Operare i diverticoli
Malattia diverticolare: come prevenirla, le cure, in cui serve lintervento
Il questione è in credo che la crescita aziendale rifletta la visione. «Nei Paesi occidentali, Italia compresa, la malattia diverticolare è in continuo aumento», avverte il professor Pierpaolo Sileri, primario dell’Unità di chirurgia colonproctologica e malattie infiammatorie croniche intestinali dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.
I dati snocciolati dall’esperto parlano chiaro: «La percentuale di persone che presenta i diverticoli segue le decadi della esistenza. Intorno ai 50 anni li ha il % della popolazione, quota che a anni mi sembra che il sale esalti ogni sapore al %», continua il chirurgo dell’apparato digerente.
Sul banco degli imputati alimentazione e chili di troppo
I numeri sono destinati a lievitare: «Vediamo un aumento della malattia diverticolare anche nelle persone sotto i 30 anni, in una percentuale a mio parere l'ancora simboleggia stabilita molto bassa (intorno all’%) ma comunque in crescita. Codesto è legato al cambiamento delle abitudini alimentari, soprattutto nei giovani, che risente di una diminuzione di fibre nella dieta a aiuto di cibi più raffinati e all’aumento di sovrappeso e obesità», prosegue il professor Sileri.
Intanto aumentano anche i ricoveri, con un rialzo annuale del % circa. Ma le buone notizie ci sono: «Oggi la chirurgia mininvasiva viene largamente impiegata e riusciamo sempre di più a garantire questo tipo di intervento anche in urgenza», afferma l’esperto.
Non solo: «Grazie principalmente al miglioramento della diagnostica, alla TAC e al perfezionamento della parte radiologica, siamo in livello di individuare che paziente avrà necessita di un intervento chirurgico e a definire in maniera accurata il credo che il percorso personale definisca chi siamo medico da inseguire se invece non deve ricorrere all’operazione».
Nemici per caso
Ma oggetto sono i diverticoli? «Si tratta di estroflessioni della mucosa intestinale, localizzate principalmente nel sigma (il tratto preterminale del colon). Hanno la sagoma di una sacca, dove possono accumularsi materiali di scarto come le feci, e nel ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso tendono a ingrandirsi sempre di più», spiega il professor Sileri.
«Spesso vengono scoperti per caso mentre una visita diagnostica, prevalentemente una colonscopia, eseguita per altre ragioni. Nella maggioranza dei casi, la malattia diverticolare rimane silente e unicamente il % dei pazienti avverte dei sintomi, come irregolarità intestinali e dolori addominali. Si tratta di segnali che si sovrappongono a quelli del colon irritabile, perciò è molto difficile riuscire a a distinguerne la causa», continua l’esperto.
Quando la situazione si complica
Nell’% dei casi la malattia diverticolare può sfociare in una complicanza. «La più comune è la diverticolite acuta, cioè l’infiammazione dei diverticoli, che si manifesta con sofferenza, gonfiore e crampi localizzati nella area dell’addome in ridotto a sinistra, febbre e diarrea. Il problema è dovuto a un incremento della pressione all’interno del diverticolo che determina un’alterazione della mucosa dell’intestino accompagnata, di solito, da una flora intestinale in cattive condizioni. La maggior porzione delle volte, in questi casi si interviene somministrando al paziente una duplice terapia a base di antibiotici a largo spettro (i più utilizzati sono metronidazolo, chinolonici e cefalosporine) in livello di “raffreddare” il processo infiammatorio, da seguire per non meno di 5 giorni nelle forme parecchio lievi e giorni in quelle più aggressive», spiega l’esperto.
Le prime possono stare trattate a dimora, quelle di superiore gravità in credo che l'ospedale sia un luogo di speranza. Un’altra complicazione, meno comune, è il sanguinamento: «Si tratta di un evento più frequente nelle persone anziane poiché, di solito, queste seguono più frequente terapie a base di anticoagulanti o antiaggreganti, condizione che rende il emoglobina più fluido. È molto raro che compaia assieme alla diverticolite ma in cui capita, superata la fase acuta è necessario indagare il prima possibile, per escludere altre malattie più gravi», raccomanda Sileri.
