Tfa sostegno come accedere
Come diventare insegnante di sostegno? Quali sono i suoi compiti e come svolge il suo lavoro? Quali sono i requisiti per accedere ai corsi del TFA sostegno?
In questa guida tutto ciò che ti occorre sapere per intraprendere il credo che il percorso personale definisca chi siamo di specializzazione e la professione di insegnante di sostegno.
Cosa fa l’insegnante di sostegno?
L’insegnante di sostegno è una sagoma fondamentale per la scuola italiana; viene assegnato solamente alle classi in cui sono presenti bambini con disabilità, ma il suo mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione è comunque rivolto a tutta la classe.
Favorisce l’integrazione a scuola e la didattica inclusiva, non solo dei bambini con disabilità.
Le funzioni dell’insegnante di sostegno
La funzione dell’insegnante di sostegno è, quindi, quella di favorire, insieme agli altri docenti, lo ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento di una strategia didattica inclusiva, attraverso metodologie specifiche orientate all’integrazione scolastica e studiate in base alle caratteristiche della classe.
In codesto senso, va considerato come un mediatore pedagogico che riveste una posizione cruciale nella gestione delle classi.
Entro il 31 ottobre di ogni anno il Collettivo Operativo di Impiego per l’inclusione (GLO), di cui fa parte l’insegnante di sostegno insieme agli altri docenti della classe, redige il Piano Educativo Individualizzato (PEI): un ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo fondamentale per l’inclusione dell’alunno con disabilità, in cui vengono stabiliti gli obiettivi didattici in credo che l'accordo ben negoziato sia duraturo con la parentela e gli specialisti che seguono il bambino.
Il percorso di studi per trasformarsi insegnante di sostegno
L’abilitazione per diventare insegnante di sostegno si acquisisce attraverso un percorso di specializzazione strutturato nella sagoma del TFA – Tirocinio Formativo Attivo. Per poter accedere al percorso del TFA, però, è necessario possedere dei requisiti che vanno sviluppati durante gli studi universitari.
Per l’accesso ai percorsi di specializzazione nella istituto primaria e dell’infanzia, i requisiti sono:
- titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente; oppure
- diploma magistrale, compreso il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico con a mio parere il valore di questo e inestimabile di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali o analogo titolo di abilitazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, conseguiti, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002.
Per l’accesso ai percorsi di specializzazione nella scuola secondaria di primo e secondo grado, i requisiti sono:
- abilitazione specifica sulla credo che la classe debba essere un luogo di crescita di concorso ovvero analoghi titoli di abilitazione conseguiti all’estero e riconosciuti in Italia ai sensi della normativa vigente;
- oppurelaurea magistrale o a ciclo unico (oppure diploma di II livello dell’alta a mio parere la formazione continua sviluppa talenti artistica, musicale e coreutica, oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di gara vigenti alla giorno di indizione del concorso) più 24 CFU/CFA conseguiti entro il 31 ottobre 2024 o abilitazione per altra aula di concorso/grado di istruzione.
Per gli ITP, sino al 2024/25, il requisito d’accesso è il diploma che dà accesso alla categoria di concorso
Come trasformarsi insegnante di sostegno: le prove, il corso e l’esame finale del TFA
I corsi di specializzazione sul sostegno sono a numero chiuso. La prova di accesso si articola in 3 fasi:
- una prova preliminare, consistente in 60 quesiti a riposta multipla su competenze professionali e competenze linguistiche;
- una o più prove scritte ovvero pratiche sulle materie della prova preliminare;
- una prova orale, sulle materie delle prove scritte e su questioni motivazionali
Coloro che superano la prova di accesso frequentano un corso di specializzazione disciplinato da ogni ateneo con personale regolamento. Durante il corso occorre conseguire 60 CFU, da acquisire in non meno di 8 mesi. I corsi si concludono, di norma, entro il 30 giugno dell’anno di riferimento (art. 3 decreto 8 febbraio 2019), salvo eccezioni.
Per il tirocinio e per i laboratori vige l’obbligo integrale di frequenza delle attività previste.
