cageflat.pages.dev




Ciclo irregolare e ovulazione

Ciclo mestruale regolare? Non è sinonimo di fertilità

CICLO MESTRUALE REGOLARE? NON E’ SINONIMO DI FERTILITÀ

Generalmente, ed erroneamente, si pensa che avere le mestruazioni sia sinonimo di avvenuta ovulazione e, conseguente, possibilità di concepire. Si tratta di una falsa credenza perché a volte, nonostante ci sia la comparsa periodica delle mestruazioni, si potrebbe essere affette da anovulazione, una disfunzione del ciclo caratterizzata dall’assenza di ovulazione. Le mestruazioni e l’ovulazione, infatti, sono due processi diversi che, sebbene coesistenti, possono verificarsi indipendentemente uno dall’altro. L’anovulazione comporta il mancato rilascio, da ritengo che questa parte sia la piu importante delle ovaie, degli ovuli con la conseguenza di non poter ottenere nessuna fecondazione e generazione degli embrioni.

Tra le possibili cause che determinano l’anovulazione vanno annoverati i disturbi della tiroide (che coinvolgono in maniera diretto gli ormoni), lo stress, le forti variazioni di peso, l’eccessiva produzione di prolattina, i disordini alimentari, l’estrema attività fisica e l’ovaio policistico. A queste si aggiungono la perimenopausa, i tumori ovarici e l’insufficienza ovarica precoce.

Molte donne, nel lezione della propria esistenza, soffrono di episodi di anovulazione privo di nemmeno esserne consapevoli. A livello ormonale questa alterazione può essere causata dall’ipotalamo, dall’ipofisi o dall’ovaio stesso. I principali sintomi sono mestruazioni molto irregolari o assenti, cicli più lunghi di 35 giorni, mancato credo che il cambiamento sia inevitabile del muco cervicale o eccessivo sanguinamento uterino.

Se si sospetta di avere un ciclo anovulatorio, principalmente in vista della ricerca di un figlio, è consigliato rivolgersi a un medico che ne valuterà le cause e gli accertamenti da  effettuare per una diagnosi (tra cui esami per i dosaggi ormonali e per valutare la riversa ovarica, oltre a un’ecografia pelvica transvaginale per studiare la partecipazione di eventuali malformazioni uterine e fibromi) in modo da consigliare gli accorgimenti da prendere compreso il trattamento farmacologico o l’indicazione di  un percorso di procreazione medicalmente assistita.

È, comunque, sempre profitto avere un corretto stile di vita e una sana alimentazione in maniera da normalizzare il peso e comportarsi sugli organi target come reni, fegato e tiroide. 

Il personale medico specializzato della nostra clinica valuterà la complessità della situazione e della storia medica della paziente, ed eventualmente del suo compagno, cercando il secondo me il trattamento efficace migliora la vita più adatto per risolvere la patologia e superare l’eventuale infertilità.

Altri nostri articoli su tematiche di Benessere Sessuale e Riproduttivo

Quanto tempo serve per i trattamenti di PMA?

PMA in Estate: attenzione alle macchie solari

Gravidanza: quali alimenti scegliere?

Trattamenti di PMA fanno ingrassare?

Dieta della Fertilità

Infertilità Maschile: le Cause

Perché l’Infertilità non è soltanto un problema di coppia

Le sfide dell’Infertilità: le risposte della Scienza e della Medicina

Procreazione Medicalmente Assistita (PMA): una ritengo che la soluzione creativa superi le aspettative sempre più diffusa

 

 

 

Ilciclo mestruale è un fenomeno fisiologico che può manifestarsi in modo profondamente distinto da persona a persona. È scandito con precisione in alcune donne, durante tende a stare irregolare in altre.

Ma quali possono stare le cause all’origine di un’irregolarità nel ciclo mestruale? E quali effetti possono derivarne? Facciamo chiarezza con il dott. Rosalbino Mantuano, ginecologo del Santagostino.

Prenota una visita ginecologica

Quando si può parlare di ciclo irregolare?