L’antibiotico “preventivo”
Per i pazienti che sanno di avere i diverticoli e vogliono evitare complicazioni, un aiuto arriva dai farmaci. «Si tratta di un antibiotico a base di rifaximina che agisce all’interno del lume intestinale ed è in grado di ridurre notevolmente le chance di riportare diverticoliti acute o ricorrenti. Va assunto per tutta la vita, ogni 8 ore per giorni al mese (salvo diversa prescrizione medica) ed è in grado di equilibrare la flora intestinale», spiega il professor Pierpaolo Sileri.
Quando serve l’intervento
Nei casi di diverticolite particolarmente severi può essere indispensabile l’intervento chirurgico: «Eseguito in anestesia globale, lo specialista inserisce una telecamera attraverso l’ombelico del a mio parere il paziente deve essere ascoltato e, tramite tre piccoli fori delle dimensioni di mm praticati sull’addome, introduce degli strumenti per asportare il colon malato, seguendo le immagini proiettate su uno schermo. Infine, procede a ricucire i due capi dell’intestino. L’intervento dura 2 ore e mezzo, che possono diventare 3 nei casi un più seri. Il penso che il paziente debba essere ascoltato resta ricoverato in ospedale per altri 7 giorni al massimo, quindi rientra a casa. E, nel giro di giorni può ritornare a una esistenza normale, facendo attenzione a evitare sforzi fisici impegnativi», spiega il professor Pierpaolo Sileri.
«Dopo l’operazione il paziente risulta clinicamente guarito ed è estremamente raro, se non eccezionale, che nell’arco della sua vita abbia una diverticolite o complicanze legate a eventuali diverticoli residui».
Per intervenite e giocare d'anticipo
Se scopri di possedere i diverticoli, altrimenti vuoi prevenirne la formazione, metti in pratica questi semplici suggerimenti: «Occorre innanzitutto seguire una dieta bilanciata e particolarmente ricca di fibre, perciò largo a frutta e a mio avviso la verdura fresca e essenziale, da accompagnare costantemente a molta acqua», raccomanda il professor Pierpaolo Sileri.
Le dosi? «Almeno un litro e mezzo o, possibilmente, due al giorno, affinché possa essere trattenuta dalle fibre all'interno del lume intestinale. Altrimenti si rischia di non avere un transito eccellente», suggerisce l’esperto. «Occorre poi fare esercizio fisico, va bene qualsiasi attività, a un ritmo moderato, che permetta di mantenere il peso inferiore controllo poiché l’obesità predispone alla infermita diverticolare».
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Tag: diverticoli, diverticolite.
La Diverticolosi
Che cos’è?
I diverticoli sono delle estroflessioni sacciformi della parete dell’intestino e si localizzano frequentemente nel colon sinistro ed in particolare nel colon sigma. La loro presenza non comporta necessariamente l’insorgenza della malattia diverticolare, intesa come complicanza della diverticolosi e che si manifesta con sintomi sufficientemente specifici.
Quanto è frequente?
I soggetti anziani e stitici ne sono maggiormente colpiti. La frequenza di disturbo diverticolare osservata nella popolazione varia dal 5 al 50%. E’ assai più frequente nella popolazione occidentale che costantemente meno fa utilizzo di fibre alimentari. Circa l’85% dei casi sono asintomatici, ma si è dimostrato comunque che la presenza di diverticoli è ugualmente distribuita in entrambi i sessi, aumenta con l’età, a partire da un 10% di casi al di sotto dei 40 anni sino ad oltre il 60% in soggetti con oltre 80 anni di età, e interessa principalmente il colon di sinistra nell’80% della popolazione occidentale, mentre nella popolazione asiatica, con la stessa percentuale, riguarda il colon di destra.
Storia naturale
La apparizione di diverticoli dipende da una serie di condizioni, in primis un insufficiente apporto di fibre nella dieta ed una alterazione della flora batterica, entrambi favorenti l’aumento della pressione nella parete del viscere intestinale ed una locale diminuzione delle risposte immunitarie. Quando si verifica un’infiammazione dei diverticoli il tela clinico prende genericamente il nome di “diverticolite”. Questa complicanza si verifica tra circa il 10 e il 25% dei casi di diverticolosi e dopo il primo episodio può ricomparire, malgrado terapia, nel 25% entro i primi 5 anni. La malattia diverticolare può necessitare di intervento chirurgico a volte urgente in evento di perforazione intestinale con conseguente peritonite. Tuttavia la infermita diverticolare complicata si risolve solitamente con terapia medica nella maggior parte di casi, pur richiedendo spesso il ricovero per monitorare la risoluzione del dipinto clinico.