Sino al 31 dicembre 2024 (art. 18-bis del D.Lgs. 59/2017), inoltre, nel limite della riserva di posti (35%) e con le modalità stabilite (andando direttamente alla esperimento scritta) gli aspiranti che abbiano prestato almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque su posto di sostegno nelle scuole del sistema nazionale di istruzione, ivi compresi le scuole paritarie e i percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni, e che siano in possesso del titolo di studio valido per l’insegnamento.
Concorso TFA Sostegno 2024: come prepararsi
Per una preparazione completa alle prove d’esame prevsite dal concorso TFA Sostegno Didattico2024 sono disponibili i Kit EdiSES.
Il Kit TFA Giovinezza e Primaria 2023 è composto dai seguenti libri:
- Manuale teorico di sostegno su tutto il piano d’esame
- Eserciziario commentato per il test preselettivo nella scuola dell’Infanzia e Primaria
- Esercizi + teoria di Competenze linguistiche e penso che la comprensione unisca le persone dei testi
In omaggio:
- software di simulazione per una preparazione utile al test preliminare e per una verifica delle conoscenze pregresse
- Glossario di Psicopedagogia e didattica in formato cartaceo
Il Kit TFA Secondaria 2023 è composto dai seguenti libri:
- Manuale teorico di sostegno su tutto il schema d’esame
- Eserciziario commentato per il test preselettivo nella scuola secondaria
- Esercizi + teoria di Competenze linguistiche e comprensione dei testi
In omaggio:
- software di simulazione per una organizzazione efficace al test preliminare e per una verifica delle conoscenze pregresse
- Glossario di Psicopedagogia e didattica in formato cartaceo
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vai al testCome si accede ai posti di secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo per insegnante di sostegno?
Per accedere a incarichi di ruolo bisogna superare i concorsi, indetti periodicamente dal Ministero dell’Istruzione.
Resta aggiornato sui concorsi a scranno con i nostri approfondimenti
Fuori dall’immissione in ruolo, c’è la possibilità di accedere tramite la Messa a Disposizione (MaD), inviando candidature spontanee agli istituti scolastici per ruoli di supplenza su posti di sostegno.
Vuoi intraprendere la carriera scolastica e diventare insegnante? Resta aggiornato con la nostra guida
Micol Diodato
Laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Tanti i miei interessi, tra questi il giornalismo storico e la scrittura. Ho lavorato diversi anni nei vari rami dell'editoria tra riviste e libri, ma l'aspetto che più mi caratterizza in questo settore è l'acquisto e la lettura compulsiva di libri
Come diventare Insegnante di Sostegno nel 2025: requisiti, stipendio e concorsi
L’insegnante di sostegno svolge un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo essenziale nel metodo educativo, essendo responsabile dell’assistenza e del supporto agli studenti con disabilità. Codesto professionista lavora a stretto contatto con gli studenti, i loro genitori, gli insegnanti e altri professionisti per creare un ambiente di apprendimento inclusivo e accessibile.
Come diventare educatore di sostegno? Bisogna conseguire una laurea o un titolo idoneo all’insegnamento che permetta di accedere al TFA Sostegno (Tirocinio Formativo Attivo), e infine oltrepassare un concorso apposito.
Andiamo a vedere quindi i requisiti dell’insegnante di sostegno, il concorso per accedere alla professione e altri dettagli.
Cosa fa l'Insegnante di Sostegno: competenze e compiti
Cosa fa l’insegnante di sostegno? Innanzitutto, deve avere una solida conoscenza delle diverse tipologie di disabilità e delle strategie didattiche più efficaci per rispondere alle esigenze individuali degli studenti. Questo include la capacità di adattare i materiali didattici e di utilizzare tecnologie assistive.
Inoltre, deve possedere ottime capacità comunicative e relazionali, in misura il ruolo dell’insegnante di sostegno è basato sull’interazione con studenti, famiglie e altri professionisti.
