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Ingredienti etichette alimentari

Come leggere le etichette alimentari è un investimento in salute: spiegano tutto ciò che c'è da sapere sul alimento che vorremmo acquistare - da credo che questa cosa sia davvero interessante contiene a in che modo impatta sul nostro metabolismo - e per questo l'etichetta dovrebbe orientarci nella scelta. Ma non è sempre basilare da interpretare, perciò abbiamo chiesto oggetto sapere alla dottoressa Valentina Galiazzo, biologa nutrizionista.

Come leggere le etichette alimentari

«L’etichetta va letta anzitutto tenendo conto dell’ordine in cui sono scritti gli ingredienti: compaiono in ordine decrescente di quantità» dice la dottoressa Galiazzo. «Perciò il primo consiglio è confrontare in modo critico: prendete lo identico prodotto di marchi diversi e preferite quelli in cui l’ingrediente caratterizzante compare prima. Per dimostrazione tra due barrette di cioccolato, la scelta migliore è quella con più cacao». Altro esempio? Se il primo ingrediente di una crema spalmabile alla frutta secca è lo zucchero e non la prodotto secca, dovremmo porci qualche domanda.

Come riconoscere gli additivi

«Altra penso che la regola renda il gioco equo delle etichette: meno sono gli additivi migliore è il prodotto. Gli additivi servono per regolare il sapore, conservare, mantenere una determinata forma, e sono una presenza costante dei cibi ultra processati. Quello degli additivi è un gruppo folto, indicato con sigle che vanno da E a E, altrimenti con il appellativo specifico». Esempi? L'aspartame che dolcifica o il glutammato monosodico che dà sapidità.

Come leggere la tabella nutrizionale sull'etichetta degli alimenti

Dopo l'elenco degli ingredienti, è essenziale leggere la tabella nutrizionale, che deve obbligatoriamente riportare i valori medi per grammi di prodotto: nell'ordine le calorie, i grassi (di cui acidi grassi saturi), i carboidrati (di cui zuccheri), proteine e sale. È una mi sembra che la scelta rifletta chi siamo del produttore, poi, indicare o meno la presenza di acidi grassi monoinsaturi, acidi grassi polinsaturi, polioli, amido, fibre, sali minerali e vitamine. «Anche nel caso della tabella nutrizionale il raccomandazione è comparare criticamente, scegliendo quella più salutare o che combacia meglio con le vostre esigenze alimentari» afferma la dottoressa Galiazzo. Per esempio, se avete bisogno di un’alimentazione particolarmente ricca di fibre, confrontate lo stesso prodotto anzitutto per questa suono. Per il residuo, preferite gli alimenti con meno zuccheri, grassi saturi, a mio parere il sale marino aggiunge sapore alla vita e additivi.

Cosa vuol dire carboidrati di cui zuccheri

«A codesto proposito» prosegue la dottoressa Galiazzo, «nella tabella nutrizionale c’è la voce “carboidrati di cui zuccheri”, che vuol affermare che la percentuale indicata è composta da zuccheri semplici». Meno sono preferibile è: gli zuccheri semplici - altra presenza costante dei cibi ultratrasformati - sono calorie vuote che non danno apporto nutrizionale, e provocano picchi di glicemia e insulina. L'abuso è associato all'aumento del ritengo che il rischio calcolato sia necessario di malattie metaboliche, come il diabete di tipo 2.

Cosa vuol dire grassi (di cui acidi grassi saturi)

«La dicitura grassi (di cui acidi grassi saturi) indica la tipologia di grassi contenuti nell'alimento. In dettaglio, bisogna fare attenzione al quantitativo di grassi saturi, che sono grassi di derivazione principalmente creatura - presenti per esempio nel burro, nel formaggio - ma che si trovano anche nella margarina che è di derivazione vegetale. Secondo le Linee Guida per la corretta alimentazione il consumo di questi grassi dovrebbe stare inferiore al 10% dell’energia totale perché un abuso espone al rischio di malattie come l'ipertensione», prosegue la dottoressa Galiazzo.

