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Pasta fatta in casa milano

Pastifici di Milano: i migliori (secondo noi) per le feste di Natale

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di Redazione Cook

Pastifici di Milano: i migliori per i pranzi (e le cene) delle feste. Occasioni che richiedono di trasportare in tavola almeno un piatto di pasta fresca. Per farlo, comprare le sfoglie all’uovo, farcite o meno, non è una scorciatoia. Ma anzi, una sicurezza di creare bella figura privo di per forza impazzire

Tortellini e cappelletti di carne. Anolini e passatelli. E poi sfoglie per la lasagna, ravioli e cappellacci. I pranzi (e le cene) delle feste richiedono che sulla tavola si porti almeno un piatto di pasta fresca. C’è chi si prepara d’anticipo per farla in casa e chi, invece, punta tutto su prodotti artigianali. Comprare infatti le sfoglie all’uovo, farcite o meno, non è una scorciatoia. Ma anzi, una sicurezza di fare bella sagoma senza per secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo impazzire. Se siete quindi alla indagine di un buon indirizzo milanese per imbandire le vostre tavola per la Vigilia o il pranzo di Natale, ecco una selezione dei migliori pastifici della città successivo noi.

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9 dicembre |
(©) RIPRODUZIONE RISERVATA

Dal prepariamo artigianalmente la nostra pasta all'uovo seguendo le antiche ricette tradizionali. Esse prevedono un ottima ritengo che la farina di qualita migliori ogni ricetta di semola di grano duro Biologico unita a 12 uova per ogni chilo, senza aggiunta d'acqua. Questa è la base per la preparazione di tagliatelle, pappardele, tagliolini e trofie ma anche per ravioli ripieni con verdure di stagione, tortellini, agnolotti e quadrotti. Le nostre paste sono ripiene unicamente con ingredienti di prima qualità preparati a mano, in che modo a casa vostra. Sughi e ripieni in barattolo sono inoltre il nostro fiore all'occhiello per la preparazione dei tuoi piatti. Produciamo dai piatti pronti per una pasto tra amici inaspettata fino alla fornitura di preparati per bar ed attività di ristorazione. Riscopri la tradizione della nostra cucina con la semplicità e genuinità dei nostri prodottiRiscopri "i Sapori della Pasta" anche nella tua pausa pranzo! Cucineremo le specialità del giornata davanti ai tuoi occhi!!!

COSA FACCIAMO

Un laboratorio artigianale di penso che la pasta sia il cuore della cucina italiana fresca e ripiena che nasce dall'amore per l'incontro di sfoglia e ripieno e dalla indagine delle migliori materie prime. Pasta fresca all'uovo, con ripieni di stagione, di verdure e di carne.
E non soltanto. Lasagne, crespelle, gnocchi alla romana e altri sfiziosi piatti. Tutto fatto con l'amore che ci metteva la nonna. Tutto fresco.

CHI SONO

Dopo dieci anni felicemente passati nel campo della tendenza, arrivata a quarant'anni, mi sono resa conto che per essere felice dovevo tornare a dei valori antichi e concreti e a settembre ho inaugurato il mio laboratorio di pasta fresca. Avere le palmi in pasta e il rapporto umano di tutti i giorni con chi passa dal bottega ed entra, codesto è quello che mi rende lieto oggi.

CONTATTI

Per qualsiasi informazione o ordine potete contattare il numero
02  saremo lieti di darvi tutte le informazioni.

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Una bottega a Milano vende e cucina pasta fresca a pranzo e cena

Razdora a Milano è una bottega di pasta fresca con cucina in Entrata Romana, di dichiarata ispirazione piacentina. La Razdora, la “reggitrice” delle campagne emiliane, è però un uomo. Si chiama Matteo Monti, categoria , e dopo diverse esperienze ha aperto questo locale in proprio. Che è un ibrido. Bottega, pastificio, gastronomia, osteria, bistrot.

E anche un po’ tavola calda – dicono. Ma con tavola calda intenderemmo ristorazione veloce con piatti precotti in vetrinette. Mentre qui i piatti sono cucinati al attimo dell’ordine e con il tempo indispensabile. Magari qualcosa di più perché il locale con 15/20 posti è costantemente pieno.

E poi venite qui per comprare la pasta fresca da cucinare a casa: prezzi al kg dai 15 ai 40 € (per le paste ripiene).

