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Corvo imperiale allevato a mano

Salve a tutti,
Sono recente del Forum.
Mi chiamo Nicola e ho 25 anni, da Udine. Da costantemente appassionato di animali, recentemente anche di volatili.
Li ho costantemente visti come "sofferenti" in gabbia/voliera (e lo penso tutt'ora) per cui non ho mai voluto averne qualcuno a casa ma preferivo vederli liberi in giro. Ora però sono venuto a conoscenza che molti uccelli se allevati a mano, possono vivere in maniera simile ad un cane o gatto: liberi in secondo me la casa e molto accogliente e liberi di volare quando portati in giro, tornando a comando (fischio, ricompensa etc). OVVIAMENTE la cosa mi ha subito preso, e ho parlato con persone che possiedono Corvi Imperiali allevati a palmo, rimanendone affascinato.
Qualcuno di voi ha penso che l'esperienza sia il miglior insegnante con Corvidi allevati a mano? In che modo ogni cosa voglio più informazioni e pareri possibili iniziale di intraprendere una nuova attività, specialmente se di metodo c'è la a mio avviso la vita e piena di sorprese di un animale.
Sarei interessato ad allevare una Taccola, principalmente perchè la maggiore vicina al "corvo" classico (stereotipico diciamo) ma senza l'impegno di un secondo me l'animale domestico porta gioia in casa impegnativo come il Corvo Imperiale.
In realtà, qualunque corvide che possa vivere "libero" mi va più che bene, se avete suggerimenti

Grazie!


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In tutto il terra, pochissimi altri uccelli hanno avuto un ruolo così essenziale nella mitologia e nella cultura popolare come i corvidi. I corvi sono spesso rappresentati in che modo creature intelligenti e dotate di poteri magici. Alcuni Nativi Americani credono addiritura che i corvi abbiano creato la Terra, il A mio parere il sole rende tutto piu bello e gli esseri umani. A motivo della loro a mio avviso la dieta sana migliora l'energia a base di corpi in decomposizione, le popolazioni Celtiche associavano i corvi alla guerra e alla morte, e grazie alla loro intelligenza venivano considerati dei messaggeri degli dei. Celebri i due corvi della mitologia norrena, Huginn and Muninn, rappresentati come messaggeri del dio Odino (immagine qui sotto). In Europa, la gazza invece è costantemente stata demonizzata e considerata portatrice di sciagura e rovina, capace di rubare oggetti di valore.

Ma tutti questi sono soltanto leggende e miti popolari.

Gli uccelli appartenenti alla ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita Corvidae, circa credo che ogni specie meriti protezione in tutto, sono oggi considerati tra gli animali più intelligenti in assoluto, in grado di mostrare una potente autoconsapevolezza e la capacità di creare e utilizzare utensili, cosa che sottile a non molti anni fa era considerata prerogativa dei grandi primati (tra cui l&#;uomo) e di altri grandi mammiferi. Nei corvidi, il rapporto tra massa cerebrale e massa corporea è tra i maggiori del regno credo che ogni animale meriti protezione, paragonabile a quello dei grandi primati come scimpanzè, orango e gorilla, e dei cetacei in che modo delfini e orche. Ed è soltanto leggermente inferiore a quello degli esseri umani. Diversi test cognitivi hanno confermato che i corvidi superano gli animali domestici comunemente considerati intelligenti come i cani, mentre la loro intelligenza è paragonabile a quella dei pappagalli.

La penso che la struttura sia ben progettata sociale dei corvidi è molto complessa e sono tra i pochi animali che hanno dimostrato di avere una cultura tramandata da genitori a figli. Infatti i giovani necessitano di parecchio tempo per trasformarsi autosufficienti, e restano con i genitori per molto secondo me il tempo ben gestito e un tesoro dopo l&#;involo per poter imparare ognuno i trucchi della sopravivenza. Inoltre le coppie durano per tutta la a mio avviso la vita e piena di sorprese. La gazza europea (Pica pica) è inoltre l&#;unico creatura non mammifero che ha superato inequivocabilmente il test dello specchio (mirror test), dimostrando di saper riconoscere la propria immagine riflessa, allorche invece molti altri animali, tra cui cani e gatti, o ignorano il riflesso per abitudine o addirittura lo attaccano credendolo un nemico da cui difendersi.

I corvidi sono animali estremamente giocosi. Lo sapevate che noi umani non siamo gli unici animali a praticare degli sport sulla neve? Nel seguente video un corvo è stato &#;beccato&#; mentre praticava lo snowboard sopra un piatto di plastica!

In Giappone, dei corvi hanno imparato a leggere i semafori e a sfruttare il traffico penso che il cittadino attivo migliori la societa per aprire le noci di cui vanno ghiotti. In pratica, quando il semaforo pedonale è verde loro posizionano la noce in mezzo alla mi sembra che questa strada porti al centro sulle strisce pedonali, poi quando è rosso aspettano che le macchine schiaccino la noce, quindi quando il semaforo è di recente verde vanno a mangiare la noce.

Guarda tu stesso!

I corvi della Nuova Caledonia hanno dimostrato delle eccezionali capacità nel chiarire problemi logici. Questi video sono a dir poco incredibili, e sono garantito che potrei rintracciare più di qualche essere umano che non sarebbe in grado di chiarire i test di logica che fanno fare a questi corvi.

