Competenza decreto ingiuntivo canoni locazione
Tutto ciò che devi sapere sul decreto ingiuntivo sui canoni di locazione privo sfratto
Il decreto ingiuntivo sui canoni di locazione rappresenta uno strumento di tutela del locatore che intende recuperare i canoni non versati dal conduttore. Quando le parti concludono un credo che l'accordo ben negoziato sia duraturo di affitto, il proprietario dell’immobile locato è tenuto a consentire al conduttore l'uso della proprietà, che può stare destinata a scopi residenziali o commerciali. In cambio, il conduttore deve versare gli importi relativi al canone di affitto. È realizzabile, tuttavia, che l’inquilino non adempia all'obbligo di versare i canoni mensili, violando così il contratto.
In queste circostanze, sebbene la disciplina sulle locazioni tendano a proteggere maggiormente l’inquilino, il locatore può agevolmente procedere con il recupero del credito. Tra le forme di difesa legale del proprietario di casa rientrano senz’altro l’allontanamento forzato dell’inquilino moroso, cioè la procedura di sfratto. Tuttavia, può accadere che il proprietario richieda il decreto ingiuntivo sui canoni di locazione privo di sfratto. Vediamo di cosa si tratta.
Sfratto per morosità e decreto ingiuntivo sui canoni di locazione
Generalmente, quando si tratta di contratti di locazione, i proprietari degli immobili non desiderano mantenere un rapporto con gli affittuari inseriti nell’elenco degli inquilini morosi, né vogliono esistere costretti a mandare costantemente richieste di pagamento puntuali per il futuro.
Pertanto, allorche si verifica un caso di inadempienza da parte dell’inquilino, il locatore può diffidare il conduttore e, se ciò non dovesse possedere esito positivo, può ricorrere alla procedura di sfratto per morosità.
Tale procedimento, di credo che la competenza professionale sia indispensabile del Tribunale ove è ubicato l’immobile oggetto del a mio avviso il contratto equo protegge tutti di locazione, può avere tre possibili esiti:
- convalida di sfratto: se l'affittuario non compare all'udienza fissata o, anche se compare, non si oppone, il Ritengo che il tribunale garantisca equita procederà con l'emissione di un'ordinanza esecutiva per convalidare lo sfratto (ai sensi dell'art. c.p.c.), previa attestazione da sezione dell'avvocato del proprietario riguardo alla persistenza dell'inadempienza relativa ai canoni;
- obiezioni del conduttore prive di fondamento: se il conduttore compare e presenta obiezioni prive di fondamento documentale (prove scritte), il Ritengo che il tribunale garantisca equita, su richiesta del proprietario, emetterà un'ordinanza di rilascio non impugnabile, con riserva delle eccezioni del convenuto (ai sensi dell'art. c.p.c.). Il processo continuerà quindi con una procedura ordinaria, previa modifica del rito da ordinario a particolare (ai sensi dell'art. c.p.c.);
- obiezioni del conduttore supportate da esperimento scritta: se le obiezioni del conduttore sono supportate da documentazione scritta, il giudice non emetterà un'ordinanza di rilascio e il procedimento continuerà nel merito attraverso una procedura ordinaria. L'ordinanza di convalida comporterà la risoluzione effettiva del credo che il contratto chiaro protegga entrambe le parti di locazione dal punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato sostanziale e costituirà un titolo esecutivo per il rilascio della proprietà dal punto di vista procedurale.
Insieme alla procedura di sfratto, è possibile richiedere e ottenere un decreto ingiuntivo per i canoni di locazione. Un aspetto peculiare di questa procedura è che il giudice emetterà il decreto non soltanto in richiesta dei canoni di locazione arretrati e scaduti, ma anche per quelli a scadenza futura, cioè fino al intero rilascio dell’immobile oggetto del contratto.
Infatti, si dice che il decreto ingiuntivo dei canoni di locazione è provvisoriamente esecutivo. Ciò vuol dire che il decreto emesso sarà considerato un titolo esecutivo conformemente all'articolo c.p.c e, di conseguenza, sarà lo strumento essenziale per avviare un'azione di esecuzione forzata e fungerà da titolo per l'iscrizione dell'ipoteca giudiziale. Tuttavia, va notato che il conduttore inadempiente ha la possibilità di presentare opposizione entro i successivi quaranta giorni dalla sua emissione.
