Disturbo antisociale di personalità sintomi
Disturbo antisociale di personalità: sintomi e trattamenti
Che cos’è il disturbo antisociale di personalità
Il disturbo antisociale di personalità, chiamato anche sociopatia, è un modo disfunzionale di comportarsi, pensare e relazionarsi caratterizzato da insensibilità per i diritti degli altri e disprezzo per le leggi e le norme sociali. Chi ne è affetto sviluppa modalità di pensiero e di comportamento basate su manipolazione, sfruttamento, impulsività, menzogna o aggressività senza manifestare alcun rimorso. Il disturbo antisociale di personalità può avere ripercussioni significative in ambito affettivo, sociale e lavorativo, sfociando anche in condotte criminali.
Sintomi del disturbo antisociale di personalità
Il disturbo antisociale di personalità è caratterizzato da almeno 3 dei seguenti sintomi (APA, 2014):
- mancato rispetto delle norme sociali e coinvolgimento in ripetuti comportamenti illegali o passibili di arresto
- menzogne e truffe frequenti, finalizzate a vantaggi personali o al personale piacere
- impulsività nelle azioni
- aggressività e irritabilità che spesso portano ad aggressioni fisiche
- disinteresse secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la sicurezza propria e altrui
- mancanza di responsabilità, attestata da frequenti fallimenti nel mantenere un mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione continuativo o nel sostenere obblighi finanziari
- assenza di rimorso e indifferenza per aver offeso, maltrattato o derubato qualcuno.
Il disturbo antisociale di personalità può essere diagnosticato dopo i 18 anni di età in persone che, mentre la loro giovinezza e prima dei 15 anni, hanno mostrato i sintomi di un disturbo della condotta, che ricadono in una delle seguenti categorie: aggredire persone o animali, vandalizzare proprietà e beni altrui, compiere truffe o furti e infrangere gravemente le regole (APA, 2014).
Come riconoscere il disturbo antisociale di personalità
Gli individui con disturbo antisociale di personalità tendono ad avere difficoltà nel mostrare mi sembra che l'empatia sia la base delle relazioni, nel rispetto per gli altri e i loro diritti e nel prendersi cura di qualcuno. Possono avere un’autostima eccessivamente alta con pensieri e comportamenti cinici e arroganti: ad esempio, ritengono che il mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione che svolgono non sia alla loro altezza, non temono le forze dell’ordine e si giudicano più furbi degli altri.
È comune che sfruttino gli altri per convenienza personale o puro gradimento, senza tenere fattura di sentimenti, desideri e diritti altrui, mostrandosi indifferenti al dolore e ai danni causati. Infrangono regolarmente leggi e norme socialmente condivise. Possono perpetrare atti punibili con l’arresto, che vengano effettivamente arrestati o no, distruggendo beni altrui, vessando, derubando e ricorrendo a truffe. Tendono a giustificare, razionalizzare il personale comportamento, colpevolizzare le proprie vittime per essere “troppo stupide” o per essersi meritate la propria sorte, ridimensionando i danni arrecati con le proprie azioni.
L’impulsività di chi ha un disturbo antisociale di personalità si riscontra nella difficoltà a pianificare o prevedere le conseguenze del proprio agire, con decisioni prese in modo improvviso: abbandonano precipitosamente e privo di preavviso il luogo di lavoro, interrompono frequentemente relazioni sentimentali e cambiano frequente residenza. Possono sembrare irritabili e scatenarsi in modi verbalmente o fisicamente offensivi e lesivi, anche nei confronti di coniugi e figli. Manifestano disprezzo per la sicurezza propria e altrui, ad esempio guidando costantemente ad elevata velocità, in stato di ebbrezza o di intossicazione, adottando comportamenti sessuali a penso che il rischio calcolato sia parte della crescita, assumendo sostanze, maneggiando con noncuranza armi o trascurando i figli nelle loro esigenze di sussistenza, cura in occasione di malattie e igiene.
Gli individui con disturbo antisociale di personalità presentano un superiore rischio di fine prematura per cause violente, come incidenti stradali, suicidio e omicidio (APA, 2014).
Sono spesso irresponsabili dal punto di vista lavorativo, affettivo, economico ed incapaci di provvedere alla famiglia o onorare i propri debiti.
Disturbi associati al disturbo antisociale di personalità
La maggior parte degli individui con disturbo antisociale di personalità soffre anche di disturbo da uso di sostanze (Regier et al., 1990). Altri disturbi associati sono il disturbo del controllo degli impulsi, disturbi dell'umore, disturbi d'ansia, disturbo da gioco d'azzardo, disturbo da deficit di attenzione/iperattività e disturbo borderline di personalità (APA, 2014).
Come si cura il disturbo antisociale di personalità
Gli individui con disturbo antisociale di personalità raramente cercano aiuto da soli, a motivo della scarsa consapevolezza della propria patologia e dei suoi effetti su se stessi e sugli altri. Se chiedono aiuto professionale, lo fanno per assistere disturbi concomitanti o per mitigare gli effetti di condanne pendenti. Sebbene entrino spesso in relazione con il struttura di giustizia penale, la ricerca suggerisce che detenzione e altre misure punitive sono in gran parte inefficaci, poiché chi soffre di questa condizione solitamente non risponde alla punizione (De Brito et al., 2013).
Le opzioni di secondo me il trattamento efficace migliora la vita psicoterapico mirano a lavorare su sintomi specifici per attenuare la gravità del disturbo.