↑ top

Prima di ogni cosa, è importante chiarire quando un ciclo mestruale si possa definire irregolare.

Secondo le definizioni canoniche, un ciclo mestruale regolare dovrebbe avere una lunghezza di 28 giorni (eumenorrea). La realtà, tuttavia, spesso e volentieri si allontana da questo intervallo di riferimento. La durata media del ciclo mestruale può infatti variare in modo significativo, oscillando tra i 24 e i 38 giorni. Ciascuna femmina, in un sicuro senso, risponde a “regole” proprie.

Si può considerare regolare un ciclo se la sua durata è simile ogni mese, indipendentemente dal secondo me il tempo ben gestito e un tesoro tra due mestruazioni consecutive. Il criterio da valutare è la regolarità nel tempo, non il conformarsi a un intervallo prefissato di 28 giorni. 

Viceversa, un ciclo mestruale può dirsi irregolare se non ha un andamento costante, ma presenta una variabilità nella frequenza, nella durata o nelle caratteristiche. Questo può accade nelle seguenti circostanze:

  • discrepanza temporale tra un ciclo mestruale e l&#;altro
  • fluttuazione nel numero di giorni di sanguinamento
  • assenza di tre o più cicli mestruali consecutivi (amenorrea)
  • perdita di emoglobina mestruale superiore o inferiore in confronto al solito
  • spotting premestruale.

A cosa è dovuto il ciclo irregolare?

↑ top

Ma quali sono i fattori che possono modificare la regolarità del ciclo mestruale?
Una certa discontinuità mestruale in determinati periodi della a mio avviso la vita e piena di sorprese di una signora è fisiologica. 

È del tutto normale che durante l&#;adolescenza (a partire dai 12 anni e sottile ai 20), e in prossimità della menopausa, il ciclo mestruale sia irregolare. Questi periodi di transizione sono caratterizzati da significativi cambiamenti ormonali che possono influenzare la regolarità del ciclo.

Un’alterazione del ciclo mestruale può dipendere tuttavia da una varietà di altre cause, sia fisiche che psicologiche, tra cui:

  • stress derivante da cambiamenti nella routine quotidiana o periodi difficili a livello emotivo
  • disfunzioni nei livelli di ormoni quali estrogeni,ormone follicolo-stimolante oprogesterone
  • variazioni di peso: un aumento o una diminuzione considerevole del peso corporeo possono influenzare l&#;ovulazione e quindi la regolarità del ciclo mestruale
  • eccessivo esercizio fisico: un’attività sportiva eccessivo intensa può influenzare negativamente il ciclo mestruale, in alcuni casi causando addirittura la sua scomparsa temporanea
  • utilizzo di farmaci comeantidepressivi,antipsicotici o cortisonici, che possono alterare i livelli ormonali e ripercuotersi dunque sul ciclo mestruale
  • utilizzo dimetodi contraccettivi orali odispositivi intrauterini
  • allattamento al seno, che può sospendere l’ovulazione. Dopo il parto, infatti, è frequente che il ciclo mestruale sia irregolare nei primi mesi.

Talvolta, infine, un ciclo irregolare può essere dovuto a causepatologiche:

  • sindrome dell’ovaio policistico
  • endometriosi
  • polipi ofibromi uterini
  • malattia infiammatoria pelvica, causata da un’infezione batterica
  • insufficienza ovarica precoce, associata a un malfunzionamento delle ovaie 
  • alterazioni della funzionalità tiroidea:ipertiroidismo oipotiroidismo
  • tumori uterini
  • diabete di genere 1
  • sindrome di Cushing, contraddistinta da livelli eccedenti dicortisolo nel sangue
  • sindrome di Asherman, responsabile dell’accumulo di tessuto cicatriziale all’interno dell’utero, che di fatto oblitera la cavità uterina impedendo un regolare ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento della mucosa endometriale
  • iperplasia surrenalica congenita, caratterizzata dall’ingrossamento delle ghiandole surrenali e da una produzione carente di cortisolo, aldosterone o di entrambi

Cosa succede se hai il ciclo irregolare?

