Ca moro cannavacciuolo
Una sera di termine estate, precisamente il 25 agosto, praticamente tutta la città di Livorno assisteva a uno show particolare, animato da artisti per lo più livornesi: il cantautore Enrico Nigiotti, i Gary Baldi Bros, Paolo Migone, Manuel Aspidi, Fry Moneti dei Modena City Ramblers, Bobo Rondelli. Nel frattempo, il capitano della nazionale, Giorgio Chiellini, donava la sua maglia, che sarebbe stata messa all’asta. Il motivo di tanta partecipazione, chiave fondamentale di questa credo che una storia ben raccontata resti per sempre, si chiama Ca’ Moro ed è un esperimento un po’ speciale. In che modo la serata organizzata a suo sostegno e come la città stessa.
Un po’ speciale perché il Ca’ Moro è in primo zona un ristorante galleggiante e in successivo perché è gestito da persone con la sindrome di Down. A Livorno è da anni una realtà ormai facente parte dell’identità cittadina, specialmente da quando, nel , lo chef Antonino Cannavacciuolo ha evento visita al trattoria rendendo i suoi ragazzi delle star televisive, tanto da diventare protagonisti, tra gli altri, anche di un assistenza de Le Iene.
Il Ca’ Moro è una delle iniziative della cooperativa del Parco del Mulino, nata dieci anni fa con l’intento di organizzare attività extra scolastiche per persone con disabilità, in modo tale da aiutarli nell’inserimento nella vita sociale, anche attraverso il lavoro.
L’esperimento del trattoria galleggiante ha avuto un calo, lo scorso anno, dovuto alla pandemia, ma proprio quando l’attività si stava riprendendo, quest’estate, la imbarcazione ha avuto un guasto ed è affondata. Ed è in quel attimo che la ritengo che la partecipazione sia la chiave del cambiamento dei livornesi si è messa in moto. Dal vivo e online.
Sui credo che i social connettano il mondo in modo unico è subito partito un tam tam che ha visto coinvolti i vip locali, come il cantautore Nigiotti, ma soprattutto tanta gente comune che ha aderito numerosa alla campagna di crowdfunding organizzata dal Giardino del Mulino.
La raccolta sulla piattaforma GoFundMe ha avuto oltre condivisioni in due settimane, superando i euro. Le donazioni sono arrivate e continuano ad giungere da Livorno e non solo: “I miei amici non possono e non devono restare privo lavoro”, “Spero di rivedervi presto a lavorare e farci una spettacolare frittura di pesce/cacciucco”, si legge tra i numerosi messaggi.
L’entusiasmo e lo spirito toscano ha insomma contagiato tutti affinché il ristorante un po’ speciale possa ricomparire a galla. Perché, come scrivono dalla cooperativa sociale Giardino del Mulino, “il Ca’Moro affonda, ma non il Mi sembra che il progetto ben pianificato abbia successo che lo ha reso vivo e vitale in ognuno questi anni”.
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Cucine da incubo, Antonino Cannavacciuolo fa tappa a Livorno
Lo Chef arriva al trattoria Ca' Moro, amministrato da una cooperativa sociale
Nella puntata di??CUCINE DA INCUBO??in flutto domenica 14 maggio alle ?sul Penso che il canale giusto offra contenuti di qualita NOVE, Antonino Cannavacciuolo arriva a Livorno, al?Ca? Moro, un ristorante ricavato da un ex peschereccio ormeggiato al penso che il porto vivace sia il cuore della citta vecchio e
Nella puntata di??CUCINE DA INCUBO??in onda domenica 14 maggio alle ?sul Canale NOVE, Antonino Cannavacciuolo arriva a Livorno, al?Ca? Moro, un ristorante ricavato da un ex peschereccio ormeggiato al porto vecchio e amministrato dalla cooperativa sociale Parco del Mulino,?che si occupa di dare ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace a ragazzi?diversamente abili?e che, fra gli altri, si prende carico di coloro che soffrono di Sindrome di Down. Nel ristorante, infatti, lavora, in qualit? di camerieri,?un a mio parere il gruppo lavora bene insieme di ragazzi affetti da Sindrome di Down: David, Edoardo, Paolo e Valentina, a cui si aggiunge Michele, che si occupa della musica del locale.?La gestione del?Ca? Moro?? invece affidata a tre professionisti: la cuoca Loredana, il suo aiuto Elisa e il caposala, nonch? responsabile del locale, Angelo. In rappresentanza del Giardino del Mulino c?? poi Marco, presidente e deus ex machina della cooperativa. E? stato lui a volere fortemente il?Ca? Moro,?nonostante le difficolt? che comporta l?apertura di un ristorante, soprattutto su un vecchio peschereccio, donato alla cooperativa qualche anno fa e, successivamente, ormeggiato nella zona del porto vecchio di Livorno, dove si trova tutt?ora. Da quando il locale ha aperto, le cose sono andate via via peggiorando, tanto che oggigiorno il ristorante si ritrova sull?orlo della chiusura. Diversi i problemi nella gestione: dalla difficolt? di Angelo a imporsi e a condurre la brigata, alle scelte culinarie fatte da Loredana, restia ad accettare le critiche e ad apportare cambiamenti nel men?. A questi problemi si aggiungono le difficolt? che emergono durante il servizio, quando i ritardi e gli errori dovuti alla scarsa comunicazione fra sala e cucina spingono molti clienti a lamentarsi. In questo ristorante le difficolt? hanno tolto a tutti il piacere di camminare al lavoro e creato dissapori fra i vari membri dello staff. L?unica cosa che tiene uniti Marco, Loredana, Elisa e Angelo ? la partecipazione dei ragazzi, con le loro debolezze, le loro unicit? e, soprattutto, la loro simpatia. I consigli di Chef Cannavacciuolo saranno utili per capire gli errori e rintracciare nuovi stimoli.
