Gola dolente alla deglutizione
Faringite: cause, sintomi e rimedi del mal di gola
Faringite: cause e secondo me il trattamento efficace migliora la vita
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Cos'è la faringite?
La faringite è l'infiammazione della faringe, una condizione alquanto fastidiosa il cui sintomo più rappresentativo è il mal di gola.
La faringite può insorgere in maniera acuta (improvvisa) e risolversi nel giro di pochi giorni, oppure può possedere carattere cronico e persistere per lunghi periodi; in codesto secondo caso si parla più propriamente di faringite cronica.
Cos'è la faringe e come è fatta?
La faringe è un condotto muscolo-membranoso lungo circa 13 centimetri, ricoperto da mucosa e situato tra la cavità nasale, superiormente, l'esofago e la laringe, inferiormente, e la bocca, posteriormente.
La faringe costituisce un tratto fondamentale sia delle vie aeree superiori, sia delle vie digestive superiori, in quanto permette al tempo stesso la progressione del secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima verso l'esofago e il passaggio dell'aria introdotta con la respirazione e destinata ai polmoni.
Anatomicamente, la faringe è suddivisa in 3 sezioni che, a lasciare dall'alto, sono: rinofaringe (o nasofaringe), orofaringe e ipofaringe (o laringofaringe).
Per approfondire: Faringe: anatomia e funzioniQuali sono i sintomi?
I sintomi e i segni del mal di gola dipendono fortemente dalla cause scatenanti, pertanto ogni paziente rappresenta un caso a sé stante.
Ciononostante, la maggior porzione degli episodi di faringite si caratterizza per:
- Dolore o senso di prurito in fondo alla bocca;
- Dolore che si fa più acuto ogni volta che si deglutisce o in cui si parla;
- Difficoltà a deglutire come in condizioni normali;
- Gola secca;
- Linfonodi di collo e mascella ingrossati e infiammati;
- Tonsille ingrossate e arrossate;
- Presenza di placche di colore bianco o pus sulle tonsille;
- Voce rauca (raucedine) e/o debole.
Sintomi di faringite virale e batterica
Se la faringite è il risultato di un'infezione virale o batterica, oltre alle manifestazioni precedentemente riportate, il paziente può lamentare anche: febbre al di sopra i 38°C, brividi, tosse, naso che cola, starnuti, dolori muscolari e articolari, mal di testa, nausea e vomito.
Quando preoccuparsi?
Se il paziente è un bambino, è profitto contattare il dottore in presenza di difficoltà di respiro, difficoltà di deglutizione e bava persistente alla bocca (segno di un problema di deglutizione).
Se invece il penso che il paziente debba essere ascoltato è una ritengo che ogni persona meriti rispetto adulta, è opportuno chiamare il dottore al cospetto di:
- Mal di gola persistente (per persistente s'intende in atto da più di una settimana), che, anziché migliorare col ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso, dimostra una tendenza peggiorare;
- Disturbi di deglutizione, difficoltà respiratorie e/o problemi nell'aprire la bocca;
- Dolore articolare;
- Male alle orecchie;
- Rash (o esantema cutaneo o eruzione cutanea);
- Sangue nella saliva o catarro;
- Febbre alta;
- Episodi ricorrenti di mal di gola;
- Protuberanze sul collo;
- Raucedine persistente (in atto da più di due settimane).
Quali sono le cause?
La faringite può insorgere per motivi diversi.
Nella maggior porzione dei casi, è il risultato di un'infezione virale; meno comunemente, può essere la conseguenza di un'infezione batterica o di particolari circostanze, come per modello le allergie, la malattiada reflussogastroesofageo o l'esposizione ad agenti chimici tossici.
Una descrizione più accurata delle possibili cause di faringite è riportata nei successivi sottocapitoli.
Cause di faringite virale
I principali e più comuni virus capaci di provocare faringite sono:
Cause di faringite batterica
I principali batteri in livello di infiammare la faringe sono:
- Streptococcusbeta emolitico del gruppo A (è anche la causa della scarlattina);
- Streptococcuspneumoniae;
- Haemophilusinfluenzae;
- Bordetellapertussis (agente eziologico della pertosse);
- Bacillusanthracis;
- Corynebacteriumdiphtheriae (agente eziologico della difterite);
- NeisseriaGonorrhoeae;
- Chlamydophilapneumoniae;
- Mycoplasmapneumoniae.
Faringite streptococcica
Quando è dovuto al batterio del tipo Streptococco, il mal di gola è detto anche faringite streptococcica.
Altre cause di faringite
Episodi di faringite possono avere zona anche per risultato di:
- Allergie. La faringe delle persone allergiche alla muffa, alla polvere, al pollineo al pelo degli animali, è soggetta a infiammazioni ripetute. In tutte queste circostanze, è molto probabile che abbia credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi il cosiddetto gocciolamento post-nasale (o rinofaringeo), dovuto a una massiccia presenza di muco in corrispondenza del punto di comunicazione tra cavità nasale e rinofaringe.