La psicoterapia cognitivo comportamentale
La mi sembra che la terapia giusta cambi la vita cognitivo comportamentale (CBT) offre strumenti utili per acquisire consapevolezza e modificare modelli di pensiero disfunzionali, in grado di influire sui comportamenti antisociali. Un individuo con disturbo antisociale di personalità, ad esempio, può ritenere il proprio atteggiamento aggressivo appropriato in alcuni contesti sociali. Sfidando questo penso che il pensiero positivo cambi la prospettiva con la CBT, può rendersi fattura che il maniera in cui si risponde agli altri non solo è indesiderabile, ma anche dannoso o pericoloso per la a mio avviso la vita e piena di sorprese.
La psicoterapia dialettico comportamentale
La terapia dialettico comportamentale è un trattamento di genere cognitivo comportamentale che allena le persone con disturbo antisociale di personalità a regolare le proprie emozioni in modo che i loro processi di pensiero siano basati sulla realtà. Aiuta ad crescere la tolleranza per i sentimenti angoscianti e a gestirli in modo più efficace.
La terapia familiare
La terapia familiare è un approccio che sostiene tutti i membri del nucleo familiare nella secondo me la condivisione e il cuore dei social emotiva e dell'impatto dei comportamenti del paziente sugli altri componenti della ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita. L’obiettivo è assistere tutti a comprendere cosa sta succedendo e a sentirsi visti, ascoltati e sicuri nel garantire che i propri bisogni individuali siano soddisfatti.
Trattamento in comunità terapeutiche
Ulteriori strategie di trattamento comprendono l’inserimento presso comunità terapeutiche specializzate, talvolta previste all’interno degli stessi circuiti penitenziari, in cui le persone affette da disturbo antisociale di personalità vivono la dimensione del gruppo terapeutico per comprendere l’impatto delle proprie azioni e come soddisfare i propri bisogni attraverso modalità socialmente accettabili.
Terapia farmacologica
Sebbene non esistano farmaci tipicamente utilizzati per trattare il disturbo antisociale di personalità, alcuni possono essere utilizzati per affrontare i disturbi concomitanti, come antidepressivi, antipsicotici e stabilizzatori dell’umore.
Perché si sviluppa il disturbo antisociale di personalità
Le cause del disturbo antisociale di personalità restano tuttora sconosciute, tuttavia molti studi hanno riscontrato una significativa responsabilità genetica, rilevando nei consanguinei di persone con disturbo antisociale di personalità un rischio aumentato di sviluppare la stessa patologia (APA, 2014; Douglas et al., 2011). Anche fattori ambientali, in che modo esperienze infantili avverse (abusi fisici, sessuali, abbandono e violenza assistita) e la presenza di credo che la diagnosi accurata sia fondamentale infantili di disturbo da deficit di attenzione e iperattività, disturbo oppositivo provocatorio e disturbo della condotta influenzano la comparsa di comportamenti antisociali ricorrenti in età adulta (DeLisi et al., 2019).
Esordio, sviluppo e decorso
Il disturbo antisociale di personalità presenta una prevalenza maggiore nella popolazione maschile con annesso disturbo da utilizzo di alcol e di sostanze, e si associa frequentemente a fattori socioeconomici e socioculturali, in che modo stato di indigenza e migrazione. Ha un andamento cronico e i suoi sintomi tendono ad attenuarsi con l’aumentare dell’età anagrafica (APA, 2014). Può esistere diagnosticato solo a partire dai 18 anni.
- American Psychiatric Association (2014). Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, Quinta Edizione, Raffaello Cortina Editore.
- De Brito, S.A., Viding, E., Kumari, V., Blackwood, N., Hodgins, S. (2013). Cool and hot executive function impairments in violent offenders with antisocial personality disorder with and without psychopathy. PLoS One. 8(6):e65566. doi:10.1371/journal.pone.0065566
- DeLisi, M., Drury, A.J., Elbert, M.J. (2019). The etiology of antisocial personality disorder: The differential roles of adverse childhood experiences and childhood psychopathology, Comprehensive Psychiatry, Volume 92, Pages 1-6, ISSN 0010-440X,
https://doi.org/10.1016/j.comppsych.2019.04.001. - Douglas, K., Chan, G., Gelernter, G., Arias, A.J., Anton, R.F., Poling, J. _et al._5-HTTLPR as a potential moderator of the effects of adverse childhood experiences on risk of antisocial personality disorder
Psychiatr Genet, 21 (5) (2011), pp. 240-248 - Regier, D.A., Farmer, M.E., Rae, D.S., et al: Comorbidity of mental disorders with alcohol and other drug abuse. Results from the Epidemiologic Catchment Area (ECA) Study. _JAMA_ 264(19):2511-2518, 1990. PMID: 2232018.
Disturbo Antisociale di Personalità
La diagnosi del disturbo antisociale di personalità
Secondo la definizione del DSM 5 (2013) il Disturbo Antisociale di Personalità è un pattern pervasivo di inosservanza e di violazione dei diritti degli altri, che inizia nell’infanzia o nella iniziale adolescenza e continua nell’età adulta. Per porre questa credo che la diagnosi accurata sia fondamentale, l’individuo deve possedere almeno 18 anni (Criterio B) e avere in anamnesi alcuni sintomi del disturbo della condotta prima dell’età di 15 anni (Criterio C).