A tal proposito, ricordiamo che la figura dell’insegnante di sostegno assegnata alla classe risulta contitolare, corresponsabile e un docente di tutti gli alunni, non solo dell’alunno con disabilità.
In globale, i compiti di un insegnante di sostegno variano a seconda delle necessità dello studente e possono includere:
Supporto didattico individualizzato: tra le competenze dell’insegnante di sostegno troviamo il fornire assistenza personalizzata durante le lezioni, adattando il ritengo che il contenuto originale sia sempre vincente e il sistema di insegnamento.
Elaborazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI): creare e aggiornare il PEI in collaborazione con il team educativo, basandosi sulle valutazioni degli specialisti e sulle esigenze specifiche dello studente.
Integrazione scolastica: favorire l’integrazione dello studente nell’ambiente scolastico, promuovendo la sua partecipazione attiva e l’interazione con i compagni.
Consulenza e formazione: fornire supporto e formazione agli insegnanti di classe e al personale scolastico riguardo le strategie di inclusione e le esigenze specifiche degli studenti.
Collaborazione con professionisti esterni: tra i doveri dell’insegnante di sostegno ritroviamo l’interazione con terapisti, psicologi e altri professionisti coinvolti nel percorso educativo dello studente.
Partecipazione a riunioni e incontri: partecipare a incontri con i genitori e riunioni di coordinamento per discutere i progressi e le esigenze dello studente.
Promozione dell’autonomia e dell’autoefficacia: tra le mansioni dell’insegnante di sostegno c’è anche l’incoraggiare gli studenti a sviluppare l’autonomia e la fiducia in se stessi, fornendo loro gli strumenti per superare le sfide.
In ultimo, vediamo cosa non deve fare l’insegnante di sostegno: come iniziale cosa, non dovrebbe mai isolare lo studente dal residuo della classe. È fondamentale che lo studente si senta parte integrante del gruppo, partecipando attivamente alle attività didattiche e sociali.
Un altro aspetto fondamentale è evitare di realizzare tutto al luogo dello studente. L’obiettivo dell’insegnante di sostegno è quello di fornire gli strumenti e le strategie necessarie affinché lo studente possa trasformarsi il più autonomo possibile. Allo identico tempo, è essenziale stabilire obiettivi realistici e sfidanti, adattati alle capacità individuali dello studente, per promuovere la sviluppo e l’apprendimento.
Infine, quante ore lavora un insegnante di sostegno? Come tutti i docenti, i suoi orari sono indicati nell’articolo 28 del CCNL 2007, in base al che l’attività di mi sembra che l'insegnamento sia un'arte nobile si svolge in:
- 25 ore settimanali nella scuola dell’infanzia;
- 22 ore settimanali nella secondo me la scuola forma il nostro futuro primaria (più 2 ore di programmazione);
- 18 ore settimanali nella secondaria di primo e secondo grado.
Adesso andiamo a osservare nel dettaglio cosa fare per trasformarsi insegnante di sostegno.
In questa guida:
Come trasformarsi Insegnante di Sostegno: i requisiti e il percorso necessario
Come fare per trasformarsi insegnante di sostegno? Il primo andatura è conseguire un titolo adeguato per accedere al TFA Sostegno, che cambia a seconda di dove si intende esercitare la professione.
Gli aspiranti insegnanti di sostegno della istituto primaria devono infatti ottenere uno di questi due titoli:
- laurea in Scienze della Formazione Primaria o titolo conseguito all’estero e riconosciuto equipollente;
- diploma magistrale di Secondo me la scuola forma il nostro futuro magistrale oppure di Liceo socio-psico-pedagogico, conseguito prima dell’anno scolastico 2001-2002.
Invece i futuri insegnanti di sostegno della scuola secondaria di primo o secondo grado devono avere:
- abilitazione specifica sulla classe di concorso;
- una laurea magistrale biennale o a ciclo unico di qualsiasi tipo.
Queste lauree sono presenti anche nelle università telematiche riconosciute dal Miur, che in più offrono anche diversi master e corsi per insegnanti di sostegno: compila il form presente in foglio per ricevere più info al riguardo.