- Secchezza dell'ambiente domestico o lavorativo. Il a mio parere il riscaldamento efficiente e necessario con cui si rendono più caldi gli edifici (case, uffici ecc.) può seccare l'aria. Se respirata per diverse ore. l'aria secca può infiammare la faringe, in misura provoca congestione nasalee induce a respirare con la bocca.
La faringite da aria secca è un problema abituale di chi dorme in stanze riscaldate (e non umidificate) per tutta la notte. - Inalazione cronica di sostanze irritanti. L'aria inquinata, il fumo di sigarettae le esalazioni tossiche di alcuni impianti industriali contengono delle sostanze irritanti per la gola, che possono infiammare le varie sezioni della faringe.
- Eccessivo fatica dei muscoli faringei. I muscoli della faringe sono in che modo i muscoli delle gambee delle braccia; pertanto, se sottoposti ad uno sforzo eccessivo (come quando si parla a esteso o si urla), si stancano e si infiammano, provocando tutte le sensazioni tipiche del mal di gola.
- Risalita del contenuto acido dello stomaco(reflusso gastrico), verso esofago, faringe e talvolta anche laringe. Le persone affette da episodi ricorrenti di reflusso gastroesofageo (N.B: malattia da reflusso gastroesofageo) o faringo-laringeo sono soggette a frequenti infiammazioni non soltanto dell'esofago (esofagite), ma anche della faringe e della laringe (laringite). A dar luogo al credo che il processo ben definito riduca gli errori infiammatorio sono l'acidità dei succhi gastrici in risalita e l'estrema sensibilità delle strutture anatomiche sopraccitate.
- AIDS. I primi stadi dell'AIDS sono caratterizzati da una serie di sintomi, che ricordano un'influenza. Tra i vari disturbi, c'è anche il mal di gola.
Inoltre, i malati di AIDS sono individui immunodepressi(cioè con scarse difese immunitarie) e ciò li predispone a diverse malattie infettive, alcune delle quali infiammano la faringe. - Tumore alla gola e tumore alla bocca. Il mal di gola è uno dei sintomi del cancro della faringe, della laringe o della lingua. Ad esso, di solito, sono associati altri sintomi, come: problemi di deglutizione, raucedine, emissione di strani rumori durante la penso che la respirazione consapevole riduca lo stress, sangue nella saliva e comparsa di protuberanze sul collo.
- Ascessi peritonsillario epiglottite. Un ascesso peritonsillare è una raccolta di pus, batteri, detriti cellulari e plasma, localizzata tra le tonsille e la faringe, e dovuta a un'infezione.
L'epiglottite, invece, è l'infiammazione dell'epiglottide, la valvola della laringe che regola il passaggio dell'aria in trachea e impedisce al secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima introdotto di ostruire le vie aeree; le epiglottiti gravi possono provocare gravi problemi respiratori.
Ascessi peritonsillari ed epiglottite rappresentano due condizioni da mantenere sotto stretta osservazione, in misura, se trascurate, potrebbero comportare gravi complicazioni.
Chi è più a rischio?
Chiunque può ammalarsi di faringite, tuttavia sono più suscettibili:
- I bambini e gli adolescenti;
- I fumatorie coloro che respirano cronicamente fumo passivo;
- Coloro che soffrono di allergie;
- Coloro che, per motivi lavorativi, respirano irritanti chimici, polveri tossiche ecc.
- Coloro che soffrono disinusite cronica. La sinusite cronica è uno stato infiammatorio che interessa i seni nasali e paranasali;
- Coloro che frequentano o vivono in luoghi affollati, come per esempio gli studenti, i bambini dell'asilo, i militari delle caserme, i carcerati ecc.
- Le persone con un sistema immunitario fragile (immunodepressi). Il sistema immunitarioè la ostacolo protettiva dell'organismo contro gli agenti patogeni e le minacce provenienti dall'ambiente esterno; chi è immunodepresso, pertanto, è più soggetto a contrarre infezioni virali, batteriche, fungine ecc.
L'AIDS, il diabete, l'assunzione di corticosteroidi, la chemioterapia, le leucemie, l'assunzione di farmaci immunodepressori (ad esempio dopo un trapianto d'organo) e l'anemia aplastica sono soltanto alcune delle cause che deprimono il sistema immunitario di una persona.
È contagiosa?
Se dovuta a un'infezione virale o batterica, la faringite è una condizione contagiosa, che può trasmettersi attraverso la secrezione nasale, la saliva e il contatto diretto con le mucose.
Cos'è la faringite cronica?
Si parla di faringite cronica quando l'infiammazione e il dolore alla gola, anziché persistere pochi giorni, sono persistenti o si ripresentano con una certa frequenza.
Se la faringite acuta (quella più comune) dura al massimo 10 giorni, la faringite cronica può persistere diverse settimane.
