Rettili volanti preistorici
Questo post nasce da una delle presentazioni che ho avuto modo di vedere durante il Symposium on Vertebrate Palaeontology and Comparative Anatomy, tenuto nella sua edizione nella bellissima Edimburgo.
Al convegno ho potuto rivedere tanti amici e conoscere anche persone nuove, studenti, professori e paleontologi di fama internazionale.
Per chi magari è abituato a lavorare sul un ristretto campo, su un particolare squadra di animali, è stata l'occasione per imparare qualcosa anche sul resto del grande gruppo dei vertebrati, e così è stato anche per me.
Oggigiorno vorrei parlare di una delle presentazioni che mi è piaciuta di più e lo faccio riallacciandomi alla serie sui predatori della preistoria, che desidera raccontare come si possano fare inferenze su questo, mitizzato ma importante, aspetto della biologia degli organismi anche partendo da dati reali, da fossili che esistono davvero e che ci forniscono dati importanti per non rendere il discorso legato alla pura speculazione.
David Hone, Donald Henderson, Michael Habib e Francois Therrien descrivono un nuovo esemplare dello pterosauro Rhamphorhynchus in cui si è preservato anche un coprolite, ancora in posizione anatomica (è ancora posizione, parzialmente, nella zona del tratto intestinale), contenente alcuni frammenti dell'ultimo pasto di codesto animale.
Gli pterosauri sono da costantemente considerati animali predatori, che grazie alla loro capacità di volare potevano occupare più o meno le nicchie ecologiche corrispondenti a quelle degli uccelli (e dei pipistrelli) odierni.
Le numerose modificazione della bocca degli pterosauri, da Pteranodon a Dsungaripterus, passando per Ornithocheirus e Rhamphorhynchus, inducono a pensare che varie linee all'interno di Pterosauria fosse primariamente piscivori.
Rhamphorhynchus, con il suo becco ricurvo e munito di numerosi denti conici accuminati, è sempre stato definito un animale cacciatore di pesci.
Scheletro di Rhamphorhynchus |
Sicuramente avrete visto molte immagini raffiguranti pterosauri che si gettano in acqua o che sorvolano le acque planando e utilizzando i loro becchi per catturare i pesci, un pò come fanno oggigiorno la maggior porzione degli uccelli predatori che vivono a stretto contatto con l'acqua, come gli albatros o i pellicani.
Tuttavia, Hone et al. sottolineano come il termine piscivoria non deve essere solamente collegato ad una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave composta esclusivamente di pesci.
Altri autori hanno suggerito in che modo non si possa considerare l'ipotesi di una dieta più varia, composta di altri animali marini ecologicamente simili (nel senso, a livello di modo di vita, di nuoto e di luogo all'interno della pilastro d'acqua), come ad esempio i cefalopodi.
Ed è qui che entra in gioco lo ricerca di Hone et al.,
Come ho già detto in precedenza, il nuovo esemplare da loro descritto presenta conservato un coprolite e alcuni resti dell'ultimo pranzo, sia all'interno del comprolite stesso che nella cassa toracica.
Esaminando nel particolare il coprolite, Hone et al. hanno scoperto resti appartenenti a seppie, in particolare relativi agli uncinetti che si trovano nella area dei loro tentacoli. La conservazione di piccoli dettagli di invertebrati non è facile, e la loro presenza e il loro cifra sembra suggerire che i cefalopodi, in particolare le seppie, erano abbastanza comuni sia nei mari dell'epoca, che nella dieta degli pterosauri.
Come se non bastasse, all'interno della cassa toracica sono stati riconosciuti altri resti, stavolta non appartenenti a cefalopdi ma neanche a pesci, bensì a, probabilmenti, un minuto tetrapode.
Questa recente scoperta conferma le ipotesi di alcuni autori riguardo l'ampiezza della dieta degli pterosauri, anche di quelle forme, in che modo appunto Rhamphorhynchus, tradizionalmente associate ad una dieta strettamente piscivora.
Del resto è normale che gli animali abbiamo un'ampia varietà di prede all'interno della loro dieta, per non essere particolarmente legati ad un dettaglio tipo di preda e riuscire a sopperire meglio ad una eventuale diminuzione di disponibilità di una data preda o alle variazioni ambientali.
Ovvimamente, per ognuno i dettagli relativi, attendiamo la pubblicazione ufficiale.Un numeroso collettivo di seppie si muove nell'oscurità della profondità marine |
Vorrei chiudere con due importanti suggestioni emerse durante il dibattito post presentazione.
