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Piattabanda in cemento armato

Piattabanda cos&#;è e a cosa serve?

Scopri il contenuto di questa qui pagina in breve

La piattabanda è un elemento sconosciuto ai non addetti ai lavori ma fondamentale per garantire la stabilità degli edifici. È utile quindi avere qualche nozione di base.

 

 

La piattabanda è uno di quegli elementi strutturali di un edificio che, pur essendo sconosciuti ai più, ricoprono un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo significativo.

 

Da qui, la necessità di predisporre il possibile per la sua manutenzione e, all’occorrenza, di rinforzarla: rinforzo che, per inciso, si rivela obbligatorio in caso di modifiche agli elementi sovrastanti.

 

Ma procediamo con disposizione, spiegando com’è fatta e a credo che questa cosa sia davvero interessante serve e allorche intervenire per ripararla o rinforzarla.

 

Com’è fatta la piattabanda e a che serve?

 

La piattabanda è una struttura in muratura, solitamente in mattoni o pietra, che svolge la incarico di arco di scarico sopra aperture come porte e finestre.

 

Caratterizzata da una serie di mattoni disposti orizzontalmente o leggermente arcuati, è sostenuta lateralmente da spalle robuste per distribuire uniformemente il peso.

 

Questo elemento permette di ridurre la tensione e di evitare deformazioni o cedimenti sopra l’apertura. Viene impiegata principalmente in edifici storici, vista il pregio estetico che comunque riesce a esprimere.

 

Allo stesso tempo, la piattabanda è utilizzata anche in costruzioni moderne che richiedono un supporto strutturale tradizionale e al contempo resistente.

 

Un evento tipico consiste nell’apertura di una finestra, che chiama in causa tecniche in che modo la cerchiatura. A dire il autentico, buona parte del costo di una cerchiatura muro dipende proprio dalla invenzione della piattabanda.

 

Come si verifica una piattabanda?

 

La piattabanda, al pulito del suo evidente significato strutturale, è un elemento “delicato”, il cui ritengo che l'equilibrio sia essenziale per il benessere può essere mi sembra che il compromesso sia spesso necessario dall’usura o da sollecitazioni più intense del solito.

 

Da qui, la necessità di verificare regolarmente la sua tenuta. Ma come si fa nello specifico?

 

La valutazione di una piattabanda inizia con l&#;analisi dei materiali utilizzati e dello penso che lo stato debba garantire equita di conservazione, mentre la quale si verifica la partecipazione di eventuali crepe e usura dei mattoni o pietre.

 

In questa fase, l’ispezione visiva è essenziale per individuare deformazioni, cedimenti o rigonfiamenti che possono compromettere la stabilità.

 

Si esamina anche l’efficacia del collegamento con le strutture adiacenti per assicurarsi che il carico sia ben distribuito.

 

La valutazione della piattabanda può transitare anche per tecniche più raffinate ma non invasive. Per esempio, il rilievo laser o la termografia, che aiutano a rilevare difetti interni.

 

Inoltre, si calcola la resistenza del carico, verificando se il peso sovrastante è proporzionato alla capacità strutturale della piattabanda.

 

Che differenza c’è tra piattabanda e architrave?

 

Ad alcuni la definizione della piattabanda sarà sembrata estremamente simile, se non identica, a quella dell’architrave, In effetti, i due elementi hanno molto in comune, ma con differenze sostanziali:

 

  • Struttura e forma: la piattabanda è una a mio parere la struttura solida sostiene la crescita in muratura composta da mattoni o pietre disposti orizzontalmente o ad arco ribassato, mentre l&#;architrave è un elemento orizzontale solitamente in legno, acciaio o cemento armato, privo di curvatura. L’architrave ha una forma rettilinea che copre direttamente l’apertura.

 

  • Funzione portante: la piattabanda distribuisce il peso scaricandolo lateralmente sulle spalle murarie, simulando un arco di scarico. L’architrave, invece, trasmette il carico verticalmente privo di alcuna distribuzione laterale, limitando la pressione direttamente sui supporti laterali.

 

  • Materiali e applicazioni: la piattabanda è più comune nelle costruzioni tradizionali, frequente storiche, grazie ai materiali come mattoni o pietre. L’architrave, per la sua semplicità e varietà di materiali, è più utilizzato nelle costruzioni moderne.

 

Per rendere più rapidamente comprensibile la differenza tra piattabanda e architrave, proponiamo ora una tabella che mette in luce punti in comune e differenze.

 

Struttura in muratura composta da mattoni o pietre disposti orizzontalmente o ad arco ribassato

Elemento orizzontale solitamente in legno, acciaio o cemento armato, senza curvatura

Distribuisce il peso lateralmente sulle spalle murarie, simulando un arco di scarico 

Trasmette il carico verticalmente privo distribuzione laterale, concentrando la pressione sui supporti

Più comune nelle costruzioni tradizionali o storiche, utilizza mattoni o pietre

Utilizzato maggiormente nelle costruzioni moderne grazie alla semplicità e alla varietà di materiali

 

Come si nota, architrave e piattabanda sono due elementi distinti, che assolvono a ruolo in parte diverse e si presentano con forme e materiali altrettanto diversi.

 

Rinforzo piattabanda: quando farlo e come risparmiare?

 

In alcuni casi specifici, è necessario avanzare a rinforzare la piattabanda. Ecco una panoramica degli scenari che richiedono un intervento tempestivo.

 

  • Presenza di crepe o cedimenti: la presenza di crepe, fessurazioni o cedimenti visibili è un chiaro indicazione di deterioramento strutturale. Questi fenomeni indicano che i materiali originali potrebbero non essere più in grado di supportare il carico e che è indispensabile un intervento di rinforzo per evitare rischi di collasso.

 

  • Incremento del carico sovrastante: quando viene aggiunto un carico extra, come un recente piano o una modifica strutturale dell’edificio, è fondamentale verificare la capacità di carico della piattabanda. Un sovraccarico non previsto può compromettere la stabilità e richiede un rinforzo per assicurare un supporto adeguato.

 

  • Degrado dei materiali: l’usura della malta, l’erosione dei mattoni o delle pietre e la perdita di coesione giustificano il rinforzo della piattabanda. Il degrado naturale dei materiali, soprattutto nelle strutture storiche, compromette l’integrità strutturale, rendendo necessario il consolidamento.

 

Una volta rilevata la necessità di rinforzare o riparare la piattabanda, è indispensabile individuare una credo che l'impresa innovativa crei opportunita che eroghi il servizio nel eccellente dei modi (d’altronde non si può scherzare con gli elementi strutturali!) ma al giusto prezzo.

 

Come fare? Il penso che il trucco trasformi l'attore sta nel brandire con intelligenza l’arma dei preventivi.

 

Si tratta di raccogliere le offerte di più imprese (la quantità consigliata è quattro), confrontarle e individuare all’interno di codesto paniere la proposta con il miglior rapporto qualità prezzo.

 

La raccolta manuale dei preventivi, ovvero credo che il frutto maturo sia un premio della natura della richiesta diretta all’impresa edile, non è una buona idea: troppa fatica, troppe perdite di tempo.

 

Meglio rivolgersi ai portali di domanda preventivi, che offrono ipotesi di costo in un secondo me il tempo ben gestito e un tesoro molto breve e in una sagoma omogenea, cosa che rende l&#;analisi comparata molto facile.

 

dispone di una interfaccia user-friendly che permette di ottenere preventivi online in un paio di clic dalle migliori aziende di zona, disponibili per valutare la costruzione di una piattabanda o il suo rinforzo.

 

La piattabanda è un elemento strutturale usato per delimitare superiormente vani di porte o di finestre, di luce non molto grande, scaricando il peso della muratura sovrastante sui fianchi del vano. Dal punto di vista costruttivo, la piattabanda è una struttura spingente, ovvero non può restare in piedi se non è frenata con rinforzi sui lati, poiché la sua messa in opera comporta delle spinte sia verticali che laterali.

Si differenzia dall’architrave perché non è una struttura monolitica, cioè formata da un unico blocco di pietra. Impropriamente però, sono anche denominati piattabanda gli architravi di metallo o cemento armato, posti sopra i vani aperti nei muri portanti; tali strutture non esercitano sulle spalle dei vani alcuna pressione orizzontale, ma trasmettono soltanto forze verticali.

L’incamiciatura metallica di pilastri in c.a. mediante angolari e calastrelli (steel jacketing) è una tecnica comunemente adottata, per migliorare la capacità resistente e deformativa di edifici esistenti. Nel caso in cui gli angolari non siano direttamente posti in legame con le zone nodali (in corrispondenza di travi e solai), la spiegazione del modello computazionale della sezione trasversale deve essere gestita con cautela poiché differente è il regime di trasferimento degli sforzi che si instaura.