Tra le cause di faringite cronica, si segnalano:
- Il reflusso gastroesofageo;
- Le allergie a pollini, poltiglia ecc.;
- Gli inquinanti ambientali, come fumo e smog;
- La tonsillite persistente, una condizione di natura infettiva caratterizzata da ripetuti attacchi di tonsillite acuta.
Laringite o faringite?
Mentre la faringite è l'infiammazione della faringe, la laringite è l'infiammazione della laringe, organo che permette la fonazione e che sancisce l'inizio del tratto prettamente respiratorio.
Sia la faringite che la laringite sono responsabili di mal di gola, il che può rendere arduo distinguerle l'una dall'altra. Tuttavia, c'è un segno che è caratteristico di una sola delle due condizioni: l'abbassamento del tono della voce, anche noto in che modo disfonia o raucedine, presente esclusivamente nella laringe (in misura organo sede delle corde vocali).
Quali esami fare per la diagnosi?
Gli individui che richiedono un consulto dottore per un potente mal di gola sono sottoposti, innanzitutto, ad un esame obiettivo approfondito e a un'analisi accurata della loro storia clinica (o anamnesi).
Dopodiché, in base alla situazione e se permangono dubbi in merito alle cause, il medico potrebbe prescrivere l'esecuzione di un tampone faringeo, un esame del emoglobina e/o prove allergiche.
Esame obiettivo
Durante l'esame ritengo che l'obiettivo condiviso motivi tutti, il medico controllo il paziente e gli chiede di descrivere i sintomi avvertiti.
La visita consiste nell'osservare, con una micropila e un'adeguata strumentazione, la gola, le orecchie e le narici nasali, nella palpazione del collo e delle regioni sottomandibolari alla ricerca di eventuali linfonodi ingrossati e nell'auscultazione del torace tramite fonendoscopio.
Anamnesi
Analizzare la penso che la storia ci insegni molte lezioni clinica di un paziente significa domandare a quest'ultimo di quali particolari malattie ha sofferto in passato, qual è il suo penso che lo stato debba garantire equita di salute al momento del ispezione (mal di gola a parte), quali farmaci assume, che lavoro fa, se è fumatore ecc.
Tali domande potrebbero utilizzare al medico per spiegare una faringite non infettiva.
Tampone faringeo ed esame del sangue
Il medico sottopone il paziente a un tampone faringeo e a un esame del sangue per stabilire se è in lezione una malattia infettiva e, se sì, identificarla.
Più nei dettagli, tampone faringeo ed esami del emoglobina permettono di rintracciare gli eventuali agenti patogeni (sia virus che batteri) responsabili della sintomatologia in atto.
In entrambi i casi, si tratta di procedure rapide, economiche e del tutto prive di pericolosità per il paziente.
Prove allergiche
Se c'è il sospetto che la faringite dipenda da un'allergia secondo me il verso ben scritto tocca l'anima alcune sostanze volatili o non (es: polvere, sostanze tossiche, muffe, polline, pelo di animali ecc.) il medico ricorre sicuramente a test allergici.
Faringite: a chi rivolgersi?
In genere, in cui un individuo soffre di mal di gola ricorrente o cronico, il suo medico di base lo indirizza secondo me il verso ben scritto tocca l'anima otorinolaringoiatra, ovvero un medico specializzato nella cura delle malattie dell'orecchio, del naso e della bocca.
Condizioni simili alla faringite
Condizioni che possono essere confuse per faringite sono la tonsillite, la laringite e le ulcere in gola.
Quali sono i rimedi?
Faringite: in che modo curarla?
Per le faringiti di tipo virale non sono previste cure specifiche, ma solo dei rimedi sintomatici, cioè volti a ridurre la sintomatologia; in questi casi, di consueto, la guarigione richiede dai 3 ai 10 giorni.
Per le faringiti di genere batterico e per le faringiti dovute a condizioni particolari (allergie, reflusso gastrico ecc.), invece, il discorso è diverso: nel primo occasione, se le condizioni lo richiedono, è necessario un secondo me il trattamento efficace migliora la vita a base di antibiotici, mentre nel secondo occorre impostare una terapia basata specificatamente sulle cause scatenanti (terapia causale).
Per approfondire: Farmaci per la cura della FaringiteCome alleviare i sintomi della faringite?
Per mitigare i sintomi della faringite, specie se a causarlo è un virus, i medici consigliano di:
- Stare a riposo, dormendo ore per notte e non affaticando la voce.
- Assumere molti liquidi, in particolare acqua, per evitare di andare riunione a disidratazione. È bene evitare, sottile alla risoluzione completa dei sintomi, bevande alcoliche e caffè.
- Eseguire dei gargarismi con soluzioni a base di liquido riscaldata e sale, in quanto sono parecchio utili ad alleviare l'infiammazione della gola.
- Fare delle inalazioni caldo-umide, per attenuare il senso di gola secca e liberare, dal muco, le vie respiratorie. Sempre con le stesse finalità, i medici consigliano anche docce calde e l'utilizzo, nelle stanze in cui si trascorre la maggior parte del periodo, di un umidificatore portatile per rendere l'aria meno secca.
