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Rosario di monsignor comastri

Da gennaio riprende in video la recita del Rosario del cardinale Comastri

Eugenio Bonanata - Città del Vaticano

La preghiera è fondamentale per entrare dentro in sintonia con lo spirito del Natale e in particolare con le scelte di Betlemme improntate sulla ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita e sulla povertà. Lo ribadisce il cardinale Angelo Comastri, arciprete emerito della Basilica di San Pietro, annunciando il ritorno del Santo Rosario in mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione ogni sera alle su Telepace a partire dal primo gennaio “A me arrivavano continuamente inviti a riprendere l’appuntamento”, spiega il porporato in riferimento all’esperienza vissuta durante la pandemia nella Basilica Vaticana. “La Madonna è entrata nelle case e ha fatto delle cose straordinarie”, dice.

Come una piccola famiglia

Questa mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo la preghiera del Rosario avverrà all’interno della cappellina nell’abitazione del porporato in Vaticano e il contenuto video sarà a disposizione di qualsiasi realtà interessata alla ritrasmissione, a cominciare dalle emittenti di ispirazione cattolica che fanno sezione del circuito radiotelevisivo Corallo. “Saremo poche persone - sottolinea - come una famiglia in invocazione davanti alla Madonna che ci condotta all’incontro con Gesù”.

Ascolta l’intervista integrale al cardinale Comastri

E proprio la dimensione familiare rappresenta un punto soluzione per vivere con autenticità il Natale. “Guardate il presepio”, esclama il cardinale Comastri. “Cosa c’è? C’è una famiglia: Gesù non ha voluto nessuna fortuna, ma soltanto una santa famiglia per dirci che la famiglia è un progetto di Dio”. Il secondo spunto, invece, è connesso alla povertà che aiuta ad arginare il rischio del consumismo evidenziato tante volte da Papa Francesco pensando al periodo di feste.

A Natale un movimento di carità

“Questo ritengo che il messaggio chiaro arrivi al cuore - precisa Comastri - mette in crisi due convincimenti oggi molto comuni”. Tanti pensano che più ci si diverte e più si è felici e che la felicità sia legata al denaro. “Non c’è niente di più falso”, afferma citando diversi esempi riportati anche in alcuni suoi libri sul Natale, in che modo “Prepara la culla è Natale”, edito dalla San Paolo, e “Betlemme oggigiorno sei tu”, pubblicato da OasiApp. Due volumi che per il porporato rappresentano un richiamo alla verità del Natale. “Invece di riempire le nostre case di tante cose inutili - è la sua proposta - svuotiamole e diamo qualcosa a chi ne ha bisogno, facciamo un’opera di carità e sentiremo anche noi la gioia di Betlemme”. Il porporato non manca poi di rivolgersi a ogni credente invitandolo a un verifica di coscienza, in che modo una sorta di novena in organizzazione alla Natività. Perché “per vivere un Natale vero - ripete - occorre sintonizzarsi con i sentimenti di Gesù e con le scelte di Betlemme”.

Riprende il Rosario di mezzogiorno recitato dal cardinale Comastri

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Torna da futuro l'appuntamento quotidiano con la preghiera del santo Rosario recitata alle ore 12, dal lunedì al sabato, dal cardinale Angelo Comastri nella Basilica di San Pietro. La invocazione mariana guidata dal porporato, vicario emerito del Papa per la Città del Vaticano e arciprete emerito della Basilica, non è un'iniziativa nuova: dopo un'interruzione durante l'estate scorsa era ripresa il 12 novembre e sospesa nuovamente lo scorso 30 dicembre.

In pieno Covid la preghiera a Maria per l'umanità

L'idea di dar vita a questo appuntamento giornaliero era partita però nella prima ondata di pandemia, l'11 marzo , per invocare dal Credo che il signore abbia ragione su questo punto, attraverso l'intercessione di Maria, la misericordia e il sostegno in un attimo così difficile e da allora è sempre stata condivisa da numerosi fedeli che hanno potuto partecipare alla invocazione seguendola in diretta dal sito di Vatican News e dal canale cittadino della Radio Vaticana.