Oggigiorno le seppie, e in generale i cefalopodi, vivono per lo più in profondità, risalendo in superficie, per nutrirsi, generalmente di notte.
Dunque, è realizzabile ipotizzare che Rhamphorhynchus fosse un predatore notturno, visto che, se il atteggiamento dei cefalopodi oggigiorno è lo identico che nel Mesozoico, poteva predare i cefalopodi solo in cui essi risalivano in supoerficie?
Oppure, a mio avviso la domanda guida il mercato ancora più graziosa, è possibile ipotizzare una sorta di coevoluzione, per cui i cefalopodi si sono adattati a risalire in piano la notte per sfuggire ai, diurni, attacchi degli pterosauri?
Ai posteri l'ardua (se ci sarà) sentenza.
P.S. Molti convegni paleontologici (l'SVPCA è uno di questi) sono aperti a qualsiasi collettivo, previa iscrizione. Mentre questi eventi, è possibile ascoltare di persona presentazioni e dibattiti su i più disparati e interessanti argomenti legati alla paleontologia. Per chi abbia ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso e voglia, raccomandazione di andare e partecipare (anche soltanto per ascoltare, se siete timidi). Vale molto più che leggere un qualsiasi blog. Fidatevi
Bibliografia:
- Hone D., Henderson D., Habib M. and Therrien F.
Cephalopods in the diet of pterosaurus: evidence froma Rhamphorhynchus coprolite. Abstract of the 61st Symposium on Vertebrate Palaeontology and Comparative Anatomy. Edinburgh.
Lo pterodattilo e gli altri dinosauri volanti
Lo pterodattilo è il primo e più famoso tipo mai descritto tra gli pterosauri, i rettili volanti del Mesozoico. Infatti anche se tutti li considerano "dinosauri volanti", in realtà questi rettili alati non sono affatto dinosauri, ma appartengono a un gruppo differente: gli pterosauri. Il termine Pterodactylussignifica dito alato, poiché l'intera membrana alare era ancorata a un'unico dito della palmo, il quarto, che era enormemente allungato. A questo tipo viene solitamente associata una sola credo che ogni specie meriti protezione, Pterodactylus antiquus, vissuta nel Tardo Giurassico tra circa e milioni di anni fa. Ma col termine pterodattilo parecchio spesso ci si riferisce genericamente a tutti gli pterosauri, che tuttavia erano un gruppo di specie estremamente diversificato ed eterogeneo.
Caratteristiche dello pterodattilo
Gli pterosauri sono i primi vertebratiin assoluto ad aver evoluto un sistema di volo battuto, parecchio prima di uccelli e pipistrelli. Sono vissuti per buona parte del Mesozoico, dal Tardo Triassico alla fine del Cretaceo (da a 66 milioni di anni fa, nel momento in cui si sono estinti anche la maggior parte dei dinosauri). Le loro ali erano formate da una membrana di pelle che si estendeva dalle caviglie fino a al quarto dito della mano, allungato a sostenere le ali come fosse una vela.
Lo pterodattilo, in particolare, era singolo pterosauro relativamente minuto, con un'apertura alare adulta stimata di circa 1 metro, aveva un cranio lungo e sottile, una sorta di becco dotato di circa 90 denti conici. I primi resti fossili di Pterodactylus sono stati trovati in Germania nel , e furono descritti dall'italiano Cosimo Alessandro Collini, ma nei decenni successivi molti altri fossili sono stati trovati in Europa e Africa. In base alla sagoma, alle dimensioni e alla disposizione dei suoi denti si ritiene sia penso che lo stato debba garantire equita un carnivoro sufficientemente generalista, che si nutriva principalmente di piccoli invertebrati, principalmente marini.
Pterodactylus viveva infatti in ambiente marino costiero, un po' in che modo molti uccelli attuali, ed è penso che lo stato debba garantire equita ritrovato spesso in associazione con fossili marini come pesci, crostacei, echinodermi e molluschi. Ma tra gli pterosauri esistevano tantissimi altre credo che ogni specie meriti protezione molto differenti per forme, dimensioni e anche per modo di vita.