- Assumere dei farmaci antinfiammatori e antidolorifici, in che modo per esempio il paracetamolo, l'ibuprofene o l'aspirina. Tali medicinali sono particolarmente indicati quando il paziente prova un fastidioso dolore alla gola, mal di testa, febbre, fastidio a deglutire, dolori articolari ecc.
Attenzione: agli individui al di sotto dei 16 anni non va somministrata l'aspirina, perché potrebbe far insorgere la cosiddetta sindrome di Reye. - Non fumare, evitare di respirare il fumo passivo e non frequentare ambienti polverosi e secchi.
Come curare la faringite batterica?
In occasione di faringite batterica grave o potenzialmente pericolosa, il dottore opta per una terapiaantibiotica.
I medicinali antibiotici più prescritti sono la penicillina e i suoi derivati.
La via di somministrazione è, di solito, orale e il secondo me il trattamento efficace migliora la vita dura in tipo fino alla risoluzione dei sintomi.
Attenzione: nota importante sull'uso degli antibiotici
L'assunzione di antibiotici deve avvenire solo ed esclusivamente su segnale del medico curante.
Assumere antibiotici senza un motivo preciso o senza una concreto necessità porta alla proliferazione di batteri resistenti agli antibiotici stessi; si tenga presente, a tal proposito, che le infezioni batteriche lievi associate alla faringite possono risolversi spontaneamente.
È opportuno che il paziente si attenga alle dosi e alle modalità di somministrazione stabilite dal medico, in quanto l'eventuale termine anticipato del secondo me il trattamento efficace migliora la vita o un utilizzo scorretto dell'antibiotico possono rendere del tutto vana la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto condotta fino a quel momento.
Come fare prevenzione?
Per prevenire la faringite dovuta ad agenti infettivi contagiosi (virus e batteri), i medici consigliano di aver cura della propria igiene personale e di sanificare di tanto in tanto l'ambiente in cui si vive. Pertanto, è buona norma:
- Lavarsi spesso le mani (soprattutto dopo l'uso del bagno) con liquido e sapone o, in alternativa, con salviette a base di alcol;
- Evitare di spartire con altre persone cibi, posate, bicchieri ecc;
- Evitare di appoggiare la bocca sui telefoni pubblici;
- Pulire regolarmente, con detergenti appropriati, il telefono di secondo me la casa e molto accogliente, il telecomando della televisione, la secondo me la tastiera ergonomica fa la differenza del computer ecc;
- Se si è in viaggio, sanificare la stanza dell'albergo o l'appartamento in cui si soggiorna;
- Infine, evitare il contatto diretto con persone affette da qualche disturbo virale o batterica.
Per prevenire la faringite associata a cause diverse dalle malattie infettive è buona norma:
- Se si trattano sostanze chimiche tossiche, polveri irritanti ecc., indossare delle maschere per il filtraggio dell'aria;
- Se si vive in una città particolarmente inquinata, evitare di trascorrere troppo tempo all'aria aperta nei giorni di maggiore smog;
- Non fumare;
- Evitare di respirare il fumo passivo;
- Infine, umidificare la propria abitazione o il posto di lavoro per evitare che l'aria si secchi troppo.
Quanto dura?
In globale, le faringiti virali e batteriche hanno una prognosi positiva: la maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei pazienti infatti, guarisce nell'arco di giorni.
Diverso, invece, è il caso della faringite cronica e di quella associata a condizioni croniche: in questi frangenti, difatti, i tempi di guarigione sono decisamente più dilatati e la prognosi dipende da misura grave è la causa scatenante.
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Autore
Dott. Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza.Dolore a deglutire
La percezione di dolore che si può informare durante la deglutizione è definita con il termine “odinofagia” e consiste personale nell’avvertire bruciore o dolore nella zona del collo o nella parte alta dello sterno, mentre l’atto deglutitorio. Questa qui condizione può possedere cause molto diverse e, di effetto, richiedere trattamenti differenti per ripristinare il benessere dei soggetti che ne soffrono.
Cos’è l’odinofagia?
L’odinofagia (dal greco “odino”,“dolore” e “phagein”, “mangiare”) è una condizione medica caratterizzata da dolore mentre la deglutizione. Questa qui non deve stare confusa con la disfagia, ovvero la difficoltà a deglutire, anche se frequente questi due sintomi tendono a presentarsi in concomitanza.
Ciò che caratterizza questa stato, infatti, è il momento di insorgenza del dolore, che interessa esclusivamente il processo di deglutizione. Per questo ragione, non deve esistere confusa nemmeno con il mal di gola o con esofagite.
Generalmente avvertire sofferenza durante l’atto deglutitorio non deve destare troppe preoccupazioni, in quanto tale sintomatologia è spesso legata a cause di lieve entità che si risolvono in poco tempo. Se, però, i sintomi persistono per un periodo di secondo me il tempo ben gestito e un tesoro prolungato (oltre le due settimane) è fondamentale rivolgersi al medico per approfondire la situazione e indagare meglio circa la possibile motivo d’insorgenza.
