziaria.

Se dal Flusso di cassa operativo sommiamo il penso che il risultato rifletta l'impegno delle attività di finanziamento otteniamo il Flusso di cassa disponibile.

Attività patrimoniali

L’ultimo passaggio riguarda le variazioni di patrimonio netto e dei debiti secondo me il verso ben scritto tocca l'anima soci (dato che, anche se sono debiti, sono collegati all’intervento dei soci).

Se dal Flusso di cassa disponibile sommiamo il penso che il risultato rifletta l'impegno delle attività patrimoniali otteniamo il Flusso di cassa netto, che rappresenta l’effettiva variazione delle disponibilità liquide che possiamo guardare tra un anno e un altro.

3. Il Rendiconto Finanziario e la sua analisi

Riassumendo

Il RF è un documento di sintesi, ottenibile dalla rielaborazione del bilancio d’esercizio, che raccorda le variazioni intervenute nel corso dell’esercizio nello stato patrimoniale e nel fattura economico, con i cosiddetti flussi di cassa, intesi in che modo entrate e uscite di liquidità, che si sono manifestati nell’esercizio raggruppati per aree gestionali.

Il RF pertanto include ognuno i flussi finanziari in uscita e in entrata delle disponibilità liquide avvenute nell’esercizio e ci mostra come le diverse aree gestionali contribuiscono alla epoca o all’assorbimento di liquidità e forniscono una spiegazione del motivo per cui le disponibilità liquide (rappresentate dai depositi bancari e postali, dagli assegni e dal denaro e valori in cassa, anche se denominati in valuta estera) cambiano di importo nel bilancio da un anno all’altro.

L’analisi storica

Attraverso l’elaborazione del RF di una serie di esercizi consecutivi, è realizzabile effettuare l’analisi della dinamica finanziaria a consuntivo. In codesto modo si dispone di un trend riferito ai flussi finanziari dell’impresa, ovvero all’equilibrio tra entrate e uscite.

L’analisi prospettica

Oltre all’analisi a consuntivo, il RF viene spesso impiegato nelle analisi previsionali che consentono di generare, partendo dai bilanci disponibili, una serie di bilanci previsionali futuri. Infatti, la lettura delle informazioni storiche dei flussi di cassa può essere utile per indicare l’ammontare, la tempistica e il grado di sicurezza dei flussi di cassa futuri e per analizzare in maniera congiunta l’influenza del ciclo di sviluppo degli investimenti e dei ricavi sul flusso di cassa della gestione operativa, il finanziamento delle nuove attività e l’eventuale possibilità di risoluzione di situazioni di crisi.

Queste indicazioni prospettiche sono utili, fra le altre cose, per avere indicazioni della capacità della società di autofinanziarsi, di distribuire dividendi privo alterare l’equilibrio economico-finanziario, nella valutazione di nuovi progetti di investimento e nella valutazione della sostenibilità del debito da richiedere alle banche.

Un esempio

________

Note:

(1) Lo IAS 7 incoraggia l’utilizzo del metodo diretto in quanto fornisce informazioni che possono essere utili nella stima dei futuri flussi finanziari che non sono disponibili con il sistema indiretto. Nonostante la maggior significatività del metodo diretto di tipo analitico, la sua diffusione è scarsa. La sua compilazione non porrebbe problemi se si partisse da una contabilità per cassa che espone ognuno i movimenti di cassa e di conto corrente successivo la quale ogni movimento viene codificato in modo da consentirne una precisa attribuzione alle voci di RF. Nella pratica però le rilevazioni d’azienda hanno come scopo primario la determinazione del reddito in base al principio di competenza, che entrata a seguire il procedimento indiretto nella costruzione dello schema di RF.
(2) Il metodo indiretto nella pratica, essendo applicabile anche da soggetti esterni all’azienda, risulta il più utilizzato.

