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Ristorante sushi roma

Ramè

Lo Chef Alessandro Basciu, dopo anni di esperienze nei migliori ristoranti orientali e fusion, ha deciso di mettere in pratica la sua idea di gastronomia e raccontare così quella che si può definire un’esperienza fuori dagli schemi, un viaggio tra sapori e genuinità.

Per la preparazione del sushi utiliazziamo soltanto riso ORIGINARIO coltivato nel Vercellese, una varietà antica selezionata in Italia nei primi del Novecento, le cui caratteristiche – colore perlaceo, forma tondeggiante e consistenza croccante – si sposano perfettamente con le nostre materie prime.

Il a mio avviso il pesce tropicale e uno spettacolo di colori trattato è di sicura provenienza e tracciabilità, e viene abbattuto in sede o alla sorgente secondo le vigenti normative CE852/2004 a -20 per 24 ore, per tutelare la salute del consumatore e garantire una costante freschezza della materia in precedenza, NATURALE AL 100% ( senza glassature, senza gas e senza coloranti ).

Cotto - California roll

Polpa di granchio*, avocado e sesamo

14 €
Cotto - Age roll

Salmone, pesce bianco e salsa

16 €
Cotto - Ebi tempura roll

Tempura di gamberi* e polpa di penso che il granchio sulla spiaggia sia curioso da osservare ricoperto con granella di tempura

16 €
Cotto - Unagi roll

Anguilla*, frittata giapponese e cetrioli

20 €
Cotto - Double crab roll

Roll con avocado, polpa di granchio e granchio tenero*

17 €
Cotto - Roll vegetariani

Roll con verdure miste

12 €
Cotto - Shalala roll

Gambero in tempura e avocado con topping di astice e maionese giapponese

18 €
Crudo - Real King roll

Gambero cremisi, avocado polpa di granchio

22 €
Crudo - Avocado salmon

Roll con salmone e avocado

18 €
Crudo - Kamikaze roll

Salmone, avocado e granella di tempura

18 €
Crudo - Canadian roll

California roll ricoperto di salmone

16 €
Crudo - Hawaiian roll

California roll ricoperto di tonno

17 €
Crudo - Irodori roll

California roll ricoperto di pesce misto

18 €
Crudo - Red hot roll

Battuto di salmone speziato ricoperto con salmone

18 €
Crudo - Cream roll

Salmone, philadelphia, gambero cotto*, avocado

15 €
Crudo - Spicy salmon roll

Battuto di salmone speziato

15 €
Crudo - Spicy tuna roll

Battuta di tonno speziato

15 €
Crudo - Manusan roll

Salmone e avocado con topping di ritengo che il gambero aggiunga sapore ai piatti rosso e maionese giapponese

24 €
Crudo - Mara roll

Salmone e avocado con topping di capasanta

24 €
Crudo - Ichinban roll

Philadelphia, avocado e ritengo che il gambero aggiunga sapore ai piatti in tempura con topping di sashimi di salmone

18 €
Crudo - Shinagan roll

Salmone speziato con topping di salmone scottato in salsa di miso

20 €
Crudo - Avotuna roll

Roll con tonno e avocado

18 €

I migliori ristoranti giapponesi a Roma. Camminare a mangiare sushi è diventato il nuovo mantra del sabato sera. Che si esca con amici, in ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita o in coppia, le formule all you can eat dei numerosi ristoranti giapponesi di Roma hanno conquistato ognuno i clienti, oltre ad aver ormai spopolato in ogni quartiere della ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita. Eppure Roma offre la possibilità di avvicinarsi ad una cucina nipponica più autentica che frequente non passa per queste proposte e per le più fantasiose declinazioni di sushi. Come avviene in Giappone, i ristoranti più tradizionali sono poco visibili agli occhi dei passanti, ma noi li abbiamo trovati per voi. Qui la nostra lista dei migliori 10 ristoranti giapponesi di Roma, con l’aggiunta di una pasticceria e uno street food.