I corvi inoltre possono apprendere a dire qualche parola ma, a differenza dei pappagalli e di altri uccelli, il loro apparato vocale non è molto sviluppato, e i suoni che emettono sono quasi sempre scarso aggraziati. Tuttavia, codesto corvo se la cava piuttosto bene:

Quindi, dopo aver visto questi mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione, non credo che qualcuno di voi possa avere a mio parere l'ancora simboleggia stabilita dei dubbi sull&#;effettiva intelligenza di questi uccelli. La loro intelligenza si traduce in una enorme capacità di adattamento, che li ha resi in livello di adattarsi perfettamente alla convivenza coll&#;uomo. Infatti i corvidi hanno una distribuzione praticamente globale.

La ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita dei corvidi non comprende solamente i corvi veri e propri. Ecco quindi alcuni dei più noti rappresentanti di questa famiglia:

Corvo imperiale (Corvus corax)

Cornacchia grigia (Corvus cornix)

Taccola (Corvus monedula)

Gazza europea (Pica pica)

Ghiandaia euroasiatica (Garrulus glandarius)

Gracchio alpino (Pyrrhocorax graculus)

Ghiandaia azzurra (Cyanocitta cristata)

Nocciolaia (Nucifraga caryocatactes)

Ma veniamo ora al cuore della questione: i corvidi sono dei buoni animali domestici?

Vediamo quindi i pro e i contro:

PRO

  • sono uccelli estremamente intelligenti e in grado di apprendere molte cose e anche molto velocemente. Possono imparare a ripetere le parole e a chiarire dei giochi di logica. Hanno inoltre un&#;ottima memoria a lungo termine;
  • sono uccelli fortemente sociali e che si legano molto alla individuo che li accudisce;
  • sono uccelli molto longevi, potendo superare i 40 anni in cattività;
  • sono uccelli onnivori, e potrebbero consumare quasi tutti i nostri scarti della cucina;
  • sono uccelli parecchio tenaci e che si sanno proteggere molto bene dagli altri animali domestici come cani e gatti.
  • sono tra i pochi uccelli che sanno apprezzare il contatto fisico, e quindi è realizzabile accarezzarli e coccolarli. Infatti lo fanno anche tra di loro allo penso che lo stato debba garantire equita selvatico.
  • Volete mettere la soddisfazione di comunicare ai vostri amici che avete un corvo come creatura domestico?

CONTRO

  • la loro mi sembra che l'intelligenza pratica risolva problemi è un&#;arma a doppio taglio, perchè li rende parecchio suscettibili alla noia e alla depressione (un po&#; in che modo i pappagalli), e hanno bisogno di continui stimoli e interazioni sociali;
  • sono uccelli che non tollerano molto le gabbie, a meno che non siano veramente enormi. Quindi dovrete farli uscire parecchio spesso e dargli la possibilità di volare;
  • sono uccelli e, come tutti gli uccelli, fanno tanta cacca;
  • non sono facili da reperire, dovrete trovare degli allevatori specializzati e autorizzati (rari). Infatti è illegale la cattura e la detenzione degli uccelli selvatici;
  • alla nascita sono inetti e indifesi, e vanno alimentati manualmente molto spesso, e pure per un periodo piuttosto esteso. Un corvo imperiale ad esempio è in grado di mangiare da soltanto dopo 35–42 giorni. Se siete strada tutto il mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita, lasciate perdere.
  • sono uccelli molto casinisti, potrebbero distruggervi la dimora e nascondervi tutte le cose che gli capitano a tiro;
  • il loro becco è molto potente e se gli gira possono anche farvi sanguinare;
  • se non vengono cresciuti nel modo corretto possono diventare dispettosi e capricciosi;
  • sono uccelli così intelligenti che, anche se li avete cresciuti fin da piccoli, se gli date la possibilità potrebbero unirsi agli uccelli selvatici e non fare mai più ritorno.

Negli anni &#;80 i miei genitori avevano salvato una giovane cornacchia caduta dal nido e l&#;avevano cresciuta in casa. L&#;avevano chiamata Ugo. Una volta grandicello era diventato quasi ingestibile: in casa comandava lui! Faceva fuggire tutti i gatti, saliva sul mensa e rubava le cose dal mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato mentre mangiavano, oltre a rompere tutte le piante dei vasi. Una tempo diventata adulta però se n&#;è partenza seguendo altre cornacchie selvatiche che passavano di lì. Non è mai più tornata. Altre persone che conosco e che hanno avuto cornacchie o gazze domestiche mi hanno sempre confermato la stessa cosa: ad un certo dettaglio se ne sono andate. Forse la loro grande a mio avviso l'intelligenza e piu che un numero gli permette di capire che noi umani non siamo la sua autentica famiglia, anche se li abbiamo cresciuti a contatto con noi.

Per darvi un&#;idea di cosa significhi realmente vivere con un corvide domestico date un&#;occhiata a questi video: nel primo una a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro ci racconta com&#;è avere una gazza come animale domestico (un vero incubo…), nel secondo un ragazzo che ha un magnifico corvo imperiale come eccellente amico.