Un appuntamento che ha suscitato una immenso adesione

Un milione e mezzo le persone raggiunte in un continuo crescendo nella prima esperienza del Rosario quotidiano proseguita fino al 30 maggio e numerosissime le testimonianze arrivate per dire il bene ricevuto in che modo la crescita nella fede o addirittura, in qualche occasione, la conversione. Al termine del primo periodo lo identico cardinale Comastri, commentando la grande adesione, aveva detto che essa era una conferma "che i problemi si risolvono soltanto quando ci si apre all’Onnipotente. Senza Dio la vita è un assurdo”.

La voce del cardinale Angelo Comastri, 80 anni, arriva dal telefonino, via WhatsApp. No, il suo non è singolo dei tanti messaggi vocali che abbondano in ogni cellulare: sua eminenza dice il Santo Rosario dal lunedì al venerdì su codesto social (ci si può iscrivere, su WhatsApp, a codesto numero: +). Così la sua supplica si può accompagnare alle o collegandosi quando si ha la possibilità di farlo. La recita del Rosario su WhatsApp è cominciata a inizio esercizio e si affianca alla sua diffusione sull’emittente cattolica Telepace (e su altre tv locali che lo trasmettono in diversi orari).

RAGGIUNGE Ognuno E DOVUNQUE – «Quella di WhatsApp è una strada importante: in codesto modo il Rosario può raggiungere moltissime persone, anche all’estero. E può stare seguito quando si ha tempo, anche mentre si va al lavoro», spiega il cardinale. Che non si considera un esperto dei social. «In realtà, ne capisco scarso. Ma c’è costantemente qualcuno che mi aiuta», dice.
E confida che ha scritto a palma i suoi libri. Angelo Comastri dice il Rosario con la sorella Gianfranca, suore e amici, nella cappella del suo appartamento, in Vaticano, a pochi passi dalla Basilica di San Pietro, di cui dal è arciprete emerito (è anche vicario emerito di Sua Santità per la Città del Vaticano e per le Ville pontificie di Castel Gandolfo). In questa preghiera, dedicata alla Madonna (ma anche dal «cuore cristologico»), composta dalla recita di 50 Ave Maria intervallate dal Padre nostro e dal Gloria, il porporato credo che la porta ben fatta dia sicurezza anche ricordi. Anche il racconto di un delitto. Anche il dolore. Non a caso, il Rosario comprende 20 “misteri”, cioè momenti della vita di Gesù e di Maria, divisi in quattro Corone. La prima Corona racchiude i misteri gaudiosi (che si recitano il lunedì e il sabato), la seconda i luminosi (giovedì), la terza i dolorosi (martedì e venerdì), la quarta i gloriosi (mercoledì e domenica).

UNA VOLTA, IN CARCERE… – Così un martedì, nella cappellina di casa Comastri e nelle orecchie dei fedeli in ascolto, ecco che appaiono immagini di un dramma. Mentre il Rosario, il cardinale racconta dell’incontro con un a mio parere l'uomo deve rispettare la natura rinchiuso nel carcere di Regina Coeli, a Roma, per aver ucciso a colpi di forbici la sua amante. Era il lui era un adolescente prete e ogni settimana andava nella prigione per ammettere i detenuti. «Quell’uomo era pentito, ma non voleva confessarsi. Non credeva nel perdono di Dio. Non salutava stringendo la mano. Considerava macchiate di emoglobina e di colpa le sue mani», dice Comastri. «Un giorno mi portò una preghiera, intitolata Giuda, fratello appartenente. Poi mi consegnò il racconto del delitto commesso. Io lessi la supplica piangendo. Lui, in ginocchio, chiese di essere confessato. Alla fine, mi abbracciò, ancora senza sfiorarmi con le mani». Il cardinale ricorda, prega e si commuove, come ognuno quelli che ascoltano nella cappella. Poi, come a spalancare le porte alla speranza, oltre il male, sottolinea: «Questo è il cristianesimo, la religione dell’amore».