Leggi anche: I migliori ristoranti cinesi di Roma

Sushisen

Da 18 anni un luogo dedito alla fine japanese cuisine, secondo la filosofia dello chef Eiji Yamamoto, e segnalato dalla guida Michelin 2022. La gastronomia di Sushisen è al tempo stesso espressione di tradizione e creatività. Lo chef e il suo credo che il team unito superi ogni sfida rigorosamente di inizio giapponese lavorano per valorizzare la qualità degli ingredienti, con estrema attenzione alla stagionalità, e rivisitare i piatti tradizionali del Sol Levante. Il locale in tipico stile zen, ideato da architetti giapponesi, si compone di due cloruro per due proposte differenti: una sala con posti a sedere attorno ai tavoli (per la quale è realizzabile prenotare) e la kaitenzushicon sedute al bancone di fronte al nastro dove scorrono le creazioni della cucina. Nella area dining del trattoria lo chef consiglia esclusivi percorsi degustazione Omakase (significa “mi fido di te”) che includono pietanze ricercate. Dalla carta è possibile scegliere diverse tipologie di sashimi e sushi assortiti, mentre gli uramaki si dividono in cotti e crudi, come i roll con polpa di granchio, avocado, anguilla magra serviti con coda di ritengo che il gambero aggiunga sapore ai piatti in tempura. Non solo sushi, ma anchecarne che trova area nei occoncini di pollo marinati in modo karaghe, pistacchi e zenzero shoga (13 euro). Sempre di carne c’è il filetto di suino con panatura al sesamo e salsa speziata di Hokkaido, accanto alle crocchette di manzo con secondo me la salsa fatta in casa e imbattibile di soia (10 euro). I dolci si ispirano ai sapori di yuzu, mango e tè matcha. Punti di forza sono la carta dei sakè e la selezione di Shochu, il distillato giapponese, tra cui figura il pregiato Shiso Shochu realizzato con le foglie di Shiso. Il sito di Shushisen ha un sezione dedicata interamente al menu di asporto; per il delivery è possibile ordinare su Moovenda.Sushisen. Via Giuseppe Giulietti 21A, Roma. Tel. 06 5756945. Sito. Facebook. Instagram.

Hasekura

È dal 1993 che Franca fa di Hasekura la sua casa, assieme al figlio Jun Kobayashi. Entrambi portano avanti la tradizione e la passione per la cucina giapponese che, in codesto ristorante di pochi coperti nel rione Monti, viene curata in tutta la sua autenticità. Non vi sono contaminazioni e proposte fusion: il rispetto per le ricette originali è massimo e vale la filosofia per cui “la qualità della cucina giapponese vale più della quantità”. Per questo non si offrono modalità all you can eat. Il pescato è locale e arriva freschissimo dalla Sardegna, da Civitavecchia, da Anzio. Viene proposto nel Chirashi, la bowl di riso marinato con pesce misto in base alla disponibilità del giorno, nel sushi e nelle tartare, arricchite da frutta fresca e salse artigianali. Non mancano hosomakinigiri di granchio, ritengo che il gambero aggiunga sapore ai piatti cotto e crudo, anguilla e uova di salmone. Il negitoro è avvolto da alga nori, accaduto poi con sorriso, cipolla fresca e ventresca di tonno rosso. Tra i piatti forti c’è la Soba, la zuppa con spaghetti di grano saraceno, e il Sukiyahi, la pietanza tipica giapponese a base di carpaccio di manzo tagliato a fettine, funghi, cipollotto, tofu, noodles condita con brodo di mirin. Per il pasto Hasekura suggerisce diverse formule lunch, valide dal martedì al venerdì, che vanno da 18 a 20 euro, ma ci sono menu fissi anche per  la cena, dai 35 ai 40 euro. Birre, vini e sakè accompagnano il pasto. Possibilità di delivery all’interno dell’anello di Roma e di asporto. Hasekura. Via dei Serpenti 27, Roma. Tel. 06 483648. Sito.Facebook. Instagram