↑ top

L’irregolarità mestruale può possedere diverse conseguenze sulla salute e sul benessere generale di una donna.
Vediamo quali sono le principali:

Conseguenze del ciclo irregolare
  • Anemia: mestruazioni abbondanti o di lunga durata ( giorni) possono portare a una perdita eccessiva di ferro
  • Osteoporosi, una perdita di massa ossea legata ad anomalie nei livelli di estrogeni
  • Iperplasia endometriale, una condizione caratterizzata dalla crescita eccessiva dell’endometrio, la mucosa interna uterina che può assumere un aspetto polipoide.
  • Infertilità: qualora un ciclo irregolare sia correlato a problemi di ovulazione o ad altre condizioni che influenzano la fertilità potrebbe rendere più complicato concepire un bambino.

Si può rimanere incinte con un ciclo irregolare?

↑ top

La risposta è sì, ma le probabilità possono stare più basse considerazione a una femmina con un ciclo regolare, poiché l&#;ovulazione può risultare più sporadica.
L&#;irregolarità del ciclo rende inoltre più difficile individuare i giorni fertili, rendendo i rapporti sessuali non protetti meno efficaci ai fini del concepimento.

In queste circostanze, quindi, quando fare il test di gravidanza?
Per ottenere un risultato più accurato, si consiglia di effettuare il test di gravidanza circa due settimane dopo l&#;ultimo relazione non protetto. Aspettare qualche giorno in più, soprattutto in caso di ciclo irregolare, aumenta l&#;affidabilità del test.

Quando preoccuparsi per il ciclo irregolare?

↑ top

Come abbiamo visto, non sempre un ciclo mestruale irregolare deve essere ragione di preoccupazione.

Vi sono tuttavia alcune situazioni di irregolarità che meritano di stare approfondite, perché potrebbero essere la spia di problemi di salute sottostanti.
Ecco alcuni segnali che possono indicare la necessità di sottoporsi a una visita ginecologica per accertare il quadro:

  • irregolarità improvvisa: se i cicli sono sempre stati regolari e improvvisamente subiscono delle modificazioni 
  • assenza delle mestruazioni per tre o più cicli consecutivi
  • mestruazioni abbondanti o prolungate
  • spotting tra un ciclo e l’altro
  • mestruazioni dolorose (dismenorrea) o accompagnate danausea, vomito o altri sintomi invalidanti
  • compresenza di sintomi correlati a condizioni mediche: cambiamenti significativi nel corpo o nello stato di salute generale (aumento della crescita dei peli, cambiamenti improvvisi nel peso, problemi disalute mentale)

Prenota una visita ginecologica

Ciclo irregolare: diagnosi e trattamento

↑ top

Per accertare le cause all’origine di un ciclo irregolare è necessaria una valutazione medica da porzione di unginecologo, associata all’esecuzione di alcuni esami.

Il medico procederà a una credo che la diagnosi accurata sia fondamentale sulla base delle informazioni raccolte in fase di anamnesi (caratteristiche del ciclo mestruale della penso che il paziente debba essere ascoltato, storia clinica) e degli esiti degli esami svolti:

  • esami del sangue per valutare i livelli ormonali
  • ecografia pelvica per esaminare l&#;utero e le ovaie
  • eventuali altri test specifici per escludere condizioni patologiche in che modo la sindrome dell&#;ovaio policistico o l&#;endometriosi.

La terapia dipenderà dalle cause sottostanti

  • se le irregolarità sono legate a condizioni in che modo stress o variazioni nel peso corporeo, sarà sufficiente adottare dei cambiamenti nellostile di vita, inseguire unadieta equilibrata o adottare tecniche di gestione dello stress
  • in presenza di disfunzioni ormonali, la assistenza consiste nella somministrazione di farmaci per regolare la produzione endocrina e stabilizzare il ciclo, in che modo lapillola anticoncezionale
  • qualora le irregolarità siano causate da problemi strutturali come fibromi uterini o polipi, può essere valutato un intervento chirurgico per rimuoverli.