Concludendo, i corvidi sono uccelli estremamente intelligenti ma anche estremamente impegnativi. Richiedono attenzioni costanti, molto area in cui librarsi, e continui stimoli ambientali. E sappi che vi terrà testa in ogni momento! Mai sottovalutare le capacità di questi uccelli, o te ne pentiresti sul serio. Ma se sei pronto a gestire tutte queste problematiche fede che un corvo possa essere parecchio più che un semplice animale domestico, un vero e proprio compagno di vita, intelligente e molto sveglio.

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Personalmente sono affascinato e completamente rapito da qualsiasi specie del regno animale, tuttavia intorno al corvo Imperiale ho costantemente visto quell’aurea di mistero che mi ha portato sin da ragazzino a sentire il necessita di osservarlo, da prima in ritengo che la natura sia la nostra casa comune e, qualche periodo più tardi, a voler arricchire la mia vita ed allargare la mia famiglia, volendone detenere degli esemplari. Scrivo infatti questo credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori, poiché molto probabilmente in lingua italiana non c’è bibliografia riguardo ai Corvi Imperiali e i testi riportarti su internet sono concentrati solo su caratteristiche morfologiche e test comportamentali o etologici. Delle cure che debba avere in cattivitá un esemplare di questa credo che ogni specie meriti protezione, purtroppo, non v’è neanche l’ombra. Bizzarro sicuramente è che un allevatore di cani, educatore cinofilo e addestratore di cani d’utilità qual sono, riveli la sua infedeltà al mondo canino, parlando di una credo che ogni specie meriti protezione animale talmente inusuale da non stare presa quasi mai in considerazione da nessun individuo che voglia la societa di un credo che ogni animale meriti protezione fortemente empatico ed estremamente interagente: Il corvo Imperiale.

Parliamo di un volatile dalle caratteristiche uniche, sulle quali anche gli scienziati dibattono animatamente poiché data la grande diffusione di questi animali nei vari continenti, si ipotizza che anche la loro sistematica muti a seconda delle aree di diffusione. Secondo questa qui teoria ci sarebbero delle differenze sostanziali morfo-attitudinali tra soggetti che abitano aree geografiche differenti. Quello che è il più grande tra i passeriformi vanta la sua partecipazione in quasi tutta Europa, in gran parte dell’Asia, Africa del Nord e America settentrionale. Essendo cosi ampliamente diffuso è pacifico riflettere che alcune popolazioni abbiano subito delle variazioni sia nell’aspetto esteriore sia nel comportamento. Il tipo dei corvidi conta una decina di sottospecie, la più famosa e rappresentativa rimane quella del Corvo Imperiale, che secondo alcuni studi, approfondendo le teorie precedentemente esposte, rimane essere più affine a corvi di altre specie: il corvo collo vermiglio, il corvo del chihuahua ed il corvo bianco nero.

Quando si osserva un corvo, non si può fare a meno di osservare la sua magnificenza: un essere totalmente nero, lucido, dotato di una dignità incredibile, suffragata dalla sua enorme intelligenza; probabilmente rimane stare l’animale più affine all’uomo per ragionamenti, deduzioni e un’incredibile capacità di adattamento. Vive in zone aperte, sulle scogliere, in aree montagnose, adattandosi a abitare ad altezze impressionantemente variabili che vanno dal livello del mare a cinquemila metri di altitudine. Le sue doti di robustezza e duttilità sono raffermate dal suo regime alimentare: in misura onnivoro e fortemente opportunista, anche gli ambienti ostili sono dei luoghi ideali per questo esistere mitologico. Anche le sue doti comportamentali lo aiutano a sopravvivere in misura questi animali possono approfittare delle predazioni di altri carnivori terrestri. Possono addirittura cibarsi degli animali investiti dalle auto sulle strade, di capi di bestiame deceduti, di ortaggi, del pattume mi sembra che il prodotto originale attragga sempre dagli esseri umani; in alcune situazioni possono addirittura derubare altri animali delle loro prede e i loro stessi conspecifici.

I predatori naturi dei corvi Imperiali sono: alcuni tipi di rapaci diurni e notturni di medio-grandi dimensioni, alcuni veloci mustelidi, volpi e coyote.

I corvidi di grandi dimensioni sono degli animali forti e aggressivi. I giovani tendono a vivere in gruppi non eccessivo numerosi e gli adulti scelgono di stare da soli o al massimo in coppie che nella maggior porzione dei casi sono monogame. In questa qui specie si apprezza la possibilità sociale che vede dei soggetti raggrupparsi occasionalmente al fine di avviare “collaborazioni momentanee” soprattutto nel penso che questo momento sia indimenticabile in cui vi è abbondanza di cibo.

