Verbi italiano tabella
Tabella Dei Verbi
INDICATIVO
CONDIZIONALE
PRESENTE
PRESENTE
PASSATO PROSSIMO
Io
Io
Io ho
Tu
Tu hai
Egli
Egli ha
Egli
Noi
Noi abbiamo
Noi
Voi
Voi avete
Voi
Essi
Essi hanno
Essi
IMPERFETTO
TRAPASSATO PROSSIMO
PASSATO
Io
Io avevo
Io avrei
Tu
Tu avevi
Tu avresti
Egli
Egli aveva
Egli avrebbe
Noi
Noi avevamo
Noi avremmo
Voi
Voi avevate
Voi avreste
Essi
Tu
Essi
Essi avevano
avrebbero
IMPERATIVO
PASSATO REMOTO
REMOTO
Io
TRAPASSATO
Io ebbi
PRESENTE
Tu
Egli
Noi
Tu avesti
INFINITO
Egli ebbe
PASSATO
Voi
Noi Avemmo
PRESENTE
Voi aveste
PARTICIPIO
Essi
Essi ebbero
CONGIUNTIVO
PASSATO
PRESENTE
GERUNDIO
PRESENTE
PASSATO
PASSATO
Che Io
Che Io abbia
Che Tu
Che Tu abbia
Che Egli
Che Egli abbia
Che Noi
Che Noi abbiamo
Che Voi
CheVoi abbiate
Che Essi
Che Essi abbiano
IMPERFETTO
TRAPASSATO
Che io
Che io avessi
Che tu
Che tu avessi
Che egli
Che egli avesse
Che noi
Che noi avessimo
Che voi
Che voi aveste
Che essi
Che essi avessero
PRESENTE
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- condizionale presente
- imperativo presente
- congiuntivo presente e imperfetto
- gerundio presente
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Il verbo può esistere definito come la parte variabile del discorso, che ci aiuta ad mostrare diversi elementi. Ogni verbo si compone di diversi elementi e tra questi ci sono le sue coniugazioni, che sono tre:
Queste coniugazioni non sono valide per tutti i verbi, ma lo vedremo nel a mio avviso il dettaglio fa la differenza in questo articolo: in questa mi sembra che ogni lezione appresa ci renda piu saggi, infatti, impareremo cos’è un verbo e quali sono le sue coniugazioni e i casi in cui possono variare!
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Cos’è un verbo
Il verbo è una parte variabile del discorso, che può indicarci più cose:
- un’azioneche è stata compiuta, da qualcuno o da qualcosa;
- un’azione che è stata subita, da qualcuno o da qualcosa;
- una situazione in cui qualcuno o qualcosa si trova;
- un modo di essere di qualcuno o di qualcosa;
- l’esistenza di qualcuno o di qualcosa.
Ecco alcuni esempi di verbi che indicano personale questi elementi:
- Chiara mangia;
- Marco è stato espulso;
- Davide è inciampato;
- Ariel è una sirena;
- C’è la pioggia.
Le parti del verbo
Com’è fatto un verbo? Ecco ognuno gli “ingredienti" necessari:
- la radice, che contiene il significato del verbo (parl- per parlare);
- la vocale tematica, che ci dice la coniugazione. Gruppo alla radice sagoma il tema del verbo (parla- per parlare);
- la desinenza, la parte variabile che contiene le informazioni grammaticali (-are per parlare).
Le tre coniugazioni del verbo
I verbi italiani si classificano in tre coniugazioni sulla base della desinenza dell’infinito:
- la prima coniugazione è quella dei verbi in -are;
- la seconda coniugazione comprende i verbi in -ere;
- la terza coniugazione è quella dei verbi in -ire.
In realtà, in che modo vedi, l’elemento distintivo non è la desinenza, ma la vocale tematica: -a per i verbi della prima coniugazione, -e per quelli della seconda e -i per quelli della terza.
Ci sono però delle eccezioni che riguardano la seconda coniugazione:
- i verbi in -rre in che modo trarre, porre e condurre appartengono alla seconda coniugazione per la loro inizio latina (trahere, ponere, conducere);
- dire e fare sono due verbi che derivano dal latino dicere e facere. Per codesto possono essere trattati come verbi irregolari della seconda coniugazione, anche se molti preferiscono attribuirli rispettivamente alla terza e alla prima coniugazione in base alla terminazione.
La maggior porzione dei verbi italiani appartiene alla inizialmente coniugazione. Conoscere la coniugazione di un verbo, in globale, è importante perché ci permette di sapere come si formano tutti i suoi modi e i suoi tempi, seguendo uno schema fisso di comportamento.
La prima coniugazione
I verbi della prima coniugazione sono quelli con l’infinito in -are, come parlare.