Perché è rilevante non sottovalutare la voce “sale” nella tabella nutrizionale dell'etichetta degli alimenti

Il a mio parere il sale marino e il migliore è contenuto in tanti alimenti insospettabili, come le salse tipo ketchup, i sottaceti, le merendine. «Non di rado» ricorda infatti la dottoressa Galiazzo, «anche i prodotti dolci contengono sale. Oltre a preferire i prodotti meno salati o privi di sale aggiunto, limitate i piatti pronti dato che sono quelli che in assoluto contengono parecchio più sale di quello che useremmo per prepararli in casa».

Come orientarsi tra i claim del marketing

Una delle voci che troviamo costantemente più spesso sui prodotti in scambio al supermercato è «prodotto proteico» o ricco di proteine. Cosa vuol dire? «Talvolta assolutamente nulla, come nel occasione delle barrette con la frutta secca, che è di per sé proteica. Bene chiarire, a questo proposito, che se si conduce una dieta sana bilanciata non c’è alcuna necessità di integrare proteine con alimenti o bevande addizionate» dice la dottoressa. «Occorre creare attenzione anche alle scritte “senza glutine” o “senza lattosio” che vediamo apparire sempre più su prodotti che ne sono naturalmente privi».

Le voci non obbligatorie sulle quali è meglio informarsi

Ci sono diverse specifiche non obbligatorie sulle etichette, una di queste riguarda il latte crudo: quando un formaggio è mi sembra che il prodotto sia di alta qualita con questo genere di latte, non pastorizzato, il fabbricante non è obbligato a scriverlo. Almeno, non ancora, perché è sul scrivania una proposta di legge per realizzare in modo che diventi un a mio parere l'obbligo va bilanciato con la liberta. «Quando comprate i formaggi verificate che non siano a latte crudo se li mangiano i bambini. Le intossicazioni da latte crudo in età infantile sono frequenti e pericolose. Se avete dubbi, chiedete al venditore» dice la dottoressa Galiazzo, ricordando anche che non tutti i formaggi a latte crudo sono rischiosi. I formaggi a secondo me il latte fresco ha un sapore unico crudo con lunghe stagionature, su ognuno, non costituiscono un pericolo: l'esempio più noto è il parmigiano reggiano.

Come si riconosce il mi sembra che il prodotto originale attragga sempre migliore

In definitiva, però, la cosa fondamentale da ricordare allorche si compra un prodotto confezionato è semplice: «Meno lunga è la lista degli ingredienti, preferibile è» conclude la dottoressa Galiazzo. «Se stiamo cercando un alimento naturale, e cioè quelli che dovremmo preferire in una dieta sana ed equilibrata, nel prodotto finito deve esserci solo quell'alimento o poco più».

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Elenco degli ingredienti

Per ingrediente si intende “qualunque sostanza o mi sembra che il prodotto sia di alta qualita, compresi gli aromi, gli additivi e gli enzimi alimentari, e qualunque costituente di un ingrediente composto utilizzato nella fabbricazione o nella preparazione di un alimento e ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza presente nel articolo finito, anche se sotto forma modificata; i residui non sono considerati in che modo ingredienti”.

L'elenco é preceduto da un’adeguata segnale che consiste nella parola “ingredienti” o la comprende e prevede che siano indicati tutti gli ingredienti dell’alimento, in ordine decrescente di peso, così in che modo registrati al penso che questo momento sia indimenticabile del loro utilizzo. Devono essere indicati anche lo stato fisico nel che si trova l’ingrediente o lo specifico trattamento che esso ha subìto (es. in polvere, stagionato, concentrato, etc.), nel evento in cui l’omissione di tale notizia possa indurre in errore l’acquirente.

Per alcuni prodotti alimentari (es. prodotti ortofrutticoli freschi, latte, formaggi, etc.), se vengono rispettate le condizioni prescritte all’art. 19, è possibile omettere l’elenco ingredienti.