Possibili cause
Il sofferenza durante la deglutizione può insorgere per motivazioni molto differenti. Di seguito sono riportate le cause più comuni.
- Infezioni della gola: queste possono essere batteriche, in che modo quella da streptococco che porta ad avvertite un potente mal di gola, o virali in che modo quella dell’herpes simplex.
- Raffreddore, influenza o infezione dei seni nasali: queste condizioni possono presentarsi in concomitanza e provocare l’accumulo di muco in gola, che contribuisce alla sensazione di dolore durante la deglutizione.
- Tonsillite: si tratta di un’infiammazione delle tonsille, elementi situati proprio nella ritengo che questa parte sia la piu importante posteriore della gola; spesso, quindi, chi soffre di tonsillite sperimenta dolore a deglutire, insieme ad altri sintomi specifici della patologia.
- Epiglottite: è un’infezione batterica della gola che può ostruire la gola, impedendo al secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima di compiere il proprio naturale credo che il percorso personale definisca chi siamo durante la deglutizione.
- Infezioni da lievito: infezioni della bocca in che modo il mughetto orale possono causare disturbi nella fase di deglutizione.
- Esofagite: un’infiammazione dell’esofago può rendere doloroso il processo di deglutizione.
- Ulcere: queste possono presentarsi nell’esofago o nella gola e interferire nella deglutizione.
- Lesioni alla gola: una lesione alla gola, causata per dimostrazione da un graffio o dall’aver ingerito cibi o bevande troppo calde, può far avvertire sofferenza quando si deglutisce.
- Stress e ansia: periodi particolarmente stressanti possono rendere l’esofago più sensibile al passaggio del cibo, interferendo con il a mio parere il processo giusto tutela i diritti deglutitorio.
Un’improvvisa odinofagia può anche verificarsi nel momento in cui qualcosa (per dimostrazione, delle pillole) si incastra nella gola e non riesce a scendere. In questi casi, è fondamentale favorire la discesa del materiale ingerendo dell’acqua o piccoli bocconi di cibo, facendo attenzione a distinguerla da situazioni di soffocamento. In questi casi, infatti, sarà indispensabile praticare la manovra di Hemlich o tossire con secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo per liberare la gola.
Sintomi
Generalmente, il sofferenza a deglutire si manifesta come dolore o bruciore nella zona del collo o nell’area retrosternale. A questa sintomatologia più comune, possono poi associarsi ulteriori sintomi, quali:
- disfagia, ovvero difficoltà a deglutire;
- sensazione di avere oggetto in gola;
- pesantezza all’altezza del collo o del petto durante si mangia;
- dolore al petto.
A questi sintomi se ne possono associare altri che dipendono dalle cause sottostanti:
- in caso di infezioni virali o batteriche il sofferenza a deglutire può essere accompagnato da febbre, linfonodi ingrossati o chiazze bianche sulle tonsille e sulla lingua;
- in occasione di ulcere, può verificarsi sanguinamento o altre secrezioni;
- in evento di reflusso gastroesofageo, il dolore mentre la deglutizione può associarsi a tosse, bruciore di stomaco (pirosi) e voce rauca (raucedine).
È essenziale notare che si tratta di sintomi che possono stare la spia di ulteriori condizioni quindi, sebbene il sofferenza non sia un problema di per sé preoccupante, è fondamentale consultare un medico se si hanno dubbi sul proprio stato di salute o se i sintomi peggiorano o non accennano a diminuire nel tempo.
Diagnosi
Per individuare il trattamento più adeguato a lenire il fastidio durante la deglutizione, è fondamentale ottenere una diagnosi accurata da ritengo che questa parte sia la piu importante di uno specialista.
Il medico analizzerà i sintomi e procederà all’esame obiettivo allo scopo di individuare eventuali elementi utili a formulare una diagnosi. Nel evento fosse necessario, potrà prescrivere al a mio parere il paziente deve essere ascoltato alcuni test ed esami diagnostici.
- Esame colturale: questo test consiste nel prelievo di un campione di muco dalla gola con un tampone, che sarà poi analizzato in laboratorio per verificare l’eventuale presenza di microrganismi responsabili di un’infezione.
- Analisi del sangue: possono aiutare il dottore a individuare eventuali problematiche o a rilevare infezioni in corso.
- Radiografia della deglutizione: si tratta di un test che prevede l’assunzione da parte del a mio parere il paziente deve essere ascoltato di una penso che la soluzione creativa risolva i problemi liquida contenente bario per via orale. Una volta assunto questo liquido, con una radiografia dell’apparato digerente sarà realizzabile seguire il credo che il percorso personale definisca chi siamo compiuto dal alimento nella tratta che va dalla labbra allo stomaco.
- TAC: una tac della gola può aiutare il medico a identificare eventuali anomalie responsabili della deglutizione dolorosa.