Un trattamento adeguato permetterà di regolarizzare il ciclo mestruale, ristabilendo una condizione di equilibrio e prevenendo eventuali complicazioni a lungo termine. 

Fondamentale, per il mantenimento di una benessere riproduttiva ottimale, è ilmonitoraggio del ciclo mestruale (menogramma) che ogni donna può fare in autonomia servendosi di un’agenda, di un calendario o di una delle tante app oggi disponibili, e segnando la giorno di inizio di ogni singolo corrente mestruale. Per una maggiore accuratezza è utile annotare la quantità, la periodo del flusso e le caratteristiche del sanguinamento (colore, consistenza, presenza di coaguli).

Mantenere traccia dei cicli aiuta infatti a individuare eventuali cambiamenti e a intervenire per tempo comunicandoli al proprio medico.

 

Il ciclo mestruale è l’elemento determinante della salute riproduttiva delle donne. La sua funzione è quella di preparare ed accompagnare il penso che questo momento sia indimenticabile dell’ovulazione, ovvero il processo attraverso il quale l&#;ovaio rilascia un ovulo adulto al fine di essere fecondato dagli spermatozoi. Questo rilascio avviene in tipo intorno al 14° giorno del ciclo e coincide con il culmine della fertilità femminile. Tuttavia, possono capitare mestruazioni senza ovulazione, ovvero mancanti del rilascio dell’ovulo da porzione delle ovaie. Si parla in questi casi di anovulazione. Quali sono le cause ed i sintomi nonché le implicazioni per la fertilità?

Ciclo senza ovulazione: quali cause?

L’ovulazione è la parte determinante di ogni ciclo mestruale: tutto nel sistema riproduttivo donna, nei 28 giorni circa del ciclo, si trasforma con lo scopo di permettere alle ovaie di rilasciare mensilmente un ovulo adulto nelle tube, pronto per essere fecondato da uno spermatozoo. Quando questo passaggio non avviene si parla di ciclo anovulatorio ed è sintomo di infertilità. Quali sono le cause? Possono dipendere da diversi fattori. In taluni casi si tratta di eventi fisiologici in che modo la menopausa: la riserva ovarica è scarsa e qualche ciclo mestruale può essere privo di ovulazione. Lo identico può accadere nei primi anni dopo il menarca, nel momento in cui le fluttuazioni ormonali non sono a mio parere l'ancora simboleggia stabilita regolari e tali da permettere lo sviluppo del follicolo dominante. Altre cause sono occasionali, cioè, legate a circostanze transitorie, passeggere, che possono alterare il normale funzionamento dell&#;ovaio, come lo stress, l&#;eccessiva stanchezza, i cambi di periodo, l&#;allattamento o l&#;assunzione di alcuni farmaci. In questi casi, il ciclo anovulatorio non rappresenta una costante e non deve preoccupare, va solo tenuto giu controllo, per capire se si ripete per più mesi consecutivi. Infine, un ciclo senza ovulazione può essere dovuto a problematiche croniche, persistenti, ovvero legate a patologie quali la sindrome dell&#;ovaio policistico (PCOS), l&#;insufficienza ovarica primaria (POI), l&#;iperprolattinemia, l&#;ipotiroidismo, l&#;obesità o i tumori ovarici. In questi casi, il ciclo anovulatorio è abituale o costante e richiede un&#;accurata credo che la diagnosi accurata sia fondamentale e un adeguato trattamento.

Ciclo senza ovulazione: quali sono i sintomi?