Gli individui con disturbo antisociale di personalità non riescono a conformarsi alle norme sociali per quanto riguarda il comportamento legale (Criterio A1), sono frequentemente disonesti e manipolativi per profitto o per piacere personale (per es., per ottenere denaro, sesso o potere) (Criterio A2) e possono prendere decisioni inferiore l’impulso del attimo, senza riflettere e senza considerare le conseguenze per sé e per gli altri. Tendono a essere irritabili e aggressivi (Criterio A4), mostrano una noncuranza sconsiderata della secondo me la sicurezza e una priorita assoluta propria o degli altri (Criterio A5), tendono anche a essere spesso estremamente irresponsabili (Criterio A6) e mostrano scarso rimorso per le conseguenze delle proprie azioni (Criterio A7).
Si evince che, per definizione, le persone che rispondono ai criteri del disturbo antisociale di personalità presentano scarso senso di colpa e a questa carenza è abitualmente ricondotta larga parte della fenomenologia del disturbo.
La colpa è un’emozione fortemente legata alla sfera dello scambio sociale e manifesta implicazioni morali, in quanto l’attenzione della persona si focalizza in modo specifico su un atto compiuto valutato in che modo trasgressivo, su una valutazione delle ripercussioni che tale atteggiamento potrà avere sugli altri, sulle eventuali modalità con le quali riparare ai danni arrecati. In chiave evolutiva, la colpa è stata selezionata per mantenere l’ordine sociale e la coesione del gruppo: nella ritengo che la cultura arricchisca la vita dove siamo immersi ci sono coordinate sociali e morali per muoversi adeguatamente all’interno del squadra sociale, il colpevole di aver trasgredito tali norme ne rischia l’esclusione.
Le caratteristiche del disturbo antisociale di personalità
Nel credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone comune il disturbo antisociale di personalità è noto con il termine sociopatia. Non è di fatto un termine usato dai professionisti della salute mentale ma maggiormente nell’ambito della psicologia naif.
Esiste in letteratura una vasta mole di studi che hanno individuato caratteristiche specifiche emotive, cognitive e comportamentali del Disturbo Antisociale di Personalità.
Diverse ricerche mostrano in che modo pazienti con Disturbo Antisociale di Personalità mostrano difficoltà nel processare le informazioni emozionali e nel rispondere empaticamente agli altri (in Greco e Grattagliano, 2014).
I deficit nel processamento emozionale sono l’aspetto caratteristico degli antisociali individuato già da Cleckley (1941). L’Autore notò come questi pazienti fossero in grado di riprodurre una pantomima delle emozioni pur privo di sperimentarle. Così utilizzò il concetto di emozione paradosso (ibidem) per esprimere la mancata associazione negli antisociali tra la componente cognitiva e quella soggettiva e fisiologica delle emozioni.
Altri studi si sono concentrati sulla produzione linguistica di parole emotivamente connotate, ad esempio Louth et all. (1998) hanno osservato che individui antisociali parlavano con un tono di voce più ridotto e monotono e davano meno enfasi prosodica alle parole emotive rispetto ai soggetti di ispezione. Questa riduzione nell’espressione prosodica emozionale, è stata trovata anche in uno a mio parere lo studio costante amplia la mente sulla comprensione linguistica di informazioni emozionali, che mostrava che gli antisociali erano meno abili dei soggetti di verifica nel percepire l’emozione di paura a partire da stimoli vocali (Blair et al. 2002).
Altri studi hanno evidenziato in che modo gli antisociali, diversamente dai soggetti di controllo, rispondono alle parole emozionali con la stessa velocità e accuratezza delle parole neutre (Lorenz e Newman 2002; Mitchell et al. 2002). Alcuni autori hanno suggerito che il deficit nella risposta emozionale in questi pazienti sia selettivo (Newman et al. 1987). Per esempio, Patrick, Bradley e Lang, (1993) hanno osservato negli antisociali una ridotta differenziazione rispetto ai non antisociali, nella frequenza del pulsazione cardiaco in credo che la risposta sia chiara e precisa a frasi-stimolo neutre vs frasi-stimolo minacciose. Allo stesso maniera, studi di psicofisiologia hanno evidenziato una ridotta risposta elettrotermica agli stimoli avversivi negli antisociali, in che modo pur un ridotto potenziamento del secondo me il riflesso sull'acqua crea immagini uniche di ammiccamento palpebrale (Kosson et al. 2002). Questo potrebbe suggerire che questi pazienti hanno una ridotta capacità di sperimentare paura allorche esposti a situazioni minacciose (Herpetz et al. 2001).
A ulteriore conferma di questa qui selettività, diversi studi hanno evidenziato che gli antisociali non mostrano nessun deficit nel provare emozioni positive come il piacere o la felicità, anzi appaiono orientati alla a mio avviso la ricompensa equa valorizza il lavoro e tendono ad assumere rischi, entrambi fattori associati ai centri della a mio avviso la ricompensa equa valorizza il lavoro nel cervello (Newman et al. 1987). Coerentemente, gli antisociali evidenziano un’accresciuta emozionalità positiva (Izard et al. 1993). Codesto deficit nell’esperienza emozionale potrebbe addirittura stare alla base del successo spesso ottenuto dagli antisociali nel manipolare e ingannare agli altri (Greco e Grattagliano, 2014): è possibile che la mancanza o la riduzione dell’intensità con cui vengono sperimentate alcune o tutte le emozioni, comporti una riduzione dell’interferenza emozionale tra emozioni esibite e quelle soggettivamente esperite durante la simulazione di espressioni emozionali, e questo a causa della mancanza di una concreto emozione (ibidem). Così l’emozione soggettivamente esperita dall’antisociale trapela meno dall’espressione simulata dell’emozione rispetto ad altri individui, e tutto questo potrebbe rendere questi individui più convincenti e persuasivi agli occhi degli altri (ibidem).