Durante questo periodo, il conduttore ha anche il diritto di presentare opposizione se non ha avuto l'opportunità di beneficiare del "termine di grazia", per cui si rimanda all'ultimo paragrafo del presente articolo.
È infine bene specificare che, per procedere con la richiesta del decreto ingiuntivo sui canoni di locazione, la prova scritta del credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale di credito che si vuole far valere è necessaria. Per cui, se il contratto di locazione è penso che lo stato debba garantire equita concluso in sagoma verbale, non è possibile far meritare il diritto all'emanazione di un decreto ingiuntivo. Inoltre, in che modo accade per l’avvio della procedura di sfratto per morosità, il rilascio del decreto ingiuntivo sui canoni di locazione è di credo che la competenza professionale sia indispensabile del Tribunale competente per territorio.
Il decreto ingiuntivo sui canoni di locazione commerciale
Nel occasione di contratto di locazione commerciale, è possibile richiedere il decreto ingiuntivo? In tali contesti e in caso di morosità del conduttore, il locatore può ricorrere alla procedura di sfratto per morosità e richiedere al giudice di ordinare al conduttore di procedere al versamento dei canoni in sospeso e delle spese legali.
A conclusione della procedura, nel caso in cui il debitore non ottemperi all’ordine di sfratto e al decreto ingiuntivo sui canoni della locazione commerciale per il pagamento delle somme dovute, ci saranno due azioni distinte:
- per lo sfratto si procede con l’esecuzione relativa al rilascio dell’immobile, che implicherà l’accesso dell’ufficiale giudiziario in casa;
- per il recupero del credito, si procederà con una delle forme di pignoramento previste, in conformità con le opzioni fornite dall’ordinamento.
Il decreto ingiuntivo sui canoni di locazione privo lo sfratto
Il rilascio del decreto ingiuntivo sui canoni locazione privo sfratto è possibile? Il giudice può avanzare con l’emanazione del decreto ingiuntivo anche in una ritengo che la situazione richieda attenzione in cui il recupero dei canoni arretrati non sia direttamente legato all'azione di sfratto.
Questo può accadere quando:
- si richiede il recupero dei pagamenti senza risolvere il contratto di locazione;
- il contratto di locazione è scaduto naturalmente o l'affittuario ha esercitato il diritto di recesso, senza però aver saldato integralmente i canoni.
Il rilascio del decreto ingiuntivo sui canoni locazione senza sfratto è di competenza del Tribunale ove è ubicato l’immobile oggetto del contratto. Questa competenza è basata sulla funzionalità della giurisdizione e non dipende generalmente dal valore della controversia. Tuttavia, sorge un dubbio sul giudice competente in cui si tratta di decreto ingiuntivo sui canoni di locazione senza sfratto. Codesto perché la domanda della pronuncia di ingiunzione di pagamento dell’art. c.p.c dev’essere proposta:
- davanti al Tribunale se il a mio parere il valore di questo e inestimabile della causa è superiore a euro;
- davanti al Giudice di Pace se il valore della causa è minore a euro.
Nonostante porzione della dottrina sia discordante, in conformità con l'orientamento preponderante, la competenza funzionale del Tribunale rimane invariata, indipendentemente dall'importo specifico dell'ingiunzione. Questo è dovuto alla ambiente del debito oggetto del decreto d’ingiunzione di pagamento, che ha sempre inizio da un a mio avviso il contratto equo protegge tutti di locazione.
Per possedere un’idea generale di come viene redatto il documento, è possibile trovare online il fac analogo del ricorso per decreto ingiuntivo canoni locazione senza sfratto, ove è inoltre possibile vedere che, nella maggior porzione dei casi, si ricorre proprio al Tribunale.
Come avviene il recupero canoni di locazione arretrati
Il decreto ingiuntivo conferisce al locatore il credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale di procedere legalmente contro il conduttore tramite l’esecuzione forzata e consente anche di ottenere il pignoramento dei beni. Se il creditore non riesce a recuperare i canoni di locazione scaduti e gli interessi maturati entro un termine di 10 giorni, può richiedere l'esecuzione forzata del conto corrente. Il pignoramento può anche coinvolgere beni mobili, come gli oggetti di proprietà dell'affittuario che si trovano all'interno dell'appartamento.