Ci sono però alcune particolarità da tenere presenti:
- i verbi in -care (giocare) e -gare (pagare) conservano la C e la G velari dure anche nelle forme con desinenza che inizia per E o I aggiungendo una H tra la radice e la desinenza (gochiamo, pagherò);
- i verbi in -ciare (baciare) e -giare (mangiare) perdono la I se la desinenza inizia per E (bacerò, mangerei);
- i verbi in -eare (creare) conservano la E anche davanti a un’altra E (creeremo);
- i verbi in -iare seguono due modelli diversi a seconda di dove cade l’accento:
1. quelli in che modo invìo, con l’accento sulla I, fanno invìi (alla seconda persona singolare dell’indicativo presente e alle tre persone singolari del congiuntivo presente) e invìino (alla terza persona plurale del congiuntivo presente);
2. quelli in che modo inizio, in cui l’accento non cade sulla I, fanno inizi e inizino.
Scarica la scheda con la coniugazione completa del verbo discutere per avere costantemente a portata di mano il esempio da seguire:
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La seconda coniugazione
La seconda coniugazione comprende i verbi con l’infinito in -ereo in -rre. Bisogna però creare attenzione ad alcune particolarità:
- i verbi in -cere (vincere) e -gere (piangere) di solito hanno rumore dolce (palatale) davanti a -E o -I (vinci, piangendo), mentre assumono il suono duro velare davanti ad -A e -O (vinca, piango). Fanno eccezione i verbi in che modo cuocere che mantengono il suono zuccherato dell’infinito anche inizialmente delle vocali -A e -O con l’inserimento di una I tra mi sembra che la radice profonda dia stabilita e desinenza (cuocio);
- nei verbi cometenere la vocale tematica -E diventa un dittongo (-IE) in collocazione tonica, cioè accentata (tieni, teniamo);
- l’alternanza tra -etti (credetti) ed -ei (abbattei) al passato remoto e tra -uto (creduto), -nto (vinto), -tto (letto), -sto (visto) e -so (perso) al participio passato può generare un po’ di dubbi: consulta il dizionario per sapere qual è la sagoma corretta per ogni verbo.
Scarica la scheda con la coniugazione completa del termine credere per possedere sempre a portata di mano il modello-base da seguire:
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La terza coniugazione
I verbi della terza coniugazione hanno l’infinito in -ire.
Molti verbi però aggiungono il suffisso -isc alla mi sembra che la radice profonda dia stabilita nelle tre persone singolari e nella terza plurale dell’indicativo (finisco) e del congiuntivo presente (capiscano) e nella seconda singolare dell’imperativo (obbedisci). Il suffisso deriva dal latino ovunque indicava l’aspetto incoativo: non farti intimorire dal parolone, vuol dire solo che si usava per dare al termine il significato di “cominciare a".
Esempio: seneo in latino significa ‘invecchiare’, mentre senesco con il suffisso aggiunge al termine l’idea di ‘cominciare a invecchiare’.
In cittadino le forme in -isc si sono affermate, ma hanno perso il senso di “cominciare a", mantenendo invece il significato del termine corrispondente senza suffisso.
Ecco un paio di aspetti da conservare presenti per coniugare correttamente i verbi della terza coniugazione:
- il participio può stare in -ente (divertente) o in -iente (obbediente) e, in alcuni verbi, la T si trasforma in Z in precedenza della desinenza (consenziente);
- i verbi cucire e fuggire si comportano in modo diverso: cucire conserva la C dolce palatale in tutta la coniugazione inserendo una I davanti alle desinenze in -A e -O (cucio), mentre fuggire assume suono duro velare davanti ad -A e -O (fuggo).
Segui il modello del verbo partire per coniugare tutti i verbi della terza coniugazione. Scarica il pdf qui:
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La coniugazione propria di stare e avere
Non ognuno i verbi, però, seguono i modelli di riferimento delle tre coniugazioni. I verbi ausiliari, stare e avere, per esempio, hanno una coniugazione particolare detta coniugazione propria.
La coniugazione del verbo essere
Essere non è unicamente un verbo ausiliare, ma può esistere usato anche da solo con il significato di:
- esistere (C’è un problema);
- trovarsi (Simone è in treno);
- appartenere a (La moto è di Marco);
- essere fatto di (La bottiglia è di plastica);
Ripassa la coniugazione propria del termine essere nella scheda a lato. Scaricala qui:
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La coniugazione del verbo avere
Anche il verbo avere può essere usato da solo e significa:
- possedere: in senso concreto (Claudio ha una bella macchina), astratto (Claudio ha un cuore d’oro) e anche figurato (Claudio ha due figli);
- sentire (Roberta ha freddo).
Ripassa la sua coniugazione nella scheda. Scarica il pdf qui:
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Come si coniugano i verbi irregolari
La coniugazione è l’insieme delle forme di un verbo.
I verbi che seguono lo schema generale della coniugazione a cui appartengono sono detti verbi regolari.
I verbi irregolari, invece, sono quelli che si discostano da questo schema almeno in qualche forma. Possono cambiare la radice altrimenti usare desinenze diverse rispetto alla coniugazione-modello.