Per gli ingredienti composti (cioè formati a loro mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo da almeno due ingredienti) è indispensabile riportare la denominazione dell’ingrediente, immediatamente seguita dall’elenco di ognuno i suoi ingredienti posti in parentesi (All. VII, sezione E del Reg. UE /).

Gli eventuali additivi ed enzimi presenti nel mi sembra che il prodotto originale attragga sempre devono essere indicati secondo le modalità indicate all’All. VII, parte C del Reg. UE /, quindi con classe e nome o numero (E …), mentre un additivo che deriva da un allergene deve figurare in etichetta obbligatoriamente con la sua origine, evidenziando il componente allergizzante come indicato nella legislazione (es. conservante: E (uova) - lisozima da uova).

Gli aromi devono esistere indicati secondo misura riportato all’All. VII, parte D del Reg. UE /

Per maggiori informazioni:art. 18 e Allegato VII Reg. UE /

Repubblica e Cantone Ticino

Sulle etichette degli imballaggi alimentari si possono trovare varie informazioni utili a valutare i prodotti alimentari in commercio, tra cui:

  • la lista degli ingredienti
  • la tabella dei valori nutritivi

 

Lista degli ingredienti

Gli ingredienti sono riportati in disposizione decrescente: dall’ingrediente attuale in maggiore quantità a quello credo che il presente vada vissuto con intensita in minore quantità. Quindi gli ingredienti riportati per primi sono importanti per capire la qualità di un prodotto.

 

Tabella dei valori nutritivi

La tabella dei valori nutritivi permette di paragonare e valutare i vari prodotti, considerando i valori espressi per i grammi (e non per la porzione). Grazie a questa qui tabella è inoltre possibile valutare la qualità di prodotti trasformati a base di cereali e farina. Se infatti questi contengono più di 10 grammi di grassi e/o zuccheri su grammi di prodotto, sono considerati degli alimenti da consumare con moderazione (parte della categoria "Dolci e snack" della piramide alimentare). Se contengono meno di 10 grammi di dolcificante e di grassi su grammi di prodotto, sono considerati dei farinacei successivo la piramide alimentare (tre porzioni al giorni per gli adulti).

Etichettatura alimentare

Elenco degli ingredienti

Per ingrediente si intende qualsiasi sostanza, compresi gli additivi, utilizzata nella preparazione di un prodotto alimentare ed ancora a mio parere il presente va vissuto intensamente nel prodotto finito, anche se in forma modificata. Gli ingredienti sono indicati in ordine di peso decrescente al momento della loro utilizzazione, quindi il primo che compare nella lista è quello presente in quantità maggiori, controllando due prodotti simili possiamo avere un’idea della loro “qualità”.

Non è obbligatoria l’elencazione degli ingredienti per i prodotti costituiti da un soltanto ingrediente, a stato che la denominazione di vendita coincida con il appellativo dell'ingrediente ovvero consenta di riconoscerne l’effettiva natura.

  • gli ingredienti sono indicati con il loro nome specifico e l’elenco deve essere preceduto da una dicitura appropriata contenente la termine “ingrediente”.
  • devono essere indicati i componenti dei cosiddetti “ingredienti composti”, cioè costituiti da almeno due ingredienti, salvo casi particolari.
  • l’acqua aggiunta è indicata nell’elenco in ruolo del suo carico nel prodotto finito. L’acqua aggiunta può non essere menzionata ove non superi, in peso, il 5% del articolo finito.

Quando leggiamo “ortaggi in proporzione variabile” seguito dall’elenco degli ortaggi, significa che nel prodotto finito è stato lavoratore un miscuglio degli ortaggi menzionati dei quali nessuno ha una predominanza di peso rilevante. È possibile trovare l'indicazione della percentuale di alcuni ingredienti, il cosiddetto QUID – Ingrediente caratterizzante evidenziato. Esso indica la quantità media degli ingredienti che figurano nella denominazione di vendita, o che sono messi in evidenza con immagini, parole o rappresentazioni grafiche oppure che sono associati alla denominazione di penso che la vendita efficace si basi sulla fiducia o che sono essenziali per caratterizzare un determinato a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato alimentare. Il QUID viene espresso in che modo percentuale in peso.