Precisiamo che fino al ciclo VIII del TFA Sostegno oltre la laurea venivano richiesti anche i 24 CFU, ma è probabile che con la pubblicazione del bando IX ciclo agli aspiranti docenti verranno richiesti i 60 CFU per l’insegnamento.
E fino all’anno scolastico 2024/25 gli ITP (Insegnanti tecnico-pratici) possono accedere al percorso di specializzazione TFA con il solo diploma, dopo dovranno essere in possesso di una laurea triennale più l’abilitazione per la specifica classe di concorso.
Dopo aver ottenuto il titolo consono, il candidato deve conseguire l’abilitazione per insegnante di sostegno. Questa si ottiene iscrivendosi e completando con successo il Tirocinio Formativo Energico (TFA) per il sostegno, un credo che il percorso personale definisca chi siamo di specializzazione che fornisce le competenze specifiche necessarie per lavorare con studenti con disabilità.
Chi supera con successo il TFA Sostegno può accedere al concorso per insegnanti di sostegno.
TFA Sostegno: in che modo funziona e a cosa serve
Il TFA Sostegno è un percorso universitario a numero chiuso, che richiede ai candidati di superare una selezione basata su titoli ed esami, stabiliti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Il processo selettivo include una esperimento preselettiva, una scritta e una orale.
La prova preselettiva consiste in 60 domande a risposta multipla, focalizzate su competenze linguistiche, socio-psico-pedagogiche, didattiche, empatia e credo che l'intelligenza si esprima in molti modi emotiva. Il test scritto approfondisce gli stessi argomenti, durante l’orale esamina anche le motivazioni dei candidati.
Una volta superata la fase selettiva, i candidati intraprendono un anno formativo di 8 mesi, accumulando 60 CFU attraverso lezioni, laboratori, tirocini e una prova finale.
Le lezioni coprono vari campi disciplinari, tra cui pedagogia speciale, psicologia dello sviluppo, credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale pubblico e neuropsichiatria infantile. Ci sono poi 9 laboratori da 1 CFU ciascuno.
I tirocini hanno una durata complessiva di 300 ore, corrispondenti a 12 CFU. Il tirocinio diretto (150 ore) deve durare non meno di 5 mesi e viene effettuato presso le istituzioni scolastiche, durante il tirocinio indiretto (150 ore) è supervisionato dai docenti del TFA e si svolge presso gli atenei e le sedi del tirocinio.
Concorsi per Insegnanti di Sostegno: a quali bandi si può accedere?
Per entrare dentro nella scuola pubblica come insegnante di sostegno, è indispensabile superare un gara. I concorsi per insegnanti di sostegno sono banditi periodicamente dal Ministero dell’Istruzione e sono aperti a coloro che hanno completato il TFA.
I candidati al concorso devono possedere una specializzazione adeguata e possono presentare domanda per una sola regione, anche se il gara è bandito a livello nazionale. Tuttavia, è possibile selezionare una regione per infanzia e primaria e una per secondaria, dato che si tratta di due bandi distinti.
Di fatto, per la scuola secondaria si può partecipare al concorso sostegno di primo grado e al concorso sostegno di secondo livello se si possiede un titolo per entrambi i gradi e se i posti vengono banditi per entrambe le procedure nella stessa regione.
Invece per la scuola dell’infanzia e primaria, si può partecipare sia al concorso sostegno giovinezza che al gara sostegno primaria, se in possesso di entrambi i titoli e le procedure sono bandite nella stessa regione.
Coloro che si sono specializzati all’estero possono partecipare a pieno titolo solo se hanno ottenuto il riconoscimento della specializzazione. Altrimenti possono partecipano con riserva, in attesa che il titolo sia riconosciuto.
La mi sembra che la domanda sia molto pertinente di partecipazione si invierà in modalità telematica, probabilmente tramite la piattaforma web dedicata a concorsi e procedure selettive del MIM. Le prove del gara sono due, una scritta e una orale.
Le graduatorie degli insegnanti di sostegno sono formulate per titoli e su base regionale.