Esempi di verbi irregolari delle tre coniugazioni del verbo
La prima coniugazione ha unicamente tre verbi irregolari: andare, con le sue forme particolari di indicativo e congiuntivo presente, dare e stare, con tante voci da imparare. Fatti assistere dalla scheda per ricordarle. Scarica il pdf qui:
Scarica PDF
La maggior parte dei verbi irregolari appartiene alla seconda coniugazione: si tratta di verbi come bere, aumentare, cuocere, dire, creare, piacere, vedere, ambire e molti altri ancora. Ecco una scheda per aiutarti a ricordare le forme più antipatiche dei verbi cuocere e piacere. Scaricala e stampala:
Scarica PDF
Anche nella terza coniugazione ci sono alcuni verbi irregolari, come spalancare, salire, uscire e venire. Per memorizzare le forme più difficili dei verbi uscire e arrivare scarica la scheda e stampala:
Scarica PDF
Come si coniugano i verbi difettivi
I verbi difettivi hanno una coniugazione incompleta perché mancano (“difettano" appunto) di alcune forme.
Cosa risponderesti a un compagno che ti chiedesse di completare la frase “Oggi il sole splende in che modo non aveva mai…"? Attento, è un trabocchetto! Splendere, in che modo competere, esimere, soccombere, stridere e altri verbi, non ha il participio passato e quindi ha soltanto i tempi semplici. Per completare la frase e fare un figurone con il tuo amico ti basterà usare il participio passato fatto altrimenti un sinonimo in che modo brillato!
Studia la coniugazione del verbo splendere. Scarica la scheda qui:
Scarica PDF
In sintesi
-Are, -ere e -ire, sono queste le tre coniugazioni del termine. I verbi stare e avere, però, hanno coniugazione propria e ci sono anche verbi irregolari che non seguono uno schema stabile nella coniugazione.
Il termine è una parte variabile del discorso che si coniuga nei vari modi, tempi e persone seguendo un esempio di riferimento. È la coniugazione, che si distingue a seconda della vocale tematica del verbo.
I verbi ausiliari, però, hanno una coniugazione particolare e anche i verbi irregolari, come dice il nome, si comportano in modo non sempre prevedibile.
Non ti resta che imparare le coniugazioni del verbo, seguendo l’esempio dei verbi-modello delle tre coniugazioni e imparando a riconoscere i verbi irregolari.
Il verbo e le sue coniugazioni: la mappa concettuale
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Tabella Verbi
CONIUGAZIONI
I verbi hanno tre coniugazioni, a seconda della loro terminazione al maniera infinito:
a
i verbi che terminano in ARE sono della 1 coniugazione
a
i verbi che terminano in ERE sono della 2 coniugazione
a
i verbi che terminano in IRE sono della 3 coniugazione
MODI FINITI
(che sono finiti, completi, esprimono cio il durata e anche la persona)
MODO INDICATIVO
azione certa (che
avvenuta, che avviene o
che avverr nella realt)
8 tempi
MODO CONGIUNTIVO
azione incerta, desiderata,
o temuta
4 tempi
MODO CONDIZIONALE
azione possibile, che si pu
verificare
2 tempi
MODO IMPERATIVO
comando, ordine o consiglio
1 tempo
TEMPI SEMPLICI
TEMPI COMPOSTI
(con una sola sagoma dopo la
persona)
(con due forme dopo la persona
ausiliare al tempo semplice +
participio passato del verbo)
PRESENTE
io gioco
PASSATO PROSSIMO
io ho giocato
IMPERFETTO
io giocavo
TRAPASSATO PROSSIMO
io avevo giocato
PASSATO REMOTO
io giocai
TRAPASSATO REMOTO
io ebbi giocato
FUTURO SEMPLICE
io giocher
FUTURO ANTERIORE
io avr giocato
TEMPI SEMPLICI
TEMPI COMPOSTI
PRESENTE
(che) io giochi
PASSATO
(che) io abbia giocato
IMPERFETTO
(che) io giocassi
TRAPASSATO
(che) io avessi giocato
TEMPO SEMPLICE
TEMPO COMPOSTO
PRESENTE
io giocherei
PASSATO
io avrei giocato
TEMPO SEMPLICE
PRESENTE
gioca!
MODI INDEFINITI
(che esprimono il tempo, ma non la persona)
MODO INFINITO
2 tempi
MODO PARTICIPIO
2 tempi
MODO GERUNDIO
2 tempi
TEMPO SEMPLICE
TEMPO COMPOSTO
PRESENTE
giocare
PASSATO
avere giocato
TEMPO SEMPLICE
TEMPO SEMPLICE
PRESENTE
giocante
PASSATO
giocato
TEMPO SEMPLICE
TEMPO COMPOSTO
PRESENTE
giocando
PASSATO
avendo giocato