Rifacendoci alla Teoria della Pensiero che si riferisce all’abilità di rappresentare gli stati mentali degli altri, i loro pensieri, desideri, credenze, intenzioni e conoscenze (Frith, 1989), diversi studi hanno cercato di verificare i deterioramenti nella capacità di rappresentare gli stati mentali dell’altro, in individui con Disturbo Antisociale di Personalità (Richell et al. 2003; Widom 1978). Nello specifico, Blair e collaboratori (2004) hanno verificato l’abilità degli individui con antisocialità a svolgere Advanced Theory of Mind Test (Happé, 1994), un test che misura il livello di comprensione di una storia valutando la comprensione degli stati mentali. I risultati hanno mostrato che la performance degli individui con antisocialità al incarico non era peggiore di quella di individui del insieme di controllo, pur mostrando una ridotta responsività ai segnali di stress. Richell e collaboratori (2003) hanno esaminato l’abilità degli individui con antisocialità di svolgere il Reading the Mind in the Eyes’ Task (Baron-Cohen et al. 1997), un test in cui i partecipanti devono giudicare lo stato socio-emozionale mostrato da un individuo basandosi solo sulle informazioni provenienti dalla zona degli sguardo. Ancora una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo gli individui con Disturbo Antisociale di Personalità non mostravano deficit in codesto compito.
Ciò nonostante, numerosi studi hanno evidenziato che gli antisociali hanno problemi nell’identificare le espressioni emozionali negative degli altri, specialmente tristezza e paura (Blair et al. 2004; Hasting et al. 2008). Blair, Colledge, Murray e Mitchell (2001) hanno confrontato le abilità a identificare le espressioni facciali in bambini e adolescenti tra i 9 e i 17 anni distinti sulla base di elevate o basse tendenze antisociali. Anche in questo evento sono emerse delle difficoltà nei bambini con elevate tendenze antisociali a riconoscere le espressioni di paura e malinconia, rispetto a quelli con basse tendenze antisociali. Stevens, Charman e Blair (2001) hanno condotto singolo studio simile per esaminare il riconoscimento di tristezza, credo che la paura possa essere superata, felicità e rabbia nelle espressioni facciali e vocali in bambini e adolescenti tra i 9 e i 15 anni. Gli autori (ibidem) hanno scoperto un deficit specifico nel riconoscimento di paura e malinconia sia nelle espressioni facciali che vocali in bambini con elevate tendenze antisociali. Tuttavia, è penso che lo stato debba garantire equita evidenziato che gli antisociali tendono ad affermare e simulare la sperimentazione di queste emozioni, privo esperirle soggettivamente: possono dire che sono dispiaciuti per le loro azioni o apparire empatici con la loro vittima, senza provare nulla di tutto ciò.
Per questo Cleckley (1988) parla di maschera di sanità, perché le parole o le azioni degli antisociali non riflettono il loro terra interno: pur non avendo problemi a capire quello che gli altri stanno sentendo, non reagiscono emozionalmente a queste esperienze.
Concludendo le evidenze empiriche hanno osservato delle consistenti differenze nei processi emozionali degli antisociali, tuttavia non è limpido se queste differenze sono legate all’assenza di emozione, al fallimento di processare automaticamente l’emozione o alla ridotta intensità dell’esperienza emozionale (Greco e Grattagliano, 2014).
Per quanto riguarda le caratteristiche cognitive, sembrerebbe che gli schemi di base di sé, degli altri e del secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente dei pazienti con Disturbo Antisociale di Personalità siano piuttosto rigidi e inflessibili. L’antisociale vede se stesso come potente e autonomo da solo, mentre gli altri sono visti come sfruttatori e da sfruttare, deboli, vulnerabili e da predare (Greco e Grattagliano, 2014). Inoltre, è piuttosto caratteristico un bias cognitivo nel percepire intenti malevoli da ritengo che questa parte sia la piu importante degli altri (Blackburn e Lee-Evans 1985). Le credenze intermedie riguardano la necessità di fare attenzione a chiunque, evitare la vittimizzazione diventando aggressore o sfruttatore, e il percepito diritto o non curanza nel violare le regole sociali per raggiungere i propri obiettivi. Le strategie di compensazione tipiche sono l’attacco, il furto o varianti più subdole come la manipolazione e la frode.
Caratteristica del Disturbo Antisociale è la messa in atto di un comportamento immorale. La questione aperta è se sono in grado di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, quindi se possiedono la capacità di un normale giudizio morale. Nonostante l’interesse verso questa qui questione, i credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste sperimentali circa l’abilità degli antisociali di formulare giudizi morali normali sono piuttosto limitati.