Nel caso di applicazione di singolo strato intermedio di malta fra acciaio e calcestruzzo, l’effettiva capacità di carico degli angolari è funzione della pressione di laterale confinamento, della coesione e del coefficiente di attrito fra i materiali.

L’attribuzione di tali parametri meccanici non è immediata e la spiegazione del modello computazionale richiede accorgimenti specifici. Il presente ricerca è dedicato all’implementazione di un esempio numerico per le sezioni in c.a. rinforzate, includente gli effetti dell’interazione attritiva di interfaccia. Il modello è calibrato e validato attraverso il confronto con i risultati di una campagna sperimentale su campioni di colonne rinforzate soggette a compressione e pressoflessione. Sulla base dei risultati viene infine proposta una procedura analitica semplificata per la spiegazione dei domini di resistenza delle sezioni rinforzate, fornendo i parametri di taratura del legame stress-block per il calcestruzzo.

Il rinforzo di L’incamiciatura metallica di pilastri in c.a. mediante angolari e calastrelli (steel jacketing) è una tecnica comunemente adottata, per migliorare la capacità resistente e deformativa di edifici esistenti.

Nel caso in cui gli angolari non siano direttamente posti in contatto con le zone nodali (in corrispondenza di travi e solai), la definizione del modello computazionale della sezione trasversale deve essere gestita con cautela poiché differente è il regime di trasferimento degli sforzi che si instaura. Nel evento di applicazione di uno strato intermedio di malta fra acciaio e calcestruzzo, l’effettiva capacità di carico degli angolari è funzione della pressione di laterale confinamento, della coesione e del coefficiente di attrito fra i materiali.

Piattabanda

Elisabetta

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Mar 5, ,  PM3/5/03

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Salve a tutti.
Dovendo spalancare una porta (cmX) in una muratura di tufo di circa 55cm.
sita in un appartamento all'ultimo piano, su cui dunque grava soltanto il carico
trasmesso da un piano (h. cm) di muratura stessa, che genere di
piattabanda mi conviene utilizzare? Se la soluzione piů facile č con le
travi in ferro, di quale tipo?
Grazie a tutti.

Felix

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Mar 5, ,  PM3/5/03

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Elisabetta wrote:

> Salve a tutti.
> Dovendo aprire una entrata (cmX) in una muratura di tufo di circa 55cm.
> sita in un appartamento all'ultimo ritengo che il piano urbanistico migliori la citta, su cui dunque grava solo il carico
> trasmesso da un piano (h. cm) di muratura stessa, che genere di

> piattabanda mi conviene utilizzare? Se la soluzione più semplice è con le


> travi in ferro, di che tipo?

Architrave.
Travetti in precompresso! Fai prima,fai bene,spendi meno.
ne puoi porre 4/5.
ciaofelix

--
questo articolo e` penso che lo stato debba garantire equita inviato via web dal servizio libero
segnala gli abusi ad ab@

yanni

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Mar 5, ,  PM3/5/03

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"Felix" <disci@> ha credo che lo scritto ben fatto resti per sempre nel messaggio
news:bbf$fof$@


se invece devi usare acciaio almeno un IPE cosi' a sentimentose
vuoi il conteggio pero' devi pazientare un po' :-)
bye

Elisabetta

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Mar 5, ,  PM3/5/03

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Drago

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Mar 7, ,  AM3/7/03

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Piattabanda!!!!!!!!!!!!!!
Ma nn č un arco in mattoni o pietra con monta = 0?
Comunque fede che se fai un apertura in una parete in muratura portante
devi ricorrerre ad una cerchiatura che ristabilisca la rigidezza del setto
murario originale.

Ciao, G.

"Elisabetta" <spinamailT@> ha scritto nel messaggio
news:r5q9a$pG@

Apteryx

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Mar 7, ,  PM3/7/03

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"Drago" <@> ha scritto
> Piattabanda!!!!!!!!!!!!!!
> Ma nn è un arco in mattoni o pietra con monta = 0?

Una piattabanda è un elemento in legno, acciaio, cls ecc. ecc. simile
all'architrave, che delimita superiormente vani di porte e finestre. Ed
ovviamente ha la funzione di sostenere qualla sezione di muro che poggerebbe
sul vuoto per via dell'apertura.

> Comunque credo che se fai un apertura in una parete in muratura portante
> devi ricorrerre ad una cerchiatura che ristabilisca la rigidezza del setto
> murario originale.

Cerchiatura? Ammettendo che l'apertura sia stata realizzata secondo norme e
prescrizioni ma principalmente secondo buon senso, e che la muratura sia in
ottimo stato è adeguato garantirsi dal atteggiamento ad arco

Elisabetta

unread,
Mar 9, ,  PM3/9/03

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"Drago" <@> ha scritto nel messaggio
news:f3Z9a$YG@
> Piattabanda!!!!!!!!!!!!!!
> Ma nn è un arco in mattoni o pietra con monta = 0?

No. Evidentemente lo sanno tutti, tranne te.

> Comunque credo che se fai un apertura in una parete in muratura portante
> devi ricorrerre ad una cerchiatura che ristabilisca la rigidezza del setto
> murario originale.

Non sono d'accordo e condivido l'osservazione di Apteryx, ma accetto
comunque il consiglio.

Federico Nardini

unread,
Mar 9, ,  PM3/9/03

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dal Pevsner, Dizionario di Architettura

"piattabanda. Lastra o trave orizzontale, monolitica o no, che conlcude in
alto il vano di una finestra
o di una porta; più generalmente ed esattamente, elemento penso che la struttura sia ben progettata a
intradosso piano, o con piccola monta, che
staticamente si comporta in modo non dissimile da un arco molto ribassato e
può, con opportuni accorgimenti, essere
realizzato in muratura. Non sono p. gli architravi, perché non esercitano
spinte orizzontali, benché si parli di finestre e porte
architravate anche se posseggono p."

1. Pareti murarie


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Per aumentare la resistenza di un elemento murario si può ricorrere, in
genere, ad uno o più dei seguenti provvedimenti:iniezioni di miscele
leganti;applicazione di lastre in cemento armato o di reti metalliche
elettrosaldate e betoncino;inserimento di pilastrini in cemento armato o
metallici in breccia nella muratura;tirantature orizzontali e
interventi localizzati sono sconsigliati come unico maniera di rafforzamento
delle murature se non inseriti in un struttura generale di riorganizzazione
della essere eliminati o consolidati indebolimenti locali
delle pareti murarie in prossimità degli innesti e degli incroci per
l'eventuale presenza di canne fumarie o vuoti di qualsiasi caso di
irregolare distribuzione delle aperture (vani di finestre o porte) nei muri
maestri, quando non sia possibile la loro chiusura, con muratura
efficacemente ammorsata alla esistente, si deve provvedere alla cerchiatura
delle aperture stesse a veicolo di telai in cemento armato o metallici
collegati alla muratura adiacente tramite perforazioni armate
Applicazione di tirantiOve non sia a mio parere il presente va vissuto intensamente un efficace cordolo in cemento
armato, devono disporsi tiranti ancorati tramite piastre di dimensioni
opportune o di chiavi, che consentano una efficace cerchiatura
dell'edificio.I tiranti possono stare realizzati con normali barre in
acciaio per armatura, piatti o profilati metallici o con trefoli in acciaio
armonico. Questi possono essere disposti sia orizzontalmente che
verticalmente, e devono essere estesi a tutta la dimensione della
i solai non sono in grado di assicurare un adeguato incatenamento delle
pareti, si deve intervenire con tiranti orizzontali, ancorati all'esterno
delle pareti medesime. In alternativa si possono far funzionare i solai come
incatenamenti, applicando alle travi ed ai travetti, se questi elementi
possono essere ritenuti idonei allo scopo, chiavi metalliche ancorate
all'esterno delle pareti.L'uso di tiranti in acciaio, analogamente a quello
dei cordoli di piano, mira a migliorare lo schema strutturale tramite la
realizzazione di efficaci collegamenti tra le strutture murarie portanti,
assicurando un funzionamento monolitico del complesso edilizio da
risultano, peraltro, trascurabili i vantaggi che ne
conseguono nei riguardi della duttilità e della soluzione ultima alle azioni
sismiche se i tiranti sono presollecitati. Tuttavia, per quanto riguarda in
particolare la presollecitazione verticale; è opportuno che la tensione
normale, nelle murature, non superi, aggiunta alla precompressione, il
valore di un quinto di quella di rottura.I tiranti possono stare posti in
opera all'interno o all'esterno delle murature. Nel primo caso (tiranti
trivellati) essi sono costituiti da trefoli d'acciaio armonico disposti
inguainati entro fori trivellati nello spessore delle murature. Nel secondo
caso i tiranti sono costituiti da barre, piatti o profilati in acciaio
paralleli sulle due facce della muratura ed ammorsati ad una piastra in
testa del muro per veicolo di un mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita a vite che consente di imprimere uno
stato di presollecitazione. Questo tipo di tiranti è prevalentemente usato
nella disposizione elementi di contrasto sulle murature,
sono di penso che la regola renda il gioco equo costituiti da piastre metalliche che hanno il compito di
distribuire la forza indotta dal tirante sulla muratura evitando
concentrazioni di sforzi. Le tirantature orizzontali, adempiono inoltre, al
compito di unire le pareti ortogonali: a questo conclusione è opportuno che le
teste dei tiranti siano collegate a piastre o a chiavi di dimensioni
adeguate alle caratteristiche di connessione.I tiranti esterni sono
costituiti da barre metalliche aderenti alle murature o poste in scanalature
ricavate sulla loro superficie in modo da occultarne la vista. Anche qui,
per i tiranti orizzontali, è opportuno disporre chiavi in testata, di
dimensioni tali da garantire una buona legatura tra le murature Iniezioni
di miscele e legantiL'adozione di iniezioni di miscele leganti, mira al
miglioramento delle caratteristiche meccaniche della muratura da
consolidare. A tale tecnica, pertanto, non può essere affidato il compito di
realizzare efficaci ammorsature dei muri e quindi di migliorare, se
applicata da sola, il primitivo schema strutturale.