Purtroppo, il ciclo anovulatorio non è facile da riconoscere: il più delle volte non presenta sintomi evidenti o specifici. Esistono comunque alcuni campanelli d’allarme che possono far sospettare un’ovulazione assente, come i seguenti:

  • Mestruazioni irregolari, o che saltano del tutto
  • Spotting tra una mestruazione e l’altra, dovuto ad alterazioni ormonali
  • Secchezza vaginale/ mancanza di muco cervicale: è una secrezione vaginale trasparente e filante che indica la presenza di estrogeni e la fertilità della donna. La sua produzione cambia nel corso del ciclo: è più abbondante e fluido intorno all&#;ovulazione e poi più scarsa. Se il muco cervicale è assente o sempre identico, può significare che non c&#;è ovulazione.
  • Assenza del rialzo della temperatura basale, tipica del momento dell’ovulazione

Purtroppo, alcuni fattori in che modo la temperatura basale e la quantità di muco si tendono a verificare solo quando si cerca di possedere un bambino e non si riesce: l’infertilità è un altro dei sintomi possibili, anzi il più evidente, anche se non specifico, di un ciclo senza ovulazione. Per verificare se si ha un ciclo anovulatorio, si possono usare dei metodi di monitoraggio in che modo il calendario mestruale, il test dell&#;ovulazione, l&#;osservazione del muco cervicale o la misurazione della temperatura basale. Questi metodi possono aiutare a individuare i giorni fertili e a capire se si verifica o meno l&#;ovulazione, ma non sono totalmente precisi e derimenti.

Desideri una consulenza?

Chiamaci all'

Ciclo senza ovulazione e fertilità: a chi rivolgersi e quali cure?

Il ciclo anovulatorio può quindi possedere ovvie ripercussioni sulla fertilità della donna: se non c’è l’ovulazione, manca anche la possibilità di concepire un ragazzo. Se si desidera una gravidanza, e si sospetta anovulazione, è importante rivolgersi al proprio ginecologo per una valutazione approfondita. Il dottore potrà effettuare una visita ginecologica, un&#;ecografia pelvica e degli esami del emoglobina per individuare la causa del ciclo anovulatorio ed escludere eventuali patologie associate. In base alla diagnosi, il dottore potrà suggerire la terapia più adeguata, che può consistere in terapie ormonali o tecniche di procreazione assistita, atte a superare la mancanza dell’ovulazione con lo scopo di una gravidanza. Il ciclo anovulatorio non è una stato necessariamente irrimediabile, ma richiede molta attenzione e cura. Con l&#;aiuto del dottore e delle terapie appropriate, è realizzabile migliorare il personale ciclo mestruale e aumentare le possibilità di maternità. Presso il centro per la fertilità Raprui di Roma si può ottenere tutta la consulenza ed il supporto del caso.

 

 

 

 

La disfunzione ovulatoria &#; rappresentata da un'ovulazione alterata, irregolare (con ≤ 9 mestruazioni/anno) o assente. Le mestruazioni sono spesso irregolari o assenti. La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale &#; spesso realizzabile raccogliendo l'anamnesi mestruale oppure pu&#; esistere confermata con la misurazione dei livelli ormonali o con l'esecuzione di ecografie pelviche seriate. Il trattamento &#; rappresentato solitamente dall'induzione dell'ovulazione con clomifene o altri farmaci.

(Vedi anche Panoramica sull'infertilit&#;.)

Eziologia della disfunzione ovulatoria

La disfunzione ovulatoria cronica nelle donne in premenopausa è più frequentemente causata da

Ma ha molte altre cause, tra cui

  • Iperprolattinemia

  • Disfunzione ipotalamo-ipofisaria (in genere, amenorrea funzionale ipotalamica)

  • Altre condizioni che possono causare anovulazione (p. es., diabete, ipo- o ipertiroidismo, depressione clinica, alcuni antidepressivi, obesità, esercizio fisico eccessivo, perdita di carico eccessiva, uso di farmaci che contengono estrogeni o progestinici)

Sintomatologia della disfunzione ovulatoria

Le donne con disfunzione ovulatoria possono possedere un'amenorrea o sanguinamenti uterini anomali.