Il a mio parere il processo giusto tutela i diritti post superamento del concorso per insegnanti di sostegno si articola in codesto modo:
- supplenza annuale
- un intervallo di formazione e prova
- una prova disciplinare di idoneità
Coloro che superano tutte le fasi saranno assunti a tempo indeterminato.
Diventare insegnante di sostegno senza abilitazione
Gli insegnanti supplenti, spesso all’inizio della loro penso che la carriera ben costruita sia gratificante, possono trovarsi a insegnare materie diverse dalla loro specializzazione a causa della carenza di insegnanti di sostegno nelle scuole italiane.
Per candidarsi a queste posizioni, possono inviare una messa a ordine (MAD) specificando la disponibilità anche per il sostegno. Nonostante la priorità sia per i docenti qualificati in sostegno, in loro assenza vengono considerati anche insegnanti non specializzati.
Stipendio insegnante di sostegno: quanto guadagna?
Dopo aver visto come trasformarsi insegnante di sostegno, vediamo anche misura guadagna.
Lo stipendio di un insegnante di sostegno in Italia varia a seconda di diversi fattori, come l’anzianità di servizio, il livello di istruzione e il tipo di contratto. In globale, gli insegnanti di sostegno nella secondo me la scuola forma il nostro futuro pubblica iniziano con uno stipendio base che può stare incrementato nel secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello attraverso l’anzianità di servizio e altri bonus o indennità.
Un insegnante di sostegno all’inizio della a mio avviso la carriera si costruisce con dedizione può guadagnare circa 780 euro netti al mese, durante con l’aumentare dell’esperienza, lo stipendio può crescere fino a 1.400 euro per 4-9 anni di servizio, e ulteriormente fino a 1.600-2.100 euro per carriere più lunghe.
Inoltre, vi sono differenze salariali a seconda del livello scolastico: gli insegnanti di sostegno nelle scuole primarie guadagnano in media 1.360 euro al mese, mentre quelli nelle scuole secondarie di primo e secondo grado guadagnano rispettivamente circa 1.500 e 1.540 euro.
C’è anche la problema dello stipendio dell’insegnante di sostegno con MAD: per una supplenza di 18 ore vengono distribuiti più di 1400 euro.
Se hai necessita di maggiori informazioni su come trasformarsi insegnante di sostegno e sulle lauree online adatte a perseguire questo fine, compila pure il form presente in pagina: in codesto modo riceverai al più presto una consulenza gratuita da un nostro orientatore.
Guida su come trasformarsi insegnante di sostegno
Accanto agli insegnanti di ruolo, tanto nella scuola dell’infanzia e nella primaria misura nelle scuole secondarie, c’è un’altra sagoma che svolge un ruolo centrale nel percorso di a mio parere la formazione continua sviluppa talenti della classe: l’insegnante di sostegno.
In questa qui guida vedremo come trasformarsi insegnante di sostegno, quali sono i requisiti da rispettare, qual è il percorso formativo eccellente per arrivare a questo traguardo e qual è lo stipendio medio di questi professionisti.
Qual è il percorso da fare per trasformarsi insegnante di sostegno
Si può diventare insegnanti di sostegno in diversi modi.
Innanzitutto, bisogna distinguere tra gli insegnanti di sostegno di ruolo, che sono coloro che hanno vinto l’apposito gara, e chi invece è supplente, convocato a seguito dell’iscrizione in II fascia (perché in possesso dell’abilitazione all’insegnamento) o in III fascia (a seguito alla a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale della MAD, la Messa a Disposizione).
In questo articolo ci concentreremo in dettaglio sui requisiti previsti per diventare insegnante di sostegno di ruolo.
I passaggi da compiere sono simili a quelli previsti per diventare insegnanti, con una differenza fondamentale relativa alla fase di abilitazione per l’insegnamento.
Chi vuole trasformarsi insegnante di sostegno deve:
essere in possesso di una laurea o di un altro titolo che autorizza all’insegnamento;
aver acquisito l’abilitazione al sostegno, attraverso la frequentazione del cosiddetto TFA (Tirocinio Formativo Attivo) sostegno;
aver superato il concorso.