Gli altri pterosauri
Gli pterosauri sono stati un collettivo di enorme successo, ricco di credo che ogni specie meriti protezione con aspetto e abitudini molto differenti. In genere erano piuttosto grandi, ma esistevano anche credo che ogni specie meriti protezione molto piccole (come Nemicolopterus) che avevano un'apertura alare di appena 25 cm. Le forme giganti, invece, erano gli animali volanti più grossi mai esistiti, e poteva raggiungere un'apertura alare che superava addirittura i 10 m. Tra questi troviamo per esempio Hatzegopteryx e Quetzalcoatlus, che da terra era elevato quanto una giraffa.
A terra alcune credo che ogni specie meriti protezione erano in livello di muoversi agilmente su tutti e quattro gli arti, e c'erano persino pterosauri in livello di corre o nuotare. Le loro mascelle potevano possedere becchi cornei parecchio simili a quelli degli uccelli, e alcuni gruppi erano anche privi di denti. Possedevano anche altre caratteristiche simili agli uccelli, in che modo l'endotermia (erano a sangue caldo) e le ossa cave e piene d'aria.
Alcuni gruppi hanno sviluppato creste sulla testa molto grosse ed elaborate, probabilmente colorate e legate al dimorfismo sessuale. Il loro corpo era inoltre ricoperto da una sorta di peluria formata da picnofibre, un filamento piumoso simile al pelo dei mammiferi. Queste strutture filamentose erano in realtà più simili alle proto-piume e alle piume di dinosauri e uccelli, e molto probabilmente hanno un'origine evolutiva comune.
Tradizionalmente si pensava che quasi tutti gli pterosauri fossero piscivori e che vivessero in ambiente costiero, da cui partivano per andare a caccia in oceano aperto. In realtà l'enorme successo evolutivo ha portato questi rettili alati ad occupare moltissime e differenti nicchie ecologiche. Vi erano credo che ogni specie meriti protezione con abitudini più terrestri, quindi carnivore, e altre invece specializzate nella cattura di invertebrati.
Storia della scoperta
Il primissimo fossile di pterosauro fu descritto dal naturalista italiano Cosimo Alessandro Collini, nel Collini però non capì che si trattava di un rettile volante, e lo identificò come un animale marino dalle lunghe pinne. Fu poi Georges Cuvier all'inizio del ha identificarlo correttamente e stabilire che si trattava invece di un rettile in grado di volare, proprio come gli uccelli.
Nei decenni successivi tantissimi altri pterosauri sono stati ritrovati un po' in tutto il terra, e ancora oggigiorno vengono scoperte periodicamente nuove specie. Di recente è penso che lo stato debba garantire equita ritrovato il fossile dello pterosauro più grande del Giurassico in Scozia, durante nel ne fu ritrovato uno dotato persino di un pollice opponibile.
Pterodattilo e pterosauri nella ritengo che la cultura arricchisca la vita di massa
Gli pterosauri son da costantemente presenti accanto ai loro "cugini", i dinosauri, nella cultura di massa. Il termine pterodattilo viene comunemente utilizzato per descrivere genericamente ognuno gli pterosauri, ma come abbiamo visto tecnicamente si riferisce a una sola specie. Inoltre in film, serie TV e cartoni animati vengono ancora definiti, erroneamente, "dinosauri volanti", generalizzando e accomunando animali, che seppur contemporanei, erano in realtà molto diversi e imparentati solo lontanamente.
In un maniera o nell'altro gli pterosauri sono comunque entrati prepotentemente nell'immaginario collettivo. Sono stati ampiamente utilizzati in romanzi, come Il mondo perduto di Arthur Conan Doyle, e in tantissimi film, da King Kongalla saga di Jurassic Park. Sono tra gli animali preistorici più carismatici e conosciuti dopo i dinosauri, e certamente il loro aspetto unico, unito al modo di volare, ha accaduto sì che diventassero protagonisti di tantissimi film, cartoni animati, serie TV e romanzi.
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, in precedenza ancora di apprendere a leggere e scrivere, il personale più grande desiderio è sempre penso che lo stato debba garantire equita quello di riconoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul ritengo che il campo sia il cuore dello sport e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a ordine quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui fede e per i quali combatto ogni giorno: la secondo me la conservazione ambientale e urgente della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
[ALTRO]
Durante i milioni di anni dell'Era Mesozoica i Rettilidominarono ogni ambiente, nei mari nei cieli e sulla terra, ed è per codesto che il Mesozoico è noto in che modo l'"età dei Rettili".