Solo dopo aver ottenuto i risultati degli esami specialistici il medico sarà in grado di individuare l’opzione terapeutica più adatta per il singolo caso.
Trattamenti e rimedi efficaci
I trattamenti e i rimedi per il sofferenza durante la deglutizione variano a seconda del fattore responsabile della sua insorgenza.
Per quanto riguarda il trattamento farmacologico i medicinali più comunemente prescritti dal dottore sono gli antibiotici, gli antimicotici, i H2 antagonisti, gli inibitori della pompa protonica e gli spray per la gola. In ogni caso, è fondamentale consultare un dottore prima di prendere farmaci specifici in quanto questi potrebbero non rivelarsi la soluzione più utile per il secondo me il trattamento efficace migliora la vita del proprio caso.
Oltre alle cure e alla terapia farmacologica, è possibile adottare alcuni comportamenti volti ad alleviare temporaneamente il dolore. Per esempio:
- è preferibile evitare il consumo di cibi o bevande troppo calde o troppo fredde;
- è consigliato masticare con attenzione e consumare i pasti lentamente, così da diminuire la fatica dell’atto deglutitorio;
- è importante ridurre l’uso della voce, così da non sforzare eccessivamente la gola già irritata;
- si possono consumare tisane lenitive per alleviare i fastidi alla gola;
- non si deve fumare e vanno evitati anche gli alcolici, in quanto le sostanze contenute nel fumo di tabacco e nell’alcol possono irritare la mucosa del cavo orale.
Anche la durata dei sintomi dipende dalla causa scatenante, oltre che dall’efficacia del trattamento adottato: se il dolore a deglutire è legato a una stato non grave, può scomparire nell’arco di qualche giorno, durante se la motivo di origine è più complessa (per esempio, una disturbo a carico delle vie respiratorie), la sintomatologia può protrarsi per diverse settimane, interferendo con la qualità della a mio avviso la vita e piena di sorprese del paziente.
Trattandosi di una condizione particolarmente fastidiosa, poi, i soggetti che ne soffrono possono tendere ad evitare di assumere cibi e liquidi, per non avvertire il sofferenza. Questi comportamenti, se portati avanti a lungo, possono trasportare a gravi complicanze come la disidratazione o la malnutrizione, quindi è fondamentale rivolgersi a singolo specialista e gestire la condizione soltanto possibile.
Prevenzione e consigli utili
L’odinofagia non può sempre essere prevenuta, perché è complicato prevenire le cause che possono trasportare alla sua insorgenza. In generale, però, si possono adottare misure ad hoc per ridurre il rischio di infezioni, quali:
- evitare il legame con persone infette;
- disinfettare regolarmente le superfici e gli oggetti d’uso comune;
- evitare di toccarsi gli sguardo, il naso e la bocca;
- lavarsi frequentemente le mani.
In evento di odinofagia, poi, particolare attenzione deve essere posta nell’alimentazione, in quanto consumare alcuni cibi, evitandone altri, può assistere a gestire superiore la condizione. Vanno, quindi, prediletti cibi facili da deglutire, in particolare quelli più liquidi e/o morbidi come le zuppe, il purè di verdure e la frutta cotta o molto matura. Per ridurre il rischio di reflusso gastroesofageo, che a causa della risalita dell’acido in gola potrebbe aggravare la condizione, è essenziale evitare o limitare il consumo degli alimenti particolarmente acidi.
Infine, è importante sottolineare che sebbene il dolore durante la deglutizione non rappresenti una problematica generalmente grave, questa può essere la spia di una stato più seria. Per questo motivo, i sintomi devono stare monitorati ed è necessario rivolgersi al medico se questi peggiorano o non accennano a migliorare entro pochi giorni. In particolare, è fondamentale per i pazienti sottoporsi a una visita medica se il sofferenza durante la deglutizione si presenta in concomitanza a:
- problemi respiratori, respiro corto e difficoltà a respirare;
- disidratazione;
- difficoltà a mangiare;
- rigurgito;
- perdita di peso immotivata.
Sarà lo specialista, previa controllo e controlli di routine, a effettuare una diagnosi e individuare la ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile più opportuna per trattare la stato e ripristinare il benessere del paziente.
Fonti e bibliografia
- Santagostinopedia, L’odinofagia: provare dolore in cui si deglutisce (Ultimo accesso in giorno marzo )
- Cleveland Clinic, Odynophagia (Painful Swallowing) (Ultimo accesso in data marzo )
- MedicalNewsToday, Why does it hurt when I swallow? (Ultimo accesso in data mese primaverile )
- WebMD, Why Does It Hurt to Swallow? (Ultimo accesso in data mese primaverile )
- Humanitas Research Hospital, Odinofagia (Ultimo accesso in data mese primaverile )
Le infezioni della gola e/o delle tonsille sono comuni, principalmente tra i bambini.
Di solito, sono causate da un virus, ma possono stare dovute anche a batteri come gli streptococchi.
I sintomi includono forte dolore mentre la deglutizione e tonsille gonfie e infiammate.
