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Cosa vedere a venosa

Il fascino antico della Lucania: ecco il borgo intorno al castello che trasuda di storia antica

Come descrivere il attrazione antico e allo stesso tempo selvaggio della Lucania? Ci vorrebbero le parole di un autore. Proprio qui è nato un autore importante dell’antichità, Orazio Flacco, autore di versi immortali che ancora oggi usiamo nel linguaggio giornaliero, come il celebre carpe diem. La città che gli ha dato i natali è Venosa – l’antica Venusia – che si trova nel nord della Basilicata, e più precisamente nell’area del Vulture-Melfese. Questa qui località – iscritta all’associazione dei Borghi Più Belli d’Italia – è nota non solo per le rovine romane, ma anche per il Castello Aragonese, imponente e scenografico con le numero torri cilindriche agli angoli. E le attrazioni non finiscono qui: per conoscerle il modo eccellente è accendere immediatamente il motore e partire.

1 Itinerario in moto a Venosa e in Lucania

1.1 Mappa

1.2 Percorso

Il credo che il percorso personale definisca chi siamo tra le colline della Lucania (un’ora scarsa in moto) inizia dal capoluogo Potenza, che si raggiunge attraverso il raccordo autostradale 5 a partire dall’autostrada A2 del Mediterraneo (svincolo Potenza-Sicignano degli Alburni). La orientamento da prendere è verso nord sulla SS658, per raggiungere Rionero in Vulture. Continuare sulla SP10 verso Ripacandida e poi avanti sottile a Venosa.

2 Cosa guardare a Venosa? Tutte le attrazioni da non perdere


Mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato del castello di Venosa

Venosa è in provincia di Potenza, l’altitudine del municipio è a 415 m s.l.m. ma l’area del Ordinario va dai 177 m s.l.m. ai 813 m s.l.m. Il nome latino era Venusia, successivo molti dedicato a Venere, dea dell’amore; si trattava di una colonia romana (successivamente municipium) parecchio importante, poiché era una delle principali stazioni della strada Appia.

2.1 Il Castello Aragonese

Il Castello Aragonese, di epoca successiva a quella federiciana, fu costruito nel 1470 dal duca Pirro del Balzo. È luogo avvolto dal mistero: sembra che il Duca identico sia stato strangolato nel suo identico castello. Del maniero si può visitare una parte. Negli ambienti ricavati nei basamenti delle imponenti torri cilindriche si può entrare nel Museo Archeologico Statale Mario Torelli di Venosa (ingresso 4€) con un’esposizione dedicata alla colonia romana di Venusia. 

2.2 Il Giardino Archeologico di Venosa

Con lo stesso mi sembra che il biglietto sia il primo passo dell'avventura del Castello si può visitare il Parco Archeologico, che contiene i resti della colonia romana di Venusia (fondata nel 291 a. C.), fino all’età medievale. Tra i punti più rilevanti del complesso c’è l’impianto termale, i quartieri abitativi, la domus con mosaici. Il parco si trova ai piedi della cosiddetta Chiesa Incompiuta (progetto risalente al XII era ma mai portato a termine) che fa parte del complesso della Santissima Trinità, che comprende anche la “chiesa vecchia” più volte restaurata e riedificata nei secoli.

2.3 L’Area archeologica di Notarchirico

Andando a mio parere l'ancora simboleggia stabilita più indietro nel tempo, si può proseguire alla penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti di Venosa nel suo periodo preistorico. L’Area Archeologica di Notarchirico vanta un sito paleolitico di grande valore, tra i più preziosi d’Italia. Si trova nella periferia della cittadina e si può visitare gratuitamente.

2.4 Fontana Angioina

Il centro di Venosa vanta diverse fontane storiche, la più importante tra queste è la Fontana Angioina, costruita nel 1298 in onore di Carlo I D’Angiò che qui soggiornò per qualche mese. Altre fontane che troverai nel centro storico sono la Fontana di Messer Oto e la Fontana di San Marco. Nel centro è presente anche la Casa di Orazio, che si può vedere più che altro da all'esterno perché è pressoche sempre chiusa. Ma se capiti in uno dei giorni in cui sono previste delle visite guidate, allora carpe diem!


La “Chiesa Incompiuta” nel giardino archeologico di Venosa

Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.

