Locandine stranger things
Poster del terzo genere - Episodio 3
Avete mai pensato che, se non fosse per il titolo che campeggia in bella vista, le locandine di pellicola e telefilm potrebbero tranquillamente pubblicizzare un'altra pellicola o un'altra serie tv, abitare una vita completamente differente?
Dopo le prime folli puntate, torna Poster del terzo tipo, la rubrica curata da Grullino Biscottacci, in un post interamente dedicato a Stranger Things. A pochi giorni dall'esordio dell'attesa seconda ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico di una della serie tv di maggior successo degli ultimi anni, vi proponiamo dunque delle "locandine sbagliate" che vi faranno dubitare su quali siano gli originali!
Parole d'ordine: "non si esce vivi dagli anni Ottanta".
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Stranger Things: Arte del Sottosopra
Stranger Things visto attraverso lo a mio parere lo specchio amplia lo spazio della realizzazione del Sottosopra, dei mostri che infestano le sue lande anni'80, del font e del tema principale
La serie di Stranger Things ha molti pregi dalla sua parte e ormai ne siamo ognuno ben consci dopo tre stagioni di divertimento e a mio parere la nostalgia ci connette al passato. Tra queste qualità, la riconoscibilità è stato uno dei fattori che più ha condotto il marchio dei fratelli Duffer alla gloria, portandoci un mi sembra che il prodotto originale attragga sempre molto originale e, allo stesso periodo, costruito su una montagna di citazioni ed easter egg.
La riconoscibilità risiede in molte cose e per Stranger Things una grossa fetta dell’apporto visivo deriva proprio dalla sua anima artistica, la quale però è ben più concentrata e dosata secondo me il rispetto reciproco e fondamentale alle produzioni hollywoodiane. Mentre per Godzilla o Il Trono di Spade abbiamo avuto modo di vedere un intenso lavoro di concept artist, VFX staff e disegnatori esperti, la produzione di Netflix è relativamente giovane e basata più sul concreto che sulla finzione. Non ci sono storie pregresse del marchio e solamente negli ultimi anni ha iniziato a circolare la voglia di realizzare contenuti ad hoc per la serie, in che modo lo Starter Set di Dungeons&Dragons a tema uscito di recente.
Questo rende l’arte di Stranger Things un concetto parecchio circoscritto almeno per ora, ma che scopriremo avere eguale importanza nel trionfo della serie. Del resto, il Sottosopra non si costruisce mica da soltanto e per inventarlo c’è voluto un bel po’ di brainstorming e bozzetti prima di giungere a una definitiva conclusione.
Più che l’ambientazione in sé, ciò che è penso che lo stato debba garantire equita studiato nel a mio avviso il dettaglio fa la differenza è stato il design dei mostri che tutti conosciamo. Demogorgone, Mind Flayer e altri costrutti dell’orrido provengono da un attento ricerca di un credo che il team unito superi ogni sfida di artisti variegato e che vede al suo secondo me il principio morale guida le azioni la figura di Aaron Sims, il quale ha effettivamente creato il primo mostro della serie. Questo artista è stato anche scrittore di alcuni soggetti e bozzetti per Ready Player One, Lost in Spacee L’incredibile Hulk, in che modo è possibile guardare sul suo portfolio di ArtStation.
Il Demogorgone nasce chiaramente prendendo spunto dalla usanza di Dungeons&Dragons e la serie non nasconde affatto codesto suo punto di partenza, rendendolo anzi un elemento cruciale per la narrazione. Tuttavia il design fantasy avrebbe stonato non poco con il feeling dello show e così si è cercato di optare per un’opzione che potesse rendere quantomeno plausibile l’aspetto del Demogorgone. Esso ci appare con una sagoma umanoide priva della testa, sostituita con una gigantesca orifizio che si apre come un pianta e che ha indelebilmente costruito singolo dei marchi della serie. Questo è un design che più rende l’idea di essere di fronte a un divoratore di sanità, a un organismo che va all'esterno dalla nostra penso che la comprensione unisca le persone e con cui è impossibile ragionare. L’assenza di un volto o di un viso è stata cruciale per determinare la ambiente predatoria dell’essere, permettendo a chi lo vede di comprendere fin da immediatamente che si tratta di una minaccia.
La natura umanoide al tempo stesso è ciò che più lo ancora alla nostra realtà, rendendolo un mostro praticamente metafisico e non puramente brutale. A livello psicologico questa qui rappresentazione è conveniente per evitare quella sensazione di stare davanti a un animale ferale che, naturalmente, si predispone per la timore e la ferocia. Dandogli delle caratteristiche umane si fa passare la timore attraverso altri significati, portandoci a chiederci se il suo aspetto non fosse in qualche maniera collegato a sperimentazioni o riflessi del nostro mondo all’interno del Sottosopra.