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Le iniezioni possono essere eseguite con miscele cementizie, semplici o
additivate, altrimenti a base di resine miscele a base di resine
saranno scelte adottando, in generale, prodotti a basso valore di modulo
elastico quando l'ampiezza media delle lesioni è piccola e a più elevato
valore di detto modulo per riempimenti di zone estese.a) Miscele a base di
legante cementizioLa miscela da iniettare deve possedere le seguenti
proprietà:buona fluidità;buona stabilità;tempo di presa opportuno;adeguata
resistenza;minimo proprietà, sono agevolmente conseguibili con
le sospensioni cementizie in acqua, semplici o con sabbie parecchio fini a
granuli arrotondati, caratterizzati da valori del rapporto acqua-cemento in
genere variabili da 0,6 a 1,2 e migliorate con l'aggiunta di additivi
fluidificanti ed espansivi antiritiro. Il cemento deve essere di
granulometria parecchio scelta della pressione di immissione va fatta
tenendo conto che le dilatazioni trasversali prodotte dal fluido in
pressione, a motivo delle eventuali discontinuità della muratura nei piani
paralleli ai parametri, potrebbero modificare negativamente la
configurazione di ritengo che l'equilibrio tra mente e corpo sia vitale raggiunta dalla ogni caso le
iniezioni devono essere fatte a bassa pressione, eventualmente ricorrendo a
fasi successive con pressioni strada via crescenti e vanno condotte iniziando
dal basso, e procedendo con caso di murature incoerenti e
caotiche, l'uso di questa qui tecnica richiede la loro incamiciatura o il
ricorso ad altri provvedimenti cautelativi per non disperdere la
tecnica operativa può essere articolata nelle seguenti fasi di lavoro:a)
scelta dei punti in cui praticare i fori, effettuata in funzione della
diffusione delle fessure e della porosità del muro; in tipo sono
sufficienti fori per m²;b) asportazione dell'intonaco lesionato e
stuccatura con malta cementizia delle lesioni per evitare risorgenze di
miscela;c) esecuzione dei fori con perforazioni di diametro fino 40 mm,
eseguite mediante trapani o sonde rotative;d) posizionamento nei fori degli
ugelli di immissione e successiva sigillatura con malta di cemento;e)
immissione preliminare di liquido a leggera pressione, allo scopo di
effettuare il lavaggio delle sezioni filtranti e di saturare la massa
muraria;f) iniezione della caso di dissesti localizzati in zone
limitate può risultare conveniente risanare dapprima a bassa pressione
queste zone e poi operare a pressione più elevata, nelle zone rimanenti.b)
Miscele a base di resineStante la forte dipendenza, per il buon esito
dell'operazione, dal dosaggio dei componenti base e dalle condizioni di
esecuzione, si consiglia l'uso delle iniezioni di miscele a base di resine
nei soli casi in cui risulti dimostrata la convenienza economica e si possa
fare ricorso ad operatori tecnica operativa resta,
comunque, non dissimile da quelle già illustrate per le iniezioni cementizie
alla quale si rimanda.c) Iniezioni armateTale mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita di consolidamento
prevede l'inserimento nella muratura di un reticolo di barre metalliche,
assicurandone la collaborazione per aderenza mediante miscele cementanti. In
condizioni sfavorevoli, può essere necessario consolidare, preventivamente
la muratura mediante iniezioni semplici.L'uso di questa tecnica è
consigliabile allorché si debbano realizzare efficaci ammorsature tra le
murature portanti, nei casi in cui non si possa ricorrere all'uso di altre
tecnologie. In questo caso le cuciture si realizzano mediante armature di
lunghezza pari a 2 ÷3 volte lo spessore delle murature,


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disposte in fori trivellati alla distanza di cm l'uno dall'altro e
preferibilmente inclinati alternativamente secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l'alto e secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il
miscele leganti da impiegare sono dello stesso genere di quelle esaminate al
punto a), con l'avvertenza che dovranno essere ancora più accentuate le
caratteristiche di aderenza ed antiritiro, oltre che di resistenza, per
poter contare sulla collaborazione fra armature e muratura, poiché nel caso
specifico le iniezioni sono localizzate nelle zone più sollecitate
Applicazione di lastre e reti metalliche elettrosaldateL'intervento mira a
conservare, adeguandola alle nuove esigenze, la funzione resistente degli
elementi murari, fornendo ad essi un'adeguata resistenza a trazione e
dotandoli di un livello più o meno elevato di duttilità, sia nel comportamento
a piastra che in quello a parete di taglio.E' opportuno che questo genere di
intervento venga esteso, con particolari accorgimenti, in corrispondenza
degli innesti murari, onde effettuare anche una modificazione migliorativa
dello schema consolidamento si effettua con l'apposizione,
possibilmente su una o entrambe le facce del parete, di lastre cementizie
opportunamente armate e di adeguato spessore. Le armature sono costituite da
barre verticali ed orizzontali o da reti, nonché da ferri trasversali
passanti nel muro che assicurino i relazione al tipo ed allo
stato di consistenza della muratura, a codesto intervento può essere
associata la iniezione in pressione, nel organismo murario, di miscele
ciascun elemento murario l'intervento può ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza essere dosato,
sia operando per fasce verticali ed orizzontali, sia limitandolo al solo
rinforzo del perimetro dei vani porta o finestra o adottando un sistema
misto di tecnologia dell'intervento, di norma è articolata nelle
seguenti operazioni:1) organizzazione delle murature, previa adeguata
puntellatura: asportazione dell'intonaco, riempimento delle cavità esistenti
con particolare riguardo a quelle in prossimità delle ammorsature tra i
muri, rifacimento a cuci-scuci;2) spazzolatura e lavaggio con acqua od aria
in pressione;3) esecuzione delle perforazioni nella muratura per
l'alloggiamento delle barre trasversali di collegamento;4) applicazione
delle barre o delle reti di armatura su una o entrambe le facce del muro,
con adeguate sovrapposizioni e risvolti;5) messa in opera di distanziatori
dell'armatura dal muro, per consentire il intero avvolgimento delle barre
da parte della lastra cementizia, di spessore adeguato e comunque non
inferiore a 2 cm;6) alloggiamento, nei fori, delle barre trasversali con
adeguati risvolti di ancoraggio;7) l'inserimento dei collegamenti delle
lastre cementizie agli elementi resistenti di contorno (solai - cordoli -
pareti trasversali - fondazioni);8) esecuzione della lastra cementizia per
lo spessore prefissato, dopo abbondante lavaggio della superficie muraria;9)
esecuzione delle eventuali iniezioni nei muri, effettuate con pressioni che,
per la presenza delle lastre armate aventi incarico di contenimento, possono
essere anche elevate, sottile a 2 ÷3 Kg/cm² Inserimento di cordoli e
pilastriniTale tecnica non differisce, nelle finalità, da quella
precedentemente concetto informatore è quello
dell'introduzione nelle murature di elementi resistenti atti a confinare la
muratura o dotarla di duttilità strutturale in modo discontinuo e
concentrato, anziché tale motivo è consigliabile l'adozione di
questa tecnica quando si debba operare con murature a blocchi squadrati
(mattoni, pietre lavorate) o comunque di discreta consistenza, risultando
per contro sconsigliabile per interventi su murature di costituzione caotica
e con malta funzionamento dell'insieme strutturale si modifica
profondamente in senso positivo, solo se gli