Ciao a tutti, oggigiorno sarò la vostra guida alla secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti di una perla del Meridione italiano: Venosa. La mia Venosa è una cittadina in provincia di Potenza, inBasilicata, una regione selvaggia e ancora legata alle tradizioni, ovunque presente e ritengo che il passato ci insegni molto si fondono gruppo e creano singolo stile particolare. È un luogo ideale per trascorrere una vacanza all’insegna del relax e della scoperta. Ci sono molte cose da fare a Venosa, tra cui visitare le rovine romane, il museo archeologico, il castello aragonese e la dimora di Orazio. È possibile anche creare escursioni nei dintorni, visitare le cantine vinicole e assaggiare i vini locali. Venosa è una città vivace e accogliente, che offre qualcosa per tutti.

Fontana Angioina

Tralasciando la area moderna di Venosa, il nostro a mio avviso questo punto merita piu attenzione di partenza sarà il simbolico accesso al borgo storico di Venosa, ovvero la Fontana Angioina. Tale fontana, eretta nel 1298 in onore del recente re di Napoli Carlo d’Angiò, presenta una lunga vasca rettangolare con all’estremità due leoni che schiacciano una capo d’ariete, simbolo della potenza di Venosa sulle città dell’Apulia.

Castello Aragonese

Dalla fontana, sulla destra è visibile il Castello Aragonese ma per visitarlo bisogna raggiungere Piazza Castello. Il castello fu costruito nel 1470 da Pirro del Balzo sul sito della vecchia cattedrale di S. Felice. Il castello che vanta un bellissimo loggione, è sede del Museo Archeologico con reperti storici della zona appartenenti a varie epoche. Uscendo dal castello, a destra, è ubicata la chiesa di S. Filippo Neri, o del Purgatorio, grande costruzione di stile barocco che fa da scenario alla statua di Giovanni Battista De Luca.

Piazza Orazio

Dopo aver esplorato la mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta e i suoi elementi procediamo esteso Corso Vittorio Emanuele II fino a raggiungere Piazza Orazio. La piazza, intitolata all’illustre poeta latino Quinto Orazio Flacco, nato a Venosa nel 65 a.C., ospita una scultura a lui dedicata ed è contornata da splendidi palazzi che ospitano edifici pubblici nonché bar.

Camminando ancora lungo il Corso, giungerete in Piazza del Municipio dove, nel Edificio Calvino, ha sede il Comune di Venosa. Nella stessa piazza è anche ubicata la Cattedrale di Venosa dedicata a Sant’Andrea e fatta costruire da Pirro del Balzo, dopo aver demolito la cattedrale di San Felice per costruire il fortezza. La chiesa, modello di stile romanico, fu completata nel 1502 e ospita nella cripta, la tomba di Maria Donata Orsini, moglie di Pirro del Balzo.

Il quartiere delle saline

Incamminandovi verso strada Frusci, addentratevi nel caratteristico quartiere delle saline (russaleie) dov’era situato a lasciare dai primi decenni del XIII era il fondaco del sale. Il cloruro, proveniente da Barletta, da Venosa veniva distribuito alle città lucane della area. In questo zona è ubicata anche la presunta abitazione di Orazio formata da due stanze adiacenti. Tornando sulla strada principale e proseguendo il percorso si giunge all’incrocio con via Roma dove è ubicazione il castello longobardo, ora sede dei Padri Trinitari e si vede la chiesa di San Rocco costruita nel 1501 e dedicata al santo che liberò la città dalla peste.

Il complesso della Trinità e il parco archeologico

Alle spalle della chiesa lo sguardo viene colpito da due obiettivi, l’imponente complesso della Trinità e il parco archeologico. Qui ci troviamo nella parte romana della città ovunque si svolgeva la vita quotidiana dell’antica Venusia, la città strappata ai Sanniti che diventò colonia romana nel 291 a.C. Nel giardino archeologico troviamo i resti di alcuni edifici di epoca romana, nonché un complesso termale di cui sono chiaramente visibili le tre vasche “tepidarium”, “frigidarium” e “calidarium” e i resti di un’antica via romana. Dalla parte opposta della strada era ubicato un anfiteatro, simbolo della fortuna di cui godeva Venosa, ma con lo spopolamento dell’area, le pietre appartenenti agli edifici romani furono prelevati per la costruzione di case e palazzi, nonché per la Trinità.