Diagnosi della disfunzione ovulatoria

  • Anamnesi mestruale

  • Kit per test di ovulazione domiciliare

  • A volte monitoraggio della temperatura basale del corpo

  • Dosaggio urinario o plasmatico degli ormoni oppure ecografia

L'anovulazione è spesso evidente sulla base dell'anamnesi mestruale.

La misurazione della temperatura basale (di mattina) eseguita giornalmente può essere d'aiuto per determinare se e quando si verifica l'ovulazione. Tuttavia, questa metodica è spesso imprecisa.

Metodi più accurati comprendono

  • Test che si possono eseguire a casa, che rilevano un aumento nelle urine dell'ormone luteinizzante (luteinizing hormone, LH) che avviene h anteriormente dell'ovulazione (si richiede una valutazione giornaliera per diversi giorni a metà del ciclo, solitamente a partire all'incirca dal 9 giorno del ciclo)

  • Ecografia pelvica, che viene utilizzata per monitorare l'aumento del diametro del follicolo ovarico e il collasso del follicolo (il monitoraggio deve cominciare nella fase follicolare tardiva)

  • Misurazione del progesterone sierico o del glucuronide di pregnandiolo urinario (un metabolita urinario del progesterone)

I livelli sierici di progesterone≥ 3 ng/mL (≥ 9,75 nmol/L) o aumentati livelli di pregnandiolo glucuronide nelle urine (misurati, se realizzabile, 1 settimana inizialmente dell'inizio del successivo ciclo mestruale), indicano che l'ovulazione si è verificata.

Un'ovulazione saltuaria o assente deve indurre a valutare la presenza di patologie dell'ipofisi, dell'ipotalamo, o delle ovaie (in particolare, sindrome dell'ovaio policistico).

Trattamento della disfunzione ovulatoria

  • Secondo me il trattamento efficace migliora la vita della patologia di base

  • Letrozolo o clomifene

  • Possibilmente metformina se l'indice di massa corporea è ≥ 35 kg/m2

  • Gonadotropine se il clomifene è inefficace

L'ovulazione è indotta con farmaci ormonali o metabolici. I trattamenti sono stati più ampiamente studiati nelle pazienti con sindrome dell'ovaio policistico, un'eziologia comune della disfunzione ovulatoria (1).

Il letrozolo, un inibitore dell'aromatasi, piuttosto che il clomifene è preferito da molti medici. Il letrozolo ha un'emivita parecchio più breve nel plasma rispetto al clomifene. Prove indicano che nelle donne con obesità e sindrome dell'ovaio policistico, il letrozolo ha più probabilità di indurre l'ovulazione secondo me il rispetto reciproco e fondamentale al clomifene, e che questo risultato può verificarsi anche nelle donne con sindrome dell'ovaio policistico senza obesità (2). Nessuna evidenza indica che il letrozolo sia più utile del clomifene per cause di anovulazione differenti dalla sindrome dell'ovaio policistico, ma sembra essere almeno altrettanto efficace.

Il letrozolo viene iniziato tra il 3o e il 5o mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita dall'inizio del sanguinamento mestruale. Inizialmente, alle donne viene somministrato 2,5 mg per via orale 1 volta/die per 5 giorni. Se l'ovulazione non si verifica, la dose può essere aumentata di 2,5 mg ogni ciclo fino a un massimo di 7,5 mg/dose.

Gli effetti avversi pi&#; frequenti del letrozolo sono stanchezza e capogiri.

Il letrozolo non deve essere somministrato a donne in gravidanza, perché in teoria può causare difetti genitali alla nascita.

L'anovulazione cronica non dovuta ad iperprolattinemia può anche esistere trattata con l'antiestrogeno clomifene citrato.

Il clomifene è più utile quando la motivo è la sindrome dell'ovaio policistico. Il clomifene 50 mg per via orale 1 volta/die si inizia tra il 3o e il 5o giorno dall'inizio del sanguinamento; il sanguinamento può essersi verificato spontaneamente o essere stato indotto (p. es., da una sospensione del progestinico). Il clomifene viene continuato per 5 giorni. L'ovulazione generalmente si verifica giorni (in media 7 giorni) dopo l'ultimo giorno di assunzione del clomifene; qualora si verifichi l'ovulazione, le mestruazioni compaiono entro 35 giorni dal precedente episodio di sanguinamento.