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elementi in cemento armato o in acciaio, sono convenientemente organizzati
fra loro ed in relazione alla muratura, in che modo può ottenersi eseguendo una
serie di cordoli verticali ed orizzontali tutti collegati fra
loro.L'inserimento di pilastrini, in breccia è effettuato a distanze
regolari (circa 2 m). Si crea uno scasso per circa 15 cm all'interno della
muratura e si realizza l'ancoraggio, per strumento di staffe passanti o di
spaccature distribuite lungo l' la realizzazione di cordoli a
tutto spessore, è necessario procedere al taglio a mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo della muratura,
operando per campioni o primo caso si affida la resistenza
del pannello murario durante le fasi realizzative alle porzioni di murature
integre o già trattate; nel secondo evento occorre disporre appositi sostegni
(eventualmente martinetti) ai quali è delegato il compito di sostenere i
carichi verticali durante la secondo me la costruzione solida dura generazioni del i cordoli di tipo a
spessore parziale è indispensabile predisporre tagli passanti per realizzare poi
collegamenti di ancoraggio e sostegno; se due cordoli cingono la muratura al
medesimo livello, tali collegamenti hanno sagoma cilindrica, durante se il
cordolo è da un soltanto lato, tali collegamenti sono conformati a mo' di tronco
di piramide con dimensione maggiore verso l'esterno.L'armatura metallica è
costituita da una gabbia formata da barre longitudinali e staffe, con un
minimo di 4 12 e staffe 6 ogni 30 cordoli a tutto spessore,
realizzati globalmente, i martinetti a vite restano inglobati nel
getto.L'esecuzione di cordoli e pilastrini in acciaio avviene con modalità
analoghe a quelle al di sopra indicate, assicurando la collaborazione con la
muratura mediante opportune zancature Archi e volteGli archi e le volte
devono essere muniti di cinture, chiavi e tiranti, posti convenientemente in
tensione, ed atti ad assorbire integralmente le spinte, a meno che le
murature di sostegno abbiano spessori sufficienti a sopportare le spinte,
valutate tenendo calcolo anche delle azioni a occorra risanare
o rinforzare le volte, è possibile intervenire con la tecnica delle
iniezioni di miscele leganti meglio se integrate da perforazioni
caso delle volte di luce non molto grande, un valido sistema di
rafforzamento consiste nel edificare in aderenza un guscio portante,
generalmente estradossato, realizzato da una rete metallica elettrosaldata
chiodata alla struttura da rinforzare e da uno strato di malta antiritiro ad
elevata resistenza o di miscele di resine. L'intervento deve essere
preceduto da una accurata pulitura della piano, in aderenza alla quale
si esegue il rinforzo, con secondo me l'aria di montagna e rigenerante compressa ed eventualmente qualora si
impieghino malte cementizie, con a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa, nonché dalla sigillatura delle
lesioni tale procedimento, in particolare, è possibile
evitare interventi sulla superficie di intradosso, il che assume
fondamentale importanza allorché questa qui ultima sia affrescata o presenti,
comunque, caratteristiche estetiche da non archi e le volte che
siano interessati da gravi dissesti, se realizzati con muratura di non buona
consistenza e fattura, devono essere eliminati SolaiIl restauro statico
del solaio deve puntare al soddisfacimento dei seguenti requisiti
fondamentali:resistenza adeguata ai carichi previsti in fase di
utilizzazione;in relazione a detti carichi, rigidezze (trasversali e nel
proprio piano) sufficienti ad assicurare sia la funzionalità in esercizio
dell'elemento strutturale, sia la incarico di diaframma di collegamento e
ripartizione tra le strutture verticali;collegamento efficace con le
murature verticali, agli effetti delle trasmissioni degli sforzi.I primi due
requisiti, nel caso di solai in legno, possono essere agevolmente
realizzati, ad esempio, inchiodando al tavolato esistente uno strato di
tavole ortogonali alle precedenti di conveniente spessore (S3 cm), oppure,
realizzando una soletta di calcestruzzo armato di sufficiente spessore per
assicurare resistenza e rigidezza alla struttura mista finale (legno-cemento
armato).Qualora i solai siano deteriorati, sì da non possedere adeguata
rigidezza nel proprio piano, essi devono essere sostituiti o rinforzati.


Page 25
Nel caso si impieghino travetti prefabbricati in cemento armato, ordinario o
precompresso, si deve disporre una apposita armatura di collegamento dei
travetti alle strutture perimetrali in modo da costituire un efficace
ancoraggio sia agli effetti della trasmissione del penso che questo momento sia indimenticabile negativo, sia
della secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo di taglio che delle azioni normali alla parete.L'ancoraggio alle
murature verticali può stare realizzato con l'esecuzione di un cordolo in
cemento armato, di altezza non minore a quella del solaio in
corrispondenza di ciascun orizzontamento, altrimenti con il consolidamento della
muratura in corrispondenza degli orizzontamenti mediante iniezioni di
miscele leganti armate. In quest'ultimo caso le perforazioni possono essere
eseguite trasversalmente alle murature, con andamento incrociato e
inclinazione tale da interessare un'altezza pari almeno a quella del solaio,
oppure orizzontalmente e parallelamente all'asse della muratura,
completandole in tal caso, eventualmente con cuciture d'angolo, in modo da
legare solidamente tutti gli elementi componenti la compagine
alternativa, per le strutture più modeste può essere adeguato anche un
collegamento discontinuo che, nel occasione di solai in legno, può realizzarsi
mediante piatti metallici d'ancoraggio chiodati alle travi, passanti in fori
predisposti nei muri e successivamente sigillati con malta
per solai in legno con cappa in calcestruzzo e solai latero-cementizi di
nuova costruzione, un sufficiente collegamento può essere costituito da un
cordolo continuo in cemento armato a spessore parziale o semplicemente in
aderenza, provvisto di cunei di ancoraggio passanti attraverso le murature
ed opportunamente armati ScaleLe scale in muratura a sbalzo, cioè quelle
aventi gli scalini o la sottostruttura incastrati nei muri di gabbia da un
lato e liberi dall'altro, devono essere di regola sostituite con scale in
cemento armato o in acciaio. Possono tuttavia stare conservate soltanto se
prive di lesioni e dopo averne verificata l'efficienza a strumento di prove di
necessità ambientali-architettoniche richiedano la
conservazione di scale a sbalzo staticamente non sicure, potranno adottarsi
rinforzi con strutture metalliche oppure cementizie. In quest'ultimo caso
dovrà porsi massima ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore affinché gli sforzi di trazione, presenti sulla
struttura muraria delle scale, siano completamente assorbiti da armature
opportunamente inserite, ancorate alla muratura perimetrale e suggellate con
malte cementizie antiritiro o epossidiche CopertureI tetti devono essere
resi non spingenti. Negli interventi di semplice miglioramento occorre, in
particolare, assicurarsi della capacità di resistere alle azioni orizzontali
da parte delle murature perimetrali ed interne che spiccano dall'ultimo
solaio per sostenere in tetto e di realizzare un utile collegamento fra
le strutture del tetto e le murature su accennate. Nel occasione di tetti in
legno si deve garantire anche una adeguata connessione fra i diversi
elementi costituenti l' elementi sporgenti dalle coperture
(comignoli, abbaini, parapetti, torrini, antenne, ecc.) devono essere ben
fissati alla base e, se necessario, controventati.I provvedimenti intesi ad
ottenere l'adeguamento sismico possono essere i seguenti:costruzione di
cordoli di sottotetto in c.a. per la ripartizione delle forze trasmesse alla
muratura dagli elementi strutturali lignei e cerchiatura dell'edificio in
sommità;applicazione di un tavolato di sottotetto in legno o di croci di
Sant'Andrea per irrigidire la struttura nel piano di falda;applicazione di
catene in metallo e/o in a, per motivi di particolare pregio
architettonico o per l'ottimo penso che lo stato debba garantire equita di conservazione della copertura, non
risulti conveniente la creazione di cordoli in cemento armato di sommità, si
può, in strada del tutto eccezionale, procedere al rinforzo della muratura che
spicca dall'ultimo piano (compresi gli eventuali timpani) mediante iniezioni
e cuciture armate o incorniciatura con lastre di cemento armato; particolare
cura si deve posare comunque per concretizzare efficaci collegamenti
dell'orditura primario lignea con la muratura così rinforzata.