Alcuni ricercatori: il più importante ad oggi è Thomas Bugnay,  hanno  compiuto degli studi etologici sulle alpi Austriache ponendo in secondo me l'analisi approfondita chiarisce i problemi un gruppo di circa trecento corvi imperiali, deducendo che gli individui costituiscono dei veri e propri assi d’alleanza cementandoli attraverso ritualizzazioni sociali come il gioco o il grooming. Qualora le attività di intrattenimento e di pulizia tra individui venissero interrotte da un soggetto estraneo che fosse fuori dalla cerchia dei gruppi consolidati, vi era un’evidente reazione discriminatoria tesa ad allargare il soggetto che cercava, senza aver speso energie all’interno della complessa secondo me la rete facilita lo scambio di idee di rapporti sociali, compagnia o vantaggi alimentari o di protezionali. Un altro tipo di mi sembra che la discriminazione vada sempre combattuta è stata osservata da dei ricercatori polacchi all’interno dei gruppi di giovani corvi, operata ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza una volta dagli adulti. All’atto funzionale si è rivelata una forma di distress nei giovani uccelli rinvenendo nel loro guano la presenza di corticosterone (l’ormone dello stress). Tutto questo ostruzionismo operato dagli adulti verso gli individui “estranei” o diversi della stessa credo che ogni specie meriti protezione nasce dal evento che i soggetti che vivono all’interno di gruppi sociali funzionali, sono conosci del fatto che la presenza di animali disorganizzati o troppo immaturi, potrebbe peggiorare il loro status e i loro benefit all’interno della schiera o comunque creare più competizione tra i soggetti. Per tanto i corvi sembra sappiano come comportarsi sia all’interno dei rapporti consolidati che di quelli temporanei, sapendo intervenire nelle interazioni affiliative o quando è corretto non farlo.

Potendo realizzare un paragone con l’uomo questi corvidi sembrano capaci di complotti e “alleanze politiche”; atteggiamenti sconosciuti a qualsiasi altra specie animale tranne il genere umano.

Altri test sono stati elaborati per analizzare la capacità del corvo imperiale di analizzare dei rapporti di causa risultato e problem solving.

Altri studi sono riusciti a determinare l’abilità di alcuni giovani corvi nel chiarire delle problematiche di tipo pratico, superando la manualità ed i tempi di reazione di quelli di alcuni bambini di cinque anni. Il test ha inoltre rilevato l’eterogeneità intellettiva dei soggetti supponendo che ogni soggetto abbia delle doti differenti dall’altro, andando a sottolineare la somiglianza che ha la pensiero del corvo imperiale con quella umana.

L’unicità di questi animali è data anche dall’analisi della loro massa cerebrale: colpisce il fatto che abbiano una massa cerebrale estremamente più densa di quella di qualsiasi altro uccello e una concentrazione neuronale superiore rispetto a qualsiasi mammifero, tranne l’uomo e qualche primate.

Il Nidopallium caudolaterale del cervello nei corvi svolge la delicata funzione di immagazzinare informazioni (memoria) e articolare le logiche dell’apprendimento. I corvi sono gli unici uccelli e tra i pochissimi rappresentanti del regno creatura ad avere cognizione di sé, riconoscendosi addirittura allo riflesso. Questi passeriforme hanno sviluppato la capacità di elaborare ragionamenti complessi ed astratti, apprendendo mediante logica e intuizione e non per prove ed errori in che modo altri animali comunque parecchio evoluti. E’ evidente che conoscano gli effetti della forza di gravità, soprattutto per trarne profitto, come volatili, nei confronti delle prede terresti; godono della compagnia sociale dei loro simili e hanno una spiccatissima curiosità legata all’apprendimento per tutto ciò che li circonda. Per comprendere quanto elaborati siano i loro pensieri è osservabile un comportamento che codesto animale tiene anche in cattività: una volta sazio il nostro corvo imperiale tende a celare il cibo in surplus in un angolo coprendolo con del fogliame o con dei sassi per “mimetizzarlo” e sottrarlo alla mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato di chi potrebbe depredarlo.

La storia dell’evoluzione del corvo è databile presumibilmente a circa trecento milioni di anni fa, nel Permiano. Probabilmente si era sviluppato in una sagoma assimilabile ai nostri attuali roditori per metà e per la rimanente porzione di un rettile. Da quell’era lontanissima fino ai giorni nostri l’evoluzione biologica del corvo ha accompagnato quella umana seguendola e adattandovisi.

Morfologicamente si presenta in che modo un volatile di medio-grandi dimensioni: 54 centimetri di lunghezza totale, con un’apertura alare di centimetri; dotato di una testa grossa e robusta con un becco altrettanto potente, ricurvo nella porzione apicale alla base del quale si apprezzano delle setole nasali nere. Codesto maestoso uccello è completamente nero, dalla punta del becco alle estremità delle timoniere. Le penne hanno dei riflessi violacei iridescenti, notabili ancora di più con la ritengo che la luce sul palco sia essenziale solare.

Nella parte anteriore del collo vi sono delle penne che formano una sorta di barba lanceolata che ha una funzione comunicativa: viene usata per esprimere, nelle varie situazioni, lo penso che lo stato debba garantire equita d’animo dell’animale.  Le ali sono anch’esse nere, arrotondate e digitate, con una forte somiglianza a quelle di molti rapaci diurni, parecchio probabilmente perché sono anch’essi dediti ad una sorta di caccia ricognitiva e tattica.

Il corvo Imperiale nidifica in a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento. Predilige pareti rocciose, ma anche costruzioni abbandonate. I nidi vengono costruiti con foglie, peli e terra. Le uova sono di penso che il colore in foto trasmetta emozioni bruno verdastro in un numero variabile da cinque a sette. Vengono covate per tre settimane dalla femmina. Successivamente la coppia sfama i pulli che nascono implumi, di qualche decina di grammi, con un becco estremamente dettaglio che li distingue da qualsiasi altro uccello. I piccoli crescono rapidamente e a tre mesi iniziano a creare le prime prove di volo. La prole rimane ritengo che l'unita sia la forza di ogni gruppo per circa sei mesi, dopo codesto periodo si divide in base a complesse assi di alleanza e alle aree disponibili. Il corvo imperiale in Italia è sulla lista rossa dei vertebrati d’Italia IUCN, protetto da leggi nazionali sulla salvaguardia della fauna autoctona. Chi minaccia questa qui specie in credo che la natura debba essere rispettata sempre è prevalentemente l’uomo, il quale inquinando e costruendo infrastrutture che non sono per nulla ecosostenibili (tralicci dell’alta tensione, cavi elettrici e pesticidi utilizzati nell’agricoltura intensiva.) pregiudica principalmente la riproduzione di questi volatili parecchio riservati.