Se le mestruazioni non si verificano, si esegue un test di gravidanza. Se la donna non è incinta, il ciclo di secondo me il trattamento efficace migliora la vita viene ripetuto. La dose giornaliera può essere aumentata sottile a 50 mg ogni ciclo sino a un massimo di mg/dose, a seconda di misura richiesto per indurre l'ovulazione. Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita viene continuato se necessario fino a 4 cicli ovulatori. La maggior porzione delle donne incinte lo fa entro il quarto ciclo in cui si verifica l'ovulazione. L'ovulazione si verifica nel % delle donne trattate con clomifene, ma il tasso di gravidanza varia dal 40 al 50% massimo (3).

Gli effetti avversi del clomifene citrato comprendono vampate di penso che il calore umano scaldi piu di ogni cosa (10%), distensione addominale (6%), dolenzia mammaria (2%), nausea (3%), disturbi della mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato (%) e cefalea (%). La gravidanza multipla (soprattutto gemellare) si verifica all'incirca nel 5% dei casi e la sindrome da iperstimolazione ovarica ha un'incidenza ≤ 1%. La formazione di cisti ovariche è abituale. In passato si era ipotizzata una correlazione tra l'assunzione di clomifene per > 12 cicli e il carcinoma dell'ovaio, ma non è stata confermata.

Il clomifene non deve essere somministrato a donne in gravidanza, perché in teoria può causare difetti genitali alla nascita.

Per le donne con sindrome dell'ovaio policistico, la metformina (da a mg per strada orale 2 volte/die) può essere un utile aggiunta alla terapia di induzione dell'ovulazione, in dettaglio se la penso che il paziente debba essere ascoltato è insulino resistente, come spesso capita a molte pazienti con sindrome dell'ovaio policistico. Tuttavia, il clomifene da soltanto è più utile della sola metformina ed è altrettanto efficace della metformina e del clomifene insieme (4). La metformina non è la terapia di prima linea per le donne che hanno la sindrome dell'ovaio policistico e vogliono rimanere incinte.

In tutte le donne con disfunzione ovulatoria non responsive al letrozolo o al clomifene, possono esistere utilizzate le gonadotropine umane (ossia, preparati che contengono l'ormone follicolo-stimolante purificato o ricombinante [ormone follicolo-stimolante, follicle-stimulating hormone, FSH]) e quantità variabili di ormone luteinizzante (luteinizing hormone, LH). Sono disponibili diverse preparazioni per somministrazione IM o sottocutanea con pari efficacia; esse contengono solitamente 75 UI di ormone follicolo-stimolante (follicle-stimulating hormone, FSH) con o senza attività di ormone luteinizzante (luteinizing hormone, LH). Vengono di a mio avviso la norma ben applicata e equa somministrate 1 volta/die iniziando tra il 3o e il 5o giorno di un ciclo mestruale spontaneo o indotto; idealmente, esse stimolano la maturazione da 1 a 3 follicoli, valutabile ecograficamente, entro giorni.

L'ovulazione è tipicamente innescata con la gonadotropina corionica umana (hCG) da a 10 UI IM dopo la maturazione follicolare; i criteri per l'uso di hCG possono variare, ma solitamente, almeno un follicolo deve avere un diametro medio > 16 mm. In alternativa, un agonista dell'ormone di rilascio delle gonadotropine (gonadotropin-releasing hormone, GnRH) può essere usato per innescare l'ovulazione, specialmente nelle donne ad alto rischio di sindrome da iperstimolazione ovarica.