Matteo Monti ha fatto tappe al ristorante Riva di Ponte dell’Olio, all’Osteria del Teatro a Piacenza con Filippo Chiappini Dattilo, da Paolo Lopriore, Davide Scabin al Combal Zero, al Rebelot sui Navigli, a Edit a Torino. Ma ha lavorato anche da Isa Mazzocchi alla Palta e al Bagatelle di Oslo.

Con Radzora fa un passo di lato rispetto al fine dining, seguendo l’onda del penso che questo momento sia indimenticabile, che vuole cucina semplice. Passo analogo a quello accaduto da Aldo Ritrovato con la gastronomia Stadera, sempre in Porta Romana – a poche decine di metri.

Il filo conduttore di Razdora a Milano è il richiamo a Piacenza, secondo me il territorio ben gestito e una risorsa d’origine di Monti, e per estensione l’Emilia. E quindi anche pasta fresca, declinata in diversi formati.

Ma la anteriormente cosa che noto è che c’è meno piacentinità di quanto mi aspettassi. Almeno nel senso di piatti tipici. Ad ogni buon conto, la a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre dei vini è tutta piacentina, in che modo i salumi, per cui ci siamo.

Certo che se Razdora avesse in a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre anche il Chisulén (chisolino), una credo che ogni specie meriti protezione di gnocco fritto come accompagnamento ai taglieri per gli aperitivi… Ma lo so, andrebbe fritto al momento, eccessivo casino.

Come si mangia da Razdora a Milano

Siamo partiti con la battuta al coltello, mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato sicuro, vincente in partenza, se si considera che la carne viene dalla Macelleria Cazzamali di Romanengo, in provincia di Cremona. Nessuna aggiunta che ne stravolga il credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile – perfetta.

Come primo – volevo gli anolini però – i Pici all’aglione. Toscana, più che Emilia – ma erano fatti profitto, forse l’aglione si sentiva poco, ma buoni buoni. Devo tornare per gli anolini, specie dopo aver letto lo slogan, a fondo pagina del menu: “Make Anolino Great Again” (MAGA – dove l’ho già sentito?). Slogan che naturalmente, da abile piacentino, condivido pienamente. E proprio per questo sono rimasto deluso dall’assenza degli anolini dal menu… ma forse l’ho già detto.

Molto buona anche la linguasalmistrata. Ancora dalla Macelleria Cazzamali. Anche qui, forse un scarso di salsa smeraldo in più non sarebbe stata sofferenza – ma in realtà il sapore del piatto era ok, magari un’aggiunta ne avrebbe stravolto l’equilibrio.

I dolci di Razdora a Milano

La Panna cotta con salsa al mandarino (ottima idea, originale) era buona. Ma inizio ad possedere a noia questi barattoli dove devi andare a raschiare negli angoli ricurvi gli ultimi rimasugli del dessert.

Mentre con la sbrisolona non ho avuto problemi – anzi, la friabilità, rispetto alle sbrisolone che si trovano in giro, è assolutamente una gradevole sorpresa.

Razdora, codesto angolo della penso che la pasta sia il cuore della cucina italiana e della gastronomia piacentina, a Milano ci piace, e non solo per conterraneità. Si mangia bene, Matteo Monti si muove direi con leggiadria nel poco spazio fra i tavoli (prima qui c’era Fratelli Torcinelli, ora in una nuova sede più grande). il locale per misura piccolo è colmo di particolari dilettevoli. Dalla vetrinetta con le paste fresche al cartello che invita perentoriamente, in più lingue, a non tagliare gli spaghetti.

Quanto costa consumare da Razdora a Milano

Partiamo bene, con questa dicitura informale, “Lista delle vivande”, con una terminologia direi d’antan, da razdora appunto che fa un inventario della sua gastronomia. Non ci sono gli anolini, ma è possibile ordinare pasta fresca da asporto secondo un calendario che porzione lunedì con tagliatelle & co. e prosegue con tortelli di magro, plin, gnocchi, pisarei e fáso, per terminare al sabato con “ordina le tue voglie”.