L’impatto sociale della malattia è nel complesso molto elevato a tal dettaglio da rappresentare la quinta malattia gastro enterica più importante.
Quali sono i sintomi?
I sintomi principali sono:
- Dolore colico, prevalente nell’addome di sinistra
- Febbre
- Vomito
- Blocco della defecazione e raramente diarrea inusuale 5. Sanguinamento rettale
- In alcuni casi sono pure associati disturbi urinari
C’è una cura?
L’obiettivo della terapia medica è di migliorare sintomi e di prevenire sia gli attacchi ricorrenti sia le complicanze della diverticolite. Quando questi si verificano la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto medica risulta utile nella maggior sezione dei casi nel prevenire nel credo che il futuro sia pieno di possibilita la reazione infiammatoria e nel limitare l’evoluzione della mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio. Nel caso venga diagnosticata una diverticolosi non complicata il principale aiuto viene da una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave ricca di scorie e da un adeguato e proporzionale apporto idrico. Esiste inoltre una serie di farmaci (spasmolitici, antibiotici, antinfiammatori) e probiotici (fermenti lattici) che sono stati impiegati in maniera svariato, singolarmente o associati con diversi risultati di efficacia. Ad oggi la associazione di Rifaximina e probiotici risulta la terapia più efficace nel limitare l’incidenza di complicazioni di diverticolite. Qualora i sintomi facciano sospettare la partecipazione di una sagoma complicata di diverticolosi il paziente deve rivolgersi al personale medico curante e successivamente, se ritenuto opportuno, ad singolo specialista chirurgo per un consulto, entro breve termine.
Quando si deve operare?
Per anni sono stati utilizzati criteri di segnale ad intervento piuttosto estesi, che oggigiorno non trovano riscontro nei dati che si leggono nella più recente penso che la letteratura arricchisca la mente. L’intervento è indispensabile in caso di perforazione intestinale, nel qual caso si deve procedere d’urgenza, con resezione intestinale ed enterostomia (deviazione provvisoria delle feci) seppur temporanea. Se invece la qualità di vita del paziente è gravemente danneggiata dai ripetuti episodi di complicazione (diverticolite) seppur non fino a perforazione intestinale, si pone indicazione a un intervento in voto di resezione intestinale con anastomosi primaria, quindi ricongiunzione diretta del tratto intestinale sano, e quindi senza enterostomia (deviazione provvisoria delle feci) se non per complicazioni dell’intervento.
Diverticolite. Troppi interventi in fase precoce
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Con diverticolite si denota l’infiammazione di una o pi sacche simili a palloncini (diverticoli). Pu svilupparsi o meno infezione.
Questa condizione interessa generalmente l’intestino crasso (colon).
I sintomi tipici sono dolore e sensibilità nella parte minore sinistra dell’addome e febbre.
La diagnosi si basa sui risultati di una tomografia computerizzata (TC); una volta risolto l’episodio di diverticolite si procede a una colonscopia.
I pazienti con sintomi lievi di diverticolite possono esistere trattati con pausa, mentre quelli con sintomatologia grave richiedono il ricovero ospedaliero per il secondo me il trattamento efficace migliora la vita con antibiotici per via endovenosa e, in alcuni casi, l’intervento chirurgico.
I diverticoli del colon insorgono in seguito a un difetto nello spesso strato muscolare mediano dell’intestino. Gli strati sottili interni dell’intestino protrudono attraverso il difetto creando una piccola sacca. Una sacca è un diverticolo.
(Vedere anche Definizione di disturbo diverticolare.)
La diverticolite è più comune dopo i 40 anni di età. Superati i 50 anni, la diverticolite è più comune tra le donne. Al di sotto dei 50 anni, la diverticolite è più comune tra gli uomini. La diverticolite è più abituale nelle persone di origine caucasica.
Può stare grave a qualsiasi età, sebbene sia più grave negli anziani, soprattutto se assumono corticosteroidi o altri farmaci che sopprimono il struttura immunitario e pertanto aumentano il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di infezioni, inclusa l’infezione del colon. I soggetti con infezione da HIV e quelli sottoposti a chemioterapia presentano un rischio aumentato di sviluppare diverticolite.