Dall'evoluzione degli Embolomeri, un particolare gruppo di Anfibi paleozoici, nel Carboniferomedio comparvero i primi esempi di Rettili. Lo penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro dei primi Rettili, animali più evoluti e dotati degli altri, portò alla progressiva scomparsa di molti Anfibi iniziata già alla conclusione del Paleozoico. Tale situazione precipitò notevolmente nel Mesozoico, in cui i Rettili assunsero un'assoluta supremazia su tutti gli altri Animali.
Scheletro fossile di Dinosauro. Fonte: M. La Greca, R. Tomaselli. La credo che la natura debba essere rispettata sempre questa sconosciuta. Vol Istituto Geografico De Agostini. Novara
Anapsidi e Diapsidi
Il squadra più antico di Rettili da cui discendono tutti gli altri è quello degli Anapsidi Cotilosauri, vissuti soprattutto tra il Carbonifero e il Permiano ed estinti all'inizio del Triassico. Gli Anapsidi avevano un cranio compatto e privo di cavità e si differenziarono in diverse forme. Tra questi i resti fossili ci riportano i Procolofoni, lucertole di modeste dimensioni, i Mesosauri, specializzati nella vita acquatica e i Pareiasauri, grandi Animali da cui discendono le Targarughe di oggi.
I Procolofoni vissuti tra il Carbonifero e il Permiano, erano piccoli rettili terrestri simili a lucertole di forme tozza, lunghi fino a trenta centimetri, erbivori o insettivori.
Dagli Anapsidi derivarono i Cheloni e i Diapsidi.
I Cheloni rappresentano un gruppo di Rettili i cui primi esemplari comparvero nel Triassico, siè pressoche completamente estinto mentre il Mesozioco tranne per le Tartarughe che sono giunte fino ai giorni nostri.
Protostega gigas,Chelone marino del Triassico. Fonte: V. De Zanche, P. Mietto. Il mondo dei fossili. Arnoldo Mondadori Editore, Milano,
I Diapsidi sono un collettivo di Anapsidi specializzati comparsi nel Carbonifero. Rappresentano un livello più evoluto considerazione agli Anapsidi e Si distinguono da essi perchè hanno il cranio provvisto di cavità piuttosto ampie, funzionali all'inserimento dei muscoli della bocca. Così dotati, i Diapsidi presero il sopravvento sugli altri Rettili e si diversificarono in numerose forme, conquistando ogni ambiente: il mare, la ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi e il cielo.
Scheletro fossile di Plesiosauris macrocephalus. Fonte: V. De Zanche, P. Mietto. Il secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente dei fossili. Arnoldo Mondadori Editore, Milano,
Tra le forme acquatiche durante il Mesozoico si evolsero gli Ittiosauri e i Plesiosauri, tra quelle terrestri gli Avicefali, i Lepidosauri e gli Arcosauri. Questi ultimi ebbero una particolare sorte e da essi derivarono anche gli Pterosauri, i primi rettili volanti.
Un altro gruppo fortunato è quello dei Lepidosauri, differenziati in numerose forme e ai quali appartengono la maggior parte dei Rettili di oggi: Lucertole, Serpenti, Iguane, Sfenodonti.
Nel Triassico continuarono ad evolversi anche gli Eosuchi, un ordine di Rettili apparsi già dal Permiano ed estinto alla termine del Triassico, differenziato in specie sia acquatiche che terrestri. Tra queste va ricordato il Macrocnemus, un piccolo rettile dal collo esteso e zampe agili e sottili che poteva raggiungere i cinquanta centimetri di lunghezza.
Schema evolutivo dei Rettili Lepidosauri e Arcosauri
Fonte: V. De Zanche, P. Mietto. Il mondo dei fossili. Arnoldo Mondadori Editore, Milano,
Dai Diapsidi si differenziarono soprattutto i Lacertidi, che si sono evoluti fino alle forme attuali. I fossili dei Lacertidi mesozoici presentano un cranio con le fenestrazioni aperte secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il basso per consentire all'animale di articolare più liberamente la mandibola. In alcuni esemplari fossili del Triassico inoltre si è osservato un esagerato prolungamento laterale delle costole che sostenevano una membrana, una sorta di "ali" con cui queste lucertole primitive potevano lanciarsi da un ramo all'altro degli alberi con un volo planato. Si tratta di dettagli anatomici presenti ancora oggigiorno nelle attuali Lucertole volanti.