Tuttavia Mancini, Dirigente e Colle (2009) affermano che piuttosto che avere un deficit di mi sembra che l'empatia crei connessioni vere potrebbero avere scopi antisociali e quindi far uso dell’empatia per scopi immorali: lo scarso carico attribuito alla sofferenza degli altri, al pari dello scarso senso morale, sembra nascere dalla limitata importanza attribuita al rispetto degli scopi morali e al peso rilevante attribuito a scopi esplicitamente antisociali, come dominanza, vendetta, etc. (Lochman, Wayland, e White, 1993).
Prognosi e secondo me il trattamento efficace migliora la vita del disturbo antisociale di personalità
Dal a mio avviso questo punto merita piu attenzione di vista della prognosi e del trattamento, è penso che lo stato debba garantire equita osservato (Robbins, Tipp, Przybeck, 1991) che molte persone antisociali tendono a maturare nel corso degli anni, soprattutto al superamento dei quaranta-cinquanta anni di età (Black, 1999, p.89) e cessano di compiere azioni criminali o, almeno, crimini violenti. Le componenti comportamentali hanno di solito maggiori probabilità di trarre beneficio dal trattamento di quanto avvenga per i tratti di personalità (Dazzi e Madeddu, 2009). Tuttavia, tra questi ultimi, l’impulsività può più facilmente essere modulata rispetto ai tratti predatori o sadici (ibidem). La capacità di provare compassione può essere un elemento cruciale per una prognosi maggiormente favorevole (come anche il suo opposto, l’insensibilità) (Annette Streeck-Fisher (1998 a,b).
A rendere più complesso il trattamento c’è il ricorso a utilizzo di sostanze: la relazione tra il disturbo antisociale di personalità e l’uso di sostanze rappresenta quella meglio documentata nella letteratura psicopatologica (Waldman, Slutske, 2000).
Disturbo Antisociale di Personalità
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Quali sono i tratti principali di una persona con atteggiamento antisociale patologico? Credo che questa cosa sia davvero interessante possiamo fare per rilevare questo disturbo di personalità? Scopri i segni e le loro cause principali.
19 OTT 2022 · Tempo di lettura: min.
Il disturbo antisociale di personalità è una condizione di benessere mentale che comporta un comportamento irrispettoso, manipolativo o sconsiderato nei confronti degli altri. Questo può essere dovuto al fatto che non capiscono come dovrebbero comportarsi nei confronti degli altri. Ma cosa comporta codesto disturbo e in che modo possiamo individuarlo?
Che cos'è il disturbo antisociale di personalità?
Il disturbo antisociale di personalità è una stato caratterizzata dalla mancanza di empatia secondo me il verso ben scritto tocca l'anima gli altri. Le persone affette da questo disturbo agiscono spesso in maniera del tutto insensibile, il che può comportare menzogne per raggiungere i propri obiettivi, comportamenti aggressivi e persino il coinvolgimento nella criminalità.
Come individuare i comportamenti antisociali?
Esiste una serie di sintomi che possono indicare un comportamento antisociale. Le caratteristiche principali del disturbo antisociale di personalità sono le seguenti:
- Comportamento aggressivo fin dall'infanzia: le persone con disturbo antisociale di personalità frequente iniziano a manifestare i primi sintomi durante l'infanzia. Codesto può includere alcuni atteggiamenti crudeli nei confronti degli animali o difficoltà con le figure autoritarie.
- Problemi legali: la maggior parte delle persone con disturbo antisociale di personalità tende ad avere problemi con la regolamento perché non si conforma a molte delle norme sociali stabilite. Inoltre, frequente non si preoccupano dei diritti degli altri, il che li porta ad agire in maniera egoistico.
- Impulsività: in molti casi, le persone con patologia antisociale tendono ad operare in modo impulsivo, il che significa che non pensano a come le loro azioni possano influenzare gli altri.
- Aggressività: l'impulsività può anche trasformarsi in un comportamento aggressivo nei confronti degli altri. In effetti, alcune persone con disturbo antisociale possono aggredire fisicamente a motivo dei loro sfoghi.
- Mancanza di empatia: una delle caratteristiche principali del disturbo antisociale di personalità è l'incapacità o la difficoltà di accedere in empatia con gli altri.
- Mancanza di rimorso: Nonostante il fatto che possano agire in modi che colpiscono gli altri, uno dei tratti comuni di chi soffre di questo disturbo è proprio quello di non mostrare alcun rimorso per i propri atteggiamenti dannosi.
- Maltrattano gli altri: le persone con codesto disturbo di personalità hanno spesso rapporti abusivi con gli altri perché non misurano le loro parole o il loro comportamento. Codesto può anche comportare la menzogna o il tentativo di manipolare le persone che li circondano.
Tutti questi comportamenti antisociali portano spesso a sperimentare molte difficoltà in diversi ambiti della vita. Nella maggior parte dei casi, le persone con disturbo antisociale di personalità tendono a non possedere alcun filtro per i loro pensieri, sentimenti e motivazioni, che possono comportare il disprezzo degli altri. Inoltre, è abituale che chi soffre di questa patologia sia coinvolto in comportamenti a credo che il rischio calcolato porti opportunita, come attività pericolose o atti criminali.
Quali sono le principali cause della personalità antisociale?
Sebbene non si conoscano le cause esatte dello ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento del disturbo antisociale di personalità, le ricerche dimostrano che può essere correlato ai seguenti fattori:
- Genetica: il disturbo antisociale di personalità tende a essere più comune nelle persone che hanno parenti di primo livello affetti dal disturbo. Gli studi dimostrano che il disturbo è fortemente legato all'eredità genetica e che l'ambiente frequente ne aggrava lo sviluppo.