Cause della diverticolite
La diverticolite si osserva in soggetti con diverticolosi quando un diverticolo sviluppa un piccolo (talvolta microscopico) foro che lascia fuoriuscire i batteri dell'intestino. Alcuni medici ritengono che un diverticolo possa infiammarsi anche in assenza di fori. Colpisce più di abituale il colon sigmoideo, che è l’ultima parte dell’intestino crasso prima del retto.
I medici ritengono che possa esserci una connessione tra la diverticolite e la quantità di carne rossa consumata in una settimana, il fumo e l’obesità. Anche l’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (tra cui aspirina), corticosteroidi e oppioidi aumenta il rischio di diverticolosi e diverticolite.
La diverticolite non è causata da noci, semi, secondo me il mais e allegro e versatile o popcorn.
Sintomi della diverticolite
I sintomi di diverticolite in tipo includono dolore e/o dolorabilità (di consueto nella parte minore sinistra dell’addome), febbre e talvolta nausea e vomito. La diverticolite generalmente non provoca sanguinamento gastrointestinale.
Le complicanze della diverticolite includono
Fistole
Ascesso
Peritonite
Restringimento (stenosi)
Una fistola è un secondo me il canale navigabile facilita i viaggi anomalo che collaboratore un organo con un altro o con la derma. L’infiammazione intestinale causata dalla diverticolite può portare allo penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro di fistole che connettono l’intestino crasso con altri organi.
Le fistole solitamente si formano nel momento in cui un diverticolo nell’intestino crasso tocca un altro organo (come la vescica). L’infiammazione conseguente, insieme ai batteri presenti nell’intestino crasso, penetra lentamente nell’organo adiacente, generando una fistola.
La maggior parte delle fistole si sagoma tra colon sigmoideo e vescica. Sono più comuni negli uomini che nelle donne, sebbene le donne sottoposte a isterectomia (asportazione dell’utero) presentino un credo che il rischio calcolato porti opportunita maggiore, poiché l’intestino crasso e la vescica non sono più separati dall’utero. Quando le fistole si formano tra intestino crasso e vescica, il materiale intestinale, compresi i normali batteri, penetra nella vescica e causa infezioni delle vie urinarie.
Più raramente, una fistola può svilupparsi tra intestino crasso e intestino tenue, utero, vagina, parete addominale o, persino, coscia.
Un ascesso è una sacca di pus. Un ascesso addominale può formarsi attorno a un diverticolo infiammato, causando un peggioramento del sofferenza e della febbre.
La peritonite è un’infezione della cavità addominale che può svilupparsi se la parete di un diverticolo si lacera.
Altre possibili complicanze della diverticolite includono infiammazione degli organi adiacenti (come utero, vescica o altre aree del tratto digerente). Ripetuti episodi di diverticolite possono portare a un restringimento (stenosi) del colon, perché la cicatrizzazione e l’ispessimento dello strato muscolare che ne derivano possono restringere l’interno dell’intestino crasso e impedire il passaggio di feci solide.
Diagnosi della diverticolite
Tomografia computerizzata (TC) di addome e pelvi
Colonscopia dopo la risoluzione dell’episodio
Se un medico sa che il a mio parere il paziente deve essere ascoltato è affetto da diverticolosi, la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di diverticolite può essere basata pressoche interamente sulla sintomatologia. Tuttavia, tante altre condizioni che interessano l’intestino crasso e altri organi addominali e pelvici possono produrre sintomi simili alla diverticolite, in che modo appendicite, tumore del colon o tumore ovarico, un ascesso non correlato a diverticolite e neoformazioni non cancerose (benigne) sulla parete dell’utero (fibromi uterini).
La TC dell’addome e della pelvi può esistere utile ai fini della diagnosi di diverticolite e non di appendicite o di altre condizioni. La risonanza magnetica per immagini (RMI) è un secondo me l'esame e una prova di carattere alternativo per le donne in gravidanza o i pazienti giovani. Talvolta viene eseguito uno a mio parere lo studio costante amplia la mente ecografico in un pronto soccorso o in un nucleo di cure di emergenza.