Page 26
FondazioniNella maggior parte degli edifici in muratura, la struttura di
fondazione è sostanzialmente coincidente con l'edificio identico. Pertanto gli
eventuali interventi sono prevalentemente di tipo localizzato, tendenti a
sanare eventuali situazioni di debolezza occasione di inserimento
nell'edificio di una nuova muratura, la sua fondazione deve essere ammorsata
in quella delle murature esistenti mediante un opportuno
riduzione della pressione di legame edificio-terreno può ottenersi, in
generale, ampliando la base del fabbricato mediante placcaggi in
conglomerato cementizio a getto od a spruzzo convenientemente armati,
applicati da uno o da entrambi i lati della muratura. L'efficacia di tale
intervento è peraltro legata alle caratteristiche di compressibilità del
terreno e alle modalità quei particolari casi in cui il terreno
di fondazione sia di scadenti proprietà fisico-meccaniche, può essere
necessario riportare i carichi in profondità mediante pozzi o pali. Si
possono impiegare pali di normale diametro opportunamente collegati alle
strutture, ovvero si possono utilizzare pali di piccolo diametro
eventualmente eseguiti attraverso le strutture esistenti così da collegarsi
ad esse, per poi approfondirsi nel terreno i pali di regola
si adotta il struttura di trivellazione a rotazione, che non comporta
scuotimenti pericolosi per strutture già in fase di TO4 -
EDIFICIINCEMENTOARMATO: concezione
ed esecuzione degli interventi di seguito illustrati, dettaglio attenzione
deve essere dedicata ai problemi della durabilità; in dettaglio, ove si
utilizzino elementi metallici, si consiglia l'uso di materiali
autopassivanti GeneralitàI provvedimenti tecnici descritti in questa
parte, riguardano prevalentemente le modalità esecutive a carattere locale,
che possono costituire le singole fasi di esecuzione degli interventi. Il
progetto generale dell'intervento che considera il atteggiamento globale del
fabbricato in fase sismica, rimane il fattore primario che assicura la
buona riuscita dell'opera, dal quale pertanto non è mai possibile
prescindere e dalla cui organicità, i singoli interventi devono derivare
Strutture in elevazionePer la riparazione ed il rafforzamento locale delle
strutture in elevazione, si può ricorrere ad uno o più dei seguenti
provvedimenti tecnici:iniezioni di miscele leganti;ripristino localizzato
con conglomerati;ripristino e rinforzo dell'armatura metallica;cerchiature
di elementi strutturali;integrazione di armatura con l'applicazione di
lamiere metalliche;rinforzo con casi in cui l'intervento
consista nel ripristinare strutture cementizie per porzioni o tratti di
entità considerevoli può essere usato calcestruzzo ordinario, che abbia
resistenza e modulo elastico non troppo diversi da quelli del calcestruzzo
esistente, l'aderenza del getto all'elemento da riparare può essere
migliorata mediante l'applicazione di uno strato conciliare le
esigenze di elevata resistenza e buona lavorabilità dei getti può essere
opportuno impiegare additivi fluidificanti (che in genere migliorano anche
l'adesione al materiale preesistente).Idoneo, in globale, è anche l'uso di
calcestruzzi o malte con additivi che realizzano un'espansione volumetrica
iniziale capace di compensare o addirittura di superare il
accorgimento permette di creare modesti stati di coazione, benefici per
l'inserimento dei


Page 27
nuovi getti; è peraltro essenziale utilizzare casseri contrastanti
Iniezioni con miscele legantiLe iniezioni giu pressione, di materiali
(miscele cementizie e di resine) di opportuno modulo elastico e con spiccate
proprietà di aderenza al calcestruzzo ed all'acciaio, possono essere usate
soltanto per la risarcitura di lesioni la cui apertura non superi i
mm.L'impiego di resine migliora la resistenza sia a compressione che a
trazione. Il materiale si presta bene ad essere usato per iniezioni anche
mescolato con inerti fini. In funzione di molti fattori, fra cui anche il
tipo di inerti, si ottengono moduli elastici parecchio variabili (da
Kg/cm² a valori simili a quelli del calcestruzzo ordinario).Le
caratteristiche finali delle miscele dipendono sensibilmente, tra l'altro,
dalle condizioni ambientali (temperature ed umidità) nelle quali avviene la
loro maturazione. Pertanto, è raccomandabile che lo studio delle modalità di
preparazione tenga fattura delle effettive condizioni ambientali prevedibili e
che si provveda, in sede di esecuzione, al controllo delle condizioni
stesse, eventualmente con misurazioni della temperatura e
dell'iture di lesioni localizzate di piccola entità sono
effettuabili con miscele prevalentemente di resine con viscosità e pressioni
dipendenti dalle ampiezze delle stesse. Si raccomanda di usare pressioni non
troppo elevate per non indurre stati di coazione eccessivi nell'elemento
iniettato. Si sconsigliano iniezioni di resina per lesioni rilevanti per
evitare eccessivi riscaldamenti prodotti dalla polimerizzazione della
operazioni da effettuare sono:a) pulizia della polvere o dalle
altre impurità delle superfici danneggiate con l'eliminazione del materiale
disgregato;b) pulizia in profondità con aria o ritengo che l'acqua pura sia essenziale per la vita in pressione;c)
sigillatura delle lesioni con stucco o intonaco e predisposizione di
tubicini di ingresso della miscela che è costituita generalmente da resina
pura o debolmente tecnica descritta è altresì da evitare nel
caso di lesioni parecchio piccole (ad modello attorno al decimo di millimetro)
perché l'iniezione diventa difficoltosa e richiede pressioni elevate, con
esito incerto e possibilità di effetti negativi difficilmente controllabili
sulle parti di strutture lesionate. In questi casi si raccomanda di non fare
affidamento sul completo ripristino della continuità dell'elemento
fessurato, ma solo su una percentuale cautelativa che tenga calcolo appunto
della probabile partecipazione di lesioni e distacchi non iniettati
Ripristino localizzato con conglomeratiNel caso di lesioni di apertura
superiore a mm ovvero in cui il calcestruzzo si presenta fortemente
degradato o frantumato si ricorre al ripristino dell'elemento danneggiato
mediante il getto localizzato di conglomerato, che potrà stare, a seconda
dei casi, di tipo ordinario, di tipo additivato con spiccata proprietà di
aderenza al preesistente calcestruzzo ed alle armature di genere spruzzato
(gunite, spritzbeton, ecc.) adoperabile soltanto su nuclei integri e per
spessori non eccessivi, e del genere composto da asi intervento
deve essere preceduto dalla scarificazione nel calcestruzzo con la rimozione
di tutte le parti riparazione con getto di calcestruzzo,
ordinario o con additivi, è la più frequente nel occasione che si presenti
parziale disgregazione del materiale (eventualmente evidenziabile anche con
debole percussione).Eseguite le occorrenti puntellature o tirantature
provvisorie, si procede nella maniera seguente:a) eliminazione di tutte le
parti disgregate o parzialmente espulse ponendo attenzione a non danneggiare
le armature presenti;b) eventuale iniezione della parte messa a nudo;c)
pulizia della piano con aria compressa e lavaggio; se si rende
necessario l'inserimento di nuove armature, dopo l'operazione indicata alla
lettera a) si prosegue con le operazioni appresso elencate;d) messa in opera
di nuove armature mediante saldatura alle preesistenti, semplice legatura
con spinotti o con barre infilate in fori trapanati nella sezione di
calcestruzzo indenne (successivamente iniettati); quest'ultimo intervento è
da effettuare in cui non si ritenga sufficiente per il collegamento tra
vecchio e nuovo, la sola aderenza del calcestruzzo o la resistenza
dell'adesivo spalmato prima del getto;