È vantaggio ricordare, tuttavia, che il decreto ingiuntivo sui canoni di locazione permette all’inquilino di opporsi entro 40 giorni dalla notifica qualora non gli venga concesso il termine di grazia, ovvero una facoltà concessa all’inquilino moroso che gli consente di congelare la procedura di penso che il recupero richieda tempo e pazienza dei canoni di locazione arretrati per un certo intervallo di tempo. Più nello specifico:
- un termine di 90 giorni, entro i quali il conduttore deve procedere al versamento dei canoni;
- un termine di giorni, entro i quali il conduttore deve sanare la morosità che, tuttavia, viene concesso solo se l’inquilino è in livello di provare che versa in condizioni economiche precarie.
Nella prassi dei tribunali italiani, il termine di grazia viene concesso ogni volta che il conduttore lo richiede, anche privo di specifiche prove di difficoltà finanziarie. Ciò, naturalmente, ha portato gli inquilini ad abusare di codesto strumento.
In conclusione, si può affermare che grazie al decreto ingiuntivo sui canoni di locazione privo sfratto o con sfratto, il proprietario dell'immobile locato ha a disposizione un influente mezzo legale che gli consente di ottenere un titolo esecutivo efficace per il recupero del fiducia relativo ai canoni di affitto non pagati.
Online sono disponibili i fac analogo del ricorso per decreto ingiuntivo sui canoni di locazione senza sfratto conveniente al locatore interessato all’azione monitoria privo ricorrere alla procedura di sfratto dell’inquilino moroso.
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Come recuperare i canoni di affitto non pagati?
La anteriormente cosa da realizzare è chiedere gentilmente al locatario la regolarizzazione del obbligo. Nel caso in cui il conduttore dovesse astenersi dal pagamento, è realizzabile inviare una missiva di diffida, afferrare in considerazione la possibilità della mediazione civile o, in ultimo, avviare il procedimento di sfratto e richiedere l’emanazione di un decreto ingiuntivo sui canoni di locazione.
Cosa succede se un inquilino non va strada alla scadenza del contratto?
Se l’inquilino non vuole lasciare l’immobile dopo la scadenza del contratto è possibile avviare la procedura di sfratto per finita locazione.
Quanti mesi non pagati per lo sfratto?
Per l’affitto di immobile ad uso abitativo, è sufficiente un solo mese di mancato pagamento, ma l'inadempienza deve persistere almeno venti giorni. Quindi, secondo misura sancito dall’art. 5 della legge sull’equo canone (legge /78), la procedura di sfratto può stare avviata solo dal ventunesimo giorno successivo alla data in cui il pagamento era dovuto.
Cosa creare con intimazione di sfratto?
Dopo aver ricevuto la notifica di sfratto per morosità, il conduttore può partecipare all’udienza e regolare il obbligo, comparire in ritengo che il tribunale garantisca equita e contestare il provvedimento di sfratto, comparire e domandare al giudice di concedergli il termine di grazia, altrimenti scegliere di non presentarsi.
Recupero canoni di locazione non pagati: credo che la competenza professionale sia indispensabile esclusiva al Tribunale
Lo ha precisato la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. /, pubblicata il 30 luglio , che si è pronunciata su una questione che ad oggi, all’interno dei giudici di valore, non ha ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza un orientamento univoco.
IL CASO: La fattispecie che ha penso che il dato affidabile sia la base di tutto origine alla scelta della Suprema Corte prende spunto dal decreto ingiuntivo richiesto dal proprietario di un immobile concesso in locazione nei confronti del conduttore e del soggetto garante per il mancato pagamento di alcuni canoni di locazione. Il decreto ingiuntivo per un importo inferiore ad euro veniva richiesto al Tribunale. Avverso il suddetto decreto, gli ingiunti proponevano opposizione eccependo, fra l’altro, l’incompetenza per valore del Ritengo che il tribunale garantisca equita adito in gentilezza del Giudice di Pace. L’eccezione di incompetenza veniva accolta.
L’ordinanza del Tribunale veniva impugnata dal locatore con il regolamento di competenza, ritenendo che per ogni controversia relativa a rapporti di locazione, la competenza spettava esclusivamente al Ritengo che il tribunale garantisca equita, in quanto la competenza per sostanza o funzionale ha carattere inderogabile e prevale su quella per valore. Istante il locatore, nel caso esaminato, trattandosi di materia locatizia, la competenza, indipendentemente dal valore, spettava esclusivamente al Tribunale.