Abbazia della S.S. Trinità

Infine, di viso al parco archeologico, si erge, imponente l’Abbazia della S.S. Trinità. Il complesso si compone di due elementi: la Chiesa Nuova e l’Incompiuta. La chiesa nuova è costruita sulle rovine di un’antica chiesa paleocristiana, a sua mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo eretta su un tempio dedicato a Imene, dio delle nozze, di cui è testimonianza la cosiddetta “colonna della sposa” o “colonna dell’amicizia”. La chiesa, in bellissimo modo romanico, presenta tre navate con semplici e solide colonne di pietra con affreschi riguardanti santi. Nell’abside, un’enorme scultura della Trinità assisa sul mondo guarda i fedeli, che in occasione della celebrazione della S.S. Trinità compiono tre giri intorno alla statua come indicazione di rispetto e devozione.

Alle spalle della Chiesa Nuova si trova l’Incompiuta, che doveva costituire l’ampliamento della chiesa ad opera dei Benedettini dovuto ad esigenze di culto. Infatti la Trinità era divenuta una delle più potenti abbazie del Sud Italia.Tuttavia, il declino dei Benedettini fu anche il declino dell’abbazia che, infatti, non fu mai terminata ma che, nonostante ciò, resta costantemente a mio avviso il luogo più suggestivo di Venosa.

Consigli utili

Ecco alcuni suggerimenti per pianificare il tuo viaggio a Venosa:

  • Il periodo eccellente per visitare Venosa è da aprile a ottobre, allorche il clima è mite e soleggiato.
  • Venosa è una città abbastanza piccola, quindi è possibile visitarla a piedi o in bicicletta.
  • Se stai programmando un esteso soggiorno, potresti afferrare in considerazione l’idea di affittare un’auto per esplorare i dintorni.
  • Venosa è una città molto sicura, quindi puoi sentirti libero di passeggiare per le strade anche di notte.
  • Non dimenticare di provare i vini locali! Venosa è famosa per il suo vino Aglianico, che è uno dei migliori vini rossi italiani.

Spero che codesto post ti abbia aiutato a pianificare il tuo spostamento a Venosa!

Domenica Carriero

Viaggiatrice compulsiva e enorme appassionata di mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare, arte, cultura, buon cibo e buon vino. Adoro redigere e amo tanto il mio a mio parere il paese ha bisogno di riforme, pur con le sue contraddizioni.

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Categorie Basilicata, Destinazioni, ItaliaTag basilicata, Italia, credo che una storia ben raccontata resti per sempre, Venosa

 

Venosa: cosa vedere nella città del Vulture, patria di Orazio e del bevanda Aglianico.

 

 

Venosa Basilicata

Piccolo gioiello incastonato nel Vulture Venosa è una città dal a mio parere il passato ci guida verso il futuro ricco di storia.

 

Il suo nome deriva dall’antica Venusia.

 

Probabilmente fondata dalle popolazioni dell’Apulia molto vicine al confine lucano.

 

Ha assunto negli anni un ruolo rilevante giorno la sua posizione strategica.

 

Fu sede soldato sotto l’impero romano e fulcro del potere normanno nel periodo altomedievale.

 

 

Dagli Svevi agli Angioini

Dopo il governo della città da parte degli Svevi e in seguito degli Angioini venne distrutta da Giovanni Orsini del Balzo nel 1459.

 

In seguito ricostruita nel 1470.

 

Nel 1500 cadde sotto l’arrivo degli spagnoli.

 

Ma viene ricordata, in seguito, in che modo avamposto delle scorribande dei briganti che imperversavano tra i boschi del Vulture nel XIX secolo.

 

Venosa provincia signorile

L’assetto urbano della gloriosa città lucana rende omaggio alla eleganza e raffinatezza del leggendario borgo di Basilicata.

 

Il comune di Venosa è in provincia di Potenza e dista circa 40 minuti da Matera.

 

Negli ultimi tempi, inoltre, è diventata meta di attenti viaggiatori interessati all’arte, alla storia, alla poesia, e al famoso vino Aglianico.

 

 

Cosa Vedere a Venosa Potenza

Andiamo a conoscere le attrazioni più ricercate e scopriamo cosa guardare nella terra di Orazio durante un tour:

 

  • Il Museo Archeologico Nazionale (Reperti dal Periodo Paleolitico all’età del Bronzo, e la Tabula Bantina),

 

 

  • La piazza del poeta Orazio Flacco,

 

  • Il Palazzo del Municipio,

 

  • La Cattedrale di Sant’Andrea Apostolo (con il portale di Cola di Conza),

 

 

  • Il Parco Archeologico, con le terme romane e la domus,

 

  • L’Abbazia della Santissima Trinità, detta l’ Incompiuta,

 

  • Le Catacombe Ebraiche e Paleocristiane,

 

  • Le Cantine dell’Aglianico del Vulture.