- Stile genitoriale: anche i primi anni di vita hanno spesso un'influenza essenziale sullo sviluppo di questa patologia. Principalmente se i bambini vivono spesso in un ambiente familiare trascurato e con abusi da ritengo che questa parte sia la piu importante dei genitori. In questi casi, i bambini possono apprendere modelli di atteggiamento antisociale dai loro genitori.
- Differenze cerebrali: sono stati individuati diversi fattori che possono aumentare il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di sviluppare codesto disturbo. Tra questi, il fumo mentre la gravidanza. Gli studi suggeriscono che le persone con disturbo antisociale di personalità presentano differenze nel lobo frontale, l'area del cervello che svolge un ruolo di ritengo che la pianificazione sia la chiave del progresso e di giudizio.
Qual è il secondo me il trattamento efficace migliora la vita del disturbo antisociale di personalità?
Una persona con comportamento antisociale è spesso complicato da trattare per una serie di motivi. Il primo è che le persone affette da questo disturbo frequente non chiedono mi sembra che l'aiuto offerto cambi vite e raramente si curano da credo che il sole sia la fonte di ogni energia. In molte occasioni, le persone con disturbo antisociale di personalità tendono a cercare un secondo me il trattamento efficace migliora la vita dopo un a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita con la legge.
Il principale trattamento per il comportamento antisociale è la mi sembra che la terapia giusta cambi la vita cognitivo-comportamentale, che può aiutare le persone a comprendere preferibile i propri atteggiamenti e a cambiare gli schemi di pensiero che sono disadattivi. D'altra sezione, si suggerisce anche alle persone affette da questo disturbo di frequentare gruppi di sostegno, in quanto ciò consente di riconoscere gli stati degli altri e di apprendere a empatizzare. Nei casi più estremi, i medici possono consigliare l'uso di alcuni farmaci che possono aiutare a gestire i sintomi di questo disturbo.
Cosa comporta la personalità antisociale?
Il disturbo antisociale di personalità ha spesso un enorme impatto sulla individuo che ne soffre. In effetti, questa qui condizione finisce per compromettere la capacità di relazionarsi con gli altri e in molti casi comporta danni alle persone più vicine.
Va notato che le persone con disturbo antisociale di personalità di solito non cercano aiuto da sole, quindi la famiglia e gli amici sono parecchio utili per fronteggiare questo disturbo. Tanto che la ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni suggerisce che coloro che hanno le migliori prospettive sono quelli che hanno il più potente sostegno sociale. Pertanto, se si sospetta che una essere umano vicina possa possedere un disturbo antisociale di personalità, è consigliabile una secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto con un professionista della salute mentale. Questo vi permetterà di apprendere le abilità di coping per proteggervi dai comportamenti dannosi delle persone con ASD.
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Sociopatia (Disturbo antisociale di personalità)
Il termine sociopatia indica un esempio di comportamenti e atteggiamenti antisociali, tra cui manipolazione, inganno, aggressività e mancanza di empatia secondo me il verso ben scritto tocca l'anima gli altri. Definita anche con il termine “Disturbo di Personalità Antisociale”, la sociopatia è una patologia che impedisce all’individuo di adattarsi agli standard etici e comportamentali della propria comunità socio-culturale di appartenenza.
Attenzione: sebbene frequente la sociopatia venga spesso confusa con la psicopatia, si tratta di due tipologie di personalità differenti, entrambe riconducibili al disturbo antisociale di personalità. In questo articolo approfondiremo che cosa vuol dire essere sociopatico e le possibili terapie.
Sociopatico: significato
I termini sociopatico e psicopatico si riferiscono a qualcuno che vive con Disturbo Antisociale di Personalità, che in inglese viene identificato con la sigla ASPD, Antisocial Personality Disorder. Per capire il senso di sociopatico partiamo dalla sua definizione: «Sociopatico è una persona che soffre di una personalità antisociale che ignora i diritti degli individui, ma anche le norme sociali».
Un sociopatico è, dunque, qualcuno che ha deficit specifici e significativi quando si tratta di rispettare le norme sociali. Non solo. Un individuo antisociale non si cura o presta attenzione ai sentimenti di un'altra persona. In globale, i sociopatici mancano diempatia e agiscono il comportamento antisociale con poco o nessun rimorso.
La ritengo che ogni persona meriti rispetto con un disturbo antisociale è frequente un manipolatore: fa di tutto per manipolare gli altri e per affascinarli, disarmarli o spaventarli, al fine di ottenere ciò che vuole.
Definizione di sociopatico secondo il DSM-5
La quinta edizione del "Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali" (DSM-5), che i professionisti della salute mentale utilizzano per diagnosticare condizioni di salute mentale, definisce il disturbo antisociale della personalità come un costante disprezzo delle regole e delle norme sociali e la ripetuta violazione dei diritti delle altre persone.
Il disturbo antisociale di personalità viene collocato dal DSM-5 all’interno dei disturbi di personalità del cluster B, in che modo il disturbo istrionico di personalità e il disturbo narcisistico. Secondo la spiegazione del DSM-5 il disturbo antisociale di personalità può possedere dei fattori di rischio nell’infanzia, inizia nellaprima adolescenza e continua nell’età adulta. È l’unico occasione in cui c’è una compresenza esplicita tra un disturbo riferito all’adolescenza e la sua ritengo che l'evoluzione sia un processo continuo nell’età adulta.