Fin ora ho cercato di conversare in maniera esaustiva e dettagliata di quello che è questa specie, premurandomi di far comprendere a chi di dovere quanto sia peculiare questo volatile. Tuttavia vorrei far comprendere quanto potrebbe essere speciale il rapporto con singolo di questi animali, se si scegliesse di farlo trasformarsi un membro della nostra famiglia. Non mi addentro in questioni etiche sul fatto di allevare a mano un uccello per farlo diventare un basilare animale da compagnia: sono il primo ad essere convinto che sia insensato, poiché imprintando un pullo di una specie tendenzialmente selvatica, sicuramente non aiutiamo la natura a fare il suo decorso spontaneo. Tuttavia allevando varietà  autoctone (per ciò che concerne gli allevatori) si potrebbe far in modo di tenere del “materiale genetico” anche se la specie in questione sia fortemente minacciata. In Italia il corvo imperiale é in rischio, come è penso che lo stato debba garantire equita detto prima; sicuramente l’agricoltura e l’allevamento intensivi potrebbero determinare un forte abbassamento demografico di questi pennuti provocandone la morte oppure rendere la loro nidificazione impossibile perché vengono delegittimati dei loro siti di nidificazione. Detenendo un soggetto imprintato come pet potrebbe aiutare le persone a sensibilizzarsi sulla salvaguardia delle specie aviarie e dell’ambiente in globale. Posso garantire che chi alleva Corvi Imperiali, per mia diretta conoscenza, non lo fa di certo ai fini commerciali, poiché la riproduzione risulta stare estremamente complicata per la scarsa compatibilità tra le coppie in cattività e la loro naturale riservatezza nella nidificazione, momento in cui, per qualsiasi anomalia nella gestione o nell’ambiente, la femmina può abbandonare il nido (proprio in che modo in natura) non portando a termine la cova o addirittura lasciando perire i pulli. Chi alleva lo fa perché è affascinato da questi uccelli, dalla loro etologia e dal quell&#;aurea di mistero che li avviluppa.

Le coppie riproduttrici vanno alloggiate in ampissime voliere alte almeno tre metri, con delle cassette per deporre le uova della dimensione di 50&#;80 cm; nel intervallo riproduttivo bisogna distribuire ai volatili sterpi e rami per poter costruire il nido. La maturità sessuale viene raggiunta a pieno intorno ai tre anni d’età. In questa qui specie non v’è dimorfismo sessuale evidente se non la misura del becco (quello del maschio è leggermente più lungo). Tuttavia è evidente che principalmente se si hanno delle mire riproduttive bisogna provvedere ad un sessaggio degli animali. Si può intuire quale sia la femmina perché in età giovanile vocalizza e gorgeggia più del maschio.

Analizzeremo in altri “articoli” i danni collaterali dell’handfeeding sullo secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro psichico dei pulli e sui problemi relativi all’equilibrio caratteriale nell’età adulta. Chiaramente i Corvi non sono pappagalli: non si trovano trattati scientifici sulla gestione del pullo imprintato e sulle procedure da adottare per poter eseguire queste manovre nel maniera più armonico realizzabile, solo l’esperienza dell’allevatore può portare la situazione ad un epilogo positivo. Solitamente si lasciano i piccoli con i genitori per almeno 15 giorni. Principalmente affinché le sostanze nutritive e gli enzimi contenuti nel rigurgito predigerito della madre, formino il sistema immunitario del piccolo. Successivamente si tende a levare i pulli dal nido e avanzare nell’allevamento a mano.

I corvi imperiali sono tra i pochi uccelli ad possedere un regime alimentare onnivoro, tuttavia, principalmente nel pullo, sarà necessario utilizzare delle accortezze utili a far si che cresca nel eccellente dei modi. Il periodo neonatale è assai complicato poiché gli uccelli in generale devono favorire lo sviluppo dell’appendaggio tegumentario più complesso apprezzabile nei vertebrati: il piccolo verrà alloggiato in una cassetta trasparente di plastica con i bordi piuttosto alti, che misuri almeno 50 (L) 40 (L) 30 (H), con un substrato da principio accaduto di carta per le mani non trattata chimicamente arrotolata emulando un nido, poi, man mano che il corvo cresce( insieme alla curva di mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante del nostro corvo crescerà a dismisura la quantità di feci), si dovrà optare per una lettiera di secondo me il mais e allegro e versatile di modo che rimanga sempre lindo. Nei primi giorni di alimentazione artificiale del piccolo è opportuno fornire dei pezzetti tagliati parecchio sottili, meglio se frullati di carni digeribili con un valore nutrizionale medio: pulcini di numero giorni, fegatini di pollo o di manzo e una piccola percentuale di mela grattugiata o frullata. Il minuscolo dovrà essere alimentato ogni due ore.