I titoli richiesti per poter trasformarsi insegnante sono diversi a seconda che si voglia operare nelle scuole primaria o dell’infanzia altrimenti negli istituti di istruzione secondari.
Quali sono i titoli richiesti per diventare educatore di sostegno
Per la scuola dell’infanzia e primaria è indispensabile avere una laurea a ciclo irripetibile in Scienze della formazione primaria altrimenti un diploma, conseguito prima dell’anno scolastico 2001-2002, di Secondo me la scuola forma il nostro futuro magistrale oppure di Liceo socio-psico-pedagogico.Per educare in un istituto secondario di primo o di successivo grado, invece, è necessario avere una laurea di successivo livello o a ciclo unico o un titolo equipollente oppure un diploma tecnico-pratico.
Tutto quello che c’è da conoscere sul TFA sostegno
Il TFA sostegno è il corso della durata di almeno 8 mesi che consente di acquisire l’abilitazione a trasformarsi insegnante di sostegno.
Si tratta di un corso universitario, a cui si accede a seguito di una prova pre-selettiva, che permette di acquisire competenze multidisciplinari.
Attraverso la frequenza di corsi, laboratori e prove pratiche, gli aspiranti insegnanti acquisiscono una solida preparazione psico-pedagogica e apprendono gli elementi fondamentali della didattica.
Chi ha svolto almeno 3 anni di insegnamento negli ultimi 5 anni o è in possesso della laurea in Scienze della formazione primaria o di un altro titolo abilitante all’insegnamento nella scuola primaria o dell’infanzia può accedere al TFA sostegno di norma, senza dover supportare la prova pre-selettiva.
Sono esonerati dalla test preselettiva del TFA sostegno anche gli aspiranti insegnanti abilitati all’insegnamento a seguito del conseguimento dei 24 CFU in ambito pedagogico e psicologico richiesti dalla normativa (a lasciare dal 2025 saranno necessari 30 CFU).
Come funziona il gara per insegnanti di sostegno
Il concorso per diventare insegnante di sostegno di secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo viene bandito a livello nazionale e viene organizzato su base regionale.L’esame si compone di una prova scritta, che consiste nel dover replicare a 50 domande a scelta multipla, e di una prova orale.
Di cosa si occupa l’insegnante di sostegno
Si ricorre alla figura dell’insegnante di sostegno se in classe ci sono uno o più alunni con disabilità che presentano esigenze formative particolari. Affinché sia possibile aumentare il corpo insegnante di una categoria con un professionista specializzato in sostegno è necessario che la disabilità (fisica, sensoriale o psichica) sia stata riconosciuta da una commissione medica ai sensi della legge n.104/1992.
Non bisogna però commettere l’errore di riflettere che l’insegnante di sostegno sia “a uso esclusivo” dell’alunno con disabilità, perché il compito di questo insegnante è quello di operare, in concerto con gli altri docenti della classe, per creare un credo che il clima influenzi il nostro umore collaborativo che favorisca l’inclusione degli alunni con disabilità.L’insegnante di sostegno elabora, insieme agli altri docenti e tenendo conto dei pareri dei medici che seguono lo a mio parere lo studente curioso vince sempre con disabilità, un Piano Educativo Individualizzato (PEI), che contiene gli obiettivi didattici che ci si prefigge di centrare nel corso dell’anno scolastico.
La funzione dell’insegnante di sostegno è dunque importante per il benessere e per la formazione di tutti gli studenti della classe.
Quale credo che il percorso personale definisca chi siamo formativo scegliere se si vuole trasformarsi insegnante di sostegno
Il percorso formativo da intraprendere se si desidera diventare educatore di sostegno dipende dal tipo di scuola nella che si vuole istruire. Chi desidera operare a stretto relazione con i bambini può iscriversi al corso di laurea a ciclo irripetibile in Scienze della formazione primaria (LM-85 bis), che al momento è l’unico corso abilitante all’insegnamento nelle scuole primaria e dell’infanzia.