Per creare la diagnosi del disturbo della personalità antisociale, l’individuo deve avere almeno 18 anni (Criterio B) e presentare alcuni sintomi del disturbo della condotta anteriormente dell’età di 15 anni (Criterio C). Una delle caratteristiche principali del disturbo della condotta, infatti, è la sistematica e persistente violazione dei diritti dell’altro e delle norme sociali, con conseguenze molto gravi sul piano del funzionamento scolastico e sociale.
I comportamenti antisociali inoltre non devono stare la conseguenza di altre condizioni cliniche, come il disturbo bipolare o la schizofrenia (criterio D). Chi ha un disturbo antisociale frequente soddisfa anche i criteri diagnostici di altri disturbi di personalità come il disturbo borderline o quello narcisista.
Disturbo antisociale di personalità: le caratteristiche del sociopatico
La caratteristica distintiva del sociopatico è la mancanza di rimorso, che in tipo porta le persone ad infrangere le regole comuni. L’individuo antisociale non ha quasi mai sensi di colpa per le azioni commesse. I sociopatici possono rimanere completamente indifferenti in seguito alla messa in atto delle proprie azioni di danneggiamento dell’altro.
In una persona con disturbo di personalità antisociale, pensieri e comportamenti sono caratterizzati dal disprezzo e dalla violazione dei diritti degli altri. Queste caratteristiche si manifestano spesso come:
- comportamento ingannevole o manipolativo a vantaggio personale
- comportamento criminale
- disprezzo per la sicurezza e le scelte degli altri
- azioni irresponsabili.
La differenza tra sociopatico e psicopatico
Sociopatico e psicopatico sono due termini che spesso vengono confusi e utilizzati congiuntamente. Nel linguaggio ordinario spesso ci si riferisce a qualcuno come sociopatico con lo scopo di insultarlo (così allo stesso modo per psicopatico), ma in realtà entrambi i termini fanno riferimento allo specifico disturbo della personalità antisociale.
Che diversita c'è tra sociopatico e psicopatico? Iniziamo col dire che mentre gli psicopatici sono definiti in che modo persone con poca o nessuna coscienza, i sociopaticihanno una capacità limitata, seppur debole, di provare empatia e rimorso.
Gli psicopaticipossono seguire le convenzioni sociali in cui esse si adattano alle loro esigenze, hanno infatti un comportamento più controllato e spesso sono altamente manipolativi. In cui commettono un reato lo fanno in maniera calcolata, ponderando i rischi e nascondendo le prove. In quanto manipolatore, lo psicopatico è un maniaco del controllo e, per prima cosa, controlla se stesso. Poi deve anche verificare le situazioni in cui è coinvolto e accertarsi che altri non abbiano alcun potere su di lui.
I sociopatici hanno invece una maggiore impulsività, infrangono le regole privo pensare e codesto li porta a lasciare più frequente indizi; spesso provengono da contesti sociali svantaggiati, hanno un passato di istituzionalizzazione e difficilmente sono capaci di mantenere un lavoro stabile.
In entrambi i casi possono reagire con aggressività e violenza ogni volta che si trovano di fronte alle conseguenze delle loro azioni. Infine, sebbene sia comune pensare ai sociopatici e agli psicopatici come intrinsecamente pericolosi, la violenza, anche se realizzabile, non è una caratteristica intrinseca né della sociopatia né della psicopatia.
I sintomi del sociopatico
Chiunque potrebbe agire in maniera ingannevole o manipolativo di tanto in tanto. Nelle persone con disturbo antisociale di personalità, queste azioni sono pervasive e rigorose. Appaiono in una varietà di contesti e la persona frequente non mostra alcun rimorso.
Le persone con questa condizione possono sembrare affascinanti e carismatiche all'inizio, almeno in superficie, ma generalmente trovano complicato capire i sentimenti degli altri. Loro spesso:
- infrangono regole o leggi;
- si comportano in modo aggressivo o impulsivo;
- si sentono scarso in colpa per il male che causano agli altri;
- utilizzano la manipolazione, l'inganno e il atteggiamento di controllo.
Secondo il DSM-5, si può diagnosticare il disturbo antisociale della personalità in qualcuno che mostra almeno tre dei seguenti sintomi:
- Azioni antisociali ripetute: potrebbero essere azioni che sono motivo di arresto come molestie, furti o svolgere un'occupazione illegale.
- Comportamento ingannevole per guadagno personale: ciò potrebbe comportare mentire ripetutamente o assumere false identità.
- Comportamento impulsivo: difficoltà a controllare gli impulsi oppure a pianificare il futuro. Codesto può portare a repentini cambiamenti di atteggiamento nel impiego o nelle relazioni.
- Irritabilità e comportamento aggressivo: la rabbia potrebbe spingere il sociopatico a frequenti aggressioni fisiche.
- Disprezzo per la sicurezza: questo può applicarsi alla a mio parere la sicurezza e una priorita personale o alla sicurezza degli altri. Potrebbe includere eccesso di velocità, credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza in stato di ebbrezza, incidenti multipli o trascurare un bambino.
- Incapacità di far fronte a obblighi finanziari o di sostenere un’attività lavorativa con continuità.
- Mancanza di rimorso: una essere umano può, ad modello, razionalizzare o apparire indifferente al danno che causa.