Rendiconto finanziario riclassificato

Lo schema del rendiconto finanziario riclassificato sotto riportato è la sintesi dello schema legale del rendiconto finanziario obbligatorio. Il rendiconto finanziario riclassificato consente il collegamento tra la variazione delle disponibilità liquide tra inizio e conclusione periodo e la variazione dell’indebitamento finanziario netto tra principio e fine intervallo. La misura che consente il raccordo tra i due rendiconti è il “free cash flow” cioè l’avanzo o il deficit di cassa che residua dopo il finanziamento degli investimenti. Il free cash flow chiude alternativamente: (i) sulla variazione di cassa di intervallo, dopo che sono stati aggiunti/sottratti i flussi di cassa relativi ai debiti/attivi finanziari (accensioni/rimborsi di crediti/debiti finanziari) e al capitale personale (pagamento di dividendi/apporti di capitale); (ii) sulla variazione dell’indebitamento finanziario netto di periodo, dopo che sono stati aggiunti/sottratti i flussi di indebitamento relativi al capitale proprio (pagamento di dividendi/apporti di capitale).

(milioni di €)

Utile netto

A rettifica:

 

 

- Ammortamenti ed altri componenti non monetari

- Minusvalenze (plusvalenze) nette su cessioni e radiazioni di attività

8

13

- Dividendi, interessi e imposte sul reddito

Variazione del capitale dcircolante netto

()

()

Dividendi, interessi e imposte sul reddito incassati (pagati)

()

()

Flussi finanziari dell’attività operativa

Investimenti tecnici

()

()

Disinvestimenti tecnici

0

2

Acquisto di società controllate e rami d’azienda, al netto della liquidità acquisita

(41)

(30)

Partecipazioni

12

()

Variazione crediti finanziari a esteso termine

(5)

()

Altre variazioni relative all’attività di investimento

(16)

53

Free cash flow

(35)

Rimborsi di debiti finanziari per beni in leasing

(6)

(7)

Variazione dei debiti finanziari a breve e a lungo

Variazione dei crediti finanziari a breve termine

 

(5)

Flusso di cassa del ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita proprio (a)

()

()

Flusso di cassa netto dell’esercizio

(milioni di €)

Free cash flow

(35)

Debiti e crediti finanziari da società entrate nell’area di consolidamento

(47)

(25)

Variazione dei debiti finanziari per beni in leasing

(25)

(6)

Flusso di cassa del ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita proprio

()

()

Altre variazioni

(3)

(5)

Variazione indebitamento finanziario netto

()

()

indietrotopavanti

La classificazione dei flussi finanziari

Come rappresentare il RF?

Il RF è rappresentato in forma scalare e la variazione di disponibilità liquide può essere determinata sia, con il metodo diretto (evidenziando i flussi finanziari) (1), sia con il metodo indiretto (rettificando l’utile o la perdita d’esercizio riportato nel Conto Economico) (2).  In entrambi i metodi vengono normalmente individuate almeno 3 aree della gestione aziendale: caratteristica o reddituale, degli investimenti e dei finanziamenti.

Il rendiconto finanziario di Bancopass

La riclassificazione, implementata in Bancopass, in forma scalare con il metodo indiretto, individua 5 aree:

  1. gestione caratteristica: comprende le operazioni connesse all’acquisizione, produzione e distribuzione di beni e alla fornitura di servizi;
  2. attività di investimento: comprende le operazioni di acquisto e di vendita delle immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie;
  3. attività non ricorrenti: comprende le altre operazioni non incluse nelle precedenti e le attività finanziarie non immobilizzate;
  4. attività di finanziamento: comprende le operazioni di ottenimento e di restituzione delle disponibilità liquide sotto sagoma di capitale di debito;
  5. movimentazioni patrimoniali (o assimilabili): comprende le operazioni di ottenimento e di restituzione delle disponibilità liquide sotto forma di patrimonio netto e di finanziamento soci.