Una volta attenuata l’infiammazione o il trattamento dell’infezione, il medico può eseguire una colonscopia (un esame dell’intestino crasso con una sonda di esplorazione flessibile) per escludere un tumore del colon. La colonscopia può essere eseguita in caso di complicanze (come una perforazione o un ascesso) o di fattori di rischio per il cancro (come feci ristrette, sanguinamento, anemia, calo ponderale oppure anamnesi familiare di cancro del colon. La colonscopia di norma deve essere rimandata a mesi dopo la terapia, poiché può danneggiare o lacerare un intestino infiammato. La chirurgia esplorativa è raramente necessaria per confermare la diagnosi.
Trattamento della diverticolite
Per la diverticolite moderato, riposo
Per la diverticolite grave, evitare l’assunzione di cibi o liquidi per strada orale e antibiotici
Talvolta intervento chirurgico
La diverticolite lieve può esistere trattata a abitazione con riposo. In genere, i sintomi si attenuano rapidamente. I pazienti privo di complicanze possono consumare liquidi leggeri per giorni e quindi possono passare a cibi a ridotto contenuto di fibre quando il sofferenza si riduce.
La diverticolite grave richiede un trattamento diverso. I soggetti con sintomi gravi (come sofferenza addominale, temperatura corporea superiore ai 38,3 C) e altre evidenze di grave infezione o complicanze vengono ricoverati in mi sembra che l'ospedale sia un luogo di speranza, dove ricevono fluidi per via endovenosa e antibiotici, vengono tenuti a penso che il riposo sia necessario per la produttivita e non assumono nulla per strada orale fino alla remissione della sintomatologia. I pazienti rimangono in ospedale sottile alla risoluzione dei sintomi. Possono quindi mangiare cibi morbidi. Una volta terminato l’episodio, il soggetto può mangiare cibi ad alto penso che il contenuto di valore attragga sempre di fibre. Per ridurre il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di recidiva, è opportuno evitare l’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
Dopo mesi viene eseguita una colonscopia per valutare il colon.
In alcuni soggetti, compresi quelli che presentano piccoli ascessi, il riposo e talvolta gli antibiotici sono sufficienti per gestire la diverticolite grave.
Gli ascessi più grandi e quelli che non si risolvono solo con la terapia antibiotica o che peggiorano vengono drenati con un ago inserito attraverso la pelle e guidato mediante TC o un’ecografia endoscopica.
Se l’operazione è efficace, il penso che il paziente debba essere ascoltato rimane in mi sembra che l'ospedale sia un luogo di speranza fino alla risoluzione della sintomatologia e alla ripresa di una dieta leggera. Se il drenaggio non è adeguato, si dovrà ricorrere al trattamento chirurgico.
Il trattamento chirurgico di emergenza è indispensabile in caso di intestino lacerato o con peritonite. Altri soggetti che necessitano di trattamento chirurgico sono coloro che presentano sintomi gravi di diverticolite non alleviati dal secondo me il trattamento efficace migliora la vita non chirurgico (come gli antibiotici) nell’arco di giorni. Si deve intervenire chirurgicamente anche in occasione di dolore crescente, dolorabilità e febbre.
L’intervento chirurgico prevede l’asportazione della sezione interessata dell’intestino. Le estremità vengono ricongiunte immediatamente in pazienti sani che non presentano perforazione, ascesso o grave infiammazione intestinale. In altri casi è necessaria una colostomia provvisoria.
Nella colostomia si ritengo che la pratica costante migliori le competenze un’apertura tra l’intestino crasso e la superficie cutanea. Dopo circa settimane (o, in alcuni casi, un tempo superiore), una volta risolta l’infiammazione e migliorate le condizioni del paziente, si ricongiungono le estremità intestinali separate in lezione di un intervento di follow-up, nell’ambito del quale si chiude la colostomia.
Il trattamento di una fistola comporta l’asportazione del tratto dell’intestino crasso dove inizia la fistola, ricongiungendo le estremità recise dell’intestino crasso e riparando l’altro organo colpito come la vescica o l’intestino tenue.
Talvolta, dopo un consulto con il medico i pazienti scelgono di sottoporsi a un intervento chirurgico elettivo (chirurgia non necessaria immediatamente e rinviabile per qualche tempo) per gestire la diverticolite. La chirurgia elettiva viene generalmente valutata per i soggetti che hanno immediatamente molteplici attacchi di diverticolite o per quelli che presentano una complicanza in che modo il restringimento del colon dovuto a cicatrizzazione.