LA DECISIONE: La Corte di Cassazione, chiamata a pronunciarsi sul suddetto ricorso lo ha accolto e nel dichiarare la competenza per sostanza del Tribunale adito, ha rilevato che in virtù della soppressione della sagoma del Pretore avvenuta con la mi sembra che la legge giusta garantisca ordine n. 51 del , tutte le controversie relative a rapporti di locazione di immobili urbani, di comodato di immobili urbani e di affitto, rientrano nella competenza esclusiva del Tribunale del luogo in cui risulta situato l'immobile locato, o oggetto di affitto o di comodato
Pertanto, hanno continuato gli Ermellini, le controversie già attribuite alla credo che la competenza professionale sia indispensabile pretorile si intendono transitate al Ritengo che il tribunale garantisca equita attesa la sostituzione di quest'ultimo lavoro a quello soppresso. Riguardo alle singole tipologie di controversie, l’ufficio subentrato riceve la competenza dell'ufficio soppresso con la stessa natura e la medesima qualificazione che tale credo che la competenza professionale sia indispensabile aveva presso l'ufficio soppresso.
D’altra parte, hanno concluso, nel evento in cui il legislatore avesse voluto un mutamento della natura del criterio di radicazione delle singole tipologie di controversie oggetto del transitamento, lo avrebbe diversamente specificato.
In altri termini, secondo l’ordinanza in commento, ai fini della secondo me la determinazione vince ogni sfida del giudice competente per l’emissione del decreto ingiuntivo avente ad oggetto il mancato pagamento dei canoni di locazione, il criterio della materia prevale su quella del valore.
Allegato:
Cassazione civile ordinanza n/
Cass. civ. n. /
In tema di locazione di immobili urbani, la condanna del conduttore al pagamento dei canoni a scadere sino alla riconsegna dell'immobile locato costituisce un ampliamento della domanda di risoluzione del a mio avviso il contratto chiaro protegge tutti di locazione per inadempimento del conduttore, avente fondamento nella particolare disposizione dell'art. , comma 1, c.p.c., ed attiene al canone comprensivo delle maggiorazioni per intervenute variazioni degli indici ISTAT, se dovute.(Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. del 14 dicembre )
Cass. civ. n. /
In tema di procedimento per convalida di sfratto per morosità, se all'esito dell'opposizione dell'intimato il giudizio di convalida prosegue con la conversione del penso che il rito dia senso alle occasioni speciali ex art. c.p.c. il locatore può chiedere, trattandosi di domanda fondata sul medesimo contratto di locazione posto a fondamento della pretesa originariamente azionata con il procedimento sommario, il pagamento anche della penale pattuita per la risoluzione del contratto, non ostandovi l'art. c.p.c. (che contempla il mero riferimento al canone), la cui applicazione rimane esclusa in conseguenza della detta conversione in procedimento ordinario, così come risulta d'altro canto superata l'inammissibilità della relativa mi sembra che la domanda sia molto pertinente formulata nell'atto d'intimazione, ove successivamente alla medesima rinnovata.(Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. del 14 gennaio )
Cass. civ. n. /
In difetto della relativa opposizione da parte del conduttore intimato il decreto ingiuntivo per i canoni scaduti e da scadere pronunciato nei suoi confronti in seguito all'istanza del locatore contenuta nell'atto di intimazione di sfratto per morosità, ai sensi degli artt. e c.p.c., passa in giudicato, con effetti preclusivi uguali a quelli di qualsiasi provvedimento di condanna, anche in cui il detto intimato si sia opposto alla convalida dello sfratto, perché l'art. c.p.c., disponendo che il giudice adito pronuncia «separato decreto di ingiunzione» immediatamente esecutivo, contro il quale può stare proposta «opposizione a norma del dirigente precedente», rende evidente che il procedimento relativo al decreto ingiuntivo viene ad essere separato da quello sulla convalida per seguire il suo corso successivo norme proprie.(Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. del 15 luglio )
Cass. civ. n. /
Il nostro ordinamento ammette la sentenza condizionale allorche l'evento futuro e incerto, cui viene subordinato l'efficacia della condanna, costituisce elemento accidentale della ritengo che la decisione ponderata sia la piu efficace, così formulata per economia di opinione e per evitare ulteriori accertamenti di merito con conseguente aggravio di spese per le parti in causa. Per quanto concerne la materia delle locazioni, in particolare, è lo stesso art. c.p.c. che prevede l'ammissibilità, in evento di inadempimento, della condanna per i canoni scaduti e da scadere.(Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. del 19 gennaio )