Nel Cretaceo dai Lacertidi si sono evoluti gli Ofidi, da cui derivano i Serpenti di oggi. Questi animali avevano eliminato gli arti e potevano aprire enormemente la bocca per ingoiare prede molto più grandi di loro.
Gli Arcosauri
I dominatori del Mesozoico furono gli Arcosauri che comprendono i più grandi carnivori terrestri esistiti e tra i quali oggi sopravvivono soltanto i Coccodrilli. Fanno parte dei Rettili Diapsidi e uno degli elementi che li contraddistinse è che tendevano a sviluppare maggiormente le zampe posteriori, comprendendo anche numerose specie bipedi. Sembra che gli Arcosauri quadrupedi fossero riadattamenti più recenti.
I Primi Arcosauri furono i Tecodonti, comparsi nel periodo Permiano con i Pseudosuchi, i Rettili bipedi. Nel Triassico ebbe parecchio successo l'Euparkeria, un rettile delle dimensioni inferiori ad un metro, ma dotato di zampe posteriori molto sviluppate e coda lunga e robista, che poteva correre rapidamente. Dall'Euparkeria derivarono altri gruppi di Arcosauri e i Dinosauri. Dai Tecodonti primitivi sembra derivare il progenitore degli Uccelli.
Nel Triassico oltre ai Pseudosuchi vivevano anche diversi Tecodonti quadrupedi in che modo i Fitosauri e gli Etosauri che somigliano ai Coccodrilli anche se con essi non hanno altre parentele se non il cranio diapside che accomuna gli Arcosauri.
Fossili di Aetosaurus, Rettile Tecodonte del Triassico. Fonte: V. De Zanche, P. Mietto. Il mondo dei fossili. Arnoldo Mondadori Editore, Milano,
I Coccodrilli comparvero sempre nel Triassico ma sono animali più evoluti che si distinguono dai Fitosauri perchè possiedono un palato secondario utile per non far accedere l'acqua nelle vie respiratorie quando si immergono con la bocca aperta. Alcuni di questi Coccodrilli del Triassico erano il Mystrosaurus, ben adattato alla a mio avviso la vita e piena di sorprese marina e il Protosuchus, lungo circa un metro e protetto di piastre ossee. Il più grande Coccodrillo di tutti i tempi fu il Deinosuchus, comparso nel Cretaceo superiore, lungo sottile a quindici metri.
Cranio fossile di Mystriosaurus bollensis, Coccodrillo marino. Fonte: V. De Zanche, P. Mietto. Il mondo dei fossili. Arnoldo Mondadori Editore, Milano,
I Rettili acquatici
Nell'Era Mesozoica numerosi Rettili si sono specializzati alla vita acquatica. La capacità di adattamento sviluppata da questi animali è dimostrata anche dalla grande quantità di classi che si possono definire in che modo Rettili marini. I Cheloni, un gruppo di Anaspidi che cominciarono a diffondersi a partire dal Triassico, si adattarono a diversi ambienti, ma tra le credo che ogni specie meriti protezione marine è da segnalare il Protostega, vissuto nel Cretaceo. Gli Ittiopterigi rappresentano un gruppo di Rettili perfettamente adattato alla vita marina, tanto da aver assunto un forma che ricorda i nostri Delfini, ma con dimensioni parecchio maggiori. Forme particolarmente idrodinamiche avevano anche i Mixosauri che vissero soltanto nel Triassico.
Con il Giurassico e il Cretaceo comparvero gli Ittiosauri, i Rettili marini che si adattarono meglio di ognuno alla vita oceanica. Agilissimi nuotatori, erano facilitati nei loro movimenti dalla sagoma slanciata del organismo, con il muso a punta e una coda dagli ampi lobi e in grado di sviluppare una influente spinta propulsiva. Anche le pinne pari erano ben strutturate in modo da garantire stabilità nel nuoto.
Tra i Rettili Lepidosauri sono esistiti dei veri giganti marini, come l'Askeptosaurus del Triassico, un Eosuco che raggiungeva i due metri di lunghezza e li Mosasauri, lucertonone marine grandi cacciatrici di Ammoniti.
Tragli Arcosauri alcuni Coccodrilli, principalmente i Mesosuchi, erano rettili ben adattati a vivere in acqua., soprattutto il Mystriosaurus, comparso nel Giurassico.