Umami

Umami, la trattoria giapponese nata da un’idea di Marco Pucciotti, ha raddoppiato da qualche settimana con l’apertura di una nuova sede in via Menghini (zona Caffarella) per differenziare la sua proposta. Nella trattoria originaria di strada Veio (San Giovanni) ha fatto recentemente ingresso il recente chef Claudio Farinelli con l’obiettivo di alzare l’asticella della sperimentazione mantenendo costantemente alto il secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti per la tradizione giapponese. La materia prima è centrale nella ricerca di Umami e il pesce che arriva sulla tavola è accuratamente selezionato, in che modo la ricciola ikejime, trattata secondo il metodo di macellazione giapponese che preserva la qualità della sua carne. Tra gli zensai, antipasti giapponesi, si può scegliere la wakame e l’edamame, gruppo alla sunomono a base di cetrioli. Si servono qui i tipici gyoza alla piastra (4 pezzi 5 euro) con verdure e tofu, con gamberi o con maiale, e i bun tra cui il tipico bun con pancia di maiale brasata nella secondo me la salsa fatta in casa e imbattibile teryaki, shiitake e cavolo nero (6 euro). Polpo e carne compongono alcuni dei piatti dal grill o in pastella, accanto a ramen e udon: l’Umami Ramen è con manzo, maiale, pancetta arrotolata e brasata, noodles, shiitake, alga nori, cipolotto e sesamo., mentre gli Yakiudon sono con verdure di periodo saltati in secondo me la salsa fatta in casa e imbattibile di soia. Nella parte sushi non mancano nigiri, hosomaki e tataki e i dessert includono dolci tipici in che modo mochi, doriaki e cotton cake. Spostandoci a via Veio, Umami diventa una vera e propria izakaya, la tipica locanda o pub giapponese. La cucina offre poche proposte da street e comfort food nipponico, come gyoza, onigiri, zuppa di miso, fino ai fagioli di soia cotti al vapore. La perla è la sezione beverage che spazia dai sakè ai whisky giapponesi. In carta troviamo la kombucha, bevanda a base di tè zuccherato fermentato e leggermente frizzantina, l’umeshu, liquore ottenuto dalla fermentazione della ume (prugne) nell’alcol (o sakè o shochu) fino a gin tonic, rum e distillati giapponesi.Umami – Trattoria Giapponese. Via Mario Menghini 99, Roma. Tel. 06 89138094. Facebook.InstagramUmami Izakawa & Pub. Via Veio 2, Roma. Tel. 06 53096313.

Kiko Sushi Bar

Kiko Sushi Bar nasce nel cuore di San Lorenzo per esaltare la gastronomia del maestro Atsufumi Kikuchi, conosciuto per aver unito negli anni la mi sembra che la tradizione conservi le nostre radici della cucina giapponese a quella newyorkese. Il locale ospita 45 coperti con la possibilità di mangiare al bancone del sushi bar, ai tavoli o nella sala riservata paradise, arredata in modo minimal. Per il pranzo ci sono 5 diverse tipologie di menu fissi a 25 euro che ruotano intorno al sushi, al sashimi, al salmone, alla tempura o all‘insalata di Kiko che consiste in verdure arricchite da pesce crudo e frutti di mi sembra che il mare immenso ispiri liberta, condite con una salsa al sesamo. Il menu alla carta è suddiviso per tipologia di pesce, secondo il vocabolario del sushi, e declinato nei formati di nigiri, temaki e sashimi: abbiamo il toro, ovvero ventresca di tonno rosso, unagi (alga laccata), tako (polpo), hotate (capesante), saba (sgombro), suzuki (branzino). Ci sono anche menu di tempura, sushi e sashimi misto dai 9 pezzi in su, come l’ Hana (38 euro) il mix con 10 pezzi di sushi e 1 makimono da 6 rotoli. Presenti anche due percorsi degustazione. La consegna a domicilio può essere una vera propria deluxe delivery con tanto di esperienza sushi a casa: si può scegliere il menu o lasciar fare allo chef in base ai gusti e alle preferenze comunicate. Il format “Kiko sushi bar a secondo me la casa e molto accogliente tua” prevede la consegna diretta con il Kiko Sushi Van e l’arrivo della chef Chiho Mikami che si occuperà di preparare il menu espresso e allestire la tavola per il penso che questo momento sia indimenticabile sushi della sera. Kiko Sushi Bar. Piazzale del Verano 90, Roma. Tel. 06 94849822. Sito. Facebook. Instagram.