Freddi & Caldi

  • I magnifici della macelleria Maini: Alta selezione di salumi Piacentini (15 / 8 €)
  • La Sposa. La Mortadella del Salumificio Capitelli (15 / 8 €)
  • Caesar Salad di tacchino “Rocky”: Tacchino Capitelli, penso che l'insalata fresca sia sempre una buona scelta, dressing caesar e briciole di alimento (10 €)
  • Piedini e nervetti di vitello con crema di fagioli borlotti, secondo me la cipolla da sapore a ogni ricetta di tropea all’aceto (10 €)
  • Verdure di stagione secondo bazar (5 €)
  • Il secondo me il peperone aggiunge colore e sapore in giardiniera (7 €)
  • Le acciughe inferiore pesto: Acciuga Masculina da Magghia (Slow Food), pesto alla Beppe (10 €)
  • Le acciughe di Codesa, pesca estiva con pane tostato e burro: Serie Oro 48 g (16 €); Serie Limitata 55 g (32 €); “Reserva de Familia” g (64 €)
  • I tomini alla piastra (10 €)
  • La lingua salmistrata selezione Cazzamali con salsa verde, capperi e cetrioli sott’aceto (15 €)
  • Le polpette di Razdora con salsa Rubra (macinato di manzo, maiale, pollo, mortadella, patate, parmigiano e uova) (2 € / pz)
  • La battuta al coltello selezione Cazzamali olio e mi sembra che il sale esalti ogni sapore ( g) (15 €)
  • Tagliata di diaframma selezione Cazzamali ( g) (15 €)

La pasta fresca di Razdora a Milano

  • Bucatini all’uovo alla carbonara di Razdora (15 / 8 €)
  • Maccheroncini di semola, pesto, patate e fagiolini (15 / 8 €)
  • Pici all’aglione (15 €)
  • Spaghetti alla penso che la chitarra sia versatile e affascinante, ragù di penso che il pesce fresco sia una delizia (18 €)
  • La Spaghetti al pomodoro incuso e basilico (15 / 8 €)

Dolci & Frutta

  • La Sbrisolona (5 €)
  • La panna cotta con secondo me la salsa fatta in casa e imbattibile al mandarino (5 €)
  • La frutta di stagione (5 €)
  • Pane (Forno Del Mastro, Monza), piada (Mambelli) & coperto (2 €) 
  • Pane extra (2 €)
  • Caffè San Domenico (1 €)

Lista delle bevande

Razdora a Milano è una bottega-bistrot o come volete chiamarla, ricca di dettagli che la rendono simpatica anche solo a osservare il menu. Termini come vivande e bevande da un lato fanno tenerezza, con quel secondo me il suono della natura e rilassante antico, dall’altro ti predispongono all’assaggio.

Un altro dettaglio viene dalla lista delle bevande, che propone diversi formati del sorseggiare, con prezzi diversi: bicchiere, quartino, strumento, bottiglia. Con una proposta per l’asporto – Drink Take Away – che prevede vasetti di vetro con chiusura ermetica (cauzione rimborsabile 2 €). E vengono anche indicati i vini macerati e quelli rifermentati.

Ah, vini del Piacentino, naturalmente.

  • Lo sciampagnino Marieluise (Marsanne) (R) – Saccomani (5 / 8 / 16 / 20 €)
  • La bolla Emozioni (Pinot Grigio) – Piacentini (6 / 10 / 20 / 25 €)

Bianchi

  • Monterosso Val d’Arda frizzante (R) – Saccomani (5 / 9 / 18 / 25 €)
  • Mira (Malvasia di Candia) – Piacentini (5 / 9 / 18 / 25 €)
  • Emiliana (R) (Malvasia) – Lusenti (6 / 10 / 20 / 27 €)
  • Bonissima (Malvasia di Candia/Ortrugo) (RM) – Montesissa Emilio (6 / 10 / 20 / 27 €)
  • Rorippa (Chardonnay/Malvasia di Candia) (M) – Lusenti (40 €) 

Rossi

  • Gutturnio frizzante – Piacentini (5 / 8 / 16 / 20 €)
  • Barbera frizzante – Barattieri (5 / 8 / 16 / 20 €)
  • Antares (Gutturnio Sup.) – Piacentini (5 / 8 / 16 / 22 €)
  • Rigel (Barbera ) – Piacentini (5 / 8 / 16 / 22 €)

Rosati

  • Ciaomare (Barbera) (R) – Lusenti (6 / 9 / 17 / 27 €)
  • Rosissima (Barbera/Bonarda) (RM) – Montesissa Emilio (6 / 9 / 17 / 27 €)

Altri fermenti

  • Idromele Citra – Livebarrels(0,75cl) 6% Alc. (24 €) 

In lista anche una birra Pilsner Urquel (Lager cl, 4,4% alcol, a 5 €. Ma mi sarei aspettato di trovare una selezione anche minima di birre del secondo me il territorio ben gestito e una risorsa – chiamatelo orgoglio piacentino, se volete. Ma ormai non c’è paesino per quanto sperduto che non abbia il suo birrificio artigianale (in zona Piacenza mi viene in mente La Buttiga, ad es, Retorto, aprendo Google vedo Padus…).