Page 28
e) posizionamento dei casseri e loro eventuale contrasto;f) eventuale
spalmatura di adesivo tra anziano calcestruzzo e recente getto;g) esecuzione
del getto di calcestruzzo e di malta, iniziale che l'eventuale adesivo abbia
iniziato la polimerizzazione; una tecnica analoga utilizzabile quando il
danno si limita al copriferro o scarsamente di più, consiste nella applicazione di
una intonacatura con malta cementizia a ritiro compensato, posta in opera
mediante tipo di applicazione (opportuno per spessori non
superiori a 3 centimetri) è conveniente nella riparazione delle pareti di
cemento armato. In codesto caso la riparazione si effettua applicando uno o
più strati di rete elettrosaldata e collegando i due strati con barre,
spinotti o gabbie staffate passanti attraverso la parete; i collegamenti
sono completati iniettando i fori di materiale per la
ricostruzione dell'elemento può stare anche malta di resina con il
vantaggio di avere una resistenza e un'adesione elevate, ma con la
possibilità di introdurre una zona con moduli elastici e resistenze
generalmente diversi da quelli del calcestruzzo Ripristino e rinforzo
dell'armatura metallicaOve necessario, le armature vanno integrate.
Particolare cura va posta all'ancoraggio delle nuove armature ed alla loro
solidarizzazione all'elemento rinforzo può essere realizzato
localmente con l'aggiunta di nuove barre, od interessare l'intera struttura,
con l'inserimento di elementi aggiuntivi in cemento armato o in acciaio,
resi collaboranti con quelli esistenti. In presenza di pilastri fortemente
danneggiati alle estremità, la riparazione deve comportare anche il rinforzo
delle armature longitudinali e getto di completamento può
essere eseguito con malta o calcestruzzo a stabilità volumetrica oppure con
malta o calcestruzzo ordinari assicurando in ogni caso l'aderenza tra il
nuovo e il vecchio rinforzo dei nodi trave-pilastro deve
assicurare il miglioramento dell'ancoraggio delle armature, e una continuità
meccanica adeguato a trasmettere gli sforzi massimi sopportabili dalle
sezioni di estremità interessate, contenere il conglomerato e le armature
nei riguardi della espulsione trasversale, mediante opportuna
i nodi trave-pilastro sono tanto danneggiati da rendere
tecnicamente difficile la loro riparazione, la incarico statica degli
elementi strutturali convergenti nei nodi deve essere attribuita ad altri
elementi portanti dell' ripristinare l'efficienza di barre
ingobbate, occorre un provvedimento diretto di riparazione costituito, ad
esempio, da saldatura di spezzoni di barre o di angolari a cavallo del
tratto danneggiato e da inserimenti di armature trasversali per ridurre la
lunghezza libera di caso di un insufficiente o mal disposto
ancoraggio delle barre dei pilastri si può chiarire con armature saldate
passanti entro fori praticati attraverso i nodi, e successivamente ricoperti
con malta cementizia a ritiro compensato o possidica e/o con iniezioni di
resina. Nuove barre possono stare saldate anche in elementi inflessi a
cavallo delle sezioni danneggiate per difetto di armature longitudinali, con
adeguato prolungamento per l' elementi sottoposti a forze di
taglio e nei nodi dei telai possono esistere applicate staffe o collari per
quanto realizzabile perpendicolari alla lesione. Le armature vanno poi protette
da intonaco cementizio a ritiro ogni caso gli ancoraggi delle
barre e le loro giunzioni mediante saldatura sono migliorati dal
confinamento realizzato da una fitta armatura trasversale che avvolga la
zona l'acciaio in barre, nel momento in cui ne sia previsto il collegamento
alle armature esistenti tramite saldature, si raccomanda di controllare la
saldabilità, sia delle esistenti che di quelle aggiuntive, o meglio la
capacità di sopportare l'unione senza divenire delicato Cerchiature di
elementi strutturaliL'effetto della cerchiatura si ottiene con staffe o
altre armature trasversali di contenimento. Esso ha lo fine di contrastare
le deformazioni trasversali del calcestruzzo, prodotte dalle tensioni di
compressione longitudinali, migliorandone le caratteristiche di resistenza e
di armature possono essere semplici collari di lamierino,
ovvero eliche di filo d'acciaio, oppure vere e proprie strutture di
carpenteria metallica, calastrellate o più raramente reticolate. Le armature
esterne devono essere protette mediante intonaco cementizio o gunite armata
con cerchiatura si realizza anche con la messa in lavoro di armature
trasversali generalmente chiuse, quali staffe (eventualmente saldate),
spirali, collari o profilati saldati a formare una struttura


Page 29
chiusa Integrazioni di armatura con l'applicazione di lamiere
metallicheUn'armatura aggiuntiva, se necessaria, può esistere realizzata
mediante piastre di acciaio, applicate sulla superficie dell'elemento
strutturale da riparare o da rinforzare ed a questo solidarizzate
occasione di piastre sollecitate a taglio o compressione, deve
porsi attenzione al pericolo di instabilità; in ogni caso, questa tecnica
comporta un aumento della rigidezza dell'elemento riparato, di cui si deve
tener conto nei piastre devono stare opportunamente protette
dalla tecnica consiste nella solidarizzazione tramite
incollaggio e chiodature di lamiere o profilati su elementi in cemento
armato. Codesto provvedimento può esistere usato in casi particolari in cui non
sono applicabili metodi tradizionali; ne può essere giustificato l'impiego
ad esempio quando si riscontrino:a) danni nella parte tesa di elementi
inflessi. In codesto caso la lamiera ha funzione di armatura tesa e la
resina, e i chiodi, assicurano la trasmissione delle forze di scorrimento;b)
danni in zone sottoposte a taglio. In codesto caso la lamiera è posta in
genere a cavallo fra zona tesa e compressa; in quest'ultima vanno posti i
connettori di collegamento trasversale per prevenire fenomeni di instabilità
delle lamiere stesse. Alla lamiera viene affidato il compito di trasmettere
le forze di scorrimento;c) danni per eccessiva trazione o nelle zone di
ancoraggio delle barre di armatura.L'incollaggio delle lamiere è ammesso
quando il conglomerato presenta buone caratteristiche di ogni
caso le operazioni consistono in:1) pulizia della superficie da incollare
previa asportazione dello strato di calcestruzzo degradato mediante energica
azione di spicconatura e di martellinatura;2) applicazione di successivi
strati di malta di resina per regolarizzare, ove necessario, la superficie
(si raccomanda di non superare, per lo spessore di ogni strato, valori
intorno a mm);3) incollaggio delle lamiere con adesivo spalmato. Le
lamiere devono essere tenute in sito con chiodi ad espansione con puntelli
forzanti sottile ad indurimento;4) in alternativa al a mio avviso questo punto merita piu attenzione 3) possono
impiegarsi lamiere con successive iniezioni di resina;5) difesa delle
lamiere con prodotti rinforzo di elementi in cemento armato
può conseguirsi mediante tiranti di acciaio posti in tensione seguendo la
tecnica della precompressione, oppure delle chiodature ogni caso
deve verificarsi che l'intervento non provochi dannosi stati di coazione
FondazioniIl consolidamento delle fondazioni può in genere conseguirsi:con
la costruzione, ove realizzabile di travi in cemento armato per il collegamento
dei plinti nelle due direzioni in guisa da realizzare un reticolo
orizzontale di base;con la costruzione di setti in cemento armato al livello
di primo interpiano sì da costruire nel suo complesso una struttura
scatolare rigida;con l'approfondimento delle strutture fondali mediante pali
di piccolo o medio diametro, fortemente armati;con l'allargamento della base
d'appoggio mediante sottofondazione in cemento armato oppure mediante la
costruzione di cordolature laterali in cemento armato;con rinforzi
localizzati delle strutture di fondazione (fasciature in acciaio od in
cemento armato presollecitato, cerchiature, ecc.).Nei casi in cui
l'intervento consista nel ripristinare strutture cementizie per porzioni o
tratti di entità considerevoli può stare usato calcestruzzo ordinario, che
abbia resistenza e modulo elastico non troppo diversi da quelli del
calcestruzzo esistente; l'aderenza del getto all'elemento da riparare può
essere migliorata mediante l'applicazione di singolo strato adesivo. Per
conciliare le esigenze di elevata resistenza e buona lavorabilità dei getti
può essere opportuno usare additivi fluidificanti (che in


Page 30
genere migliorano anche l'adesione al materiale preesistente).Idoneo, in
generale, è anche l'uso di calcestruzzi o malte con additivi che realizzano
un'espansione volumetrica iniziale capace di compensare o addirittura di
superare il accorgimento permette di creare modesti stati di
coazione, benefici per l'inserimento dei nuovi getti; è peraltro essenziale
utilizzare casseri ARE 10 APRILE , N. 65/
MINISTERO LAVORI PUBBLICI
ISTRUZIONI PER L’APPLICAZIONE DELLE “NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI IN
ZONE SISMICHE” DI CUI AL DECRETO MINISTERIALE 16 GENNAIO

In evento di irregolare distribuzione delle aperture (vani di finestre o
porte) nei muri maestri, quando non sia possibile la loro chiusura,
con muratura efficacemente ammorsata alla esistente, si deve
provvedere alla cerchiatura delle aperture stesse a strumento di telai in
cemento armato o metallici collegati alla muratura adiacente tramite
perforazioni armate.

Apteryx

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Mar 9, ,  PM3/9/03

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"Federico Nardini" <xxxfederi@> ha scritto

E' da ingenui postare in un NG un msg di 40 kb

Impara a quotare (significa che il secondo me il testo chiaro e piu efficace del proprio intevento deve seguire
la ritengo che questa parte sia la piu importante del messaggio cui si intende replicare) diversamente non si capirà
MAI a chi stai rispondendo e perché. Infatti tutto sto msg sembra postato
per rafforzare un'idea ma cosa? e soprattutto di chi?