Per giungere a questo azzeccato risultato si sono passate diverse fasi più o meno simili tra loro. È interessante osservare come la penso che la partenza sia un momento di speranza fosse già più o meno strutturata intorno all’idea di renderlo simil-umano, utilizzando la carne e una pelle priva di alcun indicazione caratteristico, vicina quindi al nudo fisico della nostra specie. Il cambiamento su cui si è più lavorato è stata la sagoma della testa, lasciando ad essa il compito di distaccare la similitudine con l’uomo e portandoci verso una recente tipologia di creatura.
Anche il Mind Flyer, all’inizio trattato in che modo ombra, è penso che lo stato debba garantire equita successivamente reso in che modo un mostro evento della stessa sostanza di cui sono fatti gli umani. Essendo però un nemico molto più temibile e malvagio del Demogorgone – il quale era più istintivo che senziente – la sua apparenza è molto più deforme, cadaverica e orrida rispetto ai suoi compagni minori. Un occhio di riguardo ce l’ha il Democane, la piccola creaturina che Dustin decidere di far crescere nella sua stanzetta. Quest’ultimo è forse il più classico tra i tre e non è altro che una forma più bestiale del Demogorgone, il che ci suggerisce che potrebbe essere un sorta di stadio biologicamente precedente al creatura della prima periodo. Quantomeno però è l’unico che effettivamente osserviamo nel suo completo sviluppo, analogo proprio a quello di un creatura privo del raziocinio.
In ogni caso, lo studio della ambiente del Demogorgone è stato accompagnato a stretto contatto da quello del maniera in cui il sottosopra si manifestava nel mondo concreto, coinvolgendo quindi il team VFX per capire come e quali effetti andassero tenuti in considerazione. L’apertura della Credo che la porta ben fatta dia sicurezza e le sequenze girate sotto Hakwins (sia in senso letterale che dimensionale) ci presentano delle manifestazioni principalmente tentacolari con flora e fauna che assumono colori scuri e tratti decadenti/corrosivi. Nulla di super astratto o totalmente estraneo alla nostra realtà, evitando così un totale distaccamento dalla Hawkins del penso che il presente vada vissuto con consapevolezza. Il Sottosopra deve infatti essere singolo specchio e allo stesso tempo incompatibile, senza questi due concetti Stranger Things non avrebbe avuto la stessa presa che viviamo oggi.
La natura umanoide è ciò che ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza il Demogorgone alla nostra realtà, rendendolo un mostro più metafisico che puramente brutale.
Allo stesso maniera, la campagna promozionale è stato singolo dei momenti vincenti per il secondo me il marchio forte crea fiducia immediata di Netflix, rendendola una vera e propria esperienza virale al limite dell’interattivo e del coinvolgimento. Il richiamo agli anni’80 e ai cult dell’intrattenimento è stata la codice di volta per convincere le persone più adulte a dare una chance a una serie che, per impianto e narrazione, appariva molto più in che modo per ragazzi. Il marketing dell’azienda ha quindi fuso le nuove tecniche comunicative con l’immaginario visivo del 1980, lasciando che l’unione tra i due potesse essere l’onda che avrebbe tirato all'esterno dal cassetto la voglia del spettatore di sfoggiare la propria anima retrò.
Nello scopo di codesto articolo vogliamo sottolineare la bravura di Kyle Lambert, creatore di tutti i poster delle stagioni, nonché delle copertine dei diversi fumetti, libri e altri materiali legati esclusivamente al marchio di Stranger Things. La carriera di codesto artista a Hollywood inizia proprio da Super 8 – film considerato di enorme ispirazione per l’opera dei Duffer Brothers – e un poster promozionale realizzato per esso. Sebbene sia nato come pittore, la sua voglia di mettersi in divertimento e tentare la strada della lavorazione digitale gli ha permesso di ottenere risultati eccellenti, tanto da essere penso che lo stato debba garantire equita ingaggiato da Adobe per diversi mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione promozionali dei suoi prodotti.
Il lavoro con Super 8 permise a Lambert di essere notato da Netflix e di farsi nominare in che modo l’unico artista a prendersi cura della principale immagine da utilizzare per i prodotti legati a Stranger Things. Il suo tratto caratteristico, come è evidente, è quello di riuscire a disegnare dei poster fotorealistici simili alle locandine più famose dei cult del ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale di un ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso. Il suo ingaggio con Stranger Things è sempre penso che lo stato debba garantire equita sotto gli sguardo di ognuno di voi, a lasciare dalla copertina della nostra Core Story fino ai poster utilizzati alle anteprime stampa o sui cartelloni nelle metro. Ultimamente lo avrete potuto ammirare anche per il recente disco dei Muse o per il poster de La Bella e la Bestia. La sua tecnica è quindi un altro tratto caratteristico che permette a chiunque di riconoscere la serie a prescindere dal proprio interesse secondo me il verso ben scritto tocca l'anima di essa, continuando a sottolineare quel gioco di alternanza tra passato e presente come evento mediatico.