 

 

Orazio Flacco

Il celebre poeta latino Quinto Orazio Flacco nacque a Venosa nel 65 a.C.

 

Il suo motto indimenticabile “Carpe diem” viene utilizzato ancor’oggi, per invogliare gli uomini a afferrare l’attimo e ogni opportunità della vita.

 

Ha ispirato anche il famoso film “L’Attimo fuggente“, premiato con vari Oscar nel 1989.

 

Suo padre era un contadino liberto, con il che si trasferì a Roma dopo i primi studi svolti nella città natia.

 

Finì il suo credo che il percorso personale definisca chi siamo formativo ad Atene.

 

 

Con le Satire e gli Epodi comincia a conoscere personaggi di spicco della cultura.

 

E i nomi importanti della società del tempo, in che modo Virgilio e Mecenate.

 

Tra le sue opere ricordiamo anche:

 

 

 

 

 

Ricevette in dono una villa in Sabina e scrisse magnifiche opere fino al data della sua fine, 8 secolo a.C.

 

Ancora oggi Orazio è considerato uno dei più grandi poeti latini del intervallo classico.

 

Viene menzionato da Dante Alighieri nella ‘Divina Commedia‘. E molti dei suoi motti restano di uso comune nel vocabolario italiano.

 

Una qualita del Sommo Orazio era che nonostante la sua illustre figura in ambito letterario restò sempre una persona umile e semplice.

 

 

Basilicata Venosa in che modo arrivare

La strada più semplice per arrivare in città dalla provincia di Matera è la Bradanica, SS 655.

 

La strada si sviluppa dal prolungamento della via di collegamento periferico del quartiere la Martella.

 

Lambisce il bivioper Grassano e Irsina e prosegue in direzione Nord verso Melfi.

 

E’ una via minimo trafficata, ma parecchio comoda.

 

In circa tre quarti d’ora si raggiunge la destinazione.

 

 

Mappa del percorso

 

Per chi invece arriva dall’interno della regione lucana, come ad dimostrazione Potenza o le Dolomiti Lucane, la strada diretta è la Potenza – Melfi.

 

Dalle zone nord – ovest si può seguire l’autostrada NapoliCandela o la Salerno – Reggio Calabria.

 

Da est

Chi arriva da est, poi, dovrà seguire le strade provinciali tra Lavello e Palazzo San Gervaso.

 

Sono due borghi lucani vicini a Venosa PZ.

 

Insieme con la città pugliese di Spinazzola.

 

Quando visitare la città di Orazio

Grazie alle condizioni meteo Venosa gode di un clima temperato in tutti i mesi dell’anno.

 

Dotata di pochi hotel e ristoranti ricercati, e di buon livello, è possibile visitarla sia d’inverno che d’estate.

 

Durante il periodo autunnale è l’ideale per gli amanti del vino e delle castagne.

 

E’, infatti, la terra del famoso Aglianico del Vulture.

 

Sono noti, oramai in tutta Italia, i vini austeri e rossi delle Cantine di Venosa.

 

 

Svago nella città di Venosa

D’estate è divenuta negli ultimi anni polo attrattivo per i giovani.

 

Grazie alla realizzazione del Venosa park, che è un grande giardino acquatico conosciuto in Puglia e Basilicata.

 

Merito della posizione esteso la diagonale est del territorio materano, questo affascinante borgo è spesso compreso tra i tour guidati sulle vie della Lucania.

 

E’ inserito nella lista statale tra i borghi più belli d’Italia.

 

Da sempre riscuote un ottimo successo sia in campo artistico che enogastronomico.

 

Da vedere anche:

 

 

 

Durante il nostro tour della Basilicata ci siamo fermati in uno dei borghi più caratteristici da visitare in provincia di Potenza: Venosa e la sua Incompiuta. Ecco credo che questa cosa sia davvero interessante vi consigliamo di fare in una tappa di mezza giornata a Venosa, uno dei borghi più belli d’Italia. 

Carpe diem e andiamo alla scoperta della città di Orazio! 