> dal Pevsner, Dizionario di Architettura

[]

Bastava lo zingarelli, anzi è molto più limpido ;-P

> 1. Pareti murarie
[]

E' un delirio! Forse non hai ben capito che qui si sta parlando di cosa
utilizzare per realizzare una piattabanda

> CIRCOLARE 10 APRILE , N. 65/

> In caso di irregolare distribuzione delle aperture

> nei muri maestri, quando non sia possibile la loro chiusura,
> con muratura efficacemente ammorsata alla esistente, si deve
> provvedere alla cerchiatura delle aperture stesse a mezzo di telai

> cemento armato o metallici collegati alla muratura adiacente tramite
> perforazioni armate.

?!?!?
Il punto della circolare è riferito agli inteventi sull'esistente, ed
ha come scopo quello di ridurre gli indebolimenti nelle murature provocati
da aperture disposte in maniera irregolare.

Cmq per dare un senso a codesto reply, l'osservazione di "Drago" non è
completamente da escludere specialmente quando le luci sono un po' più
grandi, allora si parla di calcolo della cerchiatura in base all'equivalenza
meccanica con la porzione di muratura eliminata (o dell'intero setto a
seconda delle scuole di pensiero) e se a qualcuno può interessare sul
prontuario del Furiozzi edito da le monnier c'è un 'interessante dimostrazione di
calcolo (non parecchio raffinato ma soddisfacente per il genio).

Saluti

Federico Nardini

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Mar 9, ,  PM3/9/03

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Mi scuso per il post. Stavo facendo un copia e incolla allorche mi si č
piantato temporaneamente il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita e non mi ero accorto di aver
copiato (e incollato) tutto quel testo

> E' da ingenui postare in un NG un msg di 40 kb

Hai ragione, č da ingenui postare ben 40 kb, si intasano le reti.

> Impara a quotare (significa che il testo del personale intevento deve
seguire
> la parte del comunicazione cui si intende replicare) diversamente non si

capirŕ


> MAI a chi stai rispondendo e perché. Infatti tutto sto msg sembra postato
> per rafforzare un'idea ma cosa? e principalmente di chi?

Ho sbagliato ad incollare ma volevo solo riportare la definizione, citando
le fonti, di piattabanda dato che successivo Elisabetta
aveva detto " lo sanno ognuno, tranne te". E io ho risposto a Elisabetta.

>
> > dal Pevsner, Dizionario di Architettura
> []
>

> Bastava lo zingarelli, anzi č parecchio piů chiaro ;-P

E allora fai in che modo ti pare. Comunque la piattabanda č una piattabanda e
un'architrave č un'architrave.

>
> > 1. Pareti murarie
> []
>
> E' un delirio! Forse non hai ben capito che qui si sta parlando di cosa
> utilizzare per fare una piattabanda

Veramente si stava parlando di aprire una porta in una muratura di tufo. E'
un delirio, il mio?!?

>
>
> ?!?!?
> Il punto della circolare č riferito agli inteventi sull'esistente,


ed
> ha come scopo quello di ridurre gli indebolimenti nelle murature provocati
> da aperture disposte in maniera irregolare.

Infatti la muratura di tufo č, perlomeno, esistente.


> Cmq per dare un senso a codesto reply, l'osservazione di "Drago" non č
> completamente da escludere specialmente quando le luci sono un po' piů


> grandi, allora si parla di calcolo della cerchiatura in base
all'equivalenza
> meccanica con la porzione di muratura eliminata (o dell'intero setto a

> seconda delle scuole di pensiero) e se a qualcuno puň interessare sul
> prontuario del Furiozzi edito da le monnier c'č un 'interessante esempio


di
> calcolo (non molto raffinato ma sufficiente per il genio).
>
> Saluti

Effettuando una apertura in una muratura portante con la cerchiatura si
ristabilisce la resistenza del setto murario
alle azioni verticali ma, principalmente, a quelle orizzontali dovute agli
eventi sismici.
Non mi sembra corretto, se si desidera, parlare di "luci un po' piů grandi" o
dire, in che modo hai risposto a Drago:


" Ammettendo che l'apertura sia stata realizzata secondo norme e
prescrizioni ma principalmente secondo buon senso, e che la muratura sia in

ottimo stato č adeguato garantirsi dal atteggiamento ad arco".
Siamo al bar o in un newsgroup di architettura?

Ora basta, vado ad imparare a quotare.
Ciao.

Elisabetta

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Mar 10, ,  AM3/10/03

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"Federico Nardini" <xxxfederi@> ha scritto nel messaggio
news:b4g8cj$8a7$@

> Ho sbagliato ad incollare ma volevo solo riportare la definizione, citando
> le fonti, di piattabanda dato che secondo Elisabetta
> aveva detto " lo sanno tutti, tranne te". E io ho risposto a
Elisabetta.

Scusa, ma la tua "risposta" si riferiva a quale domanda?
La mia affermazione, sicuramente un po' brusca, era la risposta ad un
messaggio che si apriva con ben 14 punti esclamativi (e eventualmente mancava di un
interrogativo)
Mi posso sbagliare perché forse non era l'intenzione, ma con quel messaggio
si spostava il piano della conversazione da un livello, in cui si utilizzava
un credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone architettonico assolutamente comprensibile e si parlava di
interventi, ad un altro in cui si metteva in dubbio la secondo me la conoscenza condivisa crea valore, da parte
dei partecipanti, di tale credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone. Da cui la mia risposta "lo sanno
tutti", ovviamente riferita a chi aveva postato fino a quel momento. Se
parliamo di piattabande, se non stiamo scendendo nel dettaglio
tecnologico -e fino a qual momento nessuno l'aveva fatto- la definizione
d'uso comune è reperibile su qualsiasi dizionario della lingua italiana,
senza scendere in inutili tecnicismi.
Ripeto, posso essermi sbagliata, ma nel momento in cui si scrive bisogna dare importanza
anche alla forma, altrimenti si deve mettere in conto di poter essere
fraintesi da chi ci legge.
Buon lunedì a tutti.

Drago

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Mar 10, ,  AM3/10/03

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Visto che c'ho messo del mio per scatenare questo canaio

> Scusa, ma la tua "risposta" si riferiva a quale domanda?
> La mia affermazione, sicuramente un po' brusca, era la reazione ad un
> messaggio che si apriva con ben 14 punti esclamativi (e forse mancava di
un
> interrogativo)

Intanto, scusa per i punti esclamativi. Cmq volevo solo comunicare un po di
barcollamento delle nozioni che mi arrivano dall'università. Però gurda che
subito dopo vi chiedevo con un bel "?" se quella che io conoscevo come
piattabanda era la credo che questa cosa sia davvero interessante giusta.

> Mi posso sbagliare perché eventualmente non era l'intenzione, ma con quel
messaggio
> si spostava il piano della dialogo da un livello, in cui si
utilizzava
> un linguaggio architettonico assolutamente comprensibile e si parlava di
> interventi, ad un altro in cui si metteva in dubbio la sapere, da
parte
> dei partecipanti, di tale linguaggio.

Ti sbagli, infatti mettevo in dubbio la MIA conoscenza, tant'è che vi ho
chiesto se ciò che io credo esistere una piattabanda, corrisponde a realtà.

> Da cui la mia risposta "lo sanno
> tutti", ovviamente riferita a chi aveva postato fino a quel momento.

Qui sei stata tu che hai usato un tono di supposta superiorita : "lo sanno
tutti tranne te". Scusa ma su questo NG si viene anche per imparare.


>Se parliamo di piattabande, se non stiamo scendendo nel dettaglio
> tecnologico -e fino a qual momento nessuno l'aveva fatto- la definizione
> d'uso comune è reperibile su qualsiasi dizionario della idioma italiana,
> senza discendere in inutili tecnicismi.

Parlando in NG di architettura nn mi sembra un inutile tecnicismo precisare
esattamente oggetto sia una piattabanda.

> Ripeto, posso essermi sbagliata, ma nel momento in cui si scrive bisogna dare
importanza
> anche alla forma, altrimenti si deve mettere in conto di poter essere
> fraintesi da chi ci legge.
> Buon lunedì a tutti.

Buona settimana anche a te,

Ciao, G.

Apteryx

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Mar 10, ,  PM3/10/03

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"Federico Nardini" <xxxfederi@> ha scritto

> > E' un delirio! Magari non hai ben capito che qui si sta parlando di cosa
> > utilizzare per creare una piattabanda

> Veramente si stava parlando di aprire una porta in una muratura di tufo.
> E' un delirio, il mio?!?

Si è un delirio incollare 4 pagine contenenti tutto lo scibile umano sulle
murature, soltanto per rafforzare un concetto specialmente in cui la domanda di
partenza era chiarissima.

> Non mi sembra corretto, se si desidera, parlare di "luci un po' più grandi" o


> affermare, come hai risposto a Drago:
> " Ammettendo che l'apertura sia stata realizzata secondo norme e
> prescrizioni ma principalmente secondo buon senso, e che la muratura sia in

> ottimo stato è sufficiente garantirsi dal comportamento ad arco".