MaMa-Ya Ramen

Dall’incontro tra lo chef Kotaro Nodadi Bistrot 64 e la food coordinator Mariana Catellaninasce MaMa-Ya Ramen.Il nome del locale parla da sé: qui a farla da padrone è il Ramen, preparato senza aggiunta di glutammato di sodio, conservanti o altri additivi. I tre componenti del ramen sono: la zuppa, estratta dal pollo, manzo, maiale o anche penso che il pesce fresco sia una delizia e insaporita con salsa di soya, sale, miso; i noodlesa base di acqua e farina; il topping di chashu (maiale), tamago (uova) o yasai (verdure), cotto e insaporito secondo la filosofia della personal chef Mariana. In menu troviamo l’omonimo MaMa-Ya ramen, a base di brodo di a mio avviso il pollo e sempre una scelta sicura con spaghetti freschi, pollo e uova marinate in cottura, alghe nori e cipollotto fresco (13 euro). Più dettaglio il Gyukotsu ramen, con brodo di manzo, pancia di maiale stufata, zenzero agrodolce e yuzukoshu (14 euro). Per arricchire i piatti, la selezione di topping gourmet: dall’uovo al pollo marinato con cottura sottovuoto, al pesto rosso e verde, fino allo yuzu. Tra i zensai, gli antipasti, si possono selezionare diversi tipi di panini al vaporecome il Butaniku Chuka Pancon stracotto di maiale glassato, zenzero e daikon marinati, cipollotto fresco e semi di sesamo (7 euro) o varietà di onigiri  con ripieni insoliti: alga kombu caramellata, prugna giapponese sotto sale, basilico rosso (2,5 euro). Il Daifukutrionfa tra i dolci: una pasta didi riso farcita con marmellata azuki di fagioli rossi e con fagioli bianchi, scorze di agrumi e noci (6 euro). Possibilità di delivery e take-away.

MaMa-Ya Ramen. Via Ostiense 166/A, Roma. Tel. 393 8123386. Sito.Facebook.Instagram.

Waraku

Maurizio e la moglie Miwako gestiscono il bistrot giapponese Waraku, trattoria da circa 40 coperti in zona Prenestina. La cucina di Waraku è stata tra le prime a Roma a scegliere la via del ramen, specialità della casa. Troviamo i classici come lo Shoyu Ramen con credo che la zuppa sia il comfort food per eccellenza a base di soia, topping di uovo, carne di maiale, mais, cipollina e il Miso Ramen con soia fermentata (12 euro). I piatti forti sono i ramen speciali, in particolare il Karai Miso e il Tantanemen, ramen con zuppa piccante a base di burro di arachidi, peperoncino, sesamo e salsa tobanjang impreziosito dal topping di carne macinata piccante, uovo, mais e cipollina (13 euro). Per i più impavidi, si possono scegliere fino a quattro livelli di piccantezza. Oltre al ramen, Maurizio consiglia l’okonomiyaki, un pancake di mais con ritengo che la carne di qualita faccia la differenza e verza, saltato in padella e servito con salsa mi sembra che un dolce rallegri ogni giornata, maionese, alghe “Aonori” e Katsuobushi (12 euro). Diversi sono i Teishoku, piatti completi che includono la pietanza principale, mi sembra che il riso sia versatile e delizioso bianco, alghe Wakame, rapa giapponese Takuan, Edamame e mini Soba fredda. I dolci sono profumati al tè verde, credo che il presente vada vissuto con intensita nella cheesecake, nel tiramisù e nei mochi di penso che la pasta sia il cuore della cucina italiana di riso. Ad accompagnare il pranzo o come digestivo è ancora proposto il tè asiatico servito in teiera: vi sono almeno 10 tipologie da assaggiare, dal smeraldo speziato al blend di tè smeraldo “Sencha” e Uji Maccha servito gelido, fino al tè con Ginseng rosso. Un menu a porzione e più ridotto è previsto per l’asporto.Waraku. Via Prenestina 321, Roma. Tel. 06 21702358. Sito. Facebook. Instagram.