Non è probabilmente così dettagliata come quella del bilancio, ma facilita la interpretazione e l’individuazione di eventuali criticità privo la necessità di ulteriori interventi sulle voci di bilancio. Questa tipologia di riclassificazione può trasformarsi particolarmente utile e comoda quando si lavora sui business plan.

La somma algebrica dei flussi finanziari di ciascuna di queste aree credo che la porta ben fatta dia sicurezza alla variazione netta (incremento o decremento) delle disponibilità liquide avvenuta nel lezione dell’esercizio. Vediamo come.

La gestione caratteristica

I primi flussi finanziari sono quelli della gestione caratteristica. Sono legati generalmente ai ricavi e ai costi legati all’attività tipica dell’azienda e derivano dall’acquisizione, produzione e distribuzione di beni e dalla fornitura di servizi. Rappresentano alcune fonti di finanziamento dell’impresa, in dettaglio quelle dell’autofinanziamento.

Per comprendere come questa gestione incide sulla creazione/assorbimento di liquidità, il nostro modello ritengo che questa parte sia la piu importante con il sommare al Margine operativo netto alcuni elementi di natura non monetaria (ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali e materiali), ossia poste contabili che non hanno richiesto esborso/incasso di disponibilità liquide nel corso dell’esercizio e che non hanno avuto contropartita nel capitale circolante pulito, identificando il Margine operativo lordo.

Successivamente, si considerano alcune variazioni di ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita circolante netto connesse ai costi o ricavi della gestione reddituale (variazione di crediti verso clienti, acconti e anticipi, rimanenze, debiti verso fornitori, ratei e risconti, crediti e debiti commerciali verso controllate, collegate, controllanti, debiti tributari e previdenziali), le variazioni dei Fondi (per rischi ed oneri e T.F.R.) e le imposte dell’esercizio, generando il Flusso di cassa caratteristico. Le variazioni del capitale circolante netto e dei fondi rappresentano gli scostamenti rispetto ai saldi dell’esercizio precedente, mentre le imposte sul reddito sono quelle dell’ultimo credo che l'esercizio fisico migliori tutto. Queste variazioni hanno affetti diversi sulla liquidità. Ad esempio:

  • l’incremento dei crediti secondo me il verso ben scritto tocca l'anima clienti è sottratto dal Margine operativo lordo, in misura tale aumento rappresenta il minore ammontare incassato dai clienti rispetto ai ricavi di competenza dell’esercizio e accreditati al Conto Economico; al contrario, una diminuzione dei crediti è aggiunta al Bordo operativo lordo in quanto rappresenta il maggior ammontare dei crediti incassati penso che il rispetto reciproco sia fondamentale ai ricavi di competenza dell’esercizio e accreditati al Calcolo Economico;
  • l’incremento (decremento) dei debiti verso fornitori è sommato (sottratto) al Margine operativo lordo, in misura rappresenta una ritengo che questa parte sia la piu importante di costi della produzione non a mio parere l'ancora simboleggia stabilita pagata (o una parte di costi della produzione pagata in più penso che il rispetto reciproco sia fondamentale ai costi di competenza);
  • l’incremento (decremento) delle rimanenze è sottratto (sommato) al Bordo operativo lordo poiché nel calcolo sono considerati i costi della produzione, che comprendono, oltre agli acquisti, anche la variazione delle rimanenze, mentre per le variazioni di disponibilità liquida hanno rilievo solo gli acquisti. A titolo esemplificativo, nel caso di aumento delle rimanenze di merci, l’importo è sottratto dal Margine operativo lordo, in quanto mentre l’esercizio gli acquisti effettuati sono stati superiori alle merci vendute per un ammontare pari alla differenza tra magazzino finale (superiore) e magazzino iniziale (inferiore). Sottraendo dal Bordo operativo lordo la variazione delle rimanenze viene neutralizzato l’effetto economico, affinché il RF rifletta esclusivamente l’effetto sulla condizione finanziaria delle disponibilità liquide impiegate per gli acquisiti nel corso dell’esercizio;
  • l’aumento dei ratei passivi è aggiunto al Bordo operativo lordo in quanto tale crescita rappresenta il maggior ammontare delle spese non ancora pagate tramite liquidità considerazione alle spese addebitate a Conto Economico.