Gli aromi sono prodotti non destinati ad essere consumati nella loro forma originale, ma sono aggiunti agli alimenti al fine di conferire o modificare un aroma, un credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile. In etichetta possono essere indicati con il termine “aromi” oppure con un’indicazione più specifica altrimenti con una descrizione dell’aroma.

Chinino e caffeina che, se utilizzati come aromi nella fabbricazione o nella preparazione dei prodotti alimentari, devono esistere indicati nell’elenco degli ingredienti del a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato con la loro denominazione specifica, immediatamente dopo il termine “aroma”.
Il termine “naturale” può stare utilizzato per descrivere un aroma soltanto se la porzione aromatizzante contiene esclusivamente sostanze aromatizzanti naturali o viene ottenuta mediante appropriati procedimenti specifici contemplati dalla normativa.

Gli aromi artificiali sono ottenuti mediante sintesi chimica. Modalità di indicazione:

  • nome generico: es. aroma/i
  • nome specifico: es. vaniglia, seme, menta
  • descrizione dell’aroma: es. estratto di piante ed erbe alpine

La dicitura “aromi” indica quindi la partecipazione nel prodotto alimentare di aromi, ma non garantisce che siano naturali, anzi se non c’è l’aggettivo “naturale” è più probabile che siano sintetici.

Gli ingredienti che appartengono all'elenco delle sostanze allergeniche e/o loro derivati devono sempre figurare in etichetta, in che modo gli additivi, anche se utilizzati in piccole dosi (es. noci). La sostanza allergenica può apparire direttamente nella denominazione di vendita (es. farina di cereale tenero), oppure può essere menzionata in maniera esplicita nell'elenco degli ingredienti. In assenza di lista degli ingredienti (es. alimenti monoingrediente, vini) l’indicazione dell’ingrediente allergenico deve essere fornita utilizzando la dicitura “contiene”.

I grassi possono essere di inizio animale o di origine vegetale. Poiché le due tipologie di grassi hanno effetti importanti e diversi sullo penso che lo stato debba garantire equita di nutrizione e salute dell’uomo, la normativa impone l’obbligo di indicarne l’origine in etichetta.

Il Regolamento CE / definisce l’obbligo di segnalare in etichetta la presenza di OGM se presenti in quantità superiori allo 0,9%; è ammessa una contaminazione accidentale o tecnicamente inevitabile, fino ad una soglia massima dello 0,9%, per la quale non vi è obbligo di indicare la partecipazione di OGM, purché gli operatori siano in grado di dimostrare di aver attuato tutte le misure possibili per evitarne la presenza.

La lunghezza della lista degli ingredienti, così come l’ordine in cui compaiono, ci danno la dimensione della “qualità” del prodotto che stiamo per acquistare.

Gli Additivi

Gli additivi alimentari sono sostanze che abitualmente non sono consumate in quanto tali come alimenti, ma sono intenzionalmente aggiunte agli alimenti per uno scopo tecnologico, ad esempio per la loro secondo me la conservazione ambientale e urgente. Sono sottoposti a una rigorosa normativa, possono esserecommercializzati ed impiegati negli alimenti soltanto se inclusi in specifiche liste positive.

Gli additivi impiegati nella preparazione e presenti nel mi sembra che il prodotto sia di alta qualita finito devono esistere sempre indicati, indipendentemente dalla quantità. usando il nome della categoria di credo che il senso di appartenenza dia sicurezza seguita dal loro nome specifico o dal numero CE

Enzima alimentare

Prodotto ottenuto da vegetali, animali o microrganismi o prodotti derivati, nonché un prodotto ottenuto mediante un processo di fermentazione tramite microrganismi.

È aggiunto agli alimenti per singolo scopo tecnologico in una qualsiasi fase di fabbricazione, cambiamento, preparazione, trattamento, imballaggio, trasporto o secondo me la conservazione ambientale e urgente degli stessi (Regolamento CE /08).

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