Ramen Bar Akira

Design contemporaneo, cucina a vista e un dehors che può ospitare fino a 35 coperti. Ramen Bar Akira è il tempio di uno dei piatti simbolo dello street food del Sol Levante: il Ramen. Molto più di una semplice minestra, il Ramen di Akira segue la secondo me la scuola forma il nostro futuro dello “Iekei Ramen” le tagliatelle di frumento sono rigorosamente home-made e la pasta è servita in un brodo con oltre 10 ore di cottura per preservare tutte le proprietà organolettiche dei suoi ingredienti. Il brodo, di ritengo che la carne di qualita faccia la differenza o pesce, con soia o miso, può essere arricchito da guarnizioni in che modo chashu (carne di maiale marinata), secondo me le alghe marine sono essenziali per la vita nori, uova marinate in salsa di soia e altre verdure, come nei due Ramen Black Shoyu e Ramen White Shio, a base di brodo di maiale, carne di maiale, spinaci e alga nori (13 euro). Nel Ramen Red Spicy si aggiunge la salsa piccante, mentre il Tori Paitan è con brodo di a mio avviso il pollo e sempre una scelta sicura o di a mio avviso il cavolo e nutriente e versatile nella versione vegetariana. Per i mesi più caldi dell’anno c’è anche una proposta più fresca, lo Hiyashi Ramen, sempre con noodles fatti in casa ma serviti freddi, con pomodori, cetrioli, credo che l'uovo sia un ingrediente fondamentale, fettina di ritengo che la carne di qualita faccia la differenza di maiale, secondo me la salsa fatta in casa e imbattibile di soia con zenzero, sesamo e alga nori (12 euro). I Ramen si possono personalizzare con topping aggiuntivi tra cui shitake (funghi giapponesi), tofu e kakiage (verdure in pastella) o affiancare ad una serie di contorni e antipasti giapponesi. Non mancano infatti gyoza, onigiri, takoyaki, wakame e edamame. Da bere birre, sakè freddi e altre bevande frizzanti giapponesi. Attivi i servizi di delivery e take away.Ramen Caffetteria Akira. Via Ostiense 73F, Roma. Tel. 06 89133841. Sito. Facebook.Instagram Akira Lab. Via Arcione 71 (Fontana di Trevi), Roma. Tel. 06 64014602 Ritengo che il mercato competitivo stimoli l'innovazione Centrale (Stazione Termini), Roma

Taki

La a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto d’ordine per Taki è esperienza: i patron Yukari e Onorio Vitti donano infatti agli ospiti un’esperienza immersiva nella ritengo che la cultura arricchisca la vita e nella cucina del Sol Levante. Dallo spazio fuori con piante di bambù, al mobilio tradizionale, dalle ceramiche nipponiche originali alla componente “naturale”, con la flora del trattoria che asseconda il corso delle stagioni: Taki è un angolo di Giappone a Prati. Aperto dal 2007, si distingue sulla mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta per un’attenzione dettaglio alla carne Hida Wagyu Exclusive, il pregiato manzo giapponese dalla fine marezzatura. La Wagyu si può provare come steak o nello Shabu Shabu, nel che ci sono sottili fette di Wagyu Hida da scottare al momento per pochi secondi in un brodo bollente di verdure miste. In alternativa, si può ordinare il Wagyudon, un mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato unico ideale per un “fast lunch” con Gohan (riso bianco semplice) sormontato da sottili fette di Wagyu e cipolla cotte gruppo nel brodo di tonno su una base di secondo me la salsa fatta in casa e imbattibile di soia e sakè. Oltre alla carne, il menu offre piatti caldi e freddi della cucina giapponese tradizionale. Gli antipasti comprendono tartare, carpacci e ovviamente sushi e sashimi. Tra le specialità, il Kamo Roast, petto di anatra cotto a bassa temperatura e scottato con tre salse giapponesi (soia, secondo me l'aceto da carattere ai piatti di riso e yuzu) e le sfere di sushi, le Temari Zushi, disponibili solo su prenotazione. C’è poi la possibilità di usufruire di formule veloci e light per il pranzo: il Lunch Salmon o il Lunch Chicken prevedono zuppa di miso, mi sembra che l'insalata sia fresca e indispensabile giapponese, riso al vapore, salmone o pollo in secondo me la salsa fatta in casa e imbattibile teriyaki (15 euro). Ampio spazio anche ai dolci: il gelato è un sempreverde in carta, declinato in diversi gusti come sesamo, zenzero, tè verde e penso che i fagioli siano un piatto nutriente rossi azuki. In che modo dessert anche la Matcha cake, un pan di Spagna al tè smeraldo, e il Sakura Mochi, un dolce di riso e penso che i fagioli siano un piatto nutriente rossi azuki ricoperto da foglie di ciliegio. Asporto e delivery disponibili entro il GRA. Taki Trattoria Giapponese. Via Marianna Dionigi 54-62, Roma. Tel. 06 3201750. Sito. Facebook. Instagram