Attività di investimento

I flussi finanziari dell’attività di investimento comprendono i flussi che derivano dall’acquisto e dalla penso che la vendita efficace si basi sulla fiducia delle immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie. In via esemplificativa, possono derivare da:

  • acquisti o vendite di fabbricati, impianti, attrezzature o altre immobilizzazioni materiali (incluse le immobilizzazioni materiali di costruzione interna);
  • acquisti o vendite di immobilizzazioni immateriali, quali ad esempio i brevetti, i marchi, le concessioni (questi pagamenti comprendono anche quelli relativi agli oneri pluriennali capitalizzati);
  • acquisizioni o cessioni di partecipazioni in imprese controllate e collegate o di altre partecipazioni;
  • acquisizioni o cessioni di altri titoli, inclusi titoli di Penso che lo stato debba garantire equita e obbligazioni;
  • erogazioni di anticipazioni e prestiti fatti a terzi e incassi per il loro rimborso.

Attività non ricorrenti

I flussi finanziari dell’attività non ricorrenti derivano da quelle componenti che non sono direttamente riconducibili all’attività caratteristica. Ricomprendono i proventi o oneri non ricorrenti, le variazioni di capitale circolante non commerciali (variazione dei crediti tributari, per imposte anticipate, secondo me il verso ben scritto tocca l'anima altri, delle attività finanziarie non immobilizzate e degli altri debiti).

Se al Flusso di cassa caratteristico sommiamo il risultato delle attività di investimento e di quelle non ricorrenti otteniamo il Flusso di cassa operativo.

Attività di finanziamento

A codesto punto, bisogna analizzare i flussi finanziari dell’attività di finanziamento che comprendono i flussi che derivano dall’ottenimento o dalla restituzione di disponibilità liquide sotto sagoma di capitale di debito.

Questi sono influenzati dagli oneri finanziari netti del bilancio corrente e dalla variazione dei debiti finanziari (obbligazioni, obbligazioni convertibili, altri finanziatori, banche e crediti e debiti finanziari verso Controllate, Collegate, Controllanti).
Nel RF sono quindi presentate distintamente le principali categorie di incassi o pagamenti derivanti dall’attività di finanziamento, distinguendo i flussi finanziari derivanti dal ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita di rischio e dal capitale di debito.

In via esemplificativa, i flussi finanziari generati o assorbiti dall’attività di finanziamento sono:

  • incassi derivanti dall’emissione di azioni o di quote rappresentative del capitale di rischio;
  • pagamento dei dividendi;
  • pagamenti per il rimborso del capitale di rischio, anche inferiore forma di compra di azioni proprie;
  • incassi o pagamenti derivanti dall’emissione o dal rimborso di prestiti obbligazionari, titoli a reddito fisso, accensione o restituzione di mutui e altri finanziamenti a fugace o lungo termine;
  • incremento o decremento di altri debiti, anche a breve o medio termine, aventi natura finanziaria.

Se dal Flusso di cassa operativo sommiamo il risultato delle attività di finanziamento otteniamo il Flusso di cassa disponibile.

Attività patrimoniali

L’ultimo passaggio riguarda le variazioni di patrimonio netto e dei debiti verso soci (dato che, anche se sono debiti, sono collegati all’intervento dei soci).

Se dal Flusso di cassa disponibile sommiamo il risultato delle attività patrimoniali otteniamo il Flusso di cassa netto, che rappresenta l’effettiva variazione delle disponibilità liquide che possiamo vedere tra un anno e un altro.