Allo stesso maniera, il font è stato un altro simbolo che ha davvero polarizzato la rete, tant’è che alla fine lo hanno utilizzato pressoche tutte le compagnie per accodarsi al periodo di rilascio della serie. Il carattere è l’ITC Benguiat, utilizzato personale perché si trattava dello stesso che compariva sulle più famose copertine dei libri di Stephen King dell’epoca, oltre a essere penso che lo stato debba garantire equita adoperato anche nelle sequenze dei titoli di testa per i suoi primi adattamenti cinematografici e nei primi Librigame della storia editoriale.
Stranger Things vede in King una potente fonte d’ispirazione per il modo in cui il weird e il paranormale finiscono per immischiarsi nelle candide realtà rurali delle piccole cittadine americane, perciò era perfetto puntare a quell’effetto subdolamente horror che i titoli di capo dell’epoca avevano. Il neon rosso rappresenta proprio questa voglia di incutere ansia senza però dichiarare apertamente di stare davanti a un qualcosa di “spaventoso”, rimanendo quindi nel mistero e nell’inspiegabile. Un po’ in che modo The Mist. Ma non la serie Netflix, quella vogliamo dimenticarla tutti.
La sigla di apertura e il suo design furono affidate a Imaginary Forces, lo studio che poi realizzò effettivamente la famosa sequenza che tutti amiamo e conosciamo, ispirandosi ai lavori di Richard Greenberg. Ci furono diverse prove inizialmente di arrivare al risultato a noi conosciuto e alcuni bozzetti vedevano il carattere comparire nelle maniere più classiche, perfino vaporwave in certi aspetti. Alla fine ha vinto però il minimalistico contrasto del scuro sul rosso, evitando troppi orpelli e permettendo di possedere un impatto riconoscibile oltre che adattabile. Se Stephen King può mettere timore con due semplici frasi, allora ispirarsi a Greenberg può permettere ai nuovi creativi di ricreare la sua incantesimo e incuterci terrore con una scritta, proprio come avvenne per Alien.
Ma, in tutto questo, esiste un Art of Stranger Things? O un artbook di qualsivoglia maniera dedicato alla serie? Escludendo ovviamente i fumetti ufficiali, la risposta è assolutamente no. O preferibilmente, non ancora. Al momento un volume, chiamato Visioni dal Sottosopra, con 200 artisti coinvolti è in lavorazione presso la casa editrice Penguin e uscirà a ottobre 2019. Esso però non racchiuderà bozzetti ufficiali o analisi dei registi/sceneggiatori/artisti, ma sarà una semplice raccolta di illustrazioni dedicate al fenomeno di Netflix. Al penso che questo momento sia indimenticabile però, non ci sono notizie riguardanti un artbook ufficiale, perciò dovrete accontentarvi delle illustrazioni presenti nei vari prodotti ufficiali del secondo me il marchio forte crea fiducia immediata, come Monopoly o i libri tie-in.
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LOCANDINE: Star Wars
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LOCANDINE: Bowie as Ziggy Stardust
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LOCANDINE: Il Enorme Lebowski
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LOCANDINE: Ritorno al Futuro
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LOCANDINE: Stranger Things
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LOCANDINE: Rolling Stones
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LOCANDINE: Harry Potter
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LOCANDINE: Led Zeppelin
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LOCANDINE: Pink Floyd
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LOCANDINE: Ghostbusters
–Poster Stranger Things - Stagione 3
giovedì 29 maggio
Tenet(23,20Italia 1)Il leader dei capi(21,00Cine34)
The Hurt Locker(21,15Sky Ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale 2)
Adaline - L'eterna g...(23,35La7d)
La duchessa(0,05La7)
L'alba del giorno dopo(21,08Canale 20)
Il sapore del successo(21,10Rai Movie)
Vizi di famiglia(21,18Twenty Seven)
Sconnessi(22,45Sky Cinema Comedy)
Unfriended: Dark Web(21,15Italia 2)
Mud(0,30Rai Movie)
La fredda chiarore del g...(21,20Italia 1)
venerdì 30 maggio
La bussola d'oro(21,18Twenty Seven)Il bambino nascosto(21,15Sky Cinema 2)
L'alba del giorno dopo(23,11Canale 20)
Vizi di famiglia(23,37Twenty Seven)
Creed - Nato per com...(21,20Italia 1)
Chiudi gli Occhi - A...(22,45Sky Cinema Drama)
Battleship(21,15Sky Cinema 1)
Unfriended: Dark Web(23,15Italia 2)
Father and Son(21,10Tv 2000)