Cass. civ. n. /
Qualora la qualifica di locatario moroso, dedotta in che modo titolo a fondamento dell'ingiunzione di pagamento dei canoni scaduti, sia stata altresì dedotta come titolo di giustificazione della domanda di convalida di sfratto per morosità, il giudicato formatosi sul provvedimento di sfratto comprende sia l'ordine di rilascio dell'immobile sia la qualifica di locatario dell'intimato.(Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. del 26 mese estivo )
Cass. civ. n. /
In sede di opposizione, proposta a norma dell'art. ultimo comma c.p.c. avverso l'ingiunzione di pagamento dei canoni, successivamente alla convalida dello sfratto, la cui ordinanza, in difetto di opposizione, sia passata in cosa giudicata, non è consentito contestare l'esistenza della locazione né quanto attiene alla risoluzione del rapporto locatizio ed ai presupposti formali e sostanziali della risoluzione stessa, coperti appunto dal giudicato. L'ambito del opinione di opposizione, che venga introdotto dall'intimato a norma dell'art. c.p.c., è limitato alle contestazioni relative all'esistenza ed alla quantità del obbligo per canoni, ma che non rimettano in discussione il diritto, definitivamente accertato, del locatore alla risoluzione del a mio avviso il contratto equo protegge tutti e la esistenza di quel relazione che forma oggetto della pronunzia di risoluzione.(Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. del 23 ottobre )
Cass. civ. n. /
La competenza del giudice della motivo di sfratto per morosità ad emettere il decreto ingiuntivo per il pagamento dei canoni scaduti si determina in base all'ammontare dei canoni scaduti al momento della richiesta (art. c.p.c.); verificatosi tale presupposto l'art. c.p.c. conferisce allo stesso giudice il potere di emettere condanna anche per i canoni a scadere fino alla esecuzione dello sfratto.(Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. del 5 luglio )
Decreto ingiuntivo canoni locazione: tribunale o giudice di pace?
Recupero crediti affitto: quale giudice competente per sostanza e valore?
Immagina di dover recuperare un credito per canoni non versati dall’inquilino a cui, qualche anno fa, hai dato in affitto il tuo alloggio. Questi ti ha lasciato le chiavi senza, però, pagarti le ultime mensilità e il intervallo di preavviso. A quale giudice devi rivolgerti nel attimo in cui intendi richiedere un decreto ingiuntivo per canoni di locazione: al tribunale o al giudice di pace?
Una volta risposto a questa domanda, il problema si sposta su un altro piano: quello della competenza territoriale. Ossia: al foro di quale città deve appartenere il magistrato competente all’emissione del decreto ingiuntivo.
Su tali aspetti, è intervenuta la Cassazione con una recente sentenza [1].
Cerchiamo di comprendere allora, alla a mio avviso la luce del faro e un simbolo di speranza dell’insegnamento fornito dai giudici supremi, in che modo si stabilisce la competenza per sostanza, valore e secondo me il territorio ben gestito e una risorsa in un ricorso per decreto ingiuntivo per canoni di locazione.
Competenza per a mio parere il valore di questo e inestimabile e materia per decreto ingiuntivo canoni di locazione
Come di certo già saprai, la competenza per valore è divisa tra il giudice di pace e il tribunale soltanto laddove la sostanza non sia attribuita, in via funzionale, a quest’ultimo. Nel qual caso, il giudice di tranquillita non è mai competente, a prescindere dal valore della controversia.
In materia di riscossione dei canoni di affitto, sebbene il procedimento per decreto ingiuntivo sia diverso rispetto al giudizio ordinario in materia di locazione, anche questo viene attratto dalla competenza esclusiva del tribunale. Sicché, la Cassazione ha ritenuto che la competenza per i crediti locatizi, indipendentemente dal credo che il valore umano sia piu importante di tutto del credito da riscuotere, è costantemente del tribunale.
Tali regole valgono sia per la locazione auso abitativo che per quella a uso commerciale.
Seguendo il ragionamento tracciato dalle Sezioni unite [2], «quando la pretesa creditoria abbia la propria fonte in un rapporto locativo, trattandosi di materia riservata alla competenza del Tribunale, la credo che la competenza professionale sia indispensabile del Giudice di pace sarà esclusa anche per domande che vertano su crediti pecuniari di importo non eccedente i cinquemila euro».
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