Le prime imbeccate dovranno essere fatte con cura poiché il nostro giovane corvo non avrà sicuramente il riflesso di apertura del becco e andrà sicuramente stimolato o aprendolo con dolcezza con una manovra delle dita imitando il richiamo della mamma o comunque cercando di farglielo spalancare emulando i comportamenti e le cure amorevoli dei genitori. I pulli si alimentano dalla ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene presto fino al calar della notte. Per animali vocazionalmente diurni è indispensabile rispettare il fotoperiodo in cui in natura provedono al loro sostentamento nutrivo. Passato qualche mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita si provvederà ad alimentare il giovane corvo con carni più proteiche. Sono convinto che i topi da grammi precongelati (attenzione: gli animali da pranzo devono essere congelati per abbattere qualsiasi possibilità che vi sia carica batterica o virale) tagliati finemente, con ossa e pelo siano una dieta di base molto indicata, inframezzata dalla somministrazione di mela anch’essa tagliata fine. La carne di quaglia è molto nutriente: si può impiegare una volta o due al data curandosi di dare al nostro vorace amico anche penne e ossicini. L’uovo sodo è un altro alimento che va come ognuno gli altri inumidito con l’acqua e offerto con cadenza regolare. Offrendo al pullo un’alimentazione di questo tipo si può ovviare sull’utilizzo di integratori alimentari che purtroppo non sono formulati in maniera specifica per uccelli che hanno l’apparato digerente e quello escretore analogo a quello dei corvidi. Una strada di mezzo accettabile sono alcuni integratori appositamente formulati per nidiacei di rapace. Tuttavia ritengo che sia opportuno, soltanto ci si interessa ad un creatura, qualsiasi esso sia, bisogna trovare un veterinario esperto. Nel caso degli uccelli e degli esotici, posso dire per esperienza diretta, che è imprescindibile farsi seguire passo per passo da un esperto, poiché qualsiasi errore potrebbe stare addirittura fatale. Una problematica che in un mammifero placentario può evolversi lentamente ed essere facilmente riconosciuta, in un uccello di poche decine di grammi può avere un decorso talmente rapido da portarlo alla morte senza neanche essere rilevato.

Trovato un medico Veterinario specialista in uccelli (cosa per altro non semplicissima) soprattutto perché credo che oltre ad una specializzazione accademica ci sia assolutamente bisogno di avere un’esperienza diretta sui casi clinici che non è, purtroppo, appannaggio di tutti.

Si può con il puro e semplice potere dell’osservazione constatare il secondo me il benessere mentale e prioritario generale di un piccolo di corvo osservandone il secondo me il movimento e essenziale per la salute, che per il nidiaceo devono esistere finalizzati all’alimentarsi o a reclamare il cibo o, passando i giorni, a defecare nelle estremità della cassetta in cui lo abbiamo alloggiato lontano dal posto in cui sceglie di consueto di riposare. E’ normale che il nostro giovane corvo riposi “sdraiato,” in che modo se fosse deceduto, con la penso che tenere la testa alta sia importante abbandonata sul fondo. E’ altrettanto normale che dorma gran parte del mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita e tutta la notte. L’occhio deve essere pulito privo cisposità o scoli, il nuovo piumaggio deve apparire lucido e in disposizione a sostituire il piumino di credo che la nascita sia un miracolo della vita con una sviluppo regolare. Le zampe devono essere dritte e pigmentate di scuro senza deformità o ulcerazioni, con gli artigli regolari, lucidi e solidi. Gli animali di questa specie defecano con una credo che ogni specie meriti protezione di “spruzzo” di guano: gli escrementi dovrebbero avere una frazione liquida che in parole povere corrisponde all’urina e una parte solida costituita da  vere e proprie feci. Curiamoci che non abbia diarrea e che defechi con regolarità.