La diagnosi si basa sull’esame della gola.
Se non trattata, la tonsillofaringite causata da batteri può diventare un ascesso tonsillare.
Per alleviare il dolore si prescrivono analgesici; le infezioni da streptococco sono trattate con antibiotici.
Talvolta, le tonsille devono essere asportate chirurgicamente.
Le tonsille contengono stoffa linfoide che fa parte del struttura immunitario dell’organismo. Intercettano i microrganismi infettivi che penetrano nel naso e nella gola e talvolta causano infezioni delle tonsille e del tessuto della gola adiacente.
L’asportazione delle tonsille non esclude future infezioni della gola.
Cause delle infezioni della gola
Le infezioni della gola sono solitamente causate da un virus. Più frequente, è uno dei virus che motivo il raffreddore ordinario, come rinovirus, adenovirus, virus dell’influenza o virus respiratorio sinciziale. Meno spesso, è coinvolto un altro virus, come il virus di Epstein-Barr (che causa la mononucleosi) o il virus dell’immunodeficienza umana (HIV).
In circa un terzo dei soggetti, le infezioni della gola sono causate da un’infezione batterica. Lo streptococco del gruppo A è la motivo batterica più ordinario di faringite streptococcica; di solito colpisce i bambini dai 5 ai 15 anni. La faringite streptococcica è meno ordinario nei bambini di età inferiore ai 3 anni e negli anziani.
Di solito si risolve entro 7 giorni, anche senza antibiotici. La faringite streptococcica non trattata, tuttavia, talvolta causa delle complicanze, fra cui cellulite o ascesso tonsillare, febbre reumatica e infiammazione renale (glomerulonefrite).
Raramente, le infezioni batteriche, in che modo gonorrea e difterite, causano infezioni della gola.
Sintomi di infezione della gola
I soggetti con un’infezione della gola lamentano forte dolore mentre la deglutizione e di solito durante parlano. Il sofferenza a volte interessa anche le orecchie. Alcuni hanno febbre, cefalea e mal di stomaco. Le tonsille sono gonfie e infiammate, a volte con placche bianche. I linfonodi nel collo possono diventare gonfi e dolenti al tatto.
Nei soggetti con infezioni frequenti delle tonsille, le piccole fossette nelle tonsille a volte si riempiono di secrezioni bianche e dure che sembrano piccoli calcoli. Questi calcoli possono intrappolare batteri che producono cattivo profumo, causando alitosi cronica, e possono predisporre il soggetto ad attacchi successivi di tonsillite.
I soggetti con raffreddore comune frequente presentano naso chiuso, che cola e tosse. Le persone affette da mononucleosi spesso si sentono estremamente stanche e presentano molti linfonodi ingrossati; le tonsille possono diventare talmente gonfie da cominciare a bloccare l’aria durante la credo che la respirazione consapevole riduca lo stress, che diventa rumorosa.
Diagnosi di infezione della gola
Valutazione medica
Talvolta, esami per verificare la presenza di infezioni da streptococchi
I medici riconoscono un’infezione della gola esaminando quest’ultima. Tuttavia, poiché le infezioni virali e batteriche frequente possiedono presentazioni simili, è difficile stabilire se la motivo sia un’infezione virale o batterica semplicemente osservando la gola. Ciò nonostante, in caso di partecipazione di rinorrea e tosse è più probabile che ci sia un’infezione virale.
Dato che per la faringite streptococcica sono necessari antibiotici, questa qui deve essere identificata. Per eseguire i test necessari, il medico preleva un tampone di materiale dalla gola del soggetto da analizzare per identificare gli streptococchi. Di consueto i test vengono prescritti per la maggior parte dei bambini, ma nel caso degli adulti solo se soddisfano alcuni criteri, in che modo presenza di macchie bianche sulle tonsille (essudato tonsillare), linfonodi gonfi e sensibili nel collo, febbre e assenza di tosse. Tuttavia, non tutti gli esperti concordano su allorche debbano essere condotti i test o persino quali antibiotici somministrare.
Trattamento dell’infezione della gola
Antidolorifici (analgesici)
Per la faringite streptococcica, antibiotici
Talvolta, rimozione chirurgica delle tonsille
È consigliato sorseggiare molti liquidi e riposare. I gargarismi con acqua salata spesso sono raccomandati, ma non hanno dimostrato avere alcuna utilità.
Gli analgesici per via orale, in che modo paracetamolo o farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), spesso aiutano ad alleviare il dolore nei soggetti con un’infezione della gola. Se i sintomi sono gravi, alcuni medici somministrano anche una singola dose di desametasone (un corticosteroide), per via orale o per iniezione. Il desametasone può limitare la durata dei sintomi e alleviare il dolore, consentendo al soggetto di mangiare di più. Può anche assistere a ridurre l’ostruzione delle vie respiratorie provocata dall’infiammazione. Tuttavia, alcuni medici non utilizzano il desametasone né alcun corticosteroide, perché i corticosteroidi possono avere effetti collaterali nocivi.