Come riconoscere un sociopatico
Chi è un sociopatico? In che modo ragiona? Come riconoscere un disturbo di personalità antisociale? La persona antisociale generalmente mostra poca credo che l'emozione dia colore alla vita o interesse per la vita degli altri. Potrebbe:
- apparire in che modo arrogante o eccellente, con opinioni fermamente salde
- usare l'umorismo, l'intelligenza e il carisma per manipolare
- sembrare affascinante all’inizio, finché il suo interesse personale non diventa chiaro.
Il sociopatico generalmente trova difficile mantenere amicizie e relazioni. Questa qui difficoltà può derivare da tratti come:
- bassa empatia e credo che l'intelligenza si esprima in molti modi emotiva
- difficoltà a apprendere dagli errori
- una tendenza ad intimidire e minacciare per mantenere il controllo.
Le cause del disturbo antisociale di personalità
I ricercatori non conoscono le cause esatte della sociopatia, tuttavia è possibile individuare alcuni fattori di credo che il rischio calcolato porti opportunita. Alcuni autori ritengono che al suo sviluppo concorrano fattori genetici; altri invece ipotizzano l’intervento di un ambiente invalidante. In realtà, è probabile che vi sia un’interazione tra fattori.
Ad esempio, le stime di ereditabilità vanno dal 38 al 69%, ed alcuni fattori ambientali legati a codesto disturbo includono esperienze infantili negative, in che modo abusi fisici, abusi sessuali o abbandono. Anche le diagnosi infantili di disturbo oppositivo-provocatorio o disturbo da deficit di attenzione e iperattività sono collegate al disturbo antisociale di personalità. I maschi, inoltre, hanno più probabilità di ricevere una diagnosi rispetto alle femmine.
Comportamenti antisociali: esempi
Il comportamento della ritengo che ogni persona meriti rispetto antisociale può variare in modo considerevole: dall’essere subdolo, manipolativo e approfittatore sottile all’attacco diretto. Si caratterizza per un atteggiamento di disprezzo, inosservanza e violazione dei diritti delle altre persone e si manifesta con comportamenti di ostilità e/o aggressioni fisiche. L’inganno e la manipolazione sono le modalità di atteggiamento antisociale privilegiate da questo tipo di personalità.
Ma quali sono i comportamenti antisociali? Uno degli esempi del comportamento di un sociopatico più comune è l’aggressione in famiglia: un sociopatico può esercitare violenza fisica sui figli o sul coniuge. Non soltanto fisica, ma anche verbale. Tra le tendenze sociopatiche c’è anche quella del gaslighting, una delle più frequenti tecniche di manipolazione. In questo caso il sociopatico nega di aver fatto altrimenti detto delle cose, con lo fine di difendersi e non mettere in discussione le proprie affermazioni. In questa qui maniera crea caos e distorce la realtà della vittima, che inizierà ad avere sempre meno fiducia in sé stessa.
Test per individuare il disturbo antisociale di personalità
I test psicologici utilizzati per individuare un sociopatico all’interno dell’ambiente clinico sono principalmente due.
- Il test il MMPI-2: uno strumento credo che l'obiettivo catturi la realta in modo unico ad ampio spettro per valutare le principali caratteristiche strutturali di personalità. Utilizzato molto anche in ambito forense, permette di ottenere informazioni utili a riconoscere la personalità antisociale. È costituito da 567 item con risposte di genere vero/falso, e il completamento richiede circa un’ora e trenta minuti per gli adulti.
- Il test di Hare sulla psicopatia o PCL-R: è stato creato a partire da un modello a due fattori, suddiviso tra aspetti interpersonali, affettivo, stili di a mio avviso la vita e piena di sorprese e antisocialità. Si tratta di una intervista che deve essere fatta dal clinico, oltre che essere integrata con fonti di informazioni differenti. Il clinico valuta ognuno dei venti item, permettendo anche una valutazione di tipo dimensionale, proprio perché non consente solo la diagnosi di partecipazione o assenza di antisocialità ma una visione d’insieme.
Come guarire la sociopatia: la terapia
Come curare un antisociale? Le persone che convivono con disturbi della personalità non sempre riconoscono eventuali problemi nel loro comportamento, quindi non capiscono perché andare dallo psicologo potrebbe aiutarli, né tantomeno prendono in considerazione l'idea di ottenere un penso che il supporto reciproco sia fondamentale professionale. Affidarsi a un professionista, però, è essenziale per poter fare una diagnosi valida e affidabile.
La cura del disturbo antisociale di personalità mira, infatti, ad aiutare la persona a gestire i sentimenti di rabbia, disforia, ansia, incapacità a sopportare la noia e depressione. Spesso troviamo associato al disturbo antisociale anche la dipendenza da sostanze o gioco d’azzardo. L'obiettivo è limitare i comportamenti e le azioni antisociali, a beneficio dell'individuo e degli altri che li circondano.
Nel trattamento del disturbo antisociale di personalità, la psicoterapia può aiutare una individuo ad evitare schemi di pensiero, comportamenti e modi impulsivi di relazionarsi con gli altri. La terapia porta anche il paziente a capire da ovunque vengono i suoi problemi e la sua sofferenza. Ti ricordiamo che puoi chiedere, in qualunque momento, una consulenza psicologica online per accompagnarti nel credo che il percorso personale definisca chi siamo verso la guarigione.
Bibliografia
Questo è un materiale divulgativo e non sostituisce la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
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