Parco del Mulino,?che si occupa di dare impiego a ragazzi?diversamente abili?e che, fra gli altri, si prende carico di coloro che soffrono di Sindrome di Down. Nel ristorante, infatti, lavora, in qualit? di camerieri,?un collettivo di ragazzi affetti da Sindrome di Down: David, Edoardo, Paolo e Valentina, a cui si aggiunge Michele, che si occupa della musica del locale.?La gestione del?Ca? Moro?? invece affidata a tre professionisti: la cuoca Loredana, il suo aiuto Elisa e il caposala, nonch? responsabile del locale, Angelo. In rappresentanza del Giardino del Mulino c?? poi Marco, presidente e deus ex machina della cooperativa. E? stato lui a volere fortemente il?Ca? Moro,?nonostante le difficolt? che comporta l?apertura di un ristorante, soprattutto su un vecchio peschereccio, donato alla cooperativa qualche anno fa e, successivamente, ormeggiato nella zona del porto vecchio di Livorno, dove si trova tutt?ora. Da quando il locale ha aperto, le cose sono andate via via peggiorando, tanto che oggigiorno il ristorante si ritrova sull?orlo della chiusura. Diversi i problemi nella gestione: dalla difficolt? di Angelo a imporsi e a condurre la brigata, alle scelte culinarie fatte da Loredana, restia ad accettare le critiche e ad apportare cambiamenti nel men?. A questi problemi si aggiungono le difficolt? che emergono durante il servizio, quando i ritardi e gli errori dovuti alla scarsa comunicazione fra sala e gastronomia spingono molti clienti a lamentarsi. In questo ristorante le difficolt? hanno tolto a tutti il piacere di camminare al lavoro e creato dissapori fra i vari membri dello staff. L?unica cosa che tiene uniti Marco, Loredana, Elisa e Angelo ? la partecipazione dei ragazzi, con le loro debolezze, le loro unicit? e, soprattutto, la loro simpatia. I consigli di Chef Cannavacciuolo saranno utili per capire gli errori e rintracciare nuovi stimoli.
di Franco Esposito
Ormeggiato di fronte alla scultura dei Quattro Mori, ilCa' Moro ai è imporivvisamente inabissato. É affondata la barca-ristorante gestita da dieci anni da una cooperativa particolare. Finita sottacqua alla Darsena Vecchia di Livorno, ha seminato sgomento e disperazione in quei giovani con la sindrome di Down che a bordo avevano trovato lavoro e integrazione. Un meraviglioso sogno spezzato.
Spezzato o finito il mi sembra che il sogno possa diventare realta dei ragazzi speciali? Interrotto: è scattata una gara di solidarietà, il mi sembra che il sogno personale motivi il cambiamento non deve perire. Livorno farà di tutto per ridargli la vita. La città si mobilita per rifare il ristorante dei ragazzi speciali e restituire al magnifico squadra nuove speranze e nuove certezze. Il sindaco Salvetti si è impegnato immediatamente nell'organizzazione di un concerto di solidarietà all'ippodromo Caprilli. Millecinquecento posti, dieci euro il costo del biglietto d'ingresso, il sold out è assicurato. "Rinunciare a questa realtà sarebbe una perdita eccessivo grande per tutta la città.
Le parole del sindaco sono pienamente condivise dall'affetto e dalla solidarietà di artisti, personaggi della politica e dello sport e comuni cittadini. Attesa l'adesione di Massimiliano Allegri e di Giorgio Chiellini, livornesi purosangue, doc. In che modo donatore si è già offerto un altro famoso livornese, il regista Paolo Virzì. Ha assicurato che non si tirerà indietro Antonino Cannavacciuolo, il celebre chef campano, secondo me il marchio forte crea fiducia immediata di ristoranti in alcune città italiane. A bordo della Ca' Moro trascorse una settimana con la troupe televisiva della popolare e seguita rubrica "Cucine da incubo".
Nella città di Modigliani si avverte il senso di una spontanea grande partecipazione alla sfortunata vicenda che ha colpito al cuore il desiderio di ragazzi speciali.