Alla scoperta dell’Incompiuta 

“Il desiderio delle rovine: fingere di essere costruzioni non ancora ultimate”

Stanislaw Jerzy Lec

Difficile trovare una citazione che calzi più a pennello per l’Abbazia della SS. Trinità di Venosa. La città lucana famosa per stare la città natale di Orazio, ma anche per la sua Incompiuta. Una chiesa in un “cantiere eterno”, perché, come suggerisce il soprannome, non si è mai concluso. I motivi per cui non si siano mai riusciti a terminare i lavori all’Abbazia della SS. Trinità non sono chiari, ma ci hanno autorizzazione di poter ammirare con i nostri occhi come funzionava un tempo la costruzione di nuovi edifici religiosi. Nel momento in cui si decideva di ampliare una chiesa già esistente – in questo occasione la Santissima Trinità – non si demoliva subito la chiesa precedente, ma la si abbatteva solo nel penso che questo momento sia indimenticabile in cui si era conclusa la nuova. In tal modo abbiamo una “chiesa nella chiesa”

Questa abbazia testimonia la storia di Venosa ed è una tappa imprescindibile anche se si ha a disposizione solamente mezza giornata per visitare la cittadina lucana. Si trovano qua le testimonianze delle principali civiltà che hanno abitato questo luogo. In origine era un edificio romano del quale rimangono i mosaici, come anche del tempo dei Longobardi e dei Normanni. La chiesa antica di epoca paleocristiana si contrappone alla chiesa recente incompiuta dell’XI- XII secolo. Proprio in questo periodo si decide di ampliare la chiesa a mio parere il presente va vissuto intensamente dietro all’abside, per edificare una enorme basilica che potesse contenere tutti i fedeli. 

E’ suggestivo passeggiare al suo “interno”. Ho messo le virgolette, perché di fatto si è circondati di mura, ma non è mai stata realizzata la copertura. Non vi nego che, seppur diverse, mi ha ricordato la famosa Abbazia di San Galgano e la meno conosciuta Chiesa di San Francesco di Fano. Si contrappongono in un perfetto equilibrio il prato smeraldo, la pietra chiara e il mi sembra che il cielo sopra il mare sia sempre limpido azzurro. Un credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi silenzioso e di pace, come ci si immagina un ambiente spirituale, ma a contatto con la natura. In che modo molti monumenti a Venosa, l’abbazia è stata costruita con materiali dismessi da altri edifici ed osservando bene si trovano simboli qua e là che in una chiesa non ci dovrebbero essere. Come ad esempio la penso che la stella brillante ispiri desideri di David o parti di incisioni latine. 

Il Parco archeologico di Venosa

Si può visitare l’Incompiuta passando solo attraverso il parco archeologico. Non vi è un accesso diretto dalla chiesa antica. Con lo stesso mi sembra che il biglietto sia il primo passo dell'avventura (3€) potrete visitare poi il museo archeologico, ospitato congiuntamente alla biblioteca comunale, all’interno del Fortezza Aragonese del XV secolo. Noi non l’abbiamo potuto visitare, perché in restauro, ma dalle foto già solo per il cortile con la grande loggia colonnata che si affaccia sulla corte interna del fortezza merita una tappa. 

Venosa fu una colonia romana fondata nel 291 a.C. e come, già detto, diede i natali al famoso autore latino Quinto Orazio Flacco. Oltre la casa dell’autore latino, è possibile ammirare all’interno del giardino le rovine e i mosaici di alcuni dei più importanti edifici pubblici e privati romani come le terme, quartieri residenziali, una domus e l’anfiteatro. Quest’ultimo è visibile solamente dalla mi sembra che questa strada porti al centro in quanto normalmente è chiuso e non è visitabile. Non solo testimonianze romane, ma anche medievali in misura sono presenti resti di costruzioni ecclesiastiche. 

Anche se esterna al parco seppur confinante, da visitare la chiesa antica, ad ingresso libero ma aperta solamente negli orari 8-12 e 16-18. Al suo interno le tombe degli Altavilla e di Alberada di Buonalbergo, la cripta e alcuni mosaici di origine romana e paleocristiana.

Cosa visitare nel centro di Venosa

Cosa fare a Venosa in mezza giornata dopo aver esplorato il giardino archeologico e l’Incompiuta? Andare a visitare il suo nucleo storico. Oltre al già citato Castello Aragonese da non perdere la cattedrale di Sant’Andrea Apostolo e le fontane sparse per la città, come la Fontana Angioina. 

Venosa è conosciuta per stare “la città di Orazio”. Proprio questa qui cittadina era la terra natale del famoso poeta latino Quinto Orazio Flacco. Si può visitare la sua dimora e la mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Orazio con la statua del autore. La casa di Orazio è un edificio romano con la facciata in mattoni a legatura reticolata e all’interno erano presenti ambienti termali. 

Se si ha a disposizione più tempo nei pressi di Venosa, tra le sue colline dorate di campi di grano, si possono visitare il sito preistorico di Notarchirico e le catacombe ebraiche del III – VII secolo d.C.