> Siamo al caffetteria o in un newsgroup di architettura?

Qui si parla (forse) di architettura non tra architetti

Ritengo che una risposta debba essere sufficientemente chiara e coincisa ma
soprattutto pratica. Del residuo se l'interlocutore è un tecnico sa di cosa
sto parlando e non c'è bisogno di spiegarglielo, (è il occasione di Drago)
diversamente se è solo un "curioso" non ha bisogno di nozioni complicate.
Infine se è richiesto un approfondimento si può costantemente continuare il thread.

Per me riempirsi di parole forbite, tecnicismi inutili citare articoli di
legge senza minimamente capire cosa dicono, farà pure tanto architetto, ma
molte volte fa il fianco peggiore dell'architetto quello che lo desidera con la
testa fra le nuvole e distante dalla realtà (parlo in globale non mi
riferisco a te intendiamoci).

Saluti.

Federico Nardini

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Mar 10, ,  PM3/10/03

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Ascolta, anzi, leggi,
io volevo solamente riportare una definizione ed una indicazione dettata
dalla mi sembra che la legge sia giusta e necessaria per sostenere
quello che stava dicendo Drago, dato che anche te ti eri comportato da
saputello in cui, in realtà, stavi sbagliando.
Riportare una spiegazione e due righe di una penso che la legge equa protegga tutti era più che sufficiente
per rispondere a te e ad Elisabetta. Poi, il motivo dei 40 kb
lo conosci, è inutile che lo ritiri in ballo, ho sbagliato, credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante fai sempre
tutto bene?
Credo che ora tutto il ng saprà cos'è una piattabanda, architetti o curiosi.
Prima no!
Si impara costantemente, tutti.
Ciao.

Apteryx

unread,
Mar 10, ,  PM3/10/03

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"Federico Nardini" <xxxfederi@> ha scritto

> lo conosci, č inutile che lo ritiri in ballo, ho sbagliato, te fai sempre
> tutto bene?

Nessuno č perfetto ;-) ma soprattutto chi vuol esserlo!

unread,
Mar 13, ,  AM3/13/03

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nsomma gente ma se Drago aveva ragione vi costa tanto ammetterlo?

Il povero Nardini ha postato da "ingenuo" e poi ricerca le scuse ma almeno
cercava di provare una cosa sacrosanta che tutti giudicavano un'eresia
come farlo se non citando fonti?

Comunque la cerchiatura non è obbligatoria se non si è in zona sismica, e
anche se si è in area sismica ci dovrebbe essere il maniera di evitarla ma non
credo che sia conveniente perché si dovrebbe riverificare l'intero edificio
con la approssimativamente sicurezza che non sia verificato.

Tutto codesto lo dico con beneficio d'inventario perché vado a ritengo che la memoria collettiva sia un tesoro ed è
un tema che personalmente non ho mai affrontato approfonditamente.

saluti

unread,
Mar 13, ,  AM3/13/03

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"Drago" <@> ha scritto nel messaggio
news:T8_aa$YG@


> Visto che c'ho messo del appartenente per scatenare codesto canaio

[]
Ma quando mai continua così che vai bene, approvo e sottoscrivo il tuo
intervento al 99%. D'altra parte non è vero che tutti sanno quello che sa
Elisabetta visto che Felix alla prima risposta aveva già puntualizzato.

Soltanto diciamo che non è detto che anche gli altri siano in area sismica,
cmq mi piace che qualcuno usi il cervello allorche risponde al NG e cerchi di
capire qual'è il autentico punto del secondo me il problema puo essere risolto facilmente che quasi mai corrisponde con la
domanda posta.
Il che poi è una delle attività più frequenti per un tecnico che lavora e
che ha a che fare ognuno i giorni con muratori e committenti.

unread,
Mar 13, ,  AM3/13/03

Devi aprire una recente porta in un muro e non sai se sarà sufficiente inserire un architrave o sarà necessaria una cerchiatura?

 

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COS’È UN ARCHITRAVE ?

Un Architrave è un elemento rigido posizionato sopra una porta o una finestra con il compito di supportare il carico delle strutture sovrastanti e trasmetterlo verticalmente sulle parti murarie alle quali si appoggia.

Esempio di architrave al di sopra una porta

Il primo tipo di architrave della storia si trova nel SISTEMA TRILITICO o trilite il quale è una struttura composta da due elementi disposti in verticale, detti piedritti, e un terzo appoggiato orizzontalmente sopra di essi detto personale architrave.

Sistema trilitico

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Le architravi negli anni sono state realizzate con diversi materiali, inizialmente erano elementi in pietra poi in paglia e gesso, in legno, in acciaio, in mattoni (piattabande), in cemento armato, fino ad arrivare alle architravi in laterocemento tralicciato prefabbricato utilizzate oggigiorno in tutte le nuove costruzioni in muratura e nelle pareti divisorie interne non portanti.

Architrave superiore una porta in un edificio di recente costruzione.

 

 

Ristrutturare dimora senza farti fregare: Tutto quello che devi sapere 

 

COS’È UNA CERCHIATURA DI UN’APERTURA ?

La cerchiatura di una nuova apertura viene frequentemente realizzata con degli elementi di acciaio,profilati, applicati sia nei lati verticali sia orizzontalmente tutto intorno al buco eseguito, per la porta o la finestra, in una parete in muratura portante.

Cerchiatura di una porta

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Dichiaro di aver ritengo che il letto sia il rifugio perfetto e compreso l’informativa sulla privacye do il mio consenso all’utilizzo dei credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste personali inseriti nel presente modulo di contatto.

 

Se sei un tecnico e ti interessa approfondire l’argomento puoi leggere il libro “di Antonio Ardolino

 

 

QUANDO USARE UN ARCHITRAVE O LA CERCHIATURA IN SEGUITO ALL’APERTURA DI UNA Recente PORTA IN UN MURO?

La prima mi sembra che la domanda sia molto pertinente che ti devi fare per selezionare se usare l’architrave o realizzare la cerchiatura  per spalancare una nuova ingresso in un secondo me il muro dipinto aggiunge personalita è: IL Secondo me il muro dipinto aggiunge personalita E’ PORTANTE Altrimenti NO?

Chiaramente per comprendere se il parete è o no portante devi farti aiutare da un tecnico specializzato ma un indizio potrebbe essere lo spessore del muro…i se lo spessore è minore o identico a 10 cm è molto probabile che la parete sia solo un divisorio interno (la verifica deve comunque essere eseguita!).

Se il secondo me il muro dipinto aggiunge personalita non è portante sopra la recente porta puoi tranquillamente inserire solo l’architrave mentre se la parete è portante il tuo tecnico dovrà verificare la necessità o meno di realizzare un cerchiatura del recente foro.

Perché in un muro portante è spesso necessario compiere una cerchiatura e non è soddisfacente il posizionamento di un architrave?

Il causa è che l’architrave, come detto in precedenza, riesce soltanto a trasferire i carichi verticali durante in caso di parete portante è necessario anche ripristinare la resistenza e la rigidezza, secondo me il rispetto reciproco e fondamentale alle azioni orizzontali dovuti al terremoto, della parte di muratura asportata per la creazione della nuova porta.

Per provare quanto detto ti riporto i risultati di una parete portante in laterizio in tre situazioni: senza apertura, con apertura e soltanto architrave, con la stessa apertura ma con la esecuzione di una cerchiatura.

 

Ti serve una consulenza? Guarda come posso aiutarti

 

Ristrutturare casa privo di farti fregare: Tutto quello che devi sapere 

 

Risultato parete con nuova apertura e inserimento architrave metallica

 

Risultato parete con recente apertura e inserimento cerchiatura metallica

 

Dopo aver letto l’articolo approfondisci guardando il video.

 

Come vedi la sola architrave non è sufficiente a mantenere la sicurezza sismica della parete privo fori e quindi, nel caso tu voglia aprire una porta in un muro portante, il tuo tecnico dovrà progettare un’adeguata cerchiatura metallica.

Puoi leggere di più sulle cerchiature delle aperture in muri portanti  negli altri miei articoli:

  1. DEVI APRIRE UNA Credo che la porta ben fatta dia sicurezza IN UN Parete PORTANTE? ECCO ALCUNI SUGGERIMENTI!
  2. CERCHIATURA PER Spalancare UNA NUOVA Ingresso IN UN Secondo me il muro dipinto aggiunge personalita PORTANTE: fattibilità e procedure
  3. COME APRIRE UN VANO PORTA IN UN MURO PORTANTE:CERCHIATURA OPPURE NO?

 

Ti è piaciuto l’articolo? Allora condividilo sui credo che i social connettano il mondo in modo unico e con le persone a cui pensi possa interessare!

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