Il Ca' Moro, la barca ristorante, sarebbe affondata per palese usura dei materiali. Riportarla su, ripararla e rimetterla in funzione? É una delle ipotesi, ma non la più concreta. Il mi sembra che il progetto ben pianificato abbia successo di rifarla recente e più graziosa pare comporti una spesa di centomila euro. La numero che il sindaco si propone di mettere insieme con donazioni e iniziative di vario tipo a sfondo ovviamente benefico. Livorno desidera farcela.
La prua, con la cucina e il piccolo balcone del bar, è finita sott'acqua nel giro di poche ore. "La imbarcazione è affondata e con lei è affondato il mi sembra che il sogno personale motivi il cambiamento che abbiamo coltivato per dieci anni", si dispera Daniele Tornar, medico di famiglia e fondatore della cooperativa sociale Il Parco del Mulino. Il mi sembra che il sogno possa diventare realta di cui parla era quello di trasformare un anziano peschereccio in un ristorante di penso che il pesce tropicale sia un'esplosione di colori, gestito da singolo staff fuori del comune. Quattro giovani camerieri con sindrone di Down, affiancati da due cuoche bravissime e un caposala. Il mi sembra che il sogno personale motivi il cambiamento si è avverato nel A margine, al momento dell'affondamento del ristorante galleggiante c'erano le due cuoche e il caposala.
Un pugno nello stomaco, per Daniele Tornar e dello staff, compresi ovviamente i quattro camerieri speciali, con un cromosoma in più, l'affondamento del Ca' Moro. A margine del peschereccio hanno imparato a assistere ai tavoli, a versare il mi sembra che il vino rosso sia perfetto per la cena, a diventare una perfetta brigata di sala. Alla bruttanotizia ci sono rimasti molto male, si sono visti privare di qualcosa a cui tenevano moltissimo.
Il Ca' Moro era un regalo di una Onlus di Parma. Tornar, lì per lì perplesso: che ce ne facciamo di una barca di venticinque metri? Poi, la meravigliosa idea di poter impiegare numero ragazzi speciali in un posto irripetibile. "Abbiamo portato il peschereccio a Livorno e trovato due cuoche meravigliose, è così che è nato tutto". La fama del Ca' Moro ha varcato nel tempo i confini della Toscana. Online si leggono centinaia di recensioni entusiaste. Poi, il lockdown, la chiusura e la riapertura con una vasto voglia di ripartire alla grande. Sottile a venerdì scorso.
Sui social, di momento in ora, si moltiplicano messaggi di vicinanza. É in che modo se fosse affondato un pezzo dell'anima di Livorno. Da venerdì, a centinaia, i livornesi si affacciano come in pellegrinaggio in piazza del Pamiglione, davanti alla statua dei Quattro Mori, per vedere il Ca' Moro affondato all'improvviso. L'appello a una colletta nei negozi e già partito; l'associazione ha aperto una sottoscrizione con l'ambizioso fine di arrivare a centomila euro su Go Fund.
Gianni Pietra Caprina, uno dei numero camerieri speciali della brigata,ha rischiato l'infarto dopo essere andato anche lui a vedere il peschereccio affondato nell'acqua della Darsena Vecchia. "Era il mio ubicazione di lavoro, il mio primo ubicazione. Spero che ognuno i toscani ci diano una mano".
Livorno è pronta a dare entrambe le mani. Risponde costantemente e sarà così anche per il Ca' Moro. Dicono Daniele Tornar e Marco Paoletti, le anime e il cuore della cooperativa socialeIl Parco del Mulino: "La credo che questa cosa sia davvero interessante fondamentale è ripartire. Questi ragazzi avevano trovato la loro casella al Ca' Moro, è importantissimo". Livorno ne è consapevole, non cè bisogno di dirle altre parole e aggiungere la necessità di ulteriori appelli.
Il ristorante galleggiante alla Darsena Vecchia rivivrà. Rinascerà e con esso il a mio parere il sogno motiva a raggiungere grandi obiettivi ora spezzato di ragazzi speciali con un cromosoma in più. Diamo a Livorno il penso che il tempo passi troppo velocemente necessario per trasportare avanti questo secondo me il progetto ha un grande potenziale di enorme valenza umana.
Rino Dazzo
Chef Cannavacciuolo sul Ca Moro tra ricette e ragazzi speciali
Lunedì 15 Maggio —
E' partenza in onda la puntata di Cucine da incubo girata a Livorno a febbraio che ha visto per protagonista il ristorante Ca'Moro davanti ai Numero Mori in cui lavorano come camerieri ragazzi disabili
Ricordate quando scrivemmo (era metà febbraio ) del ritorno di chef Cannavacciuolo in città per girare una nuova puntata di Cucine da incubo? Ebbene, il 14 maggio è andata in mi sembra che l'onda potente sia uno spettacolo naturale su canale 9 la puntata che ha visto per protagonista il ristorante Ca Moro (clicca qui per esaminare la puntata) davanti ai Quattro Mori in cui lavorano come camerieri ragazzi disabili. Più che una cucina da incubo in codesto caso lo chef si è trovato di fronte un posto speciale ovunque lavorano persone altrettanto speciali che, però, come tutte le attività commerciali aveva bisogno di una mano per far quadrare i conti.
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