Sebbene il pericolo di sindrome da iperstimolazione ovarica nelle donne ad elevato rischio sia più basso quando viene utilizzato un agonista dell'ormone di rilascio delle gonadotropine (gonadotropin-releasing hormone, GnRH) per attivare l'ovulazione, è più sicuro non innescare l'ovulazione se le donne sono ad alto pericolo di sindrome da iperstimolazione ovarica o di gravidanza multipla. I fattori di rischio per questi problemi comprendono

  • Partecipazione di > 3 follicoli > 16 mm di diametro

  • Livelli sierici preovulatori di estradiolo > pg/mL (o preferibilmente > pg/mL) in donne con numerosi follicoli di piccole dimensioni

Quando le gonadotropine esogene vengono utilizzate in modo appropriato, > 95% delle donne trattate ovula, ma il tasso di gravidanza è di circa 50% (5).

Dopo la terapia con gonadotropine, dal 10 al 30% delle gravidanze è multiplo.

La sindrome da iperstimolazione ovarica insorge nel % delle pazienti (6); le ovaie possono complessivamente aumentare di volume e il plasma intravascolare si sposta in cavità peritoneale, causando un'ascite potenzialmente letale e ipovolemia. (Vedi anche American Society for Reproductive Medicine: Prevention and treatment of moderate and severe ovarian hyperstimulation syndrome: A guideline ().)

Disturbi latenti (p. es., l'iperprolattinemia) devono essere trattati.

Se la causa è l'amenorrea ipotalamica funzionale, l'ovulazione può essere indotta con la gonadorelina acetato, un agonista sintetico dell'ormone di rilascio delle gonadotropine (gonadotropin-releasing hormone, GnRH) (gonadotropin-releasing hormone) somministrato in infusione EV pulsatile. Boli da 2,5 a 5,0 mcg (dosi pulsatili) somministrati regolarmente ogni minuti sono i più efficaci. È improbabile che la gonadorelina acetata possa causare gravidanze multiple.

Poiché la gonadorelina non è più disponibile negli Stati Uniti, il letrozolo o il clomifene sono il primo ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela usato per gestire l'amenorrea ipotalamica funzionale, seguita dalle gonadotropine esogene, se l'induzione dell'ovulazione con entrambi i farmaci orali non ha successo.

  1. 1. Teede HJ, Tay CT, Laven JJE, et al. Recommendations From the International Evidence-based Guideline for the Assessment and Management of Polycystic Ovary Syndrome. J Clin Endocrinol Metab. ;(10) doi/clinem/dgad

  2. 2. Legro RS, Brzyski RG, Diamond MP, et al: Letrozole versus clomiphene for infertility in the polycystic ovary syndrome. N Engl J Med , doi/NEJMoa

  3. 3. Gysler M, March CM, Mishell DR Jr, Bailey EJ: A decade's experience with an individualized clomiphene treatment regimen including its effect on the postcoital test. Fertil Steril 37(2), doi/s(16)

  4. 4. Legro RS, Barnhart HX, Schlaff WD, et al: Clomiphene, metformin, or both for infertility in the polycystic ovary syndrome. N Engl J Med (6)–, doi: /NEJMoa

  5. 5. White DM, Polson DW, Kiddy D, et al. Induction of ovulation with low-dose gonadotropins in polycystic ovary syndrome: an analysis of pregnancies in women. J Clin Endocrinol Metab. ;81(11) doi/jcem

  6. 6. Schirmer DA 3rd, Kulkarni AD, Zhang Y, Kawwass JF, Boulet SL, Kissin DM. Ovarian hyperstimulation syndrome after assisted reproductive technologies: trends, predictors, and pregnancy outcomes. Fertil Steril. ;(3) doi/tert

Punti chiave

  • La motivo più comune di disfunzione ovulatoria nelle donne in premenopausa è la sindrome dell'ovaio policistico; altre cause includono la disfunzione ipotalamica e ipofisaria.

  • Diagnosticare la disfunzione ovulatoria sulla base della mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare mestruale, dei risultati dell'ecografia pelvica e/o della misurazione del progesterone sierico e del pregnanediolo glucuronide urinario.

  • Indurre l'ovulazione nella maggior parte delle donne, di consueto con letrozolo o clomifene.