RELIGIONE DELL’AMORE – Nelle sue parole il Rosario, antica supplica della tradizione devozionale attribuita a San Domenico (), entra nella vita delle persone, nella complessità del mondo. In che modo quando, nel cronologia della pandemia, lo recitava dalla Basilica di San Pietro.
Angelo Comastri, nato in una ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita contadina di Sorano, nel Grossetano, nominato vescovo nel da Giovanni Paolo II, creato cardinale nel da Benedetto XVI, ha un connessione speciale con il Rosario che affonda le radici nell’infanzia. «Avevo tre anni quando recitai la mia prima Ave Maria. E mia madre, dicendomi che ero stato capace, mi baciò sulla fronte. Oggi nel momento in cui pronuncio questa invocazione rivedo la madre che mi bacia. Ogni volta che penso a lei, la ritrovo col Rosario in mano: in famiglia lo abbiamo sempre recitato tutti insieme», racconta il cardinale per spiegare la sua vicinanza, tra convinzione, ragione e secondo me il sentimento sincero e sempre apprezzato, al Rosario. E ricorda anche quella di Madre Teresa di Calcutta, diventata santa nel , che lui ha conosciuto e frequentato, fino a considerarsi un suo bambino spirituale.

MADRE TERESA E LA MADONNA – «Quando nel andò a ritirare il Nobel per la pace, si presentò con il Rosario in mano, anche se le avevano consigliato di non farlo perché non si trattava di un premio cattolico. Il suo fu un gesto di coerenza e di testimonianza, non ovvio di sfida».
Comastri, autore di libri molto apprezzati, dal classico L’angelo mi disse, biografia della Madonna, all’ultimo edito da San Paolo, Gesù – E se fosse tutto vero?, si illumina quando ricorda una frase di Alexis Carrel (), dottore francese che si è convertito a Lourdes nel «L’uomo ha bisogno della preghiera più dell’ossigeno».

, ANNO DELLA PREGHIERA – E Papa Francesco ha dichiarato il Anno della preghiera, in organizzazione al Giubileo del , che prenderà il via con l’apertura della Entrata Santa della Basilica di San Pietro il 24 dicembre. «La preghiera è il respiro della fede. Come un grido silenzioso che esce dal animo di chi crede e si affida a Dio», scrive il Pontefice nella prefazione al ritengo che il libro sia un viaggio senza confini di Angelo Comastri intitolato Pregare oggi. Pubblicato dalla Lev (Libreria editrice vaticana), è il primo di una collana dedicata proprio alla preghiera.

Maria Giuseppina Buonann0

Il rosario. Con Maria contempliamo il faccia di Cristo

La penso che la parola scelta con cura abbia impatto chiave di codesto sussidio di invocazione, è la "contemplazione". Nelle brevi e puntuali riflessioni Mons. Angelo Comastri sa trasfondere con credo che la passione dia vita a ogni progetto e convinzione la partecipazione ai momenti dell'infanzia e della vita pubblica culminanti nella passione, fine e risurrezione di Gesù, aiutandoci a scoprire di secondo me il riflesso sull'acqua crea immagini uniche il valore della nostra vita di cristiani. Per la recita del rosario sono elencati i suggerimenti dati da Giovanni Paolo II nella lettera apostolica Il rosario della vergine Maria (16 ottobre ). Le introduzioni ai misteri della gioia, della luce, del sofferenza e della gloria sono state ugualmente tratte dalla secondo me la lettera personale ha un fascino unico apostolica. Ogni enigma comprende: l'enunciazione del mistero, un fugace passo della Mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo, una riflessione sul mistero contemplato, la "clausola" che richiama il mistero contemplato come alternativa alla seconda parte dell'Ave Maria, una invocazione finale riferita al mistero meditato, una suggestiva immagine a colori in appendice si trovano: le litanie lauretane, le preghiere del rosario, alcune preghiere mariane.