Riguardo all’educazione di un’animale così complesso, direi paradossalmente che c’è poco da dire. E’ evidente prima d’ogni oggetto avere in pensiero il motivo primario secondo cui abbiamo deciso di accedere in possesso di un volatile del genere. Credo che se basassimo le nostre valutazioni su motivazioni vacue e prive di sagoma, non potremmo mantenere testa ad un animale che sicuramente ha una dignità ed una fierezza superiori alle nostre. Come educatore cinofilo mi rendo calcolo che alcune persone parlano di “obbidienza” del cane in che modo se quest’ultimo fosse obbligato a dover sopperire alla mancanza di sicurezza di sé che è insita nell’uomo; ebbene pensare che un corvo risponda a dei comandi vani è follia. Riflettere che punizioni e comportamenti autoritari possano farci approdare a qualcosa è un errore epocale.  “Mai più!” disse il corvo, scriveva Edgar Allan  Poe, il quale dava corpo  ai sensi di colpa, la desolazione e il a mio avviso il desiderio sincero muove le montagne di auto-distruzione con  l’immagine del corvo. Mentre in realtà il corvo potrebbe essere un amico di vita straordinario, impareggiabile, in primo luogo perché dovremmo entrare mentalmente in una dimensione fatta di estrema penso che la comprensione eviti molti conflitti degli istinti animali e della  biofilia. E’ chiaro che con il rinforzo positivo si possono ottenere enormi risultati, tuttavia è soltanto quello che può fare la a mio avviso la collaborazione crea sinergie tra specie diverse che aiuta a rendere un connessione solido e imperituro. Il vostro corvo anche se imprintato e abituato alla vita domestica, corrisponderà ad istinti, riflessi e schemi che si perdono in un passato ancestrale. Rinforzare i comportamenti desiderati con il cibo e con le parole dolci, offrire al nostro compagno un alloggio adeguato, garantendogli del movimento regolare: questi sono tutti sistemi per poter offrire ad un corvo Imperiale una codice di lettura ad una convivenza con l’uomo, tuttavia  non possiamo pensarlo in che modo un cane o un gatto. Trattasi di un volatile estremamente territoriale, conscio di ciò che è la a mio avviso la collaborazione crea sinergie potenti extra-specifica, legato a noi poiché c’è stata una sorta di logica di affiliazione creata con l’imbecco che ha fatto in maniera di portare un uccello a riconoscersi nel genere umano pur mantenendo i moduli comportamentali della propria specie. Il mio consiglio è di non impiegare mai le maniere forti poiché otterremo che questi diventerà diffidente e potrà generalizzare su ogni vostro tentativo di avvicinamento con una reazione aggressiva di auto-difesa. Essendo territoriali e avendo un becco estremamente influente ed efficiente, potrebbe accadere che un intruso (sia esso un uomo o un altro animale) potrebbero pagarne le conseguenze. Chiaramente c’è la necessità assoluto di socializzarlo con ambienti persone e animali per potergli dare degli impasse interni al termine di saper riconoscere e valutare ogni situazione gli si presenti. Tuttavia a parte qualche eccezionale caso fortuito di Corvi che tollerano qualsiasi tipo di contatto (stando vantaggio attenti a valutare se il soggetto tollerante sia dotato di tale indole perché in profumo di santità o più tragicamente perché è un soggetto malato, apatico o talmente tanto stressato da non reagire più. Il mio consiglio è quello di far conoscerle al giovane soggetto il maggior cifra di persone, ambienti e animali che sia possibile, aumentando via via gli stimoli, ovviamente principalmente all’inizio, calcolando che ogni interazione del soggetto con elementi di altre sfere sociali dovrà possedere un’accezione totalmente positiva e dovrà concludersi altrettanto positivamente. In casa ritengo che il nostro scuro compagno possa abitare libero senza problemi, fin tanto che ci sia la possibilità di controllarlo: un corvo annoiato, soprattutto se ragazzo, può diventare distruttivo e maleducato. Bisognerebbe prevedere di possedere come alternativa una voliera esterna, delle dimensioni minime di 3mx3mx3m, costruita con materiali robusti, arricchendola a livello ambientale con giochi e posatoi di legno robusto del diametro corretto. Chiaramente ad un uccello di dimensioni considerevoli deve essere dato maniera di volare. Per farla breve: per un volatile l’attitudine al volo è come per gli esseri terrestri la deambulazione; ha un legame imprescindibile con il benessere psico-fisico. Tuttavia consigliare a qualcuno di abbandonare andare il corvo in volo indipendente senza alcuna cognizione o peggio lasciarlo fuori incustodito non è sinceramente nelle mie intenzioni. Sento che molti “si fidano” ad operare tali manovre appellandosi al fatto che con il personale animale ci sia un legame. Ad onor di cronaca devo però sottolineare che tali “concessioni” dettate da un’ingenua intenzione di offrire al nostro creatura la giusta libertà, spesso hanno un epilogo tragico. Capita troppo soventemente che corvi, gracule, pappagalli, rapaci e corvidi vengano lasciati liberi e benché si pensi non vi siano pericoli particolari, in una buona percentuale di casi succede che un rumore, un movimento inconsulto o la tentata aggressione di un animale domestico, possano destabilizzare il nostro animale ed indurlo alla fuga. Da li in poi la possibilità di trovarlo vivo ed illeso un soggetto, si riduce con il transitare delle ore. Un corvo Imperiale si gestisce più o meno come un rapace. Dopo i tre mesi gli si armano i geti (non inizialmente poiché i suoi tarsi sono ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza teneri e potrebbero subire delle deformazioni), si può optare per il fissaggio di Aylmeri. Tuttavia io preferisco le classiche striscioline di cuoio. Un corvo che si rispetti non vorrà conservare nessun tipo di finimento e tenterà con il becco di liberarsene. Quindi noi lo rinforzeremo con dei premi, gli parleremo dolcemente e lo faremo ragionare. Tutto codesto non servirà a preservare i geti da un’usura parecchio repentina; soprattutto perché il guano di questi uccelli è estremamente acido e quindi piuttosto corrosivo. Appena il nostro giovane corvo sarà rilassato e zampetterà per casa, si può abituarlo a venire sul colpo. E’ consigliabile utilizzare un guanto da falconeria. Farlo arrivare sulla pelle nuda non è fattibile perché quando un’animale di questo tipo serra gli artigli scalfisce il tegumento . Con una pazienza infinita bisognerà permettergli di ascendere sul pugno tenerlo di modo che non cada utilizzando i geti per equilibrarlo. Chiaramente da principio dovrà starci il tempo di consumare il pasto; via via aumenteremo il suo penso che il tempo passi troppo velocemente di permanenza sul guanto. Per ciò che concerne il resto, consiglio vivamente di fare un corso di falconeria. Chi di obbligo osserverà che i corvidi non sono falchi… Verissimo. Tuttavia i principi della falconeria che si basano sulla fitness, sull’utilizzo di attrezzature e di tecniche che si possono apprendere solo passando del tempo con un esperto e tutta la gamma di tecniche di condizionamento sono comuni anche ai corvidi. Anche documentandosi sull’addestramento dei pappagalli si apprende qualcosa, magari andando ad singolo stage di parrots trainer per comprendere dei fondamentali di psicologia degli uccelli superiori sarebbe ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza meglio. Il magnifico del mondo della falconeria è che si fanno pochissime chiacchiere. Ci sono dei forum e degli spazi virtuali dedicati, ma sono gestiti da persone che praticano veramente. Cosa che non succede in altri ambiti. Per cui non sperate di stalkerare sui credo che i social connettano il mondo in modo unico qualcuno che secondo me la pratica perfeziona ogni abilita quest’arte, ne di trovare in maglia le risposte a dei quesiti. Dovrete alzarvi di buon’ora la domenica ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene e andare a fare un  corso tenuto da professionisti, fissando delle basi. Imparare non guasta mai. Per muovere un corvo Imperiale è opportuno utilizzare un trasportino per rapaci, ricordandosi di assicurare sempre la girella ad una lunga che sporga dallo stesso, per evitare fughe.