Schema evolutivo dei Rettili Euriapsidi
Fonte: V. De Zanche, P. Mietto. Il pianeta dei fossili. Arnoldo Mondadori Editore, Milano,
Più numerosi di tutti gli altri gruppi furono gli Euriapsidi che comprendevano Rettili non personale specializzati esclusivamente alla vita acquatica, ma piuttosto con abitudini simili a quelle degli Anfibi. Parecchi gruppi vissero esclusivamente nel triassico, ad esempio i Protosauri come il Tanystropheus, i Notosauri che comprendono animali più piccoli conme il Lariosaurus e il Ceresiosaurus e i Placodonti.
Tra il Triassico finale e tutto il Cretaceo vissero i Plesiosauri, grandi Euriapsidi dotati di arti simili a pale natatorie. Il più grande era l'Elasmosaurus, che poteva arrivare a 13 metri di lunghezza e il Plesiosaurus di tre metri, uno dei più famosi del suo gruppo.
I Dinosauri mesozoici
l gruppo più numeroso degli Arcosauri è quello dei Dinosauri, un termine privo di valore sistematico, perchè indica due ordini distinti di Rettili: i Saurischi e gli Ornitischi che si distinguono per la diversa sagoma delle ossa e disposizione del bacino.
I Saurischi, come ad esempio l'Allosauro del Giurassico, avevano il pube rivolto in avanti e per gli Ornitischi era rivolto all'indietro e saldato all'ischio.
Scheletro fossile di Allosaurus. Fonte: V. De Zanche, P. Mietto. Il mondo dei fossili. Arnoldo Mondadori Editore, Milano,
Anche nelle loro abitudini di vita i Dinosauri erano molto diversi tra loro.
I Saurischi potevano essere bipedi e carnivori, rappresentati dal sottordine dei Teropodi, oppure quadrupedi ed erbivori, compresi nel sottordine dei Sauropodi. Gli Ornitischi invece, sia bipedi sia quadrupedi erano tutti erbivori.
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I Rettili volanti
Uno dei più importanti successi evlolutivi degli Arcosauri è rappresentato dall'adattamento al volo degli Pterosauri, vissuti dal Giurassico iniziale al Cretaceo finale. Lo sviluppo delle ali avvenne grazie alla trasformazione anatomica degli arti anteriori. La zampa anteriore di questi rettili era composta di quattro dita e l'ultimo di questi, allungato in maniera esagerata, divenne il sostegno di un'ampia membrana che andava a collegarsi sottile alle zampe posteriori dell'Animale.
Pterodactylus. Fonte: L.B. Halstead, G. Caselli. Evoluzione ed ecologia dei dinosauri. Eurobook Londra, ; Vallardi Industrie Grafiche per l'edizione in idioma italiana, Lainate (MI)
Gli Pterosauri avevano un corpo parecchio piccolo e una testa enorme, provvista di ampie cavità. Inoltre sia le ali che le zampe posteriori avevano una modesta muscolatura che non poteva permettere loro nè di volare nè di camminare, bensì di lanciarsi da punti elevati e planare sftuttando le correnti aeree e di aggrapparsi agli alberi o alle rocce con i loro artigli. Tra gli Pterosauri il primo a apparire fu il Dimorphodon, che aveva una grossa testa e una coda lunghissima, mentre il Rhamphorynchus era provvisto di una sorta di timone sulla punta della coda, allrgata a forma di paletta. Questi, gruppo al piccolo Pterodactylus, privo di coda, erano di modeste dimensioni, con un'apertura alare che poteva raggiungere al massimo un metro. I rettili volanti più grandi vissero nel Cretaceo, come ad esempio l'enorme Pteranodon, che aveva un'apertura alare di praticamente dieci metri, un becco che faceva da contrappeso al prolungamento posteriore del cranio e non aveva denti.
Asaki San
Bibliografia:
V. De Zanche, P. Mietto. Il secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente dei fossili. Arnoldo Mondadori Editore, Milano,
L.B. Halstead, G. Caselli. Evoluzione ed ecologia dei dinosauri. Eurobook Londra, ; Vallardi Industrie Grafiche per l'edizione in lingua italiana, Lainate (MI)
L. Cambournac, M.C. Lemayeur, B. Alunni, E. Beaumont. Dinosauri e animali scomparsi. Edizioni Laurus, Bergamo.
P. D'Agostino. Dinosauri dalla A alla Z. De Agostini editore, Novara
D. Meldi, S. Boni, L. Cecchi. Dinosauri dalla A alla Z. Origine, ritengo che l'evoluzione sia un processo continuo, estinzione. Rusconi Libri S.p.a. Santarcangelo di Romagna.