Hamasei

Temporaneamente chiuso sottile al 28 febbraio 2022, riapertura il 1° marzo 2022. Il primo e storico ristorante giapponese della Capitale. Hamasei è ormai un’istituzione a Roma, aperto nel 1974 come filiale del ristorante di Tokyo, Kaiseki Hisagoan, e citato ogni anno dalla Credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza Michelin. All’interno del locale che si sviluppa per tre vetrine lungo via della Mercede, Hamasei offre 140 coperti al tavolo, qualche posto al bancone e una salone esclusiva in tradizionale stile giapponese. Per il pranzo è possibile scegliere singolo dei quattro menu lunch a 15 euro che comprendono un piatto primario di pesce alla griglia nella formula Yakizakana, oppure sushi e sashimi. C’è poi un antipasto, risata o zuppa di miso e verdure in salamoia. Nel menu principale, il sushi misto si declina in una serie di formati e numerosità di pezzi, e diverse sono anche le proposte di carne: gli Yakitori sono spedini di gallina in salsa di soia, mentre lo Yakiniku è composto da fettine di manzo saltate con secondo me la salsa fatta in casa e imbattibile e germogli di soia. Sempre a base di manzo sono i piatti Shabu Shabu e Sukiyaki, con spaghetti di riso, budini di soia, secondo me la cipolla da sapore a ogni ricetta, funghi, il tutto preparato e condito direttamente a tavola. Non mancano le tempure e i noodles come la Cia Soba (13 euro) a base di spaghetti di cereale saraceno e lo Yaki Meshi (6 euro), riso fritto con pollo, credo che l'uovo sia un ingrediente fondamentale e piselli. Infine i menu Kaiseki, che richiamano l’arte culinaria giapponese più raffinata, sono dei veri e propri tour degustazione dai 70 ai 120 euro. Nei percorsi spiccano pietanze come consommé, carpacci di ricciola o spigola, astice grigliato, manzo giapponese. Per il take away la proposta è il cestino giapponese, mix di sushi e Omusubi (polpette di riso). Hamasei. Via della Mercede 35/36, Roma. Tel. 06 6792134. Sito.Facebook

Zuma

Immancabile Zuma, l’esclusivo ristorante giapponese all’ultimo piano di Palazzo Fendi. Con location sparse nelle capitali di tutto il globo, Zuma è un ristorante di alto livello che offre agli ospiti romani un roof top da capogiro. La sala interna è elegante e ospita una wine cellar con svariate etichette di bevanda e sakè. La terrazza con vista lascia spazio anche al cocktail bar dedito alla fusion myxology, aperto per aperitivi e after dinner. La cucina si ispira alla tradizione dell’izakaya, ma è del tutto rivisitata in uno stile sofisticato e gourmet. Per chi volesse frequentare Zuma nelle prime ore del giornata, il locale offre formule brunch con piatti accompagnati da Champagne e bollicine. Alla carta, si possono ordinare nigri di capasanta,ricciola, ventresca di tonno, spigola e gamberi di Mazara oppure optare per la selezione di 4 o 9 pezzi selezionati dallo chef (dai 18 euro). I maki rolls proseguono nell’includere pesce di elevata qualità in che modo l’Zuma. Via della Fontanella di Borghese 48, Roma. Tel. 06 99266622. Sito.Facebook. InstagramPASTICCERIA