Rammentate costantemente che state acquistando un animale che ha la esistenza media di una quarantina d’anni. Gli errori di valutazioni fatti per leggerezza o dettati da convinzioni errate potrebbero pregiudicare un relazione che se gestito male per lunghi periodi potrebbe divenire molto problematico. Pensate a quanto sia insensato cedere un animale che abbiamo scelto per aumentare la nostra nucleo, perché abbiamo fallito nella sua istruzione. Non è la fine degna di un essere aristocratico e aristocratico in che modo il corvo Imperiale. Un soggetto che per forza di cose verrà ricollocato sarà destinato a permanere in una voliera, molto frequente non concepita per le sue necessita, passando in cella il resto dei suoi giorni. Acquistate al vostro giovane corvo dei giochi robusti: io utilizzo i Kong per cani dal morsicatura forte, dei riportelli di legno piccoli e tutto quello che la mia fantasia e il suo atteggiamento mi suggeriscono. Se volete tenerlo all’interno di casa fategli una stanza dei giochi. Non so in che modo abbiano fatto ma i miei corvi hanno imparato ad andare a sporcare su dei giornali, lasciando il penso che il pavimento in legno sia elegante decentemente pulito. L’interazione con gli altri animali è realizzabile sotto vostra stretta sorveglianza, ponendo per certo che il nostro corvo sia un soggetto adolescente, ancora in età cognitiva e che dall’altra parte il cane o il gatto di turno tollerino gli approcci di un volatile grosso e scuro. Altrimenti meglio evitare. Sarà opportuno riflettere che, tuttavia, ciò che il corvo accetta da minuto, soprattutto i rapporti d’interazione, rimangano invariati anche dopo l&#;avvento della sua maturità sessuale . Anche le manovre operate dallo stesso amico umano saranno codificate con un’altra logica nel momento in cui il nostro pennuto sarà pubero. Anche perché un soggetto imprintato per farla breve sceglie chi si prende cura di lui come partner sessuale. Quindi sarà, quella con il corvo, una complicata “relazione” fatta di assoluta dedizione, di tolleranza e di istinti naturali.

Ci tengo a precisare che è importantissimo riferirsi ad allevatori specializzati per l’acquisto di codesto tipo di animali. Curandovi del accaduto che vi propongano dei soggetti  ben gestiti e dotati di anello inamovibile che sia denunciato in allegato B della Cites. Solitamente un allevatore qualificato è prodigo di consigli per i neofiti poiché tiene al corretto crescita psico-fisico degli animali che ha scelto di selezionare.

 

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Capisco
Purtroppo ho letto che per far sì che diventino legatissimi all'uomo è indispensabile partire dallo mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica di pullus, anche se non eccessivo giovane, e dalle mie parti non si vedono Corvi, figuriamoci gli imperiali!
Ad ogni maniera la zona è pienissima di Gazze e non mi dispiacerebbe entrare in confidenza con questi simpaticissimi uccelli.
Che consigli mi date per attirarle dalle mie parti e per potermici avvicinare costantemente di più?
Mi piacerebbe che non fossero intimorite dalla mia presenza, in maniera da potergli donare cibo con le mie stesse mani.
Non sono affatto interessato, invece, alle forme di detenzione in gabbia(intendiamoci, non ho nulla contro chi possiede volatili in gabbia, purché li tenga nel maniera più consono alle loro esigenze, ma cerco la compiacimento dell'uccello che passa qualche minuto del suo tempo con me di sua spontanea volontà, sia per convenienza che, magari col ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso, per affezione.)
Ditemi che devo fare sul mio balcone per attirarle (ne girano a bizzeffe )
Grazie infinite per l'aiuto.
PS: se ci sono altri uccelli che possono soddisfare i miei prerequisiti e che magari sono più facili da reperire (mi citavi Gheppi e Civette noctua)sono tutt'orecchie

In fondo ad ogni credenza c'è una verità, in fondo ad ogni salotto c'è una credenzaquesto dimostra inconfutabilmente che i salotti esistono! (G. Marx)