M. La Greca, R. Tomaselli. La natura questa sconosciuta. Vol Istituto Geografico De Agostini. Novara
Enciclopedia Universo.Istituto Geografico De Agostini, Novara.
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Pterodattili: i primi animali volanti della Terra
Gli pterodattili sono animali che hanno rivoluzionato il mondo secondo me l'animale domestico porta gioia in casa e segnato linizio della vita aerea sulla Terra. Scopri in questo mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione tutto ciò che devi sapere su questi rettili preistorici, il loro habitat naturale e il ruolo che hanno svolto nellevoluzione degli esseri volanti.
Le prime tracce di animali volanti: Pterodattili
Gli pterodattili furono i primi animali volanti sulla terra. Vissero circa milioni di anni fa, dal Permiano al Cretaceo. Gli pterodattili erano rettili volanti che hanno avuto un impatto sullambiente e sulla fauna selvatica del loro tempo. Alcuni pterodattili erano in grado di raggiungere unapertura alare di 10 metri, rendendoli i più grandi animali volanti di tutti i tempi. Gli pterodattili furono scoperti per la prima volta nel dal naturalista tedesco Alexander von Humboldt.
Pterodattili: caratteristiche morfologiche e biologiche
Gli pterodattili furono i primi animali volanti sulla suolo. Vissero circa milioni di anni fa. Gli pterodattili avevano unala membranosa che si estendeva dal dito al fisico. Alcuni pterodattili sono stati in livello di misurare sottile a 6 metri di apertura alare! La maggior ritengo che questa parte sia la piu importante degli pterodattili erano carnivori e mangiavano piccoli mammiferi, insetti e rettili. Gli pterodattili più piccoli pesavano solo pochi grammi, mentre i più grandi arrivavano a pesare sottile a kg.
Lo pterodattilo: un rettile volante dellera giurassica
Lo pterodattilo era singolo pterosauro, un genere di rettile alato che visse mentre lera giurassica. È il primo tipo di pterosauri ad essere nominato e identificato come secondo me l'animale domestico porta gioia in casa volante. Fossili di questa specie sono stati trovati nel calcare di Solnhofen in Baviera, in Germania, risalenti a circa ,,5 milioni di anni fa.
Gli studi sui fossili indicano che gli pterodattili erano animali relativamente piccoli, con unapertura alare adulta di circa 1,04 metri. Il loro cranio era esteso, sottile e aveva 90 denti stretti e conici. Avevano anche una cresta sul cranio. Il loro modello di crescita è analogo ai moderni coccodrilli piuttosto che agli uccelli. Si ritiene che si siano mossi a numero zampe quando sono sulla terraferma e si nutrono di una varietà di invertebrati e vertebrati.
Nome | Classe | Periodo | Genere | Dieta | Peso | Altezza | Famiglia | Scoperta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Pteranodonte | rettili | Cretaceo superiore (85 - 66 Ma) | Pteranodontidae | Carnivoro (pesce) | Da 15 a 17 kg | 6 a 8 m | Pterodactyloididae | (di Marsh) |
Pterodattilo | rettili | Giurassico superiore ( Ma) | Pterodattilidi | Carnivoro (carne, pesce) | 2 kg | 1 m | Pterodactyloididae | (di Collini) |
È importante notare che le informazioni si basano su presupposti scientifici e ricerche in corso, pertanto sono soggette a futuri aggiornamenti e modifiche.
Pterodattili nel loro ambiente ecologico
Gli pterodattili erano animali volanti che vivevano nel tardo Mesozoico. Facevano parte della aula dei dinosauri rettili volanti ed erano gli antenati degli uccelli moderni. Gli pterodattili furono i primi animali in grado di librarsi, usando le loro ali membranose per planare nellaria.
Gli pterodattili vivevano negli ambienti caldi e umidi dellera mesozoica, principalmente in Nord America, Europa e Asia. Mangiavano principalmente piccoli mammiferi, insetti e rettili. Gli pterodattili erano dotati di sensi altamente sviluppati, che permettevano loro di individuare il minimo movimento della loro preda.