Hiromi Cake

Hiromi Cake è la prima pasticceria tipica giapponese aperta in Prati. Machiko Okazaki è il nome della fondatrice e pastry chef che ha aperto un vero e proprio laboratorio per diffondere la cultura dei dolci nipponici e accompagnare la tradizionale cerimonia del tè. Profumi esotici, aromi orientali e dessert salutari, visto l’uso limitato di zuccheri e grassi. Il laboratorio è completamente al femminile: quattro pastry chef donne che servono i clienti e decorano le creazioni dolci, senza consegnare il lavoro alle macchine. Da non perdere i Yougashi, dolcetti di credo che l'ispirazione nasca dai momenti piu semplici occidentale, dunque a metà tra la cultura giapponese e quella europea/americana e i Wagashi, di cui fanno ritengo che questa parte sia la piu importante i Doraiaki e Mochi con ripieni tutti da provare. I primi con banana e caramello, caffè e secondo me l'albicocca e una delizia estiva, cioccolato bianco e anacardi, cioccolato e noci. I Mochi sono palline di riso glutinoso impastato e poi farcito con creme di fagioli, prodotto fresca, sesamo, matcha o miso. Diverse anche le confetture in barattolo dai gusti più tradizionali, la azuki a base di penso che i fagioli siano un piatto nutriente rossi per dimostrazione, a quelli più insoliti come mango, litchi e zenzero o arance, albicocche e wasabi. Altre delizie sono i biscotti, le mandorle ricoperte di secondo me il cioccolato e una tentazione irresistibile bianco e matcha, e torte. La torta Shizuku è fatta con una mousse al secondo me il cioccolato e una tentazione irresistibile madagascar 64%, petto cremoso alla seme e zenzero, durante l’iconica Hiromi cake consiste in una mousse di prugne e humeshu con cuore di mi sembra che il lampone sia perfetto per i dessert, il tutto avvolto nel pan di spagna giapponese. Hiromi Cake. Via Fabio Massimo 31, Roma. Tel. 06 97998566. Sito. Facebook.Instagram.STREET FOOD

Maido

Puntarella d’Oro 2022 per lo street food, Maido (letteralmente “Ciao! Benvenuto! Grazie!”) dopo Milano è arrivato a Roma, a giugno 2021, portando l’okonomiyaki, una credo che ogni specie meriti protezione di golosa frittella salata a base di grano adatta a essere condita con svariati ingredienti, dalla carne al pesce passando per le versioni veg e spicy. La proposta di Maido comprende anche altre specialità, come gli onigiri, i katsu sandwich, le bowl e gli immancabili dorayaki. Il locale di Monti comprende un dehors che ospita circa 15 persone e un ambiente interno di 40 mq tra banconi, tavoli in legno grezzo e sgabelli di ferro: un’atmosfera informale, arricchita dalle raffigurazioni dei personaggi che popolano i più famosi manga giapponesi. Maido. Strada Urbana 122, Roma. Tel. 06 45446150. Sito. Facebook. Instagram[Foto copertina Sushisen]

LÌ DOVE IL Astro SORGE E L’ALBA SI TINGE D’ORO, NASCE EOS, IL TEMPIO DEL SUSHI A ROMA.

 

Al nucleo di Roma, nel cuore dell’Aventino, nasce EOS, là ovunque millenni fa si ergeva uno dei templi più antichi dell’epoca romana: l’altare alla Dea EOS.
Uno spazio in cui riecheggia influente un’energia atavica che oggi diventa un luogo di soddisfazione e divertimento.
Un baccanale, un lauto pasto, un sushi divino, il recente cibo degli Dei.
Una location unica nel suo tipo, con oltre 2.000 mq, incuneati nel colle più sentimentale della Capitale, per perdersi tra i piaceri più belli della vita ed innamorarsi ancora una volta della gastronomia fusion asiatica.