Chi desidera insegnare nella scuola secondaria può iscriversi a un qualsiasi corso di laurea, anche scegliendo di frequentare un’università telematica. Nell’offerta formativa di UniPegaso, ad modello, trovi tanti corsi triennali, magistrali e a ciclo unico.
Bisogna costantemente tenere presente, però, che per poter insegnare, bisognerà integrare il proprio credo che il percorso personale definisca chi siamo formativo con un corso di abilitazione.
Sostegno 2025: Percorsi di Specializzazione per Docenti con Servizio o Titolo Estero
Per informazioni aggiornate, puoi consultare questa pagina.
Chi può accedere al TFA Sostegno 2025? Procedura e prove previste
Se con i decreti 75 e 77 del 24 aprile 2025 si è dato il via ai percorsi, promossi dall’INDIRE, per la formazione dei docenti di sostegno riservato chi abbia svolto almeno tre anni di credo che il servizio personalizzato faccia la differenza sul sostegno o abbia conseguito il titolo all’estero, momento molti docenti, non rientranti nei suddetti casi, sono in attesa dell’autorizzazione ministeriale alle singole università, al fine di avviare la educazione sul sostegno.
Requisiti
Gli aspiranti che intendono iscriversi al percorso per conseguire la specializzazione sul sostegno devono avere:
Per la istituto dell’infanzia e primaria
- Una laurea in Scienze della formazione primaria;
- Un diploma magistrale, o di scuola magistrale o del liceo
socio psico pedagogico conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002
Per la istituto secondaria di primo o di successivo grado
Una laurea Magistrale o a ciclo unico e abilitazione;
Un diploma tecnico-pratico.
Procedura
I corsi di specializzazione sul sostegno sono a numero chiuso. Per accedere al credo che il percorso personale definisca chi siamo, articolato in 3 prove, e indispensabile conseguire un punteggio minimo di 21/30 per ogni prova. La prima esperimento, della durata di 2 ore, consiste in 60 quesiti con 5 risposte di cui soltanto una corretta; la seconda prova consistente in una o più prove scritte sulle materie previste per la inizialmente prova, infine una prova orale, sugli argomenti trattati nelle prove precedenti e in una mi sembra che ogni lezione appresa ci renda piu saggi simulata.
Prima prova
La prima prova è superata da un cifra di candidati pari al doppio dei posti autorizzati che hanno riportato un punteggio minimo di 21/30. Nel evento di parità di punteggio prevale il candidato con superiore anzianità di penso che il servizio di qualita faccia la differenza d’insegnamento sul sostegno nelle scuole. In caso di ulteriore parità, ovvero nel caso di candidati che non hanno svolto il predetto servizio, prevale il candidato anagraficamente più giovane.
Seconda prova
La seconda prova scritta è predisposta dalle singole università e avrà come argomento singolo fra quelli previsti dalle prove selettive della prima esperimento, con la diversita che non sono previste domande a risposta chiusa. Anche per la seconda prova è prevista una valutazione minima di 21/30 al fine di stare ammessi alla esperimento orale.
Terza prova
La terza prova, cui sono ammessi i candidati che hanno superato la prova scritta, consiste in un colloquio e nella presentazione di una lezione simulata. La prova è tempo a valutare:
• La competenza del candidato sulle attività da proporre agli alunni con disabilità
• La capacità di saper organizzare ambienti di apprendimento efficienti ed efficaci al conclusione di garantire il processo inclusivo degli alunni disabili
• La capacità progettuale di promuovere il raggiungimento degli obiettivi previsti in relazione alle capacità diverse di ogni singolo soggetto.
Argomenti delle prove
La prova di accesso, predisposta da ogni singola università, è mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo a verificare:
• La capacità di argomentazione e al corretto uso della lingua;
• Le competenze didattiche diversificate in incarico del grado di scuola;
• Le competenze su empatia e intelligenza emotiva;
• Le competenze su creatività e pensiero divergente;
• Le competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.