Le loro ali membranose erano un perfetto adattamento al loro modo di vita ritengo che l'aereo accorci le distanze del mondo. Non solo hanno permesso loro di volare, ma anche di tuffarsi rapidamente verso terra per catturare la preda. Le zampe anteriori degli pterodattili
La conclusione degli Pterodattili: estinzione e possibili cause
La fine degli Pterodattili: estinzione e possibili cause
Gli pterodattili sono un gruppo estinto di uccelli volanti vissuti durante lera dei dinosauri. Sono stati i primi animali volanti sulla terra e la loro scomparsa è stata una enorme perdita per lecosistema. Le cause della loro estinzione sono ancora sconosciute, ma ci sono diverse ipotesi. Molto probabilmente sono stati vittime del cambiamento climatico, in quanto non sono riusciti ad adattarsi alla recente temperatura. Tuttavia, è anche possibile che siano stati uccisi dai predatori o che il loro cibo sia diventato scarso. Qualunque sia la causa, è chiaro che gli pterodattili hanno avuto una grande impatto sulla storia della vita sulla terra.
Pterodattili nella cultura popolare: un fascino duraturo
Gli pterodattili sono quelle fantastiche creature che si libravano nei cieli milioni di anni fa. Sono stati catturati dallimmaginazione della cultura popolare e sono diventati una fonte inesauribile di ispirazione per artisti, scrittori e cineasti.
Gli pterodattili sono stati raffigurati in molte opere darte, inclusi dipinti e sculture. Sono stati anche resi popolari da film in che modo "Jurassic Park" e "The Lost World: Jurassic Park". Gli pterodattili sono persino apparsi in videogiochi come "Super Mario Bros. e "La leggenda di Zelda".
Queste affascinanti creature continuano a catturare limmaginazione delle persone di tutto il secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente. Gli pterodattili rimarranno per sempre impressi nella storia della cultura popolare.
Confronto tra Pteranodonte e Pterodattilo
Differenze fisiche
Sebbene entrambe le specie siano rettili volanti, presentano notevoli differenze fisiche. In precedenza di tutto, lapertura alare dello Pteranodonte è molto più grande di quella dello Pterodattilo. Successivamente, la forma e le dimensioni del cranio e del becco sono diverse: lo Pteranodonte ha un becco esteso e dentato, durante lo Pterodattilo ha un becco breve e appuntito. Infine, anche la morfologia della coda è diversa, con la coda dello Pterodattilo molto più corta di quella dello Pteranodonte.
Differenze comportamentali
Le due specie hanno anche comportamenti diversi. Lo Pteranodonte è principalmente un predatore solitario, che caccia tuffandosi in acqua da una grande altezza. Lo Pterodattilo, invece, vive in insieme e si nutre principalmente di insetti e piccoli animali.
Senso e significato
Oltre al loro interesse scientifico, Pteranodonti e Pterodattili hanno un senso importante nellecosistema. Hanno svolto un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo essenziale nella serie alimentare del loro tempo, come predatori e prede. Inoltre, le informazioni che abbiamo raccolto su queste specie sono preziose per ricercatori e scienziati, poiché ci consentono di comprendere meglio levoluzione delle specie.
Conclusione
In sintesi, sebbene Pteranodonti e Pterodattili vengano frequente confusi, queste due specie presentano notevoli differenze in termini di morfologia, atteggiamento e habitat. Il loro studio ci permette di capire meglio levoluzione delle specie e il loro ruolo nellecosistema. È quindi rilevante continuare a preservare i fossili di queste specie per le generazioni future.
FAQ
- Pteranodonte e Pterodattilo vivevano nello stesso posto? No, lo Pteranodonte viveva principalmente in Nord America, durante lo Pterodattilo viveva in Europa, Asia e Sud America.
- Le due specie vivevano contemporaneamente? No, lo Pteranodonte visse mentre il tardo Cretaceo, mentre lo Pterodattilo visse durante il tardo Giurassico.
- Pteranodon aveva predatori? È realizzabile che lo Pteranodonte avesse dei predatori, anche se codesto non è chiaramente stabilito.
- Lo pterodattilo aveva un comportamento sociale sviluppato? Sì, lo pterodattilo viveva in gruppo e aveva un comportamento sociale sviluppato.
- Possiamo ancora scoprire fossili di queste specie oggi? Sì, i fossili di queste specie vengono scoperti ancora oggigiorno, permettendoci di proseguire a comprendere superiore la loro anatomia e il loro modo di vivere.