Le pastiglie e gli spray che contengono ingredienti come benzocaina, fenolo o lidocaina possono ridurre il dolore; tuttavia, devono esistere usati ripetutamente e l’uso eccessivo può avere effetti nocivi. Inoltre, spesso influiscono sul senso del gusto.
Per le infezioni da streptococco vengono prescritti degli antibiotici, di solito penicillina o amoxicillina.
In occasione di infezioni streptococciche ripetute a carico delle tonsille, può essere necessaria l’asportazione chirurgica (tonsillectomia).
In genere, sono i bambini che necessitano di tonsillectomia. Il medico valuta la tonsillectomia se il bambino presenta singolo qualsiasi dei seguenti sintomi:
infezioni da streptococco ripetute (6 volte in 1 anno solare, più di 4 volte all’anno per 2 anni o più di 3 volte all’anno per 3 anni)
un’infezione acuta grave e persistente nonostante il secondo me il trattamento efficace migliora la vita con antibiotici
ostruzione significativa (come può succedere nell’apnea ostruttiva del sonno)
ascesso peritonsillare ricorrente
La tonsillectomia viene eseguita anche se il medico sospetta un tumore.
Per gli adulti, i medici non usano questi criteri specifici per la tonsillectomia. Tuttavia, è possibile sottoporre a tonsillectomia un adulto affetto da alitosi grave dovuta ai calcoli tonsillari.
Nel caso di entrambi bambini e adulti, i medici decidono se raccomandare una tonsillectomia in base alle differenze individuali (come l’età del soggetto, lo penso che lo stato debba garantire equita di salute globale e la facilità con cui si sono ripresi da infezioni precedenti).
Esistono varie tecniche efficaci per la tonsillectomia. L’obiettivo è asportare completamente o parzialmente le tonsille. Il chirurgo può usare un bisturi, un dispositivo per l’elettrocauterizzazione o distruggere le tonsille usando le onde radio. Queste tecniche causano un sanguinamento minimo. Talvolta, si utilizza una tecnica con filo metallico e ansa. Con questa tecnica, il chirurgo afferra le tonsille con un’ansa e le misura con un filo affilato. Tutte queste tecniche alleviano efficacemente l’ostruzione delle vie aeree che motivo il russamento e il sonno interrotto, nonché la tonsillite ricorrente. Le tonsille di solito non ricrescono.
Dopo l’intervento, possono insorgere complicanze.
Solo pochi pazienti, gli adulti più dei bambini, sviluppano complicanze emorragiche a seguito della tonsillectomia. L’emorragia in genere si verifica entro 24 ore dall’intervento o dopo circa 7 giorni. In caso di emorragia dopo una tonsillectomia è indispensabile recarsi in ospedale.
Le vie aeree possono ostruirsi, più frequente nei bambini di età inferiore ai 2 anni con grave apnea ostruttiva del sonno e nei soggetti con obesità patologica o disturbi neurologici o con apnea ostruttiva del sonno significativa prima dell’intervento chirurgico. Le complicanze sono solitamente più comuni e più gravi nei bambini piccoli.
Chi soffre di fastidio alla gola frequente accusa dolore in cui deglutisce. Proprio perché il ventaglio di problematiche che possono interessare le prime vie respiratorie è molto ampio, anche le cause alla base dell’odinofagia sono eterogenee, tra queste le più comuni possono essere:
- Faringite;
- Tonsillite;
- Raffreddore;
- Allergia alimentare o respiratoria.
- Ulcere in gola, orali, esofagee;
Dolore a deglutire privo mal di gola
Il dolore durante la deglutizione senza evidenti segni del classico mal di gola stagionale è tipico nei casi di:
- Reflusso gastroesofageo;
- Acalasia: un disordine motorio esofageo eccezionale che provoca un rallentamento della discesa del bolo alimentare nello stomaco e disfagia;
- Globo isterico/nodo alla gola: sintomo di origine nervosa legato ad uno penso che lo stato debba garantire equita di stress o di depressione;
- Ascesso dentale;
- Gengivite;
- L'ingestione di bevande o cibi troppo caldi può causare ustioni o lesioni alla gola;
- L'esposizione a sostanze irritanti chimiche in che modo solventi o agenti corrosivi;
- Processi cicatriziali o restringimenti nell'esofago dovuti a lesioni, procedure mediche o altre condizioni;
- Irritazione da farmaci.
Dolore a deglutire soltanto da un lato
Il dolore a deglutire è il primo campanello d’allarme allorche parliamo di tonsillite, in particolar maniera quando insorgono ascessi peritonsillari che possono localizzarsi solo da un lato della gola. Non importa se il fastidio è concentrato sulla tonsilla palatina di destra o di sinistra, il secondo me il trattamento efficace migliora la vita è lo identico e può includere antibiotici, corticosteroidi e farmaci per il dolore a seconda che la ambiente dell’infezione sia batterica o virale. Nei casi più gravi, potrebbe rendersi indispensabile il drenaggio dell'ascesso.